SCHEMA DEL PROGETTO D INTERVENTO Macroprogetto di agricoltura sociale - RATATUIA

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1 SCHEMA DEL PROGETTO D INTERVENTO Macroprogetto di agricoltura sociale - RATATUIA All. 1 "Dietro le cose come sono c è anche una promessa, l esigenza di come dovrebbero essere, c è la potenzialità di un altra realtà che preme per venire alla luce, come la farfalla nella crisalide. Utopia e disincanto anziché contrapporsi devono sorreggersi e correggersi a vicenda" - Claudio Magris, Utopia e disincanto - Il nome Ratatuia richiama la semplicità delle cose e il sapore che si arricchisce mescolando profumi e colori. Analisi dei bisogni della realtà di riferimento del Progetto Analisi del contesto: la Volpe sotto i gelsi su un piano sociale e agricolo La volpe sotto i gelsi è un progetto che nasce a fine anno 2008 per raccogliere l esperienza della cooperativa sociale Il Seme nella progettazione ed attuazione di percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa realizzati attraverso l attività agricola e si inserisce per traghettare l esperienza in un sistema di welfare comunitario in grado di prendersi cura e, attraverso contesti formali ed informali, di intercettare nuove reti capaci di costruire un economia solidale. È gestito dalla cooperativa sociale Il Piccolo Principe Onlus e persegue le seguenti finalità: promuovere percorsi riabilitativi terapeutici attraverso il lavoro attivare percorsi occupazionali finalizzati al recupero ed alla valorizzazione delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale realizzare moduli formativi e percorsi di osservazione e valutazione finalizzati all inserimento lavorativo ospitare persone in inserimento socio-assistenziale promuovere percorsi di sensibilizzazione e sviluppo della responsabilità sociale della comunità a partire dal rivitalizzare le reti naturali di comunità per qualificare gli interventi di solidarietà organizzata cogliere un opportunità di recupero e di mantenimento delle tradizioni locali utilizzare le risorse agricole per generare benessere sociale progettare un modello di sviluppo agricolo/economico sostenibile a partire dalla multifunzionalità propria dell agricoltura sperimentare nuovi percorsi di inclusione lavorativa incrementare la rete di protezione sociale La volpe sotto i gelsi si struttura già dal suo avvio come contesto multistakehoder: il Tavolo Operativo Lavoro dell Ambito Distrettuale Est, all atto del ritiro della cooperativa sociale Il Seme dalla gestione delle strutture di via Copece in San Vito al Tagliamento, propone una sperimentazione innovativa che mette in rete con i servizi sociali e specialistici la cooperazione sociale del Sanvitese. Il Piccolo Principe sottoscrive con le cooperative sociali Futura, Il Granello e Lilliput un Patto di rete per la realizzazione del progetto e, in ragione della sua qualificata esperienza nell ambito della progettazione e realizzazione di percorsi inerenti l inclusione sociale e l integrazione lavorativa, viene individuata quale soggetto capofila amministrativo e coordinatore del

2 raccordo degli elementi comuni e delle azioni condivise individuate. A.S.S. n. 6 Friuli Occidentale, Comune di S. Vito al Tagliamento e Il Piccolo Principe sottoscrivono quindi a primavera del 2009 una convenzione che va a definire competenze e ruoli nella realizzazione del Progetto La volpe sotto i gelsi, condividendo la responsabilità di sostenere ed implementare percorsi riabilitativi, di inclusione lavorativa e di integrazione sociale con un attenzione particolare alle fasce di cittadini in condizione di fragilità psico-sociale. La volpe sotto i gelsi si trova nel Comune di San Vito al Tagliamento, al confine tra la ZIPR (Zona Industriale Ponte Rosso) e il Comune di Casarsa della Delizia. Gli immobili sono di proprietà dell Amministrazione Comunale di San Vito al Tagliamento e comprendono oltre ad un rustico (attualmente inagibile) un appezzamento di terra adiacente nel quale nel corso degli anni sono state installate due grandi serre (una di proprietà della stessa Amministrazione Comunale, l altra dell A.S.S. n. 6) per la coltivazione e la vendita di piante orticole e ornamentali che hanno parzialmente occupato il fondo agrario a disposizione. Prima del subentro della cooperativa sociale Il Piccolo Principe le attività erano orientate maggiormente alla vendita e parzialmente alla coltivazione: la sede si caratterizzava come una sede decentrata di una realtà più grande ove venivano realizzate la programmazione agronomica e tutte le operazioni colturali più delicate. Più nel dettaglio venivano coltivate a mezza coltura piante ornamentali da esterno e interno stagionali (quali primule, gerani, surfinie, crisantemi, poinsettiae) oltre a una campionatura più o meno ampia di altre specie. Vi era anche un punto vendita di ortaggi da agricoltura integrata del quale una piccolissima quota parte veniva prodotta anche in loco. Nell'arco dell'anno c'erano una serie di iniziative collaterali a scopo promozionale e di sensibilizzazione culturale collegate con la tradizione locale. La presa in carico della struttura da parte del Piccolo Principe non ha snaturato né sostanzialmente modificato le attività e le professionalità storicamente presenti, anzi ha cercato di rinforzare le positività presenti inserendo delle figure tecnico-agronomiche per dare una maggiore autonomia nella produzione di piante ornamentali e ortaggi. Il processo è lungo e complesso sia per la lentezza e imprevedibilità dei tempi naturali sia per la scelta di realizzare interventi di riconversione e/o integrazione di metodi e modalità di gestione più complessi: l'obiettivo nel medio periodo è di raggiungere un migliore utilizzo sia tecnico che economico delle strutture esistenti, avviando anche il processo di conversione da produzione agricola integrata verso a coltivazione biologica sinergica. La volpe sotto i gelsi si inserisce nella più ampia realtà agronomica del Sanvitese che si presenta particolarmente eterogenea considerata la presenza di numerosi piccoli proprietari terrieri che continuano la coltivazione o l'attività presente nei propri fondi nel solco della tradizione. Alcune realtà produttive di media dimensione si sono affermate negli ultimi anni (vitivinicoltura soprattutto, ma anche orticoltura e frutticoltura) come conversione dalla classica cerealicoltura o come enucleazione dalla grande distribuzione-conferimento di prodotti agricoli, altre realtà di dimensione maggiore risalgono a periodi più lontani nel tempo o sono il risultato di investimenti immobiliari di imprenditori destinati alla coltivazione conto terzi. A queste si devono anche ascrivere le diverse realtà di vivaistica, apicoltura e agriturismo che non rientrano nella consueta concezione di attività agricola. Le realtà piccole e medio piccole che sono riuscite ad accorciare la filiera produttiva sono generalmente quelle meglio in salute e che si sono dimostrate, secondo primi sondaggi effettuati, più sensibili alla collaborazione bidirezionale con le attività tecniche e sociali della Volpe sotto i gelsi. Le motivazioni sono

3 mediamente correlate con la maggiore autonomia gestionale di questi imprenditori che li rende più sensibili e ricettivi alle realtà e necessità del loro territorio o bacino di clienti. Inoltre vi sono realtà che già hanno avuto o hanno tutt'ora collegamenti con il mondo della disabilità o dell'assistenza sociale in senso lato come risultato di una maggiore sensibilità del singolo imprenditore agricolo. In ogni caso emerge con evidenza che il mondo agricolo ancor oggi risulta sottoutilizzato dal sistema dei servizi e rappresenta un mondo tutto da esplorare in termini di opportunità per attivare percorsi di integrazione lavorativa. La volpe sotto i gelsi è oggi un interessante soggetto multistakeholder che da oltre due anni realizza progettazioni nell ambito dell agricoltura sociale coinvolgendo la comunità territoriale, andando a rispondere a bisogni di utenza differenziata, utilizzando un eterogeneità di risorse in un sistema organizzato in reti solidali e cooperanti. Nel progetto della Volpe sotto i gelsi, la cooperativa sociale Il Piccolo Principe ha investito risorse per strutturare uno staff di operatori con competenza specifica ed esperienza che può contare su consulenti di rilievo nell ambito oltre che dell agricoltura, anche della botanica, dell architettura e del paesaggio rurale. Diventa quindi il soggetto più adeguato a candidarsi quale capofila di un Macroprogetto di agricoltura sociale articolato e complesso, che si basa su di una forte partnership pubblico e privato e la cui finalità è costruire un sistema di azioni di integrazione sociale e lavorativa capace di strutturarsi e consolidarsi nell arco di due annualità. Obiettivi del Progetto Descrizione del Progetto Il sistema di welfare, così come è stato pensato negli anni Settanta, incentrato solo sull attore pubblico quale detentore delle politiche di intervento ma anche organizzatore e gestore del sistema dei servizi, sta lasciando il posto a una realtà fatta di molti soggetti in campo e in rete fra di loro: un welfare cosiddetto plurale, della sussidiarietà, della progettazione partecipata, della comunità locale. Un welfare i cui interventi devono essere contemporaneamente orientati a rinforzare le responsabilità sociali delle comunità locali, promuovere cooperazioni virtuose fra i vari attori secondo un ottica di rete, costruire in modo partecipato progettualità integrate e inclusive. Tutto questo richiede una fase di traghettamento complesso, che ha bisogno di contare su una governance pubblica autorevole e competente, capace di ascolto e interlocuzione a partire dai luoghi del quotidiano. Un traghettamento che comporta tenere in mano e sviluppare sia la partecipazione sia un più complessivo welfare territoriale, tenendo presente alcuni aspetti centrali: - il promuovere una cooperazione attiva fra gli attori in campo; - una tempistica decisionale accettabile; - una progettualità coerente che sappia dare voce ai bisogni e ai diritti; - un azione politica di sostegno reale per dare gambe, visibilità e valore a processi partecipativi in grado di innescare e veicolare sia nuovi approcci culturali sia nuove pratiche di coinvolgimento sociale. Il macroprogetto RATATUIA vuole andare a sostenere e promuovere l integrazione sociale e lavorativa di persone disabili, a svantaggio sociale o con fragilità psichica attraverso la realizzazione di un programma di agricoltura sociale articolato e complesso, che coinvolge una forte partnership tra istituzioni pubbliche, realtà del privato sociale e aziende agricole e non. Nello specifico nel promuovere il macroprogetto RATATUIA, la partnership ha innanzitutto condiviso la necessità di: - individuare nuovi spazi per realizzare percorsi di integrazione sociale e lavorativa promuovendo l implementazione di beni relazionali orientata ad incrementare la partecipazione dei disabili alla vita comunitaria; - implementare la mutualità interna ed esterna con azioni di reciprocità in

4 particolare tra i soggetti della partnership; - recuperare la dimensione di appartenenza ad un territorio attraverso il recupero di alcune piante autoctone e la conoscenza dei luoghi; - strutturare un percorso di formazione, osservazione e valutazione finalizzato a sperimentare le potenzialità delle persone disabili in un contesto agricolo, definendo un setting lavorativo su sedi differenziate per gradi di difficoltà e impegno, comprendendo anche le aziende agricole della rete; - promuovere occasioni di scambio e di formazione comune per gli operatori attivando anche uno staff di consulenti come riferimento in caso di necessità ovvero per definire nuove progettazioni; - strutturare un laboratorio di trasformazione del prodotto che consenta di conservare le produzioni orticole dei partner della rete, di avviare brevi corsi formativo-esperienziali di cucina a sostegno di percorsi per l autonomia di persone disabili - identificare un prodotto orto-floricolo che possa fungere da traino e veicolare il valore sociale del progetto attraverso la vendita e la trasformazione dello stesso; - ottimizzare le risorse economiche e strumentali messe in campo attraverso puntuali economie di scala. Destinatari diretti e indiretti (Indicare la tipologia e i nominativi dei destinatari diretti che saranno effettivamente coinvolti nella realizzazione del progetto e il target dei destinatari indiretti che beneficeranno delle azioni del progetto) Azioni del Progetto Destinatari diretti: 1. persone disabili, a svantaggio sociale e/o utenti psichiatrici (rif. svantaggio L 381/91) 2. persone con fragilità psicosociale e in situazione di emarginazione Concretamente si prevede nell arco di cinque anni: - l assunzione in qualità di socio lavoratore svantaggiato ai sensi della L. 381/91 di almeno n. 6 persone; - l attivazione nel biennio di percorsi di integrazione lavorativa per almeno n. 20 destinatari; - l avvio di una cooperativa sociale di tipo B per il laboratorio di trasformazione e confezionamento di prodotti agricoli. Destinatari indiretti: - la comunità territoriale: alcune iniziative sono state pensate per avere una ricaduta diretta nel territorio sia sul piano sociale che ambientale, in particolare con le azioni previste dal Laboratorio di ricomposizione ambientale - i servizi specialistici: la prima azione prevista dal progetto ha l obiettivo di implementare la rete di contesti di accoglienza e di andare a definire setting lavorativi diversificati per sedi e per gradi di difficoltà e impegno - i partner di rete: beneficeranno della messa in rete di risorse e professionalità - le aziende agricole: potranno avvicinarsi al tema dell agricoltura sociale ed essere inserite nel Forum provinciale delle fattorie sociali. 1. La filiera dell inserimento socio-lavorativo L esperienza ci insegna che il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il fare parte di un piccolo nucleo di tipo familiare, il contatto con le piante hanno un effetto terapeutico benefico. L inserimento di una persona disabile in un progetto di agricoltura sociale permette di portare un beneficio di cura, alla persona, anche sul piano psicologico e sociale, oltre a quello terapeutico, offrendo così una risposta completa ai bisogno dell utente. Inoltre, l attività dell agricoltura permette alle persone disabili di seguire un percorso nel suo divenire e nel suo compiersi completamente: è possibile seguire tutto il processo di produzione, dalla semina alla raccolta, fino alla vendita del prodotto. L insieme di tutti

5 questi elementi, la relazione personale intensa e qualificata, il contatto con la natura, la realizzazione di un lavoro completo con la soddisfazione di un raccolto, permettono un approccio positivo e completo sul piano del benessere bio-psico-sociale, che pochi altri ambienti possono offrire. In agricoltura è possibile, infatti, sperimentare per la persona una relazione diretta ed immediata tra azione ed effetto: "se una pianta si secca è perché non è stata accudita". Ciò permette alla persona disabile di acquisire un senso di responsabilità con la percezione di diventare indispensabile per qualche cosa, riconquistare la propria autostima. Le persone disabili che partecipano al progetto svolgeranno in prima persona le attività della azienda agricola, dalla semina alla coltivazione delle piante e raccolta dei prodotti finali, permettendo di impegnare persone con diversi tipi di disabilità: il lavoro nella serra e nei campi sarà più adatto a persone con una buona capacità di deambulazione, mentre le fasi di trasformazione del prodotto potranno essere svolte da coloro con una mobilità limitata. Poter contare su una rete di contesti consente di strutturare un vero e proprio percorso di formazione, osservazione e valutazione finalizzati a sperimentare le potenzialità delle persone disabili in un contesto agricolo, definendo diversi setting lavorativi su sedi differenziate per gradi di difficoltà e impegno. Le aziende agricole partner di progetto e non saranno coinvolte in modo attivo e diretto nella costruzione del processo di inserimento lavorativo, potranno rappresentare la fase finale del percorso, ma soprattutto avranno la possibilità di lavorare in rete e in rete poter garantire la continuità lavorativa con un passaggio di lavoratori svantaggiati da un contesto all altro. In tal senso verrà esplorata dalla governance di progetto la possibilità di utilizzare il nuovo strumento recentemente codificato, il contratto di rete (L. 33/2009). La filiera dell inserimento lavorativo andrà a definire nel dettaglio le sue diverse fasi: - percorso riabilitativo - percorso formativo - percorsi esperienziali: o definizione dei diversi setting lavorativi possibili in rete o messa in rete dei contesti di inserimento o stage interno, tirocinio presso una struttura intermedia, borsa etica in azienda agricola, tutoraggio di mestiere in azienda agricola, work experience - inserimento socio-lavorativo - assunzione. 2. Laboratorio di ricomposizione ambientale per promuovere e costruire una cultura del verde che possa avere anche una ricaduta sociale, nello specifico: - riordino di alcune aree verdi significative per restituirle alla comunità, in particolare saranno valutati dai partner di rete: o l arboreto ai Comunali o il cimitero degli ebrei a San Vito al Tagliamento o il giardino botanico del Tagliamento - realizzazione di spazi con significato storico: o il brolo o pomario, una sorta di museo open air per recuperare gli antichi alberi da frutto (anche vitigni) e studiare il percorso di addomesticamento che l uomo ha utilizzato per selezionare la frutta che oggi troviamo sulle nostre tavole o il piccolo giardino medievale a Valvasone, per ripercorrere e riscoprire cosa veniva coltivato prima della scoperta dell America

6 - promozione e sostegno alla realizzazione di orti scolastici e comunitari in ambito urbano, in particolare: o presso strutture residenziali e/o diurne per anziani/disabili o presso scuole dell infanzia e primarie o nelle zone destinate all edilizia popolare - realizzazione di eventi culturali: convegni, seminari, concorsi, 3. Laboratorio di trasformazione e confezionamento Utilizzando strutture della rete, realizzare un laboratorio di trasformazione del prodotto in regola con le normative vigenti che consenta da un lato di conservare le produzioni orticole dei partner della rete, dall altro di avviare brevi corsi formativo-esperienziali di cucina a sostegno di percorsi per l autonomia di persone disabili. Per la gestione delle responsabilità connesse alla vendita di prodotti destinati al consumo e per poter accedere ad assi di contribuzione differenziate, verrà valutata la possibilità di costituire una piccola cooperativa sociale di tipo B destinata alla gestione del Laboratorio. 4. Reciprocità in rete Condiviso che ciascuno dei soggetti del macroprogetto RATATUIA necessita di costanti e frequenti consulenze tecniche specifiche, i partner definiscono di promuovere occasioni di scambio e di formazione comune tra gli operatori, attivando anche uno staff di consulenti come riferimento in caso di necessità ovvero per definire nuove progettazioni. La possibilità di condividere in rete spazi e attrezzature consentirà di implementare la mutualità interna, rafforzare ulteriormente la relazione di partnership tra i soggetti e ottimizzare le risorse economiche e strumentali messe in campo attraverso puntuali economie di scala in un ottica progettuale condivisa. In tal senso verrà esplorata dalla governance di progetto la possibilità di utilizzare il nuovo strumento recentemente codificato, il contratto di rete (L. 33/2009). 5. Identificazione di un prodotto orto-floricolo di rete che possa fungere da traino e veicolare il valore sociale del progetto attraverso anche la vendita e la trasformazione dello stesso. Allo studio la produzione di lavanda con la finalità di dare forniture dirette alle pubbliche amministrazioni che ne fanno largo utilizzo nelle aiuole ovvero il recupero dell antica produzione della violetta di Udine. Il macroprogetto RATATUIA lavorerà in sinergia con il Forum Fattorie Sociali della Provincia di Pordenone nell ottica di strutturare un azione di promozione coordinata e integrata che comprenderà anche l individuazione di un canale di vendita dei prodotti agro sociali/etici derivanti dal progetto e contestualmente di quelli normalmente prodotti dai diversi soggetti in partnership. Azioni dirette alla valorizzazione della persona disabile Da sempre l agricoltura, con i suoi tempi meno frenetici, gli spazi più dilatati e il diretto contatto con la natura favorisce processi di integrazione sociale delle persone disabili. Il ritmo naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il fare parte di un piccolo nucleo di tipo familiare, il contatto con le piante hanno un effetto terapeutico benefico. L inserimento di una persona disabile in un progetto di agricoltura sociale permette di portare un beneficio di cura, alla persona, anche sul piano psicologico e sociale, oltre a quello terapeutico, offrendo così una risposta completa ai bisogno dell utente. Inoltre, l attività dell agricoltura permette alle persone disabili di seguire un percorso nel suo divenire e nel suo compiersi

7 completamente: è possibile seguire tutto il processo di produzione, dalla semina alla raccolta, fino alla vendita del prodotto. L insieme di tutti questi elementi, la relazione personale intensa e qualificata, il contatto con la natura, la realizzazione di un lavoro completo con la soddisfazione di un raccolto, permettono un approccio positivo e completo sul piano del benessere bio-psico-sociale, che pochi altri ambienti possono offrire. L inserimento di persone disabili in un attività lavorativa e/o socio lavorativa rappresenta non solo un netto miglioramento della qualità della vita, ma anche il raggiungimento di uno scopo (nella vita). In agricoltura è possibile, infatti, sperimentare per la persona una relazione diretta ed immediata tra azione ed effetto (se una pianta si secca è perché non è stata accudita), ciò permette alla persona disabile di acquisire un senso di responsabilità e, con la percezione di diventare indispensabile per qualche cosa, riconquistare la propria autostima. L azione n. 2 - Laboratorio di ricomposizione ambientale inoltre colloca il macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA in una dimensione di reciprocità e di restituzione: grazie al lavoro di utenti in carico ai servizi la comunità si arricchisce di spazi riordinati e curati e promuove una cultura del verde, una cultura di rispetto e attenzione. Strategia per garantire la continuità dell intervento oltre il periodo di realizzazione del presente Progetto Intese formali con altri soggetti (soggetti coinvolti, contenuti delle relazioni e motivazioni) Il Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA andrà a definire e consolidare un sistema integrato reticolare che diventerà una preziosa risorsa per i servizi territoriali specialistici. Gli investimenti previsti consentiranno di migliorare in modo significativo l attuale produttività delle strutture della Volpe sotto i gelsi sia in termini qualitativi che quantitativi e consentiranno l assunzione di un nuovo lavoratore svantaggiato ai sensi della L L individuazione di un prodotto orto-floricolo, l attenzione al mercato, alla vendita e alla promozione hanno l obiettivo di garantire nel lungo periodo la sostenibilità del progetto. Inoltre, la costituzione di una nuova cooperativa sociale di tipo B dedicata alla trasformazione e confezionamento di prodotti agricoli (frutta e verdure) va a collocarsi su un settore attualmente scoperto e potrà diventare di riferimento anche per le piccole aziende agricole e agrituristiche che non possono disporre di idonea attrezzatura e si recano fuori provincia per realizzare marmellate e sottaceti. Non è da escludere un ulteriore futuro sviluppo delle attività di questa nuova cooperativa sociale sull asse della ristorazione anche a domicilio (piccoli catering, buffet). Il Piccolo Principe capofila di progetto (lead partner) Il Macroprogetto RATATUIA si inserisce nella struttura organizzativa della Volpe sotto i gelsi che si basa su una forte partnership tra i seguenti soggetti pubblici e del privato sociale: Amministrazione Comunale di S. Vito al Tagliamento, Ambito Socio-Assistenziale di San Vito al Tagliamento, A.S.S. n. 6 Friuli Occidentale, cooperative sociali Il Piccolo Principe, Il Granello, Futura e Lilliput. Al Piccolo Principe in qualità di lead partner del macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA sono delegate le seguenti funzioni: - attivazione e coordinamento della cabina di regia e dello staff dei consulenti - monitoraggio del Macroprogetto RATATUIA nelle diverse azioni definite - gestione del budget, rendicontazione e valutazione

8 - confronto e scambio sulle buone pratiche attivate a livello provinciale e regionale. Il Piccolo Principe mette a disposizione del Macroprogetto RATAUIA attrezzature, beni immobili e competenze, nello specifico: - un terreno agricolo scoperto di circa mq e altri piccoli appezzamenti; - n. 2 serre grandi, n. 1 serra piccola (complete di sistema per il riscaldamento e l irrigazione), attrezzature per la costruzione di altre due serre; - varie attrezzature agricole; - equipe di lavoro con competenze tecnico-agronomiche. Per Il Piccolo Principe il Macroprogetto RATATUIA rappresenta un occasione per rafforzamento sotto più aspetti: - divulgazione ambientale: si sta organizzando come Fattoria Didattica e sta programmando degli investimenti in strutture di coltivazione con la finalità di valorizzare le valenze sociali e ambientali; - ampliamento della rete commerciale: instaurazione di rapporti biunivoci di commercio diffuso con le realtà territoriali; - miglioramento nella gestione degli utenti cronici posizionandoli all'interno di progetti di reinserimento più dinamici e a tempo determinato; - valorizzazione ed ampliamento dei progetti di orto scolastico avviati. Il Granello La cooperativa sociale Il Granello in qualità di partner sarà impegnata nella realizzazione delle azioni e nel promuovere e sostenere l intero impianto progettuale, nonché a partecipare alle attività di monitoraggio e valutazione con trasmissione di dati e relazioni. Inoltre Il Granello mette a disposizione del Macroprogetto RATATUIA la propria sede per incontri di coordinamento e di formazione e un terreno agricolo con alberi da frutto di recente impianto. La stessa cooperativa sociale si propone di condividere nel macroprogetto RATATUIA lo sviluppo e la realizzazione in collaborazione con l azienda agricola Franco Bagnarol di S. Vito al Tagliamento dell idea progettuale Piciui ma boins per la coltivazione e trasformazione di piccoli frutti. La Nostra Famiglia L'Associazione La Nostra Famiglia vuole avviare una collaborazione con il mondo agricolo organizzato e le cooperative sociali per realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi, formativi e di integrazione sociale di persone disabili mediante la valorizzazione delle risorse agricole e ambientali. La Nostra Famiglia in qualità di partner sarà impegnata nella realizzazione delle azioni e nel promuovere e sostenere l intero impianto progettuale, nonché a partecipare alle attività di monitoraggio e valutazione con trasmissione di dati e relazioni. La Nostra Famiglia mette a disposizione del Macroprogetto RATATUIA: - la propria sede per incontri di coordinamento e di formazione - un terreno dove a breve verrà installata una serra riscaldata - la collaborazione con il Centro di Formazione Professionale "Don Luigi Monza" - il laboratorio di falegnameria per attività connesse al progetto.

9 R.A.S.A Rete Agricoltori Solidali Attivi La R.A.S.A. raccoglie in un coordinamento informale n. 3 aziende agricole che hanno espresso la volontà di partecipare in qualità di partner nel Macroprogetto RATATUIA e saranno impegnate nella realizzazione delle azioni e nel promuovere e sostenere l intero impianto progettuale, nonché a partecipare alle attività di monitoraggio e valutazione con trasmissione di dati e relazioni. Inoltre ciascuna azienda agricola aderente alla R.A.S.A. è disponibile ad offrire al Macroprogetto RATATUIA le proprie competenze tecniche e la propria disponibilità ad accogliere percorsi di integrazione socio-lavorativa. Piccole serre solidali Il Macroprogetto RATATUIA vuole raccogliere l esigenza emersa dall incontro tra le realtà che nella provincia gestiscono progetti di rilevanza sociale attraverso l orto-floricoltura e la gestione di piccole strutture (1-2 serre, orti comunitari, ). In particolare andrà a rispondere alla necessità di attivare un coordinamento leggero che possa rappresentare innanzitutto un contesto di confronto per poter poi individuare le sinergie possibili nell attività quotidiana di ciascuno. Le piste di lavoro comune potranno essere: - percorsi di formazione (la produzione, la vendita, l utenza in carico, ) e supporto consulenziale comune; - reciprocità di rete con scambi di prodotto, attivazione di produzioni differenziate integrate; - possibilità di integrare in rete i percorsi di inclusione socio-lavorativa. In allegato le seguenti intese formali: - Patto di rete del Progetto La Volpe sotto i gelsi - Convenzione del Progetto La Volpe sotto i gelsi sottoscritta da ASS 6 Friuli Occidentale, Amministrazione Comunale di San Vito al Tagliamento e cooperativa sociale Il Piccolo Principe - Adesione al Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA della cooperativa sociale Il Granello - Adesione al Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA dell Associazione La Nostra Famiglia - Adesione al Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA dell azienda agricola Bozzetto Giuseppe di San Giovanni di Casarsa - Adesione al Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA dell azienda agricola Cicuto Roger di San Giovanni di Casarsa - Adesione al Macroprogetto di agricoltura sociale RATATUIA dell azienda agricola Terre di Sclippa di San Giovanni di Casarsa

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