L agro-alimentare italiano e la sfida dell internazionalizzazione



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Transcript:

Dies Academicus 2014-2015 in occasione del trentennale della sede di Cremona e della SMEA Lectio L agro-alimentare italiano e la sfida dell internazionalizzazione Prof. SMEA, Alta scuola in economia agro-alimentare Direttore Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole Cremona, 13 marzo 2015

Modelli di internazionalizzazione 2

Le dimensioni dell internazionalizzazione dell agro-alimentare 1. La crescente integrazione tra mercato nazionale e mercato globale 2. L evoluzione del commercio con l estero di prodotti agro-alimentari e la posizione dell Italia 3. Gli investimenti diretti all estero e dall estero 3

Alcune tappe della globalizzazione dei mercati agro-alimentari 1. La crisi dei mercati agroalimentari europei di fine ottocento (il ruolo delle tecnologie). 2. Il ruolo del commercio internazionale dei fattori di produzione (fertilizzanti, agrofarmaci, sementi) nello sviluppo dell agroalimentare del primo novecento 3. Gli intrecci tra le politiche agricole dell UE e quelle del resto del mondo: la PAC e il GATT (anni 80 e i primi anni 90) 4. Le bolle dei prezzi delle materie prime agricole dal 2007-2008 in poi: il ruolo delle politiche non agro-alimentari del resto del mondo. 5. Il ruolo delle politiche valutarie ( vs $, e non solo) 4

Commercio estero totale dell Italia Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 5

Saldo commerciale totale dell Italia (valori correnti in milioni di euro) 6

Commercio agroalimentare totale dell Italia Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 7

Prodotti del settore primario Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 8

Industria alimentare Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 9

Salumi Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 10

Totale prodotti lattiero-caseari Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 11

Formaggi grana DOP Fonte: elaborazioni Crefis su dati Inea 12

Vino Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat 13

Il made in Italy agroalimentare: peso, evoluzione e composizione Il saldo agroalimentare dell Italia è strutturalmente negativo, ma varia in modo significativo nel tempo. In particolare, la componente qui definita «made in Italy», rappresenta mediamente, negli ultimi 4 anni, oltre il 74% delle esportazioni agroalimentari italiane. Il valore delle esportazioni di prodotti Made in Italy sono in continua crescita, negli ultimi anni, nonostante la crisi economica globale. Tutte e tre le componenti considerate del made in Italy sono in aumento, anche se non tutte con la stessa intensità. NOTA METODOLOGICA: per i dettagli si veda l appendice metodologica del rapporto INEA «Il commercio con l estero dei prodotti agroalimentari»; nel made in Italy vi sono anche flussi in importazione per l impossibilità di distinguere adeguatamente nel dettaglio, dal punto di vista statistico, taluni prodotti. 14

Esportazioni del made in Italy agroalimentare Fonte: elaborazioni Crefis su dati Inea 15

Il ruolo del tasso di cambio / $ Il tasso di cambio euro/dollaro Usa è uno dei fattori che influenzano gli scambi del nostro Paese, oltre che degli altri dell UEM, sia con riferimento all agroalimentare che all intera bilancia commerciale. In particolare il saldo commerciale italiano è stato positivo nel periodo 1999-2002 ma in presenza di un tasso di cambio per noi molto più favorevole (euro più debole), negli ultimi tre anni (2012-2014), il saldo è tornato positivo nonostante un euro molto più forte. Nel 2013-14 anche il saldo agroalimentare ha raggiunto i valori più positivi dal 1999, nonostante il tasso di cambio sfavorevole. Questo è un segnale positivo e molto importante, indicatore di una ritrovata competitività del nostro sistema produttivo. 16

Saldo commerciale totale dell Italia e tasso di cambio /$ Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat e BCE 17

Saldo agroalimentare dell Italia e tasso di cambio /$ Fonte: elaborazioni Crefis su dati Istat e BCE 18

Flussi di IDE in entrata nel mondo Fonte: elaborazioni Crefis su dati UNCTAD 19

Flussi di IDE in Italia Fonte: elaborazioni Crefis su dati UNCTAD 20

Stock di IDE industria alimentare Italiana Stock in entrata sono il 21% sul manifatturiero e il 6% sul totale. Stock in uscita sono il 7% sul manifatturiero e il 2% sul totale. 21

Flussi di IDE industria alimentare Italiana 22

Imprese estere a controllo nazionale residenti all estero Imprese a controllo nazionale Numero imprese In % delle imprese residenti in Italia Imprese Addetti Fatturato Fatturato al netto degli acquisti di beni e servizi 2012 327 0,56 9,08 7,37 10,73 2011 279 0,48 8,44 6,88 12,01 var.% 12/11 17,2 17,4 7,5 7,2-10,6 Distribuzione per area geografica Ue27 Altri paesi europei Centro e Nord Sud America America Asia Africa e Oceania Mondo 2012 200 28 29 33 20 17 327 2011 151 26 28 42 16 16 279 23

Imprese agro-alimentari italiane esportatrici: esportazioni vs dimensione delle aziende 24

Imprese agro-alimentari a controllo estero in Italia Imprese a controllo estero In % delle imprese residenti in Italia Imprese Addetti Fatturato Valore Aggiunto 2012 184 0,32 7,11 14,17 15,73 2011 179 0,31 6,96 13,39 16,98 var.% 12/11 2,8 2,9 2,2 5,8-7,4 2012 Addetti medi per impresa Valore aggiunto per addetto Costo del lavoro per dipendente Redditività Investimenti per addetto Spesa in ricerca per addetto (numero) (000 euro) (000 euro) (in %) (000 euro) (000 euro) Imprese a controllo estero Imprese a controllo nazionale 166,39 113,83 54,11 52,47 15,30 0,80 6,91 46,70 34,14 26,90 9,94 0,37 25

Prime 20 imprese alimentari presenti in Italia Azienda Origine Italiana Fatturato mil. euro Fatturato consolidato mil. euro Attività prevalente 1 Ferrero si 2.697 8.100 Dolciario 2 Veronesi si 2.464 2832 Carni 3 Barilla G.e R.Fratelli Spa si 2.368 3.500 Pasta 4 Cremonini si 2.268 3450 Carni 6 Unilever Italia no 1.405 24.100 Multi-prodotto 7 Gruppo Lactalis Italia no 1.392 15.700 Lattiero-caseario 5 Amadori si 1.320 12.203 Carni 8 Nestlè Italia no 1.186 74.720 Multi-prodotto 9 Luigi Lavazza si 1.144 1.340 Caffè 10 Granarolo (gruppo gran latte) si 993 1.008 Lattiero-caseario 11 Mondelez Italia no 866 26.600 Multi-prodotto 12 Parmalat no 857 5.350 Lattiero-caseario 13 Massimo Zanetti Beverage group si 808 1.000 Caffè 14 Heiniken Italia S.p.A no 774 18.400 Birra 15 Sanpellegrino S.p.A no 763 831 Bevande Analcoliche 16 Bolton alimentari si 719 1.500 Conserve Ittiche 17 Conserve Italia si 644 963 Conserve Vegetali 18 Casillo Commodities Italia si 625 821 Pasta 19 Bunge Italia no 614 46.195 Oli e Grassi 20 La Doria si 474 604 Conserve Vegetali Fonte: elaborazioni Crefis su bati Banca D Italia e bilanci imprese. 26

Quali prospettive a breve? Il 2015 si apre in modo molto promettente: Forte svalutazione dell euro, che pare essere di una certa durata Basso prezzo del petrolio (costi e etanolo) Ripresa economica negli USA e tenuta in altre parti del mondo (Cina, Giappone, India) Riapertura dei rubinetti del credito? EXPO Problemi e criticità Scarsa capacità competitiva di molte PMI (dato strutturale) Bassi prezzi delle commodities agricole (+ e -) Crisi internazionali (Russia, ) 27

Di cosa abbiamo bisogno? Su cosa puntare? Risorse imprenditoriali e organizzative (management) capaci di una «visione» ampia (tempo e spazio). Disponibilità al cambiamento e all innovazione, organizzativa e manageriale, oltre che tecnologica. Conoscenza dei mercati, specie esteri: non solo dati, ma «market intelligence» Risorse umane preparate, motore per l innovazione e la ricerca. 28

GRAZIE PER L ATTENZIONE 29