Mamma e papà si sono lasciati: la separazione dei genitori vissuta dal bambino Claudia Nissi

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1 Mamma e papà si sono lasciati: la separazione dei genitori vissuta dal bambino Claudia Nissi Quali difficoltà devono affrontare i figli dopo la separazione dei genitori? Genitori e figli hanno bisogno di tempo per elaborare il distacco. Questo resoconto del seminario mette in risalto le fasi che la coppia separata deve affrontare e il vissuto emotivo del bambino, valorizzando risorse e strategie di comunicazione efficaci con i bambini. Il tema centrale è la separazione dei genitori come evento critico. I cambiamenti che il nucleo familiare incontra in questa fase hanno sicuramente ripercussioni molto forti per il figlio, che dovrà riorganizzare la sua immagine di famiglia e imparare ad affrontare i cambiamenti che l evento richiede: un genitore che si allontana da casa, l idea che mamma e papà non si vogliono più bene, la speranza che prima o poi si rimettano insieme. La rabbia, la tristezza, la paura e l ansia sono emozioni che possono accompagnare il bambino in questa fase, emozioni così intense che possono essere paragonate a quelle vissute durante un lutto. I genitori devono imparare a dare un nome al vissuto del bambino per contenerlo e far sentire comunque il figlio protetto e compreso. Il ciclo di vita della famiglia Ogni famiglia attraversa una successione di fasi diverse fra loro, definendo il suo ciclo di vita. Con ciclo di vita s intende l evoluzione naturale che il nucleo familiare affronta nel passaggio da individuo a famiglia, passando per la formazione delle coppia. Scabini, psicologa e docente di Psicologia Sociale della Famiglia, individua tra gli eventi critici che la famiglia è chiamata ad affrontare: la formazione della coppia, la nascita dei figli, la loro adolescenza e l età adulta; infine la famiglia dell età di mezzo e quella anziana affrontano il pensionamento, la malattia e la morte dei propri genitori, l uscita dei figli ormai adulti, che lasciano il nido vuoto, la malattia propria o del coniuge e la morte. Nel corso del ciclo di vita, la famiglia incontra inevitabilmente eventi critici, cioè momenti vissuti come stressanti, che richiedono una riorganizzazione. Gli eventi critici, che la famiglia affronta si distinguono in eventi normativi e paranormativi. Gli eventi critici normativi sono prevedibili e si presentano come dei cambiamenti destabilizzanti che la famiglia incontra nel suo ciclo di vita familiare, legati ai momenti cardine di ogni famiglia. Per ciascuna fase vengono individuati i cambiamenti strutturali che consentono il passaggio allo stadio successivo. Il sistema familiare è chiamato a riorganizzarsi per facilitare il passaggio da una fase all altra e affrontare il compito di sviluppo specifico di quella fase. Nel caso in cui questa nuova organizzazione non sia raggiunta, la situazione si cristallizza, strutturando un disagio, che può generare una crisi familiare. Gli eventi critici paranormativi sono invece quelli imprevedibili, che possiedono un alto valore destabilizzante nello sviluppo dell intera famiglia, proprio per l eccezionalità e la traumaticità dell evento. Tra gli eventi paranormativi rientra la morte o la malattia di un membro della famiglia, la perdita di lavoro, l allontanamento, la separazione o il divorzio, la creazione di una nuova famiglia da parte dell ex coniuge.

2 La separazione dei genitori Scabini (1995) afferma che la separazione e il divorzio comportano un forte stress dovuto alla disorganizzazione di quella rete di relazioni significative in cui si é articolata la propria storia personale. La separazione è prima di tutto un processo emotivo di distacco sia per i due partner, che per i figli. Lo psicologo Bowlby (1979) scrive: la separazione e il divorzio comportano quasi sempre il timore della perdita di figure di riferimento affettivo significative e a volte la loro perdita reale e quindi l esperienza di emozioni intense di dolore o di collera, che può essere paragonata a un lutto. Le differenze tra separazione dei genitori e l effettiva morte di uno dei due genitori agli occhi del bambino sono le seguenti: - Sbilanciamento dei tempi, in quanto la separazione richiede un tempo più lungo rispetto alla morte che può avvenire in maniera rapida e improvvisa; - L enfasi dei comportamenti di richiamo, il bambino proverà in tutti i modi a far tornare il genitore; - L aspetto del trauma, connesso al paradosso, che proprio i genitori hanno deciso di separarsi; Anche l età del figlio al momento della separazione comporterà delle differenze significative: nell adolescenza il ragazzo manifesterà maggiori comportamenti di aggressività, mentre i bambini più piccoli si sentiranno maggiormente in colpa per aver provocato la separazione dei genitori. A livello emotivo e sociale possiamo individuare delle differenze significative tra separazione e divorzio: Separazione Più traumatica, preceduta da anni di dissidi (in media 6 anni) Cambiamento di vita (fattori logistici, problemi economici e affettivi) Uno dei due partner o i figli lottano per la riunione coniugale Divorzio È cessato il lutto psicologico Molte situazioni sono state risolte (fattori logistici, problemi economici e affettivi) L età dei figli è aumentata e solitamente si è nella fase di accettazione. Le fasi del lutto e della separazione Bowlby, nei suoi studi, individua delle fasi del lutto, che si verificano quando il bambino è allontanato dalla figura di attaccamento primaria, solitamente la madre, per morte o separazione. Queste fasi possono essere adattate al processo di separazione dei genitori: - Fase dello stordimento o della negazione: i bambini rifiutano di accettare la separazione dei genitori e la conseguente perdita di uno di essi, arrivando a negare la realtà del distacco. I bambini possono mostrarsi apatici e spenti a livello affettivo. - Fase della ricerca e struggimento: i bambini possono provare rabbia o ostilità nei confronti di uno o entrambi i genitori, dei fratelli, delle sorelle, degli amici e persino di loro stessi (senso di colpa). - Fase della disorganizzazione: alcuni figli, attraverso un cambiamento comportamentale negativo (es. ricatto emotivo) oppure positivo (es. alleanza), cercano di frenare il processo di separazione genitoriale o di posticiparne il distacco. Si è rilevato che i bambini in questa fase hanno una probabilità maggiore a sviluppare sentimenti di abbandono e di paura. - Fase della riorganizzazione o di accettazione: i bambini sembrano riacquistare un loro equilibrio e sentirsi a loro agio nella nuova situazione familiare. Bollea, psichiatra italiano, sottolinea le difficoltà che dovranno affrontare i bambini, in ogni fase della separazione:

3 1. Periodo della pre-separazione; - Il dissidio della coppia è spesso accompagnato da litigi di fronte ai figli; - Involontario patteggiamento per uno o per l altro genitore; - Evidente distacco da uno dei due genitori (di solito il padre); - Paura di perdere l oggetto amato; - Stato di allarme e di ansia rispetto al futuro. 2. Periodo della lotta-giuridica: - Sia nella separazione consensuale, sia in quella giudiziale, i tempi della legge sono molto lunghi, pertanto, prima della scelta definitiva, possono susseguirsi, una serie di disposizioni provvisorie per l affido dei figli, per la casa e per il mantenimento; - Perdita dell idea di onnipotenza dei genitori, in quanto il giudice sembra essere più forte di loro; - Paura di perdere uno dei due genitori, emozione già presente nella fase precedente, che ora diventa concreta e reale. 3. Periodo della post-separazione: - Disadattamento causato dal contrasto tra i due genitori, soprattutto per la dimensione educativa dei figli; - Distacco progressivo di uno dei due genitori dall incarico educativo; - Ricerca da parte del genitore più distante di un nuovo modo e spazio per stare con il figlio; Viaggio tra le emozioni del bambino L angoscia è la reazione al pericolo di perdere una delle due figura di riferimento; il dolore del lutto è la reazione alla perdita reale di uno dei due genitori; la difesa, una modalità di far fronte all angoscia e al dolore. Nella fase di separazione, il bambino sperimenterà un aumento dell angoscia, un senso di perdita del contenitore familiare e disagio che può manifestare anche in ambito scolastico. Nell aspettativa di rimanere solo, il bambino manifesta con maggiore intensità paura e angoscia, per richiamare l attenzione e la protezione da parte dell adulto. La paura e l angoscia sono notevolmente ridotte dalla presenza di un genitore, che svolge la funzione di base sicura per esplorare il mondo. Il bambino, sperimentando sentimenti di colpa per quanto avvenuto, corre il rischio di perdere fiducia nei confronti degli altri e di se stesso. Per facilitare il passaggio dall angoscia di separazione alla fiducia in se stessi è necessario: - Un sostegno valido e consistente da parte di entrambi i genitori, insieme all incoraggiamento e il rispetto per l autonomia del figlio; - La possibilità di poter contare sui genitori anche se uno dei due non è fisicamente presente. - L interesse per il vissuto emotivo del bambino; - La comunicazione e il dialogo con il bambino rispetto al proprio vissuto emotivo, anche se questo risulta confuso. - L espressione libera dei sentimenti del bambino (dolore, odio, rabbia, senso di colpa, solitudine e anche la gioia di stare bene con eventuali nuovi partner dei genitori). Per aiutare il bambino nell espressione emotiva è funzionale utilizzare un modello di comunicazione efficace:

4 - Io mi sento. - Quando tu. - Vorrei che. L utilizzo di una comunicazione semplice ed efficace aiuta il bambino a esplorare il proprio vissuto e a sentirsi compreso e protetto. Anche il genitore sta affrontando un periodo molto difficile, in quanto non sempre la decisione di separarsi viene presa insieme dai due partner. Pertanto il genitore con il bambino possono cercare risposte insieme alla situazione di difficoltà che stanno vivendo. Il genitore può immaginare il sentimento del bambino e rispecchiarlo cercando di dare voce a emozioni nascoste. Nelle situazione in cui il bambino va a trovare l altro genitore, ad esempio il padre, la mamma può aiutare il bambino a superare l inevitabile senso di colpa, dicendo: anche se tu mi mancherai, io sono felice, quando tu vai a trovare papà, vorrei che ti divertissi e quando torni mi racconti come sei stato. Le difficoltà, la rabbia, la tristezza che un partner può portare dentro prima, durante e dopo la separazione dal coniuge non devono assolutamente influenzare il rapporto con il figlio o pesare sul legame che il bambino ha con il genitore che è andato via. Nella separazione e nel divorzio la coppia coniugale si separa, ma quella genitoriale ha il dovere di trovare un accordo per amore dei figli. Per concludere vi lascio questo decalogo, tratto da Bollea (1995, 166), come spunto di riflessione: Letture consigliate Il bambino impara ciò che vive Se vive nel rimprovero, diverrà più intransigente Se vive nell ostilità, diverrà più aggressivo Se vive nella derisione, diverrà più timido Se vive nel rifiuto, diverrà uno sfiduciato Se vive nella serenità, diverrà più equilibrato Se vive nell incoraggiamento, diverrà più intraprendente Se vive nell apprezzamento, diverrà più comprensivo Se vive nella lealtà, diverrà più giusto Se vive nella chiarezza, diverrà più fiducioso Se vive nella stima, diverrà più sicuro di sé Se vive nell amicizia, diverrà veramente amico per il suo mondo. Miliotti A. G., Le fiabe per... parlare di separazione. Un aiuto per grandi e piccini, Franco Angeli, collana Le comete, Milano, Koch C. C. Strecker, Mamma e papà si separano. Consigli psicologici e pratici per affrontare la separazione e spiegarla ai propri figli, Erickson, Trento, Gozzi R., Sai come ho fatto io? I bambini e la separazione dei genitori, Paoline, collana La famiglia, Roma, Bibliografia Attili G., Attaccamento e costruzione evoluzionistica della mente. Normalità, patologia, terapia, Raffaello Cortina Editore, Milano, Bollea G., Le madri non sbagliano mai, Feltrinelli, Milano, Bowlby J., Attaccamento e perdita, Volume 1: L'attaccamento alla madre, Bollati Boringhieri, Torino, Bowlby J., Attaccamento e perdita, Volume 2: La separazione dalla madre, Bollati Boringhieri, Torino, 1978.

5 Bowlby J., Costruzione e rottura dei legami affettivi, Raffaello Cortina Editore, Milano, Bowlby J., Attaccamento e perdita, Volume 3: La perdita della madre, Bollati Boringhieri, Torino, Bowlby J., Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento, Raffaello Cortina Editore, Milano, Cigoli V. - Scabini E., Il familiare. Legami, simboli e transizioni, Raffaello Cortina Editore, Milano, Iafrate R., Scabini E., Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, Scabini E., Psicologia sociale della famiglia. Sviluppo dei legami e trasformazioni sociali, Bollati Boringhieri, Torino, 1995.

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