Esportazioni e made in italy in Veneto

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1 Esportazioni e made in italy in Veneto Premessa Il periodo di particolare difficoltà che sta attraversando l Italia si ripercuote anche nel sistema economico del Veneto e termini come stagnazione, crescita zero o addirittura crisi sono sempre più ricorrenti e utilizzati dai più disparati soggetti economici, politici e sociali. In uno scenario di questo tipo appare quanto mai importante verificare se la situazione coinvolga tutti i comparti produttivi o solo alcune branche di attività. In particolare, è fondamentale rilevare quanto la crisi dei mercati internazionali possa influire su questa situazione di stallo e allo stesso tempo capire se i settori di nicchia appartenenti al made in Italy mantengano ancora la propria forza competitiva sul fronte delle esportazioni. I dati statistici da una parte confermano, dall altra smentiscono la fotografia di un sistema economico non più in grado di reggere alla concorrenza internazionale e incapace di competere sulla qualità. Le conferme vengono da alcuni segmenti produttivi, importanti certo, ma pur sempre segmenti: ci si riferisce ai comparti tessile, maglieria e mobili. Qui effettivamente la concorrenza dei paesi esteri, asiatici in primis, ha dato un duro colpo alle esportazioni. Sono queste dunque le attività che necessitano di una ristrutturazione e ricollocazione sui mercati internazionali per ritrovare, con modalità diverse, le opportunità per un nuovo ciclo di crescita. Le smentite implicano la necessità di evitare pericolose generalizzazioni e distorcere la realtà di un marchio made in Italy che continua a spalancare le porte dei mercati esteri; i settori in cui la qualità, l innovazione, il design, il know how hanno fatto dei prodotti italiani i leader mondiali continuano a registrare dati positivi. Si tratta dell alimentazione mediterranea, dell abbigliamento, della meccanica di precisione, dei prodotti esclusivi per l edilizia e l arredo. Per questi comparti è necessario pensare dunque, più che ad interventi complessivi che stravolgano realtà in salute, strategie mirate a consolidare e promuovere ulteriormente l unicità, la particolarità e la specializzazione dei prodotti made in Italy. Per evidenziare in modo più approfondito gli elementi sopra illustrati è necessario andare oltre il dato statistico, che fornisce una chiave di lettura esaustiva sul fenomeno made in Italy in termini quantitativi, ma non altrettanto in termini qualitativi. Il reperimento di maggiori informazioni dal punto di vista del contesto in cui le imprese del made operano, dello stato di salute dei comparti, delle pro- 123

2 Lente d ingrandimento blematiche e delle opportunità vissute, dei possibili interventi e delle strategie da attuare è stato attuato attraverso un questionario strutturato. Lo strumento di indagine empirica, proposto ad un campione di piccole imprese venete che operano nei comparti del made in Italy, ha permesso di mettere in luce questi aspetti, tracciando un quadro più nitido della realtà produttiva che costituisce la base economica della regione. Inoltre, alle imprese che sono risultate essere esportatrici di prodotti all estero, è stata posta un ulteriore serie di domande per sviscerare la realtà di questi nostri ambasciatori economici nel mondo. Le tematiche analizzate sono state molteplici: caratteristiche delle esportazioni (fatturato prodotto; aree di esportazione; dinamiche congiunturali); concorrenza dei paesi esteri e criticità della competizione; strategie di sviluppo dell attività delle esportazioni e reazioni alla concorrenza estera; interventi istituzionali per fronteggiare la concorrenza sleale; dinamica congiunturale complessiva (ordini; fatturato; prezzi dei fornitori; investimenti; liquidità; indebitamento; occupazione) nei periodi 2004, primo semestre 2005 e secondo semestre 2005 (previsioni). In ultima battuta, utilizzando i risultati di una seconda indagine empirica, si sono prese in considerazione le dinamiche dell export di tutto il settore manifatturiero del Veneto, per mettere in evidenza se la situazione economica che caratterizza le imprese del made in Italy non derivi tanto dalla tipologia di attività svolta, quanto piuttosto dagli eventi che in questi ultimi anni hanno caratterizzato e modificato lo scenario economico internazionale. La trattazione dei dati rilevati è stata sviluppata dunque in differenti aree d analisi: 1) dinamica e problematiche delle esportazioni made in Italy ; 2) andamento congiunturale (consuntivo e prospettico) delle piccole imprese dei settori made, prima nel loro complesso, poi con riferimento alle sole imprese che operano in subfornitura; 3) andamenti e previsioni delle esportazioni nel Veneto, considerando l evoluzione del fatturato derivante dall export nel corso del 2004 e del 2005 e con previsioni per il primo semestre 2006; 4) confronto tra gli andamenti delle imprese dell export ed il complesso del comparto manifatturiero veneto. 124

3 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto Dinamica e problematiche dell export made in Italy Quando si parla di made in Italy si fa riferimento in particolare a quattro settori: - Alimentare (produzione di alimentari e bevande); - Sistema moda (tessile, abbigliamento, maglieria, cuoio e calzature); - Sistema casa (mobili e arredo, ceramica, vetro e carta); - Meccanica e macchine (fabbricazione di macchine ed apparecchi). I settori generalmente considerati made in Italy si caratterizzano per la loro forza nei mercati esteri, tanto da divenire i principali componenti in cui si analizza la competitività del sistema economico. È grazie ai fatturati prodotti dal made che la bilancia commerciale del Veneto evidenzia ancora saldi ampiamente positivi. Vista, quindi, l indiscussa importanza del comparto made del Veneto, appare basilare capire innanzitutto quanto le imprese che si proiettano verso i mercati stranieri debbano a questi i loro profitti. In tal senso si osserva come, nel complesso, le imprese made ricavino il 31,4% del loro fatturato dall export. In particolare è il settore della moda quello che risulta maggiormente legato ai mercati stranieri, da cui ricava oltre la metà del fatturato complessivo. Ciò rende il settore particolarmente condizionabile da concorrenze straniere, che possono minare, attraverso prezzi più vantaggiosi, la preferenza tradizionalmente attribuita al made in Italy. Altri comparti all interno dei quali le vendite estere appaiono di forte rilevanza sono quello della meccanica e delle macchine e quello del sistema casa dove gli acquisti stranieri concorrono alla realizzazione rispettivamente del 27,9% e del 24,9% circa del fatturato prodotto. Nel caso delle imprese alimentari la quota di ricavi attribuibili all export non raggiunge, invece, il 20%. Percentuale media di fatturato derivante dall export Settore made Media % Alimentare 18,4 Meccanica e macchine 27,9 Settore moda 54,3 Sistema casa 24,9 Totale 31,4 125

4 Lente d ingrandimento Le esportazioni si rivolgono principalmente verso i paesi appartenenti all area comunitaria, essendo questo il mercato principale per tutti i comparti. In particolare interessa il 63,3% delle aziende del settore moda, l 85,7% di quelle alimentari, il 56% di quelle meccaniche ed il 58% circa di quelle operanti nel sistema casa. Da questi dati consegue l enorme importanza che il mercato UE riveste nelle scelte decisionali delle aziende venete. In campo alimentare si notano relazioni anche con i paesi del Nord America mentre nel settore meccanico è un po tutta l area europea, e non solo i paesi UE, a costituire il principale mercato di sbocco. Per il sistema moda oltre al mercato UE spicca anche quello con i paesi dell Europa dell Est, così pure se si fa riferimento al settore della casa, anche se in questo senso esistono degli interessi anche oltre i confini europei con sbocchi, seppure di rilevanza secondaria, in Africa, America ed Asia. Paesi ed aree di esportazione per settore di attività Aree di esportazione Alimentare Meccanica macchine Settore moda Sistema casa Totale Africa 0,0% 0,0% 0,0% 2,7% 0,5% America Centro-Sud 0,0% 2,9% 0,0% 1,4% 1,4% America Nord 14,3% 5,9% 10,0% 4,1% 8,2% Asia 0,0% 8,8% 6,7% 4,1% 5,5% Est Europa 0,0% 5,9% 20,0% 17,6% 9,8% Europa 0,0% 17,6% 0,0% 12,2% 9,1% Oceania 0,0% 2,9% 0,0% 0,0% 1,1% Unione Europea 85,7% 56,0% 63,3% 57,9% 64,4% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Interrogate in merito a quali siano, a loro parere, i mercati maggiormente attrattivi, il 44,5% delle imprese segna quello comunitario, il 23,4% quello asiatico, mentre il 20,8% indica l area europea in generale, comprendendo in tal senso anche i paesi dell Est che invece, se presi separatamente, non sembrano costituire un interessante mercato di sbocco (1,7%). Il comparto alimentare pone la maggiore fiducia nei mercati interni all Unione Europea, in quanto ben il 77,8% degli imprenditori del settore segnala il mercato UE come quello dalle maggiori potenzialità di espansione. Nel settore moda, oltre al mercato UE si segnala una certa attrattività anche nel resto del continente europeo (25,6%) e nel continente asiatico (17,9%). Gli imprenditori di meccanica e macchine, invece, vedono come prin- 126

5 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto cipale mercato in espansione quello asiatico, segnalato dal 36,1%, a cui segue quello dell Unione Europea (25%) e più in generale dell Europa (19,4%). Le aziende del sistema casa infine considerano l area europea e quella asiatica tra i mercati potenzialmente di maggiore attrattività ed in misura minore si rileva un certo interesse per la zona nordamericana. Mercati esteri in cui l export è in aumento Aree di esportazione Alimentare Meccanica macchine Settore moda Sistema casa Totale Africa 0,0% 13,9% 2,6% 1,3% 5,7% America Centro-Sud 0,0% 2,8% 0,0% 0,0% 1,0% America Nord 0,0% 0,0% 2,6% 13,2% 2,9% Asia 10,1% 36,1% 17,9% 22,4% 23,4% Est Europa 0,0% 2,8% 0,0% 3,9% 1,7% Europa 12,1% 19,4% 25,6% 30,3% 20,8% Oceania 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Unione Europea 77,8% 25,0% 51,3% 28,9% 44,5% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Sebbene i mercati interni all Unione Europea siano considerati quelli potenzialmente in espansione, si rilevano percentuali consistenti che indicano questi stessi mercati in flessione. Infatti il 61% degli intervistati ha dichiarato di prevedere generali cali dell export in queste aree. Emergono quindi sensazioni contrastanti ma che si spiegano tenendo conto che il mercato europeo, ed in particolare quello dell Unione Europea, risulta il principale sbocco delle aziende venete esportatrici, per cui ci possono essere allo stesso tempo paesi europei che potenzialmente risultano essere maggiormente attrattivi rispetto ad altri. Analizzando le strutture di vendita utilizzate per esportare, si osserva come quasi la metà delle imprese usufruisca di una propria rete distributiva. Si deduce quindi che la maggioranza delle aziende è provvista di rapporti stabili con specifici mercati stranieri, che renderebbero improduttivo l ausilio di distributori esterni all azienda stessa. A questi, invece, si affida circa un terzo delle imprese, con una lieve predilezione per distributori situati in paesi stranieri, e quindi più consapevoli delle dinamiche del mercato in cui si trovano. La professionalità di agenzie e consorzi di esportazioni è, infine, utilizzata dal rimanente 18% delle imprese. 127

6 Lente d ingrandimento Mercati esteri in cui l export è in flessione Aree di esportazione Alimentare Meccanica macchine Settore moda Sistema casa Totale Africa 0,0% 2,7% 0,0% 6,6% 2,2% America Centro-Sud 22,2% 5,4% 7,0% 1,8% 5,6% America Nord 0,0% 10,8% 14,0% 3,6% 14,1% Asia 22,2% 2,7% 9,3% 31,3% 8,8% Est Europa 0,0% 0,0% 4,7% 6,6% 2,4% Europa 33,3% 5,4% 2,3% 50,0% 5,4% Oceania 0,0% 2,7% 0,0% 0,0% 0,5% Unione Europea 22,3% 70,3% 62,7% 0,1% 61,0% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Principali sistemi di vendita all estero Struttura distributiva propria 48,2% Distributori all estero 19,1% Agenzie/Consorzi export 18,0% Distributori locali 14,7% (Non sa / non risponde 2,8%) Passando all analisi della dinamica del fatturato derivante dalle esportazioni nel confronto , quasi la metà delle imprese intervistate, cioè il 48,4%, segnala una situazione di stabilità. La quota restante si ripartisce in maniera pressoché equa fra constatazioni di miglioramento e di peggioramento. Questa situazione di stabilità appare anche dalla modesta variazione media del fatturato dell export (+0,3%). Ancora più bloccata appare la situazione registrata nel primo semestre 2005, durante il quale sono aumentati sensibilmente gli andamenti stazionari (62,3%), mentre sono diminuite consistentemente le percezioni positive 128

7 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto (14,4%) rispetto al periodo precedente. Questa situazione di impasse si rileva anche considerando la variazione media del fatturato che registra nel primo semestre 2005 un valore pari a -1,2%. Fatturato export Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2003/ Sem 04 / 1 Sem 05 62,3% 48,4% 26,2% 23,3% 25,4% 14,4% Negativo Invariato Positivo Variazione percentuale media 2003 / ,3% Variazione percentuale media 2 sem. 04 / 1 sem. 05-1,2% (Non sa / non risponde 5,2%) Esaminando gli andamenti dei fatturati in relazione ai settori di attività si osservano dinamiche differenti. Il settore all interno del quale si è verificato il migliore andamento nel 2004 è quello dell alimentare, dove ben il 42,8% ha segnalato aumenti di fatturato. Questa situazione positiva viene confermata anche da un complessivo aumento dei ricavi derivanti dall export (+8,3%). Una buona performance è stata registrata dalle aziende della meccanica e delle macchine con un incremento delle esportazioni del +6,6%. Il peggiore trend, invece, spetta al settore moda: il 36,7% delle sue imprese, infatti, ha riscontrato andamenti negativi, in media con una variazione del -6,3%. Le aziende della meccanica e delle macchine evidenziano, infine, una situazione di stallo (il 57,6% ha rilevato un andamento stazionario) con una variazione del fatturato leggermente negativa (-1,6%). Nel primo semestre del 2005 non si osservano particolari miglioramenti: il settore alimentare e quello della meccanica e delle macchine registrano leg- 129

8 Lente d ingrandimento geri incrementi di fatturato (+0,4% in entrambi i casi), mentre il settore moda evidenzia ancora una situazione di difficoltà espressa dalla riduzione del volume di affari di quasi 4 punti percentuali. L andamento del sistema casa si allinea infine a quello dell anno precedente non evidenziando dunque particolari segni di ripresa e mantenendo pressoché invariata la proporzione di andamenti stazionari (oltre il 70%). Fatturato Export Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2003 / 2004 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 22,9% 34,3% 42,8% 8,3% Meccanica e macchine 12,1% 57,6% 30,3% 6,6% Settore moda 36,7% 56,7% 6,6% -6,3% Sistema casa 12,3% 71,2% 16,5% -1,6% 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 0,0% 66,7% 33,3% 0,4% Meccanica e macchine 38,7% 51,6% 9,7% 0,4% Settore moda 23,3% 66,7% 10,0% -3,8% Sistema casa 17,8% 72,6% 9,6% -0,3% Uno dei principali fattori che negli ultimi tempi hanno inciso in maniera negativa sull andamento delle esportazioni è la crescita di mercati alternativi come quello cinese, la cui concorrenza penalizza l attività dell export delle imprese venete. Sebbene dall indagine risulti che una buona proporzione di imprenditori non osserva particolari ripercussioni sotto questo punto di vista, è doveroso fare alcune distinzioni a seconda del settore di attività svolta. Oltre il 70% delle imprese alimentari, ad esempio, non percepisce alcuna forma di concorrenza, mettendo quindi in luce una probabile difformità tra offerta italiana e offerta cinese. Anche nella meccanica prevalgono nettamente le imprese che dichiarano di non subire, o per lo meno di subire solo in misura secondaria, il confronto con le rivali cinesi, mentre per quanto concerne il sistema casa la presenza del colosso asiatico appare più rilevante, nonostante oltre la metà degli intervistati non sembri avvertire pesanti conseguenze. In realtà è solo il settore moda a risentire in maniera consistente della concorrenza cinese in quanto l ingresso di questa potenza economica nei 130

9 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto mercati internazionali ha modificato gli equilibri esistenti ed inciso in maniera significativa sulle dinamiche economiche del settore. Misura della concorrenza cinese per settore di attività Per niente Poco Abbastanza Molto 7 1,4 % 6 9,9 % 2 8,6 % 4 7,1 % 3 8,2 % 8,8 % 5,9 % 5 2,7 % 2 4,3 % 1 6,7 % 1 4,9 % 6,7% 6,7% 8,1 % Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa Estendendo tale disamina alla considerazione di tutti i potenziali concorrenti, sono sempre i paesi appartenenti all area europea a costituire i principali rivali (Unione Europea 35,3%, Europa dell Est 21,6%) anche se, come già ricordato in precedenza, questo deriva dal fatto che la piccola impresa veneta si rivolge principalmente ai mercati continentali, mentre solo in misura minore instaura rapporti con paesi localizzati in aree più lontane. Tuttavia non si può sottovalutare come la Cina e i paesi del Nord America rappresentino mercati altamente competitivi e che influiscono sulle dinamiche dell export complessivo. Nell analisi per comparti si distingue chiaramente il momento di difficoltà del settore moda che si ritrova nella situazione di dover fronteggiare l avanzata del mercato cinese. Anche nelle aziende del sistema casa si avverte una certa preoccupazione per la concorrenza della Cina, mentre con una discreta proporzione si rileva nelle aziende dell alimentare e della meccanica e macchine l influenza del mercato nordamericano. Nel mercato interno, rispetto a quello internazionale, si avverte maggiormente il confronto con la produzione cinese in quanto circa il 30% degli imprenditori individua nel paese asiatico il principale concorrente. Altre aree che influiscono sul mercato interno sono quelle dell unione Europea (22,2%) e più specificatamente dell Europa dell Est (15,1%). 131

10 Lente d ingrandimento Nel mercato interno si notano minori discrepanze fra i settori economici; in particolare tutti appaiono animati dal confronto con Unione Europea e Cina, con prevalenze dell una o dell altra a seconda del comparto: nel sistema moda e nell alimentare si avverte maggiormente la concorrenza cinese, nel sistema casa prevale l Unione Europea, mentre nella meccanica e nelle macchine le due aree di attività risultano ugualmente influire sulle dinamiche del comparto nel mercato interno. Principali paesi / aree concorrenti nel mercato internazionale Aree di esportazione Alimentare Meccanica macchine Settore moda Sistema casa Totale America Centro-Sud 0,0% 0,0% 0,0% 1,4% 0,3% America Nord 14,2% 17,7% 3,3% 4,1% 11,2% Asia 0,0% 8,8% 6,7% 5,4% 5,8% Cina 14,3% 14,7% 43,3% 24,3% 22,5% Europa 0,0% 5,9% 0,0% 5,4% 3,3% Europa Est 28,6% 17,6% 26,7% 16,2% 21,6% Unione Europea 42,9% 35,3% 20,0% 43,2% 35,3% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Principali paesi / aree concorrenti nel mercato interno Aree di esportazione Alimentare Meccanica macchine Settore moda Sistema casa Totale Africa 14,2% 3,0% 3,4% 4,3% 5,9% America Centro-Sud 0,0% 3,0% 0,0% 1,4% 1,4% America Nord 0,0% 15,2% 3,3% 8,6% 8,0% Asia 0,0% 12,1% 20,0% 8,6% 10,5% Cina 42,9% 27,3% 30,0% 21,4% 30,2% Europa 0,0% 6,1% 13,3% 8,6% 6,7% Europa Est 28,6% 9,1% 10,0% 17,1% 15,1% Unione Europea 14,3% 24,2% 20,0% 30,0% 22,2% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% (Non sa / non risponde 3,4%) Tra i principali aspetti che condizionano l attività di impresa gli imprenditori del made in Italy risentono in larga misura della concorrenza legata ai pro- 132

11 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto dotti a basso prezzo (50,4%). Il 16,6% dei soggetti segnala inoltre la difficoltà a far fronte alla flessione degli ordini in quanto i committenti prediligono delocalizzare in aree dove il costo della manodopera risulta meno dispendioso. Con incidenze superiori al 10% si segnalano inoltre i problemi legati alla copiatura di marchi o brevetti e la mancanza di rispetto delle direttive internazionali. Quasi nessuno, infine, segnala come aspetto condizionante la presenza di barriere all entrata, la complessità delle procedure amministrative o la necessità di innovazione, ad indicare che le difficoltà vanno ricercate quasi esclusivamente in un discorso di prezzi dei fornitori e costi di gestione. Da segnalare, comunque, come un 13,7% dei rispondenti non percepisce nella presenza di concorrenti esteri alcun aspetto condizionante lo svolgimento della propria attività. Principali aspetti che condizionano l attività di impresa Concorrenza con prodotti a basso prezzo 50,4% Delocalizz. committenti su lavoro a basso costo Brevetti o marchi copiati Mancanza di rispetto alle direttive internazionali Dazi di ingresso troppo elevati Autorizzazioni da richiedere ad autoritá locali Innovazione di prodotto/processo In nessun aspetto 16,6% 11,7% 10,6% 7,0% 1,9% 1,8% 13,7% (Non sa / non risponde 2,1%) Nonostante la concorrenza su prodotti a basso prezzo sia stata segnalata come principale elemento condizionante l attività di impresa, la maggioranza degli imprenditori non ritiene di dover attuare alcun cambiamento nelle proprie politiche imprenditoriali. Ciò indica che la nostra imprenditoria continua a sentirsi sicura mantenendo le proprie strategie e proseguendo sul percorso intrapreso. Al contrario, un altra significativa percentuale, il 27,2%, riterrebbe utile apportare delle modifiche sull offerta, diversificandola, mentre il 13% considera necessario individuare nuovi mercati di sbocco. In seconda battuta gli imprenditori ritengono che adottare una politica sui prezzi maggiormente competitiva (8,4%) o delocalizzare in altri paesi (6,7%) rappresenta una strategia utile per contrastare la concorrenza dei paesi esteri, 133

12 Lente d ingrandimento mentre in misura minore viene segnalata la possibilità di ridurre la produzione (4,1%) o addirittura di cessare l attività (3,2%). Infine solo il 2,9% ritiene che la possibilità di instaurare accordi commerciali con aziende straniere possa in qualche modo aiutare a fronteggiare la concorrenza dei paesi stranieri. Possibili reazioni alla concorrenza dei paesi esteri Non intende fare alcun cambiamento 34,5% Diversificazione del prodotto / servizio 27,2% Ricerca di nuovi mercati di sbocco 13,0% Concorrenza sul prezzo Delocalizzare in paesi esteri Riduzione della produzione Cessare l'attivitá Accordi commerciali con aziende estere 8,4% 6,7% 4,1% 3,2% 2,9% (Non sa / non risponde 6,9%) Interventi degli enti / organismi italiani per fronteggiare la concorrenza estera Imporre standard qualitativi sui prodotti entranti 32,5% Rafforz are i dazi doganali sui prodotti esteri 29,3% Alleggerire pressione fiscale 11,0% Favorire gli investimenti italiani all'estero 10,8% Dare impulso all'innovazione tecnologica 6,9% Stringere rapporti con paesi esteri 6,4% Diminuzione costo del lavoro 3,1% (Non sa / non risponde 5,5%) 134

13 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto In merito alle misure di intervento che gli enti e le istituzioni nazionali possono adottare, il 32,5% degli imprenditori individua nell imposizione di standard qualitativi sui prodotti lo strumento più efficace per selezionare all entrata i prodotti esteri. Poco meno del 30% dei rispondenti inoltre ritiene invece necessario rafforzare i dazi doganali. Le altre opzioni ricevono il beneplacito di un minor numero di intervistati: per il 10,8% sarebbe necessario aumentare gli investimenti diretti all estero, per il 6,9% sarebbe utile incentivare l innovazione tecnologica, per il 6,4% potrebbe essere interessante stringere rapporti più stretti con altri paesi. Andamenti congiunturali del made in Italy Dopo aver analizzato le dinamiche e le problematiche delle imprese del made in Italy che esportano, in questa parte del rapporto si vuole verificare se le difficoltà o le eccellenze del settore abbiano un carattere di sistema, ovvero non solo al di fuori dei confini nazionali, ma anche e soprattutto con riferimento al mercato interno. Si prenderanno dunque in esame una serie di parametri economici e le loro variazioni in tre momenti temporali: anno 2004, primo semestre 2005 e secondo semestre I dati si riferiscono, in prima battuta, alla totalità delle imprese intervistate, comprendendo dunque i risultati registrati anche dalle imprese esportatrici, che, del resto, producono mediamente circa due terzi del proprio fatturato sul mercato italiano. Successivamente, viene proposta un analisi degli andamenti del primo semestre 2005 registrati dalle imprese del made in Italy che operano in subfornitura (poco più della metà del campione). È indubbio infatti che, in un contesto di forte presenza di piccole imprese che operano per conto di altre imprese di più grandi dimensioni, le dinamiche dei mercati internazionali ed i processi di delocalizzazione e ristrutturazione industriale giochino un ruolo importante, sia pure con effetti indiretti. Le piccole imprese di questo sottogruppo si trovano infatti non solo a subire le proprie problematiche, ma anche ad assorbire gli effetti di contrazioni degli ordini delle imprese subfornitrici. L obiettivo di questa analisi è proprio verificare se tali imprese abbiano registrato differenti andamenti rispetto al complesso delle imprese intervistate. 135

14 Lente d ingrandimento Andamenti congiunturali: totalità del campione Ordini Il 2004 si è chiuso con un saldo negativo circa i giudizi degli imprenditori italiani del settore del made in Italy sul livello degli ordinativi, specialmente per quanto riguarda il settore moda (-5,7%) e il comparto meccanica e macchine (-4,9%). Anche nel sistema casa si sono registrate perdite consistenti (-4%), mentre nell alimentare si è registrato un leggero incremento (+1,3%). L andamento negativo degli ordini prosegue anche nella prima parte del 2005 con perdite sensibili nel settore moda (-7,3%) e nel sistema casa (-5,2%), mentre alimentare e meccanica e macchine, pur evidenziando dei ridimensionamenti, riescono a contenere più degli altri comparti la crisi dei mercati internazionali. Ordini Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2003 / 2004 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 26,7% 60,0% 13,3% 1,3% Meccanica e macchine 46,8% 32,2% 21,0% -4,9% Settore moda 52,2% 34,8% 13,0% -5,7% Sistema casa 42,9% 40,3% 16,9% -4,0% 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 40,0% 53,3% 6,7% -1,3% Meccanica e macchine 40,3% 43,6% 16,1% -2,0% Settore moda 47,8% 34,8% 17,4% -7,3% Sistema casa 27,0% 60,2% 12,7% -5,2% Di fronte ad una situazione non positiva per la produzione del made in Italy, le previsioni per la seconda metà del 2005 descrivono una situazione più stabile con perdite contenute, eccetto il settore moda che continua ad evidenziare decrementi consistenti rivelando dunque un incapacità di controllo e di reazione alla situazione di stallo del mercato. Negli altri comparti a partire da quello dell alimentare prevalgono andamenti di stabilità, con possibilità di crescita nel comparto meccanica e macchine (+1,9%). 136

15 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto Ordini Previsione andamenti 2 semestre Variazioni percentuali medie Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 8 6,7 % 7 2,6 % 4 7,8 % 5 3,1 % 3 4,8 % 1 7,8 % 1 4,7 % 6,7 % 6,7 % 2 9,0 % 1 7,4 % 1 2,7 % Negativo Invariato Positivo Variazione percentuale media: Alimentare -0,3% Variazione percentuale media: Meccanica e macchine 1,9% Variazione percentuale media: Settore Moda -8,9% Variazione percentuale media: Sistema Casa -0,4% Fatturato L andamento del fatturato riflette nelle dinamiche e nelle proporzioni l andamento della domanda con una prevalenza di saldi negativi in entrambi i periodi considerati. La stretta relazione che intercorre tra domanda e volume d affari viene confermata dal fatto che, in tutti i comparti, le perdite del fatturato e degli ordinativi hanno fatto registrare sostanzialmente le stesse variazioni. Anche per il fatturato, quindi, nel corso del 2004 il maggior calo è quello mostrato dal sistema moda (-5,7%) e dal comparto meccanica e macchine (-4,6%). Per le aziende del settore moda le perdite sono state cospicue anche nel corso del primo semestre del 2005 (-6%), mentre hanno subito flessioni più marcate, rispetto alla seconda parte del 2004, quelle legate al sistema casa (-5,7%). Nell alimentare e nel comparto meccanica e macchine gli andamenti si contrappongono: se con l inizio del 2005 le performance delle aziende dell alimentare sono peggiorate vanificando la crescita registrata nel 2004, le aziende 137

16 Lente d ingrandimento della metalmeccanica riescono a contenere le perdite collocandosi maggiormente su livelli di stabilità. Fatturato Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre Variazioni percentuali medie 2003 / 2004 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 33,3% 53,3% 13,3% 1,0% Meccanica e macchine 48,3% 30,7% 21,0% -4,6% Settore moda 52,2% 34,8% 13,0% -5,7% Sistema casa 40,7% 42,5% 16,9% -2,5% 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 40,0% 53,3% 6,7% -1,2% Meccanica e macchine 41,9% 43,6% 14,5% -2,9% Settore moda 47,8% 30,4% 21,7% -6,0% Sistema casa 29,3% 60,1% 10,6% -5,7% Fatturato Previsione andamenti 2 semestre Variazioni percentuali medie Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 8 0,0 % 6 8,2 % 4 7, 8 % 5 8,0 % 3 4,8 % 6,7 % 1 7, 8 % 2 1, 2 % 1 3,3 % 2 4,2 % 1 7,4 % 1 0,6 % Negativo Invariato Positivo 138

17 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto Variazione percentuale media: Alimentare 0,6% Variazione percentuale media: Meccanica macchine 1,2% Variazione percentuale media: Settore Moda -3,9% Variazione percentuale media: Sistema Casa -0,5% Anche per quanto riguarda le attese per il secondo semestre del 2005, si riscontra una certa correlazione tra fatturato e ordinativi: l unico settore che evidenzia ancora perdite significative è quello della moda, che potrebbe vedere ridotto ulteriormente il proprio giro d affari del 3,9%. Non si dovrebbero registrare particolari scostamenti negli altri comparti con il settore meccanica e macchine che dovrebbe registrare addirittura fenomeni di crescita. Prezzi dei fornitori Uno degli indicatori che fornisce informazioni utili per capire lo stato di salute delle imprese è il livello dei prezzi imposti dai fornitori. Nel corso del 2004 si è assistito ad un incremento marcato del valore dei beni acquistati dalle imprese, soprattutto nei comparti della meccanica e delle macchine (+11,5%), nel sistema casa (+4,6%) e nell alimentare (+3,1%). Il settore che mostra invece le crescite più modeste è quello della moda che su base tendenziale ha fatto registrare il +1,4%, mentre su base congiunturale il +1,8%. È evidente come questo settore, seppur disponga di beni a più basso costo rispetto agli altri comparti, non sia in grado di incrementare il proprio fatturato, a causa dell eccessiva concorrenza derivante dai paesi esteri che, evidentemente, sottrae quote di mercato. Nel corso del primo semestre dell anno, gli incrementi dei prezzi imposti dai fornitori si mantengono sui livelli dell anno precedente anche se per il settore meccanica e macchine si registrano variazioni più contenute (+3%). In tutti i comparti si prevede che il percorso inflazionistico dei beni acquistati dai fornitori non subirà particolari accelerazioni nel corso della seconda parte del 2005 nonostante la maggior parte delle imprese preveda ancora degli innalzamenti di prezzo: l incremento maggiore verrà registrato nella meccanica e nelle macchine (+1,7%). Segue a ruota il sistema casa (+1,3%), mentre in quello dell alimentare e del settore moda i livelli rimangono pressoché stabili. 139

18 Lente d ingrandimento Prezzi dei fornitori Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2003 / 2004 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 6,7% 40,0% 53,3% 3,1% Meccanica e macchine 34,4% 50,8% 14,8% 11,5% Settore moda 20,5% 52,3% 27,3% 1,4% Sistema casa 24,3% 45,3% 30,4% 4,6% 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 16,7% 50,0% 33,3% 1,3% Meccanica e macchine 34,0% 5,8% 60,2% 3,0% Settore moda 100,0% 0,0% 0,0% 1,8% Sistema casa 43,5% 20,2% 36,3% 3,7% Prezzi dei fornitori Previsione andamenti 2 semestre Variazioni percentuali medie Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 8 6,5 % 3 8, 4 % 4 1,8 % 5 0, 0 % 4 6, 7 % 5 9, 6 % 5 4,8 % 1 3,5 % 3,3 % 1,9 % 0,0 % 3,5 % Diminuzione Stabile Aumento Variazione percentuale media: Alimentare 0,3% Variazione percentuale media: Meccanica macchine 1,7% Variazione percentuale media: Settore Moda 0,2% Variazione percentuale media: Sistema Casa 1,3% 140

19 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto Occupazione La fase di difficoltà evidenziata negli ordinativi e nel fatturato ha avuto riflessi anche sull andamento occupazionale: in tutti i comparti esso è stato negativo, anche se occorre fare alcune distinzioni. Nel settore moda gli imprenditori hanno mediamente dichiarato di aver ridotto il proprio organico del 3,1%, a fronte di quote più contenute registrate negli altri comparti: nella meccanica e macchine la perdita occupazionale è stata pari al -2,3%, mentre nel sistema casa e nell alimentare il calo si è attestato, rispettivamente, al -1,2% e al -0,6%. Leggermente migliore è stata la performance occupazionale nel primo semestre dell anno per tutti i comparti. Il settore alimentare è quello che ha registrato variazioni positive (+2,5%), mentre è rimasta invariata la base occupazionale nel comparto meccanica e macchine e nel sistema casa. Continuano a presentare invece ancora difficoltà le aziende del settore moda (-1,2%). Occupazione Andamenti 2003 / 2004 e 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2003 / 2004 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 6,7% 86,7% 6,7% -0,6% Meccanica e macchine 13,0% 82,2% 4,8% -2,3% Settore moda 39,1% 43,5% 17,4% -3,1% Sistema casa 25,6% 64,0% 10,4% -1,2% 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 13,3% 73,3% 13,3% 2,5% Meccanica e macchine 9,7% 80,6% 9,7% -0,7% Settore moda 21,7% 65,2% 13,0% -1,3% Sistema casa 12,6% 74,7% 12,7% -0,6% Per il prossimo semestre la situazione occupazionale non esprime particolari evoluzioni: le performance migliori saranno assegnate al comparto metalmeccanico, che prevede un incremento della base occupazionale del +2,7%. Negli altri settori si evidenzia una situazione di stallo con perdite contenute nell alimentare e nelle aziende del sistema casa (rispettivamente -0,2% e -0,8%), mentre nel settore moda si evidenziano ancora elementi di difficoltà (-1,4%). 141

20 Lente d ingrandimento Occupazione Previsione andamenti 2 semestre Variazioni percentuali medie Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 8 6, 5 % 5 9, 6 % 5 1,4 % 5 0,0 % 4 3,3 % 3 0,8 % 6,7 % 1 3, 5 % 1 0,4 % 6,7 % 4,8 % 0,0 % Negativo Invariato Positivo Variazione percentuale media: Alimentare -0,2% Variazione percentuale media: Meccanica macchine 2,7% Variazione percentuale media: Settore Moda -1,4% Variazione percentuale media: Sistema Casa -0,8% Investimenti Le difficoltà economiche rilevate per i settori del made in Italy si traducono inevitabilmente nella capacità di investimento delle imprese stesse. Nel 2004, e maggiormente nel primo semestre del 2005, si è riscontrato come sia molto bassa la proporzione di imprese che ha effettuato investimenti. Su base tendenziale è stato il comparto meccanica e macchine a registrare la maggiore propensione all acquisto di beni durevoli, mentre la quota più bassa è spettata al settore moda: nei due suddetti comparti la percentuale di imprese che hanno dichiarato di aver effettuato investimenti nel corso del 2004 è stata rispettivamente del 35,5% e del 22,2%. Ancora più basse sono le quote evidenziate su base congiunturale, con il comparto dell alimentare che mostra le migliori performance di investimento (20%), seguito da meccanica e macchine (19,4%) e dal sistema casa (16,9%). La fase di rallentamento evidenziata nel settore moda nel corso del 2004 è continuata anche nel primo semestre dell anno, dato che solo l 11,7% delle imprese ha effettuato qualche forma di investimento. 142

21 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto Investimenti Investitori nel 2004 e nel 1 semestre 2005 Si 2004 Alimentare 26,7% 73,3% Meccanica e macchine 35,5% 64,5% Settore moda 22,2% 77,8% Sistema casa 23,6% 76,4% 1 semestre 2005 Si No Alimentare 20,0% 80,0% Meccanica e macchine 19,4% 80,6% Settore moda 11,7% 88,3% Sistema casa 16,9% 83,1% Per il secondo semestre dell anno, la maggior parte delle imprese appartenenti a ciascun comparto ha dichiarato di non aver in progetto alcun tipo di investimento. Tra le imprese che hanno progettato investimenti nel corso dell ultima parte del 2005, il settore alimentare è quello che evidenzia la maggiore propensione (16,7%) contro l 8,3% di meccanica e macchine, il 6,3% del sistema casa ed il 2,3% del settore moda. No Investimenti Previsioni di investimento nel 2 semestre 2005 Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 84,5% 72,9% 73,3% 50,0% 30,0% 16,7% 8,3% 6,3% 2,3% 3,3% 3,5% 7,9% 15,3% 13,2% 12,5% Si Dipende dalle necessita aziendali Dipende dalle condizioni economiche No 143

22 Lente d ingrandimento Bisogna comunque tenere presente che la maggior proporzione di risposte lascia intravedere la possibilità di un qualche investimento a seconda delle necessità dell azienda, mentre in minor misura, anche se con risultanze significative, viene indicata l eventualità di possibili investimenti in funzione delle condizioni economiche in cui le imprese si troveranno ad operare, come per dire che si investe solo se ci sono le risorse a disposizione. L entità degli investimenti effettuati dalle imprese nel corso del primo semestre del 2005 è stata medio bassa: quasi il 70% delle imprese che ha acquistato beni durevoli ha impiegato meno di 30 mila euro. Di queste, il 34,8% ha investito meno di 10 mila euro mentre il 33,7% tra i 10 e i 30 mila euro. Maggiori sono le entità degli investimenti, minori sono le quote di imprese che li hanno effettuati: bisogna comunque evidenziare come circa il 10% degli intervistati abbia investito oltre 100 mila euro per l acquisto di beni destinati all attività aziendale. Investimenti Valore degli investimenti del 1 semestre 2005 MENO DI 20 MLN LIRE ( 10 MILA EURO) 34,8% MLN LIRE ( MILA EURO) 33,7% MLN LIRE ( MILA EURO) 14,8% MLN LIRE ( MILA EURO) 7,0% MLN LIRE ( MILA EURO) 6,4% MLN LIRE ( MILA EURO) 3,3% Degli investimenti effettuati dalle imprese made, il 33,1% è stato destinato all innovazione/automazione dei processi, a testimonianza che tra coloro che hanno deciso di investire la strategia utilizzata principalmente è rivolta alla diversificazione dei prodotti per meglio contrastare la concorrenza dei paesi stranieri, in particolare quelli asiatici. Il 31,4% degli investimenti invece è stato effettuato per la sostituzione di attrezzature obsolete, mentre il 18,9% per il potenziamento della capacità produttiva. Di minore entità sono gli investimenti 144

23 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto legati all acquisto di nuovi automezzi (6,9%), alla commercializzazione di prodotti (6,4%) o all utilizzo di nuovi immobili (3,3%). Investimenti Tipologia degli investimenti del 1 semestre 2005 Innovazione/automazione dei processi 33,1% Sostituzione/rinnovo delle attrezzature 31,4% Ampliamento della capacitá produttiva 18,9% Nuovi automezzi 6,9% Commercializzazione dei prodotti 6,4% Nuovi immobili 3,3% Circa due terzi degli investimenti effettuati dalle imprese made intervistate sono stati realizzati ricorrendo a risorse proprie (65,7%), mentre il 24,1% a prestiti concessi da istituti di credito ed affini. La rimanente quota (10,2%) ha fatto ricorso invece ad entrambe le modalità di finanziamento. Dalla distinzione per tipologia del credito erogato si osserva come il 35,1% delle imprese abbia utilizzato il prestito ordinario e solo il 17,8% quello agevolato, mentre il leasing è risultato il principale canale di finanziamento (47,1%). Investimenti Modalità di finanziamento degli investimenti del 1 semestre 2005 Autofinanziamento 65,7% Credito 24,1% Entrambi 0,2% Ordinario 5,1% Agevolato 17,8% Leasing 47,1% 145

24 Lente d ingrandimento Liquidità Nei primi sei mesi del 2005, rispetto al secondo semestre del 2004, la situazione della liquidità è rimasta invariata per la maggior parte delle imprese intervistate. Esiste però una buona percentuale di imprenditori che ha visto ridursi la disponibilità di liquidità, specialmente nel settore moda: si calcola infatti che il 43,5% degli imprenditori di questo settore abbia evidenziato un sensibile peggioramento della propria liquidità, contro il 47,8% di coloro che invece non hanno registrato particolari variazioni rispetto al periodo precedente. Gli altri comparti registrano una situazione migliore, anche se rimane molto bassa la percentuale di imprenditori che, al contrario, dichiara di disporre di maggiore liquidità nel primo semestre Liquidità Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 86,7% 56,4% 57,7% 35,5% 43,5% 47,8% 34,0% 6,7% 6,7%8,0% 8,7%8,4% Peggiorata Invariata Migliorata Indebitamento La bassa propensione all investimento si traduce anche in una bassa quota di indebitamento. In tutti i comparti, infatti, oltre la metà delle imprese non presenta particolari forme di indebitamento, mentre nella restante quota la 146

25 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto maggior parte delle aziende ha dichiarato di essere riuscita a ridurre la propria situazione debitoria. In misura minore si contano le imprese dei vari comparti che hanno mantenuto invariato il proprio livello di indebitamento, mentre solo una sparuta minoranza ha aggravato la propria situazione debitoria, soprattutto se si fa riferimento alle imprese metalmeccaniche. Indebitamento Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Alimentare Meccanica e macchine Settore moda Sistema casa 5 9,0 % 5 1,7 % 5 0,0 % 5 2,8 % 3 6,7 % 3 5,9 % 3 3,6 % 2 5,8 % 1 4,2 % 8,3 % 1 0,0 1 0,2 % 3,3 % 2,6 % 3,4 % 2,6 % Aumentato Invariato Diminuito No indebitamento Andamenti congiunturali: imprese in subfornitura Ordini Rispetto al contesto imprenditoriale generale, le imprese subfornitrici presentano variazioni semestrali più preoccupanti: mentre le variazioni di ordini della meccanica e del sistema casa appaiono pressoché identiche, quelle osservate per il settore alimentare e per quello della moda visualizzano andamenti decisamente più negativi. Il comparto alimentare cala del -5 % rispetto al -1,3% del contesto generale, il settore moda scende fino a -9,1%, rispetto al -7,3% precedentemente osservato. Si deduce quindi come i processi di delocalizzazione all estero abbiano condizionato in maniera negativa la consistenza degli ordinativi. 147

26 Lente d ingrandimento Ordini Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 12,5% 75,0% 12,5% -5,0% Meccanica e macchine 21,9% 20,8% 57,3% -1,9% Settore moda 100,0% 0,0% 0,0% -9,1% Sistema casa 36,2% 27,7% 36,2% -4,9% Fatturato Anche in termini di fatturato i peggioramenti più consistenti riguardano i comparti dell alimentare e della moda, a seguito del calo di ordinativi subito. Nel primo semestre 2005 le imprese alimentari di subfornitura diminuiscono i ricavi del -4,2% (contro il -1,2% delle imprese totali dello stesso comparto), mentre quelle della moda subiscono un tracollo del -7,7% (contro il -6 % rilevato nel complesso). I restanti comparti mostrano anche in questo caso dinamiche di sostanziale uniformità. Fatturato Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Negativo Invariato Positivo Var. % Media Alimentare 12,5% 75,0% 12,5% -4,2% Meccanica e macchine 24,4% 19,9% 55,8% -2,6% Settore moda 100,0% 0,0% 0,0% -7,7% Sistema casa 36,6% 26,1% 37,4% -4,1% Prezzi dei fornitori In merito ai prezzi esercitati dai fornitori non si notano rilevanti differenze fra imprese subfornitrici e non. Le imprese subfornitrici del comparto alimentare presentano anch esse variazioni semestrali pari all 1,4%, così come quelle del settore moda, mentre per il settore della meccanica si registra un leggero incremento 148

27 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto (+3,3% invece che +3%). Il sistema casa in subfornitura, invece, avverte una leggera diminuzione dei prezzi dei fornitori passando dal +3,7% del generale al +3,1%. Prezzi dei fornitori Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 8,8% 77,8% 13,4% 1,4% Meccanica e macchine 12,8% 44,4% 42,9% 3,3% Settore moda 15,2% 62,4% 22,4% 1,4% Sistema casa 16,2% 51,9% 31,9% 3,1% Occupazione Il trend dell occupazione nelle aziende della subfornitura fornisce alcuni spunti interessanti. Nonostante il calo di ordinativi, il settore alimentare ha mantenuto il numero di occupati così come il comparto metalmeccanico. Un incremento della base occupazionale si è registrato nelle aziende del sistema casa, mentre il settore moda evidenzia ancora le dinamiche più critiche con una flessione del 7,1%. Occupazione Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre 2005 Variazioni percentuali medie 2 sem. 04 / 1 sem. 05 Diminuzione Stabile Aumento Var. % Media Alimentare 20,0% 60,0% 20,0% 0,0% Meccanica e macchine 18,1% 44,9% 37,1% 0,0% Settore moda 39,1% 43,5% 17,4% -7,1% Sistema casa 18,0% 55,3% 26,8% 1,3% Investimenti Anche in questo ambito si notano alcune discrepanze fra le imprese che operano secondo le due diverse modalità di produzione: se le imprese del 149

28 Lente d ingrandimento made in generale non hanno evidenziato una notevole propensione all investimento nella prima parte del 2005, le aziende operanti in subfornitura sembrano invece maggiormente ricorrere a queste iniziative per fronteggiare la carenza di ordinativi. Investimenti Investitori nel 1 semestre semestre 2005 Alimentare 49,7% 50,3% Meccanica e macchine 42,8% 57,2% Settore moda 45,2% 54,8% Sistema casa 42,9% 57,1% Si No Liquidità La situazione della liquidità appare invariata anche per la maggioranza delle imprese subfornitrici. Non si notano particolari differenze rispetto al contesto generale, con la maggioranza delle imprese che mantengono invariata la propria liquidità, ma con una maggiore tendenza ad evidenziare un miglioramento delle risorse liquide rispetto alle imprese considerate nel loro complesso. Liquidità Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre sem. 04 / 1 sem. 05 Peggiorata Invariata Migliorata Alimentare 16,7% 66,7% 16,6% Meccanica e macchine 28,0% 57,0% 15,0% Settore moda 18,5% 70,0% 11,5% Sistema casa 27,4% 48,7% 24,0% Indebitamento Per quanto concerne la dinamica degli indebitamenti, gli aumenti di questi vengono segnalati da un numero superiore di imprese subfornitrici, ad indi- 150

29 Esportazioni e "made in Italy" in Veneto care come le dinamiche di delocalizzazione abbiano inciso negativamente sulla loro capacità di resistere al mercato con i soli mezzi propri. Indebitamento Andamenti 2 semestre 2004 / 1 semestre sem. 04 / 1 sem. 05 Aumentato Invariato Diminuito No Indebitamento Alimentare 29,1% 19,1% 9,1% 42,7% Meccanica e macchine 68,6% 6,4% 6,6% 18,5% Settore moda 40,0% 32,0% 28,0% 0,0% Sistema casa 39,9% 32,0% 6,7% 21,5% Le esportazioni in Veneto: andamenti e previsioni Dopo aver considerato le sole imprese del made in Italy i risultati presentati in questa sezione fanno riferimento alle aziende esportatrici dell intero settore manifatturiero. Le dinamiche dell export rivelano la capacità della piccola impresa veneta di interagire con un mercato più ampio e non limitato ai confini nazionali. Tuttavia bisogna tenere presente che la componente del fatturato proveniente dalle vendite di prodotti all estero rappresenta per lo più un attività di supporto nell insieme delle transazioni effettuate entro i confini nazionali. Per analizzare gli andamenti delle esportazioni si è preso in considerazione, per ogni impresa intervistata, l ammontare del fatturato proveniente dalle transazioni con l estero. Se nel 2004 il mercato estero della piccola impresa veneta è stato caratterizzato da evidenti ridimensionamenti, determinati da un saldo negativo degli andamenti (-17,5) e da una consistente contrazione del livello di fatturato prodotto dall export (-9,8% rispetto all anno precedente), nel 2005 invece la situazione di stabilità evidenziata a livello regionale (8ª Indagine congiunturale sull artigianato e la piccola impresa nel Veneto) ha dato la possibilità alle piccole imprese di riprendere in maniera più vigorosa le transazioni oltre confine. Nel 2005 infatti si registra una prevalenza di andamenti positivi (saldo pari a +5) e soprattutto un incremento significativo del volume d affari prodotto (+5,5%). Anche considerando le indicazioni per i prossimi mesi si evidenzia il maggior clima di fiducia delle imprese, con un saldo pari a +12,8 e con una variazione presunta del fatturato dell export pari a +12,3%, che lascia intravedere una maggiore possibilità di sbocco nei mercati internazionali. 151

30 Lente d ingrandimento Fatturato dall export Saldo tra andamenti positivi e negativi e variazioni percentuali medie Saldo opinioni positivo - negativo 5,0 12,8-2,2-17, Variazione % media del fatturato dall export 0,8% 5,5% 12,3% -9,8% Nell analisi per attività produttive si può notare come solo i comparti mobile e legno e tessile, abbigliamento, concia evidenziano ancora andamenti negativi; elementi di stabilità si riscontrano invece considerando le performance del comparto del metallo (saldo nullo), mentre negli altri comparti i saldi ampiamente negativi registrati nel 2004 vengono ribaltati nell ultimo anno di attività, soprattutto se si considerano le aziende della meccanica e delle macchine (+18,8) e quelle dell alimentare (+12). Le aspettative per i prossimi mesi si mantengono su trend di crescita con il comparto elettrica ed elettronica, meccanica e macchine e chimica, plastica, vetro, carta ad esprimere una maggiore attività verso l estero, mentre le aziende del mobile e del tessile dovrebbero continuare a subire le dinamiche negative dei mercati internazionali, anche se i saldi degli andamenti (rispettivamente -4,1 e -2,7) riflettono per lo più una fase di stabilità piuttosto che ancora uno stato di involuzione. Nel considerare i diversi mercati di sbocco e le dinamiche dei volumi d affari provenienti dalle varie aree si può avere un idea dello scenario internazionale in cui attualmente opera la piccola impresa veneta. Il saldo positivo degli andamenti rivela come gli incrementi dei volumi dell export sono da imputare prevalentemente alle transazioni con i paesi del- 152

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