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E ISTRUZIONE L SIOINETI di Ivo Iaconi * L evoluzione del calcio negli ultimi anni ha portato ad una notevole diminuzione degli spazi di gioco e, conseguentemente, anche il tempo reale a disposizione di ogni singolo calciatore per giocare la palla è sensibilmente minore. ddirittura è cambiato radicalmente il modo di pensare in campo e di conseguenza il modo di agire del calciatore. Non è passato molto tempo da quando l ordine del pensiero dell atleta in campo era di creare la soluzione dopo aver controllato la palla. Nel calcio di oggi invece bisogna avere tempi rapidissimi e la soluzione va trovata prima che si entri in possesso di palla. Ne consegue che il protagonista del calcio moderno deve essere sì molto dotato da un punto di vista fisico-atletico ed in grado di esprimere una qualità tecnica notevole ad altissima velocità, ma soprattutto deve essere in grado di saper leggere e reagire molto velocemente agli innumerevoli stimoli di varia natura. Del resto la reattività mentale da sempre è la migliore qualità dei grandi campioni, capaci di risolvere rapidamente e nel modo più consono e adeguato le situazioni di gioco più complicate e intricate. Una domanda a questo punto avanza prepotente: ma queste qualità mentali sono allenabili o sono dovute al patrimonio genetico di ogni singolo atleta? redo che il patrimonio genetico sia alla base per la formazione di un bravo calciatore, ma ritengo anche che una preparazione più accurata, mirata e pianificata delle capacità mentali risulti, nell attuale stato dell evoluzione dello sport del calcio, non solo rogressione didattica e carichi di lavoro - Esercitazioni tecniche, tattiche e fisiche. auspicabile, ma addirittura indispensabile. Nelle attività sportive in genere le capacità cognitive possono influire sia sull apprendimento che sulla prestazione dell atleta. Nel calcio, specificamente, tutte le azioni sottintendono ad una variabilità tattica pressoché infinita. Dov è la palla? Dove sono i miei compagni? E gli avversari? Dov è la porta? In quale zona del campo mi trovo? Questi sono solo alcuni dei quesiti che ciascun calciatore deve porsi in ogni singolo momento di gioco ed ai quali deve dare delle risposte motorie immediate e della massima precisione. Quindi si potrebbe concludere che il calcio si contraddistingue per un elevato numero di combinazioni di movimenti con e, soprattutto, senza palla. La struttura dello sport in se stesso non permette azioni prestabilite in possesso o non possesso di palla, in attacco o in difesa, in quanto sono quesiti che si pongono al calciatore, il quale autonomamente, in base alle conoscenze acquisite nel corso della sua attività, con l ausilio delle esperienze precedenti, deve risolvere. questi quesiti l atleta deve dare una risposta motoria, la più precisa possibile ed adatta, che deriva da una precedente elaborazione mentale. Quindi una metodologia di allenamento moderna ed attuale deve necessariamente tener conto non solo degli effetti (passaggio, tiro in porta, colpo di testa: risposta motoria in generale), ma anche delle cause (elaborazione mentale della risposta motoria, creazione del progetto motorio, verifica esperienze precedenti). isogna ritenere importanti alla stessa maniera tanto l insieme tradizionale dato dalla tecnica di base, dalla tattica, dalle strategie e dalla preparazione fisico-atletica, quanto quella preparazione mentale dell atleta che si compone di memoria, percezione, capacità di analisi della situazione, capacità di concentrazione. Qualità e attitudini queste ultime che dipendono strettamente dal patrimonio genetico dell individuo, ma che possono e quindi devono essere allenate contemporaneamente ed in maniera integrata con tattica, tecnica e preparazione fisico-atletica. E tutto ciò in modo da far acquisire agli atleti quel senso tattico che il calcio attuale richiede e che rappresenta poi il concreto obiettivo di ogni buon allenatore. os è la psicocinetica? Teoria e principi Il calciatore è sottoposto in ogni momento della gara ad un bombardamento di stimoli di varia natura in tutte le fasi del gioco. Il calcio d altra parte è una disciplina sportiva di tipo aperto, nella quale l azione è in funzione di quello che si verifica momento per momento. In esso, come * Tesi di fine studio del orso Master 1997-98 per l abilitazione ad allenatore professionista di 1ª ategoria. 3

E ISTRUZIONE avviene nella pallacanestro, nella scherma o nel pugilato, l ambiente esterno è in continuo cambiamento e le informazioni da tenere in considerazione per dare una risposta motoria adeguata sono pressoché infinite. L imprevedibilità è la caratteristica principale del calcio. L acquisizione delle informazioni, la capacità di leggere le situazioni, il saper indirizzare l attenzione su ciò che è veramente rilevante piuttosto che su quello che non lo è, la capacità di anticipazione cioè l abilità del calciatore di trovare soluzioni ai quesiti posti dalle varie situazioni prima dell avversario sono delle vere e proprie qualità, in gran parte dipendenti dal patrimonio genetico individuale dell atleta, ma che comunque devono essere stimolate ed allenate contemporaneamente ed in maniera integrata con tecnica, tattica e preparazione fisico-atletica. D altronde il calciatore deve elaborare soluzioni in continuazione, deve capire e riconoscere le situazioni, deve saper scegliere nella propria mente la soluzione giusta e creare la risposta motoria adeguata. ertanto un allenamento specifico, ad hoc, nel calcio deve tenere necessariamente conto di tutti i processi mentali che precedono la risposta motoria. Ottimizzare il sistema sensoriale, i processi attentivi, la capacità di memoria sono la base per ottenere una risposta motoria adeguata ed il più velocemente possibile. Si rende perciò necessaria la conoscenza dei meccanismi che intervengono nell elaborazione ed acquisizione delle informazioni, dei processi attentivi, delle Fig. ENTRT SEGNLE 1 rocesso senso - percettivo; ricezione e codifica 2 Identificazione del segnale 3 Determinazione delle risposte 4 Selezione del programma motorio TTENZIONE 5 rocessi motori TTENZIONE USIT RISOST capacità mnemoniche, delle modalità di apprendimento e dei programmi motori. Secondo uno studio di NOU- GIER (1992) gli stadi di elaborazione delle informazioni possono essere così schematizzati (fig. ). er attenzione si intende la capacità di attivare i sensi e la mente, al fine di concentrarsi su un determinato oggetto o particolare situazione di gioco. Secondo ONFNTI, bisogna prendere in considerazione l azione umana nel suo insieme, anche sotto l aspetto senso-percettivo e cognitivo. Una delle componenti psicologiche che concorrono ad orientare le capacità senso-percettive è l attenzione, una specie di filtro che interviene a vari livelli del processo elaborativo per eliminare o attenuare l analisi dell informazione irrilevante a vantaggio di quella rilevante. er un calciatore l attenzione è determinante nel leggere una situazione scremando e accantonando gli stimoli da ritenersi meno importanti a vantaggio di quelli primari. Su come si organizza un movimento si presuppone l intervento di tre livelli nervosi: corticale, subcorticale e midollare. La corteccia cerebrale è la sede della coscienza e dell intenzione di muoversi. Queste intenzioni possono diventare creative solo se l atleta può disporre di un alto numero di modalità di risposta molto mobili e mai rigide. La memoria delle soluzioni motorie determinatesi a livello corticale è stabile e duratura, presupponendo la volontarietà di un atto. Il livello subcorticale risponde invece degli automatismi che si sono costituiti nel tempo in maniera progressiva in base anche all esperienza. La memorizzazione di tali automatismi è molto meno duratura rispetto a quella riscontrata nei movimenti indotti dalla corteccia, in questo caso pertanto si ha bisogno di numerose ripetizioni per avere 4

E ISTRUZIONE memorizzazione. Il livello midollare risponde dei riflessi e riceve informazioni sia dall esterno che dall interno del corpo. ollegando queste conoscenzaesi può dire che le informazioni che giungono al calciatore sono innumerevoli per ogni singolo momento di gioco e spesso il tempo a disposizione può non essere sufficiente per elaborare una risposta motoria adeguata. ppare evidente che occorrerà ricorrere agli automatismi, attività subcoscienti che non potranno mai essere in grado di soddisfare da sole le esigenze di un calciatore, il quale nel corso della propria carriera ben difficilmente potrà trovarsi in due situazioni di gioco perfettamente identiche. ertanto l attività cosciente, a livello corticale, riveste una importanza notevole nella struttura del calciatore che deve avere una mentalità duttile e capace di adattare e risolvere situazioni sempre e comunque imprevedibili. Quindi si rendono utili e quasi indispensabili metodiche di allenamento che stimolino l atleta a livello mentale e che concentrino in esse tutte le caratteristiche necessarie e sufficienti per giocare al calcio. La psicocinetica è una possibile risposta a questa esigenza, vale a dire alla ricerca di un allenamento globale che permette uno sviluppo completo del calciatore sotto i diversi profili. Essa concentra in se stessa tutto ciò che lega un movimento (cinetica) ad un ragionamento (psico): quindi è la capacità di eseguire un movimento voluto, cosciente e giustificato (ERENI). Si possono costruire modelli di esercitazioni psicocinetiche creando situazioni che favoriscono un movimento cosciente e di conseguenza l atto tattico. La capacità di raccogliere informazioni in maniera cosciente, l analisi e lo studio delle situazioni con la connessa ideazione di un modello di risposta anche in base alle esperienze precedenti, la valutazione della risposta motoria e i suoi aggiustamenti, la memorizzazione della risposta elaborata, sono attività tutte favorite e stimolate da esercizi di tipo psicocinetico. Naturalmente le attività psicocinetiche possono trovare idonea applicazione in qualsiasi tipologia di allenamento posta in essere: sia fisico-atletico, sia tecnico, sia tattico. ome, quando e quanto applicarla Mai come nel lavoro psicocinetico valgono i principi della gestione dell allenamento. Il calciatore deve essere o divenire consapevole di ciò che fa e conoscere il come ed il perché delle attività che pone in essere e a cui partecipa personalmente. isogna, infatti, che gli atleti siano interessati, giacché la motivazione è essa stessa alla base di ogni serio e duraturo apprendimento. Nel lavoro psicocinetico l allenatore deve essere particolarmente metodico ed ordinato, deve darsi una programmazione precisa e porsi obiettivi semplici. nalogamente egli dovrà fare con i suoi atleti impegnati in attività psicocinetiche, i quali dovranno avere una programmazione puntuale e obiettivi chiari. Le esercitazioni inizialmente devono essere di facile risoluzione, devono evitare atteggiamenti di rifiuto e stimolare, per contro, un atteggiamento critico costruttivo da parte dei giocatori. Nel lavoro psicocinetico deve trovare posto una suddivisione del tempo che consenta da un lato di elaborare tentativi idonei a risolvere i problemi volta per volta posti, dall altro lato di analizzare, confrontare e approfondire le soluzioni cui si è approdati. L acquisizione concettuale consente di memorizzare ed eventualmente riutilizzare il progetto motorio in situazioni simili o analoghe. La psicocinetica richiede l intervento del sistema nervoso centrale e di conseguenza, essendo la conoscenza in questo campo in continua evoluzione, occorre basarsi sull esperienza per stabilire tempi, modalità, qualità e quantità di un lavoro che coinvolge parimenti corpo e cervello, movimento e elaborazione mentale. Inoltre bisogna procedere sempre e comunque in maniera prudente e previdente. Qui mi soccorre l esperienza personale, maturata nel corso degli anni. In base a questi dati esperienziali ritengo che assuma un ruolo molto importante nella buona riuscita di ogni attività psicocinetica il clima che viene ad instaurarsi fra l allenatore e i giocatori e quello creato dall allenatore all interno del gruppo, se il trainer cerca di dare vita ad una mentalità aperta, contrassegnata da un atteggiamento di fiducia verso le attività proposte. L allenatore deve porsi in maniera propositiva, richiamando l attenzione su particolari precisi e mai eccessivamente numerosi. Non dev essere lui a dare o proporre soluzioni, ma deve 5

E ISTRUZIONE attendere che siano i calciatori ad elaborare ipotesi di soluzione al problema volta per volta posto. Lo scopo principe della psicocinetica, infatti, è quello di contribuire a formare un calciatore che sappia osservare la realtà non soltanto con gli occhi ma anche con la mente, che riesca a capire in anticipo le situazioni e selezionare un programma motorio corrispondente alla risposta più adeguata nelle contingenti condizioni spazio-temporali. L entusiasmo del gruppo è fondamentale per andare avanti nel lavoro, ma soprattutto per la riuscita di esso, perché è indispensabile la predisposizione ad un coinvolgimento diretto e all impegno con la massima disponibilità recettiva. L ambiente di lavoro dev essere costruttivo, mai oppressivo né repressivo. Se manca qualsiasi atteggiamento partecipativo e ogni tipo di stimolo ed entusiasmo è preferibile abbandonare o perlomeno accantonare questa particolare e innovativa metodica di allenamento. ppare opportuno iniziare il lavoro psicocinetico gradualmente, evitando che il gruppo cada in confusione. Occorre poi procedere passo dopo passo per conquiste successive, avendo sempre presente l obiettivo finale che dev essere chiaro sin dal principio anche al gruppo. I tempi di lavoro non devono mai essere troppo lunghi (15-20 a seduta) e devono prevedere adeguati recuperi (ogni 3-4 ). I recuperi vanno utilizzati per valutare e confrontare le eventuali difficoltà riscontrate. Risulta sconsigliabile effettuare lavori psicocinetici in vicinanza della competizione, fatti salvi quelli già abbondantemente consolidati e acquisiti in maniera decisa. In questo caso si lavora in funzione dei processi attentivi e della concentrazione. La maggior parte dell attività di psicocinetica va svolta lontano dalla gara, specialmente in fase di preparazione pre-campionato. Questo intenso lavoro iniziale rappresenterà un valido punto di partenza per un cammino graduale, fatto di piccole acquisizioni quasi quotidiane, verso conquiste sempre nuove che peraltro non prevedono punti d arrivo, giacché le capacità intellettive e cerebrali dell essere umano sono praticamente infinite. Le esercitazioni possono essere create dall allenatore in modo da renderle gradualmente sempre più impegnative, rispettando tuttavia gli obiettivi di questa specifica metodica di allenamento, che mira al miglioramento delle qualità di elaborazione concettuale e mentale le quali precedono la risposta motoria che è invece condizionata dalla coordinazione, dall abilità, dallo stato fisiopsichico, dagli avversari. Osservare, studiare e analizzare i progressi compiuti in tempi relativamente brevi da un gruppo ben motivato è impressionante. La medesima esercitazione che inizialmente aveva creato delle difficoltà, dopo appena qualche seduta viene eseguita a velocità fino a poco tempo prima impensabili. Questo è precisamente il momento in cui l allenatore può procedere all inserimento nell esercitazione stessa di difficoltà crescenti, ma pur sempre secondo quell imprinting di gradualità già più volte sottolineato. I margini di miglioramento progressivo sono notevolissimi, a patto che il gruppo, si ribadisce, lavori con entusiasmo ed affronti le singole esercitazioni come una sorta di sfida lanciata a se stessi, alle proprie capacità e attitudini. In questo clima di sana competizione, di sfida continua le capacità intellettive degli atleti, e quelle dell essere umano più in generale, trovano terreno fertile per migliorare in misura pressoché infinita e illimitata. La mente umana possiede qualità inimmaginabili e ritengo che anche nel calcio, e nello sport in genere, il futuro risieda proprio nel cercare di studiare metodologie di allenamento che possano stimolare sempre più e sempre meglio, fino ai massimi livelli, le possibilità della psiche umana. rogressione didattica e carichi di lavoro Inserire attività psicocinetiche nell allenamento calcistico comporta, da parte dell allenatore, un attenzione tutta particolare relativamente alla cura della progressione didattica e dei carichi di lavoro. Un eccessivo carico di sollecitazioni del sistema nervoso centrale può portare il gruppo in uno stato di confusione e di insicurezza nei propri mezzi e nelle proprie capacità. I calciatori devono essere consapevoli di ciò che fanno e dei motivi per cui si attivano in specifiche esercitazioni. La consapevolezza degli atleti è determinante per la buona riuscita dei lavori psicocinetici perché solo attraverso di essa si ottiene la motivazione necessaria per migliorarsi e l entusiasmo indispensabile affinché un allenamento di qualsiasi 6

E ISTRUZIONE natura sia produttivo. Inizialmente le esercitazioni psicocinetiche devono essere semplici affinché i calciatori stiano attenti a percepire e capire la situazione rendendo più facile e veloce la costruzione della risposta motoria. Nelle esercitazioni con il pallone dapprima ci saranno solo le mani e in seguito si passerà ai piedi. Ogni lavoro deve comprendere un periodo fatto di tentativi per trovare la soluzione ai problemi di relazione psicomotoria seguito da un periodo di recupero che servirà per analizzare opinioni ed eventuali difficoltà insorte ed un periodo finale per l approfondimento. Nelle sedute successive l allenatore dovrà badare a fornire un filo logico alla progressione del lavoro così come proposto, si cercherà di migliorare l apprendimento dei concetti. L acquisizione e la stabilizzazione di questi ultimi, infatti, serviranno per interpretare e risolvere in maniera creativa e indipendente le diverse situazioni. Ripetere l esercitazione più volte consentirà inoltre di memorizzare gli stessi concetti come via via elaborati e quindi la possibilità connessa di utilizzarli in ulteriori contesti, analoghi o diversi. iò permette di ottimizzare e velocizzare le capacità di comprensione della situazione, di scelta mentale della soluzione, di creazione dell atto motorio (tattico). Illustrerò di seguito schematicamente la progressione dei carichi elaborativi di una esercitazione di tipo psicocinetico, secondo le direttrici ora individuate e segnate. MO: m 35x25 senza porte TRE SQUDRE: gialli, rossi e verdi da 4-5 elementi ciascuna OIETTIVO: smarcamento e rapidità di elaborazione concettuale e di esecuzione motoria RIM SEDUT: tutti gli atleti devono essere in movimento nello spazio delimitato. ) on le mani passare palla al colore diverso (2 ) ) on i piedi passare palla al colore diverso con limite massimo di 2 soli tocchi (2 ) Recupero 1 (utilizzare questo tempo per lo scambio di opinioni e per comprendere eventuali difficoltà di esecuzione, difficoltà alle quali l allenatore non darà soluzioni immediate, ma si limiterà ad indicare gli strumenti psicofisici da mettere in gioco per risolvere le stesse) ) on i piedi passare palla al colore diverso con limite massimo di 2 soli tocchi (2 ) D) on i piedi passare palla al colore diverso con limite massimo di 1 solo tocco (2 ) Recupero 1 (da utilizzare come sopra) E) on i piedi passare palla al colore diverso con limite massimo di 1 solo tocco (2 ) F) on le mani passare palla secondo la sequenza di colori prestabilita (2 ) Recupero 1 (da utilizzare come sopra) G) ome F con i piedi con limite massimo di 2 tocchi (2 ) H) ome F con i piedi con limite di 1 tocco (2 ) Recupero 1 (analizzare eventuali difficoltà di fine seduta). SEOND SEDUT: ) on le mani passare palla secondo una sequenza dei colori prestabilita (2 ) ) on i piedi passare palla secondo una sequenza di colori prestabilita con limite massimo di 2 soli tocchi (2 ) ) on i piedi passare palla secondo una sequenza di colori prestabilita con limite massimo di 1 solo tocco (2 ) Recupero 2 D) on le mani passare palla secondo una sequenza di colori prestabilita diversa dalla precedente (2 ) E) on i piedi passare palla secondo la stessa sequenza di D con limite massimo di 2 soli tocchi (2 ) F) on i piedi passare palla secondo la stessa sequenza di D con limite massimo di 1 solo tocco (2 ) Recupero 2 G) on i piedi passare palla secondo una nuova e diversa sequenza prestabilita con limite massimo di 1 solo tocco (2 ) H) on i piedi passare palla secondo la stessa sequenza di G con limite massimo di 1 solo tocco, ma chi passa la palla corre in direzione diversa rispetto alla traiettoria del pallone (2 ) I) on i piedi passare palla secondo la stessa sequenza di G con limite massimo di 1 solo tocco, ma chi passa la palla va a sovrapporsi ad un qualsiasi compagno (2 ) Recupero 2 L allenatore deve valutare come procedono le acquisizioni del gruppo e decidere se ripetere la seduta precedente o se aumentare il carico elaborativo ed allargare gli obiettivi già precedentemente postisi. erciò il punto di osservazione del trainer è di primaria importanza per ottenere risultati positivi nella pratica del lavoro psicocinetico. apire se il carico di lavoro è 7

E ISTRUZIONE Fig. 1 Fig. 2 adeguato alle capacità del gruppo, se diminuirlo o aumentarlo gradualmente, se porre obiettivi nuovi oltre quelli già posti, è compito esclusivo dell allenatore. nalogamente spetta a lui e non ad altri instaurare un clima di collaborazione, disponibilità ed attenzione all interno del gruppo, affinché il lavoro psicocinetico svolto sia utile e produttivo. Lo scopo di queste esercitazioni di tipo psicomotorio è quello di creare una modalità di apprendimento cosciente e consapevole che consenta all atleta di acquisire concetti necessari per una migliore e più rapida comprensione delle situazioni contingenti e per costruire, prima a livello neuronale e successivamente in sede muscolare, una risposta motoria adatta al singolo momento di gioco. Quindi la progressione didattica deve essere metodica e programmata con precisione. nche i carichi di lavoro naturalmente richiedono una valutazione particolarmente attenta. Infatti, sembra che il sistema nervoso centrale risponda agli stimoli dell allenamento così come le capacità fisiche, rispettando peraltro il ciclo della supercompensazione. erciò, un buon lavoro psicocinetico è necessariamente seguito da un affaticamento mentale, che tuttavia porta automaticamente ad un incremento della rapidità di pensiero, della concentrazione e delle capacità attentive. er concludere l allenatore deve porsi e porre obiettivi difficili da raggiungere, ma sicuramente raggiungibili, con un appropriata gradualità di carichi elaborativi alternando nella giusta misura lavoro e riposo attivo. Nei periodi di affaticamento il trainer non deve richiedere al gruppo, ulteriori, e senza dubbio impropri, sforzi mentali che produrrebbero soltanto un prolungamento nel ritardo della fase di recupero psicofisico e allontanerebbero quegli incrementi che sono alla base della supercompensazione. ppare perciò evidente l esigenza di effettuare carichi di lavoro di tipo psicocinetico nei periodi di precampionato e lavori di mantenimento caratterizzati se si vuole solo da lievi incrementi graduali nei successivi periodi di competizione. Esercitazioni psicocinetiche: tecniche, tattiche, fisiche Le esercitazioni di natura psicocinetica possono trovare applicazione nell allenamento sia tecnico-tattico che fisico-atletico. ertanto si possono impostare lavori di qualsiasi tipo che coinvolgano sempre la capacità di elaborazione del calciatore. Queste esercitazioni devono essere globali e quindi in grado di allenare sincronicamente e contemporaneamente le qualità tecniche, le attitudini tattiche ed i processi mentali che precedono 8

E ISTRUZIONE Fig. 3 ogni e qualsivoglia prestazione motoria dell uno e dell altro tipo. La psicocinetica riesce a creare negli atleti una mentalità duttile e a stimolare al massimo le loro capacità di attenzione e concentrazione. Naturalmente il lavoro di noi allenatori sta nell ideare, creare e dare vita ad esercitazioni adatte al livello dei nostri atleti, nel dosare i carichi elaborazionali nelle singole sedute, rendendoli progressivamente più difficoltosi, ma sempre alla portata delle capacità dei giocatori. nche la programmazione annuale deve essere metodica e scrupolosa, curata in maniera precisa e meticolosa, tenendo sempre presente che un carico di lavoro poco equilibrato sicuramente produce più effetti negativi che altro. Qui di seguito elenco una serie di esercitazioni psicocinetiche di varia natura. lcune rubate al lavoro di colleghi, altre frutto dell aiuto del collega Tiziano Giudici, allenatore del settore giovanile della Fermana alcio, e del preparatore atletico col quale collaboro ormai da sei anni, rof. Gaspare icconi che ringrazio entrambi. Esercitazioni di psicotattica e psicotecnica Fig. 1 - Gruppo diviso in tre colori. 1a. on le mani passare la palla al colore diverso (es. blu passa a rosso o a verde). 1b. on i piedi passare la palla al colore diverso. 2a. on le mani passare la palla al colore stabilito (es. verde passa a rosso). 2b. on i piedi passare la palla al colore stabilito. 3a. on le mani passare la palla al colore diverso e attaccarlo. 3b. on i piedi passare la palla al colore diverso e attaccarlo. Fig. 2 - Gruppo numerato. 1. Il primo numero chiamato effettua un esercizio in movimento, il secondo un esercizio da fermo; la sequenza si ripete per gli altri numeri. 2. l segnale stabilito i numeri dispari devono occupare un angolo qualsiasi del quadrato, mentre i numeri pari si dispongono sull angolo opposto e viceversa. 3. Gli elementi vengono divisi in coppie di numeri (uno pari con uno dispari), chiamato il dispari questi scatta mentre il compagno pari lo insegue. Il tutto in uno spazio di 5 metri. Fig. 3 - Esercizi a gruppi. Su un quadrato 30 m. x 30 m. si suddividono i 16 elementi a disposizione in otto bianchi (gruppo ) e otto a loro volta divisi in quattro diversi colori: verde, blu, rosso e nero (gruppo ). 1. Mentre un gruppo fa conduzione e controllo della palla, l altro gruppo esegue esercizi di stretching e mobilità articolare, dopo 5 scambio di lavoro tra i gruppi. 2. iascun elemento del gruppo si muove all interno del quadrato con un pallone in mano. d ogni colore corrisponde un gesto tecnico: es. rosso = colpo di testa; verde = calcio di interno piede dx e sx; nero = stop di petto e colpo di testa; blu = calcio di collo piede dx e sx. Il gruppo esegue un gesto tecnico in base al colore dell elemento del gruppo col quale viene a contatto. Dopo 3 di lavoro gli elementi del gruppo indossano le casacche colorate e viceversa, scambiandosi conseguentemente i ruoli. 3. Gli elementi del gruppo eseguono passaggi interno piede (dx e sx) con gli elementi del gruppo secondo la sequenza stabilita (es. rosso, verde, nero, blu). 9

E ISTRUZIONE Fig. 4 Esempio 13 31 4 40 22 Fig. 5 Fig. 6 Fig. 4 - Gruppo diviso in quattro colori. 1. on le mani scambiare la palla col compagno dello stesso colore. 2a. on le mani scambiare la palla con un colore diverso (es. rosso passa a verde). 2b. on i piedi scambiare la palla con un colore diverso. 3. onduzione della palla con finte e cambi di direzione: al segnale stabilito ogni colore occupa un angolo diverso del quadrato, portando con sé la sfera. 4. alleggio alternando piede, coscia e testa: al segnale stabilito ogni angolo del quadrato deve essere occupato da quattro colori diversi, portando con sé la sfera. 5. onduzione della palla con esterno ed interno piede (dx e sx). Il mister detta dei numeri, gli 10

E ISTRUZIONE Fig. 7 Fig. 8 elementi interrompono l attività solo quando il numero corrisponde ad una delle seguenti combinazioni: 13 o 31, 4 o 40 e 22. In tali situazioni essi vanno a disporsi negli angoli, portando con sé la sfera, secondo lo schema: 13 o 31 = tre di un colore ed uno di colore diverso; 4 o 40 = tutti di un unico colore; 22 = due di un colore e due di un altro (vedi ESEMIO ). Fig. 5 - Gruppo monocolore con esercizi a difficoltà progressiva. 1a. on le mani passa la palla a e ne occupa la posizione, mentre prosegue l esercitazione con un altro compagno. 1b. on i piedi passa la palla a e ne occupa la posizione, mentre prosegue l esercitazione con un altro compagno. 2a. on le mani passa la palla a che dopo averla ricevuta la restituisce per favorire il colpo di testa di con cui la palla torna nuovamente a il quale prosegue l esercitazione con un altro compagno, mentre occupa la precedente posizione di. 2b. on i piedi passa la palla a che dopo averla ricevuta la restituisce per effettuare uno scambio d interno piede con, la palla torna a il quale prosegue l esercitazione con un altro compagno, mentre occupa la precedente posizione di. 3a. on le mani passa la palla a che dopo averla ricevuta la restituisce per favorire il calcio di interno piede al volo di, la palla torna nuovamente a il quale prosegue l esercitazione con un altro compagno, mentre occupa la precedente posizione di. 3b. on i piedi passa la palla a che dopo averla ricevuta la restituisce ad il quale effettua uno stop con la pianta del piede, va incontro ad recupera la palla e prosegue l esercitazione con un altro compagno, mentre occupa la precedente posizione di. 4a. on le mani passa la palla a e occupa la posizione di, mentre va incontro a, riceve la palla, gliela restituisce e prende la posizione di che prosegue l esercitazione con un altro compagno. 4b. on i piedi passa la palla a e occupa la posizione di, mentre effettua uno scambio di interno piede con che prosegue l esercitazione con un altro compagno, mentre occupa la sua posizione. N - on questa esercitazione è possibile variare a seconda delle proprie esigenze il gesto tecnico sul quale si desidera lavorare, è indispensabile per favorire l apprendimento dell esercitazione stessa che venga effettuata per gradi di difficoltà crescente. Fig. 6 - Gruppo a tre colori con esercizi a difficoltà progressiva. 1. on i piedi verde passa la palla al colore diverso. 2. on i piedi verde passa la palla a rosso e lo aggredisce in 11

E ISTRUZIONE forma passiva, rosso evita verde effettuando un dribbling e prosegue l esercitazione col colore diverso blu. 3. on i piedi verde passa la palla a rosso che la trasmette a blu, il quale effettua uno scambio d interno piede con verde, la palla torna a blu che prosegue l esercitazione. 4. on i piedi verde passa la palla a rosso che la restituisce, verde passa la palla a blu che la restituisce, verde passa la palla a rosso o a blu che prosegue l esercitazione. Fig. 7 - Esercitazione per il pressing (I) 1. on i piedi passare continuamente la palla al colore diverso. l fischio la squadra del colore che è in possesso di palla (più il nero) deve mantenerla, mentre le altre due squadre devono riconquistarla. 2. on i piedi passare continuamente la palla al colore diverso. l fischio la squadra del colore che è in possesso di palla scambia la palla con una delle altre due squadre, mentre la terza (più il nero) deve cercare di riconquistarla. L esercitazione ha comunque termine dopo il decimo passaggio consecutivo. Fig. 9 Fig. 8 - Riscaldamento 1a. on le mani verde passa la palla a rosso che effettua una triangolazione con un compagno rosso, poi passa la palla a blu o a verde, che prosegue l esercitazione. 1b. on i piedi verde passa la palla a rosso che effettua una triangolazione con un compagno rosso, poi passa la palla a blu o a verde, che prosegue l esercitazione. 2a. on le mani verde effettua un triangolo con rosso e poi passa la palla a blu, che prosegue l esercitazione. 2b. on i piedi verde effettua un triangolo con rosso e poi passa la palla a blu, che prosegue Fig. 10 D E 12

E ISTRUZIONE Fig. 11 D D D Fig. 12 rosso, blu attacca verde e rosso attacca blu). l esercitazione. 3. on i piedi verde, rosso e blu si trasmettono la palla nella sequenza stabilita; dopo sei passaggi verde fa triangolo con rosso mentre blu scatta fuori dal quadrato per ricevere il lancio. Fig. 9 - Esercitazione per il pressing (II) on i piedi i giocatori dei tre gruppi si scambiano la palla; al D fischio chi è senza palla deve di scatto andare a contrastare uno dei due avversari in possesso di palla creando situazione tipo di uno > due. I giocatori senza palla delle altre due squadre fanno altrettanto. La squadra che aggredisce per prima determina la sequenza, obbligando i compagni senza palla dell attaccato ad aggredire la squadra di colore diverso (es. verde attacca Fig. 10 - Esercizi di smarcamento (I) 1a. on i piedi passa a che si smarca palla al piede se lo segue la palla torna ad. 1b. on i piedi passa a che si smarca palla al piede andando sul lato opposto rispetto all avversario. 1c. e con i piedi si trasmettono la palla, quando occupa lo spazio a destra o a sinistra di questi deve disporsi sul lato opposto palla al piede. 1d. passa la palla a che gliela ritorna subito spostandosi su uno dei due lati, lancia la palla sul lato opposto quando vi si dirige; marca. 2a. on i piedi passa a il quale passa a D o ad E a seconda dello spostamento di. non deve guardare l avversario, ma deve percepirne i movimenti. 2b. on i piedi passa a il quale trasmette a E che ritorna la palla ad dal quale viene ritrasmessa a che la dà a D il quale 13

E ISTRUZIONE Fig. 13 ritorna la palla ad. si sposta in base al movimento della palla, cercando di mettere in difficoltà gli avversari, senza intercettare il pallone. In base al grado di apprendimento tecnico possono essere usati uno o due tocchi. N - L esercitazione può essere svolta anche da più gruppi nello stesso tempo. Fig. 11 - Esercizi di smarcamento (II) 1a. si allena avendo come sponda. e D si girano per non ricevere la palla. 1b. Se D si gira, ma rimane in posizione, passa la palla a (preferendolo a ). La palla andrà invece a D se è questi che rimane fermo, mentre si gira. VRINTE: con due avversari. Se viene attaccato da un solo avversario deve passare la palla al compagno dal lato opposto (), se non è girato, oppure ritornarla ad. Stessa cosa se è attaccato sull altro lato (la palla andrà a D se lo guarda, oppure nuovamente ad ). Se viene attaccato da entrambi gli avversari ripassa la palla ad. Fig. 12 - Esercitazione per il possesso di palla: partita sei contro sei (+ due) L esercitazione si svolge con due squadre di sei elementi ciascuna più due portieri e due giocatori neutrali. 1a. La partita si svolge tra verdi e blu, mentre i due rossi giocano con la squadra in possesso di palla. Il passaggio viene effettuato solo con le mani, nel momento in cui il pallone cade a terra la squadra che lo detiene ne perde il possesso. Il gol è valido di testa o calciando di piede al volo sempre su passaggio di un proprio compagno. VRINTE: nelle zone,, e D il giocatore della squadra in possesso di palla può metterla a terra e con i piedi effettuare un cross per i propri compagni che possono andare in rete di testa o calciando di piede al volo, mentre gli avversari non possono intervenire tranne il portiere. 2. La partita si svolge tra verdi e blu, mentre i due rossi giocano con la squadra in possesso di palla. Il passaggio viene effettuato solo con i piedi. Il gol è valido se tutta la squadra si è spostata nella metà campo avversaria. Nelle zone,, e D il giocatore della squadra in possesso di palla non può essere attaccato dagli avversari. Fig. 13 - artita su due campi 1. L esercitazione si svolge su due campi contigui e identici. La partita (verdi contro blu, con o senza portieri) inizia sul campo. 14

E ISTRUZIONE Fig. 14 Fig. 15 Quando l allenatore alza un braccio oppure annuncia un numero pari le squadre devono immediatamente occupare il campo e continuare sul nuovo terreno di gioco la partita. VRINTE: passaggi con le mani; il gol è valido solo di testa. Fig. 14 - artita con le mani a due squadre bicolori L esercitazione si svolge con due squadre, ciascuna formata da due colori diversi ( es. = blu e rossi; = verdi e azzurri). I passaggi si effettuano solo con le mani; il gol è valido di testa o di piede al volo. 1. I rossi e i verdi prima di passare la palla ai propri compagni di squadra devono far toccare il pallone a terra, mentre i blu e gli azzurri devono passare la palla ai compagni di squadra colpendola di piede. Se il pallone cade a terra durante il passaggio gli avversari guadagnano il possesso di palla. 2. La squadra inizia la gara con giocatori blu e rossi. La squadra inizia la gara con giocatori verdi e azzurri. Quando l allenatore annuncia una composizione di colori diversa le due squadre si scompongono e si ricompongono in base alle indicazioni date es. squadra = rossi e verdi; squadra = blu e azzurri). 3. La squadra gioca con i blu disposti nella metà campo avversaria e i rossi schierati nella propria. La squadra con i verdi nella propria metà campo e gli azzurri in quella avversaria. I giocatori non possono oltrepassare le zone loro assegnate. VRINTE: chi trasmette la palla al proprio compagno posizionato nella opposta metà campo può partecipare al gioco e dare così vita ad una situazione di superiorità numerica (5 > 4). Fig. 15 - artita a due squadre bicolori L esercitazione si svolge con due squadre, ciascuna formata da due colori diversi ( es. = blu e rossi; = verdi e azzurri). I passaggi si effettuano solo con i piedi. 1. I rossi e i verdi devono effettuare i passaggi ai propri compagni di squadra con un solo tocco, mentre i blu e gli azzurri possono passare la palla ai compagni di squadra con due tocchi. Il gol è valido se tutta la squadra si è spostata nella metà campo avversaria. VRINTE I: solo i rossi e i verdi possono concludere a rete. VRINTE II: dopo essere andata a rete la squadra può segnare un altro gol solo dopo il pareggio di 15

E ISTRUZIONE Fig. 16 nella propria metà campo e gli azzurri in quella avversaria. I giocatori non possono oltrepassare le zone loro assegnate. VRINTE: chi trasmette la palla al proprio compagno posizionato nella opposta metà campo può partecipare al gioco e dare così vita ad una situazione di superiorità numerica (5 > 4). Fig. 17 oppure dopo aver effettuato dieci passaggi consecutivi. 2. La squadra inizia la gara con giocatori blu e rossi. La squadra inizia la gara con giocatori verdi e azzurri. Quando l allenatore annuncia una composizione di colori diversa le due squadre si scompongono e si ricompongono in base alle indicazioni date (es. squadra = rossi e verdi; squadra = blu e azzurri). 3. La squadra gioca con i blu disposti nella metà campo avversaria e i rossi schierati nella propria. La squadra con i verdi Fig. 16 - Esercitazione per la sovrapposizione (singola e doppia) L esercitazione si svolge con due squadre di otto elementi ciascuna su un campo con due fasce laterali. 1. Le fasce laterali non possono essere occupate dalla squadra che difende. Mentre può occuparle un solo giocatore () senza palla per la squadra che attacca. Nel momento in cui viene in possesso di palla, gli si sovrappone per andare ad effettuare un cross ai propri compagni, che possono concludere a rete solo di testa. VRINTE I: quando la palla viene passata ad mentre questi si trova nella propria metà campo, passa a che gli si è sovrapposto e va a sua volta a sovrapporsi a per ricevere la palla ed effettuare il cross. VRIN- TE II: quando la palla viene passata ad mentre questi si trova nella propria metà campo, passa a che gli si è sovrapposto e va a sovrapporsi a per ricevere la palla ed effettuare il cross. Fig. 17 - Esercitazione per il pressing (III) artita otto contro otto, con portiere neutro: (a) il portiere lancia la palla ai verdi, che ne mantengono il possesso e cercano il gol nelle due porticine situate sulla linea di centrocampo. 16

E ISTRUZIONE Fig. 18 E D Fig. 19 2 2 1 1 ersa la palla il portiere effettua subito un nuovo lancio sempre a favore dei verdi, ma sul lato opposto rispetto a quello in cui è si è esaurita la precedente azione; (b) i blu difendono le due porticine e devono nel minor tempo possibile riconquistare la palla, una volta riconquistata devono andare ad aggredire i verdi nella nuova azione sul versante opposto. Ogni 5 le due squadre si scambiano i ruoli e continuano l esercitazione. Fig. 18 - Esercitazione per lo sviluppo della percezione del gioco artita sei contro sei, i due azzurri si muovono esclusivamente lungo le fasce laterali e giocano sempre con la squadra che è in possesso di palla. Nelle fasce esterne non possono in nessun caso entrare i giocatori delle due squadre in campo. I verdi e i blu possono effettuare passaggi con al massimo due tocchi. VRINTE I: la squadra che tiene palla deve giocare con entrambi gli azzurri prima di concludere a Fig. 20 Fig. 21 17

E ISTRUZIONE rete, prima a destra poi a sinistra o viceversa (es. -, -, -, - D, D-E). VRINTE II: gli azzurri possono abbandonare le fasce per concludere a rete. Fig. 19 - Esercitazione per diagonale difensiva 1a. on le mani i verdi scambiano la palla alternativamente con e, i quali si scambiano reciprocamente i ruoli: 1 passa ad che gli restituisce la palla mentre va a coprirlo in diagonale, 1 passa a 2, 2 passa a che gli restituisce la palla mentre va a coprirlo in diagonale. 2a. on le mani i verdi si trasmettono la palla, mentre e si alternano in base alla posizione di essa, andando ad attaccare l avversario, a coprire il compagno e viceversa, formando una diagonale. 1b. on i piedi i verdi scambiano la palla alternativamente con e, i quali si scambiano reciprocamente i ruoli: 1 passa ad che gli restituisce la palla mentre va a coprirlo in diagonale, 1 passa a 2, 2 passa a che gli restituisce la palla mentre va a coprirlo in diagonale. 2b. on i piedi i verdi si trasmettono la palla, mentre e si alternano in base alla posizione di essa, andando ad attaccare l avversario, a coprire il compagno e viceversa. Fig. 22 Fig. 20 Esercitazione a due squadre per il possesso palla 1. on i piedi i verdi con il bianco cercano di mantenere il possesso della palla effettuando massimo due tocchi, mentre i rossi devono riconquistarla. VRINTE 1: i verdi e il bianco devono effettuare un solo tocco. VRINTE 2: i verdi devono trasmettere la palla al bianco dopo un massimo di cinque passaggi. Fig. 21 Esercitazione per il pressing (III) on i piedi i rossi e i blu devono mantenere il possesso della palla, mentre i verdi cercano di riconquistarla. Impossessatisi del pallone i verdi scelgono di scambiare la palla con i blu o con i rossi: i giocatori del gruppo colorato prescelto divengono compagni dei verdi, mentre l altro colore cerca di riconquistare il pallone. Fig. 23 D D E 18

E ISTRUZIONE Fig. 24 Fig. 25 Fig. 22 Esercitazione a tre squadre per superiorità numerica e occupazione spazi artita con tre squadre, ciascuna squadra può mettere in rete il pallone in una qualsiasi delle due porte avversarie. Es. i blu possono far gol indifferentemente ai verdi o ai rossi. Ogni goal fatto vale + 1, ogni goal subito - 1: vince chi nel tempo stabilito avrà totalizzato il punteggio più alto. Fig. 23 Esercitazione per occupazione di spazi con crescente difficoltà 1a. on le mani trasmette la palla a o a ; quello che non deve ricevere va ad occupare l angolo vuoto, mentre l altro prosegue l esercitazione (nell es. passa la palla a, va nell angolo vuoto). 1b. on i piedi trasmette la palla a o a ; quello che non deve ricevere va ad occupare l angolo vuoto, mentre l altro prosegue l esercitazione VRINTE I - D attacca sempre la palla in forma attiva o passiva. VRINTE II - D ed E fanno la diagonale. Fig. 24 Esercitazione per il pressing e possesso palla In quattro quadrati di identiche dimensioni giocano, scambiandosi la palla al loro interno, quattro squadre di diverso colore composte da 4 o 5 elementi ciascuna. l segnale stabilito dal mister un giocatore esce dal proprio quadrato e si dispone all attacco di una delle altre tre squadre, i cui elementi cercano di mantenere il possesso della palla (max 15 ). l nuovo segnale dell allenatore ognuno riprende il suo posto. L esercitazione continua 19

E ISTRUZIONE Fig. 26 Fig. 27 finché ciascun giocatore di ogni squadra non avrà effettuato almeno un attacco. VRINTE I: gli attacchi ai gruppi sono stabiliti prima dall allenatore (in orizzontale, in verticale, in diagonale). VRINTE II: il colore che ha attaccato un gruppo non può subito dopo ripetere l attacco alla stessa squadra. Fig. 25 Esercitazione tecnica per occupazione spazi in verticale Ognuno trasmette il pallone al compagno dello stesso colore sull altra metà del campo: chi trasmette fa attenzione alla scelta del momento più opportuno e chi riceve è attento a cercare lo spazio necessario per il suo movimento. I giocatori che trasmettono il pallone e quelli che lo ricevono non possono oltrepassare la propria metà del campo. I passaggi possono essere effettuati solo di interno piede e di interno collo piede. VRINTE I: il mister stabilisce le coppie di colori che si scambiano la palla. Fig. 26 Esercitazione tecnica finalizzata L esercitazione si svolge in forma di partita tra blu e verdi, l allenatore contraddistingue gli attaccanti con una casacca di colore diverso (nell es. azzurri per i blu e rossi per i verdi); questi sono i soli a poter far gol fra tutti i componenti della squadra, mentre quando svolgono la funzione di appoggio alla manovra hanno un solo tocco a disposizione. Il numero dei giocatori e quello degli attaccanti possono variare in base alle dimensioni del campo e alle esigenze dell allenatore. Fig. 27 Esercitazione per miglioramento attenzione e tecnica di base L esercizio consiste in una partita otto contro otto. Ogni giocatore può sbagliare al massimo tre passaggi (più o meno a seconda della durata dell incontro). Quando l atleta totalizza tre errori viene contrassegnato con una casacca di colore diverso ed è costretto a giocare a due tocchi oppure a fare solo passaggi all indietro. VRINTE I: il giocatore che sbaglia tre passaggi esce dal campo per rientrare quando la propria 20

E ISTRUZIONE Fig. 28 squadra subisce un gol (se più giocatori sono fuori dal campo rientrano tutti al momento del gol avversario). VRINTE II: la squadra che sbaglia dieci passaggi subisce un calcio di rigore. Se il rigore viene realizzato il conteggio degli errori riparte da zero, in caso contrario al primo passaggio sbagliato ci sarà un nuovo calcio di rigore, quale che sia l esito di esso il conteggio riparte da zero. Fig. 28 Esercitazione tecnicotattica in fase di possesso e nonpossesso di palla Tre squadre di sei giocatori ciascuna e di colore diverso si affrontano in un campo regolamentare: la partita inizia con due squadre in una metà ed una nell altra. Una squadra attacca con sei elementi mentre l altra si difende con cinque (il sesto deve restare obbligatoriamente in porta). Se la squadra che difende si impossessa della palla si potrà dirigere in fase offensiva nell altra metà campo, mentre la squadra che ha perduto il possesso di palla deve restare nella propria metà campo senza poter recuperare il pallone. VRINTE I: se la squadra che difende si impossessa della palla si potrà dirigere in fase offensiva nell altra metà campo, mentre la squadra che ha perduto il possesso di palla, pur restando nella propria metà campo, potrà cercare di riconquistarla fino a che l altra squadra non avrà oltrepassato la linea mediana. VRINTE II: la stessa esercitazione può essere effettuata con due portieri, mentre le squadre possono giocare in parità numerica. Esercitazioni di psicofisica nche nella preparazione fisica la psicocinetica può trovare notevoli applicazioni. uò essere utilizzata sia in fase di riscaldamento che in un allenamento per la forza muscolare, nel lavoro lattacido, nel lavoro di rapidità e reattività, nella fase di preparazione alla gara. Riscaldamento (1) I calciatori si dispongono in uno spazio delimitato (20x20 m), a ciascuno viene attribuito un numero diverso: allorché un numero viene chiamato, il calciatore corrispondente esegue un esercizio che poi tutti gli altri devono eseguire. VRINTE: alternare un esercizio sul posto con uno in andatura (Fig. 29). (2) I calciatori si dispongono in uno spazio delimitato o su due o più file, ad ogni numero pronunciato dall allenatore corrisponde uno specifico esercizio che il gruppo deve eseguire. ndatura di base: corsa lenta. (3) I calciatori si dispongono in uno spazio delimitato e si passano la palla con le mani o con i piedi, tra colori uguali, diversi o secondo una specifica sequenza di colori (Fig. 30). Forza muscolare I principi della psicocinetica possono essere utilizzati nelle partenze (individuali, a coppie, a più persone, nei cambi di direzione, negli arresti). Lavoro lattacido Il lavoro psicocinetico qui può essere utilizzato nei vai e vieni, soprattutto negli esercizi di breve durata (12-20 ) per gli spostamenti tra birilli o linee. Si può stabilire, ad esempio, una determinata sequenza di spostamento da realizzarsi in risposta a specifici segnali di tipo visivo, sonoro e tattile. Lavoro di rapidità e reattività Il lavoro psicocinetico in questo caso può rientrare fra gli aspetti fondamentali della seduta di allenamento del giorno antecedente la gara mediante risposte individuali, a coppie, a 21

E ISTRUZIONE Fig. 29 Fig. 30 gruppi, a stimoli di natura diversa (visiva, sonora o tattile) anche con l utilizzo della palla (spostamenti, lanci, ecc.). reparazione alla gara (riscaldamento prepartita) La psicocinetica qui va sfruttata per portare al massimo livello il tasso di attenzione e deve essere sviluppata attraverso esercizi di possesso di palla (a uno o più tocchi, con una o più squadre). Queste ed altre applicazioni psicocinetiche nella preparazione fisica devono essere effettuate solo se effettivamente sussistono le seguenti condizioni ideali: gruppo motivato, voglia di migliorarsi, capacità di attenzione e concentrazione. Solo se l allenatore riuscirà a creare, a plasmare una giusta mentalità nel gruppo tali lavori non potranno non raggiungere risultati oggettivamente positivi. onclusioni L evoluzione dell allenamento calcistico ha portato negli ultimi anni a sviluppi innovativi che si sono prodotti sotto i più diversi aspetti. Se pensiamo a come si allenavano, solo fino a pochi anni fa, le capacità condizionali ci rendiamo conto degli enormi progressi cui hanno portato le conoscenze scientifiche. Ritengo che gli ulteriori sviluppi delle tecniche e delle metodiche di allenamento per il gioco del calcio risiedano inevitabilmente nella ricerca di apposite metodologie e strumenti che consentano di far progredire, ai massimi livelli, i processi mentali che precedono la creazione e l esecuzione dell atto tattico. erciò è necessario conoscere i meccanismi che presiedono ai processi cognitivi nello sport. ompito di noi allenatori, adeguatamente supportati dall evoluzione nello studio dei processi neuronali, è creare metodiche che sviluppino negli atleti quelle qualità indispensabili per il gioco del calcio. La capacità di percezione e analisi delle diverse situazioni, l attenzione, la memoria, la scelta cognitiva, le strategie motorie e la loro messa in atto sono prerogative importanti come le attitudini coordinative, condizionali e tecniche nella creazione di un azione di tipo tattico. ertanto, ogni metodologia di allenamento calcistico deve necessariamente comprendere esercitazioni che abbiano come obiettivo l unione muscolo-neuronale, vale a dire fra la capacità dell individuo di elaborare e realizzare compiutamente la risposta motoria. llenando insieme ed in modo integrato il corpo e la mente si può ben sperare di avvicinarsi quanto più possibile alla formazione di calciatori capaci di reagire in maniera adeguata, duttile, creativa e indipendente alla infinita variabilità delle situazioni che propriamente caratterizza il gioco del calcio. 22