a cura di Luigi Piccoli Presidente del Consorzio di Cooperative sociali di Pordenone
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1 a cura di Luigi Piccoli Presidente del Consorzio di Cooperative sociali di Pordenone
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4 Principali obiettivi dell azione del Forum Provinciale delle Fattorie Sociali sono: l integrazione tra l attività produttiva agricola e l offerta di servizi culturali, sociali, educativi, assistenziali, sanitari, formativi e occupazionali, a vantaggio di soggetti deboli, in particolare, disabili, tossicodipendenti, detenuti, anziani, bambini ed adolescenti; la promozione di legami forti con il mondo del consumo critico e con i gruppi di acquisto solidale (G.A.S.); lo sviluppo di progetti di ricerca, sperimentazione e diffusione di innovazioni, atti a favorire lo sviluppo sostenibile nelle aree rurali nonché a diffondere modelli d uso e di valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e culturali delle aree rurali, mediante le quali soggetti con bisogni e risorse diversificate trovino risposte di qualità alle proprie esigenze; la sperimentazione di nuove forme di abitare sociale. 4
5 Il Consorzio Leonardo sta collaborando con l ASS n. 6 - Azienda per i Servizi Sanitari del Friuli Occidentale in due progetti: Fattorie sociali nel Distretto Nord (Maniaghese-Spilimberghese) della Provincia di Pordenone. Progetto di sperimentazione ai sensi della L.R.24/2009 (Legge finanziaria 2010 del FVG) settembre settembre 2011 Fattorie sociali nel Distretto Ovest (Sacilese) della Provincia di Pordenone. Progetto di sperimentazione ai sensi della L.R.22/2010 (Legge finanziaria 2011 del FVG) ottobre ottobre 2012 che prevedono l attività di studio e sperimentazione preordinata all avvio e al consolidamento di azioni integrate finalizzate allo sviluppo di fattorie sociali orientate all inclusione socio-lavorativa dei soggetti svantaggiati. L obiettivo della sperimentazione è l ampliamento delle opportunità socio-lavorative offerte dalle fattorie sociali e l individuazione di interventi legislativi e normativi atti a favorire rapporti stabili tra cooperative sociali e aziende agricole e lo sviluppo di una rete di fattorie sociali sul territorio regionale. La sperimentazione trova attuazione anche nelle Aziende Sanitarie n. 4 Medio Friuli, n. 5 Bassa Friulana e n. 6 Friuli Occidentale. Coordinatore socio-sanitario: dott. Alberto Grizzo. 5
6 L espressione Distretto di Economia Solidale nasce nel 2002 all interno di un gruppo di lavoro che dà vita alla Carta per la Rete Italiana di Economia Solidale -RES Italia. Tali reti sono volte a creare «un economia diversa, basata sulle seguenti caratteristiche: reciprocità, cooperazione, giustizia sociale, rispetto per la persona, rispetto per l ambiente, partecipazione democratica, impegno dell economia locale, rapporto attivo con il territorio, disponibilità ad entrare in relazione di rete con le altre esperienze di economia solidale per un percorso comune e impiego degli utili residui per scopi di utilità sociale». 6
7 Il Distretto Rurale dell economia solidale attuato nella Provincia di Pordenone nel maggio 2007 ha fatto da apripista con la costituzione del Forum delle fattorie socialia partire dall Ambito Distrettuale Sud di AzzanoDecimo (con 7 comuni e con abitanti). Il Forumsi è fatto promotore di un percorso di tipo sperimentale, generatore di una rete di cooperative sociali, realtà del terzo settore, alcune aziende agricole, tutte raccolte attorno all obiettivo comune di dar vita a un nuovo modello di welfare locale, per integrare le politiche di sviluppo rurale con quelle socio-sanitarie e della ricerca. 7
8 Il DRESrealizza un sistema innovativo di welfare communityin ambito rurale, in cui diventano centrali le risorse interne alla comunità, la partecipazione diretta dei cittadini e le iniziative di governanceorientate allo sviluppo ecosostenibile. L idea strategica del DRES è quella di promuovere nell ambito del distretto politiche sociali d inclusione, pensate e sviluppate secondo un approccio sistemico, in grado di connettere economia solidale, valorizzazione delle risorse umane, coesione sociale e prassi di cura personalizzate. 8
9 Gli obiettivi specifici del DRES sono: promuovere progetti per l accessibilità e le pari opportunità nella logica dell adozione sociale; avviare processi di risanamento sociale e di rigenerazione urbana; attivare sul territorio patti socio-educativi; dar vita a modelli di economia a cluster [grappolo], secondo criteri di responsabilità sociale e ambientale; realizzare azioni di ricerca e formazione; promuovere i diritti fondamentali delle persone: un abitare dignitoso ed autonomo, socializzazione e relazioni, formazione permanente, creatività, lavoro e autoimprenditorialità sociale. 9
10 La capacità di muovere sinergicamente piccole economie si concretizza nella dimensione di una comunità rurale, che recupera i valori di solidarietà e cooperazione, per tradurli in risorse finalizzate alla promozione di percorsi di inclusione sociolavorativa, a favore di persone altrimenti escluse dal mondo del lavoro, (che richiedono idonei strumenti per lo sviluppo di competenze specifiche) in grado di restituire loro un ruolo attivo e compartecipe. 10
11 All interno delle reti del DRES circolano beni e servizi di natura materiale ed immateriale: si tratta di un patrimonio che va ben aldilà della dimensione economica, in quanto composto da beni collettivi, condivisi da tutta la comunità. Il paesaggio rurale, le relazioni tra persone, i prodotti agricoli sono ricchezze del patrimonio culturale della comunità di appartenenza; sono, in altri termini, beni relazionali, frutto della interconnessione e degli scambi multilivello tra tutti i partner che aderiscono all iniziativa. 11
12 In particolare, i risultati raggiunti nel DRES dell Ambito Sud ad oggi testimoniano: l incremento dei percorsi di inclusione sociale e socio lavorativa (+20%); l avvio di forme sperimentali di abitare sociale (abitare in agriturismo, abitare condiviso); l attivazione degli orti sociali di comunità; l individuazione di un logo etico del DRES per la vendita dei prodotti delle Fattorie sociali; l avvio di un punto vendita a chilometro zero. 12
13 In una fase storico-sociale in cui le comunità sono alla ricerca di risposte a partire dal basso, l esperienza del DRES mette insieme economia, solidarietà, difesa dell ambiente e qualità della vita costruita sulle relazioni. È un arcipelago di realtà che si organizza con l obiettivo di attivare circuiti virtuosi di beni ecocompatibili, prodotti in modo equo e solidale. Tali beni hanno così occasione di rappresentare una vera alternativa produttiva ed una risposta significativa alla crisi economica; essi devono, tuttavia, superare la fase di strutturazione. La possibile forma giuridica, in cui potrebbero evolvere le realtà aderenti al DRES, è probabilmente quella dell impresa sociale, che accolga anche le imprese profit, purché coerenti con i criteri della Carta Res(Rete italiana di economia solidale) nazionale. 13
14 VERSO IL DISTRETTO RURALE DI ECONOMIA SOLIDALE: IL PROGETTO RATATUIA DEL SANVITESE Il nome Ratatuia richiama alla semplicità delle cose. Per il Dizionario delle parole perdute è far confluire confusamente elementi diversi, mischiare, ingarbugliare. Ma si chiama ratatuiaanche tutto quel che di vecchio c è in armadi, stipetti, sgabuzzini, bauli, ripostigli e non si butta mai via perché suscita ricordi, emozioni, lacrime, amori. 14
15 La fattoria sociale La volpe sotto i gelsi Il tempo della raccolta I fiori in pentola 15
16 Il progetto RATATUIA è promosso dalla fattoria sociale La volpe sotto i gelsi, di San Vito al Tagliamento (PN), che nasce a fine 2008 per: promuovere percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa realizzati attraverso l attività agricola realizzare moduli formativi e percorsi di osservazione e valutazione finalizzati all inserimento sociale e/o lavorativo promuovere percorsi di sensibilizzazione e sviluppo della responsabilità sociale della comunità incrementare la rete di protezione sociale progettare un modello di sviluppo agricolo/economico sostenibile a partire dalla multifunzionalità dell agricoltura 16
17 La fattoria sociale La volpe sotto i gelsi si struttura già dal suo avvio come contesto multistakeholder: patto di rete tra n. 4 cooperative sociali (Il Piccolo Principe, Il Granello, Futura e Lilliput) convenzione a tre: Amministrazione Comunale di San Vito al Tagliamento, A.S.S.n. 6 «Friuli Occidentale» e cooperativa sociale «Il Piccolo Principe onlus» capofila della rete protocollo di intesa tra n. 2 cooperative sociali (Il Piccolo Principe e Il Seme) adesione al Forum Provinciale delle fattorie sociali di Pordenone 17
18 La fattoria sociale La volpe sotto i gelsi Le lane tinte naturalmente La profumata lavanda 18
19 La fattoria sociale "La volpe sotto i gelsi" utilizza il Fondo Provinciale per l occupazione dei disabili Bando 2011 È l occasione per attuare uno degli obiettivi di programma e sperimentare la progettazione di un modello di sviluppo agricolo/economico sostenibile a partire dalla multifunzionalità dell agricoltura. Nasce il progetto "Ratatuia" 19
20 PROGETTO RATATUIA Obiettivo Sostenere e promuovere l integrazione sociale e lavorativa di persone disabili, a svantaggio sociale o con fragilità psichica attraverso la realizzazione di un programma di agricoltura sociale articolato e complesso che coinvolge una forte partnership tra istituzioni pubbliche, realtà del privato sociale e aziende agricole: le premesse per l avvio di un Distretto Rurale di Economia Solidale. Partnership La coop. sociale Il Piccolo Principe, lead partner La fattoria sociale La Volpe sotto i gelsi, che coinvolge: Comune di San Vito al Tagliamento, A.S.S. n. 6 «Friuli Occidentale», Il Piccolo Principe, Futura, Il Granello e Lilliput La coop. sociale Il Granello L Istituto La Nostra Famiglia R.A.S.A. Rete Agricoltori Solidali Attivi, comprende le aziende agricole: Bozzetto Giuseppe, CicutoRoger, BagnarolFranco, Le Terre di Sclippa, I Pitars, Colussi Walter 20
21 Il Progetto RATATUIA consentirà: l attivazione di percorsi di integrazione lavorativa per almeno n. 20 persone svantaggiate ai sensi della L. 381/91 con particolare attenzione ai giovani con disabilità l assunzione di n. 6 persone disabili e/o svantaggiate (ai sensi della L. 381/91) l avvio di una nuova cooperativa sociale di tipo B dedicata alla ristorazione per l utilizzo dei prodotti agricoli raccolti dalla filiera sociale strutturata all interno di Ratatuiaanche attraverso la trasformazione e il confezionamento degli stessi. Il 28 febbraio è stato inaugurato il primo Ristorante solidale della provincia Al Posta a Casarsa della Delizia (PN) 21
22 Il Progetto RATATUIA è un laboratorio di ricomposizione ambientale per promuovere e costruire una cultura del verde che possa anche avere una ricaduta sociale: riordino di aree verdi significative per la comunità (Arboreto ai Comunale, Cimitero degli Ebrei, ) realizzazione di spazi con significato storico (un pomario, un orto medievale, ) promozione e sostegno alla realizzazione di orti scolastici e comunitari 22
23 La reciprocità in rete è propedeutica del DRES Distretto Rurale di Economia Solidale, attraverso: la promozione di occasioni di scambio e formazione comune l'attivazione di uno staff di consulenti come riferimento in caso di necessità ovvero nel definire nuove progettazioni la condivisione in rete spazi e attrezzature per implementare la mutualità interna, rafforzare la relazione di partnership tra i soggetti e ottimizzare le risorse economiche e strumentali disponibili l'identificazione di un prodotto orto-floricolo di rete che possa fungere da traino e veicolare il valore sociale del progetto attraverso anche la vendita e la trasformazione dello stesso. 23
24 la sinergia con il Forum Provinciale Fattorie Sociali per strutturare un azione di promozione coordinata e integrata che porti anche ad individuare un canale di vendita di prodotti agro sociali/etici derivanti dal progetto e contestualmente di quelli normalmente prodotti dai diversi soggetti in partnership 24
25 Scaricabile da: ( 25
26 UN RAP DIÙA Mi soj insumiàt di mangià ùa, un grignèl par volta, da un rap verdulìn e plomp. Dut il distìn di un omp, li disgrassiis, ta chè fres cia ùa pena ciolta e vecia coma il mond. Tal sun, i soj jo ch i la mangi, cun chista bocia ch a rit, puareta, disperada ulì, ingianada dal scur sun, parsè che, ridìnt, a ghi tocia mastià chè ùa impestada. UN GRAPPOLO D UVA Mi sono sognato di mangiare uva, un grano alla volta, da un grappolo verdolino e fradicio. Tutto il destino di un uomo, le disgrazie, in quella fresca uva appena colta e vecchia come il mondo. Nel sogno, sono io che la mangio, con questa bocca che ride, poverina, disperata, lì, ingannata dal buio sonno, perché, ridendo, le tocca masticare quell uva impestata. Pier Paolo Pasolini «Poesie dimenticate» (Il Gloria ) Foto tratta da:
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