facoltà di architettura luigi vanvitelli docente Fondamenti, modelli, tendenze. Lezione n.4 Utopie + landscape movement. La città-giardino
> Howard e la codifica della città giardino Ebenezer Howard (1850-1928) chiude la linea di pensiero del movimento utopista segnando il confine tra la parte astratta delle teorie urbanistiche ottocentesche e le radicali ma operative ipotesi del Movimento moderno. Il movimento delle città giardino è fortemente influenzato dalle esperienze americane (Howard fu negli Usa e fu molto impressionato da Riverside a Chicago di Olmsted). Esso propugna, in linea con le ipotesi del geografo russo Kropotkin, il decentramento della popolazione e delle industrie in cittàsatellite immerse nel verde della campagna. Attraverso il suo libro Garden cities of Tomorrow (1898-1902) Howard fissa un modello insediamento adattabile ai vari contesti territoriali.
> La città giardino come punto di equilibrio tra città e campagna La garden city si fonda su un equilibrio armonico tra residenza, industria e agricoltura. Si ispira al seguente motto di Kropotkin: Disseminare le industrie nelle campagne in modo che l agricoltura possa raccogliere tutti i vantaggi che essa sempre ricava dalla sua alleanza con l industria. Questa concezione avrà largo seguito nelle esperienze del New Deal americano, nell Italia fascista, nella ricerca corbusiana della ferme radoiuse. Fino ai nostri giorni, con l economia del distretto (dove la fabbrica e le case sono disperse nella campagna, senza però essere in equilibrio con essa). Nello schema territoriale di Howard un sistema di città satelliti immerse nel verde, sufficientemente distanziate per evitare di saldarsi, si dispongono a corona di una città centrale. Le città giardino sono pensate per essere autosufficienti, con una popolazione di 32.000 abitanti. Hanno struttura radiocentrica e sono collegate tra loro da un sistema viario principale, da una rete di canali e dalla ferrovia
> La città giardino come punto di equilibrio tra città e campagna La garden city di Howard è pensata per essere realizzata nel sistema economico presente, senza utopistiche ipotesi di riforma sociale. La realizzazione della città giardino passa attraverso la fondazione di una società di scopo che acquista i terreni (6000 acri) e realizza la città su 405 ettari (1/6 dell area) dell area collettiva. La società di scopo si finanzia mediante obbligazioni e resta proprietaria dei terreni dei quali cede solo i diritti di superficie.
> Struttura della città giardino Al centro della città è posto un giardino di 2,25 ha circondato dalle principali attrezzature pubbliche (teatro, biblioteca, municipio, ospedale, etc.) A corona si sviluppa un parco di 58 ha delimitato da un crystal palace che accoglie il mercato permanente dei prodotti della città All esterno lungo la linea ferroviaria si trovano le industrie mentre le abitazioni si dispongono su due fasce attestate su un grand avenue Nella corona verde esterna (greenbelt) che stabilisce i limiti della città sono localizzati gli edifici speciali come i sanatori e le fattorie
> Struttura della città giardino Lo schema di Howard da luogo ad un insediamento di Circa 2.400 ettari dei quali: - 2000 ettari di fascia agricola con una densità media di 1 ab/ettaro -400 ettari urbani con una densità insediativa di 60 circa ab/ettaro. Il centro urbano ha forma circolare con raggio di 1.200 metri. L assetto viario è costituito da 6 boulevard radiali larghi 36 metri. Le corone sono definite da 5 avenues (anulari), la terza delle quali (grand avenue) è larga 128 metri e lunga 5 km. Le road con andamento radiale collegano le avenues mentre le street collegano la grand avenue con la linea ferroviaria
> Visioni dalla città giardino Howard non è un architetto, si esprime sostanzialmente per diagrammi. La sua proposta, aumentando di diversi gradi il livello di coordinamento delle scelte, integra in un progetto unitario le funzioni in corso di segregazione per opera dei coevi piani zonizzativi delle grandi città americane (Chicago, New York, ecc.) ed europee (Berlino, Parigi, Roma, ecc.)
> Tentativi di Garden City: Letchworth Nel 1902 Howard fonda la prima Società per la realizzazione di una garden city e l anno successivo incarica l architetto Unwyn di progettare Letchworth, una cittadina distante circa 50 km da Londra. La cittadina si popola lentamente e 30 anni dopo la sua fondazione ha meno della metà dei 35.000 abitanti previsti. La crescita è costante e nel 1973 raggiunge i 68.000 abitanti con una densità circa doppia rispetto a quella indicata dal progetto.
> Tentativi di Garden City: Letchworth La struttura radiocentrica è deformata dalle preesistenze ed è attraversata, anziché lambita dalla ferrovia.
> Tentativi di Garden City: Letchworth
> Tentativi di Garden City: Letchworth
> Tentativi di Garden City: Letchworth
> Tentativi di Garden City: Letchworth La tipologie edilizia residenziale è la casa unifamiliare Aggregata a schiera o in cluster di piccole corti: allo schema innovativo di Howard, associate alle ricerche ottocentesche sulla casa operaia realizzate dall edilizia by law e dalla companies town, danno luogo però a un paesaggio urbano nostalgico, neo-comunitario e medievaleggiante
> Tentativi di Garden City: Hampstead Altro tentativo di garden city viene portata avanti, sempre con la guida archiettonica di Unwin e Parker, ad Hampstead a partire dal 1905.
> Tentativi di Garden City: Hampstead Dalla legenda della tavola si nota il tentativo di coniugare Zoning e Progetto di paesaggio, inteso sia come landscape che come townscape
> Tentativi di Garden City: Hampstead Ciò che deriva da questa linea di tendenza è una sorta di villaggio utopico (paragonabile per molti versi alle colonie settecentesche come San Leucio a Caserta) ben distante dalla dissoluzione urbana dei sobborghi di Olmsted in Usa (cfr. ad esempio Pinehurst): siamo di fronte ad un tentativo di misurata ed ordinata città di fondazione.
> Tentativi di Garden City: Hampstead A Hampstead si usa per la prima volta in maniera sistematica la composizione urbana basata sulla strada a cul-de-sac : così si supera l isolato e si dà valenza morfologica alla ricerca sulla gerarchia dei percorsi iniziata in Usa a Central Park. In questo caso questa ricerca produce la definizione di close, sistemi di corti che definiscono parti urbane di vicinato. (R. Unwin, Town Planning in practice)
> Tentativi di Garden City: Hampstead
> Tentativi di Garden City: Welwyn Ancora in Inghilterra, nel 1919: la garden city di Welwyn progettata da de Seissons.
> Tentativi di Garden City: Welwyn A Welwyn (come in tanti altri esempi europei ed americani degli anni 20) la lezione di Unwin è appresa e sviluppata
La piazza > Tentativi di Garden City: Welwyn La strada Il cul-de-sac
> Tentativi di Garden City: Radburn, NY Anche negli Usa, presso New York, nel 1928, viene sperimentata la realizzazione di una città-giardino basata sul sistema urbano del cul-de-sac e sul rapporto fisso ed equilibrato tra insediamento e campagna.
> Tentativi di Garden City: Radburn, NY Studi del rapporto tra il potere attrattivo dei centri civici e l estensione dell insediamento
> Tentativi di Garden City: Radburn, NY Gerarchia dei tracciati: strade a fondo cieco e sentieri pedonali
> Tentativi di Garden City: Radburn, NY Oggi Radburn è assorbita dalla suburbia di NY, il carattere rivoluzionario dell ideologia antiurbana della città giardino si è disperso nella moltitudine di giardini individuali dello sprawl.
Riferimenti bibliografici Benevolo L., 1960, Storia dell architettura moderna, Laterza, Bari (ed. consultata 2007) Tafuri, M., Dal Co, F., Architettura contemporanea, Electa, Milano, 1976 Secchi, B., 2000, La città del XX secolo, Laterza, Bari Viganò, P., 1999, La città elementare, Skira, Milano