L Autorità Competente tra il controllo della produzione di micotossine nei cereali ed i trattamenti speciali, nel caso di superamento dei valori soglia. Savino Anelli DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ASL BA Direttore Sian ASL BA Area Nord
Cosa significa Qualità dell Alimento?
Chi si occupa di Qualità dell Alimento?
La Qualità dell Alimento? + Pesticidi Metalli pesanti Micotossine etc Sicurezza Microbiologica Sicurezza Chimica
La graduatoria dei rischi alimentari fonte: Kuiper-Goodman, 1998 ACUTI CRONICI RISCHIO ALTO Microbiologici Ficotossine Fitotossine Micotossine Contaminanti ambientali Fitotossine Micotossine Contaminanti ambientali Additivi Residui fitofarmaci Dieta sbilanciata RISCHIO BASSO Dieta sbilanciata Ficotossine Microbiologici Additivi Residui fitofarmaci 5
Micotossine più frequentemente ritrovate negli alimenti Alimenti a rischio di contaminazione Fumonisine Birra
Perché le micotossine sono un problema? Ormai è accertato che le micotossine agiscono sull organismo animale per ingestione, inalazione o per semplice contatto, esplicando una serie di effetti: citotossico, teratogeno, cancerogeno, danni al DNA epato-nefro-enterotossico dermatossico, emorragico estrogenosimile neurotossico, ecc. immunosoppressore Solo in alcuni casi sono chiari i rapporti di causa effetto fra la presenza di una micotossina e una manifestazione patologica. Probabilmente è l effetto immunosoppressore il più subdolo, in quanto predispone ad una serie di malattie di altra origine, con conseguenze epidemiologiche difficilmente valutabili
Come definire le Micotossine? La FAO reputa che il 25% degli alimenti è significativamente contaminato da micotossine Le micotossine sono metaboliti secondari prodotti da muffe in opportune condizioni microclimatiche di temperatura ed umidità (caldo/umido) Sono biosintetizzate con poche reazioni biochimiche e invece costituiscono un gruppo eterogeneo sia chimicamente che biologicamente
Sono conosciute poco più di 400 micotossine di cui circa il 10% considerate a rischio per l uomo Sono metaboliti resistenti alle usuali procedure di detossificazione Lo stesso fungo può produrre più micotossine e la stessa micotossina può provenire da varie muffe
MICOTOSSINE E POSSIBILI INTERAZIONI CON L UOMO Fonte: ISS 10
LA REGOLAMENTAZIONE MICOTOSSINE NEL MONDO: IL CONTESTO E LE NECESSITA Il 90% della popolazione mondiale vive in paesi in cui esiste una regolamentazione sulle micotossine. (ma resta il dubbio che le leggi vengano effettivamente applicate e rispettate nei paesi meno sviluppati) Il TREND negli ultimi anni è stato: sempre più micotossine regolate, in più prodotti, e con limiti sempre più bassi I campioni analizzati rappresentano spesso grosse partite di merci importate da Paesi extracomunitari La CE chiede oggi a tutti i Paesi membri di disporre di laboratori accreditati per il controllo delle micotossine nelle derrate alimentari che transitano nei punti di dogana, ritenendo queste sostanze estremamente pericolose per la salute umana.
MICOTOSSINE: PIANO CONTROLLI
Distribuzione delle micotossine negli alimenti e campionamento Fonte: Dr.Carlo Brera (ISS) - Errate procedure di campionamento rappresentano la fonte di errore principale per analiti distribuiti in modo eterogeneo all interno di un lotto. L ampiezza dell errore di campionamento è di gran lunga più significativa di quella derivante dall analisi quantitativa. - In considerazione della percentuale di contaminazione da micotossine che in media si riscontra nelle merci sfuse, che varia dall 1% al 3%, e della distribuzione estremamente eterogenea è stato calcolato un errore dovuto al campionamento pari al 90% 18
L art. 2 del decreto legislativo 193/07 ha ad oggetto la designazione delle Autorità Competenti per l espletamento delle funzioni del controllo ufficiale. l articolo 4 del regolamento 882/04 CE stabilisce che, a prescindere dalle scelte effettuate dagli Stati membri, le Autorità designate debbano garantire l efficacia, l efficienza e l accuratezza dei controlli (cfr. art. 4, co. 2 lett. a), l assenza di conflitto di interessi nel personale addetto (cfr. art. 4, co. 2 lett. b), l adeguatezza delle strutture di supporto (cfr. art. 4 co. 2 lett. c e d), nonché competenze adeguate alle funzioni (cfr. art. 4 co. 2 lett. e, f; art. 4 co. 4)17, anche mediante un programma di formazione specialistica continua
Controlli Ufficiali all importazione Gli Uffici di Sanità marittima aerea e di frontiera (USMAF), dislocati presso i maggiori porti ed aeroporti, sono presenti solo in Italia Negli altri Paesi della Comunità europea, i controlli ufficiali vengono svolti sul territorio da parte delle Autorità competenti o da Agenzie.
USMAF Distribuzione territoriale, organizzazione e risorse umane 12 USMAF principali 37 Unità Territoriali
USMAF: Controlli ufficiali all all importazione Decreto 2 maggio 1985 Le attività degli USMAF sono regolamentate dal D.M.2/5/85 e tra queste vi è la vigilanza igienicoigienicosanitaria all all importazione sui prodotti di origine non animale destinati all all alimentazione umana Le competenze di tipo territoriale sono passate alle ASL dal 2000 (accordo StatoStato-Regioni)
Reg. CE n.882/2004 UNA DATA IMPORTANTE 01/01/2006 Entra in vigore il Regolamento 882/2004 Si passa dalla vigilanza sull importazione di prodotti destinati all alimentazione umana - D.M. 2/5/1985 al controllo ufficiale su alimenti importati da Paesi Terzi Attività di portata e valenza Europea
AUTORITA COMPETENTI PER IL CONTROLLO UFFICIALE MINISTERO DELLA SALUTE CARABINIERI NAS DIPARTIMENTO SANITA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, NUTRIZIONE, SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE USMAF PIF ASSESSORATI REGIONALI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE UVAC ASL SERVIZI VETERINARI SIAN
Igiene e sicurezza degli alimenti Regolamento 178/2002 Reg. 852/2004 Reg. 853/2004 Norme verticali Residui e Contaminanti Additivi Sottoprodotti Fitosanitari.. Linee guida per l l interpretazione dei regolamenti 852 ed 853/2004
Il contesto normativo dei controlli ufficiali Regolamento 178/2002 Reg. 882/2004 Norme verticali verticali Verifica del rispetto dei requisiti specifici Reg. 854/2004 Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Reg. 854 ed 882/2004
PUNTI USMAF DESIGNATI ALL IMPORTAZIONE Venezia Ravenna Savona La Spezia Livorno Punti designati all importazione attraverso i quali è possibile importare nella Comunità i prodotti alimentari di cui all allegato I del Reg.CE 669/2009 che stabilisce controlli accresciuti su alcuni prodotti alimentari di origine non animale provenienti da Paesi Terzi Salerno
Aree geografiche a maggiore rischio: Area sub-sahariana; Area asiatica; Area sud-americana; In generale aree geografiche a basso livello socio-economico Una alternativa che consente l accumulo delle Micotossine nelle derrate alimentari, é nella fase di stoccaggio e/o di trasporto verso paesi terzi importatori.
USMAF: Controlli ufficiali all all importazione Controllo documentale (dei documenti commerciali e certificati) sistematico Controllo di identità (ispezione visuale) con frequenza variabile a seconda del tipo di merce e del suo stato (confezionata o meno) Controllo materiale (su imballaggi, etichettatura, temperatura e analitico), con frequenza variabile (dal 5% al 100%), a seconda se si tratta di controllo abituale o accresciuto
Controllo analitico I campioni, considerato lo status della merce, saranno eseguiti come campione allo stato estero. Deve essere garantito il diritto dell importatore di ottenere un numero sufficiente di campioni per un ulteriore parere di esperti ai sensi dei commi 5,6,7 art.11 Reg 882/2004. A tale scopo saranno seguite le disposizioni, per il diritto alla controanalisi.
USMAF: Controlli ufficiali all all importazione A sondaggio nella misura del 5% delle partite presentate o di cui si prevede l'arrivo nella settimana (D.P.R. 14 luglio 1995, pubblicato in G.U. n.260 del 7 novembre 1995) o del 3% per i residui di antiparassitari( D.M.30/7/93), con criteri di identificazione delle partite da prelevare individuati da specifiche Istruzioni operative
Regolamento 178/02 ART.18 RINTRACCIABILITA non ha effetto extraterritoriale la prescrizione e estesa all importatore. Gli esportatori da paesi terzi non sono legalmente obbligati a rispettare la prescrizione di rintracciabilita ad eccezione di accordi bilaterali speciali o dove esitono prescrizioni giuridiche comunitarie come ad esempio nel settore veterinario
Regolamento CE 882/04 Tipi di controllo all importazione I controlli comprendono almeno un controllo della documentazione, un controllo d'identità e, se del caso, un controllo fisico. Laddove venga constatato il mancato rispetto della normativa, i prodotti interessati possono essere sequestrati o confiscati e distrutti,sottoposti a trattamento speciale o rispediti fuori della Comunità a spese dell'operatore responsabile della partita oggetto del controllo.
Interventi preventivi post-raccolto e durante la fase di lavorazione (GMP ed HACCP) Selezione dei fornitori (zona geografica di origine, eventuali prove analitiche effettuate); Controllo analitico periodico delle MP e degli ingredienti (prima dell accettazione); Stoccaggio in condizioni di umidità e temperatura controllate nei sili di stoccaggio; Tempi etemperature di lavorazione (Conoscenza dell effetto tecnologico) 42
Aspetti preventivi a livello di campo (Best Practices) Campo Uso di varietà maggiormente resistenti all attacco fungino; Uso di pratiche colturali finalizzate alla minimizzazione dei rischi da micotossine (rotazione delle coltivazioni, irrigazione, controllo delle erbe infestanti, programmi intensivi di controllo degli insetti,etc.) Raccolta Effettuazione della fase di raccolta al tempo appropriato (è sconsigliabile ritardare i tempi) Effettuazione di procedure di essiccamento in tempi rapidi mantenendo l umidità al di sotto del 10%
Interventi preventivi a livello di coordinamento delle Autorità Competenti(Best Practices) a) Una maggiore efficacia e frequenza dei controlli nazionali e trans-nazionali sugli alimenti svolti dagli organi competenti ed un maggiore coordinamento; b) Un quadro uniforme di limiti e di accettabilità delle derrate prodotte nella UE da parte dei diversi stati membri; c) Richiedere l adeguamento alle normative dell UE anche da parte dei paesi produttori localizzati nelle aree a rischio di micotossine ; d) Accrescere le informazioni offerte ai consumatori, oltre che sugli aspetti nutrizionali anche su quelli concernenti la sicurezza e creare un feed-back con gli stessi consumatori.