Regione Lombardia ed allarme demenze Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale, Volontariato e Pari Opportunità
|
|
- Gianpiero Campo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Regione Lombardia ed allarme demenze Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale, Volontariato e Pari Opportunità Milano, 24 marzo 2015
3 IL CAMBIAMENTO DEL CONTESTO Gli anziani (dai 65 anni in su) in Lombardia sono il 21% della popolazione e il tasso è in progressiva crescita(nel 2065 gli anziani over 65 saranno il 30% della popolazione lombarda ) L indice di vecchiaia* è pari a 147,6 (dato ISTAT 2013) mentre l indice di dipendenza degli anziani** passerà dall attuale 32,7% al 54,4% nel 2065(dato ISTAT 2013) Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza delle demenze è l età Il 30% dei pazienti lombardi è costituito da persone con patologie croniche (es. diabete, ipertensione, etc): si tratta di 3 milioni di persone. Circa il 37% dei malati cronici è impropriamente ricoverato in aree per acuti. Del totale dei malati cronici, quasi il 10% è utente di servizi sociosanitari e socialie iltrendèincrescita Alle persone con patologia cronica, vanno aggiunte le persone in condizione di cronicità sociosanitaria (anziani non autosufficienti, disabili, dipendenze, etc), stimate in circa Le demenze rappresentano una delle maggiori cause di disabilità e quindi rientrano nel complesso tema delle cronicità 3
4 L AUMENTO DELLE DEMENZE I dati epidemiologici stimano in circa le persone affette da forme di demenza di diverso tipo in Regione Lombardia (Alzheimer e altre). Dal 2004, il numero di persone con forme gravi di demenza e con Alzheimer ospiti in RSA è aumentato in modo rilevante (oltre il 22%), passando da a ( demenze gravi e Alzheimer) Le conseguenze sul piano economico ed organizzativo sono facilmente immaginabili, tenendo conto che i soli costi annuali diretti per ciascun paziente vengono, in diversi studi europei, stimati in cifre variabili da a , a seconda dello stadio di malattia. Stime di calcolo circa i costi socio-sanitari delle Demenze in Italia ipotizzano cifre complessive pari a circa miliardi di Euro annui, e di questi 6 miliardi per la sola Malattia di Alzheimer. Il cambiamento dei bisogni e le necessità di sostenibilità economica del sistema richiedono sia manutenzione della rete di offerta accreditata sia nuove risposte innovative. Nel formulare queste risposte è necessario focalizzare il tema delle demenze, fenomeno sempre più in crescita dato l invecchiamento della popolazione 4
5 L OFFERTA SOCIOSANITARIA E SOCIALE Offerta sociosanitaria Offerta sociale Anziani Disabili Minori Persone con dipendenze Malati terminali Famiglie Residenziale 682 RSA: RSD: Post acuto: 34 progetti con 593 in sperimentazione e 3 progetti domiciliari 59 Alloggio protetto anziani: Com. alloggio: Comunità educative e familiari: Alloggi per l autonomia: Comunità: Hospice: 375 Semi residenziale 301 CDI: Centri diurni per anziani: CSS: CDD: CSE: SFA: Servizi per l infanzia (nidi, micronidi, etc.): Servizi per i minori (CAG,etc): Riabilitaz. 81 Strutture Riabilitazione sociosanitaria: degenza piena, 133 DH, diurno continuo, 1,3 milioni di trattamenti ambulatoriali, trattamenti domiciliari Servizi Domiciliari e Ambulatoriali Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) : 238 enti accreditanti con circa 100 mila persone assistite SAD: 921 strutture SADH: 700 strutture ADM: 585 strutture 10 SMI e 88 SERT 224 Consultori:
6 I SERVIZI DEL 1 PILASTRO DI WELFARE PER LE DEMENZE Nuclei Alzheimer Per garantire le necessarie condizioni di protezione, sicurezza e cura adeguati alle ridotte capacità cognitive e funzionali dei pazienti affetti da Alzheimer, sono stati costituiti i Nuclei Alzheimer all interno delle RSA e dei CDI La Lombardia conta letto nei Nuclei Alzheimer Il numero di persone affette da demenza presente nelle strutture residenziali è andato nel anni progressivamente aumentando. Oggi, sulla base dei flussi regionali, circa al 70% degli ospiti delle RSA sono persone affette da demenza, di cui il 36% con forme gravi Assistenza domiciliare Le famiglie che desiderano mantenere il famigliare al proprio domicilio si avvalgono dei servizi di assistenza domiciliare sociosanitaria e sociale (ADI e SAD) Dai dati registrati con gli strumenti di valutazione del bisogno, si registra che meno del 10% degli utenti che accedono ai servizi domiciliari ADI sia affette da Alzheimer o da forme di demenza La motivazione è da ricercarsi nell elevata difficoltà di gestire malati di Alzheimer al domicilio 6
7 LE CRITICITA DELLA RETE I servizi sono rigidi e non riescono a far fronte ai bisogni di sostegno della famiglia e dei caregiver. Infatti, i famigliari incontrano difficoltà nel conciliare il ruolo di caregiver e l ambito lavorativo e necessitano di forme di sollievo dai compiti di cura I nuclei per Alzheimer presenti nelle strutture residenziali e semi-residenziali sono sottodimensionati rispetto al fabbisogno territoriale Le figure professionali che operano all interno dei servizi non sempre sono adeguatamente formate per prestare assistenza appropriata I servizi offerti, sia residenziali che domiciliari, non sono personalizzati sui bisogni altamente complessi delle persone affette da Alzheimer Frammentazione degli interventi e poca integrazione tra gli attori coinvolti (Comuni, ASL, Terzo settore) 7
8 LO SCENARIO EVOLUTIVO La Regione Lombardia, nella X Legislatura, sta lavorando sia per riadeguare l attuale sistema di offerta che per costruire progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti, andando a costituire il secondo pilastro del welfare lombardo Le risposte innovative possono derivare sia dall attivazione di nuovi servizi che da riconversione/adeguamenti di servizi esistenti Il percorso di riforma, che passa attraverso una revisione della rete di offerta in risposta ai bisogni emergenti, si basa su: Orientamento e accesso ai servizi Valutazione del bisogno ed appropriatezza Integrazione sociale e sociosanitaria Regione Lombardia sta operando per lo spostamento dell asse di cura dall ospedale al territorio verso un nuovo modello di assistenza territoriale caratterizzato da prossimità, presa in carico e continuità delle cure Favorire il raccordo tra la rete ospedaliera e la rete territoriale, sviluppando una nuova modalità di presa in carico delle fragilità integrata tra servizi territoriali e servizi specialistici ospedalieri
9 IL 2 PILASTRO: LE NUOVE MISURE INNOVATIVE IN RISPOSTA AI BISOGNI DELLE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA IL FONDO REGIONALE A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DEI SUOI COMPONENTI FRAGILI L obiettivo è sostenere le persone fragili che non accedono alla rete d offerta sociosanitaria o che ricevono risposte frammentarie rispetto ai bisogni espressi Il Fondo viene istituito nel maggio 2013 con la DGR 116/2013. Sono state identificate 4 categorie di destinatari degli interventi: persone con gravi disabilità, con particolare riferimento ai minori, persone anziane fragili e non autosufficienti, persone affette da ludopatia, persone vittime di violenza con particolare riferimento ai minori e alle donne Con la DGR n 856/2013 viene approvato il primo provvedimento attuativo della DGR n 116/2013. La delibera ha avviato diverse misure. La misura che in fase di prima applicazione era rivolta a persone affette da demenza e Alzheimer è stata l RSA aperta. La misura è stata confermata nella DGR 2942/2014 secondo provvedimento attuativo della DGR 116/2013, estendendo la misura anche a persone anziane non autosufficienti Misura RSA aperta La misura ha previsto la possibilità per tali unità d offerta di aprirsi al territorio, per facilitare il riconoscimento come luoghi di cura e non come risposte sostitutive ed irreversibili.
10 RSA APERTA PER LE PERSONE AFFETTE DA DEMENZA La misura ha permesso l avvio del percorso di flessibilizzazione della RSA per una presa in carico integrata della persona, in una logica multiservizi, realizzata attraverso l erogazione di interventi di sostegno alla domiciliarità, erogabili sia all interno della struttura, sia presso il domicilio, in ottica di mantenimento e miglioramento del benessere. La misura prevedeva l erogazione di un voucher di 500 al mese per un massimo di 6 mesi per l erogazione di prestazioni di natura sanitaria non complesse in alternativa alla presa in carico da parte dell ADI. Alcuni dati sull esito del primo anno di attuazione della misura BG BS CO CR LC LO MN MI MI 1 MI 2 MB PV SO VA VCM N persone valutate N persone prese in carico Il numero di persone valutate al 30 settembre 2014 è pari a Di queste il numero di persone che al 30 settembre 2014 ha usufruito del voucher e quindi è stato preso in carico da un soggetto gestoreèparia Le valutazioni hanno visto il parziale coinvolgimento di altri soggetti come i Comuni (26%) ed i Medici di cure primarie (19%), che sono i soggetti che maggiormente affiancano le ASL nella valutazione L analisi delle prestazioni realizzate nei PAI ha fatto emergere tra le prestazioni maggiormente richieste si collocano la sostituzione temporanea al domicilio del caregiver, il bagno assistito ed interventi riabilitativi di mantenimento
11 EVOLUZIONE DELL RSA APERTA PER IL 2015 La DGR 2942/2014 conferma la misura dell RSA aperta e stabilisce le azioni migliorative L esito della valutazione multidimensionale effettuata dalle ASL viene tradotta in un profilo assistenziale corrispondente ad un pacchetto di interventi a bassa, media e/o alta intensità Profili di voucher Valore voucher profilo 1: 350 Valore voucher profilo 2: 500 Valore voucher profilo 3: 700 Ad ogni profilo assistenziale corrisponde un voucher che viene riconosciuto per remunerare i pacchetti prestazionali che compongono il piano di assistenza individualizzato predisposto dal soggetto gestore scelto dalla persona fragile. I pacchetti sono flessibili sia nella durata che nella composizione, per meglio rispondere ai bisogni delle persone e sono rimodulabili in modo da seguire la dinamicità dei bisogni della persona e della famiglia Prestazioni Le prestazioni aggiuntive rispetto alla DGR 856/2013 che possono concorrere alla composizione dei pacchetti sono: Valutazione a domicilio della persone per valutare il contesto familiare e ambientale, le eventuali risorse già attive ecc.. Per una lettura approfondita della situazione funzionale, identificazione degli obiettivi e declinazione di un PAI integrato con altre Unità d offerta Care management per accompagnare la famiglia e la persona, per informarla e orientarla. Sulla base del bisogno della famiglia, la prestazione di care management può essere leggera, media intensità o intensa
12 PIANO NAZIONALE DEMENZE A livello Nazionale è stato adottato il Piano nazionale demenze - Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze Quattro sono gli obiettivi primari del piano nazionale, e riguardano: 1. Aumento della diffusione delle conoscenze su diagnosi tempestiva, trattamento e assistenza dei pazienti con demenza 2. Creazione di una rete integrata per le demenze che sia interdisciplinare, con particolare attenzione all integrazione socio-sanitaria e finalizzata alla definizione di PDTA adeguato 3. Razionalizzazione dell offerta e miglioramento dell appropriatezza con definizione di linee guida adeguatamente monitorate nella loro applicazione 4. Aumento della consapevolezza e, soprattutto, riduzione dello stigma con particolare attenzione ai caregivers
13 INTEGRAZIONE SANITARIA E SOCIOSANITARIA PER LE DEMENZE Costituzione di un gruppo di lavoro integrato, anche con le associazioni maggiormente rappresentative degli interessi delle persone con demenze e delle loro famiglie Le direzioni generali Famiglia e Salute si apprestano alla predisposizione delle linee guida regionali, in attuazione del piano nazionale per le demenze. Il piano regionale si dovrà articolare per: 1. Creare, riorganizzare e potenziare la rete di servizi e funzioni, a partire dalla riconversione delle attuali Unità di valutazione Alzheimer (UVA) in Centri per disturbi cognitivi e demenze (CDCD): tali strutture ereditano di fatto i compiti inizialmente attribuiti alle UVA. Il CDCD, si configura come sistema integrato in grado di garantire la diagnosi e la presa in carico tempestiva, la continuità assistenziale ed un corretto approccio alla persona ed alla sua famiglia nelle diverse fasi della malattiaeneidiversicontestidivitaedicure 2. Garantire l'integrazione individuando servizi, funzioni e competenze che garantiscano la risposta corretta per ogni necessità di cura del paziente in ogni livello assistenziale, dalle cure primarie ai servizi specialistici ambulatoriali, a quelli sociosanitari residenziali semiresidenziali, ai servizi ospedalieri 3. Dotare la Regione, di un documento relativo ai percorsi di cura/percorsi diagnostico-terapeuticoassistenziali (PDTA), che garantiscano la gestione integrata, in ogni territorio della Regione, in quanto essi sono finalizzati non solo a migliorare la qualità della cura, ma anche a ridurre i ritardi nell'erogazione di trattamenti appropriati e a migliorare l'uso delle risorse 4. Approccio multidisciplinare e multidimensionale, attraverso la messa in rete delle professionalità necessarie 5. Accessibilità e fruibilità dei servizi, in termini di localizzazione, congruo numero di ore di apertura giornaliera e settimanale
Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA
Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Milano, 01 Marzo 2014 La domanda Gli anziani
DettagliOsservatorio Settoriale sulle RSA 7 Convegno Annuale
«Da RSA a centro di servizi: una sfida da vincere» OSSERVATORIO SETTORIALE SULLE RSA 7 CONVEGNO ANNUALE RSA aperte al territorio nella prospettiva di Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia, Solidarietà
DettagliEvidenze e innovazioni del Servizio Socio Sanitario Lombardo. Milano, 28 Marzo 2014
Evidenze e innovazioni del Servizio Socio Sanitario Lombardo Milano, 28 Marzo 2014 IL CAMBIAMENTO DEL CONTESTO E LE REGOLE DI SISTEMA 2014 Nel corso dell ultimo decennio molteplici sono stati i mutamenti
DettagliProgrammazione e governo della rete dei servizi socio sanitari e sociali Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato
Programmazione e governo della rete dei servizi socio sanitari e sociali Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Lecco 27 Febbraio 2014 IL CAMBIAMENTO DEL CONTESTO E LE REGOLE DI
DettagliLe Cure Domiciliari per l Anziano Non Autosufficiente. Le cure domiciliari nella rete dei servizi
Le Cure Domiciliari per l Anziano Non Autosufficiente Le cure domiciliari nella rete dei servizi Rosella Petrali Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Regione Lombardia
DettagliMISURA 2 RESIDENZIALITA LEGGERA/ASSISTITA
MISURA 2 RESIDENZIALITA LEGGERA/ASSISTITA 6869 57 53 66 61 15 15 38 38 32 26 7 7 8 11 8 10 19 19 1 1 3536 6 3 39 34 11 11 BG BS CO CR LC LO MN MI MI 1 MI 2 MB PV SO VA VCM N persone valutate N persone
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliConvegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo
Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione
DettagliProblemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer
Giornate Mediche Fiorentine Firenze, 2 3 dicembre 2011 Problemi ancora aperti nella gestione del malato di Alzheimer Manlio Matera Associazione Italiana Malattia di Alzheimer Atti di indirizzo della Regione
DettagliI Titoli sociali nel sistema dei Piani di Zona della Lombardia. Regione Lombardia D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale
I Titoli sociali nel sistema dei Piani di Zona della Lombardia Regione Lombardia D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale Fruitori dei titoli sociali Buoni Voucher 2003 2004 10.501 12.155 860 2050 Regione Lombardia
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliL ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA
L ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA IL SERVIZIO ADI NEL TERRITORIO DELL ISOLA BERGAMASCA Coord. Sanitario Dott.ssa Porrati Luisa Infermiera CeAD
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione
DettagliCorso La complessità in geriatria
Corso La complessità in geriatria Argomento La complessità dell assistenza domiciliare Materiale didattico Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore del Dipartimento ASSI 11 marzo 2011 Dalle cure domiciliari
DettagliIdee e proposte dall ASP Giovanni XXIII
ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del
DettagliCOOPERATIVASOCIALE SOCIETA DOLCE LA DOMICILIARITA IN VAL CAVALLINA
COOPERATIVASOCIALE SOCIETA DOLCE LA DOMICILIARITA IN VAL CAVALLINA 1 SERVIZI SOCIETA DOLCE PROVINCIA DI BERGAMO SAD ADI DALMINE E BERGAMO D.G.R. 2942 MISURA 2 e MISURA 4 SAD COMUNITA MONTANA LAGHI BERGAMASCHI
DettagliBANDO DAL 15.03.2014 AL 30.06.2014
INTERVENTI PREVISTI DALLA DGR 740 DEL 27/09/2013 APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE IN MATERIA DI GRAVI E GRAVISSIME DISABILITA DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliFondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus
Carta dei Servizi RSA aperta Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus 1 INDICE Destinatari p. 3 Descrizione dell unità d offerta p. 3 Modalità di erogazione delle prestazioni
DettagliSportello informativo - Distretto di Ostiglia 800 379177 cead.distretto.ostiglia@aslmn.it
Hai un familiare anziano o con disabilità gravissima che assisti a domicilio e ritieni di avere bisogno di essere sostenuto / aiutato? Regione Lombardia mette a disposizione dei servizi per aiutarti nel
DettagliIL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE
IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e
DettagliWORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione
FONDAZIONE BELLARIA WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione RSA E CReG: UN NUOVO MODELLO DI INTEGRAZIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI Castellanza, 24 marzo 2015 a
Dettagli9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica
9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 Ridurre i ricoveri inappropriati: l'integrazione tra emergenza-urgenza e assistenza
DettagliL innovazione dei servizi per la cura delle malattie croniche
Cooperativa Sociale Nòmos onlus Bagno a Ripoli, 2011 Convegno L evoluzione dei bisogni degli anziani: Le risposte dei servizi alle esigenze emergenti L innovazione dei servizi per la cura delle malattie
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
DettagliGruppo 1 I SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA TRA NUOVE DINAMICHE SOCIALI E SOSTENIBILITA ECONOMICA
Gruppo 1 I SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA TRA NUOVE DINAMICHE SOCIALI E SOSTENIBILITA ECONOMICA Il contesto demografico, epidemiologico e sociale Gli anziani a Cesena Aumento del 35% della popolazione
Dettagli1) Accreditamento dei servizi socio sanitari
Allegato 17 Linee di indirizzo per i servizi socio-sanitari e di riabilitazione afferenti alla competenza della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale 1) Accreditamento dei servizi socio sanitari
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliSistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)
Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari
DettagliLa RSA come modello di cura intermedia
Un modello di governance sociosanitaria nel territorio: il punto unico di accesso e la presa in carico della persona La RSA come modello di cura intermedia Relatore: Maria Assunta Pintus Direttore RSA
DettagliSi riportano alcune indicazioni generali sui principali interventi. Per informazioni potete rivolgervi alle sedi territoriali Cgil o Spi.
Aiuti alle persone e alle famiglie in condizioni di fragilità - Misure concordate tra sindacato e Regione Lombardia.( a cura dipartimento welfare SPI Lombardia) Cgil, Cisl e Uil con i sindacati dei pensionati
DettagliProgetto Badabene e innovazioni del sistema di assistenza domiciliare
CONVEGNO: NUOVA DOMICILIARITÀ Esperienze, scenari e proposte per il welfare metropolitano Venerdì 17 gennaio 2014 C/O Pubblico- Il Teatro di Casalecchio di Reno in collaborazione con Chris Tomesani Responsabile
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliAZIENDA ULSS 20 DI VERONA
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi
DettagliMODALITA DI ACCESSO E APPLICAZIONE DELL ISEE ALLE PRESTAZIONI DELL AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA
MODALITA DI ACCESSO E APPLICAZIONE DELL ISEE ALLE PRESTAZIONI DELL AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159 Nuove modalità di calcolo dell
DettagliOSPEDALE e TERRITORIO
OSPEDALE e TERRITORIO La valutazione sociale nel percorso di continuità assistenziale. L intervento di una rete integrata multiprofessionale per la predisposizione del percorso più idoneo per il paziente
DettagliIl Comune per le demenze: che cosa fa
Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico
DettagliIl Centro Territoriale per le Malattie Rare dell ASL di Brescia. A cura di Eliana Breda - Brescia 25 maggio 2013
Il Centro Territoriale per le Malattie Rare dell ASL di Brescia A cura di Eliana Breda - Brescia 25 maggio 2013 Il contesto normativo regionale DGR 7328 del 11 dicembre 2001 Individuazione della rete regionale
DettagliIL SISTEMA SOCIO ASSISTENZIALE SI FONDA SU ALCUNI PRINCIPI E SU ALCUNE LEGGI PILASTRO
IL SISTEMA SOCIO ASSISTENZIALE SI FONDA SU ALCUNI PRINCIPI E SU ALCUNE LEGGI PILASTRO PRINCIPI: Costituzione italiana e Carta dei Diritti fondamentali dell U.E. OBIETTIVO REGIONALE DEVE ESSERE: rendere
DettagliI Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale
I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale Raffaele Tomba Ponzano Veneto, 20 maggio 2011 Agenzia sanitaria e sociale regionale Area innovazione sociale 1 Fasi
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
DettagliLe Residenze Sanitarie Assistenziali Lombarde tra chiusura e apertura.
07 Febbraio 2014 Le Residenze Sanitarie Assistenziali Lombarde tra chiusura e apertura. Corrado Carabellese Le misure Gli interventi di cui sopra saranno garantiti attraverso le seguenti misure: Buono
DettagliCorso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014
Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014 Lezione 8 Interventi socio assistenziali nell anziano Docenti: Claudia Onofri Ivana Palumbieri L invecchiamento
DettagliARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO
INTERVENTI PREVISTI DALLA DGR 740 DEL 27/09/2013 APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE IN MATERIA DI GRAVI E GRAVISSIME DISABILITA DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013
DettagliIl ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi
Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi Dott. Fortunato Rao, Direttore Generale Azienda ULSS 16, Regione del Veneto DECRETO LEGISLATIVO 6
Dettagli17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ART. 1 OGGETTO e FINALITA Il presente documento disciplina
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 466 DEL 22/04/2015 OGGETTO: Approvazione "Progetto di Sviluppo delle cure domiciliari
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliL integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto
L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,
DettagliGrazie dell attenzione
Grazie dell attenzione http://www.registri-tumori.it/pdf/aiom2012/i_numeri_del_cancro_2012.pdf In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente
DettagliAssistenza Domiciliare nelle persone con BPCO
Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini
DettagliMAPPATURA PRINCIPALI SERVIZI PER ANZIANI IN REGIONE LOMBARDIA
MAPPATURA PRINCIPALI SERVIZI PER ANZIANI IN REGIONE LOMBARDIA PREMESSA Il presente documento è stato redatto in modo da offrire una panoramica dei principali servizi socio-sanitari e socio-assistenziali
DettagliL ASSEMBLEA CONSORTILE
Il Presidente dell Assemblea Sig. Claudio Scaglia chiede al Direttore del Consorzio Dott.ssa Luciana negri di illustrare la proposta di deliberazione. La Dott.ssa Negri fa presente che l adeguamento dei
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliLa malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo
AZIENDA USL 2 LUCCA Corso di aggiornamento La malnutrizione nell anziano: interventi di prevenzione e controllo Capannori, 25 maggio 2013 I percorsi di valutazione dell anziano Dott. Marco Farnè Responsabile
DettagliIl contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale
Il contributo dei Centri di servizi per anziani a supporto della domiciliarità: alcune esperienze a livello locale dr. Stefano Vianello - Direttore Distretto Socio-Sanitario 1 Dr.ssa Beatrice Baggio -
DettagliAzienda Speciale Servizi alla Persona
Azienda Speciale Servizi alla Persona ANZIANI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI E DISABILI (S.A.D.) Cosa offre il servizio SAD L'assistenza domiciliare è un tipo di servizio erogato direttamente
DettagliDELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015
DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliL'assistenza domiciliare nella realtà piemontese: attività e costi
Università di Torino Master Economia e Politica Sanitaria XII Congresso Cure Primarie TRA CHRONIC CARE MODEL E MEDICINA DI INIZIATIVA L'assistenza domiciliare nella realtà piemontese: Nerina Dirindin attività
DettagliIL MINISTRO DELLA SALUTE DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE
Testo aggiornato al 5 dicembre 2007 Decreto ministeriale 22 Febbraio 2007, n. 43 Gazzetta Ufficiale 6 Aprile 2007, n. 81 Regolamento recante Definizione degli standard relativi all assistenza ai malati
DettagliSarà premura, dell Associazione, di fornire le informazioni necessarie per accedere a tali fondi, non appena in possesso delle informazioni necessarie
La Regione Lombardia in data 06 agosto 2008 con D.G.R.n. 8/7915 ha pubblicato il decreto relativamente a Determinazione in ordine al miglioramento quali-quantitativo dell assistenza garantita a persone
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliI Sessione ore 9,30. La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G.
I Sessione ore 9,30 La gestione integrata: il modello del Centro demenze Unità Alzheimer della IHG, realizzato nel territorio della ASL Roma G. Gabriele Carbone Responsabile medico Centro Demenze Unità
DettagliI punti caratterizzanti del programma RAC sono costituiti da: integrazione sociosanitaria; personalizzazione dell intervento;
Allegato alla Delib.G.R. n. 43/ 43 del 6.12.2010 Progetto Potenziamento del programma Ritornare a casa Il presente Progetto viene proposto sulla base di quanto previsto dalle direttive di attuazione al
DettagliLa valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona. Giovanni Bertin
La valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona Giovanni Bertin Il livello di conoscenza del sistema di offerta http://pdz.venetosociale.it La rilevazione Piani
DettagliVOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI
C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione
DettagliQUESITI ATTUAZIONE DGR 2942 del 19/12/2014 06.03.2015
QUESITI ATTUAZIONE DGR 2942 del 19/12/2014 06.03.2015 QUESITO RISPOSTA RISPOSTE AI QUESITI GENERALI E' possibile a seguito di rivalutazione modificare il Si certo livello di intensità e il voucher nel
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliLe cure domiciliari nella programmazione nazionale. Carola Magni Ministero della Salute
Le cure domiciliari nella programmazione nazionale Carola Magni Ministero della Salute Alcune evidenze L incremento degli anziani >65 anni (oggi sono il 20% della popolazione, nel 2050 costituiranno il
DettagliLINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA
Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema
DettagliADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia
ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia CONTESTO GENERALE In Italia l 80% circa dei pazienti affetti da demenza è assistita
DettagliRete delle RSA. Rete sanitaria delle ASL. Reti della sussidiarietà. Le tre Reti a regime
Rete sanitaria delle ASL Reti della sussidiarietà Rete delle RSA Le tre Reti a regime 1997 1999 2002 2004 2001 2004 2008 Soffermiamo l attenzione sul titolo: GOVERNO DELLA RETE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI
DettagliLe nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013
Le nuove geografie del lavoro di comunità Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Il contesto nel quale si collocano le politiche di welfare L evoluzione
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliLa rete dei servizi. Proposta di un progetto per la Regione Lazio
La rete dei servizi Proposta di un progetto per la Regione Lazio Global prevalence of dementia: a Delphi consensus study Ferri CP, Prince M, Brayne C, Brodaty H, Fratiglioni L et al. Alzheimer s disease
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
Dettagli15243 17/12/2008. Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
15243 17/12/2008 Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO INDICAZIONI REGIONALI PER PERCORSI FORMATIVI DI ASSISTENTE FAMILIARE IL DIRIGENTE DELLA UO ATTUAZIONE DELLE
DettagliDELIBERAZIONE N. 60/2 DEL 2.12.2015. Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie.
Oggetto: Sistema Regionale delle Cure Territoriali. Linee di indirizzo per la riqualificazione delle cure primarie. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale ricorda che nel Patto della
DettagliMODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI
MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI La L.R. 41/2005 all art. 2 sancisce il carattere di universalità
DettagliIl case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008
Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliConferenza Stampa. Cure intermedie: attivi 6 posti. all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno
Conferenza Stampa Cure intermedie: attivi 6 posti all ASP Bassa Est San Mauro Abate di Colorno Mercoledì 17 settembre 2014 - ore 11.30 Sala riunioni Servizio Attività Tecniche AUSL di Parma Via Spalato
DettagliASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, 63 27100 Pavia. Carta dei Servizi
ASP Azienda di Servizi alla Persona Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia V.le Matteotti, 63 27100 Pavia Carta dei Servizi ATTIVITA' DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER GLI ASPETTI GERIATRICI DELLA DISABILITA'
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
DettagliPunto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna
Punto Unico di Accesso Socio-SanitaroSanitaro nella provincia di Modena Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Il Punto Unico d'accesso Socio Sanitario (PUASS) è una modalità organizzativa
DettagliCome a Casa. Residenzialità leggera: esperienze, progetti e sperimentazioni. Dott.ssa Maria Assunta Pintus
Come a Casa Residenzialità leggera: esperienze, progetti e sperimentazioni Dott.ssa Maria Assunta Pintus Bologna 14 novembre 2012 La Regione Autonoma della Sardegna 377 Comuni 8 Province 8 ASL 1 Azienda
DettagliLE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO
LE CURE DOMICILIARI ASL 9 COeSO La sperimentazione delle cure domiciliari promossa dai Comuni dell area grossetana d intesa con la ASL 9, trova l avvio in un analisi approfondita dei bisogni del territorio,
DettagliALLEGATO. Fase operativa area socio-sanitaria (ASL)
ALLEGATO PROGETTO DI IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIZZATO PER LA DEFINIZIONE DI UN PAI INTEGRATO A FAVORE DI CITTADINI IN CONDIZIONI DI NON AUTOSUFFICIENZA Ne La DGR n. 8243 del 22.10.2008, allegato
DettagliLa Regione Piemonte per concretizzare il progetto obiettivo nazionale Tutela della salute degli anziani ha istituito l Unità di Valutazione
Perchè L A.S.L. deve farsi carico dei costi sanitari derivanti dagli interventi assistenziali rivolti ad anziani non autosufficienti, pertanto si avvale della Commissione per avere una valutazione tecnica
DettagliArruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina
Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina Margherita Palazzo Valentini, Roma 19 marzo 2010 1 Il Sistema
DettagliIl management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti
Le cure a casa in uno scenario di sicurezza: dal censimento al libro bianco Il management dei servizi ADI: l esperienza dei Distretti Masselli Mariella - Mete Rosario Roma 7 Luglio 2010 Il ruolo strategico
DettagliPROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI SULLE UNITÀ D OFFERTA SOCIO-SANITARIE
ALLEGATO B PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI SULLE UNITÀ D OFFERTA SOCIO-SANITARIE Residenze Sanitario-Assistenziali Responsabile del Servizio Vigilanza ed Accreditamento; Medico Geriatra, consulente per gli
DettagliI risvolti operativi dei DCA 429/12 e 431/12. Criticità e proposte
Appropriatezza clinico-organizzativa nella Regione Lazio I Decreti Commissariali: approfondimenti su DCA 206/2013, DCA 429 e 431 del 24/12/2012, DCA 71/12 I risvolti operativi dei DCA 429/12 e 431/12.
DettagliL ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. I servizi territoriali LECCO, 01.10.2010
L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE I servizi territoriali LECCO, 01.10.2010 II QUADRO DEMOGRAFICO Dal Rapporto 2010 sulla non autosufficienza in Italia In Italia le persone con
DettagliI sistemi informativi a supporto dei modelli d integrazione sanitaria e sociosanitaria Progetto Long-Term Care.net
Nuove opportunità di integrazione in campo sanitario nella riorganizzazione delle cure territoriali Seminario di approfondimento e progettazione Milano: 7-febbraio-2013 I sistemi informativi a supporto
DettagliL UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI
L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI (servizi accreditati e convenzionati) Prima parte per UVG ed incontri preparatori
DettagliLE DEMENZE Il nuovo quadro normativo, implementazione sul territorio della ASL RMf
LE DEMENZE Il nuovo quadro normativo, implementazione sul territorio della ASL RMf MASSIMO GUIDO Psichiatra D.S.M. Coordinatore e responsabile scientifico della Struttura coordinamento Disturbi cognitivi/demenze
Dettagli