ADHD. Attention Deficit Hyperactivity Disorder. Dr.ssa Simona Giribone Psicologa, Psicoterapeuta
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1 ADHD. Attention Deficit Hyperactivity Disorder Dr.ssa Simona Giribone Psicologa, Psicoterapeuta
2 Descrizione dei sintomi Disturbi associati Cause Decorso Cosa fare in caso di sospetto ADHD Intervento nella scuola
3 DESCRIZIONE DEL CASO Sintomi nucleari dell ADHD Deficit di attenzione Iperattività Impulsività
4 SINTOMI CARDINE DELL ADHD Inattenzione 1. Spesso non fa attenzione ai dettagli o fa errori di distrazione a scuola, nel lavoro o in altre attività 2. Spesso ha difficoltà nel sostenere l attenzione in compiti assegnati o in attività ludiche 3. Spesso non sembra ascoltare ciò che gli/le viene detto 4. Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni)
5 SINTOMI CARDINE DELL ADHD Inattenzione 1. Spesso ha difficoltà a organizzare compiti e attività 2. Spesso evita, o non gradisce (o è riluttante a iniziare) compiti che richiedono uno sforzo mentale sostenuto (come compiti in classe o a casa) 3. Spesso perde il necessario per compiti o attività (per es. giocattoli, compiti scolastici, matite, libri o strumenti vari) 4. È spesso, e facilmente, distratto da stimoli estranei 5. È spesso smemorato nelle attività quotidiane
6 SINTOMI CARDINE DELL ADHD Iperattività 1. Spesso giocherella con le mani e con i piedi e non sta fermo sulla sedia 2. Spesso si alza dal suo posto in classe o in altre situazioni dove si dovrebbe rimanere seduti 3. Spesso corre di qua e di là o si arrampica in modo esagerato in situazioni non consone (negli adolescenti e negli adulti, può limitarsi a sensazioni soggettive di irrequietezza) 4. Spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi ad attività di svago in modo tranquillo 5. È spesso in movimento o agisce come se fosse attivato da un motorino.
7 SINTOMI CARDINE DELL ADHD Impulsività 1. Spesso risponde precipitosamente prima che la domanda venga completata 2. Ha spesso difficoltà ad aspettare il proprio turno. Spesso non riesce a stare in fila o ad aspettare il proprio turno nei giochi o in gruppo 3. Spesso interrompe o si intromette (per es. si intromette nella conversazione o nel gioco altrui) 4. Spesso parla in modo eccessivo (senza un atteggiamento adeguato ai condizionamenti sociali)
8 I SINTOMI... devono essere più gravi di quelli rilevati in altri bambini della stessa età... devono essere più gravi di quelli rilevati in altri bambini dello stesso livello di sviluppo... devono essere presenti in diversi contesti (per es.: famiglia, scuola)... si modificano con l età e possono durare per tutta la vita... devono creare gravi problemi nella vita quotidiana
9 CLASSIFICAZIONE ADHD DIAGNOSI SECONDO DSM-IV (ADHD) Solo inattenzione ADHD: tipo prevalentemente inattentivo Solo iperattività/impulsività ADHD: tipo prevalentemente iperattivo/impulsivo Inattenzione + Iperattività/impulsivita ADHD: tipo combinato
10 Inattento DOP, DC, comportamenti aggressivi Prestazioni scolastiche basse Problemi sociali, rifiuto da parte dei pari > Rischio difficoltà scolastiche Iperattivo Impulsivo Combinato x x x x x x > Rischio problemi sociali
11 CLASSIFICAZIONE ADHD Approccio dimensionale non è come il diabete, l epilessia o la malaria (categoriale) è piuttosto come l ipertensione o l essere in sovrappeso (dimensionale) Si può esserne affetti in misura maggiore o minore; i confini sono indistinti; ma la sua classificazione (ICD-10 o DSM-IV) è di tipo categoriale La stima migliore basata sugli attuali criteri DSM-IV dà una prevalenza del 2-5%
12 OSSERVAZIONE COMPORTAMENTALE L ADHD può non essere osservabile L ADHD peggiora particolarmente In situazioni altamente strutturate In situazioni nuove Quando il paziente è impegnato in attività interessanti Quando il paziente viene seguito individualmente In un contesto controllato e sorvegliato Quando vengono elargite frequenti ricompense In situazioni non strutturate Durante attività ripetitive In situazioni noiose In presenza di molte distrazioni Con sorveglianza minima Quando si richiede attenzione sostenuta o sforzo mentale Durante attività al proprio ritmo
13 Cosa NON è ADHD Comportamento volontario di disturbo Una eccessiva labilità emotiva Un rendimento scolastico inferiore a quanto atteso Un comportamento oppositivo e una tendenza alla rabbia
14 Disturbi associati ma tutte queste caratteristiche possono essere presenti! Fino al 50% disturbo oppositivoprovocatorio 40% disturbi dell apprendimento (soprattutto comprensione del testo e problemi matematici) Fino al 30% disturbo da disregolazione degli impulsi
15 ADHD 11% Tic 40% Disturbo 14% oppositivo-provocatorio Disturbo della (DOP) condotta 4% Umore 34% Disturbi d ansia
16 Cause Neuropsicologia L ADHD comporta la disfunzione di una vasta rete neurale Sistema attentivo anteriore Lobo frontale Striato Analizza i dati Sistema attentivo posteriore Focalizza gli stimoli Cervelletto
17 EZIOLOGIA Neuropsicologia Disfunzioni delle funzioni esecutive Inibizione (motoria, cognitiva ed emotiva) Pianificazione Memoria di lavoro Fluenza verbale Attenzione selettiva e sostenuta Flessibilità cognitiva e controllo dell interferenza Alterazioni di questi aspetti non sono specifici dell ADHD
18 Neuropsicologia- Deficit di autoregolazione Capacità di posticipare una gratificazione Autocontrollo degli impulsi e degli affetti dell attività motoria e verbale Automonitoraggio
19 Sviluppo dell autoregolazione A ca. 3-4 anni i bambini sono in grado di applicare l autoregolazione attraverso l azione (con supervisore) e la mediazione linguistica (sviluppo corteccia prefrontale) Verso i 5-6 anni le regole sono interiorizzate attraverso il dialogo interno il linguaggio ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell autoregolazione
20 Il suo livello di concentrazione e di attenzione sostenuta nel tempo Il livello di motivazione, la fiducia nell impegno e nello sforzo La capacità di rispondere alle sollecitazioni emotive Il processo di pianificazione e soluzione dei problemi Il bambino non riesce a regolare Il suo livello di autostima Il suo comportamento rispettando le regole sociali La tendenza a dare una risposta impulsiva Il suo comportamento motorio
21 DECORSO DEL DISTURBO Psicopatologia dello sviluppo NEONATI/ BAMBINI di 1-3 anni Variazioni temperamentali, disturbi della regolazione e limitato adattamento sociale in associazione con l'interazione genitore/bambino Possibile predittore dell'adhd
22 DECORSO DEL DISTURBO Psicopatologia dello sviluppo BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE (3-5 anni) 18% presenta sintomi ADHD (spec. Iperattivo o combinato) Ridotta intensità e durata del gioco Irrequietezza motoria Problemi associati ed implicazioni Disturbi dello sviluppo Disturbo oppositivo-provocatorio Problemi di adattamento sociale
23 ADHD IN ETÀ PRESCOLARE (3-5 anni) Fattori di rischio Abilità linguistiche e funzionamento cognitivo inferiore alla media Problemi comportamentali (aggressività): stabilità fino al 50% alla III elementare Scarso autocontrollo a 5 anni Forte reattività alle stimolazioni esterne Difficoltà di attenzione (maggior rischio di disturbo dell apprendimento) Difficoltà familiari, stress coniugale, depressione materna Ambiente familiare poco strutturato
24 ADHD IN ETÀ PRESCOLARE (3-6 anni) Problemi specifici nella diagnosi/ diagnosi differenziale Diagnosi differenziale Ritardo mentale/ disturbo dell apprendimento Autismo (spettro) Disturbo dell attaccamento Disturbi sensoriali (deficit visivo/uditivo) La differenziazione dalla vivacità tipica dell età può rivelarsi difficile
25 DECORSO DEL DISTURBO Psicopatologia dello sviluppo BAMBINI DI SCUOLA ELEMENTARE (6-12 anni) Distraibilità Irrequietezza Comportamento impulsivo e dirompente Problemi associati ed implicazioni Disturbi specifici di apprendimento Comportamento aggressivo Bassa autostima Ripetizione di classi Rifiuto da parte dei compagni/coetanei Rapporti familiari difficili
26 DECORSO DEL DISTURBO Psicopatologia dello sviluppo ADOLESCENTI (13-17 anni) Difficoltà nella pianificazione e organizzazione Inattenzione persistente Riduzione dell'irrequietezza motoria Problemi associati Comportamento aggressivo, antisociale e delinquenziale Abuso di alcool e droghe Problemi emotivi
27 DECORSO DEL DISTURBO Psicopatologia dello sviluppo ADULTI (18 anni o più) Sintomi residui Problemi associati: Altri disturbi mentali Comportamento antisociale/ delinquenza Scarso successo nella carriera scolastica e professionale
28 DECORSO DEL DISTURBO Crescenti complicazioni Disturbo oppositivo Disturbo dell'umore Comportamento provocatorio Bassa autostima Comportamento Scarse attitudini Solo distruttivo sociali ADHD Disturbate Problemi di relazioni familiari apprendimento Età Comportamento antisociale Allontanamento dalla scuola Abuso di sostanze stupefacenti Disturbo di condotta Demotivazione Difficoltà di apprendimento
29 PANORAMICA Interventi Psicoeducazione Sul paziente Psicofarmacoterapia Terapia cognitivo-comportamentale Sui genitori Sulla scuola Psicoeducazione Parent training Psicoeducazione Interventi comportamentali
30 Cosa fare in caso di sospetto ADHD La diagnosi è clinica, deve essere effettuata da uno psicologo o neuropsichiatra infantile Se gli insegnanti hanno un sospetto segnalazione alla famiglia Età prescolare: osservazione longitudinale, analisi dei comportamenti predittori di possibile ADHD (scala IPDDAI) Età scolare: scale Conners per insegnanti pag
31 L intervento a scuola per il bambino con ADHD
32 Perché l intervento a scuola Quello scolastico è uno degli ambiti nei quali il disturbo si manifesta in modo più evidente ed è quello meno sensibile ai cambiamenti dopo Parent Training e/o trattamento psicoeducativo con il bambino
33 Obiettivi Riduzione dei problemi comportamentali ed emotivi a scuola Miglioramento delle prestazioni scolastiche Miglioramento della relazione insegnante-bambino
34 Da un ottica di conflitto con il bambino non vuole mai stare fermo/attento.. mi dà un sacco di problemi Ad un ottica di collaborazione con il bambino non riesce a stare fermo/attento lui ha un problema
35 Psicoeducazione Teacher training
36 Psicoeducazione agli insegnanti Le routine Le regole Catturare e mantenere l attenzione Intervento sul deficit di prestazione scolastica 5. Favorire l automonitoraggio
37 1. Le routine ingresso in classe disposizione in fila inizio lezione presentazione delle attività e i relativi tempi di lavoro pause concordate attività ricreative stabilite a priori (ad es. vincolate dal giorno della settimana) dettatura dei compiti ad orario stabilito routine di saluto
38 2. Le regole Porre delle regole chiare all interno della classe è necessario per regolare le interazioni fra pari e con gli adulti. Perché siano efficaci è necessario che siano condivise: è buona prassi discuterle con i bambini, dando loro la possibilità di approvarle o modificarle Devono essere proposizioni positive, non divieti Devono essere semplici, espresse chiaramente Devono essere concrete, cioè descrivere le azioni in modo operativo Devono essere poche (3-4 al massimo) e sintetiche Le regole andranno poi trascritte e disegnate su un cartellone
39 NO Non si deve parlare senza aver alzato la mano per chiedere la parola Non si corre nei corridoi durante la ricreazione Per uscire bisogna essere in fila per due, ed essere tutti pronti Bisogna aver cura delle piante SI Quando vuoi parlare ricordati di alzare la mano Cammina lentamente Preparati in fila al suono della campana Usciamo tutti in fila per due Ricordati di bagnare le piante
40 3. Catturare e mantenere l attenzione Cercare e mantenere il contatto oculare Porre domande introduttive agli argomenti presentati Variare il tono della voce (abbassare il volume, il silenzio) Utilizzare il più possibile supporti visivi (parole colorate alla lavagna, semplici schemi, oggetti, gesti)
41 Muoversi all interno della classe per essere sempre visibili Favorire il lavoro in piccoli gruppi Far intervenire spesso gli alunni
42 L attenzione nel bambino con ADHD Indipendente dalla motivazione L attenzione selettiva spesso è nella norma L attenzione sostenuta (concentrazione per periodi prolungati di tempo) e l attenzione divisa (capacità di svolgere due compiti contemporaneamente) sono invece altamente problematiche
43 4. Intervento sul deficit di prestazione scolastica La maggioranza degli alunni ADHD ha un deficit di prestazione determinato anche da scarse abilità di problem solving Utilizza meno tempo per svolgere le attività (frettoloso) Commette un maggior numero di errori Il lavoro svolto ha un minor livello di qualità
44 Quali sono i compiti più difficili per un alunno con ADHD I lavori molto lunghi, anche se semplici e comprensibili I compiti che richiedono abilità organizzative Prendere appunti
45 Le prove di comprensione del testo scritto Le produzioni scritte Lo studio di materiale da esporre oralmente Le interrogazioni che richiedono la formulazione di discorsi
46 quindi sarebbe meglio Frazionare i compiti lunghi Guidare verbalmente l alunno nei passaggi più difficili Interrompere ogni tanto l attività per verificare il livello di comprensione Pianificare una serie di attività preparatorie alla lettura (analizzare le figure, dare una veloce scorsa ai titoli dei paragrafi, fare ipotesi circa il contenuto del testo ) Richiamare spesso verbalmente l alunno Rinforzare e gratificare regolarmente Dare regolarmente feedback temporali
47 5. Favorire l automonitoraggio Schede di autovalutazione Come ho svolto questo compito? Dare informazioni di ritorno al bambino Comunicazioni giornaliere alla famiglia (non solo per note negative)
48 Teacher training 1. Osservazione 2. Riflessioni su spazi, tempi, attenzione 3. Strategie comportamentali 3-4 incontri nell anno scolastico sul singolo caso
49 1. Osservazione Identificazione ed osservazione sistematica dei comportamenti problematici e analisi funzionale (schede e questionari, ABC, analisi del contesto) Tabella di osservazione sistematica dei comportamenti in classe Sintesi dei risultati ottenuti
50 2. Riflessioni sulla gestione di spazi, tempi e modalità della didattica Rendere l ambiente prevedibile Regole e routines della classe Organizzazione della classe (banchi, fonti di disturbo) Organizzazione dei tempi di lavoro Organizzazione del materiale di lavoro (libri, cancelleria)
51 3. Strategie comportamentali Rinforzare i comportamenti positivi (es.token economy), in particolare quelli incompatibili con un azione negativa Differenziare i comportamenti negativi: non tutti i comportamenti negativi sono ugualmente gravi!
52 Comportamenti lievemente negativi: procedura di estinzione pag. 78 Comportamenti più negativi: punizione Costo della risposta Time-out Favorire l autovalutazione e l automonitoraggio
53 Difficoltà frequenti Richiesta di soluzione rapide Difficoltà nell eseguire analisi funzionali dettagliate Sfiducia nei clinici Percezione di giudizio di scarsa competenza Sensazione di aver già fatto di tutto
54 Stefano, 7 anni
55 Primo colloquio I genitori giungono in consultazione su suggerimento delle insegnanti che lamentano una scarsa aderenza alle regole scolastiche, comportamenti disturbanti in classe, labilità emotiva ed una marcata iperattività presente soprattutto nelle situazioni meno strutturate (inizio delle lezioni, mensa, discussioni in classe) o a fine giornata. II elementare (tempo pieno); rendimento nonostante tutto buono
56 I genitori non concordano pienamente con queste osservazioni, evidenziando sì alcune difficoltà nel rispetto delle regole ma attribuendole ad una vivacità intellettuale del bambino, il quale tende a porsi con l adulto in una posizione paritaria. Appaiono inoltre fieri ed orgogliosi del proprio figlio, al di là di queste problematiche segnalate.
57 Stefano non parla volentieri delle sue difficoltà, è in grado, tuttavia, già al primo colloquio, di compiere una puntuale analisi funzionale: a scuola mi annoio, allora faccio un po lo stupido, così mi sgridano e ogni tanto mi mandano fuori
58 Le conseguenze a lungo termine sono che Stefano inizia a percepirsi ed autodescriversi come cattivo, percepisce per la prima volta di aver deluso qualcuno con il suo comportamento e sviluppa sensi di colpa anche immotivati
59 La famiglia La madre appare molto sensibile al giudizio (negativo) degli altri; anche per questo motivo è più consapevole dei comportamenti problematici del figlio (commenti degli amici, dei nonni). Tiene molto al rispetto delle regole, degli orari E dolce, affettuosa, ma perde il controllo di fronte alle continue sfide del bambino e spesso ha la sensazione di non poter fare nulla per cambiare le cose (scarso senso di competenza genitoriale)
60 Il padre, al contrario, si definisce un po allergico alle regole, non si pone mai in modo autorevole con Stefano, ricerca più il dialogo, e spesso utilizza il gioco per raggiungere un obiettivo con lui. La coppia genitoriale ha pertanto messo in atto una netta suddivisione tra dovere regole (madre) e piacere gioco (padre)
61 Stefano oscilla tra la percezione di sé come ragazzo in gamba, brillante, che può discutere alla pari con l adulto e quella di bambino cattivo, che non sa stare al suo posto e che riceve continui rimproveri. Non sa dare tuttavia esempi di comportamenti negativi, perché non è consapevole di metterli in atto, interiorizzandone solamente le conseguenze negative a livello sociale: allontanamento da parte dei compagni, note scolastiche (deficit di automonitoraggio)
62 Valutazione psicodiagnostica Livello cognitivo medio-superiore (QI 117, QI V 111, QIP 120; LD 103*) Attenzione selettiva e sostenuta nella norma Tutti i test per le funzioni esecutive deficitari Livello degli apprendimenti (lettoscrittura e calcolo) buono
63 Scala SNAP-IV Sottotipo Disattenzione (1-9): 16* Sottotipo Iperattività Impulsività (918): 19* Sottotipo Combinato (1-18): 35* Sottoscala ODD (19-26) : 7
64 Diagnosi Disturbo da deficit di attenzione e iperattività di tipo combinato con aspetti oppositivi-provocatori aspetti depressivi
65 L intervento Counselling con i genitori Counselling con le insegnanti Intervento psicoeducativo con il bambino Più Riorganizzazione della giornata e degli orari
66 Intervento psicoeducativo con il bambino Obiettivi: Miglior autoregolazione del comportamento Esercizio all automonitoraggio ed all autovalutazione Aumento dell autostima Miglioramento delle abilità sociali
67 Counselling con i genitori Definizione del disturbo, presa di consapevolezza Appianamento delle differenze educative e ricerca di concordanza sulle regole e sulle modalità Ambiente prevedibile Genitori come modelli di abili risolutore di problemi (piano di soluzione) Ricerca di soluzioni condivise (cooperazione) al posto della ricerca del controllo sul comportamento del bambino (agonismo) Tempo privilegiato Aumento del senso di competenza genitoriale
68 Counselling con le insegnanti Attività strutturate con combinazione di rinforzi positivi e costo della risposta Auto ed eterovalutazione giornaliera Prevenzione delle situazioni a rischio Evitamento delle situazioni di noia ed aumento del coinvolgimento Cambiamento nelle modalità valutative Aumento delle comunicazioni scuola-casa e viceversa
69 Risultati Netta riduzione dei comportamenti disturbanti in classe e a casa Sostituzione dei comportamenti oppositivi con ricerca di soluzioni (problem solving) e assunzione di responsabilità Sensazione da parte di genitori ed insegnanti di sapere cosa fare in caso di Clima più rilassato e sereno a casa e a scuola
70 direi che è rimasto ADHD ma questo non sembra più essere un problema
71 TUTTI TIRANO LA STESSA CORDA
72 Un caso prototipico Perché?, Perché?, Perché sono un monello? Perché?, Perché?, Perché son senza cuore né cervello? Perché son libero e giocondo? Perché?, Perché son nato giramondo?. Perché?, Perché non voglio andare a scuola? Perché?, Perché dai libri non imparo una parola? Perché? la vita è tanto bella e pur si sa non tutto il mondo balla, A tutti questi 100 e più Perché? Perché? io cerco una risposta anche per te e urlano,strillano, corrono, mi vogliono ubbidiente, docile finto e come un burattino mi vorrebbero guidar, è vietato schiamazzar è proibito brontolar il bambino ha da ubbidir, fare i compiti e studiar. Lo so, lo so, lo so sono un monello, lo so, lo so, lo so son senza cuore né cervello, lo so son proprio un giramondo e pur non so piegarmi a questo mondo, io scappo e mi ribello, sai perché? Perché? perché sono un bambino come te!, e spiegalo, diglielo, cantalo, che scoppi il finimondo urlalo, strillalo, la vita è tanto bella e la vorrei goder basta poco per campar, che m'importa di studiar non si può solo ubbidir, voglio vivere e capir. Lo so, lo so, lo so sono un monello, lo so, lo so, lo so...
73 Riferimenti Disturbi dell attenzione e iperattività. Guida per psicologi ed insegnanti Kirby E., Grimley L., ed.erickson L alunno iperattivo in classe. Problemi di comportamento e strategie educative Di Pietro M., Bassi E., Filoramo G., Ed. Erickson Il bambino con deficit di attenzione/iperattività. Diagnosi psicologica e formazione dei genitori Vio C., Marzocchi G.M., Offredi F., Ed.Erickson Linee guida SINPIA 1^ Carta dei diritti del bambino disattento/iperattivo
74 Diminuzione dei rientri pomeridiani a scuola (2 pomeriggi invece che 5, con attività meno impegnative) Agenda settimanale prestabilita Compiti al sabato mattina con il padre Orari delle routines prestabiliti (ma non troppo rigidamente )
75 Tabella di osservazione sistematica dei comportamenti in classe Comportamenti negativi Dà pugni Dà schiaffi Dà spintoni Dice parolacce Minaccia Dà calci Lancia il cibo Vocifera e canticchia da solo Non obbedisce alle richieste della maestra Tira i compagni Fa gestacci Disegna mentre la maestra fa lezione Alza la mano e non aspetta di essere chiamato Interrompe qualcuno Interviene a sproposito positivi Obbedisce alle richieste Gioca tranquillamente Ringrazia Chiede scusa Chiede per favore Alza la mano e aspetta di essere chiamato Interviene a proposito Data Data Data Data Data Data
76 Ora/ materia 9.30 italiano Antecedente Comportamento Conseguenza (quali sono gli eventi che hanno preceduto il comportamento?) (che cosa ha fatto/detto il bambino?) (cosa è successo dopo, come hanno reagito il bambino, l insegnante e i compagni) La maestra sta scrivendo alla lavagna le frasi da copiare Paolo fa le boccacce e lancia pezzi di gomma I compagni ridono; la maestra si arrabbia, lo rimprovera e lo manda fuori dalla classe per un po
77 per il bambino con ADHD la motivazione è la molla indispensabile per il mantenimento dell attenzione 13% falso 67% vero
78
79 durante l esecuzione di un compito è bene astenersi dal fornire indicazioni, verbali o non verbali 60% falso 40% vero
80 CONNERS TEACHER RATING SCALE-REVISED Nome età data Di seguito è riportato un elenco di comportamenti. Per ogni definizione che descrive il comportamento del bambino negli ultimi sei mesi, si prega di mettere una crocetta: su 3 se il comportamento è molto vero, su 2 se abbastanza vero, su 1 se talvolta vero, sullo 0 se totalmente falso 1. Non sta attento e si distrae facilmente Provocatorio E irrequieto, nel senso che si agita Dimentica cose che ha già imparato Disturba gli altri bambini Ha un atteggiamento di sfida verso gli adulti, e si rifiuta di svolgere quanto richiesto E sempre impegnato a fare qualcosa o si comporta come guidato da un motore E poco bravo in ortografia E irrequieto e iperattivo E dispettoso e vendicativo Si alza in piedi in classe o in altre situazioni in cui dovrebbe stare seduto Giocherella con le mani e i piedi o si agita quando è seduto Ha difficoltà nella lettura rispetto ai coetanei Ha un tempo di attenzione limitato
81 16. Presta attenzione solo alle cose che gli interessano veramente Fa fatica ad aspettare il suo turno Mostra una mancanza di interesse per la scuola Si distrae o ha difficoltà nel mantenere l attenzione a lungo Presenta scatti di collera, comportamenti esplosivi ed imprevedibili Corre e si arrampica dappertutto in situazioni in cui dovrebbe stare fermo Ha difficoltà in matematica Interrompe gli altri o si intromette Fa fatica a giocare o ad impegnarsi in modo tranquillo nelle attività del tempo libero Non finisce le cose che incomincia Non si attiene alle istruzioni che gli vengono date e non finisce i compiti a scuola, i lavori domestici, gli incarichi lavorativi E eccitabile e impulsivo E irrequieto, sempre in movimento o su di giri
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83 ADHD. Attention Deficit Hyperactivity Disorder Dr.ssa Simona Giribone Psicologa, Psicoterapeuta
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