tratto da Economia e Management delle Imprese (DiBernardo, Gandolfi, Tunisini) A cura di Tonino Pencarelli Linda Gabbianelli



Documenti analoghi
tratto da Economia e Management delle Imprese (DiBernardo, Gandolfi, Tunisini) A cura di Tonino Pencarelli Linda Gabbianelli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

LA GESTIONE AZIENDALE

Confindustria Genova

I processi di finanziamento

Capitale di rischio VS Capitale di debito

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio Con il contributo di

Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI

Concetto di patrimonio

I processi di finanziamento (segue)

La riclassificazione del bilancio d esercizio

L ANALISI PER INDICI

FUSIONI E ACQUISIZIONI

L attività d investimento nel capitale di rischio

Principali indici di bilancio

Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

Indice di rischio globale

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Lezione n. 3. Le determinanti della dinamica finanziaria

ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE

BiCial Delta: PUNTO ZERO

LA GESTIONE FINANZIARIA

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

Gestione e fabbisogno finanziario

Risparmio e Investimento

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

BUSINESS PLAN: IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO. CLaSEP - Simulazioni e Business Plan

Domanda e offerta di credito

Presentazione 7 Paolo Anselmo

CRESCITA DELL IMPRESA E FABBISOGNO FINANZIARIO L ANALISI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Pianificazione economico-finanziaria Prof.

GESTIONE RICERCA & SVILUPPO LEZIONE 5. Angelo BONOMI

Temi speciali di bilancio

L ECONOMICITÀ AZIENDALE

I BISOGNI FINANZIARI DELLA DOMANDA

Avv. Marco De Paolis Brevetto: quali opportunità? Dagli accordi di circolazione delle invenzioni e delle ricerche alla costituzione di startup

Economia e Finanza delle. Assicurazioni. Introduzione al corso. Mario Parisi. Università di Macerata Facoltà di Economia

La redazione del bilancio preventivo. Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati

ANALISI DELLE POLITICHE DI INVESTIMENTO. Docente: Prof. Massimo Mariani

CORSO DI FINANZA AZIENDALE L ANALISI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Esterne. Interne. Finanziamenti a titolo di capitale di rischio Acquisizione di capitale proprio

Lezione 17. Fabbisogno di finanziamento. Attivo fisso / Attivo circolante. La valutazione dell equilibrio finanziario e autofinanziamento

ARGOMENTI. Una premessa. La funzione finanziaria. Ruolo della finanza aziendale Analisi finanziaria aziendale Valutazione degli investimenti

Il mercato mobiliare

IL BUDGET ECONOMICO, FINANZIARIO, PATRIMONIALE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

Il sistema delle operazioni tipiche di gestione

IL BUDGET GLOBALE D AZIENDA

Ing. Luca Canepa - Consigliere Delegato IBAN

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

POLITICHE FINANZIARIE E CORPORATE GOVERNANCE. 15 dicembre 2010 dott.ssa Monica Rossolini

Libera Università Maria SS. Assunta

Le imprese di piccole e medie dimensioni (PMI)

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Corso di Finanza aziendale

IL RENDICONTO FINANZIARIO

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

L azienda e la sua gestione P R O F. S A R T I R A N A

ANALISI DEI FINANZIAMENTI. Docente: Prof. Massimo Mariani

La gestione finanziaria dell impresa

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

LA CONSULENZA PROFESSIONALE ESPLETATA DAL DOTTORE COMMERCIALISTA ALLE PMI PER L ACCESSO AL FONDO DI GARANZIA

L analisi della struttura patrimoniale-finanziaria

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

Tecniche di stima del costo e delle altre forme di finanziamento

Introduzione. fornisce un rendiconto dell attività economica di una impresa relativa all ultimo anno solare;

Il Piano Industriale

Analisi dei margini: componenti e rischi

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

RENDICONTO FINANZIARIO

La dimensione economico finanziaria del business plan. Davide Moro

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

STRUMENTO DESCRIZIONE ASPETTI BANCARI ASPETTI FISCALI

12 L ECONOMICITA AZIENDALE. 14 ottobre 2005 Ragioneria Generale e Applicata 1

Il finanziamento delle Start Up Innovative. Giuseppe Demuro Ufficio Trasferimento Tecnologico UniSS

Università degli Studi di Palermo

L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane

Cash flow e capacità di rimborso

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Evoluzione dei modelli della banca e dell assicurazione. Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a.

La valutazione dell Impresa e l analisi dei flussi 1

Il ciclo di vita della startup e gli attori della filiera del venture capital

Management Game 2011

Il mercato primario Le offerte di azioni

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Fondi aperti Caratteri

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

Transcript:

tratto da Economia e Management delle Imprese (DiBernardo, Gandolfi, Tunisini) A cura di Tonino Pencarelli Linda Gabbianelli 1

Il fabbisogno finanziario delle imprese si può definire, in senso dinamico, come la differenza che in un certo periodo di tempo viene a crearsi tra entrate ed uscite monetarie In senso statico, esso si qualifica come la valorizzazione finanziaria degli investimenti in essere dell impresa in normale funzionamento 2

Secondo una lettura dinamica il fabbisogno di fondi di un impresa è determinato: dall asincronia tra entrate ed uscite (dovuta al fatto che il sostenimento dei costi e delle conseguenti uscite precede temporalmente il conseguimento dei ricavi e delle collegate entrate) dall esistenza dei crediti di regolamento sia nelle operazioni di acquisto sia in quelle di vendita (anche quando non ci fosse anteriorità dei costi rispetto ai ricavi, la situazione di illiquidità potrebbe determinarsi per effetto della diversa durata dei crediti e dei debiti di regolamento) 3

Secondo una visione statica, il fabbisogno complessivo di capitale può essere fabbisogno costante (o duraturo) fabbisogno variabile (o temporaneo) 4

Fabbisogno costante Il fabbisogno costante è ottenuto a sua volta investimenti duraturi, la cui reintegrazione nel tempo si realizza con gradualità in periodi lunghi e contiene al suo interno investimenti tecnici, cui si aggiungono talvolta quelli commerciali, amministrativi o aventi funzione strategica investimenti in scorte, i quali singolarmente considerati si rinnovano frequentemente ed a brevi intervalli di tempo, ma se presi nel loro insieme, assumono natura di investimento duraturo, rappresentando impieghi fisiologici di risorse per un impresa in funzionamento 5

Fabbisogno variabile Il fabbisogno variabile, invece, è associato ad investimenti a breve durata, determinati da politiche congiunturali o speculative del soggetto economico o a fluttuazioni dell attività aziendale che assorbono risorse solo per periodi limitati di tempo. Gli investimenti di breve durata contribuiscono alla variabilità del fabbisogno in quanto, pur avendo la caratteristica di essere recuperati in un arco di tempo limitato, a differenza di quelli a rapido rigiro, derivano da eventi eccezionali e comunque non a manifestazione continuata 6

L andamento qualitativo e quantitativo del fabbisogno finanziario dipende anche dalla fase del ciclo di vita attraversata dall impresa e dall evolversi di tre variabili critiche: il ritmo di crescita dell impresa stessa il tasso di autofinanziamento il vincolo finanziario indotto dal tasso di intensità del capitale, ovvero l entità di risorse di capitale necessarie per realizzare una unità di vendite 7

L individuazione del fabbisogno costante e variabile costituisce operazione necessaria affinché l impresa possa dotarsi di una conveniente STRUTTURA FINANZIARIA Mix delle fonti di finanziamento (mezzi propri e debiti) utilizzabili dall impresa per sostenere le proprie strategie 8

I fabbisogni finanziari durevoli dovrebbero essere coperti mediante fonti stabili (capitale proprio e finanziamenti a lungo termine) I fabbisogni temporanei andrebbero soddisfatti attraverso finanziamenti di breve termine, maggiormente idonei, per loro natura, al sopperimento di particolari necessità finanziarie 9

Le principali fonti di finanziamento cui le imprese possono fare ricorso per coprire il proprio fabbisogno finanziario temporaneo e duraturo sono di due tipi: FONTI ESTERNE FONTI INTERNE 10

Sono fonti cui l impresa attinge per coprire esigenze finanziarie non finanziabili da fondi interni, di norma debiti e nuovo capitale di rischio a pagamento, ovvero fonti ibride come fonti mezzanine, in possesso di caratteri in parte tipici del debito, in parte dei mezzi propri 11

Sono fonti che si alimentano mediante lo svolgimento della gestione reddituale e che non vengono distribuite ai soci: 12

AUTOFINANZIAMENTO autofinanziamento in senso stretto eccedenza degli utili conseguiti rispetto a quelli distribuiti ai soci dell impresa autofinanziamento in senso ampio in un determinato periodo di gestione, il complesso degli investimenti al netto dei disinvestimenti supera l ammontare dei mezzi acquisiti dall impresa attraverso operazioni di aumento di capitale proprio o di credito 13

14

Fattori firm specific minore dimensione d'impresa cultura aziendale Fattori country specific nel nostro Paese le imprese minori operano in settori tradizionali, di tipo frammentato, in cui le economie di scala giocano un ruolo modesto ed in cui il grado di intensità capitalistica richiesto alle aziende per svolgere l'attività produttiva è mediamente basso; il sistema bancario italiano si è mostrato storicamente generoso nei confronti delle PI, incentivandone la cultura dell'indebitamento; in Italia, diversamente da quanto è accaduto nei principali Paesi industrializzati, c'è stata una forte anomalia nel sistema finanziario, sotto il profilo degli strumenti, degli intermediari e del mercato. 15

PREVISIONE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO (modello XYZ) IL MODELLO XYZ Definiamo : FCC = Fabbisogno Finanziario Complessivo = At At = Volume complessivo investimenti At = y Vt = Capitali medi necessari data t+1 Y = intensità del capitale tipica dell azienda = At/Vt Vt = volume di vendita che può generarsi nell intervallo da t a t+1 con i capitali At FFC = At+1 At supponendo che y non vari FFC = y V t+1 yvt = = y ( Vt+1 Vt) Il fabbisogno finanziario esterno INCREMENTALE è FFE = FFC AF (Autofinanziamento)

Previsione FFE su base annuale e tasso di crescita sostenibile FFC = A1 A0 FFC = y ( V1 v0) V1= V0 ( 1 + x ) X = Tasso annuo di espansione AF = z V0 = Autofinanziamento per l espansione delle vendite da V0 a V1 maturato nel periodo 0 FFE = y ( V1 V0) z V0 = = y [ V0 ( 1 + x ) V0 ] z V0 = = V0 [ y ( 1 + x ) y z ] = = V0 ( x y z ) FFE = 0 se xy z = 0 -> x y = z x = z/y FFE > 0 se xy > z x > z/y FFE < 0 se xy < z x < z/y In sintesi Dati certi livelli di y (TASSO INTENSITA DI CAPITALE) Dati certi livelli di z (TASSO AUTOFINANZIAMENTO) È possibile sostenere l espansione delle vendite senza ricorrere a fondi esogeni se l incremento delle stesse saràpari a X, che dovrà almeno essere uguale a Z/Y

LE DETERMINANTI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO Caratteristiche tecniche e di durata del processo produttivo aziendale (intensitàdel capitale = y, ove Y = A / V) Condizioni di pagamento e di incasso Politiche di acquisto, produzione, vendita Fase del ciclo vitale dell impresa Composizione portafoglio prodotti dell impresa Natura e tipo di attività economica La tecnologia produttiva Grado di integrazione verticale Livello di efficienza nell impiego dell attività Età degli impianti Forma contrattuale di impiego degli impianti Forme di finanziamento impiegate

Start up: early stage financing (seed financing, start-up financing, First stage financing) Crescita: expansion financing (crescita accelerata, consolidamento dello sviluppo) Maturità e declino: (permanenza e stabilizzazione, espansione dimensionale) 19

La fase dello START UP e del primo sviluppo aziendale impone il ricorso privilegiato a capitali di rischio, essendo l attività di gestione caratterizzata da maggiore incertezza nei flussi monetari e reddituali. In questa fase soggetti specializzati nel finanziamento di capitali di rischio e nell erogazione di servizi di consulenza manageriale e finanziaria come il venture capital e il private equity giocano un ruolo di rilievo. Variabili critiche Tasso di sviluppo del fatturato Intensità di capitale (capitale investito/fatturato) Margine di autofinanziamento lordo sul fatturato Dinamica dei flussi di cassa Rischio operativo Fonti prevalenti nella struttura finanziaria Principali finanziatori potenziali Grado di strutturazione della funzione finanziaria Principali esigenze insoddisfatte dal tradizionale sistema di offerta degli intermediari finanziari Start up e primo sviluppo Basso e crescente Alta e decrescente Basso e crescente Negativa Alto Capitale di rischio; debiti di fornitura; mutui passivi; crediti agevolati; contributi a fondo perduto Fondatore, familiari e amici del fondatore; società di venture capital; fondi chiusi; istituti a medio termine; intermediari finanziari non bancari; operatore pubblico Nullo Capitale di rischio; sostegno alle attività necessarie per l'avvio, la selezione del progetto di investimento e per l'ingresso sul mercato industriale 20

La fase della CRESCITA delle Pmi si articola in due momenti, qualificati come crescita accelerata e consolidamento dello sviluppo. Il primo momento è particolarmente tumultuoso e impone l attento controllo dei processi di espansione, per evitare fenomeni di over trading, ossia di crescita superiore alla capacità di finanziamento. La fase di consolidamento alla sviluppo è invece quella che permette all impresa di trovare equilibrio finanziario e di accumulare risorse per ulteriori strategie espansive. Variabili critiche Tasso di sviluppo del fatturato Intensità di capitale (capitale investito/fatturato) Margine di autofinanziamento lordo sul fatturato Dinamica dei flussi di cassa Rischio operativo Fonti prevalenti nella struttura finanziaria Principali finanziatori potenziali Grado di strutturazione della funzione finanziaria Principali esigenze insoddisfatte dal tradizionale sistema di offerta degli intermediari finanziari Crescita Alto e stabile Media e stabile Medio e stabile. Dipende dalle politiche dei dividendi Inizialmente negativa poi positiva Medio Capitale di rischio; debiti di fornitura; debiti bancari Come nella fase iniziale, più gli intermediari finanziari bancari e non bancari; società di merchant banking e fondi chiusi; operatore pubblico Basso Capitale di rischio e sostegno alle attività di rapida crescita ed ai processi di internazionalizzazione 21

La fase della MATURITA e del primo declino si caratterizza per l affiorare di forme di sufficienza finanziaria, ma anche di pericoli di caduta del fatturato e degli investimenti che possono compromettere le aspettative aziendali. Per questo si tratta di una fase in cui la finanza può intervenire al fine di sostenere innovazioni nella governance aziendale e nel reperire fondi finalizzati ad allungare la fase della maturità, ovvero a evitare il declino. Variabili critiche Tasso di sviluppo del fatturato Intensità di capitale (capitale investito/fatturato) Margine di autofinanziamento lordo sul fatturato Dinamica dei flussi di cassa Rischio operativo Fonti prevalenti nella struttura finanziaria Principali finanziatori potenziali Grado di strutturazione della funzione finanziaria Principali esigenze insoddisfatte dal tradizionale sistema di offerta degli intermediari finanziari Maturità e fasi iniziali del declino Medio e decrescente Bassa e decrescente Inizialmente alto e crescente. Nel primo declino bassa e decrescente, fino ad essere talvolta negativo Prevalentemente positiva Basso Debiti bancari; debiti di fornitura; obbligazioni; capitale di rischio Intermediari finanziari; sottoscrittori di azioni in borsa; società di merchant banking e fondi chiusi, operatore pubblico Medio Capitale di rischio e sostegno nelle attività di quotazione in borsa o al ristretto, nelle attività di riassetto proprietario e di finanza straordinaria (cessioni, scorpori, fusioni e acquisizioni, ecc.) 22

Finanza e sviluppo Le imprese si trovano spesso in difficoltà nei processi di crescita a causa dell aumento di fabbisogno finanziario non adeguatamente coperto dalle risorse di autofinanziamento e da fondi di origine esterna, spesso razionati (capitali di credito) o inaccessibili (capitali di rischio) Per questo occorre valutare il tasso di crescita finanziariamente sostenibile (vedi caso ABC) 23

Le imprese minori trovano spesso difficoltà nell implementare attività di R&S e strategie basate sull innovazione a causa delle insufficienti disponibilità di fondi per finanziare i processi innovativi, tipicamente rischiosi e caratterizzati da investimenti con periodi di recupero non brevi. L elevato grado d incertezza e di opacità informativa, da un lato, e l assenza di inside collaterals e di pledgeable income, dall altro, limitano fortemente il ricorso a fonti esterne di finanziamento tradizionali, riducendo la capacità delle aziende innovatrici di raccogliere fondi tramite indebitamento. Inoltre le imprese innovative utilizzano, specie nelle fasi iniziali, ingenti livelli di capitale umano: il fabbisogno di fondi deriva dall esborso per gli stipendi al personale tecnico-scientifico. 24

Si parla in questo caso di vera e propria assenza di mercato (missing market) per il finanziamento dell innovazione. Per le peculiarità che l innovazione riveste sono molto più funzionali al problema i cosiddetti capitali pazienti, cioè quei fondi che vedono un loro ritorno nel lungo periodo e che sono in grado di sopportare rischi elevati, sebbene con dissimili gradi d intensità a seconda del ciclo di vita che le imprese attraversano. operatori specializzati in investimenti in capitali di rischio PRIVATE EQUITY 25

I soggetti specializzati nel finanziamento del capitale di rischio delle imprese minori Finanziatori di capitali di rischio Caratteri delle imprese partecipate Fase del ciclo di vita della partecipata Tipo di partecipazione posseduta Ambito di intervento nella partecipata Finalità dell investimento Fondi chiusi Imprese non quotate di medio-piccola dimensione a elevato rischio Consolidamento dello sviluppo e prima maturità Minoranza e di media durata; la durata è definita nella fase di ingresso nel capitale della partecipata e può essere variata solo in date circostanze Assistenza tecnica e di gestione; controllo strategico ed informativo di media intensità Conseguire guadagni in conto capitale e favorire lo sviluppo della partecipata Fondi aperti Imprese quotate, di medio-grande dimensione e a rischio basso o nullo Fase centrale della maturità Minoranza e di durata variabile Controllo informativo, ma nessuna ingerenza nella gestione aziendale Impiego dei risparmi raccolti sul mercato secondo idonee politiche di diversificazione del portafoglio Venture capitalists in senso stretto: corporate venture capitalists, operatori dell informal private equity (business angels) Imprese non quotate di piccola dimensione e ad elevato rischio Start up e primo sviluppo (Seed Financing, Start up Financing, First Stage Financing) Minoranza, di durata medio lunga, per consentire l irrobustimento della partecipata Assistenza tecnica e di gestione; controllo strategico e informativo di elevata intensità Conseguire elevati capital gain e sostenere la nascita ed il primo sviluppo della partecipata Merchant Banks Imprese non quotate di varia dimensione, caratterizzate da basso rischio e da buone prospettive di quotazione Consolidamento dello sviluppo e maturità (Bridging financinge replacementcapital financing) Minoranza, di durata breve o media, subordinata alle possibilità di quotazione della partecipata Assistenza e consulenza finanziaria; controllo informativo e modesta ingerenza nella gestione della partecipata Guadagni in conto capitale e per remunerazione dei servizi di consulenza atti a favorire eventuali ingressi in borsa della partecipata e la ristrutturazione del capitale di proprietà Finanziarie regionali Imprese non quotate di piccola e media dimensione caratterizzate o da buone prospettive di consolidamento o da situazioni di crisi. Le imprese sono localizzate nella stessa regione delle società finanziarie Consolidamento dello sviluppo e fasi di declino (turnaraund financing) Minoranza e con durata di lungo termine; la durata dipende dalle capacità di sviluppo o di uscire dalla crisi della partecipata Fornitura di servizi reali alle imprese partecipate e controllo informativo su di esse. L ingerenza nei processi decisionali delle imprese è modesta Stimolare lo sviluppo delle imprese minori a livello locale e contrastare eventuali squilibri territoriali, settoriali e dimensionali dell area 26

L accesso ai mercati mobiliari e la quotazione di borsa rappresenta un importante opportunità di copertura finanziaria delle aziende in crescita, di cui vanno tuttavia ponderati con attenzione costi e benefici. Il Mercato Alternativo dei Capitali (MAC) è un mercato mobiliare semplificato, rivolto soprattutto al segmento delle Pmi in cui possono operare solo soggetti intermediari o investitori professionisti. Si tratta di un modello di mercato che potrebbe accrescere la propensione alla quotazione di borsa da parte delle Pmi italiane, da anni poco inclini a fruire di questo canale di finanziamento. Nell economia moderna si sta affermando un processo di finanziarizzazione delle imprese e dei sistemi economici che impone un ruolo strategico crescente alle competenze finanziarie nelle Pmi e alla funzione aziendale nell ambito delle funzioni organizzative e aziendali. 27