PIANO DI GESTIONE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC), NAZIONALE (SIN) E REGIONALE (SIR) DELLA RETE NATURA 2000 NELLA PROVINCIA DI CATANZARO
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1 REGIONE CALABRIA ASSESSORATO AMBIENTE COMUNITA EUROPEA PROVINCIA DI CATANZARO POR CALABRIA 2000/ RETE ECOLOGICA REGIONALE MISURA: 7.1 A) 1.10 A) PIANO DI GESTIONE DEI SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC), NAZIONALE (SIN) E REGIONALE (SIR) DELLA RETE NATURA 2000 NELLA PROVINCIA DI CATANZARO PIANO DI GESTIONE ALLEGATO 2 PIANO DI GESTIONE DEL SIN TORRENTE PESIPE E DEL SIR SUGHERETE DI SQUILLACE PIANO DI GESTIONE GIUGNO 2007
2 II PARTE-PIANO DI GESTIONE 1 VALUTAZIONE GENERALE DEI SITI Valenze vegetazionali Siti a dominanza di habitat montano-collinari Siti a dominanza di habitat umido-fluviali Valenze faunistiche Siti a dominanza di habitat montano-collinari Siti a dominanza di habitat umido-fluviali Individuazione dei fattori di criticità e minaccia Analisi dei principali fattori di minaccia e criticità per il SIN e il SIR Metodologia di valutazione delle minacce Fattori di criticità e minaccia per i siti a dominanza di habitat montano-collinari SIR Sughereta di Squillace (IT ) Fattori di criticità e minaccia per i siti a dominanza di habitat umido-fluviali SIN Torrente Pesipe (IT ) Obiettivi Obiettivi generali Obiettivi di sostenibilità ecologica Obiettivi specifici a breve-medio termine Obiettivi specifici a lungo termine Obiettivi di sostenibilità socio-economica Obiettivi specifici a breve-medio termine Obiettivi specifici a lungo termine Strategia di gestione Strategia per la sostenibilità ecologica Strategia a breve-medio termine Strategia a lungo termine Strategie per la sostenibilità socio-economica Strategia a breve-medio termine Strategia a lungo termine Interventi di gestione Schede intervento
3 1 VALUTAZIONE GENERALE DEI SITI Il Sito di Importanza Nazionale Torrente Pesipe (IT ) e il Sito di Importanza Regionale Sughereta di Squillace (IT IT ) presenti nella provincia di Catanzaro, sono stati inseriti rispettivamente, in concordanza con quanto fatto per i SIC, nelle tipologie di riferimento dei Siti a dominanza di habitat umido-fluviale e dei siti a dominanza di habitat montano-collinari. Tuttavia va precisato che, per quanto riguarda il SIN, la sua localizzazione nell ambito umido-fluviale è stata scelta per la presenza della specie prioritaria Woodwardia radicans.(felce bulbifera) 1.1 Valenze vegetazionali Siti a dominanza di habitat montano-collinari SIR Sughereta di Squillace (IT ) Il SIR Sughereta di Squillace è caratterizzato dalla presenza dell habitat 9330 Foreste di Quercus suber che ricopre l 80% del territorio del sito, grazie al clima favorevole caldoumido e al substrato particolarmente acido. La sughereta ha un estensione limitata ai confini del sito e comunque frammentata da radure con un sottobosco arbustivo. Questi boschi possono essere considerati semi-naturali, infatti, la loro presenza è legata all'intervento dell'uomo che in passato ha favorito la diffusione della Quercia da sughero soprattutto con la pratica dell'incendio, a cui quest'albero resiste grazie alla caratteristica
4 corteccia. Altre specie di querce sempreverdi, in particolare il Leccio (Quercus ilex), sebbene presenti sul territorio, sono fortemente diminuite col tempo Siti a dominanza di habitat umido-fluviali SIN Torrente Pesipe (IT ) Il SIN Torrente Pesipe è caratterizzato dalla presenza dell habitat Foreste di Castanea sativa che ricoprono circa l 85% del territorio. Il grado di conservazione dell habitat risulta essere buono. Nel sito è stata segnalata la presenza della Woodwardia radicans specie vegetale elencata nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, si tratta di una specie relitta di felce bulbifera gigante molto rara di cui si hanno poche stazioni frammentate nel comune di Cortale. 1.2 Valenze faunistiche Siti a dominanza di habitat montano-collinari SIR Sughereta di Squillace (IT ) Nel SIR non sono state segnalate particolari valenze faunistiche se non la presenza di due specie di rettili non in allegato II della Direttiva Habitat: Podarcis sicula (lucertola campestre), e Hyerophis viridiflavus (biacco) Siti a dominanza di habitat umido-fluviali SIN Torrente Pesipe (IT ) Attualmente nel SIN non sono stati rilevati elementi faunistici di importanza comunitaria. 4
5 2 Individuazione dei fattori di criticità e minaccia 2.1 Analisi dei principali fattori di minaccia e criticità per il SIN e il SIR L analisi delle minacce e delle criticità che possono arrecare disturbo agli habitat e alle specie floristiche e faunistiche di interesse regionale e nazionale è finalizzata all individuazione di obiettivi e di strategie perseguibili per una gestione dei siti, che abbia come fine principale quello della tutela e della conservazione delle specie e degli habitat in questione. Le linee gestionali, gli interventi e la loro organizzazione secondo un piano d azione consentiranno, infatti, di affrontare le minacce, in modo da diminuirne, e se possibile eliminarne, il grado di incidenza che esse hanno sui siti. 2.2 Metodologia di valutazione delle minacce Le valenze naturalistiche e le relative esigenze ecologiche, possono essere determinate combinando le valenze vegetazionali con quelle faunistiche: in entrambi i casi le valenze sono rappresentate dagli habitat e dalle specie di interesse comunitario, tenendo conto del loro livello di interesse relativo agli habitat considerati. A tal fine, la gestione dei siti di Interesse Nazionale e Regionale, va intesa nella sua accezione più ampia, relativa non solo alla tutela ed alla conservazione delle specie di interesse ma soprattutto alla combinazione di scelte che, nel soddisfare le esigenze socioeconomiche della collettività, tengano in debita considerazione la salvaguardia ambientale. Per avere un quadro completo dello stato qualitativo di un territorio si devono, pertanto, esaminare oltre alle valenze naturalistiche proprie di ciascun SIN e SIR tutti i fattori di pressione antropica esistenti che sono capaci di influenzare l area stessa ed incidere (nella maggior parte dei casi negativamente) sullo stato di conservazione delle caratteristiche naturalistiche presenti. 2.3 Fattori di criticità e minaccia per i siti a dominanza di habitat montano-collinari SIR Sughereta di Squillace (IT ) La minaccia principale per la sughereta è rappresentata dalla potenziale ceduazione non regolamentata e dalla decortica del tronco per l asporto del sughero. Inoltre, dato che la sughereta è comunque mista ad altre essenze arboree come la farnia e il leccio, potenziale fattore di minaccia è rappresentato dagli incendi. 2.4 Fattori di criticità e minaccia per i siti a dominanza di habitat umido-fluviali SIN Torrente Pesipe (IT ) 5
6 La principale minaccia che si riscontra nel SIN è data dalla ceduazione del castagneto non regolamentata, oltre che dagli incendi, dalla variazione del regime idrico del torrente, e dalla raccolta non regolamentata di funghi e flora spontanea. La specie prioritaria Woodwardia radicans, di cui si accertano solo poche stazioni e molto frammentate, è ritenuta una specie relitta e per questo vulnerabile. Sintesi delle criticità Nel paragrafo precedente sono stati elencati in generale i fattori che rappresentano situazioni di criticità e di minaccia per le diverse tipologie di siti e per i rispettivi habitat e specie di interesse regionale e nazionale. Nel presente paragrafo vengono sintetizzate tali criticità ed associate alle diverse tipologie di siti, indicando i rispettivi gradi di magnitudo, ovvero, il grado di criticità dei fattori individuati. Tabella Sintesi delle criticità per il SIR Sughereta di Squillace Fattore di criticità SIR Sughereta di Squillace Sito a dominanza di habitat montano collinari Magnitudo Ceduazione non X regolamentata 3 Incendi X 3 Decortica del tronco X per fini economici 1 Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare X 3 Tabella Sintesi delle criticità per il SIN Torrente Pesipe Fattore di criticità SIN Torrente Pesipe Sito a dominanza di habitat umido fluviali Magnitudo Ceduazione regolamentata Incendi non Variazione del regime idrico Scomparsa della Woodwardia radicas Raccolta non regolamentata di funghi e flora Discariche abusive e abbandono di inerti Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare X 3 3 X 3 X 3 X 3 X 2 X 3 Il grado di magnitudo si riferisce alla singola criticità e varia da un massimo di 3 ad un minimo di 1 6
7 3 Obiettivi 3.1 Obiettivi generali L obiettivo generale del Piano di Gestione del Sito di Importanza Nazionale e del Sito di Importanza Regionale della Provincia di Catanzaro è quello di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie vegetali e animali presenti sul territorio, prioritari e non, secondo quanto previsto a livello comunitario dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE). In particolare, saranno oggetto di interesse la tutela e la conservazione degli habitat e delle specie vegetali ed animali elencate dall Allegato I e II della Direttiva 92/43/CEE, e dall Allegato I della Direttiva 79/409/CEE per quanto riguarda le specie ornitiche. A tal fine è importante garantire, con opportuni interventi di gestione, il mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che caratterizzano gli habitat e che sottendono alla loro conservazione. Il raggiungimento dell obiettivo di conservazione rende necessario in particolare conciliare le attività umane che influiscono, direttamente e indirettamente, sullo status di specie e habitat presenti nel SIN e nel SIR con la loro tutela e valorizzazione. Proprio in un ottica di riordinamento delle attività umane presenti nei siti, per garantire la tutela delle biodiversità, il Piano di Gestione delinea strategie e propone interventi volti a promuovere attività economiche eco-compatibili, correlate con la gestione sostenibile dell ambiente naturale e delle sue risorse. La gestione del SIN e del SIR oggetto del presente studio va considerata in un ottica di sostenibilità, garantendo un grado di pressione antropica entro certi limiti, proprio per preservare o incrementare le qualità ambientali e naturalistiche che i siti hanno attualmente. Uno degli obiettivi principali è, infatti, quello di sostenere una fruizione dei siti 7
8 modellata sulle esigenze conservazionistiche del territorio stesso da considerare come priorità. L identificazione degli interventi necessari all attuazione del Piano ha, quindi, perseguito la mitigazione dei fattori che attualmente ostano al mantenimento della biodiversità nelle sue condizioni ottimali, nonché provocano minacce potenziali per le specie e per gli habitat. Per ottenere questo risultato si è puntato su una gestione ecologicamente, socialmente ed economicamente sostenibile delle attività umane, sia all interno dei siti, fissando opportuni vincoli alle stesse, sia nelle aree limitrofe, individuando auspicabili linee di indirizzo per le diverse categorie d uso del territorio. 3.2 Obiettivi di sostenibilità ecologica Una corretta gestione del SIN e del SIR oggetto di questo studio richiede la definizione e l attuazione di misure di tutela appropriate, mirate: al mantenimento e alla conservazione della biodiversità; all utilizzazione sostenibile delle sue componenti; alla riduzione delle cause di degrado e declino delle specie vegetali ed animali e degli habitat. La salvaguardia delle risorse e dell integrità ecologica all interno del SIN e del SIR implica la necessità di: mantenere e migliorare il livello di biodiversità degli habitat e delle specie di interesse, prioritari e non, per i quali i siti sono stati designati; mantenere e/o ripristinare gli equilibri biologici alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi); ridurre le cause di declino delle specie ed i fattori che possono causare la perdita o la frammentazione degli habitat all interno dei siti e nelle zone adiacenti; tenere sotto controllo ed eventualmente limitare le attività che incidono sull integrità ecologica dell ecosistema; armonizzare i piani e i progetti previsti per il territorio in esame. Come esposto di seguito, gli obiettivi operativi di sostenibilità ecologica riguardano (direttamente o indirettamente) aspetti socio-economici o comunque legati alle attività umane Obiettivi specifici a breve-medio termine Il Piano di Gestione si propone di raggiungere, nel breve-medio termine, i seguenti obiettivi di sostenibilità ecologica: 8
9 eliminare/ridurre i fattori di pressione e disturbo sugli ecosistemi, sugli habitat e sulle specie di interesse regionale e nazionale. migliorare lo stato delle conoscenze sulle specie e habitat individuati; contribuire ad aumentare la sensibilizzazione nella popolazione locale riguardo le esigenze di tutela degli habitat e specie presenti nei siti; promuovere una gestione forestale che favorisca ed accompagni l evoluzione naturale dei soprassuoli, tutelando la loro biodiversità; Obiettivi specifici a lungo termine Gli obiettivi di sostenibilità ecologica che si intendono raggiungere a lungo termine sono i seguenti: raggiungere uno status di conservazione ottimale degli habitat presenti nei siti di interesse regionale e nazionale; salvaguardare le interconnessioni biologiche, valorizzando i corridoi ecologici esistenti e creandone di nuovi che possano supportare la rete ecologica esistente. 3.3 Obiettivi di sostenibilità socio-economica La conservazione della biodiversità presente in un territorio richiede la condivisione, da parte dei soggetti pubblici e privati che vi operano, degli obiettivi di tutela. Questo è vieppiù necessario nelle aree dove si concentrano le attività antropiche, anche all interno di aree protette o ad elevata valenza naturalistica, dove quindi la tutela deve essere perseguita mediante l adozione da parte di tutti i soggetti coinvolti di opportune modalità gestionali a favore della sostenibilità ambientale. L individuazione di criteri gestionali che consentano il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ecologica richiede infatti spesso alcune modificazioni nelle prassi preesistenti, negli usi e nelle abitudini usuali. Le nuove prassi gestionali devono essere accettate e condivise da coloro che operano sul territorio. A tale scopo è possibile individuare obiettivi operativi di sostenibilità socioeconomica funzionali al raggiungimento degli obiettivi operativi di sostenibilità ecologica. Dalla corretta adozione del Piano di Gestione dei siti dipenderà la realizzazione ed il successo di uno sviluppo che abbia come obiettivo la salvaguardia dell ambiente naturale, garantendo la rinnovabilità delle risorse e lo sviluppo durevole. In tal senso la politica di conservazione attiva dell area e dei territori contermini potrà determinare i suoi effetti positivi, sia in termini di reddito che di opportunità occupazionali. I siti oggetto di questo studio sono caratterizzati, dal punto di vista socio-economico, dalla quasi totale assenza di attività produttive al loro interno, che ha permesso di mantenere un buon livello di conservazione degli habitat che li caratterizzano. 9
10 Il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità (sia ambientale che socio-economica) richiederà di regolamentare la fruizione delle aree più sensibili e vulnerabili attraverso una maggiore tutela, affiancata da interventi di monitoraggio e controllo dello stato di conservazione dei siti Obiettivi specifici a breve-medio termine Sono stati individuati i seguenti obiettivi di sostenibilità socio-economica a breve-medio termine: informazione, sensibilizzazione e orientamento della fruizione, al fine di limitare i comportamenti e attività antropiche non compatibili con le esigenze di tutela degli habitat e specie di interesse regionale e nazionale; attivazione di meccanismi politico-amministrativi in grado di garantire una gestione attiva dei siti ed integrata nelle politiche territoriali degli enti locali coinvolti; individuazione e attivazione di processi necessari per promuovere lo sviluppo di attività economiche eco-compatibili con gli obiettivi di conservazione dell area; Obiettivi specifici a lungo termine Tra gli obiettivi specifici che si vogliono raggiungere nel lungo termine c è prioritariamente quello di far sì che il Piano di Gestione sia recepito da parte della Provincia di Catanzaro; altri obiettivi sono finalizzati a: sostenibilità ecologica e sociale dell uso dei siti a fini economici mediante l attuazione di un modello d uso degli spazi fluviali e montano-collinari di valenza ambientale, al fine di tutelarne la biodiversità; raggiungimento di una adeguata consapevolezza del valore ecologico dei siti e delle loro esigenze di conservazione da parte della popolazione locale; promozione di attività economiche sostenibili ed eco-compatibili, anche nel territorio adiacenti i siti. 10
11 4 Strategia di gestione 4.1 Strategia per la sostenibilità ecologica Una volta identificati gli obiettivi generali del Piano di Gestione, sono stati delineati gli obiettivi operativi specifici, suddivisi in base al periodo di tempo necessario per il loro raggiungimento. L individuazione di tali obiettivi specifici è propedeutica alla definizione delle strategie di gestione da attuare, in funzione delle minacce che sono state focalizzate nello Studio Generale. In quest ottica la strategia di gestione deve tendere principalmente al mantenimento ed al miglioramento della biodiversità (obiettivo generale) attraverso il ripristino degli habitat e alla conservazione delle specie di interesse naturalistico presenti nell area del SIN e del SIR. L obiettivo generale viene ottenuto attraverso il raggiungimento degli obiettivi operativi specifici: le strategie definite per il raggiungimento degli obiettivi specifici di sostenibilità ecologica si possono suddividere in strategie a breve-medio termine, volte a fronteggiare i fattori di rischio con carattere di urgenza, e a lungo termine, volte, invece, ad impostare una gestione ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibile dei siti Strategia a breve-medio termine La Strategia a breve-medio termine si articola nelle seguenti strategie specifiche: Avviare studi per il monitoraggio degli habitat e delle specie di maggiore interesse conservazionistico presenti nei siti, per definire il reale status di conservazione raggiunto, le criticità maggiori, ed eventualmente pianificare nuovi interventi su dati analitici aggiornati; 11
12 Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nelle utilizzazioni forestali, anche in sugherete; Controllo diretto del territorio contro incendi ed altri fattori di stress per gli habitat, tali da far subentrare successioni secondarie; Costruzione di infrastrutture a basso impatto per una fruizione eco-sostenibile e per favorire la conservazione e tutela degli habitat di interesse regionale e nazionale Strategia a lungo termine La Strategia a lungo termine si articolerà nelle seguenti strategie specifiche: Controllare i processi di evoluzione naturale della copertura vegetale per favorire l espansione degli habitat individuati; Monitorare gli habitat, con rilievi diacronici, per individuare tempestivamente l insorgere di nuove minacce o di eventuali nuovi fattori di stress. 4.2 Strategie per la sostenibilità socio-economica Per il raggiungimento degli obiettivi generali del Piano di Gestione e nell ottica di armonizzare ed integrare le attività relative alla gestione e alla fruizione dell area con le misure e gli interventi finalizzati alla salvaguardia degli habitat e delle specie, è stata individuata una strategia per la sostenibilità socio-economica: coerentemente con le strategie per la sostenibilità ecologica, anche quest ultima si articola in una strategia a breve-medio termine e in una strategia a lungo termine Strategia a breve-medio termine La strategia a breve-medio termine per la sostenibilità socio-economica comprende: l attivazione di un servizio di sorveglianza del SIN e del SIR,con compiti di controllo. la realizzazione di campagne e strumenti di comunicazione e sensibilizzazione per l informazione della popolazione locale, degli operatori economici e dei fruitori turistici del SIN e del SIR; la creazione delle condizioni di fruibilità del pubblico in condizioni di eco-compatibilità Strategia a lungo termine La strategia a lungo termine per la sostenibilità socio-economica sarà costituita essenzialmente dall individuazione di un sistema di gestione sostenibile delle aree dei siti, volto alla loro tutela, limitandone la fruizione senza ridurre le occasioni di sviluppo economico per le comunità locali. 12
13 Tabella 4.1 Sintesi delle criticità per gli habitat associate ad obiettivi e strategie specifici nei Siti a dominanza di habitat montano-collinari: SIR Sughereta di Squillace (IT ) TIPOLOGIA DI HABITAT HABITAT: A CRITICITA OBIETTIVO STRATEGIE Ceduazione non regolamentata. Incendi. Decortica del tronco per fini economici. Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare. Minimizzare il taglio incontrollato e lo sfruttamento del bosco. Prevenire il verificarsi di eventi scatenanti per incendi. Prevenire e minimizzare la decortica incontrollata. Promozione di informazione e sensibilizzazione alla collettività. Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nelle utilizzazioni forestali, per stabilire e concordare delle regole a favore di una ceduazione regolarizzata a beneficio della capacità di conservazione e riproduzione del bosco. Migliorare il servizio di antincendio boschivo, anche tramite rinnovo o integrazione delle convenzioni in essere con i soggetti preposti, per incrementare i controlli in campo e prevenire fattori scatenanti di incendi. Il miglioramento del servizio antincendio permetterebbe anche una maggiore presenza sul sito a beneficio della prevenzione di decortica incontrollata. Ricercare il dialogo con i soggetti potenzialmente coinvolti nelle utilizzazioni in sugherete per regolamentarle, al fine di renderle compatibili con la naturale rigenerazione del sughero. Avviare attività di monitoraggio delle specie presenti nei siti ed organizzare attività di informazione e sensibilizzazione della collettività e dei possibili fruitori delle aree naturali. Tabella 4.2 Sintesi delle criticità per gli habitat associate ad obiettivi e strategie specifici nei Siti a dominanza di habitat umido-fluviali SIN Torrente Pesipe (IT ) TIPOLOGIA DI HABITAT HABITAT CRITICITA OBIETTIVO STRATEGIE Variazione del regime idrico. Scomparsa della Woodwardia radicans. Minimizzare i fattori antropici che incidono sulle variazioni di regime del torrente. Salvaguardare le aree interessate dalla crescita della Woodwardia radicans e consentire l estensione degli spazi ad essa necessari; minimizzare i rischi di scomparsa per cause antropiche. Avviare il monitoraggio delle attività antropiche che interessano il torrente, per verificare eventuali approvvigionamenti e scarichi, tenendo conto delle condizioni climatiche che possono incidere sul regime idrico. Avviare attività di monitoraggio della specie per verificare il grado di degrado a cui è soggetta. Verificare possibilità di creare della sentieristica o dei cartelli informativi che delimitino le aree interessate dalla specie, al fine di garantire la sua protezione/conservazione. 13
14 Ceduazione non regolamentata. Raccolta incontrollata di funghi e specie floristiche spontanee Incendi Discariche abusive e abbondono di inerti Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare. Minimizzare il taglio incontrollato e lo sfruttamento del bosco. Prevenire e minimizzare la raccolta incontrollata. Prevenire il verificarsi di eventi scatenanti per incendi. Minimizzare il degrado e la rarefazione degli habitat di interesse Promozione di informazione e sensibilizzazione alla collettività. Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nella ceduazione, per stabilire e concordare delle regole a favore di una ceduazione regolarizzata a beneficio della capacità di conservazione e riproduzione del bosco. Regolamentare nel dettaglio le attività di raccolta permesse ed incrementare i controlli sul campo per verificare, almeno nelle fasi di avvio del servizio, il rispetto delle regole fissate. Migliorare il servizio di antincendio boschivo, anche tramite rinnovo o integrazione delle convenzioni in essere con i soggetti preposti, per incrementare i controlli in campo e prevenire fattori scatenanti di incendi. Promozione di politiche volte a sfavorire e disincentivare l'abbandono dei rifiuti. Avviare attività di monitoraggio delle specie presenti nei siti ed organizzare attività di informazione e sensibilizzazione della collettività e dei possibili fruitori delle aree naturali. 14
15 5 Interventi di gestione Il Piano di Gestione, in base agli obiettivi ed alle strategie delineate, individua gli interventi da realizzare per una corretta gestione naturalistica del SIN e del SIR oggetto di questo studio. Poiché gli obiettivi operativi sono stati suddivisi in quelli che interessano direttamente gli aspetti di sostenibilità ecologica e in quelli che riguardano la sostenibilità socio-economica (specificando come questi ultimi siano comunque funzionali al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ecologica), anche gli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi vengono suddivisi in base alla loro relazione con la sostenibilità ecologica o socioeconomica. Vengono, inoltre, separati gli interventi straordinari, da eseguire una sola volta, da quelli ordinari che, invece, vanno ripetuti periodicamente (periodicità intesa come annualità o stagionalità). Per ciascuno degli interventi proposti vengono presentate delle schede in cui sono indicate le prassi tecnico-operative, i costi, i tempi di realizzazione, i soggetti e le risorse che dovrebbero essere utilizzate nella fase di realizzazione e tutte le ulteriori informazioni necessarie a chiarire le modalità per l attuazione di tali interventi. Gli interventi possono appartenere ad una delle seguenti tipologie: Intervento attivo (IA); Regolamentazione (RE); Incentivazione (IN); Programma di monitoraggio e/o ricerca (MR); Programma di educazione e di informazione (PD). 15
16 Gli interventi attivi (IA) sono generalmente orientati a rimuovere/ridurre un fattore di disturbo ovvero a orientare una dinamica naturale. Attraverso opportune regolamentazioni (RE) da parte delle autorità competenti, possono essere perseguite la tutela delle formazioni naturali e l interruzione delle azioni di disturbo sulle diverse componenti naturali (acqua, suolo, vegetazione, fauna). Le incentivazioni (IN) hanno la finalità di sollecitare l introduzione presso le popolazioni locali di pratiche, procedure o metodologie gestionali di varia natura (agricole, forestali, produttive ecc.) che favoriscano il raggiungimento delle obiettivi del Piano di Gestione. I programmi di monitoraggio (MR) hanno la finalità di misurare lo stato di conservazione di habitat e specie, oltre che di verificare il successo delle azioni proposte dal Piano di Gestione; tra tali programmi sono stati inseriti anche gli approfondimenti conoscitivi necessari a definire più precisamente le regolamentazioni. I programmi di educazione e di informazione (PD) sono programmi didattici direttamente orientati alla conoscenza e all educazione ambientale, indirettamente mirano al coinvolgimento delle popolazioni locali nella tutela del sito. In base alla tipologia ciascun intervento viene classificato mediante un numero progressivo. Nelle tabelle seguenti viene sintetizzato il percorso logico che ha portato alla pianificazione degli interventi partendo dall analisi delle criticità presenti nei siti. Tabella 5.1 TIPOLOGIA DI SITI SIR Sughereta di Squillace (IT ) Processo logico decisionale per la programmazione degli interventi CRITICITA OBIETTIVO STRATEGIE INTERVENTI Ceduazione non regolamentata Incendi Decortica del tronco per fini economici Minimizzare il taglio incontrollato e lo sfruttamento del bosco. Prevenire il verificarsi di eventi scatenanti per incendi. Prevenire e minimizzare la decortica incontrollata. Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nelle utilizzazioni forestali, per stabilire e concordare delle regole a favore di una ceduazione regolarizzata a beneficio della capacità di conservazione e riproduzione del bosco. Migliorare il servizio di antincendio boschivo, anche tramite i soggetti preposti, per prevenire fattori scatenanti di incendi e attività di informazione e sensibilizzazione a tutti i soggetti coinvolti. Ricercare il dialogo con i soggetti potenzialmente coinvolti nella decortica per regolamentarla, al fine di renderla compatibile con la ricrescita. Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi. Predisposizione di attività di informazione ed educazione sui comportamenti da tenere. Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi. COD PD1 PD2 PD1 16
17 SIN Torrente Pesipe (IT ) Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare. Variazione del regime idrico. Scomparsa della Woodwardia radicas Promozione di informazione e sensibilizzazione alla collettività. Controllare i fattori antropici che incidono sulle variazioni di regime del torrente. Salvaguardare le aree interessate dalla crescita della Woodwardia radicans e consentire l estensione degli spazi ad essa necessari; minimizzare i rischi di scomparsa per cause antropiche. Avviare attività di informazione e sensibilizzazione della collettività e dei possibili fruitori delle aree naturali. Avviare attività di monitoraggio delle attività antropiche che interessano il torrente, per verificare eventuali approvvigionamenti e scarichi, tenendo conto delle condizioni climatiche che possono incidere sul regime idrico. Avviare attività di monitoraggio della specie per verificare il grado di degrado a cui è soggetta. Verificare possibilità di creare della sentieristica o dei cartelli informativi che delimitino le aree interessate dalla specie, al fine di garantire la sua protezione/conservazione. Realizzazione di pannelli informativi per la sensibilizzazione dei turisti e dei residenti, da installare all'ingresso dei siti. Monitoraggio dello stato quantitativo del corpo idrico superficiale. Monitoraggio della della Woodwardia radicas Realizzazione di pannelli informativi per la sensibilizzazione dei turisti e dei residenti, da installare all'ingresso dei siti. PD3 MR1 MR2 PD3 Ceduazione non regolamentata Raccolta incontrollata di funghi e specie floristiche spontanee Incendi Discariche abusive Minimizzare il taglio incontrollato e lo sfruttamento del bosco. Prevenire e minimizzare la raccolta incontrollata. Prevenire il verificarsi di eventi scatenanti per incendi. Minimizzare il degrado e la rarefazione degli habitat di interesse Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nella ceduazione, per stabilire e concordare delle regole a favore di una ceduazione regolarizzata a beneficio della capacità di conservazione e riproduzione del bosco. Regolamentare nel dettaglio le attività di raccolta permesse ed incrementare i controlli sul campo per verificare, almeno nelle fasi di avvio del servizio, il rispetto delle regole fissate. Migliorare il servizio di antincendio boschivo, anche tramite i soggetti preposti, per prevenire fattori scatenanti di incendi e attività di informazione e sensibilizzazione a tutti i soggetti coinvolti. Promozione di politiche volte a sfavorire e disincentivare l'abbandono dei rifiuti. Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi. Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi Predisposizione di attività di informazione ed educazione sui comportamenti da tenere. Predisposizione di attività di informazione ed educazione sui comportamenti da tenere. PD1 PD1 PD2 PD2 17
18 Scarsa conoscenza dell esistenza dei siti e delle specie da tutelare. Promozione di informazione e sensibilizzazione alla collettività. Avviare attività di monitoraggio delle specie presenti nei siti ed organizzare attività di informazione e sensibilizzazione della collettività e dei possibili fruitori delle aree naturali. Realizzazione di pannelli informativi per la sensibilizzazione dei turisti e dei residenti, da installare all'ingresso dei siti. PD3 5.1 Schede intervento Nella tabella che segue sono indicati sinteticamente gli interventi previsti dal Piano di Gestione per il SIN ed il SIR in questione: seguono le schede per i singoli interventi. Cod. Tipologia di intervento Priorità PD1 Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei Alta boschi. PD2 Predisposizione di attività di informazione ed educazione sui Alta comportamenti da tenere. PD3 Realizzazione di pannelli informativi per la sensibilizzazione dei turisti e Alta dei residenti, da installare nei siti. MR1 Monitoraggio dello stato quantitativo del torrente Pesipe Alta MR2 Monitoraggio della della Woodwardia radicas Alta 18
19 Scheda azione SIR Sughereta di Squillace SIN Torrente Pesipe PD1 Titolo dell intervento Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi. Generale X Localizzata Tipo azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) x programma di educazione e di informazione (PD) Strategia gestionale Interventi per la sostenibilità ecologica, interventi per la sostenibilità socioeconomica Gestione straordinaria X ordinaria Parte di territorio interessata SIR Sughereta di Squillace SIN Torrente Pesipe Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione nel PdG (=relazione con l obiettivo generale di PdG) Finalità dell azione (obiettivo generale) Finalità dell azione (obiettivo specifico) Descrizione dell azione (metodologia) Soggetto gestore dell intervento Norme e regole di attuazione Interessi economici coinvolti Priorità dell azione Riferimenti La gestione forestale prevalentemente produttiva nell area non tiene conto degli obiettivi di conservazione dei siti della rete Natura Ciò implica, in generale, la semplificazione strutturale degli habitat forestali, soprattutto di quelli gestiti a ceduo, ed una riduzione della diversità di specie per il taglio incontrollato delle specie vegetali presenti. Tutelare gli habitat forestali con particolare riguardo alla sughereta e alla faggeta, presenti nei siti oggetto del PdG. Avviare attività di comunicazione e coordinamento con i soggetti potenzialmente coinvolti nella ceduazione, per stabilire e concordare delle regole a favore di una ceduazione regolarizzata a beneficio della capacità di conservazione e riproduzione del bosco. Informazione a tutti i soggetti coinvolti, delle norme di corretto utilizzo dei boschi tramite: - Diffusione delle norme di gestione previste dal piano forestale vigente e dalle Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale (PMPF) o norme regionali di settore. - Organizzazione di incontri informativi con tutti i soggetti potenzialmente coinvolti. - Predisposizione di materiale informativo da divulgare a tutti i soggetti interessati, relativamente alla presenza di specie di interesse comunitario e alle norme di gestione forestale da adottare per la tutela delle specie e degli habitat presenti nei siti. - Provincia di Catanzaro e Comuni ricadenti nel SIN e SIR interessati Linee nazionali per la gestione dei Siti Natura 2000 Manuale per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 Linee guida della Regione Calabria Regolamento forestale regionale Le eventuali perdite di reddito dovute all adozione delle indicazioni di gestione naturalistica potranno essere oggetto di indennizzi e pagamenti Natura 2000 nell ambito dell utilizzo dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale Alta POR Calabria Rete Ecologica Regionale - interventi di tutela, 19
20 programmatici e linee di finanziamento valorizzazione e salvaguardia ambientale; Programma LIFE+ (programmazione , da definire) PSR L azione deve essere condotta come attività ricorrente, senza limiti di tempo. 1 esperto comunicazione ambientale 1 grafico Tempi Risorse umane coinvolte Indicatori target - n. incontri/anno - n. soggetti partecipanti/incontro - n. materiale informativo divulgato 20
21 Scheda azione SIR Sughereta di Squillace SIN Torrente Pesipe PD2 Titolo dell intervento Predisposizione di attività di informazione ed educazione sui comportamenti da tenere. Generale x Localizzata Tipo azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) X programma di educazione e di informazione (PD) Strategia gestionale Interventi per la sostenibilità ecologica; interventi per la sostenibilità socioeconomica Gestione straordinaria x ordinaria Parte di territorio SIR Sughereta di Squillace interessata Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione nel PdG (=relazione con l obiettivo generale di PdG) Finalità dell azione (obiettivo generale) Finalità dell azione (obiettivo specifico) SIN Torrente Pesipe La non consapevolezza da parte dei fruitori delle aree e delle esigenze di tutela, porta spesso a determinare comportamenti scorretti che danneggiano habitat e specie. Al contrario, la sensibilizzazione e l informazione mirata porta il fruitore ad adottare comportamenti coerenti con gli obiettivi di conservazione dei siti, soprattutto quando tale attività è supportata da strutture di informazione ed educazione (pannelli, cartelli didattici, ecc.) che aumentino la consapevolezza dei fruitori circa l importanza naturalistica dell area stessa. La sensibilizzazione dei fruitori delle aree risulta quindi indispensabile per una corretta gestione dei siti nell ottica di una fruizione eco-compatibile con gli obiettivi di tutela. Sensibilizzazione ed informazione ai residenti ed ai turisti, Migliorare il servizio di antincendio boschivo, anche tramite i soggetti preposti, per prevenire fattori scatenanti di incendi e attività di informazione e sensibilizzazione a tutti i soggetti coinvolti. Promozione di politiche volte a sfavorire e disincentivare l'abbandono dei rifiuti. Descrizione dell azione (metodologia) Soggetto gestore dell intervento Norme e regole di attuazione Interessi economici coinvolti Priorità dell azione Le attività di informazione e sensibilizzazione saranno effettuate mediante: predisposizione di pannelli informativi riportanti informazioni sulle norme di comportamento da rispettare per prevenire e ridurre il danneggiamento degli habitat ed il disturbo alle specie di interesse comunitario a causa di comportamenti non adeguati (incendi e abbandono di rifiuti);. predisposizione di materiale informativo da divulgare a tutti i soggetti interessati, relativamente alla presenza di specie di interesse comunitario e ai corretti comportamenti da adottare per la tutela delle specie e degli habitat presenti nei siti. Provincia di Catanzaro Linee nazionali per la gestione dei Siti Natura 2000 Manuale per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 Linee guida della Regione Calabria Ente Turismo ed operatori turistici ed economici locali Alta 21
22 Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Tempi Risorse umane coinvolte Indicatori target POR Calabria Rete Ecologica Regionale - interventi di tutela, valorizzazione e salvaguardia ambientale; Programma LIFE+ (programmazione , da definire) Tempi ed importo generici, stimati per la messa in opera dell intervento in un singolo sito. 10 mesi per la progettazione e realizzazione ed installazione dei pannelli 1 grafico; 1 progettista; 2 operai per la messa in opera n. materiale informativo divulgato n. pannelli informativi/sito 22
23 Scheda azione SIR Sughereta di Squillace SIN Torrente Pesipe PD3 Titolo dell intervento Realizzazione di pannelli informativi per la sensibilizzazione dei turisti e dei residenti, da installare nei siti. Generale Localizzata X Tipo azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) X programma di educazione e di informazione (PD) Strategia gestionale Interventi per la sostenibilità ecologica; interventi per la sostenibilità socioeconomica Gestione X straordinaria ordinaria Parte di territorio SIR Sughereta di Squillace interessata Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione nel PdG (=relazione con l obiettivo generale di PdG) Finalità dell azione (obiettivo generale) Finalità dell azione (obiettivo specifico) Descrizione dell azione (metodologia) Soggetto gestore dell intervento Norme e regole di attuazione Interessi economici SIN Torrente Pesipe Ad oggi i siti sono totalmente privi di percorsi naturalistici e di infrastrutture per la fruizione e l informazione ambientale: si tratta di un forte limite in quanto la mancanza di informazione ambientale, e di conseguenza la non consapevolezza da parte dei fruitori delle aree e delle esigenze di tutela, porta spesso a determinare comportamenti scorretti che danneggiano habitat e specie. Al contrario, la sensibilizzazione e l informazione mirata porta il fruitore ad adottare comportamenti coerenti con gli obiettivi di conservazione dei siti, soprattutto quando tale attività è sorretta da strutture di fruizione (pannelli informativi, cartelli didattici, aree attrezzate, sentieri segnalati, ) che rendano più godibile il territorio stesso. In funzione degli obiettivi di tutela delle valenze naturalistiche presenti, si prevede quindi di incrementare la conoscenza dei SIC in quanto tale. Sensibilizzazione ed informazione ai residenti ed ai turisti, mediante predisposizione di materiale divulgativi e cartelli posizionati nei pressi delle aree interessate Promozione di informazione e sensibilizzazione alla collettività sulla presenza del SIN e SIR. La sensibilizzazione sarà effettuata tramite predisposizione di: 1. pannelli informativi contenenti le informazioni essenziali dei siti: la presentazione dei SIC, dei loro territori e degli habitat/specie presenti; informazioni generali relative alla Rete Natura 2000; informazioni relative alle principali valenze ambientali e storico-paesaggistiche dei siti; una cartografia con indicazioni riguardo i sentieri naturalistici, la loro lunghezza e durata media, ecc., posizionati nei principali punti di accesso ai siti. 2. cartelloni didattici, che illustrano le caratteristiche dei singoli habitat o delle singole specie presenti. Saranno posizionati lungo i sentieri naturalistici in prossimità degli habitat oggetto della loro descrizione. 3. tabellonistica con la funzione di avvisare i visitatori della presenza di esplicite norme, divieti, interdizioni in aree particolarmente sensibili per la flora o per la fauna. Tutte le 3 tipologie di elementi saranno realizzati su strutture dal basso impatto ambientale e paesaggistico in modo da inserirsi nell ambiente circostante. Provincia di Catanzaro Linee nazionali per la gestione dei Siti Natura 2000 Manuale per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 Linee guida della Regione Calabria Ente Turismo ed operatori turistici ed economici locali 23
24 coinvolti Priorità dell azione Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Tempi Risorse umane coinvolte Indicatori target Alta POR Calabria Rete Ecologica Regionale - interventi di tutela, valorizzazione e salvaguardia ambientale; Programma LIFE+ (programmazione , da definire) Tempi ed importo generici, stimati per la messa in opera dell intervento in un singolo sito. 10 mesi per la progettazione e realizzazione ed installazione dei pannelli 1 grafico; 1 progettista; 2 operai per la messa in opera. N. elementi informativi realizzati/sito. 24
25 Scheda azione SIN Torrente Pesipe MR1 Titolo dell intervento Monitoraggio dello stato quantitativo del torrente Pesipe Generale X Localizzata Tipo azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) X programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma didattico (PD) Strategia gestionale Interventi per la sostenibilità ecologica. Gestione straordinaria X ordinaria Parte di territorio SIN Torrente Pesipe interessata Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione nel PdG (=relazione con l obiettivo generale di PdG) Finalità dell azione (obiettivo generale) Finalità dell azione (obiettivo specifico) Descrizione dell azione (metodologia) Soggetto gestore dell intervento Norme e regole di attuazione Interessi economici coinvolti Priorità dell azione Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Tempi Risorse umane coinvolte Controllare i fattori antropici che incidono sulle variazioni di regime del torrente, per poter tutelare gli habitat e le specie vegetali associate a tale habitat umido-fluviale. Avviare attività di monitoraggio delle attività antropiche che interessano il torrente, per verificare eventuali approvvigionamenti e scarichi, tenendo conto delle condizioni climatiche che possono incidere sul regime idrico. Monitorare le variazioni del regime idrico del torrente Pesipe mediante appropriati indici definiti dalle norme vigenti, che permettano la costante conoscenza dello status di salute del torrente. Il monitoraggio del regime idrico del torrente Pesipe andrà effettuato mediante il supporto dell ARPA locale. Nella regione Calabria Arpacalabria svolge attività di supporto tecnico agli enti locali per le attività di vigilanza e controllo della qualità delle acque secondo un insieme di programmi specifici e di strumenti tecnico-analitici che costituisce la rete di monitoraggio; inoltre effettua interventi su richieste specifiche di soggetti istituzionali (Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Enti locali). Provincia di Catanzaro Linee nazionali per la gestione dei Siti Natura 2000 Manuale per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 Linee guida della Regione Calabria Enti di ricerca scientifica e di monitoraggio ambientale Alta POR Calabria Rete Ecologica Regionale - interventi di tutela, valorizzazione e salvaguardia ambientale; Programma LIFE+ (programmazione , da definire) Tempi ed importo generici, stimati per la messa in opera dell intervento in un singolo SIC. Lo studio cartografico sarà realizzato per almeno sei anni con frequenza biennale. Elaborazione di relazione tecnica e di prodotti cartografici. Società di rilievi aerofotogrammetrici; Università 25
26 Indicatori target cartografo esperto G.I.S. Gli elementi da monitorare per valutare lo stato di conservazione degli habitat sono: La ricchezza specifica di ciascun habitat di Interesse Comunitario; La copertura percentuale degli habitat di Interesse Comunitario sul totale; La frammentazione degli habitat di Interesse Comunitario; La connettività degli habitat di Interesse Comunitario; I trend evolutivi o regressivi degli habitat di Interesse Comunitario. 26
27 Scheda azione SIN Torrente Pesipe MR1 Titolo dell intervento Monitoraggio della Woodwardia radicans Generale X Localizzata Tipo azione intervento attivo (IA) regolamentazione (RE) incentivazione (IN) X programma di monitoraggio e/o ricerca (MR) programma didattico (PD) Strategia gestionale Interventi per la sostenibilità ecologica. Gestione straordinaria X ordinaria Parte di territorio SIN Torrente Pesipe interessata Descrizione dello stato attuale e contestualizzazione dell azione nel PdG (=relazione con l obiettivo generale di PdG) Finalità dell azione (obiettivo generale) Finalità dell azione (obiettivo specifico) Descrizione dell azione (metodologia) Soggetto gestore dell intervento Norme e regole di attuazione Interessi economici coinvolti Priorità dell azione Riferimenti programmatici e linee di finanziamento Tempi Controllare i fattori antropici che alterano le condizioni di luminosità (apertura del bosco) e di umidità (alterazione del bilancio idrico) per poter tutelare la specie che caratterizza questo habitat. Avviare attività di monitoraggio delle attività antropiche per verificare e tutelare lo status di conservazione della specie. Monitorare e valutare lo status di conservazione della specie. I rilievi verranno effettuati secondo il metodo fitosociologico tradizionale di Braun-Blanquet. I monitoraggi saranno effettuati nei mesi primaverili per almeno 2 volte l anno. Provincia di Catanzaro Linee nazionali per la gestione dei Siti Natura 2000 Manuale per la redazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 Linee guida della Regione Calabria Enti di ricerca scientifica e di monitoraggio ambientale Alta POR Calabria Rete Ecologica Regionale - interventi di tutela, valorizzazione e salvaguardia ambientale; Programma LIFE+ (programmazione , da definire) Tempi ed importo generici, stimati per la messa in opera dell intervento. Risorse umane coinvolte Indicatori target Università cartografo esperto G.I.S. Gli elementi da monitorare per valutare lo stato di conservazione della specie sono: La ricchezza specifica della specie di Interesse Comunitario; La copertura percentuale della specie di Interesse Comunitario sul totale; La frammentazione della specie di Interesse Comunitario; I trend evolutivi o regressivi della specie di Interesse Comunitario. 27
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