Training cognitivo in anziani sani che vivono in RSA

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2 CONVEGNO DIREZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: "Insieme, per invecchiare con successo" Training cognitivo in anziani sani che vivono in RSA Rosaria Natoli 1

È stato condotto uno studio sperimentale di training cognitivo su un piccolo gruppo di anziani cognitivamente sani istituzionalizzati che ha mostrato avere dei miglioramenti significativi dal punto di vista cognitivo dal punto di vista affettivo e relazionale evidenziando un azione efficace sul benessere soggettivo e sulla qualità di vita in generale. 2

OBIETTIVI verificare l efficacia di un programma di training cognitivo-strategico in anziani cognitivamente sani residenti in una struttura sanitaria assistenziale insegnare determinate strategie di memoria per mantenere e poter usare al meglio le proprie capacità cognitive modificare le credenze rispetto alle proprie abilità cognitive, rafforzando così il senso di fiducia ed efficacia creare un contesto positivo e di accoglienza per favorire le relazioni tra i partecipanti 3

La proposta di un training cognitivo, a questa tipologia di anziani, si basa sulla premessa che essendo persone solitamente autonome e più facili da gestire, sono quelle che vengono prese meno in considerazione in RSA e che tendono ad isolarsi dal contesto in cui vivono, facilitando così un più veloce declino cognitivo. 4

INVECCHIAMENTO Il naturale e progressivo invecchiamento sottopone la persona anziana a grandi cambiamenti fisici, sociali e psicologici, anche a causa della diminuzione delle attività e degli impegni quotidiani. Questo cambiamento e questo nuovo stile di vita porta le persone anziane a demotivarsi, a isolarsi e rischia di non stimolare e allenare in modo adeguato la mente. In particolare, gli anziani che devono abbandonare la propria casa, i propri affetti, le proprie abitudini e trasferirsi in una residenza assistenziale, possono vivere una condizione di maggiore disadattamento e di disagio emotivo. L istituzionalizzazione impoverisce l ambiente della persona, portandola ad un più veloce declino cognitivo. 5

La mente consente una grande quantità di funzioni: pensiero, linguaggio, memoria, percezione, attenzione, orientamento tutte capacità che rivestono un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Con l invecchiamento, alcune funzioni si riducono, mentre altre si conservano stabili con il passare degli anni. 6

Spesso si riscontra che gli anziani accusano, oltre ai problemi di salute fisica, problemi di memoria: "non mi ricordo il nome di, non ho preso le medicine, non mi sono ricordato di andare dal dottore, non mi ricordo dove ho messo quella cosa ". A volte enfatizzano la reale entità del problema, ma ciò viene vissuto come un inevitabile perdita di efficienza e come una svalutazione della persona, portando di conseguenza a credenze ed atteggiamenti sbagliati riguardo la vecchiaia. 7

Se da una parte non è possibile trovare modi per fermare i cambiamenti che avvengono nel nostro cervello, dall altro si può cercare di usare con maggiore efficienza il sistema di cui disponiamo. Attraverso opportuni allenamenti potrebbero essere migliorate le abilità cognitive che risultano maggiormente danneggiate durante l invecchiamento, fornendo opportune stimolazioni per mantenere e conservare nel tempo quelle risorse e agire nell ottica di prevenzione e promozione dell 8

Quindi per invecchiare bene e per preservare il proprio funzionamento cognitivo, mantenendo delle buone prestazioni mnesiche, è una buona prassi l allenamento mentale, sia a livello informale sia a livello programmato, attraverso interventi di training cognitivo. 9

TRAINING COGNITIVO Il training cognitivo è un intervento di potenziamento cognitivo per migliorare la prestazione nei compiti mentali. TRAINING COGNITIVO-STRATEGICO ha l obiettivo di aumentare la quantità di informazioni ricordate attraverso l insegnamento di strategie di memoria specifiche. In questo tipo di training viene insegnata una strategia di memoria che permette la codifica più 1 0

STRATEGIE Permettono di organizzare il materiale da apprendere attribuendo ad esso, sempre, un significato. Le strategie insegnate durante il training sono delle strategie spontanee, cioè strategie che l'anziano è capace di adoperare senza bisogno di ricevere un addestramento specifico perché intuitivamente le utilizza già, si insegna solo a farne un utilizzo consapevole. Le strategie impiegate durante il training sono le 1 1

IMMAGINAZIONE o visualizzazione Trasformare in immagine un'informazione, sia essa concreta o astratta. Esempio: 1 2

CATEGORIZZAZIONE organizzare le informazioni in base a caratteristiche specifiche: caratteristiche percettive (colore, forma), fonologiche (parole che iniziano con la stessa lettera, o terminano in -one), semantiche (frutti, fiori, animali), lessicali (parole che derivano dalla stessa radice). Esempio Lista della spesa: raggruppare gli acquisti in base alla categoria (frutta, latticini). 1 3

ASSOCIAZIONE VISIVA Associare le informazioni, verbali o visive, attraverso una raffigurazione. Esempio: Elefante Girasole Pioggia 1 4

STRUTTURA DEL TRAINING Il campione è composto da 10 soggetti reclutati presso la RSA Pindaro di Milano, valutato in modo individuale attraverso la somministrazione di alcuni test, ha le seguenti caratteristiche: o età media di 74 anni (range 60 89) o punteggio medio al MMSE di 27/30 o livello di istruzione medio pari a 8 anni di studio. Il training è stato così strutturato: 8 incontri nell arco di 4 settimane, con frequenza bisettimanale della durata di circa un ora. 1 5

Durante questi incontri si cercava di allenare le abilità mnestiche dell'anziano, presentando esercizi che simulavano il più possibile situazioni della vita quotidiana, adattati alle esigenze degli anziani che vi partecipavano. Sono stati proposti esercizi che riguardavano: o o o o o memoria di parole e figure memoria di testi memoria di persone memoria di azioni memoria di luoghi L allenamento diretto della memoria è stato intervallato con alcune considerazioni sul funzionamento della memoria in età avanzata, per cercare di eliminare possibili pregiudizi o credenze sulla possibilità di un reale e concreto miglioramento. Inoltre in ogni incontro è stato dato spazio ai momenti di comprensione di gruppo, necessari per creare le basi dello scambio e 1 6

RISULTATI Per valutare l efficacia dell intervento proposto, sono stati condotti dei t-test per campioni appaiati su ciascuna delle prove e delle correlazioni non parametriche fra alcune variabili e le prestazioni dei partecipanti al pre-test e al posttest. La tecnica ha mostrato: di attivare e stimolare le competenze cognitive dei soggetti, fornendo strategie cognitive utilizzabili nella vita quotidiana di produrre miglioramenti significativi dal punto di vista della funzionalità cognitiva, non è necessario avere delle prestazioni alte nel MMSE o avere un livello di istruzione più alto per beneficiare 1 7

Questi dati hanno dimostrato che questo tipo di training migliora le prestazioni di memoria in anziani sani residenti in una struttura assistenziale. Questi risultati sembrano rivelare una plasticità cognitiva residua che ha permesso agli anziani di beneficiare del training cognitivo, nonostante questi vivano in un ambiente protetto e isolato dal territorio e quindi poco stimolante. 1 8

Miglioramento non solo dal punto di vista cognitivo ma anche dal punto di vista affettivo e relazionale. I partecipanti hanno gradito e colto questo percorso come: interessamento nei loro confronti, piccolo spazio dove sono stati ascoltati e dove si sono confrontati con se stessi e con gli altri, un modo di riempire un vuoto della loro vita quotidiana, un modo per socializzare con altre persone in gamba e stringere nuove amicizie, un modo per aumentare il loro livello di autostima e un maggiore interesse verso la realtà che li circonda, dimostrando che anche anziani residenti in una struttura residenziale possono migliore le loro performances e 1 9

CONCLUSIONI Si evidenzia l efficacia sull allenamento mentale sul benessere soggettivo sulla qualità di vita in generale con conseguente diminuzione del disagio dovuto all istituzionalizzazione. 2 0

Cr e d o ch e il m io ce r ve llo, s os ta n zia lm e n te s ia lo s te sso d i q u a n d o e r o ve n te n n e. Il m io m od o d i e se r cita r e il p e n sie r o n on è ca m b ia to n e g li a n n i. E n on d ip e n d e ce r to d a u n a m ia p a r ticola r ità, m a d a q u e ll or g a n o m a g n ifico ch e è il ce r ve llo. S e lo coltivi fu n zion a. S e lo la s ci a n d a r e e lo m e tti in p e n s ion e si in d e b olis ce. La su a p la sticità è for m id a b ile. Gr a zie p e r l a tte n zion e! 2 1