RISCHIO GREXIT: USCIRA LA GRECIA DALL EURO?



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Transcript:

www.fondazioneistud.it RISCHIO GREXIT: USCIRA LA GRECIA DALL EURO? Ivo Pezzuto Milano, 9 Luglio 2015 i.pezzuto@gmail.com https://twitter.com/ivopezzuto

Scenari globali

Scenari globali

Quadro geopolitico Crescente sfiducia e disaffezione degli europei verso la governance europea e/o nazionale e rafforzamento di partiti e movimenti populisti, anti-europa e a difesa degli interessi nazionali

Quadro geopolitico Silvia Merler

Quadro geopolitico Fonte: Silvia Merler su dati Eurobarometro

SPETTRO DEFAULT PER LA GRECIA

SPETTRO DEFAULT PER LA GRECIA La Grecia non ha pagato creditore FMI entro il 30 giugno 2015 1,6 miliardi e senza un accordo rischia di non pagare la BCE Alexis Tsipras ha deciso di indire un referendum nel bel mezzo di una trattativa con l Eurogruppo ma quest ultimo ha respinto la richiesta di Atene di estendere il programma di aiuti per alcune settimane, in modo da consentire alla Grecia di tenere il referendum sulle proposte dei creditori ( 15.3 mld invece di 7.2 mld in cambio delle riforme richieste) S&P ha declassato il rating della Grecia a CCC- Rischio Grexit? Adesso Atene ha pochi giorni per presentare un piano credibile di riforme altrimenti secondo i creditori sarà in Default

In una lettera inviata al Fondo salva stati (Esm) la Grecia ha chiesto aiuti per tre anni (richiesta di un prestito triennale per onorare le scadenze obbligazionarie e garantire la stabilità del sistema finanziario ellenico) in cambio di riforme, da varare già dalla prossima settimana, in campo fiscale e pensionistico. Il 2 luglio 2015 (prima del referendum), il FMI pubblica un rapporto in cui si evidenzia che la situazione delle finanze greche continuerà a essere insostenibile senza una riduzione sostanziale del debito e sostiene che alla Grecia servono altri 50 miliardi di euro di aiuti supplementari per i prossimi tre anni.

Ci arriverà ad un accordo? Default, o default parziale, controllato s a s a? Default a s a a? Azione punitiva che serva da monito per gli altri Paesi periferici? Potenziale rischio contagio/sistemico e s s b à?

Fonte: Gianfranco Di Vaio è senior economist di Cassa depositi e prestiti spa. I mercati scommettono su alta volatilità ma esiti non catastrofici

E probabile che la Grecia non sarà mai in grado di ripagare il suo grande debito (dal 130% del Debito/PIL del 2009 al 180% circa del 2015) senza una forte crescita del PIL (sarà necessaria, prima o poi, a una ristrutturazione del debito malgrado le riforme) Crollo del 25% del PIL durante la crisi; 27% di disoccupati Giovani istruiti in fuga all estero ed alta spesa per le pensioni (17%) Rendimento decennale Grecia oltre 10% e titoli a 2 anni al 30% Banche in crisi; massiccia fuga di capitali e crollo della borsa Modello economico e sociale insostenibile, industria sviluppata Esito referendum di luglio 2015: NO a a s à (17%) pensioni (24%) spesa sociale

FOCUS CREDITORI Guadagnare tempo ed evitare che la Grecia imploda proprio mentre si intravedono i primi timidi segnali di ripresa dell Eurozona dopo la Grande Recessione Lanciare chiaro e forte il segnale a tutti i movimenti antiausterity ed euroscettici che l euro è irreversibile e che a pagare saranno principalmente i cittadini di Paesi che non rispettano le regole ed i trattati. Favorire possibilmente un ricambio politico del Paese verso coalizioni e coalizioni più graditi ai creditori (TROIKA) Evitare che il collasso/default della Grecia si concretizzi in una fase critica del quadro economico e geopolitico globale

SCENARIO GREXIT POSSIBILE CON CONSEGUENZE IMPREVEDIBILI MALGRADO NELL EUROZONA L sia stato progettato per essere irreversibile Esista il Fondo salva-stati e salva-banche ESM (+MOU) Esista l opzione OMT (scudo anti-spread)+ LTRO, TLTRO, ABS E in atto il QE che dovrebbe limitare rischio di potenziali attacchi speculativi sui titoli governativi dei Paesi periferici Ci sia ba a a, vigilanza unica bancaria, Il sistema bancario è stato ricapitalizzato (AQR+ stress tests) I tassi e gli spread degli altri Paesi periferici sono bassi Molti paesi abbiano già intrapreso dolorose riforme strutturali L economia (nell Eurozona) sia in lenta ripresa

LA TRAPPOLA DELLA BASSA COMPETITIVITA L (ovvero la moneta unica senza unione politica e fiscale) fa molto bene ai Paesi forti dell unione monetaria (come ha ben compreso la Germania) ma può fare molto male ai Paesi deboli, con bassa crescita, alto debito e non competitivi dell Unione (come ha scoperto la Grecia) se non sono in grado di costruire un modello economico e sociale moderno, efficiente, competitivo e sostenibile

La Crescita del PIL E a 7 Anni Dopo la Crisi

+2.8% 2015 World Output (fonte: World Bank) Fonte: IMF

IVO PEZZUTO Nato in Italia e cresciuto negli U.S.A., Ivo Pezzuto è consulente di direzione aziendale, docente di ISTUD Business School dal 2004. E professore a contratto della Facoltà di Economia dell'università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, dal 2010 dove insegna corsi della laurea triennale, magistrale, e di master in Business Economics ed International Management (in lingua italiana ed inglese). E anche visiting professor presso prestigiose business school in Italia ed all estero. Membro del comitato editoriale della rivista scientifica Journal of Governance and Regulation, Research Fellow di ICRIM International Center of Research on International Management, e membro del comitato scientifico del progetto "CREA.COM" Creatività e Competenze per il Cambiamento" di Formaper. E' autore di libri, paper, articoli di journal ed altre pubblicazioni su temi di economia, finanza, risk management, strategia, culture organizzative, etica, corporate governance, financial regulation, government and business policy, corporate social responsibility e governance riconosciuti a livello internazionale e frutto di collaborazioni con prestigiose università quali ad esempio: Stanford University, University of Chicago, NYU Stern, Wharton, London School of Economics, IESE, Bocconi, ed altre. E stato per circa 10 anni Partner di una società di consulenza e responsabile della practice Marketing e Strategia, e prima ancora, dirigente di multinazionali con ruoli di crescente responsabilità. Collabora regolarmente con la stampa e televisione italiana ed estera (RAI, CNBC, Agência Estado, ecc.) su temi economico-finanziari. E' laureato in Economia alla New York University Stern School of Business; ha conseguito il Master of Business Administration alla SDA Bocconi School of Management, ed il Dottorato di Ricerca in Business Administration alla SMC University