Il mercato agroalimentare dei Gruppi di Acquisto Solidale nella Regione Marche



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Transcript:

Progetto di ricerca Economie solidali nelle Marche: situazione attuale e scenari evolutivi Il mercato agroalimentare dei Gruppi di Acquisto Solidale nella Regione Marche Matteo Belletti, Facoltà di Agraria, Università Politecnica delle Marche m.belletti@univpm.it Facoltà di Economia Giorgio Fuà, 18 Aprile 2011, Ancona 1

Il quadro teorico in cui viene riportata l esperienza dei GAS In questa presentazione l esperienza dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) viene semplificata e ricondotta all interno del quadro teorico che definisce le Short Food Supply Chains (SFSCs) come organizzazioni orientate all acquisto di beni alimentari al di fuori degli schemi dell agricoltura industriale e della grande distribuzione massificata (Renting, 2003); All interno delle SFSCs, un GAS può essere riportato nella definizione di Murdoch (2000) Alternative Food Network (AFN). Un AFN viene intesa come una SFSC non fine a se stessa, cioè semplicemente alla transazione, ma diretta a trovare nel mercato una soluzione partecipata a problemi complessi: un giusto reddito per il produttore, alimenti sani e rispettosi dell ambiente venduti ad un giusto prezzo al cittadino consumatore. 2

Lo scenario economico-agrario in cui si inserisce l esperienza dei GAS L esperienza dei GAS viene qui interpretata come interna al problema dello sviluppo territoriale rurale. Oggi la questione rurale non è semplicemente una questione agraria; Nuove bisogni, nuovi interessi, nuove prospettive da parte delle società stanno già da tempo stimolando una riorganizzazione dell uso della terra, del lavoro, delle risorse naturali, delle reti sociali ed economiche, e della relazione multidimensionale città-campagna. 3

Il problema dello sviluppo territoriale rurale Potremmo dire che l elemento di criticità baricentrico della questione rurale contemporanea consista in un sistema complesso di esternalità negative generate dall industrializzazione ed espansione internazionale dei mercati agroalimentari in condizioni di forte imperfezione della concorrenza lungo la filiera; Il potere d acquisto della distribuzione impone prezzi degli alimenti che spesso non premiano come dovrebbero il lavoro agricolo. A cascata, il problema del reddito agricolo innesca quello ambientale, della salubrità alimentare e naturalmente quello sociale. 4

Come si manifesta la questione rurale nel comportamento dei GAS L 83% delle famiglie intervistate sostiene di acquistare attraverso il GAS prevalentemente beni alimentari; Il 70% delle famiglie che hanno risposto di desiderare una maggiore diversificazione dell offerta attraverso il GAS richiede una maggior diversificazione dell offerta alimentare; I GAS dunque esprimono, primariamente, una specifica esigenza sociale: la creazione di un contesto relazionare ed autogestito in cui rifornirsi di viveri senza passare per i canali distributivi convenzionali, GDO in primis. 5

Struttura e peso della spesa alimentare dei GAS nelle Marche Ampiezza media del GAS: 70 famiglie, con un minimo di 12, un massimo di 190, ed il 50% dei GAS compresi tra le 33 e le 95 famiglie; Il 25% delle famiglie intervistate afferma di spendere per l alimentazione 200-500 euro mensili attraverso il GAS. Spesa alimentare media famiglia italiana 461 euro nel 2009 (Istat, 2010), spesa alimentare media del nostro campione di famiglie attraverso il GAS: 110 euro; Il 53% delle famiglie intervistate afferma che il GAS rappresenta il proprio mercato alimentare principale; Ulteriore conferma della capacità di alcune famiglie di rifornirsi di alimenti prevalentemente attraverso il GAS viene dai risultati della Principal Component Analysis (PCA) sulle quote percentuali di spesa attraverso il GAS rispetto alla spesa familiare alimentare complessiva. 6

Risultati PCA, paniere alimentare GAS: tracce di alternativa Il 44% della varianza spiegata da uno spazio vettoriale costituito da 3 componenti principali identifica la presenza di un paniere alimentare sostanzialmente completo veicolato dal GAS. F1 F2 F3 Autovalore 4,689 1,973 1,662 % varianza 24,681 10,385 8,748 % cumulata 24,681 35,066 43,813 Test di sfericità di Bartlett: Chi-quadro (valore osservato) 1026,845 Chi-quadro (valore critico) 202,513 DF 171 p-value unilaterale < 0,0001 Alpha 0,05 Conclusione: Al livello di significatività Alfa=0,050 si può rigettare l'ipotesi nulla d'assenza di correlazione significativa tra le variabili. In altre parole, la correlazione tra le variabili è significativa. Coordinate delle variabili Variabili reali F1 F2 F3 carne 0,497-0,150 0,316 formaggi 0,306 0,108 0,586 uova 0,390 0,090 0,543 latte 0,079 0,003 0,605 frutta di stagione 0,491 0,053 0,199 frutta esotica 0,504 0,053 0,108 verdura di stagione 0,177 0,966-0,022 conserve 0,615-0,011 0,123 pane e prodotti da forno 0,065 0,973-0,098 pasta 0,704-0,174 0,116 riso 0,689-0,081-0,254 farine 0,708-0,025 0,020 prodotti ittici 0,079-0,015-0,051 olio d'oliva 0,560-0,018-0,318 altri oli e grassi 0,517 0,013-0,002 vino e o birra 0,309 0,006-0,092 caffè, te, e altre bevande analcoliche 0,631-0,068-0,277 zucchero 0,610-0,042-0,136 miele 0,597-0,009-0,444 7

I fornitori agricoli dei GAS Fornitore di tipo A: vende al GAS come canale preferenziale, alternativo a quelli convenzionali; Fornitore di tipo B: vende al GAS le eccedenze di produzione ad un prezzo scontato, cioè la quantità che non riesce a collocare sui canali tradizionali; Fornitore di tipo C: il GAS rappresenta un canale di mercato al pari delle altre SFSCs in cui è già coinvolto. Il GAS rappresenta un virtuoso stabilizzatore del reddito in quanto espande la rete di vendite e la diversifica. 8

Reddito ed occupazione agricola: il mondo con cui si confrontano i GAS 2009-2010, reddito reale per lavoratore agricolo UE27 +12.3%. Olanda +32%, Francia +31,4%, Germania +22,8%, Spagna +6,5%, Polonia +18,4%, Italia -3,3% (Eurostat, 2010); 2005-2010, reddito agricolo reale EU27 +10%, Olanda +16%, Francia +13%, Germania +25%, Spagna -0,1%, Inghilterra +15,9% Polonia +53,6%, Italia -16,9% (Eurostat, 2010); 2005-2010, occupazione agricola UE27-24,9%, reddito reale per singolo lavoratore agricolo +5,3%, Italia occupazione agricola -15,9%, reddito -35,8% (Eurostat, 2010). 9

E il mercato del Biologico? Marcati incrementi relativi delle superfici agricole europee; un mercato al consumo che mostra segni positivi, anche a due cifre (Interbio Project, 2011); Sul fronte del reddito agricolo generato, usando come indicatore il Family Farm Income (FFI), si osserva invece come questo spesso non sia dipendente dal prezzo all origine ma da altri fattori, i sussidi alla produzione innanzitutto. Non sempre il reddito agricolo generato dalla produzione organica è maggiore di quello generato dalla produzione convenzionale, spesso è simile, a volte inferiore (da Bont, 2005); La forbice tra prezzo al consumo e all origine è molto ampia: i consumatori premiano il biologico ma gli aumenti di valore al consumo non vengono trasmessi efficientemente dal mercato al consumo al mercato agricolo. 10

Figura 1. Trasmissione incompleta del Mark up di differenziazione qualitativa 11

Nesso qualità-prezzo: cosa cambia se un alimento BIO viene acquistato presso la GDO oppure attraverso il GAS? 12

Cosa ci suggerisce la figura 1? Che la percezione del valore di consumo della pasta di qualità bio rispetto alla pasta di qualità standard è molto superiore (+105%) del differenziale di prezzo incassato dall agricoltore per il grano duro bio rispetto al frumento duro di qualità standard (+27,3%); Dunque il consumatore sta ricompensando la distribuzione di un +78% di prezzo per un differenziale di qualità di cui la distribuzione non è artefice. I costi della qualità sono a carico del fornitore della materia prima agricola. Possibile caso di discriminazione di prezzo da parte della distribuzione che agirebbe da monopsonista; Questo significa che non possiamo fidarci troppo dei marchi di certificazione di qualità? Diciamo che dovremmo fidarci del differenziale di qualità che sarà possibile garantire con un +27% di prezzo all origine + il valore dei sussidi alla qualità, e non fare troppo affidamento su quel +105% di prezzo al consumo che non costituisce un 13 reale incentivo alla produzione di qualità.

Gli agricoltori sono piccoli, tanti e dunque soggetti alla concorrenza che determina incrementi tendenziali di offerta sulla spinta dei margini di profitto legati alla qualità (mark up o premium price) e dell incentivo creato dai sussidi accoppiati alla produzione di qualità; Ma la concorrenza spinge il mercato all origine (quello della materia prima agricola) nuovamente verso livelli di prezzo simili ai costi marginali e dunque verso la qualità standard (product treadmill, Boehlje, 1999); In 5 dei 20 GAS intervistati, il prezzo della pasta bio acquistata in azienda agricola oscilla nell intervallo 1,67-2 euro/kg. Riducendo l ampiezza di un mercato vasto come quello dei cereali, il GAS, in quanto AFN, avrebbe l effetto di ridurre la pressione concorrenziale sull offerta traslando sul produttore il profitto dovuto al differenziale qualitativo. La maggiore remunerazione dell offerta si traduce in una migliore garanzia di qualità. 14

Relazione tra filiera GAS e certificazione di qualità 15

Una fonte di esternalità negative generata dal sistema agroalimentare industrializzato è il cosiddetto regulatory treadmill (Ward, 1993). L impatto ambientale dell agricoltura industriale causa rischi sempre più rilevanti e dunque sempre maggiori obblighi per i produttori agricoli in quanto a standard de minimis, certificazioni, ecc.; A tali obblighi corrispondono progressivi incrementi dei costi normativi associati alla produzione. Come la dipendenza tecnologica (technological treadmill, Cochrane, 1979) anche quella normativa causa una forza di compressione sul reddito agricolo; Almeno in teoria, se il canale AFN funziona in maniera efficiente esso può sostituire in maniera efficace la certificazione come sistema di garanzia di qualità. 16

Percezione qualità-prezzo nel GAS 17

Il 14,1 % degli intervistati afferma che il prezzo degli alimenti acquistati attraverso il GAS è mediamente superiore a quello di mercato, il 28,8% mediamente inferiore, il 55,7% simile; Lo scostamento di prezzo al ribasso nel GAS rispetto ai canali di mercato convenzionali viene imputato alla riduzione della lunghezza della filiera dal 63% degli intervistati, al volume di prodotto acquistato attraverso il gruppo dal 30% degli intervistati; Tra le cause di eventuali scostamenti al rialzo, il 37% degli intervistati individua la maggior garanzia di qualità offerta dal GAS, il 35% degli intervistati la maggior garanzia di qualità insita nel rapporto di fiducia istaurato con il produttore; Indipendentemente dalle quote di redistribuzione del reddito tra domanda ed offerta, il GAS in quanto caso di SFSC dovrebbe realizzare un guadagno economico netto di filiera ed in quanto AFN un maggior valore del prodotto ed una più equa distribuzione del reddito, data l ipotesi di imperfezione della concorrenza nelle filiere lunghe convenzionali. 18

GAS ed esternalità in agricoltura 19

L occupazione è un importante bene pubblico ed anche una esternalità positiva prodotta dall agricoltura definita da Tripp (2006) Low External-Input Technology (LEIT). Generalmente le AFN, e dunque i GAS, poggiano su una struttura agricoltura di tipo LEIT; Le AFN sul piano della produzione agricola tendono infatti a sostituire capitale con lavoro (LEIT), sul piano della produzione extra-agricola tendono ad internalizzare le fasi di filiera successive alla produzione primaria creando reddito extra-agricolo; Come evidenziato da Kinsella et al. (2000), una quota rilevantissima di aziende agricole, ovunque, conta sul sostegno di redditi extra agricoli. La struttura part-time del reddito della famiglia agricola è una forza ed una ricchezza di molte comunità rurali nei paesi avanzati come di comunità rurali nei paesi più arretrati. 20

Il ruolo delle AFN nel sentiero dello sviluppo sostenibile Quando i prezzi degli alimenti di base crescono a seguito di uno shock di mercato è logico che l internazionalizzazione del mercato accentui la polarizzazione dell offerta disponibile rispetto alla distribuzione del reddito anziché rispetto alla distribuzione della popolazione sul pianeta, accrescendo di fatto l iniquità dell equilibrio di mercato risultante, dato che la distribuzione del reddito sul pianeta è essa stessa iniqua. Le AFN generano reddito agricolo ed extra agricolo inducendo una trasformazione dell economia agricola meno orientata al mercato internazionale. E dunque, in un ottica strategica di lungo termine, la dimensione territoriale locale delle reti agroalimentare assume un ruolo politico chiave nel rilanciare la cooperazione e la coesione internazionale in funzione della minor perturbazione dei mercati internazionali e dell ambiente (Knickel and Mikk, 1999; Knickel 2000). 21

Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza C.G.Jung Grazie per l attenzione 22