Economia Provinciale - Rapporto Istruzione

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1 Economia Provinciale - Rapporto Istruzione

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3 Istruzione 229 Popolazione scolastica nella provincia della Spezia Sulla base dei dati forniti dall Ufficio scolastico provinciale della Spezia, gli studenti iscritti all anno scolastico 2007/2008 nelle scuole pubbliche e private della provincia ammontano a , dei quali maschi (51,3%) e femmine (48,7%). L analisi quest anno esclude le scuole materne per le quali l Ufficio scolastico non ha ancora messo a disposizione i dati. Le scuole elementari e le medie superiori hanno un numero maggiore di allievi, dato ovviamente da correlare alla durata quinquennale dei corsi, e raccolgono rispettivamente il 39% e il 37% della popolazione studentesca, mentre alle medie inferiori sono iscritti alunni (il 24% degli studenti). Il 3,7% degli studenti delle scuole spezzine, pari a 815 alunni, frequenta istituti privati; alta l incidenza nelle scuole elementari (8,4%), mentre risultano del tutto inesistenti le scuole private superiori di II grado. Le scuole: tipologia e distribuzione territoriale La popolazione scolastica della provincia (sempre con esclusione delle scuole dell infanzia) viene ospitata in 125 scuole, fra pubbliche e private. Il loro numero appare stabile, dopo gli accorpamenti che negli anni scorsi hanno portato ad una riduzione degli Istituti.

4 230 Rapporto Economia Provinciale 2007 Per quanto attiene alla distribuzione delle scuole sul territorio provinciale va rilevato che l area del Golfo, che presenta una densità di popolazione decisamente superiore alle altre subaree, vede la presenza complessiva di 52 scuole, 38 sono in Val di Magra, 10 nell Alta Val di Vara (che pur avendo una popolazione in età scolare minima ha un territorio molto vasto), 13 e 12 rispettivamente nella Medio-Bassa Val di Vara ed in Riviera. Il Ministero della pubblica Istruzione intende il termine scuola come punto di erogazione del servizio e conteggia separatamente le sezioni staccate e i singoli indirizzi delle scuole secondarie di secondo grado. In provincia della Spezia in tal modo si contano 17 istituti medi superiori, concentrati alla Spezia e a Sarzana con la sola eccezione di due sedi distaccate (una a Levanto e una a Varese Ligure). Istruzione media superiore Concentrando l attenzione sulla ripartizione degli alunni iscritti alla scuola media superiore, si osserva che oltre il 30% sceglie i licei. Consistente anche l adesione agli Istituti professionali (complessivamente 18%, tra I.P.S.C.T L.Einaudi, I.P.S.A.R. Casini e I.P.I.A. D. Chiodo ), agli Istituti commerciali (16,1%), e all Itis Cappellini, che ha riunito da solo, con studenti, quasi il 13% della popolazione studentesca provinciale, confermandosi la scuola che raccoglie il maggior numero di studenti.

5 Istruzione 231 Se si pone mente alle scelte più recenti degli studenti spezzini rappresentate dalle iscrizioni al primo anno di corso per l anno scolastico si può affermare che rispetto a cinque anni fa gli studenti sono più orientati verso i tradizionali licei e verso gli istituti che hanno differenziato la propria offerta (segnatamente l Istituto magistrale, che si presenta oggi come liceo psicopedagogico, liceo delle scienze sociali e liceo linguistico moderno) mentre appaiono meno attratti dall insieme degli istituti professionali e dagli istituti ad indirizzo commerciale (soprattutto il tradizionale ITC Da Passano).

6 232 Rapporto Economia Provinciale 2007 La presenza straniera Secondo i dati del Centro Servizi Amministrativi della Provincia della Spezia gli studenti originari di paesi esteri iscritti all anno scolastico sono e rappresentano il 7,7% degli studenti della provincia. In valori assoluti la più alta presenza si rileva nella scuola elementare, mentre l incidenza percentuale maggiore sul totale degli studenti (9,1%) è nelle scuole medie di primo grado. Per quanto riguarda le aree geografiche di provenienza si riscontra una notevole presenza di ragazzi provenienti da paesi dell Europa extra UE e da quelli dell America centro-meridionale. Più contenuta, ma pur sempre significativa, la presenza di ragazzi del Nord Africa (299) e dell Unione Europea (285). Per il dettaglio dei singoli Paesi si veda la tabella n:1/all. Dei 494 stranieri che frequentano le scuole medie superiori della provincia ben 103 (il 20,9%) frequentano l Istituto professionale Einaudi, quasi altrettanti (100, pari al 22,3%) frequentano l Istituto Professionale Chiodo, 66 (il 13,4%) l Istituto Alberghiero Casini: gli studenti di nazionalità estera frequentano quindi in misura maggiore gli Istituti professionali, dove si ha la maggiore incidenza % sul totale degli studenti.

7 Istruzione 233 Istruzione universitaria Dai dati del Miur risulta che nell anno accademico (ultimo dato disponibile) erano iscritti agli atenei italiani studenti provenienti dalla provincia spezzina; la percentuale più rilevante riguarda le femmine (54,3%), mentre i maschi rappresentano il restante 45,7%. L ateneo pisano si conferma quello prescelto dalla maggioranza degli studenti (43%) seguito da Genova, Parma e Firenze.

8 234 Rapporto Economia Provinciale 2007 La ripartizione degli studenti iscritti fra le diverse facoltà vede al primo posto ingegneria, con 733 iscritti, seguita da lettere e filosofia (728) e da giurisprudenza (611). Nell a.a gli Atenei di tutta Italia hanno immatricolato globalmente 879 studenti spezzini; se si paragona la composizione per facoltà con quella degli spezzini immatricolati nell a.a , si evidenzia il calo di alcune facoltà fra quelle maggiormente scelte negli anni passati: in primo luogo Lettere e filosofia (che perde 3,2 punti di peso %), Giurisprudenza (-2,9 punti di peso %). Scienze matematiche, fisiche e naturali, che pesava l 11,5% cinque anni fa e incide oggi per l 8,8% delle immatricolazioni. Di contro aumenta il peso della voce Altro, nella quale sono stati raccolti, oltre ad alcuni corsi di studio meno tradizionali, i corsi di interfacoltà di recente istituzione che assommano oggi da soli quasi il 10% delle nuove iscrizioni.

9 Istruzione 235 Gli studenti spezzini che hanno completato i loro studi universitari nell anno solare 2006 sono stati complessivamente 980; la ripartizione per sesso ed ateneo rispecchia quella delle iscrizioni: anche in questo caso il numero delle femmine (546) supera quello dei maschi (434), mentre per quanto riguarda gli atenei risulta preminente il numero dei laureati all ateneo di Pisa (395, pari ad oltre il 40% del totale). Anche facendo riferimento ai corsi di laurea la ripartizione dei laureati rispecchia quella delle iscrizioni: il numero maggiore di laureati si è registrato nella facoltà di ingegneria - che ha raccolto il 14,4% del totale dei laureati seguita dalle facoltà di Lettere, Medicina, Economia e Giurisprudenza: oltre il 60% dei laureati del 2006 sono compresi in queste facoltà. Il Miur ha pubblicato anche i dati relativi ai laureati suddividendo i corsi di studio secondo la classificazione internazionale ISCED_97, che consente di distinguere le aree di appartenenza dei singoli corsi al di là della facoltà. Può essere di qualche interesse confrontare secondo questa classificazione la composizione degli spezzini laureati nel 2006 con quella delle macroaree di confronto. Questa evidenzia una sostanziale uniformità rispetto alle macroaree; da rilevare tuttavia una maggiore incidenza dei laureati spezzini nei corsi di studio legati alla salute, alla biologia, alle arti e di contro un peso inferiore dei laureati in scienze economiche e in scienze dell educazione.

10 236 Rapporto Economia Provinciale 2007 L offerta universitaria alla Spezia In collaborazione con importanti atenei italiani, alla Spezia si tengono anche nell anno accademico cinque corsi di laurea: Corso di laurea triennale in informatica applicata, in convenzione con l Università di Pisa; Corso di laurea triennale in ingegneria meccanica, in convenzione con l Università di Genova; Corso di laurea triennale in Ingegneria nautica, in convenzione con l Università di Genova; Corso di laurea specialistica in Ingegneria nautica, in convenzione con l Università di Genova; Corso di laurea specialistica in Design navale e nautico, in convenzione con l Università di Genova ed il Politecnico di Milano; I corsi si svolgono presso la sede del polo universitario G.Marconi che, presente in città dal 1997, rappresenta un importante realtà per studenti, spezzini e non, che intendono proseguire gli studi seguendo corsi universitari. Il numero degli studenti iscritti all anno accademico è complessivamente 723, con un aumento rispetto all anno precedente di 114 studenti, +18,7%, di cui 318 provenienti da fuori provincia e 15 di nazionalità straniera.

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13 239 Focus La situazione occupazionale degli spezzini laureati nel 2003

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15 Laureati 241 I laureati spezzini del 2003: un confronto su scala regionale e nazionale L attenzione della Camera di Commercio della Spezia verso l inserimento lavorativo dei laureati della nostra provincia prosegue ormai da anni; i dati raccolti nell arco della nostra esperienza mirano ad ampliare le conoscenze inerenti i risvolti occupazionali post- laurea dei giovani. Secondo i dati forniti dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR) gli studenti spezzini che hanno conseguito la laurea o un diploma di laurea nell anno solare 2003 sono stati dei quali 463 femmine - rappresentanti il 15,1 % del totale dei laureati della regione Liguria dell anno. Fra i laureati spezzini del 2003 gli indirizzi di studi maggiormente presenti sono stati quelli giuridico, economicostatistico, ingegneristico; se - guo no i corsi in campo me - dico e veterinario, il gruppo letterario, le scienze matematiche, fisiche e naturali. Confrontando la distribuzione relativa agli indirizzi di studio dei laureati spezzini con quelle delle altre province liguri e delle macroaree alle quali la nostra provincia appartiene emergono alcune differenze: il numero dei laureati in Giurisprudenza risulta avere alla Spezia un incidenza maggiore di 3,9 punti percentuali rispetto alla media nazionale (16,9% del totale dei laureati spezzini contro il 13,0% a livello nazionale), secondo solo ad Imperia dove il dato raggiunge il cospicuo peso del 21,2%; i laureati spezzini nel campo scientifico - matematico hanno un peso decisamente più elevato che altrove: 9,2% contro valori oscillanti fra il 6,1% di Imperia e l 8,9% di Genova; alla Spezia il numero dei laureati in Ingegneria (14,5%) è maggiore rispetto al dato nazionale (13,1%) e di Imperia (12,1%), ma decisamente inferiore rispetto al dato del Nord Ovest (16,8%) e della regione nel suo complesso (15,9%); i laureati delle facoltà letterarie alla Spezia (10% del totale) così come in regione, risultano avere un incidenza minore rispetto sia al dato nazionale (11,8% con una differenza di 1,8 punti percentuali) che all 11,1% del Nord Ovest;

16 242 Rapporto Economia Provinciale 2007 gli operatori della sanità (medici, paramedici, veterinari ) rappresentano il 12,7% dei laureati, in linea con i dati su scala regionale, con un incidenza superiore alla media nazionale (11,9%) e, soprattutto, a quella del Nord Ovest (9,2%); le facoltà ad indirizzo economico e statistico alla Spezia rivestono un peso (15%) decisamente superiore al valore regionale, secondo solo ad dato di Imperia (17,3%) e in linea con quello del Nord Ovest (14,8%); i laureati spezzini nel campo delle scienze politiche e sociali (5,9%) rivestono la più alta percentuale di tutta la Liguria, ma minore se si confronta il dato su scala nazionale (6,5%) e con il Nord Ovest (6,2); il numero dei laureati in Psicologia e Scienze della Formazione della Spezia (4,2%) risulta essere più basso rispetto al dato delle macroaree di riferimento; su scala nazionale inferiore del 3,7%, e indubbiamente minore rispetto al dato del Nord Ovest (8,2%). L indagine: La situazione occupazionale dei giovani laureati nell anno 2003 L indagine, portata avanti quest anno sui laureati del 2003, si propone di verificare la riuscita dell inserimento dei laureati spezzini nel mondo del lavoro a distanza di quattro anni dal conseguimento del titolo di studio. Per effettuare tale studio sono stati utilizzati 770 nominativi forniti dagli atenei di Pisa (368), Genova (181), Parma (132), Firenze (60), Bologna (15) e Milano (14), presso i quali si sono laureati l 87% degli studenti spezzini. I soggetti sono stati contattati telefonicamente dallo staff della Camera di Commercio della Spezia, che ha loro proposto la compilazione di un apposito questionario.

17 Laureati 243 Sono stati 605 i laureati che è stato possibile intervistare, cioè il 78,6% del totale; la copertura del campione che si era ottenuta per gli anni 2001 e 2002 era stata rispettivamente del 68,8% e 69,9%. Se si osserva la copertura del campione per città sede di Ateneo, le percentuali di risposta possono essere considerate tutte soddisfacenti, in quanto oscillano fra il 66,7% di Bologna ed il 92,9% di Milano. Il 48,1% degli intervistati ha conseguito il titolo di studio all Ateneo di Pisa, il 21,8% a Genova, il 17,7% a Parma, mentre il rimanente 12,4% si divide fra Firenze, Milano e Bologna. Per poter fare un analisi più precisa, l indagine di quest anno si avvale della classificazione per gli indirizzi di studi ISCED_97 (International Standard Classification of Education, classificazione internazionale standard dell educazione). Se si rapporta il numero dei laureati con quello degli intervistati tenendo presente la suddivisione per indirizzo di studi - così come sopra specificato - si mette in evidenza il

18 244 Rapporto Economia Provinciale 2007 grado di copertura del campione per ciascun corso: è totale per quanto riguarda le Scienze sociali e comportamentali, Matematica e Statistica, Veterinaria, Giornalismo e informazione. Inoltre, si registrano percentuali superiori alla media per i laureati in Scienze naturali, Informatica e Ingegneria, mentre scendono al di sotto della media gli altri rami accademici fino a toccare il 38,2% per i laureati in Scienze fisiche, come si evince dalla tabella a seguire. Su 605 Intervistati 520 risultano occupati (86,0%) e 85 risultano non occupati (14,0%). L indagine condotta quest anno ha messo in evidenza rispetto al dato del 2002 un aumento dei laureati spezzini che lavorano, con un incremento di 7,4 punti percentuali. Se si osserva la distribuzione per comparto di lavoro dei laureati del 2003, si rileva che il 67,5% dei laureati

19 Laureati 245 lavora nel settore privato, mentre il rimanente 32,5% lavora nel settore pubblico. Rispetto all indagine precedente risulta aumentata la percentuale dei laureati impiegati nel settore pubblico, con un incremento del 9,9%, e di contro diminuita quella degli occupati nel settore privato (dal 77,4% del 2002 al 67,5% del 2003). Prendendo in esame le tipologie lavorative dei laureati occupati si osserva che la maggior parte risultano occupati alle dipendenze (385), mentre 137 laureati svolgono un lavoro autonomo. Rispetto al 2002 si regista un decremento dei lavoratori dipendenti (73,7% contro il 79,0% dell indagine precedente) e un aumento dei lavoratori indipendenti (26,3% contro il 21,0% dell indagine del 2002). Fra i laureati alle dipendenze il 70,0% ha un contratto a tempo indeterminato, mentre il 30,0% lavora a tempo determinato. Stabili relativamente a questo aspetto le percentuali: i lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato nell indagine precedente erano il 70,6%.

20 246 Rapporto Economia Provinciale 2007 Per quanto riguarda la qualifica professionale dei laureati del 2003 che lavorano alle dipendenze, 209 ricoprono la qualifica di impiegato, 41 di quadro, 7 di operaio, 6 di dirigente mentre 5 sono apprendisti. Analizzando l orario di lavoro di coloro che sono stati assunti con contratto di lavoro alle dipendenze, emerge che 351 laureati sono stati assunti con un contratto di lavoro a tempo pieno, mentre 32 hanno un contratto a tempo ridotto. Fra questi il 40,6% dichiara di svolgere un lavoro part-time per scelta personale, mentre il 59,4% ammette di lavorare a tempo ridotto per l impossibilità di trovare lavoro a tempo pieno.

21 Laureati 247 Riguardo alla posizione professionale ricoperta dai 137 laureati che svolgono un lavoro autonomo, 84 sono liberi professionisti, 20 rivestono la qualifica di collaboratore coordinato e continuativo, 12 sono consulenti, 12 borsisti, 5 imprenditori e 4 sono soci. Non tutti i laureati del 2003 lavorano in provincia della Spezia; dall indagine emerge infatti che, su 520 occupati, 310 lavorano in provincia, mentre 210 risultano occupati fuori provincia. Se si paragona il dato con quello emerso dall indagine sui laureati del 2002 si evidenzia un aumento del peso percentuale degli occupati fuori provincia (40,4% contro il 32,6% della precedente indagine) e una corrispondente diminuzione degli occupati nella provincia (59,6% contro il 67,4% della precedente rilevazione).

22 248 Rapporto Economia Provinciale 2007 Nell indagine di quest anno, a differenza dell anno passato, è Genova (15,2%, percentuale tuttavia in diminuzione rispetto all indagine precedente) la città nella quale più spesso hanno trovato lavoro gli spezzini che lavorano fuori provincia; Milano nel 2003 ha dato occupazione ad una percentuale minore di laureati rispetto all anno precedente (11,9% contro il 16,3% del 2002). Da annotare che Massa Carrara offre lavoro al 12,4% degli spezzini occupati fuori provincia, e che all estero lavora il 9,0% dei fuori sede. Le motivazioni che hanno spinto i 210 laureati che lavorano fuori provincia a trasferirsi sono per il 43,7% le scarse opportunità lavorative nel territorio spezzino, mentre il 56,3% ha preferito spontaneamente trovare occupazione fuori dalla nostra provincia.

23 Laureati 249 A questi 210 laureati è stato chiesto se sarebbero disposti a tornare a lavorare in provincia: una possibilità di questo genere sarebbe accolta favorevolmente dal 59,0% degli intervistati, mentre il 41,0% non è disposto a tornare alla Spezia. Un ulteriore domanda è stata rivolta circa le condizioni alle quali sarebbero disposti a tornare a lavorare in provincia. Come si può notare dal grafico n.12 sottostante, ben il 71,0% dei laureati disposti a rientrare alla Spezia tornerebbe a parità di condizioni economiche e lavorative, il 21,0% per una retribuzione più vantaggiosa, il 5,6% per un lavoro più stimolante ed infine solo il 2,4% a qualunque condizione.

24 250 Rapporto Economia Provinciale 2007 Un apposita domanda è stata poi rivolta ai lavoratori dipendenti circa il grado di coerenza fra il corso di studi seguito e il lavoro svolto; dall indagine in oggetto emerge che il 67,7% svolge un lavoro attinente al titolo di studio conseguito, mentre il 32,3% dichiara di svolgere un lavoro non attinente al tipo di laurea acquisito. Analisi per indirizzi di studio La scomposizione per indirizzo di studi delle interviste realizzate è evidenziata nel grafico seguente: ** Per la corrispondenza fra la nomenclatura internazionale ISCED_97 e i corsi di studio si veda la tabella n. 4.

25 Laureati 251 Integrando i dati in esso riportati con i risultati delle interviste è possibile fare alcune osservazioni sulla situazione, a quattro anni dal conseguimento del titolo di studi, dei laureati dei diversi corsi di laurea. I laureati in Giornalismo, Matematica, Statistica, Scienze ambientali, Architettura, Servizi sociali e Veterinaria sono tutti occupati; i valori assoluti bassi però non consentono, per questi come per altri indirizzi di studio, di estrapolare un analisi delle possibilità di occupazione dei laureati. Tra i gruppi di laureati con valori assoluti più elevati, quelli che sembrano trovare impiego più facilmente sono gli Ingegneri, con una percentuale del 92,6%, ma buone appaiono anche le percentuali di occupazione dei laureati in Economia e commercio, nei corsi inerenti le Scienze della salute ed in Giurisprudenza, rispettivamente 82,8%, 85,6% e 86,4%. Da sottolineare che nel gruppo sopra citato, la più bassa percentuale registrata dai laureati in Economia e Commercio può essere ricondotta al lungo praticantato (tre anni) necessario per conseguire l abilitazione alla professione di dottore commercialista (che ricade a ridosso della nostra indagine). Continuano invece a manifestare maggiori difficoltà i laureati in materie umanistiche (69,6% di occupati). Se poi si analizza la sede lavorativa dei laureati, si nota che fra gli Ingegneri e i laureati in Economia quasi la metà lavora fuori provincia; la percentuale di coloro che hanno trovato lavoro in provincia della Spezia cresce moderatamente se si sposta l attenzione sui laureati nel campo delle scienze della salute (55,8%) e sui laureati in ambito umanistico (61,5%), mentre sale più decisamente per i laureati in Giurisprudenza (73,7%). Per quanto riguarda l attinenza fra il lavoro svolto e il titolo di studio conseguito (che, come già detto, prende in esame solo i lavoratori alle dipendenze) gli ingegneri e i laureati in ambito medico e paramedico registrano elevate percentuali, rispettivamente del 94,5% e del 93,4%; molto inferiore, intorno al 76-77% invece, la percentuale di attinenza laurea-professione per i laureati in Giurisprudenza e in materie umanistiche. In posizione intermedia i laureati in Economia che svolgono un lavoro attinente alla laurea conseguita nell 82,5% dei casi.

26 252 Rapporto Economia Provinciale 2007 Dall indagine compiuta per verificare la situazione occupazionale dei laureati del 2003, tenendo conto dei dati sugli intervistati suddivisi per indirizzo di studio così come evidenziato nella tabella n.8, emerge che, su 605 laureati, 85 sono non occupati; 5 di questi sono in cerca di prima occupazione, 14 sono in cerca di nuova occupazione, 21 si trovano nella condizione di studente poiché stanno frequentando corsi di specializzazione post laurea o perché stanno conseguendo una seconda laurea, e 45 stanno svolgendo tirocini presso aziende private, pubbliche o presso studi professionali. Se si approfondisce per indirizzo di studio la situazione di coloro che non hanno trovato occupazione a quattro anni dalla laurea, si osserva che il gruppo più numeroso di non occupati si trova nel ramo di economia e commercio con 20 non occupati: di questi 6 stanno svolgendo pratica presso uno studio professionale, 4 hanno già un lavoro che inizieranno in futuro, 1 è disoccupato in cerca di prima occupazione, 3 sono in cerca di una nuova occupazione, 1 sta svolgendo un dottorato di ricerca, 1 sta prendendo una specializzazione post laurea e 4 non hanno specificato la propria condizione. Al secondo posto per numero di non occupati si collocano i laureati in campo umanistico (17 non occupati; di questi 5 sono in cerca di nuova occupazione, 3 sono in cerca di prima occupazione, 1 sta conseguendo una 2 laurea, 3 stanno svolgendo un dottorato di ricerca, 1 sta svolgendo una specializzazione post laurea, e 4 non hanno specificato la propria condizione). Al terzo posto si collocano i laureati

27 Laureati 253 in Scienze della salute (13 non occupati); di questi 1 sta prendendo la 2 laurea, 1 sta svolgendo un dottorato di ricerca, 5 stanno prendendo una specializzazione postlaurea ed infine 6 sono in altre condizioni. Conclusioni Il metro di giudizio che esprime la realizzazione in ambito professionale di un individuo è l essere soddisfatto del lavoro che svolge. Complessivamente il 65,4% degli intervistati che ha trovato lavoro si dichiara abbastanza soddisfatto della propria occupazione, il 23,1% dichiara di esserne molto soddisfatto, mentre l 8,7% dichiara di esserne poco contento e l 1,3% dichiara di non essere affatto contento del lavoro che svolge. Se l analisi si spinge a considerare il grado di soddisfazione del lavoro distinguendo tra coloro che lavorano in provincia e coloro che invece lavorano fuori, si evidenzia che i laureati che lavorano fuori provincia presentano una maggiore percentuale di molto soddisfatti (26,4%) rispetto a quelli che lavorano in provincia

28 254 Rapporto Economia Provinciale 2007 (20,6%); anche la percentuale di coloro che a quattro anni dalla laurea si dichiarano abbastanza soddisfatti risulta essere a favore di coloro che lavorano fuori provincia (66,7%) rispetto a quelli che, invece, lavorano in provincia (64,5%). Un primo aspetto della soddisfazione del proprio lavoro riguarda l orario: in complesso oltre l 85,9% degli intervistati è soddisfatto ma, distinguendo tra coloro che lavorano in provincia e coloro che invece lavorano fuori, si nota che è maggiore la percentuale degli occupati in provincia che si dichiarano molto soddisfatti (33,2%) rispetto a quelli che lavorano fuori provincia (29,0%), mentre la percentuale di abbastanza soddisfatti è maggiore per i laureati impiegati fuori provincia rispetto a quelli che lavorano in provincia (56,2% contro il 53,2%). Il livello di soddisfazione scende quando si parla della retribuzione percepita, soprattutto per gli occupati in provincia: complessivamente il 61,9% di costoro si dichiara soddisfatto (molto o abbastanza) di questo aspetto lavorativo, contro il 73,4% di molto o abbastanza soddisfatti fra coloro che lavorano fuori provincia.

29 Laureati 255 Un altro importante elemento di soddisfazione nel lavoro concerne le possibilità di crescita professionale offerte dal lavoro svolto: in questo caso i dati mostrano un livello di soddisfazione complessivamente superiore per coloro che hanno trovato una collocazione lavorativa al di fuori del territorio provinciale (71,9% fra molto o abbastanza) rispetto a quelli che sono occupati in provincia (62,6%). La valutazione infine relativa al gradimento del tipo di lavoro svolto vede una maggiore percentuale di completamente soddisfatti fra coloro che lavorano fuori provincia (65,2 % contro il 59,4 di quelli che lavorano in provincia); mentre il 31,0% degli intervistati che lavora in provincia si dichiara abbastanza soddisfatto contro il 28,1% di coloro che lavorano fuori provincia. Confronto con le analisi degli anni precedenti L esperienza accumulata fino ad oggi dalla Camera di Commercio della Spezia sulle condizioni occupazionali dei laureati spezzini dal 2000 al 2003 ci permette di tracciare una situazione del mercato occupazionale e linee guida sull inserimento lavorativo dei giovani della nostra provincia. Nell indagine inerente i laureati del 2003 si registra una diminuzione della percentuale dei non occupati (14,0%), che interrompe la crescita che dal 2000 al 2002 aveva portato la percentuale degli inoccupati al 21,4%. Conseguentemente, la relazione inversa fra le due variabili fa registrare un aumento degli occupati tra i laureati del 2003 rispetto agli anni precedenti, del +1,1% in relazione ai laureati del 2000, del + 2,7% per i laureati del 2001 e del +7,4% per quanto riguarda i laureati del 2002.

30 256 Rapporto Economia Provinciale 2007 Per spiegare questo dato bisogna precisare che le indagini condotte finora hanno preso in esame il fenomeno occupazionale nella sua più ampia accezione, includendo la realtà dei lavoratori atipici o flessibili. Nello specifico, per lavoro atipico si intendono tutte quelle formule contrattuali nelle quali rientrano: collaboratori occasionali, a progetto, coordinati e continuativi, interinali o a tempo determinato. Queste tipologie di lavoratori meritano una particolare attenzione, in quanto emblemi del lavoro precario; se nel 2003 si assiste a un aumento così sostanzioso dell occupazione nel suo complesso, questo dato è da ricondurre prevalentemente alla categoria dei lavoratori flessibili, che passa dal 25,7% del totale degli occupati del 2002, al 32,1% del Inoltre, secondo un sondaggio a livello nazionale condotto nel 2005 da Eurispes, lo status di lavoratore atipico sembra caratterizzare ben l 83,2% dei laureati. Nella ricerca del 2003 si registra inoltre, un impennata dei laureati che lavorano nel pubblico impiego (32,5%), mentre nelle indagini precedenti il relativo valore non superava il 25%. L aumento dei dipendenti della Pubblica Amministrazione tra i laureati del 2003 può essere dovuto alle assunzioni autorizzate dal Consiglio dei Ministri nel 2005 ai sensi della legge 311/2004. Comunque in tutte le indagini condotte finora rimane maggioritaria l occupazione nel settore privato.

31 Laureati 257 Se nel 2001 si registra un aumento di 11,6 punti percentuali dei lavoratori autonomi rispetto al 2000, nel 2002 il dato decresce (21,0%) sfiorando la percentuale registrata dai laureati del 2000, salvo riprendere quota nel 2003 (26,3%). La mobilità dei laureati spezzini è forse il tema più sentito per la Camera di Commercio della Spezia a causa delle forti ripercussioni sul sistema economico della nostra provincia. L allontanamento degli Spezzini che hanno conseguito un diploma di laurea impoverisce il tessuto sociale del Golfo dei Poeti, provocando una perdita di materiale umano essenziale per l innovazione dei campi inerenti la competitività economica della Spezia. Se nel 2000 le percentuali degli occupati fuori e dentro la provincia erano molto vicine (53,3% dei laureati lavoravano alla Spezia, mentre il 46,7 % lavorava fuori) nel 2001 si è assistito ad un aumento dei laureati occupati alla Spezia (65,9%), tendenza che è stata confermata nel 2002 con il 67,4% di occupati in provincia, dato che però decresce di 7,8 punti percentuali con i laureati del 2003.

32 258 Rapporto Economia Provinciale 2007 Analizzando le sedi di lavoro degli occupati fuori provincia osserviamo alcuni cambiamenti per quanto concerne i laureati del La ricerca condotta ha fatto emergere che i laureati spezzini hanno scelto meno frequentemente di lavorare a Milano (dal 19,6% del 2000 all 11,9% del 2003) e questo fenomeno può essere collegato all elevato costo della vita che caratterizza il capoluogo lombardo. Di contro si riscontra un aumento di coloro che si occupano all estero non solo laureati in scienze diplomatico-politiche, ma anche interpreti, fisici e ingegneri.

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36 262 Rapporto Economia Provinciale 2007 % di immatricolati in Atenei italiani sul totale diplomati dell'anno. Anno 2005 (Fonte: Elabor. Uff. Statistica CCIAA su dati MIUR e Istat)