Pagina 1 di 5 rassegna stampa 7 Dicembre 2016 IL CITTADINO La chirurgia veloce sbarca a Lodi, in futuro previsti anche i ricoveri Medicina sportiva: ora il servizio è completo Lettere & opinioni Al Cup danno sempre la precedenza agli stranieri IL GIORNO
Pagina 2 di 5 Il reparto trasferito da sant angelo è già operativo al maggiore La chirurgia veloce sbarca a Lodi, in futuro previsti anche i ricoveri di Cristina Vercellone Il via ufficiale lo scorso 5 settembre: i 2mila interventi all anno effettuati al Delmati sono ora destinati a crescere. Il primario Quaranta ha già una lista d attesa di 200 operazioni La Day Surgery è partita a Lodi a pieno ritmo. Con una marcia in più rispetto a Sant Angelo. E a breve avrà anche dei posti letto. La parola day, presa a prestito dagli anglosassoni per dire chirurgia giornaliera, sarà sostituita da Week, settimana. Chi non potrà essere dimesso in giornata potrà restare ricoverato in letti allestiti ad hoc. Il reparto del settimo piano, guidato dal chirurgo Eduardo Quaranta, per anni a Sant Angelo, si è trasformato in struttura semplice dipartimentale, acquistando così piena autonomia. «Era giusto - annota soddisfatto per i risultati il direttore generale Giuseppe Rossi - che la Day Surgery arrivasse a Lodi. L ospedale di Sant Angelo deve diventare altro». I primi risultati sono positivi:«siamo arrivati il 29 agosto al Maggiore - racconta Quaranta, noto per chiamare a casa i pazienti il giorno dopo l intervento -. Abbiamo trovato tutto il reparto da sistemare. Insieme alla caposala Maurizia Anselmi e al personale abbiamo iniziato a preparare le camere, i letti, le sale, gli studi medici. Il 5 settembre eravamo già operativi e facevamo i primi interventi. Tutti i giorni abbiamo specialisti in campo, dalle 7 alle 20.30. Ogni paziente deve essere dimesso la sera». Novità interessante, secondo Quaranta, voluta dal direttore generale, è la«concentrazione di tutti i prericoveri in Day Surgery.Tutte le mattine, a partire dalle 7 - dice il medico -, abbiamo in pre ricovero dalle 20 alle 30 persone. La fase infermieristica prevede il prelievo ematochimico e l ellettrocardiogramma, poi arriva il medico che compila la cartella clinica. Alle 10 arriva l anestesista. I pazienti sono soddisfatti. Con l approvazione del Piano aziendale la Day Surgery diventerà week surgery e l attività migliorerà ulteriormente. Lavoreremo a orario continuato, da lunedì al venerdì, anche di notte. A Sant Angelo superavamo i 2mila interventi all anno. Laweek surgery ci porterà a incrementare ulteriormente i numeri». Attualmente Quaranta ha oltre 190 interventi di ernia in lista d attesa.
Pagina 3 di 5 Se si considerano anche varici, emorroidi e lipomi sottocutanei gli interventi in lista d attesa salgono a 200. «Ma i miei pazienti - precisa Quaranta - sono tutti disposti ad aspettare. Il venerdì faccio l ambulatorio chirurgico a Sant Angelo. In quella sede emergono più interventi di quanti riesca a farne in una settimana. Sono tanti i giovani con l ernia da operare. Una volta i problemi venivano sottovalutati, adesso, la cultura è cambiata. Molto meglio qui che a Delmati.Là avevamo sempre l ansia della chiusura. Se qualcuno non era in grado di essere dimesso bisognava chiamare l ambulanza e trasferirlo a Lodi; qui, invece, possiamo trasferirlo subito in degenza ordinaria».
Pagina 4 di 5 ANCHE PER LE SOCIETÀ Medicina sportiva: ora il servizio è completo di A. B. Si completa l offerta della medicina sportiva dell Azienda speciale di Casale, firmato l accordo integrativo alla convenzione in essere con l Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi (ex Azienda ospedaliera). Ora il servizio è completo e può erogare certificati per l attività sportiva agonistica e non agonistica, per minorenni o maggiorenni, e per tutte le discipline, comprese quelle che necessitano di esami strumentali e visite specialistiche aggiuntive (come la boxe). Le prenotazioni per le visite relative a tutti i tipi di certificato sono già aperte. L Azienda speciale esercita da settembre la medicina sportiva al primo piano dell ospedale di Casale in convenzione con l Asst, cui restano la titolarità del servizio e gli accreditamenti. Il pagamento della visita viene effettuato alla cassa economale dell ospedale e va all Asst, che gira poi una quota per la gestione all Azienda speciale. Lo scopo era quello di tornare ad avere il servizio, l unico pubblico della provincia, a due anni dalla sua chiusura in ospedale. Ma l attività era partita azzoppata perché la convenzione consentiva di rilasciare certificati solo per l attività agonistica a uso privato, cioè gli atleti maggiorenni non iscritti a società sportive. Ancora ai primi di novembre, in occasione dell inaugurazione ufficiale con l assessore regionale Antonio Rossi, la questione era stata sollevata ai vertici dell Asst, e ora si è arrivati alla soluzione. L accordo integrativo siglato nei giorni scorsi di fatto estende il servizio a tutte le tipologie di certificazione di medicina sportiva, per agonistica e non agonistica,maggiorenni e minorenni, secondo tariffe differenziate. «Con soddisfazione possiamo dire che da oggi il servizio di medicina sportiva che eroghiamo nel presidio ospedaliero di Casalpusterlengo è completo e possono rivolgersi a noi tutti coloro che necessitano di un certificato legato all attività sportiva agonistica e non agonistica,minorenni o maggiorenni e per tutte le attività sportive», afferma il presidente dell Azienda speciale Antonio Spelta. Le visite si svolgono su prenotazione al numero dedicato 329/7978072.
Pagina 5 di 5 Lettere & opinioni Al Cup danno sempre la precedenza agli stranieri Gentile direttore, sono un invalido di Paullo con una madre malata e in cura presso l ospedale di Lodi per varie patologie, vorrei segnalare come al Cup dell ospedale maggiore di Lodi le impiegate danno quasi sempre la precedenza agli stranieri. Visite più veloci meno tempo di attesa e la maggior parte delle volte questa gente non paga neanche il ticket. Mia madre quando a luglio 2016 ha prenotato un ecocardiogramma a Lodi c era posto solo ad aprile 2017 idem per il dentista e noi che viviamo di pensione alla fine dobbiamo con tanti sacrifici andare privatamente senza dimenticare quando le impiegate del cup ti spostano le viste negli altri ospedali lontani da casa e senza mezzi per raggiungerli. Caro direttore le domando: secondo lei un ospedale come Lodi nel 2016 può arrivare a fare certe cose verso noi più deboli? E i dirigenti cosa fanno? Perché non controllano il lavoro di medici e cup? Spero lei possa risolvere questo problema. Grazie mille da un suo fedele lettore Luca Paullo