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PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 Il Piano di Azione La Regione Abruzzo, con il progetto Speciale Trans Care, intende individuare il miglior sistema di regolamentazione del mercato dei servizi privati di assistenza familiare e modelli efficaci di selezione, orientamento, formazione e collocamento delle aspiranti assistenti familiari al fine di avviare il processo di riorganizzazione dei servizi di assistenza privata a domicilio rivolti alle persone non autosufficienti. La strategia di intervento, per realizzare tali obiettivi, è di tipo partecipata, multi-disciplinare e multi-azione. Grazie ad essa diventa possibile effettuare l analisi dei risultati delle precedenti esperienze regionali, nazionali e comunitarie ed il confronto dei risultati raggiunti da ciascuna di esse. Le fasi, le metodologie e le modalità di lavoro sono descritte nel Piano di Azione che nello specifico definisce: a) la strategia d intervento che guiderà l analisi delle buone prassi realizzate a livello europeo e nazionale ed il loro trasferimento nel mercato del lavoro abruzzese; b) il processo di lavoro da adottare per individuare le migliori prassi in uso in ciascun Paese europeo partner in tema di regolamentazione del mercato dei servizi privati di cura; c) il percorso di adattamento/trasferimento dei migliori modelli di selezione, orientamento, formazione e collocamento delle assistenti familiari; d) la tipologia di attori istituzionali da coinvolgere per ciascun Paese partner con la finalità di far conoscere nel dettaglio, al presente R.T.I. e al suo partenariato regionale, tutti i fattori critici e di successo che caratterizzano le buone prassi individuate in ciascun Paese; e) il timing delle attività.

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 L Attività di Ricerca La prima tappa dell iter che porta alla definizione di sistema di gestione dei servizi di assistenza privata a domicilio è una ricerca documentale realizzata con il coinvolgimento di tutti i partner transnazionali. La ricerca verte sull analisi delle politiche, delle metodologie e delle pratiche di assistenza rivolte a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti, ed è diretta a cogliere le modalità di sviluppo, in tali Paesi, del mercato del lavoro dell assistenza domiciliare privata (non interamente sovvenzionata dal settore pubblico) con la relativa collocazione, formazione e funzione dell assistente familiare. Le aree di indagine su cui è incentrata la ricerca documentale, su ciascuno dei contesti nazionali coinvolti, sono le seguenti: - il livello dei bisogni socio assistenziali presenti in ciascun Paese, in particolare con riferimento ai bisogni delle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti; - la tipologia di organizzazione del sistema di welfare istituzionale in ciascun Paese; - i servizi istituzionali previsti per le fasce della popolazione parzialmente o totalmente non autosufficienti a livello nazionale; - le modalità di regolamentazione del sistema dei servizi privati di assistenza a domicilio ( non interamente sovvenzionati dal settore pubblico); - i modelli di gestione dell offerta di lavoro, per le lavoratrici che operano nel sistema dei servizi privati di cura, in uso negli Stati partner (regolazione del mercato del lavoro, modelli di orientamento, di selezione, di formazione, di collocamento). Nel corso dell autunno 21 i vari Paesi coinvolti nell attività di ricerca hanno realizzato dei report nazionali diretti a facilitare l analisi comparativa sia sui migliori sistemi di governo del mercato dei servizi privati di cura e di assistenza a domicilio esistenti in Europa, sia sulle migliori pratiche (modelli) esistenti in Europa in tema di selezione, orientamento, formazione e collocamento degli assistenti familiari. Contemporaneamente, come previsto dal Progetto, è stata realizzata una ricerca che ha inteso ricostruire la situazione abruzzese in termini di livello dei bisogni socio-assistenziali e di modalità di organizzazione del welfare regionale. Nelle pagine che seguono vengono riportati, in sintesi, i report prodotti dai partners europei.

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 Il Belgio Il partner belga è l AEFP-EVT Association Europenne pour la Formation Professionnelle/ The European Vocational Association un associazione internazionale di diritto belga senza scopo di lucro. L associazione raccoglie i maggiori organismi nazionali della formazione professionale, sia pubblici che privati. Il report realizzato da AEFP-EVT espone nel dettaglio i modelli di formazione, di selezione, orientamento e accompagnamento al lavoro per aspiranti assistenti familiari. Questi ultimi si selezionano in base ad un colloquio (con test psicoattitudinali) che consente di individuare le competenze necessarie e la motivazione al lavoro. In Belgio esiste una classificazione delle professioni regolata da leggi federali del governo, all interno della quale è inserita anche la figura dell assistente familiare. La classificazione è per gradi e, ad esempio, per poter diventare operatore socio sanitario è necessario essere in possesso di una qualifica di assistente familiare. Le modalità di accesso alla formazione per diventare assistente familiare sono diverse: - corsi per persone in cerca di nuova occupazione; - istruzione secondaria professionale (full-time o part-time); - formazione infermieristica. Per quanto riguarda la modalità di accompagnamento al lavoro viene attribuito un ruolo centrale ad un coach - assistente familiare orientatore - che affianca il nuovo assistente familiare durante il primo periodo di lavoro. Per diventare coach è necessario frequentare un percorso specifico di 40 ore in cui si acquisiscono nozioni di coaching e di comunicazione. Ogni assistente familiare lavoratore viene valutato annualmente performance review - sulla base della qualità delle prestazioni erogate e delle competenze acquisite durante lo svolgimento del proprio lavoro. Sono stati inoltre sviluppati dei test di rilevazione diretti a segnalare eventuali segnali di tensione fisica e emotiva o di stress del lavoratore. Al fine di supportare il tutor durante l accompagnamento viene sviluppato un programma di lavoro individualizzato allo scopo di favorire e monitorare la crescita della performance di ogni assistente familiare.

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Bulgaria Il partner bulgaro è la fondazione EAPN European Anti Poverty Information Centre, un ente non profit che si occupa di ricerca sociale, di povertà, di analisi e monitoraggio dei processi di inclusione sociale e di strategie di sviluppo. Il report nazionale realizzato dalla fondazione EAPN evidenzia come in Bulgaria i bisogni delle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti sono in continua crescita a causa dell invecchiamento della popolazione, del peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, (aumento di malattie cardiovascolari, mentali e degenerative), e della crescente emigrazione di giovani che, non potendo più occuparsi dei familiari non autosufficienti, contribuiscono indirettamente a determinare una situazione di incremento dei bisogni. Tali mutamenti hanno prodotto un vertiginoso aumento della richiesta di servizi di assistenza residenziali e domiciliari. La situazione economica bulgara e l esiguità delle risorse destinate alle politiche sociali delineano un sistema di welfare molto fragile e poco strutturato che determina condizioni di esclusione sociale per molte persone non autosufficienti. In Bulgaria i servizi di cura per i non autosufficienti sono prevalentemente forniti dal pubblico. Dopo il 20, i servizi di assistenza residenziali e domiciliari sono cresciuti dal 17% all 81% e per il 90% sono forniti dai Comuni o dallo Stato. Nonostante questo aumento, oltre un terzo delle richieste di aiuto rimangono insoddisfatte per mancanza di fondi. Con l integrazione nell UE sono state intraprese alcune misure speciali per sostenere e correlare i crescenti bisogni di servizi sociali con la lotta contro la disoccupazione. In pratica, utilizzando i fondi di specifici programmi comunitari, molti disoccupati sono stati assunti come assistenti familiari o sociali e alle famiglie si è cercato di garantire un sussidio di mensilità per sostenere le spese per il lavoratore. In Bulgaria non sono ancora stati definiti gli standard per la formazione degli operatori sociali anche se numerosi sono stati gli sforzi per favorire una visione più ampia del lavoro sociale istituendo corsi e promuovendo tirocini presso ONG o associazioni che operano nel sociale. 04

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Francia I Partner francesi sono OFRE e Menage Service Particuliers. OFRE - Organisme de Formation par le Retour e l Emploi - è un associazione non-profit del privato sociale che si occupa di formazione continua ed è specializzata nella formazione delle figure professionali che erogano servizi di assistenza a domicilio alla persona. Menage Service Particuliers è una ONG nonprofit che gestisce servizi di cura alla persona e di assistenza a domicilio. Entrambe operano nella regione della Picardia. Dal report realizzato in collaborazione da OFFRE e Menage Service si rileva come in Francia i servizi alla persona sono uno dei settori economici più dinamici ed in continua crescita. Nel 2005, con decreto n. 81, il governo francese ha istituito l Agenzia Nazionale per i Servizi alla Persona (ANSP). Si tratta di un organismo pubblico che nasce con l obiettivo di aggregare, con politiche mirate, tutti gli attori che gravitano intorno ai servizi alla persona a domicilio. L Agenzia ha il compito di strutturare e sviluppare l offerta dei servizi alla persona, di sostenerne l innovazione, di incoraggiare le nuove professioni, le nuove forme di occupazione e di monitorare la professionalizzazione dell occupazione creata. In Francia il mercato dei servizi alla persona coinvolge diversi attori: datori di lavoro individuali, associazioni, società. Le associazioni e le imprese che intendono operare nei servizi di assistenza alla persona devono essere autorizzate ai sensi del Codice del Lavoro e accreditate presso l ANSP. Si possono configurare tre tipologie di utilizzo dei servizi alla persona: a) impiego diretto: il datore di lavoro individuale contrattualizza direttamente il lavoratore e si occupa anche delle procedure burocratiche del caso; b) l agenzia di lavoro interinale viene incaricata di contrattualizzare un lavoratore per conto di un privato che richiede un determinato servizio; c) l agenzia di lavoro interinale contrattualizza i lavoratori che metterà solo successivamente a disposizione dei privati che dovessero fare richiesta di servizi di assistenza. Anche in Francia l invecchiamento della popolazione, che prevede nel breve periodo il raddoppio del numero di persone di età pari o superiore a 85 anni ed il corrispondente incremento del numero di persone in età fragile, costituisce uno dei temi centrali del dibattito relativo alla rideterminazione delle future politiche di welfare. Si rileva infatti che, nonostante vi sia stata la regolamentazione del settore con un incremento considerevole dei servizi alla persona, non si riesce ancora a soddisfare completamente la domanda sempre in continua crescita. 05

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Grecia Il partner greco è HRDC Hellenic Regional Development Center - una ONG che opera nella regione Dytiki Ellada e che si occupa di formazione e sviluppo locale. Il report realizzato da HRDC analizza il welfare nazionale partendo dalla considerazione che, all interno dell economia greca, viene assegnato un ruolo marginale ai servizi di assistenza per anziani e disabili. Le organizzazioni pubbliche, le ONG, le organizzazioni non-profit, le aziende sanitarie private e le reti informali di cura familiare costituiscono l insieme degli attori del welfare socio-assistenziale che però non sono collegati tra di loro in una rete organizzata. In Grecia infatti, l assistenza degli anziani è ancora fortemente dipendente dalle famiglie e le donne sono le principali fornitrici di assistenza (80,9%). Tuttavia i cambiamenti sociali, quali l invecchiamento della popolazione e il relativo ampliamento della domanda di servizi di assistenza a domicilio congiuntamente all aumento dell occupazione femminile, pongono in primo piano la questione della regolamentazione dei servizi di assistenza agli anziani. Le istituzioni pubbliche, non riuscendo a governare il fenomeno, hanno lasciato ampio margine d azione al terzo settore che, pertanto, si trova a svolgere un ruolo sempre più importante nel mercato dei servizi alla persona. A livello locale gli enti pubblici attuano dei programmi operativi regionali che prevedono l erogazione di alcuni servizi di assistenza a domicilio per anziani. Gli enti locali affidano tali servizi ad aziende che, di volta in volta, gestiscono i servizi pressoché esclusivamente tramite progetti finanziati dai fondi europei. In Grecia infatti non si è riusciti, fino ad oggi, a sviluppare un sistema sostenibile per lo sviluppo dei servizi di assistenza e a diventare meno dipendenti dalle risorse comunitarie. Anche a livello nazionale il National Strategic Reference Framework 2007 23 (ESPA), che costituisce il documento di riferimento per la programmazione dei Fondi dell Unione Europea per il periodo 2007-23, prevede una serie di programmi per sostenere le istituzioni locali nella loro programmazione di servizi di assistenza a domicilio (help-at-home). In questo scenario di frammentarietà dei servizi, nonostante gli sforzi del pubblico e del privato per la regolamentazione del settore, il ruolo delle badanti immigrate risulta essere dominante nel mercato dei servizi privati di assistenza a domicilio. 06

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 L Olanda Il partner Olandese è la Hanze Projekt Buro HPB, un ente non profit che si occupa di consulenza per la selezione del personale, gestione dei finanziamenti e definizione dei modelli di competenze professionali. La HPB è specializzata nella realizzazione di interventi per favorire l occupabilità di immigrati e di badanti. Il report dell Olanda esamina il sistema di gestione dei servizi socio-sanitari. Come la maggior parte dei paesi del Nord Europa, anche l Olanda ha un sistema di assicurazione obbligatoria individuale in cui i premi non possono essere legati allo stato di salute o all età dell assicurato. Il sistema è definito da due leggi, Zvw, e AWBZ. Il Zvw (Health Insurance Act) riguarda le cure mediche di breve termine coperte dall assicurazione sanitaria individuale. Il sistema AWBZ (Exceptional Medical Expenses Insurance Act) è la legge per l assistenza a lungo termine contro i rischi sanitari che non possono essere assicurati e che sono garantiti e finanziati dal governo nazionale. All interno della legge AWBZ sono definiti, oltre ai servizi sanitari, anche i servizi socio-assistenziali. Gli utenti che hanno i requisiti per usufruire del AWBZ possono richiedere direttamente un servizio di assistenza privata (definito prestazione in natura ) oppure ottenere un budget personale, delle risorse cioè, da utilizzare per l acquisto dei servizi richiesti. Gli utenti titolari del budget personale devono giustificare le loro spese e sono tenuti a dichiararle. Dal 1996, quando è stata introdotta l alternativa del budget personale, si è verificato un aumento della domanda di servizi di assistenza privata a domicilio dovuto anche al fatto che, con il contributo assegnato, il richiedente, per la propria assistenza, può impiegare anche un familiare. In Olanda chi intende lavorare nel sistema dei servizi privati di cura può essere un lavoratore autonomo o può lavorare per una società fornitrice che ha, a sua volta, un contratto con l ente locale. Una ricerca condotta dal Ministero della Salute ha evidenziato che nei Paesi Bassi il numero delle persone assistite dai caregivers informali è quattro volte superiore a quelle aiutate da istituti di assistenza residenziali. Pertanto la carenza di professionalità e di qualità dei servizi offerti dai caregivers informali rappresentano il reale punto critico del sistema socio-assistenziale olandese. 07

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 Il Portogallo Il partner Portoghese è REAPN - Rede Europeia Anti- Pobreza, una ONG che opera a livello nazionale allo scopo principale di combattere la povertà e l esclusione sociale. Il report del Portogallo sottolinea come i servizi sociali negli ultimi anni hanno avuto una visibile crescita e sviluppo. Tra i servizi sociali previsti per i non autosufficienti vi è la SAD, l assistenza domiciliare, vale a dire un supporto alle famiglie che hanno in casa anziani. Un terzo degli utenti della SAD sono utenti parzialmente o totalmente non autosufficienti. Il Social Security System ha avviato, nel 20, un programma di sviluppo e di sicurezza dei servizi sociali che definisce le linee guida del Governo rispetto alla qualità e alla sicurezza delle strutture e alla qualità nella gestione dei servizi sociali. Per ogni servizio, compreso la SAD, sono infatti definiti una serie di raccomandazioni, indicatori e questionari di valutazione del grado di soddisfazione volti ad assicurare la qualità dei servizi e la loro rispondenza alle esigenze degli utenti. Nel 2006, il Ministro del lavoro e della sicurezza sociale, e il Ministro della Sanità hanno definito il modello di integrazione tra sanitario e sociale per ciò che concerne i servizi per persone non autosufficienti e all assistenza di lunga durata, alla promozione di un uguale distribuzione dei servizi sul territorio, alle modalità per qualificare i servizi di cura. Anche in Portogallo l invecchiamento della popolazione e l aumento della domanda sociale ha generato una crescita esponenziale dei caregivers informali. Questi ultimi però, spesso non hanno una formazione adeguata soprattutto quando si occupano di anziani non autosufficienti o malati. Tale inesperienza e mancanza di competenza spesso diventa un problema per la loro stessa salute (burn-out). Per prevenire tali rischi sono stati avviati programmi di sostegno a coloro che si prendono cura a domicilio di anziani attraverso due importanti progetti riconosciuti come buone prassi. Il progetto Cuidar em casa riguarda la prevenzione dei rischi associati a danni psicologici, sociali e fisici derivanti dall esercizio di attività di cura informale presso famiglie che hanno in carico anziani. Lo scopo è quello di fornire ai caregivers le competenze per affrontare le specificità di ogni persona assistita e per rafforzare le capacità di auto-cura e di gestione delle emozioni attraverso l aiuto di professionisti qualificati proprio per supportare e aiutare gli assistenti. L altro Progetto Cuidar de quem cuida nasce per sostenere i bisogni dei caregivers informali, favorendo l auto cura e la prevenzione dal logoramento che deriva dal contatto con gli anziani malati attraverso gruppi di sostegno psicologico ed educativo. 08

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Romania Il partner Romeno è la FSC Fundatia de Sprijin Comunitar una ONG impegnata nella promozione dello sviluppo delle comunità locali che si occupa principalmente di fornire servizi di assistenza domiciliare nel territorio di Bacau. Il report realizzato da FSC mette in evidenza come in Romania ci siano alti tassi di dipendenza sociale, che sommati ai mutamenti in atto quali: l evoluzione demografica, i cambiamenti della struttura familiare, le migrazioni della forza lavoro, le dinamiche negative dell economia, la mancanza di personale specializzato che si occupi di assistenza sociale e la riduzione della spesa pubblica, mostrano un quadro sociale che impone una modifica del sistema attuale dei servizi sociali. Infatti il governo, considerando questo tema come prioritario, ha avviato, attraverso il suo Ministero, l iter di revisione dell intera legislazione sull assistenza sociale. In Romania è il Ministero del Lavoro, della Famiglia e del Sociale che coordina l intero sistema nazionale di assistenza sociale, con le funzioni di: elaborare le politiche di assistenza sociale; definire le strategie per sviluppare l assistenza sociale; promuovere i diritti dei soggetti svantaggiati; collaborare con i principali rappresentanti della società civile; finanziare i programmi nazionali di assistenza sociale; amministrare e gestire i fondi destinati all assistenza sociale. A livello locale è il Consiglio di Contea che promuove e amministra le politiche sociali. Nel 1998 è entrata in vigore la legge Law.34/1998, che ha introdotto la possibilità di sostenere finanziariamente le ONG, al fine di migliorare la qualità dei servizi di assistenza e anche al fine di promuovere il partenariato tra amministrazione pubblica e società civile. Purtroppo, però, non c è mai stata una legge che abbia definito in modo chiaro l organizzazione dei servizi di assistenza agli anziani. Il governo si è concentrato e ha legiferato per definire l ammontare delle prestazioni finanziabili, l importo dei contributi, trascurando le modalità di identificazione e di rilevazione dei bisogni di assistenza. In Romania è l ente locale che deve individuare e valutare i bisogni, organizzare, pianificare e poi finanziare i servizi. Questo significa che l accesso dell utente ai servizi di assistenza dipende pressoché esclusivamente dalle disponibilità economiche e non dalle reali esigenze di assistenza dei singoli cittadini. 09

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Polonia Il partner Polacco è WRZOS The Working Community of Associations of Social Organisations una ONG che opera nel sociale a livello regionale e che si occupa del sostegno di soggetti a rischio di esclusione sociale. In Polonia si delinea un quadro in cui il deterioramento del modello di famiglia multi generazionale, i tassi di fecondità decrescenti e l invecchiamento della popolazione generano una maggiore domanda di servizi di assistenza da parte dei non autosufficienti, prevalentemente anziani. Le principali difficoltà legate alla gestione del sistema di assistenza sembrerebbero determinate dalla mancata corrispondenza tra i bisogni della persona anziana e la capacità della famiglia di offrire adeguati servizi di cura in risposta a tali bisogni. La principale forma di assistenza sociale alle persone anziane sono i servizi volti a soddisfare sia le esigenze individuali degli assistiti che quelli delle famiglie. I Comuni sono i principali erogatori di tali servizi la cui fornitura però può essere delegata anche alle organizzazioni non governative (comprese le organizzazioni religiose) che per statuto svolgono attività nel settore dell assistenza sociale o nei settori di pubblica utilità. I servizi assistenziali, rivolti principalmente a persone che vivono da sole e che necessitano di aiuto o a persone che necessitano di servizi la cui famiglia non è in grado di fornire, vengono erogati in base al reddito e alle condizioni di salute dei beneficiari. In Polonia sono stati definiti nel dettaglio: la tipologia di servizi di assistenza; i compiti che le assistenti familiari o gli infermieri sono chiamati a svolgere. Non sono stati ancora definiti i requisiti e le competenze che deve possedere il personale che effettua l assistenza. Nei centri comunali i servizi di assistenza sono, di solito, esternalizzati e affidati a organizzazioni non governative (58%) o società private (38%). 10

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 L Italia Il report italiano è stato realizzato dalla Cooperativa Sociale Parsec. La ricerca, dopo aver esaminato nel dettaglio i fattori che determinano l aumento della domanda sociale, esamina a livello nazionale la tipologia di assistenza continuativa a titolarità pubblica prevista per gli anziani non autosufficienti, riassumibile in: servizi domiciliari: Assistenza Domiciliare Programmata (ADP); Assistenza Domiciliare Integrata (ADI); Ospedalizzazione Domiciliare (OD); Assistenza Domiciliare Sociale (SAD); servizi residenziali: Presidi Sociosanitari; Presidi Socio-assistenziali; servizi semi-residenziali; Centri diurni; trasferimenti in denaro: Indennità di accompagnamento; sostegni al lavoro privato di cura: Agevolazioni fiscali, Assegni finalizzati; Corsi di formazione, Albi, Sportelli di incontro domanda/offerta di lavoro. In Italia il ricorso alle assistenti familiari per la cura dei soggetti fragili in famiglia è cresciuto esponenzialmente a partire dalla fine degli anni Novanta. Le cosiddette badanti sono ormai un elemento strutturale dell assistenza agli anziani. Questo fenomeno col tempo ha ottenuto una maggiore attenzione anche da parte dei soggetti istituzionali con diversi tentativi di regolamentazione del settore. Nonostante ciò sono ancora principalmente le famiglie ad attivarsi per individuare le assistenti e a definire con loro gli accordi circa l organizzazione e le modalità del lavoro di cura. Nella maggioranza dei casi, le assistenti familiari coabitano con la persona anziana e assicurano assistenza 24 ore su 24. Il numero di assistenti informali (badanti) è stimato in Italia pari a 774.000, di cui 700.000 straniere in prevalenza donne provenienti dall Est Europa. Circa il 6,6% degli anziani ultre65enni ha alle proprie dipendenze una badante (1 su dieci al Nord). La famiglia e l assistente familiare costituiscono, dunque, i perni fondamentali intorno ai quali ruota una delle principali risposte ai bisogni assistenziali degli anziani non autosufficienti. In questo contesto diventa indispensabile una regolamentazione nazionale di un settore in continua espansione che richiede un intervento istituzionale di sostegno alle famiglie, agli anziani e alle lavoratrici. 11

PO F.S.E. Regione Abruzzo 2007-23, Obiettivo C.R.O. - Asse V Piano Operativo 2007-2008; Codice Identificativo (CIG) n. 0464280FF5 La Situazione Abruzzese La ricerca sul territorio abruzzese mostra uno scenario demografico in cui il progressivo invecchiamento della popolazione è determinato da almeno due fattori quali: la diminuzione della fecondità, che riduce il peso delle classi d età giovanili sul totale della popolazione, l aumento della sopravvivenza media che permette ad un numero sempre maggiore di individui di raggiungere età elevate anche in presenza di più patologie. L indice di vecchiaia nel 21 è stato, in Abruzzo, del 163,2% a fronte di una media nazionale del 144%. Inoltre, le persone ultra65enni rappresentano il 21,2% della popolazione, dato al di sopra della media nazionale che si attesta al 20,3%. La presenza di molti più anziani comporta per la regione Abruzzo un carico sociale crescente, espresso in termini di aumento dei tassi di ospedalizzazione, di incremento della spesa per la residenzialità e di diminuzione del tasso di attività. Tutti questi fattori generano incertezza sulla sostenibilità futura del welfare regionale. In presenza di una situazione di costante incremento dei bisogni sociali delle fasce anziane si comprende l importanza di ridefinire il complesso sistema delle politiche sociali secondo un approccio rinnovato e capace di dare risposte diversificate ai nuovi e vecchi bisogni della popolazione. In questo scenario rilievo centrale assumono le politiche di promozione della vita anziana attiva e le politiche socio-assistenziali di tipo domiciliare mirate alla riduzione della fragilità, al sostegno della non autosufficienza, in grado di garantire un minore impatto dei costi per la residenzialità sociosanitaria e di assicurare il diritto dell anziano ad essere assistito nella propria abitazione. La necessità di apportare una revisione delle politiche sociali regionali si evince non solo in considerazione del quadro demografico abruzzese ma anche in presenza di una progressiva riduzione delle risorse destinate alle politiche del welfare. Il taglio al Fondo regionale delle politiche sociali ha determinato una contrazione dei servizi socio-assistenziali istituzionali rivolti alle fasce anziane e ai non autosufficienti ed un ricorso sempre più frequente a forme alternative di assistenza a domicilio di cui il fenomeno del badantato è un chiaro sintomo. Nel territorio abruzzese, com è noto, è presente un numero considerevole di lavoratrici che si occupano, in nero, dei servizi privati di assistenza domiciliare. Numerosi sono stati i progetti sperimentali fino ad oggi realizzati per governare tale tipo di fenomeno. Essi hanno investito principalmente sull emersione del lavoro nero, sulla formazione delle lavoratrici, sulla promozione di servizi istituzionali di incrocio domanda/offerta ed hanno avuto lo scopo di arginare le inefficienze e le distorsioni del mercato dei servizi privati di cura. È giunto però il momento di definire un modello di intervento strutturale, di lungo periodo, in grado di governare in maniera istituzionale l incremento della domanda dei servizi di assistenza privata a domicilio. La Regione Abruzzo ha promosso, a tale scopo, il progetto speciale Trans Care, con l intenzione quindi di rinnovare le politiche sociali regionali introducendo un modello istituzionale di regolamentazione del mercato dei servizi di assistenza a domicilio che sia frutto di uno scambio di buone prassi di rilievo europeo.