1. PATRIMONIO AGRICOLO-FORESTALE

Documenti analoghi
Provincia di Piacenza

ALLEGATO 3 TABELLE DATI AGGREGATI per Provincie

2. IL SETTORE AGRICOLO La struttura delle aziende e l utilizzazione del territorio

Sistema Informativo Statistico. LA STRUTTURA DELLE AZIENDE AGRICOLE NELLE MARCHE - Anno 2013

Sportello Unico Attività Produttive Gennaio 2013

Censimento e struttura produttiva

PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VAZZOLA. ATLANTE SOCIO-ECONOMICO e STRUTTURALE DEL SETTORE AGRICOLO COMUNALE

L agricoltura campana le cifre del D.ssa Emilia Casillo Settore SIRCA

Netto il calo delle aziende che utilizzano manodopera mista -33,3% con flessione rispettivamente del 41,1% di SAT e del 43,9% di SAU

LE DINAMICHE STRUTTURALI DELL AGRICOLTURA PUGLIESE: i primi risultati del 6 Censimento generale dell agricoltura.

A g r i c o l t u r a

I PRINCIPALI RISULTATI DEL 6 CENSIMENTO GENERALE DELL AGRICOLTURA IN PROVINCIA DI CREMONA ANNO 2010

COMUNE DI SANZA CARTA DELL USO DEL SUOLO (Fonte: Regione Campania 2009)

Presentazione dei dati definitivi Calabria

Il settore agricolo della Sardegna sotto la lente del Censimento

Basilicata. Presentazione dei dati definitivi

Presentazione dei dati definitivi Abruzzo

Lazio. Presentazione dei dati definitivi

Presentazione dei dati definitivi Marche

capitolo 14 Censimento generale dell'agricoltura 2010

Centro Studi Confagricoltura

DI SEGUITO VIENE RIPORTATA UNA PARZIALE SINTESI DEL PROGETTO IN QUANTO IN ITINERE:

Il 6 Censimento generale dell Agricoltura in Emilia-Romagna: principali risultati

Umbria. Presentazione dei dati definitivi

Struttura dell agricoltura in Friuli Venezia Giulia e in Europa

Agricoltura. capitolo. Agricoltura

Aziende agricole totali. Censimento. Comunale. Anno Numero. Numero totale aziende. Numero aziende con superficie totale. Totale SAU.

Il 6 Censimento Generale dell Agricoltura in Sardegna

PREMESSA CONSIDERAZIONI

Struttura dell agricoltura in Friuli Venezia Giulia e in Europa

PRESENTAZIONE DEI DATI DEFINITIVI CAMPANIA

Come si presenta l agricoltura lombarda di fronte ai prossimi cambiamenti?

VI CENSIMENTO AGRICOLTURA: PRIMI DATI DEFINITIVI

Presentazione dei dati definitivi Veneto

AGRICOLTURA E PASTORIZIA IN SARDEGNA - APPUNTI SUL VI CENSIMENTO

Dati di Fonte Istat -5 Censimento generale dell agricoltura-22 ottobre

Indice. Avvertenze... Pagina 13 Introduzione.. 15

L agricoltura biologica piemontese

L agricoltura biologica piemontese

V CENSIMENTO GENERALE DELL AGRICOLTURA ANALISI CON TECNICHE DI DATA MINING SULLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI

L agricoltura nelle regioni d Italia

L agricoltura nelle regioni d Italia

L agricoltura nelle regioni d Italia

L agricoltura nelle regioni d Italia

Interazioni tra clima e produzioni zootecniche

Liguria La struttura delle aziende

Struttura e produzioni delle aziende agricole Anno 2007

Le Attività Produttive in Campania I numeri delle aziende

Sicilia. Presentazione dei dati definitivi

L agricoltura campana le cifre del D.ssa Emilia Casillo Settore SIRCA

6 CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA 2010

ALLEGATO 1 ELENCO DELLE VARIBILI PRIMARIE

Piemonte. Presentazione dei dati definitivi

L agricoltura nelle regioni d Italia

IL LENTO CAMBIAMENTO DELL AGRICOLTURA CALABRESE

Struttura e produzione delle aziende agricole Anno 1999

6 CENSIMENTO GENERALE DELL AGRICOLTURA RISULTATI PROVVISORI

Presentazione dei dati definitivi. Emilia-Romagna

Struttura Speciale di Supporto Sistema Informativo Regionale Servizio Infrastrutture Statistiche e Geografiche Ufficio Infrastrutture Statistiche

Lombardia. Presentazione dei dati definitivi

Ufficio Statistica. Dati sintetici Pordenone e Comuni limitrofi

COME È CAMBIATA L AGRICOLTURA NEL COMUNE DI CESENA secondo i dati definitivi del 6 Censimento Generale dell Agricoltura.

Tavola Aziende agricole e risultati economici. Anni

Il 6 Censimento generale dell Agricoltura in Emilia-Romagna: principali risultati e modalità di diffusione

I «Numeri» della Calabria

Materiale ad uso degli studenti di Scienze Agrarie 1

Il 6 Censimento Generale dell Agricoltura in Sardegna Caratteristiche strutturali delle aziende agricole regionali

Il 6 Censimento Generale dell Agricoltura in Sardegna Caratteristiche strutturali delle aziende agricole regionali. Tabelle di sintesi

Roberto Micale PSR Umbria Le misure a superficie

M13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici (art. 31)

I «Numeri» della Calabria

DATI IN BREVE VARIAZIONI RISPETTO AL 2000

ll CENSIMENTO IN PUGLIA: I PRINCIPALI RISULTATI

ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO

Cognome e nome. Luogo e data di nascita. Residenza.. Cod. Fiscale. Chiede

COMUNE DI VEZZA D OGLIO PROVINCIA DI BRESCIA

V CENSIMENTO GENERALE DELL AGRICOLTURA ANALISI CON TECNICHE DI DATA MINING SULLE AZIENDE DELL UNIVERSO CE 1

L agricoltura della provincia di Lecce: il lavoro e i metodi di produzione

I FATTORI ANTROPICI DEL COMUNE DI LANGHIRANO: ATTIVITA IDROESIGENTI ED IDROINQUINANTI

Valori assoluti Variazioni % Superficie totale SAU Aziende

Introduzione all agricoltura

IL CONTESTO TERRITORIALE DELL ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA PUGLIA E BASILICATA LA PUGLIA IN CIFRE

Il biologico in Liguria

PROGRAMMA OPERATIVO MULTIREGIONALE Attività di sostegno ai servizi di sviluppo per l'agricoltura MISURA 2. Progetto

Il censimento dell agricoltura 2010: primi risultati per il Veneto

Analisi del Territorio Agricolo - Forestale del Comune di Follonica. G.B.G. studio associato Agrario forestale ambientale

Settore primario nazionale. Indicatori strutturali ed economici

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2009

L analisi SWOT 1 dei sistemi agricoli forestali della provincia di Bergamo

6 Censimento Generale dell Agricoltura 2010

COMUNITA MONTANA SERVIZIO STATISTICA. Provincia di Bologna VALLE DEL SAMOGGIA

Le coltivazioni e la zootecnia

Gruppo di lavoro - Università degli Studi di Bari

Gli effetti dei pagamenti diretti in Lombardia, con particolare riferimento al greening

INDAGINE SULLA STRUTTURA E PRODUZIONI

Programma di Sviluppo Rurale

Punti di forza e di debolezza alla luce dei dati raccolti in occasione del VI Censimento Generale dell Agricoltura

Azienda agraria Strumenti per la pianificazione e la strategia

Transcript:

INDICE 1. PATRIMONIO AGRICOLO-FORESTALE 2 1.1Territorio e superficie agricola utilizzata 2 1.2 Strutturazione e caratterizzazioni del comparto agricolo 4 1.3 Strutturazione e caratterizzazioni del comparto zootecnico 9 1.4 Patrimonio forestale-ambientale 11

1. PATRIMONIO AGRICOLO-FORESTALE 1.1 Territorio e superficie agricola utilizzata Secondo i dati Istat Agricoltura, al 2000 nel territorio di Sangineto erano presenti 178 aziende agricole con una superficie agricola utilizzata pari a 231,66 ettari, che costituiva il 61,1% della superficie totale aziendale invece pari a 379,17 ettari. La superficie direttamente utilizzata a scopi produttivi costituiva una percentuale leggermente superiore del dato medio registrato a livello provinciale (56,9%). La superficie destinata a boschi e ad arboricoltura da legno occupava circa il 26,7% della superficie complessiva. E evidente, anche dal raffronto con i dati inerenti la forma di conduzione, che tali dati escludono il patrimonio di proprietà pubblica. Rilevante la superficie agraria non utilizzata a scopi agricoli e il terreno rientrante nella categoria altra superficie che incidevano sulla superficie complessiva aziendale in misura maggiore rispetto al dato medio provinciale (complessivamente circa il 12,2% a fronte del 7,7%). Come evidenziato precedentemente il territorio risulta molto variegato: ad una stretta fascia di pianura lungo la costa, segue un consistente sistema di terrazzamenti collinari, a cui sussegue un ampia fascia propriamente montana. L orografia del territorio è uno degli elementi di base del ruolo marginale assunto dall agricoltura nel corso degli anni a vantaggio di altri comparti, quale quello turistico-alberghiero che, di concerto con lo sviluppo urbanistico, ha comportato la riduzione dei terreni di pianura maggiormente adatti alle colture agricole più redditizie e conseguentemente l interesse verso attività extragricole. La superficie investita ad attività propriamente agricole era occupata maggiormente dai Seminativi (59,8%) e dalle coltivazioni legnose (31,4%). L area destinata a prati e pascolo costituiva soltanto il 8,8% della SAU. 2

Superficie agricola utilizzata, Superficie totale, agricole - Dati Istat 2000 SAU Superficie agricole v.a. > 20 Ha % SAU/ Sup. totale 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 100 100 61,1 56,9 Sangineto Prov. CS Sup. SAU Sangineto 231,66 379,17 178 1 61,1 Prov. Cs 230.655,63 405.093,56 70.143 2.306 56,9 Variazione SAU, Superficie totale, agricole Anni 1991 Dati istat Variazione SAU, Superficie totale, agricole - Anni 1991-2000- Dati Istat 600 504 379 400 188 232 208 200 Anno 1991 Anno 2001 178 0 SAU Superficie 3

Superficie aziendale in ettari per forma di utilizzazione dei terreni - Dati Istat 2000 Seminativi SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Coltivazioni legnose agrarie Prati permanenti e pascoli SAU Arboricoltu ra da legno Boschi SUPERFICIE AGRARIA NON UTILIZZATA Di cui destinata ad attività ricreative Altra superficie Sangineto 138,61 72,69 20,36 231,66 8,98 92,38 31,45-14,70 379,17 Valori % 59,83 31,38 8,79 61,10 2,37 24,36 8,29-3,88 100,00 Prov. CS 77.306,20 77.989,60 75.359,83 230.655,63 1.577,55 141.839,23 19.984,17 144,67 11.036,98 405.093,56 Valori % 33,52 33,81 32,67 56,94 0,39 35,01 4,93 0,72 2,72 100,00 Superficie agricola utilizzata per coltivazioni Arboricolt ura da legno 2,4% Boschi 24,4% Coltivazion i legnose agrarie 31% SAU 61,1% Altra superficie 3,9% Superficie agraria non utilizzata 8,3% Seminativi 60% Prati permanenti e pascoli 9% 1.2 Strutturazione e caratterizzazioni del comparto agricolo Dall analisi dei dati Istat, al 2000 emergeva quanto segue: - Conduzione diretta dell azienda. Tutte le 178 aziende erano a conduzione diretta ed impiegavano solo manodopera familiare, tranne una sola azienda che invece impiegava prevalentemente manodopera extrafamiliare. L impiego nelle attività agricole rimaneva comunque molto limitato. Il lavoro dei proprietari/conduttori si quantificava mediamente in 42 giornate annue, a cui si aggiungevano le 12 giornate complessivamente erogate dagli altri familiari/parenti. L operaio manodopera esterna della sola azienda risultava assunto a tempo determinato (101 giornate/anno); - Polverizzazione aziendale. L assetto strutturale risultava caratterizzato da una frammentazione delle superfici aziendali che comportava una polarizzazione nell incidenza delle microaziende. Tranne 19 aziende tutte occupavano una superficie inferiore ai 5 ettari, e ben il 60,1% delle aziende operava su di una superficie inferiore ai 2 ettari. Le aziende inferiori ad un ettaro (52 delle 178 complessive) coprivano una superficie agricola totale a pari all 8,6%, analogamente alla sola azienda presente di più grande dimensione (di 32,78 ettari). La 4

polverizzazione del sistema produttivo è chiaramente alla base della perdita del livello di redditività e di importanza del comparto agricolo locale. - Concentrazione della superficie nelle microaziende più grandi. Si denotava rispetto alla media provinciale una maggiore presenza delle aziende con superficie compresa tra i 2 ed i 10 ettari che occupavano in misura prevalente la superficie totale (il 64,2% a livello comunale a fronte del 19,1% provinciale). - Produzioni predominanti. Con riferimento alle produzioni si denotava la prevalenza dei seminativi (59,8%) e delle coltivazioni permanenti (31,4%) che incidevano sulla SAU in misura maggiore. All interno dei seminativi i cereali occupavano il 49% della SAU, il 39% era investito ad altri seminativi, mentre le orticole occupavano solo il 2%. Tra le coltivazioni permanenti primeggiava l olivo (il 78% della superficie a fronte del 62,7% registrato a livello provinciale). La vite costituiva l altra coltura predominante con il 12% della superficie a fronte del dato provinciale pari al 7,5%. Di pari importanza la presenza dei fruttiferi e delle colture agrumicole (5% della superficie). Si evidenzia un orientamento produttivo non specializzato che si coniugava evidentemente con una produzione destinata in gran parte all autoconsumo. Dall indagine ed il confronto con personale competente degli uffici comunali, è stata confermata quale forma di commercializzazione esistente la vendita diretta del produttore ma riferita alle quantità prodotte eccedenti il fabbisogno familiare e che pertanto la commercializzazione avviene soltanto occasionalmente ed in maniera non organizzata. Và un po meglio il comparto olivicolo per il quale si rileva la presenza di qualche nuovo impianto, ma la commercializzazione dell olio avviene esclusivamente allo stato sfuso e verso conoscenti. Si ritiene opportuno sottolineare invece l importanza che potrebbero avere per l economia locale alcune produzioni tradizionali a rischio di scomparsa che trovano nelle caratteristiche geopedologiche e climatiche del territorio le condizioni ottimali per l ottenimento di un prodotto di nicchia di riconosciuta qualità ed oggi dalle notevoli potenzialità redditizie. Si segnalano in tale direzione il cedro (fino a 30 anni addietro ampiamente presente), il fico ma anche un biotipo di legume. Si tratta di produzioni di nicchia per le quali andrebbe avviata una campagna di sensibilizzazione volta al reinserimento. In particolare il territorio di Sangineto è tra quelli della fascia tirrenica vocati alla cultivar di cedro Liscio Diamante ed alla cultivar di fico Dottato cosentino. Per entrambi i prodotti esiste già una filiera ben strutturata ed i rispettivi consorzi di produttori e trasformatori sono impegnati in iniziative di valorizzazione, di 5

commercializzazione, di tutela. Con riferimento al fico è in corso l ottenimento ormai prossimo della DOP. per sistema di conduzione - Dati Istat 2000 CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE con solo con madopera manodope familiare ra familiare prevalente con manodopera extrafamiliare prevalente Conduzione con salariati Conduzione a colonia parziaria appoderata Altra forma di conduzione generale 177 1 178 - - 178 99,4 0,6 100,0 100,0 56.459 7.563 4.750 68.772 1.276 89 6 70.143 82,1 11,0 6,9 98,0 1,8 0,1 0,0 100,0 120,0 100,0 100,0 98,0 Sangineto Prov. CS 80,0 60,0 40,0 20,0-11,0 0,6 6,9 Conduzione diretta Conduzione con manodopera familiare esclusiva e/o prevalente Conduzione con manodopera familiare esclusiva e/o prevalente - 6

per classi di superficie totale - Dati Istat 2000 < 1 1_2 2_5 5_10 CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE 10_20 20_50 50_100 > 100 TOTALE v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Sangineto 52 29,2 55 30,9 52 29,2 18 10,1 - - 1 0,6 - - - - 178 100 Prov. CS 30.718 43,8 15.697 22,4 13.988 19,9 5.089 7,3 2.321 3,3 1.492 2,1 432 0,6 382 0,5 70.119 100 Superficie totale per classi di superficie totale delle aziende - Dati Istat 2000 CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE < 1 1_2 2_5 5_10 10_20 20_50 50_100 > 100 TOTALE v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Sangineto 32,68 8,6 70,13 18,5 142,67 37,6 100,91 26,6 - - 32,78 8,6 - - - - 379,17 100 Prov. CS 14.619 3,6 21.557 5,3 42.659 10,5 34.802 8,6 31.425 7,8 45.105 ### 29.553 7,3 185.373 45,8 405.094 100 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 1 18 52 55 52 Numero di aziende per classi di superficie 20_50 5_10 2_5 1_2 <1 400,00 350,00 300,00 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 32,78 100,91 142,67 70,13 32,68 Ha per classi di superficie 20_50 5_10 2_5 1_2 <1 7

con seminativi per principali coltivazioni praticate - Dati Istat 2000 aziende TOTALE Ha CEREALI FRUMENTO Ha COLTIVAZIONI ORTIVE Ha COLTIVAZIONI FORAGGERE AVVICENDATE Ha Sangineto 167 85 67,93 30 13,70 31 1,99 29 14,32 % tot az agricole 93,8 47,8 17,4 16,3 Prov. Cosenza 38.587 16.456 40.321,15 12.916 29.775,53 11.995 3.765,58 5.032 13.768,07 Altri seminativi 39% vestita Cereali 49% Coltivazioni foraggere avvicendate 10% Coltivazioni ortive 2% con coltivazioni legnose agrarie per principali coltivazioni praticate - Dati Istat 2000 VITE OLIVO AGRUMI HA HA HA FRUTTIFERI HA TOTALE AZIENDE Sangineto 68 8,65 140 56,69 68 3,43 64 3,92 156 % tot az agricole 38,2 78,7 38,2 36,0 87,6 Prov. Cosenza 18.362 5.834,02 47.683 48.750,35 10.417 10.668,79 15.211 12.501,06 59.713 Agrumi 5% Fruttiferi 5% Vite 12% Olivo 78% 8

1.3 Strutturazione e caratterizzazioni del comparto zootecnico La zootecnia presenta analoghe tendenze del settore agricolo in generale: oltre i 2/3 delle aziende agricole, censite dall Istat al 2000, avevano forme di allevamenti ma con pochi capi, destinati alla produzione di latte e carne per l autoconsumo e con vendita della produzione in eccedenza. Il numero medio dei capi allevati era infatti notevolmente inferiore al dato medio provinciale, tranne il comparto degli avicoli per i quali i due dati comunale e provinciale erano in linea. Dall indagine è emersa la presenza di qualche azienda che trasforma il latte, ma la vendita dei prodotti caseari avviene sempre occasionalmente e riferita alle quantità eccedenti il fabbisogno familiare. Si evidenzia come forme di allevamento anche allo stato brado/semibrado (es. suino nero, ovicaprino, apistico, altri allevamenti minori) potrebbero contestualmente avere prospettive redditizie e finalità di presidio territoriale per le aree più marginali e montane. 9

con allevamenti e principali allevamenti - Dati Istat 2000 Tot. aziende con allevamenti BOVINI BUFALINI SUINI OVINI CAPRINI EQUINI CAPI CAPI Tot Vacche Tot Bufale Capi Capi Capi Capi ALLEV. AVICOLI Capi Sangineto 125 17 73 41 - - - 92 146 19 62 26 96 1 1 109 2.776 % 100,0 13,6-73,6 15,2 20,8 0,8 87,2 Prov. CS 19.317 2.707 46.275 17.941 5 63 35 14.494 57.974 3.596 82.455 3.420 66.814 1.021 2.261 15.355 392.354 % 100,0 14,0 0,0 75,0 18,6 17,7 5,3 79,5 Capi medi nelle aziende per principali allevamenti BOVINI SUINI OVINI CAPRINI EQUINI AVICOLI n capi medi per azienda n capi medi per azienda n capi medi per azienda n capi medi per azienda n capi medi per azienda n capi medi per azienda Sangineto 4,3 1,6 3,3 3,7 1,0 25,5 30,0 25,0 20,0 17,1 22,9 Sangineto 19,5 25,5 Prov. CS 25,6 Prov. Cosenza 17,1 4,0 22,9 19,5 2,2 25,6 15,0 10,0 5,0 4,3 4,0 1,6 3,3 3,7 2,2 1,0 10

1.4 Patrimonio forestale-ambientale La conformazione orografica offre una varietà di paesaggi marini, collinari e montani molto suggestivi e di notevole valenza ambientale. Gran parte del territorio è occupato dall area prettamente montana, e pertanto diventa importante non sottovalutare il patrimonio forestale- ambientale esistente e le potenzialità di sviluppo da esso derivabili. Il patrimonio forestale riveste un importante ruolo in ambito economico, sociale ed ambientale, ed in tale direzione nell ultimo decennio ha assunto un crescente interesse nelle politiche di sviluppo dei territori montani. In particolare nell attuale programmazione 2007-2013 l attenzione delle politiche europee, nazionali e regionali, e degli strumenti di programmazione/finanziamento, è incentrata su azioni che, enfatizzando il ruolo multifunzionale delle foreste, sono volte all accrescimento della competitività forestale nel lungo periodo (potenziamento dell offerta e della qualità dei prodotti legnosi, potenziamento dell economia foresta e delle sue filiere, incentivazione della filiera foresta-energia, creazione di nuove opportunità di lavoro, ecc.), a proteggere e migliorare le condizioni dell ambiente e degli ecosistemi forestali (per contrastare il dissesto idrogeologico, a prevenzione di incendi, per la preservazione del paesaggio e della biodiversità, per la riduzione dei gas serra conseguente alla disponibilità di biomassa per la produzione di energia rinnovabile, ecc.), a migliorare la qualità della vita per favorire la permanenza della popolazione (favorendo la diversificazione del reddito rurale, la produzione di prodotti forestali non legnosi e di servizi turistico/ricreativi offerti dal bosco come prodotti di nicchia, ecc.), a migliorarne la fruibilità, a sensibilizzare una maggiore cultura forestale e ambientale. Obiettivo è quello di rafforzare il ruolo delle foreste attraverso una gestione attiva, sostenibile e consapevole dei boschi e del patrimonio naturale. Le politiche di sviluppo evidentemente devono correlarsi al sistema di vincoli (idrogeologici, aree protette, ecc.) che interessano la superficie forestale. Con riferimento alle emergenze ambientali, nella zona propriamente montana, si rileva la presenza di numerose aree di particolare pregio naturale e paesistico quali monte Cannitello, La Castelluccia, Passo dello Scalone, Cozza la Limpa, Lago Penna. Al fine di avviare percorsi di sviluppo che valorizzano il patrimonio forestale-ambientale, bisogna altresì porre in evidenza la collocazione del territorio comunale nel sistema comprensoriale. Più precisamente si rileva che il territorio di Sangineto: É parte del comprensorio Area protetta Parco Naturale del Pollino. Il Comune di Sangineto ricade nell area istituita a parco naturale che si estende su 32 comuni della Calabria e 24 della Basilicata. Il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1990, è caratterizzato da una natura aspra e varia, montagne, boschi, torrenti, e da una flora e fauna unica. L'emblema del Parco è il Pino loricato. Il territorio si compone di diversi massicci montuosi che, tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, si levano fino alle quote più alte dell'appennino meridionale: il Massiccio del Pollino, i monti dell'orsomarso e il monte Alpi. 11

É prossimo al Parco naturale regionale Monte Caloria, e ricadente nel Parco Naturale Regionale Catena Costiera, per la cui istituzione è stata avanzata proposta di riconoscimento. L'Area di interesse naturalistico di Monte Caloria, situata a settentrione della Catena Costiera, confina con il limitare meridionale del Parco Nazionale del Pollino. Il territorio è di competenza del comune di Fagnano Castello e si estende intorno alla vetta del Monte Caloria e di altri monti; inoltre nel suo territorio si trovano diversi laghi. L area si caratterizza per i boschi di castagno e di faggio. La presenza di stagni naturali, alcuni dei quali aventi particolari aspetti vegetazionali, e l'elevata media di precipitazioni annue rendono questo ambiente favorevole alla fauna anfibia; si segnala la presenza del tritone alpestre. La proposta di istituzione a Parco della Catena Costiera, quest ultima separata dall Appennino meridionale dal Passo dello Scalone, è da considerarsi il dovuto riconoscimento per la conservazione e la tutela della biodiversità che la caratterizza. Corridoio ecologico naturale tra i due importanti sistemi montuosi della provincia di Cosenza, il Pollino e la Sila, la Catena Costiera conta già molteplici riconoscimenti (Parco di Monte Caloria, diverse aree inserite nella Rete Natura 2000 quali SIC e ZPS, la Riserva biogenetica di Serra Nicolino Piano d Albero). Tra le vette più importanti che caratterizzano la Catena Costiera sono Serra la Penna (mt 1060), mentre nel sistema dei laghi che lo distinguono è proprio il lago Penna. Un piccolo laghetto di natura carsica, situato in una bellissima pineta contornato da faggete ai piedi di cozzo la Limpa spalla destra del passo dello scalone, dove sono presenti due fenditure di interesse speleogico anche se non molto profonde. Dal confronto con gli uffici comunali è emerso che l Amministrazione comunale ha di recente avviato un percorso di valorizzazione dell area del monte Cannitello e del passo dello Scalone; inoltre negli anni passati ha attrezzato l area del lago Penna per favorirne la fruizione, tuttavia tale area attrezzata andrebbe rinnovata. 12