Densità di probabilità del prodotto di due variabili casuali distribuite uniformemente

Documenti analoghi
Ulteriori conoscenze di informatica Elementi di statistica Esercitazione3

Simulazione dei dati

Variabili casuali multidimensionali

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Lezione n. 1 (a cura di Irene Tibidò)

Variabili casuali. - di Massimo Cristallo -

ESERCIZIO SVOLTO N 1 ESERCIZIO SVOLTO N 2. Determinare e rappresentare graficamente il dominio della funzione

ESERCITAZIONE SUI PUNTI STAZIONARI DI FUNZIONI LIBERE E SULLE FUNZIONI OMOGENEE

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

f (a)δa = C e (a a*)2 h 2 Δa

Traccia della soluzione degli esercizi del Capitolo 3

Probabilità e Statistica per l Informatica Esercitazione 4

Capitolo 6. Variabili casuali continue. 6.1 La densità di probabilità

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 3 VARIABILI ALEATORIE CONTINUE E SIMULAZIONE

Applicazioni lineari tra spazi euclidei. Cambi di base.

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce

Note sulla probabilità

Statistica Inferenziale

Esercizi svolti. delle matrici

Esame di Teoria dei Segnali A Ing. Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni. 12 luglio 2004

COPPIE DI VARIABILI ALEATORIE

VARIABILI CASUALI CONTINUE

CALCOLO DELLE PROBABILITA - 24 Giugno 2015 CdL in STAD, SIGAD Compito intero Seconda prova in itinere: esercizi 4,5,6.

Esercizio (tratto dal Problema 1.6 del Mazzoldi)

Calcolo delle Probabilità

a) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre gli zeri di f e studiarne il segno.

Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010.

a) Il denominatore dev essere diverso da zero. Studiamo il trinomio x 2 5x + 6. Si ha: x 1,2 = 5 ± se x ], 2[ ]3, + [;

Scheda n.3: densità gaussiana e Beta

Esercitazioni di Statistica

Esercizi su variabili aleatorie discrete

ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE

II Appello di Calcolo delle Probabilità Laurea Triennale in Matematica 2016/17

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Serie di Fourier - Esercizi svolti

Distribuzioni di Probabilità

Potenziale elettrostatico

LUISS Laurea specialistica in Economia e Finanza Anno Accademico 2010/2011

Prodotto scalare e prodotto vettoriale. Elisabetta Colombo

Polinomio di Taylor del secondo ordine per funzioni di due variabili

R. Capone Analisi Matematica Integrali multipli

Corso di Laurea in Informatica Calcolo delle Probabilità e Statistica (269AA) A.A. 2016/17 - Prima prova in itinere

Soluzioni di Esercizi di Esame di Segnali Aleatori per Telecomunicazioni

1 Successioni di funzioni

1 Ampliamento del piano e coordinate omogenee

Statistica - metodologie per le scienze economiche e sociali /2e S. Borra, A. Di Ciaccio - McGraw Hill

Secondo parziale di Matematica per l Economia (esempio)

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 2 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 2016

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1

Esercizi svolti. a 2 x + 3 se x 0; determinare a in modo che f risulti continua nel suo dominio.

2 2 2 A = Il Det(A) = 2 quindi la conica è non degenere, di rango 3.

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

1 Funzioni reali di una variabile reale

INTEGRALI Test di autovalutazione

ESAME DI MATEMATICA I parte Vicenza, 05/06/2017. x log 2 x?

Le soluzioni del foglio 3

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.

PROBABILITÀ SCHEDA N. 5 SOMMA E DIFFERENZA DI DUE VARIABILI ALEATORIE DISCRETE

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione

x =0 x 1 x 2 Esercizio (tratto dal Problema 1.4 del Mazzoldi)

Esercizi di Calcolo delle Probabilità

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

La figura che segue mostra il corpo in questione e la posizione della cavità interna: + +

Istituzioni di Statistica 1 Esercizi su strumenti grafici e funzione di frequenza relativa cumulata

2. Coordinate omogenee e trasformazioni del piano

Anno 4 Matrice inversa

I VETTORI GAUSSIANI E. DI NARDO

Problema ( ) = 0,!

0.1. MATRICI SIMILI 1

Teoria della probabilità Variabili casuali

ESERCIZI HLAFO ALFIE MIMUN

PNI 2014 SESSIONE SUPPLETIVA QUESTIONARIO QUESITO 1

Superfici. V. Tibullo, rev.1, 04/04/2006.

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

{ x + 2y = 3 αx + 2y = 1 αx + y = 0. f(x) = e x 2 +3x+4 x 5. f(x) = x 3 e 7x.

Esercitazione n 6. Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (b)f(x, y) = 4y 4 16x 2 y + x

Vettori applicati. Capitolo Richiami teorici. Definizione 1.1 Un sistema di vettori applicati Σ è un insieme

= elemento che compare nella seconda riga e quinta colonna = -4 In generale una matrice A di m righe e n colonne si denota con

Variabile casuale E 6 E 5 E 4. R S x1 E 2

Soluzione di Adriana Lanza

Distribuzione Gaussiana o Normale. 1 Distribuzione Normale come limite della Binomiale

Il determinante. Calcolo del determinante di matrici particolari. matrici di ordine 2: sia. a11 a A = allora

Distribuzioni di due variabili aleatorie

Svolgimento. f y (x, y) = 8 y 2 x. 1 x 2 y = 0. y 2 x = 0. (si poteva anche ricavare la x dalla seconda equazione e sostituire nella prima)

Indici di posizione e dispersione per distribuzioni di variabili aleatorie

1. Funzioni implicite

Equazioni differenziali

RETTE E PIANI NELLO SPAZIO

FUNZIONI. }, oppure la

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Esercizi svolti sulle funzioni di variabile complessa (1)

Limiti di funzioni e loro applicazioni

P ( X n X > ɛ) = 0. ovvero (se come distanza consideriamo quella euclidea)

Le variabili casuali o aleatorie

distribuzione normale

COME CALCOLARE LA COMBINAZIONE DI MINIMO COSTO DEI FATTORI

Il teorema di Rouché-Capelli

Massimi e minimi relativi in R n

Transcript:

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008 Densità di probabilità del prodotto di due variabili casuali distribuite uniformemente In questa dispensa, che presentiamo a semplice titolo di esercizio e applicazione di proprietà note, ci proponiamo di calcolare la densità di probabilità del prodotto di due variabili casuali indipendenti, distribuite in modo uniforme fra 0 e. Ciascuna delle due variabili, x e x 2, ha una funzione di distribuzione data da: h(x) = n 0 se x < 0 o x > se 0 x () Siamo interessati a determinare la funzione densità di probabilità del prodotto x x 2. Questo risultato si può ottenere con due metodi.. Determinazione diretta della densità di probabilità Se consideriamo una variabile casuale vettoriale di dimensione n: x = {x, x 2... x n } la cui densità di probabilità è data da f(x, x 2... x n ) e una nuova variabile di dimensione n funzione della prima = H(x), la densità di probabilità di può essere espressa come g() = f H () µ Ø x ØØØ Ø J (2) dove J rappresenta il determinante della matrice jacobiana: J µ x = det x x x 2 x 2 x n... x n x 2 n............... x n... x n n (3) Questo metodo si può applicare se esiste la funzione inversa tale che x = H (), ossia se esiste una relazione biunivoca fra x e. Nel nostro caso identificheremo la nuova variabile con una variabile a 2 dimensioni, contenente come primo elemento = x x 2, e sceglieremo il secondo elemento in modo da Per convenzione utilizziamo la grafia x per distinguere una variabile casuale da una variabile normale, per cui useremo la grafia x. Made with Macintosh

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008 verificare le condizioni di biunivocità. Possiamo ad esempio prendere = x. Si determina anche facilmente la relazione inversa: = x x 2 = x x = x 2 = (4) Si vede che anche le nuove variabili assumono valori compresi fra 0 e. Il determinante jacobiano è dato da Possiamo scrivere dunque la (2) come J µ µ x 0 = det 2 = (5) g(, ) = h( ) h µ (6) A questo punto non ci resta che calcolare dalla (6) la densità di probabilità marginale di data da g( ) = Z h( ) h µ d (7) dove i limiti di integrazione infiniti hanno valore simbolico, dato che la variabile ha densità di probabilità non nulla solo nell intervallo [0, ]. La presenza di due funzioni h, come definite nella () implica che l integrale dà contributi non nulli solo se Ω 0 2 (8) La (7) si riduce quindi a g( ) = Z d = log = log µ (9) La funzione trovata è sempre positiva nell intervallo (0, ); verifichiamo anche la normaliz- Made with Macintosh 2

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008 zazione ossia calcoliamo Z 0 Z log d = lim log d = lim ( + log ) = (0) 0 0 Come esercizio, ripetiamo lo stesso procedimento con una scelta diversa per la variabile : = x x 2 = x 2 x q x = x 2 = () In questo caso spazia da 0 a infinito. Per il determinante jacobiano si ha: J µ x = det 2p 2 2p 2 2 = (2) 2 La densità di probabilità congiunta vale g(, ) = µr 2 h h ( ) (3) Dato che 0 e > 0 il prodotto delle funzioni h è non nullo se (4) Conseguentemente g( ) = 2 Z d = µ µ log log = log 2 (5) Made with Macintosh 3

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008 g() 4 3 2 0.2 0.4 0.6 0.8.0 Fig. : densità di probabilità del prodotto di due variabili distribuite uniformemente fra 0 e. In figura è rappresentata la densità di probabilità del prodotto, g(), in blu e una simulazione Monte Carlo (istogramma in rosso) effettuata estraendo 00000 coppie di numeri pseudo casuali. 2. Determinazione tramite la funzione di distribuzione Si può calcolare la densità di probabilità partendo dalla funzione di distribuzione. Nel nostro caso la funzione è data da G() = P (x x 2 < ) (6) dove x e x 2 sono distribuite secondo la (). Il calcolo si esegue facilmente se si considera lo schema in figura 2. Made with Macintosh 4

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008.0 x 2 0.8 0.6 0.4 0.2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 x.0 Fig. 2: zona per il calcolo della funzione di distribuzione del prodotto di due variabili distribuite uniformemente. Il quadrato di lato unitario in figura rappresenta i possibili punti individuati da una coppia di valori casuali {x, x 2 }. Data la distribuzione uniforme delle probabilità per le due variabili, la probabilità che un punto cada in una qualsiasi zona interna al quadrato è semplicemente data dall area della zona stessa. Il tratto di curva disegnato è la funzione x 2 = /x e delimita la parte del quadrato per cui il valore del prodotto x x 2 è minore o maggiore di. La probabilità espressa dalla (6) è quindi data dall area tinteggiata in figura. Essa è data da G() = + Z x dx = log (7) Derivando la (7) si ottiene la densità di probabilità, che coincide ovviamente con la (9). 3. Estensione a intervalli diversi Una volta ottenuta la (9), non è difficile estendere il risultato a situazioni in cui gli intervalli delle variabili sono diversi. Ad esempio, consideriamo il caso semplice in cui x e Made with Macintosh 5

Firenze - Dip. di Fisica 2 agosto 2008 x 2 sono distribuite uniformemente fra - e, per cui la loro densità di probabilità vale: h(x) = ( 2 se x 0 se x < o x > (8) Possiamo notare che: a. Il prodotto delle variabili è ora distribuito fra - e b. Le probabilità che il prodotto sia positivo o negativo sono entrambe /2 c. Le probabilità di ottenere un prodotto o un prodotto sono uguali d. Se consideriamo i casi > 0, l andamento della densità di probabilità è lo stesso che nella situazione studiata precedentemente, dato che la densità superficiale nel piano (x, x 2 ) è ancora costante, salvo per l integrale che vale /2. Da queste considerazioni risulta immediatamente g() = µ 2 log (9) In figura 3 è mostrata la densità di probabilità 2.0 e l istogramma ottenuto con metodo Monte- Carlo su 00000 coppie di valori..5.0 0.5 -.0. -0.5 0. 0.5.0 Fig. 3: densità di probabilità del prodotto di due variabili distribuite uniformemente fra - e. Made with Macintosh 6