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SBarbarino - Appunti di Fisica II 101 - Fenomenologia sperimentale Cap 10 Campi magnetici nella materia: I Abbiamo visto precedentemente che su una spira percorsa da corrente si esercita una forza diversa da zero solo se il campo é disuniforme spazialmente Negli anni che vanno dagli inizi del secolo fino al 1930 sono state eseguite prove di forza su campioni dei piú svariati elementi e composti immersi in campi magnetici disuniformi e non Due metodi antichi ma estremamente precisi e sensibili sono quelli di Faraday e Gouy Faraday Gouy magnete magnete magnete magnete fig101-1 Nel metodo di Faraday il campione viene immerso in un campo magnetico disuniforme lungo la verticale Nel metodo di Gouy un campione cilindrico lungo é sospeso nel suo punto di mezzo in un campo magnetico intenso: un estremitá del campione é situata dove il campo é massimo, l altra estremitá in una regione dove il campo é trascurabile Possiamo immaginare un altro esperimento analogo per meglio fissare le idee Supponiamo di avere un solenoide corto, diciamo di 40 cm di lunghezza che produce nel punto di mezzo sull asse un campo B z = 30KG, con un andamento come in figura 101-2 L intensitá all estremitá della bobina é circa 18000 Gauss ed in quella zona il campo varia con un gradiente di circa 1700 G/cm Osserviamo che il gradiente del campo é massimo agli estremi Poniamo dei materiali diversi all interno di questo campo e vediamo se essi sono soggetti ad una qualche forza Ci accorgiamo subito che la forza é massima non quando il nostro campione é collocato al centro della bobina, dove il campo magnetico B z é massimo, ma quando viene posto vicino agli estremi della bobina, dove é elevato il gradiente, 10-1

SBarbarino - Appunti di Fisica II db z dz B z 10 cm 40 cm fig101-2 B z (z 30 KG Sospenderemo ciascun campione esattamente all interno dell estremitá superiore della bobina Manteniamo la molla lontana dal campo (piú in alto In un esperimento del genere si trova che la forza che agisce su una particolare sostanza é proporzionale alla massa del campione ma é indipendente dalla sua forma, almeno fintanto che le dimensioni del campione non sono troppo grandi Gli esperimenti dimostrano che usando campioni il cui volume non superi 1 o 2 cm 3, la forza si mantiene praticamente costante nei pressi dell estremitá del solenoide Misuriamo la forza in dyne per grammo di campione (dopo aver naturalmente tarato il dispositivo col porta campione in una zona in cui B z = 18 KG e db z dz = 1700 Gauss/cm Sostanza Formula Forza per grammo Diamagnetica Acqua H 2 O 22 dyne Rame Cu 26 dyne Piombo Pb 37 dyne Cloruro di Sodio NaCl 15 dyne 10-2

SBarbarino - Appunti di Fisica II Quarzo SiO 2 16 dyne Zolfo S 16 dyne Diamante C 16 dyne Grafite C 110 dyne Azoto liquido N 2 10 dyne (78 0 K Paramagnetica Sodio Na +20 dyne Alluminio Al +17 dyne Cloruro di rame CuCl 2 +280 dyne Solfato di Nichel NiSO 4 +830 dyne Ossigeno liquido O 2 +7500 dyne (90 0 K Ferromagnetica Ferro Fe +400000 dyne Magnetite Fe 3 O 4 +120000 dyne Il segno + significa che la forza é diretta verso la zona dove il campo é piú intenso cioé verso il basso nel caso della nostra esperienza Per un notevole numero di sostanze ordinarie, chimicamente pure, la forza che si osserva, benché facilmente misurabile risulta essere dieci o venti dyne per grammo, cioé non piú di qualche percento del peso del campione Alcune sostanze subiscono una spinta nel verso secondo cui cresce l intensitá del campo (cioé verso l interno del solenoide, mentre altre la subiscono in quello secondo cui la intensitá decresce; tutto ció indipendentemente dal verso del campo Alcune sostanze (composti vengono attirati verso il basso con una forza considerevole per esempio il cloruro di rame Per quanto riguarda l ossigeno liquido esso viene attratto verso l interno della bobina con una forza pari a quasi otto volte il suo peso Infatti, se dovessimo trasportare una fiaschetta aperta piena di ossigeno liquido fino all estremitá inferiore della bobina, il liquido verrebbe spinto fuori dal recipiente Alcune sostanze come il ferro subiscono forze straordinarie; su 1 grammo di ferro agisce il peso di 05 Kg Esiste un altra differenza essenziale fra il comportamento del ferro e della magnetite, e quello delle altre sostanze elencate nella tabella Supponiamo, infatti, di dimezzare la corrente nel solenoide, riducendo cosí di un fattore 2 sia l intensitá del campo B z che il suo gradiente db z Troveremmo, nel caso di qualsiasi sostanza che sia posta nella dz tabella al di sopra del ferro, che la forza si riduce a un quarto del suo valore precedente, mentre la forza che agisce sul campione di ferro, o di magnetite, si ridurrebbe solamente alla metá, o forse un pó meno Evidentemente la forza, almeno in queste condizioni é proporzionale al quadrato della intensitá del campo per tutte le sostanze elencate, a eccezione del Fe e Fe 3 O 4 per le quali la proporzionalitá é quasi lineare 102 - Classificazione dei materiali dal punto di vista magnetico Si dicono diamagnetiche quelle sostanze che vengono debolmente respinte dal nostro magnete, come l acqua, il cloruro di sodio, il quarzo, ecc La maggior parte dei composti inorganici e praticamente, tutti i composti organici, sono diamagnetici; risulta che il dia- 10-3

SBarbarino - Appunti di Fisica II magnetismo é una proprietá di ogni atomo e molecola Quando si osserva il comportamento opposto é perché il diamagnetismo viene sopraffatto da un effetto diverso e piú forte, quello appunto che produce l attrazione magnetica Si chiamano paramagnetiche quelle sostanze che vengono attratte verso la regione dove il campo é piú intenso In taluni casi, e specialmente per i metalli, come Al, Na e parecchi altri, il paramagnetismo non presenta un effetto molto piú forte del comune diamagnetismo In altri materiali, come il NiSO 4 e il CuCl 2 l effetto paramagnetico é molto piú forte e, inoltre, aumenta al diminuire della temperatura, dando luogo a effetti molto notevoli per temperature prossime allo zero assoluto L aumento del paramagnetismo al diminuire della temperatura é in parte responsabile della forza intensa che si registra nel caso dell ossigeno liquido Se si pensa che tutto questo sia facile da spiegare, si consideri che il Cu é diamagnetico, mentre il cloruro di Cu é paramagnetico; peró il Na é paramagnetico, mentre il suo cloruro é diamagnetico Infine, si dicono ferromagnetiche quelle sostanze che si comportano come il ferro e la magnetite Oltre ai comuni metalli di questa classe, come il ferro, il cobalto e il nichel, conosciamo un notevole numero di leghe e di composti cristallini ferromagnetici 103 - Le correnti elettriche negli atomi: Moto orbitale Un atomo é costituito da un nucleo carico positivamente circondato da elettroni carichi negativamente Ai fini di spiegare i fenomeni magnetici risulta valido il modello di tipo planetario, secondo il quale gli elettroni si muovono su orbite disposte attorno al nucleo Il campo magnetico medio generato da un elettrone che descrive un orbita nel tempo T é uguale a quello di una spira percorsa da una corrente media: I = 1 T T 0 dq dt dt = e T = eω 2π = ev 2πr (1031 dove r é il raggio dell orbita Ne segue che all orbita elettronica puó essere associato un momento magnetico: m = 1 2 I r d l (1032 C dove d l é orientato secondo il verso della corrente; I ha il verso di moto delle cariche positive Se la spira é circolare e d l é orientata in verso antiorario, m é uscente dal foglio Mettiamo in relazione il momento magnetico con il vettore momento angolare orbitale L (o momento della quantitá di moto L = r p = r m e v; m = 1 r Id 2 l = 1 r dq v = 1 r ve (1033 2 2 Moltiplicando e dividendo per m e si ha: m = 1 2 C C e r m e v = 1 e L (1034 m e 2 m e 10-4

SBarbarino - Appunti di Fisica II dove e é la carica dell elettrone (16 10 19 C e m e é la sua massa (911 10 31 Kg e v v e m I L fig103-1 Il rapporto γ = e (1035 2m e prende il nome di rapporto giromagnetico dell elettrone Da quanto detto segue che un singolo atomo produce, a causa del moto orbitale dei suoi elettroni, un campo di dipolo magnetico Ora, poiché in un normale pezzetto di materia i momenti magnetici degli atomi sono orientati secondo una distribuzione uniforme in tutte le direzioni il risultato é che il campo magnetico da essi generato é nullo 104 - Momento angolare intrinseco e momento magnetico dell elettrone L elettrone é dotato di un momento angolare che non ha niente a che fare con il suo moto orbitale; esso si comporta, sotto molti aspetti, come se ruotasse in continuazione attorno ad un proprio asse e questa proprietá si traduce dicendo che l elettrone possiede un momento angolare intrinseco o di spin Esso ha un valore costante eguale a 1 2 dove h é la costante di Planck Associato a questo momento angolare intrinseco vi é un momento magnetico anch esso di valore costante che é antiparallelo al vettore momento di spin Il momento magnetico, peró, ha un valore doppio, rispetto al momento angolare, di quello che assume nel caso del moto orbitale: m S = e LS (1041 m e h 2π 10-5

SBarbarino - Appunti di Fisica II 105 - Azione di un campo magnetico esterno su un atomo: Diamagnetismo Supponiamo di considerare un atomo immerso in un campo di induzione magnetica B: consideriamo un solo elettrone dell atomo Trascuriamo la sua interazione con gli altri elettroni e se scegliamo l origine al centro del nucleo, la forza elettrostatica ha un momento nullo Se indichiamo con L il momento angolare orbitale e con M il momento della forza magnetica agente sull elettrone si ha: d L dt = M (1051 Poiché il campo B che agisce su un orbita si puó considerare uniforme risulta: M = m B (1052 dove m é il momento magnetico orbitale L equazione del moto (1051 diventa, allora: d L dt = m B (1053 Ma: L = m dove γ é il rapporto giromagnetico Sostituendo nella (1053 si ottiene γ l equazione del moto per il momento magnetico: d m(t dt = γ m(t B (1054 Moltiplicando scalarmente i due membri di questa equazione per m(t, si ha: m(t d m(t dt = γ m(t ( m(t B (1055 cioé: d dt [m(t]2 = 0 (1056 Analogamente, moltiplicando scalarmente i due membri dell equazione(1054 per B, si ottiene: d [ m(t dt B ] = 0 (1057 Dalla (1056 si deduce che il modulo di m rimane costante durante il moto e, quindi, per la (1057 esso ruoterá attorno al campo B in modo da formare sempre un angolo costante con esso Ne segue pertanto che il piano dell orbita dell elettrone si muoverá (come una trottola attorno all asse individuato dal campo magnetico Questo moto dell orbita viene chiamato moto di precessione di Larmor 10-6

SBarbarino - Appunti di Fisica II Posto: ω = γb (1058 l equazione (1054 diventa: d m = ω m (1059 dt ω ha le dimensioni di una frequenza angolare, quindi: ν = ω 2π (10510 rappresenta la frequenza di rotazione del moto dell orbita; essa prende il nome di frequenza di Larmor Poiché γ é negativo, ω é dello stesso verso di B Per un campo di induzione magnetica esterno di grandezza B = 10000 Gauss, poiché γ 2π = 14 106 Hz Gauss, risulta: ν = 14 1010 Hz z B m ω G r orbita elettronica L fig105-1 Per meglio capire il fenomeno di precessione basta proiettare l equazione (1054 su un piano perpendicolare a B Si ha: dm x dt dm y dt dm z dt = γm y B = γm x B = 0 10-7 (10511

SBarbarino - Appunti di Fisica II Queste sono della stessa forma delle equazioni di una particella carica posta in campo magnetico cioé la proiezione di m in un piano a B descrive una circonferenza con frequenza angolare ω A causa di questa precessione, il moto dell elettrone risulterá composto di due moti: quello orbitale e quello di precessione Si viene cosí a creare un momento magnetico indotto associato a questo ultimo moto e che risulta opposto a B Questa componente é eguale a: ( e m ind = mω L < ρ 2 >= e2 2m 4m B < ρ2 > (10512 dove < ρ 2 > é il raggio quadratico medio della proiezione dell orbita su di un piano a B Estendiamo questa trattazione ad un solido contenente N atomi per m 3, in cui ogni atomo contiene Z elettroni Per calcolare il raggio quadratico medio della proiezione dell orbita < ρ 2 >, dobbiamo pensare che per ciascun elettrone l inclinazione dell orbita puó essere diversa da altri e quindi per una collezione di Z elettroni le orbite sono inclinate secondo una simmetria sferica Quindi, si ha, per un singolo atomo contenente Z elettroni: m ind = Ze2 4m B Z k=1 ( < x 2 k > Z + < y2 k > Z (10513 Se la distribuzione degli elettroni é a simmetria sferica, si ha: Z k=1 < x 2 k > Z = Z k=1 < y 2 k > Z = Z k=1 < z 2 k > Z = 1 3 < r2 > (10514 dove r é il raggio dell atomo o della molecola Quindi per N atomi per unitá di volume il campione acquista un momento indotto: M diamagn = NZe2 < r 2 > 6m B (10515 Alcuni dati: < r 2 > 10 16 cm 2 ; N = 5 10 22 cm 3 Per meglio capire il fenomeno del diamagnetismo, consideriamo i seguenti due casi particolari Consideriamo i due casi opposti di un elettrone che ruota in senso antiorario per un osservatore posto secondo l induzione magnetica e di un elettrone che ruota in senso inverso; l orbita essendo, nei due casi, circolare, ed il suo piano a B Nei due casi, la forza F = Bev esercitata sull elettrone é diretta secondo il raggio dell orbita, ma nel primo caso, essa é diretta verso il centro, e, nel secondo, verso l esterno 10-8

SBarbarino - Appunti di Fisica II B f e f e B M M M M fig105-2 Nel primo caso, essa produce un aumento dell accelerazione normale ω 2 r, e cioé della velocitá angolare ω; il momento magnetico assume un valore M piú grande che il suo valore iniziale Nel secondo caso, essa produce una diminuzione di ω, e il momento assume un valore M inferiore a M L azione di un campo magnetico su una molecola crea per ciascuna orbita elettronica, quale che sia il senso di rotazione dell elettrone, un momento magnetico opposto al campo Questo é indipendente dall agitazione termica delle molecole e dalla temperatura 106 - Paramagnetismo Se gli atomi o le molecole posseggono, di per sé, un momento magnetico permanente, all effetto diamagnetico se ne sovrappone un altro, in genere preponderante, di segno contrario: l effetto paramagnetico La materia si comporta come un insieme di dipoli magnetici In assenza di campo magnetico esterno ed in condizioni di equilibrio termodinamico, data l orientazione puramente casuale dei magneti elementari, il momento di dipolo risultante é nullo In presenza di un campo magnetico esterno, si stabiliscono le condizioni di equilibrio statistico fra la tendenza dei dipoli ad orientarsi secondo il campo e l azione disorientatrice dell agitazione termica Detto m 0 il momento magnetico permanente di un dipolo e θ l angolo formato da tale vettore con il vettore induzione magnetica, il contributo di un generico dipolo al momento magnetico totale, cioé la componente di m 0 nella direzione del campo é m 0 cos θ La trattazione statistica va fatta come nel caso dei dielettrici basta sostituire al parametro Ep KT il termine Bm 0 KT Si ottiene: < m 0 cos θ >= m 0 L(y con y = Bm 0 dove L(y é la KT 10-9

SBarbarino - Appunti di Fisica II funzione di Langevin Il momento magnetico per unitá di volume é allora: Nel caso Bm 0 KT << 1 risulta: M = Nm Bm 0 0 3KT = M sat M = Nm 0 L(y (1061 ( 1 3 m 0 B KT 107 - Descrizione macroscopica della materia magnetizzata: Calcolo del potenziale vettore prodotto dalla materia magnetizzata Dopo aver visto come nascono i singoli momenti magnetici, passiamo ad una spiegazione macroscopica del magnetismo nella materia Sia m i il momento magnetico dell atomo iesimo Definiamo una quantitá vettoriale macroscopica, la magnetizzazione M, come: 1 M = lim V 0 V m i (1071 Il vettore M si puó chiamare momento di dipolo magnetico per unitá di volume M(x,y,z é una funzione vettoriale del punto (x,y,z Nello stato non magnetizzato la sommatoria m i é zero in seguito alla orientazione casuale degli m i, ma in presenza di un campo esterno, ordinariamente M dipende da questo campo Ammettiamo che M(x,y,z sia una funzione nota (come avviene per i magneti permanenti e calcoliamo il contributo che il materiale magnetizzato dá al campo magnetico Consideriamo un elemento di volume V di materiale magnetizzato Esso é caratterizzato da un momento magnetico d m = M(x,y,z d 3 r i V P r r M fig107-1 10-10

SBarbarino - Appunti di Fisica II Vogliamo esprimere il contributo al campo magnetico nel punto P (x,y,z da parte di ciascun d m ( o che é lo stesso da parte di ciascun elemento dv Il campo magnetico totale nel punto in esame si ottiene integrando su tutto il volume di materiale V 0 Calcoliamo il contributo al potenziale vettore A Per la formula (9313, possiamo scrivere: da(x,y,z = µ o 4π d m ( r r r r 3 (1072 Poiché: d m = M(x,y,z d 3 r, si ha: che si puó scrivere: d A(x,y,z = µ 0 4π M(x,y,z ( r r r r 3 d3 r (1073 A(x,y,z = µ 0 4π A(x,y,z = µ 0 4π V 0 M(x,y,z ( r r r r 3 d3 r (1074 V 0 M(x,y,z ( 1 r r d 3 r (1075 Consideriamo l identitá vettoriale: ( φf = φ F + φ F = φ F F φ (1076 da cui: F φ = φ F ( φf (1077 Chiamando F M(x,y,z, φ 1 r r e, si ha: M(x,y,z ( 1 r r = 1 r r M M r r (1078 e, quindi: A(x,y,z = µ o M r r d3 r µ 0 M r r d3 r (1079 Applicando l identitá: S n Fda = il secondo termine dell equazione (1079 si puó scrivere: V 0 M r r d3 r = n S 0 V 10-11 FdV (10710 M r r d2 r (10711

SBarbarino - Appunti di Fisica II Allora: A(x,y,z = µ 0 M r r d3 r + µ 0 4π S 0 M n r r d2 r (10712 Osserviamo che se la magnetizzazione é uniforme il primo termine del secondo membro é nullo Inoltre osserviamo che la dimensione di M é A/m 2 Possiamo, quindi, definire una densitá di corrente di magnetizzazione J M ( r = M (10713 Il termine M n ha le dimensioni di una densitá lineare di corrente A/m quindi ( M n d l rappresenta la corrente che scorre su un tratto d l della superficie Indichiamo con j M il termine M n; cosí la (10712 si puó scrivere: A(x,y,z = µ 0 4π JM ( r V 0 r r d3 r + µ 0 4π S 0 j M r r d2 r (10714 Il potenziale vettore, creato da una distribuzione di correnti atomiche dentro il materiale, ha la stessa forma di quello creato da una distribuzione di effettive correnti di trasporto 108 - Calcolo dell induzione magnetica prodotta dalla materia magnetizzata Passiamo, ora, al calcolo del vettore induzione magnetica B generato dalla materia magnetizzata: Come sappiamo: B = A (1081 Pertanto applicando vettorialmente l operatore al potenziale vettore dato dalla (1074 si ha: B( r = µ [ 0 M ( r r ] r r 3 d 3 r (1082 dove l operatore differenziale opera sulle coordinate senza apice Consideriamo l identitá vettoriale: ( a b = a b b a + ( b a ( a b (1083 Ponendo: a = M e b = ( r r r r e notando che le differenziazioni sono eseguite 3 rispetto alle coordinate senza apice, troviamo che la identitá si riduce a: [ M ( r r ] r r 3 = M ( r r r r 3 ( r r ( r r 3 M ( r r + r r 3 ( M M ( r r (1084 r r 3 10-12

SBarbarino - Appunti di Fisica II Poiché M(x,y,z é una funzione delle coordinate apicate e opera su funzioni che dipendono da coordinate senza apice, i termini che contengono operatori agenti direttamente su M, quali il secondo ed il terzo termine del secondo membro della (1084, sono nulli Quindi: dove: [ M ( r r ] r r 3 = M ( r r ( r r 3 M ( r r r r 3 (1085 Allora, possiamo scrivere: B I ( r = µ 0 4π B( r = B I ( r + B II ( r (1086 V 0 M ( r r r r 3 d3 r BII ( r = µ 0 4π V 0 ( M ( r r r r 3 d3 r (1087 Procediamo al calcolo separato dei due integrali della (1087 Calcolo di B I ( r Conviene dividere il volume della sostanza magnetizzata, V 0, in due regioni: 1 una piccola regione sferica V 1 centrata attorno al punto P (x,y,z e 2 il volume rimanente, V 0 V 1 Allora B I si esprime come somma di due integrali, uno esteso a V 1 e l altro a V 0 V 1 Poiché ( r r r r 3 = 0 dovunque per r r (1088 l integrale esteso a V 0 V 1 é identicamente nullo, per cui risulta: B I ( r = µ 0 M ( r r 4π V 1 r r 3 d3 r = µ 0 M ( r r 4π V 1 r r 3 d3 r (1089 Ora, se V 1 si sceglie abbastanza piccolo, il solo requisito é che contenga il punto r = r, M in tale regione si puó ritenere sostanzialmente costante, uguale a M( r e portare fuori dall integrale; pertanto: B I ( r = µ 0 M( r 4π ( r r V 1 r r 3 d3 r = µ 0 M( r 4π S 1 ( r r r r 3 nd2 r (10810 Osserviamo, ora, che nell integrale esteso alla superficie della sferetta di centro r, il punto r varia sulla superficie della sfera ed inoltre n é radiale Pertanto d 2 r = r r 2 dω essendo dω l elemento di angolo solido che sottende la superficie infinitesima da con il vertice nel centro della sferetta Ne segue che: S 1 ( r r r r 3 nd2 r = S 1 ( r r r r 3 ( r r r r r r 2 dω = 10-13 S 1 dω = 4π (10811

SBarbarino - Appunti di Fisica II essendo n = ( r r r r Quindi: B I ( r = µ 0 M( r (10812 da cui: Calcolo di B II ( r Dalla seconda equazione delle (1087 si ha: Consideriamo l identitá vettoriale: B II ( r = µ ( 0 M ( r r r r 3 d3 r (10813 ( F G = ( F G + ( G F + F ( G + G ( F (10814 ( G F = ( F G ( F G F ( G G ( F (10815 Poniamo: G M e F ( r r r r, la (10815 si scrive: 3 ( M ( r r ( r r 3 = M ( r r ( ( r r r r 3 r r 3 ( r r ( r r 3 M M ( ( r r r r 3 M (10816 Poiché M(x,y,z é una funzione delle coordinate apicate e opera su funzioni che dipendono da coordinate senza apice, i termini che contengono operatori agenti direttamente su M, quali il secondo ed il terzo termine del secondo membro della (10816, sono nulli Quindi: ( M ( r r ( r r 3 = M ( r r ( r r 3 M ( r r r r 3 (10817 si ha: Osservando che: Ne segue: ( ( r r ( r r 3 = 1 r r = 0 (10818 ( M ( r r ( r r 3 = M ( r r r r 3 (10819 B II ( r = µ 0 1 M( r ( r r r r 3 d3 r (10820 10-14

SBarbarino - Appunti di Fisica II Posto: l equazione (10820 assume la forma: U ( r = 1 M( r ( r r r r 3 d3 r (10821 B II ( r = µ 0 U ( r (10822 La funzione U ( r prende il nome di potenziale scalare magnetico Finalmente il campo generato dalla materia magnetizzata si puó scrivere: B( r = µ 0 U ( r + µ 0 M( r (10823 L induzione magnetica dovuta ad una distribuzione di materiale magnetizzato puó essere espresso come somma di due termini: uno espresso come il gradiente di un campo scalare e l altro proporzionale alla magnetizzazione locale In un punto esterno M é zero e l induzione magnetica é soltanto il gradiente di un campo scalare come in elettrostatica 109 - Potenziale scalare magnetico e densitá di polo magnetico L espressione del potenziale scalare magnetico, é simile nella forma a quella del potenziale elettrostatico dovuto ad un materiale dielettrico polarizzato Anche qui possiamo effettuare la trasformazione matematica: sicché si ha: M ( r r r r 3 = M 1 r r = U ( r = 1 4π Per analogia con il caso dei dielettrici, definiamo: S 0 M r r 1 r r M (1091 M n r r d2 r 1 M r r d3 r (1092 ρ M ( r = M( r σ M ( r = M( r n (1093 ρ M ( r prende il nome di densitá di polo magnetico e σ M ( r quello di densitá superficiale di intensitá di polo magnetico; ρ M ( r si misura in A/m 2 e σ M ( r in A/m Consideriamo, per esempio, un magnete costituito da una sbarra uniformemente magnetizzata Poiché la magnetizzazione é uniforme ρ M ( r = 0 Le sole densitá superficiali non nulle sono quelle sulle superfici che hanno una componente normale della magnetizzazione; queste si chiamano i poli del magnete Si ha, inoltre, applicando il teorema della divergenza: Md 3 r + M nd 2 r = 0 (1094 V 0 S 0 10-15

SBarbarino - Appunti di Fisica II che rappresenta il teorema di conservazione della carica magnetica In definitiva: B( r = µ 0 ( r r ρ M r r 3 d3 r + µ 0 ( r r 4π r r 3 d2 r + µ 0M (1095 S 0 σ M Questa equazione rappresenta il contributo del materiale magnetizzato contenuto in V 0 alla induzione magnetica in P (x,y,z Fine del Cap10 10-16