Stefano Agosti IL TESTO VISIVO Forme e invenzioni della realtà da Cézanne a Morandi a Klee AlE Cl I RISTIAl\.\ 1:\lff\OIT I EDIZIONI
Stefano Agosti, già professore ordinario di lingua e letteratura francese ed ora professore emerito dell'università Ca'Foscari di Venezia, ha dedicato parte sostanziale della sua ricerca e del suo lavoro alla teoria e all'analisi del testo letterario e soprattutto poetico. Autore di numerosissimi libri ha curato, fra l'altro, le edizioni di opere di Flaubert, Valery, Saint John Perse, René Char, A. J. Greimas, J. Derrida, A. Zanzotto. Per i suoi meriti nei confronti della civiltà e della cultura francese, il Presidente Chirac lo ha insignito dell'onoreficenza di Chevalier de la Légion d'honneur. Università IUAV di Venezia S.B.D. ln COPERTINA: Giorgio Morandi, Natura morta, 1949 (Museo Morandi, Bologna) F 2421 BIBLIOTECA CENTRALE
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Indice Premessa.................................. 7 Parte Prima 1. - L'UOMO DALLA SPADA... ~.... 11 2. - CÉZANNE E LE TENTAZIONI DI ETERNITÀ......... 19 3. - MORANDI E LE ENUNCIAZIONI DEL VISIBILE....... 33 4. - PITTURA DI PERCEZIONE E PITTURA DI MEMORIA.... 53 5. - PROUST E VERMEER......................... 73 6. - PERCEZIONI E PARVENZE IN MONET: LO SGUARDO DEL MONDO............................... 99 Parte Seconda 7. - KLEE E LO SGUARDO DELL'ALTRO.............. 125 8. - PER UNA SEMIOLOGIA DELLA RAPPRESENTAZIONE IN LICINI................................... 157 9. - ROMITI O LE ARTICOLAZIONI DEL VEDERE......... 169 10. - GENESI E VICENDA DELLA FORMA: LA SCULTURA DI ARNALDO POMODORO........................ 189
230 INDICE 11. - YVES BONNEFOY E LE ARTI VISIVE: CONSIDERAZIONI SUL CONCETTO DI "PRESENZA"................ 201 12. - DIALOGO DI MORANDI E DEL SUO GENIO FAMILIARE 217 Nota bibliografica........................... 227
In uno dei suoi aforismi Georg Christoph Lichtenberg afferma che allo specialista pesso sfugge il meglio. Quasi a ricordare che le cose vanno osservate dall'esterno e che solo un esercizio siffatto consente di cogliere contorni e sostanza deue cose. Francesista e teorico della letteratura insigne, Stefano Agosti, da sempre alle prese con i meccanismi della poesia (Petrarca, Mallanné. Zanzotto), ma anche costantemente attratto da quelli deua figuraz.ione, consegna a questo libro le sue splendide pagine dedicate au'arte. talvolta inedite o scritte ad hoc e conferma che pure l'esercizio critico rivolto al dominio dcl visivo pertiene e appartiene integralmente alj'homme de lellres, all'intellettuale e non al "'tecnico.,. come ci hanno insegnato maestri sommi quali Ruskin e Baudelaire. E come, in generale vuole una tradilione eminentemente francese. Poiché altra cosa è la cura del "patrimonio'". Essendo prevalentemente ma non esclusivamente dedito alla critica testuale, Agosti assume l'opera d'arte come testo e ne decifra il enso attraverso i segni, ne svela le potcnlialità, ne configura regole e funzioni. Lo fa con l'intelligenza e la finezza di chi è solito cimentarsi con l'ordine del discorso. I capitoli che fonnano il libro sono collegati attraverso una fitta rete di riferimenti letterari e culturali e mirano a proporre l'idea di un'esperienza dell'arte visiva tutta raccolta intorno ad uno spiccato rapporto di prossimità tra il Soggetto e l'opera contemplata. Tale rapporto, 'iostanzialmente fondato sulle capacità dcl Soggetto - mentali. percettive e tecniche - di penetrare nei singàli universi e'iprcssivi sottoposti alla sua attenzione. appare teso a circoscrivere le caratteristiche fonnali attraverso le quali si articolano le diverse visioni dcl mondo, esterno o interno, di cui le opere prese in esame sono depositarie: quelle di Cézanne e di Monet, di Matisse e di Klee, di Morandi e di Licini, di Hopper e di Sergio Romiti, di Giacometti e di AmaJdo Pomodoro. Aprono e chiudono il volume due suggestivi omaggi a Borges ed a Leopardi, testimonianza di un possibile Agosti scrillorc d'inven1ione. G.C.