Lezione. Tecnica delle Costruzioni

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Uno di questi casi è rappresentato dal cedimento in elementi di strutture soggetti a carichi di compressione che danno luogo ad instabilità elastica

Transcript:

Lezione Tecnica delle Costruzioni 1

Problematiche generali delle strutture in acciaio

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Modalità costruttive Cemento armato realizzazione monolitica; in genere strutture fortemente iperstatiche. Acciaio assemblaggio di elementi; necessità di una maggiore precisione; possibilità di definire il vincolo fornito dal collegamento; in genere strutture isostatiche o poco iperstatiche.

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Prestazioni dei materiali Deformabilità Cemento armato strutture progettate essenzialmente per la resistenza; verifica di deformazione facilmente soddisfatta. Acciaio la scelta della sezione è spesso condizionata più dai limiti di deformabilità che dai limiti di resistenza.

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Prestazioni dei materiali Deformabilità Instabilità Acciaio l instabilità è condizionante instabilità globale, dell intera struttura instabilità dell asta instabilità locale, delle parti compresse della sezione

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Prestazioni dei materiali Deformabilità Instabilità Acciaio l instabilità è condizionante attenzione alla spazialità del fenomeno Figura tratta da: Ballio, Mazzolani. Strutture in acciaio

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Prestazioni dei materiali Deformabilità Instabilità Peso proprio Acciaio peso proprio della struttura quasi trascurabile; vantaggi in zona sismica e per grandi luci; rischio di inversione del carico per depressione da vento.

Problematiche generali Differenze tra strutture in acciaio e in c.a. Prestazioni dei materiali Deformabilità Instabilità Peso proprio Comportamento a trazione e compressione Cemento armato lavora meglio a compressione Acciaio lavora meno bene a compressione, per problemi di instabilità

Analisi strutturale per le strutture in acciaio

Analisi strutturale Metodi di analisi Analisi elastica lineare è quella comunemente adottata Analisi non lineare (plastica) tiene conto della non linearità meccanica mediante l introduzione di cerniere plastiche e trascurando le deformazioni elastiche Analisi non lineare (elasto-plastica) tiene conto del legame momento-curvatura non lineare di tutte le sezioni NTC08, punto 4.2.3.3 EC3-1-1, punto 5.4

Analisi strutturale Non linearità geometrica Analisi del primo ordine è quella comunemente adottata trascura queste non linearità Analisi del secondo ordine tiene conto della non linearità geometrica Approccio semplificato per telai: valuta il moltiplicatore critico dei carichi verticali saggiando la deformabilità del telaio mediante forze orizzontali H Ed taglio di piano piano in esame V Ed carico verticale δ H,Ed h α cr = H V Ed Ed δ h H,Ed EC3-1-1, punto 5.2; Circolare, punto C4.2.3.4

Analisi strutturale Non linearità geometrica Analisi del primo ordine è quella comunemente adottata trascura queste non linearità Analisi del secondo ordine tiene conto della non linearità geometrica Approccio semplificato per telai: valuta il moltiplicatore critico dei carichi verticali saggiando la deformabilità del telaio mediante forze orizzontali - se α cr > 10 eseguire l analisi del primo ordine - altrimenti incrementare gli effetti delle azioni ottenuti dall analisi lineare mediante il coefficiente 1 1 1 αcr EC3-1-1, punto 5.2; Circolare, punto C4.2.3.4

Analisi strutturale Imperfezioni di montaggio Per telai: considerare imperfezioni per non perfetta ortogonalità delle aste m = colonne di piano con N Ed >0.5N Ed,med EC3-1-1, punto 5.3; Circolare, punto C4.2.3.5

Analisi strutturale Imperfezioni di montaggio Per telai: considerare imperfezioni per non perfetta ortogonalità delle aste Le imperfezioni possono essere sostituite da forze orizzontali equivalenti Le forze così valutate sono importanti se non ve ne sono altre; sono in genere modeste rispetto alle azioni di vento o sisma Analoghe indicazioni sono fornite per travature reticolari ed altri schemi strutturali EC3-1-1, punto 5.3

Stati limite di esercizio

Stati limite di esercizio Problema: evitare deformazioni o spostamenti che compromettono l aspetto esteriore o l uso efficiente della struttura; vibrazioni e oscillazioni che creano fastidio agli occupanti degli edifici o danno ai suoi contenuti; danni alle finiture o agli elementi non strutturali dovuti a deformazioni, spostamenti o oscillazioni. Come evitare il raggiungimento di uno stato limite di esercizio? Verifica degli spostamenti

Verifica degli spostamenti Calcolo degli spostamenti verticali Carico variabile Carico permanente Carichi da combinazione rara δ 0 δ 1 δ2 δmax δ0 δ1 Contromonta Effetto dei carichi permanenti δ2 Effetto dei carichi variabili δ Spostamento complessivo δ + δ ) max ( 1 2 δ0

Verifica degli spostamenti Valori massimi di spostamento verticale Condizioni δ max δ 2 Coperture in generale L/200 L/250 Coperture praticate frequentemente da personale diverso da quello della manutenzione L/250 L/300 Solai in generale L/250 L/300 Solai che reggono intonaco o altro materiale di finitura fragile o tramezzi non flessibili L/250 L/350 Solai che supportano colonne L/400 L/500 Dove δ max può compromettere l aspetto dell edificio L/250 NTC08, punto 4.2.4.2.1

Progetto Stato limite di esercizio 1. Invertendo le espressioni di verifica si ottengono formule di progetto per la sezione. δ δ max (δmax ) limite 2 (δ2) limite I momento d inerzia. 2. Si sceglie il profilato.

Esempio G k +Q k oppure Q k L = 7.80 m Trave di copertura che non porta elementi fragili G k Q k G k +Q k 0.38 kn/m 1.54 kn/m 1.92 kn/m δ max = 5 384 ( Gk + Q k ) E I L 4 L 200 I 5 200 (Gk + Q k ) 384 E L 3 δ 2 = 5 384 Q k L E I 4 L 250 I 5 250 384 Q k E L 3

Esempio G k +Q k oppure Q k L = 7.80 m Trave di copertura che non porta elementi fragili G k Q k G k +Q k 0.38 kn/m 1.54 kn/m 1.92 kn/m I 5 200 384 (G k + Q ) E k L 3 = 1000 384 1. 92 7800 210000 3 10 4 = 1129 cm 4 I 5 250 384 Q k E L 3 = 1250 384 1. 54 7800 210000 3 10 4 = 1133 cm 4

Scelta del profilato Deve essere I 1133 cm 4 Si può usare un IPE 180 I=1317 cm 4 Massa: 18.8 kg/m Peso: 0.188 kn/m

Scelta del profilato Deve essere I 1133 cm 4 Oppure un HE 140 B I=1509 cm 4 o anche un HE 160 A I=1673 cm 4 Massa: 33.7 kg/m Peso: 0.337 kn/m Massa: 30.4 kg/m Peso: 0.304 kn/m

Verifica degli spostamenti Influenza dei giunti Nel calcolo degli spostamenti occorre tener conto degli spostamenti relativi che si hanno in corrispondenza dei giunti v = v + v + el c v d v c n L L Ld = ( φ d) vd = ( φ d) 6 h p h n = numero di giunti nei correnti φ-d = gioco foro bullone

Verifica degli spostamenti Spostamenti orizzontali Gli spostamenti laterali provocati dai carichi (combinazione rara) non devono superare i limiti di seguito indicati Condizioni δ Edifici industriali monopiano senza carroponte h/150 Altri edifici monopiano h/300 Edifici multipiano h/300 H/500 NTC08, punto 4.2.4.2.2

FINE 26