SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale. Caritas diocesana di URBINO La Caritas Diocesana di Urbino, Urbania, Sant Angelo in Vado è stata istituita nel 1971 conformemente agli indirizzi della Cei, al fine di promuovere la testimonianza della Carità nelle comunità intermedie, specie parrocchiali, come strumento primario della chiesa locale per la promozione ed il coordinamento delle iniziative caritative, associative e di volontariato, e come organo pastorale per la sensibilizzazione del territorio. Da subito la Caritas ha sostenuto l esperienza del Servizio Civile degli obiettori di coscienza, rispondendo al proprio mandato di educare i giovani alla carità intesa come pratica sociale e civile di solidarietà, costruzione della pace, cittadinanza responsabile anche nei confronti dei problemi internazionali. L esperienza della Caritas di Urbino, conta un totale di 72 obiettori d coscienza dimostrando così la possibilità di servire e difendere la patria facendo crescere la comunità civile servendo il territorio e le persone che lo abitano. Dal 2003, questo impegno si rafforza con il Nuovo Servizio Civile Nazionale, infatti la Caritas di Urbino ha accolto dal 2003 sino ad oggi un generoso numero di giovani che hanno permesso alla stessa di migliorare i propri servizi. L Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: CARITAS DIOCESANA DI URBINO- URBANIA- SANT ANGELO IN VADO Via Saffi, 68 cap città URBINO Tel Fax info@caritasurbino.it Persona di riferimento: Passalacqua Francesca 1

2 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1 a CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: La bussola- Urbino 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Assistenza Area di intervento: Disagio Adulto Codice: A 12 2

3 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il territorio specifico Il territorio di riferimento per il progetto è quello relativo alla diocesi di Urbino, Urbania, S.Angelo in Vado. Essa si estende per una superficie di circa 781 kmq. Confina a nord con la diocesi di Montefeltro- San Marino, ad Ovest con la Diocesi di Gubbio e con la Diocesi di Arezzo, a Sud con la Diocesi di Fano e a Est con la Diocesi di Pesaro. Conta un popolazione di abitanti ( densità media di 67ab/kmq), ripartita nei 14 comuni che la compongono, più alcune frazioni dei Comuni di Lunano, Piandimeleto, Fossombrone, Montelabbate e Montefelcino. Superficie territoriale: 781 kmq Abitanti: Comuni: 14 Unità Pastorali: 7 Comuni facenti parte del territorio diocesano: Urbino, Acqualagna, Borgopace, Colbordolo, Fermignano, Isola del Piano, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Peglio, Petriano, Piobbico, Sassocorvaro, S.Angelo in Vado, Urbania. Vi sono 53 parrocchie suddivise in 7 Unità Pastorali: UNITA NUMERO COMUNI PASTORALE PARROCCHIE 1 Urbino 11 Urbino 2 Massa Trabaria 4 Borgopace, Mercatello sul Metauro, S.Angelo in Vado 3 Urbania 6 Peglio, Urbania 4 Candigliano 7 Acqualagna, Piobbico, Urbania 5 Metauro 8 Fermignano, Fossombrone, Urbino 6 Apsa 10 Colbordolo, Isola del Piano, Petriano, Montefelcino 7 Foglia 7 Montecalvo in Foglia, Sassocorvaro, Urbino (dati tratti dal sito 3

4 Caritas parrocchiali, con relativi servizi, divise per unità pastorali Unità Pastorale Urbino: Centro di Ascolto di Urbino Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, alloggio, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa, servizio docce, consulenza legale e psicologica. Pa e si, lo ca lità e f razion i d in te resse : Ubino, Gadana, Castel Cavallino, Ponte Armellina, Cà Giacomo, Cà Mazzasette, Pallino, Montesoffio, Tufo, Ospedaletto, Pantiere, Montecalende, Scotaneto. Caritas Parrocchiale di Trasanni Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa, materiale scolastico. Pa e si, lo ca lità e f razion i d in te resse : Trasanni e Ponte Armellina. Unità Pastorale Massa Trabaria: Caritas Parrocchiale di Sant Angelo in Vado Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, mensa, alloggio, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa, materiale scolastico. Pa e si, loca lità e f razion i d in te re sse: Sant Angelo in Vado, Selvanera, Mercatello sul Metauro, Borgo Pace, Lamoli e Sompiano Unità Pastorale Urbania: Caritas Parrocchiale di Urbania Servizi: ascolto, viveri, vestiario, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Centro servizi per immigrati, in collaborazione con il comune. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Urbania, Peglio, Piano, Muraglione, San Giovanni in Petra. Unità Pastorale Candigliano: Caritas Parrocchiale di Acqualagna Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, mobilio e attrezzature per la casa, materiale scolastico. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Acqualagna, Petriccio, Pole, Fossato, Bellaria, Frontino, Montepaganuccio, Farneta (In caso di emergenze: Pian delle Rose e Abbadia di Naro della Diocesi di Fano Fossombrone- Cagli - Pergola). Caritas Parrocchiale di Piobbico Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Piobbico, Piano, Colle, Cà Giovaccolo, Acquanera, Rocca Leonella, Baciardi, Cardella, Fratta. Unità Pastorale Metauro: Caritas Parrocchiale di Fermignano Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici, materiale scolastico. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Fermignano, San Silvestro, Cà Lagostina, Calpino, Santa Barbara. Caritas Parrocchiale di Canavaccio Servizi: ascolto, viveri, vestiario, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Canavaccio, San Marino di Urbino, Santo Stefano di Gaifa, San Cristoforo dei Valli, San Bartolomeo di Gaifa, Villa Furlo, Pagino. 4

5 Unità Pastorale Foglia: Caritas Interparrocchiale di Ca Gallo Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Pa e si, lo ca lità e f ra zion i d in te resse : Ca Gallo, San Donato in Taviglione, Pieve di Cagna, Schieti, Celletta di Valle Avellana, Fontanelle, Casinina, Auditore, Tavoleto, Pontevecchio, Borgo Massano, Miniera di Urbino, Ca Mazzasette, Montecalvo, San Leo, Pantiere, San Giorgio, San Giovanni di Auditore. Caritas Parrocchiale di Sassocorvaro Servizi: viveri, vestiario, prodotti per neonati, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Pa e si, loca lità e f razion i d in te resse : Sassocorvaro, San Donato, Piandalberi, San Martino in Mandarello, Ca Guido (in caso di emergenze Mercatale e Caprazzino della Diocesi di San Marino - Montefeltro). Unità Pastorale Apsa: Caritas Parrocchiale di Morciola Servizi: ascolto, viveri, vestiario, sussidi economici, mobilio e attrezzature per la casa. Paesi, località e frazioni d in te resse : Morciola, Bottega, Cappone, Capponello, Isola del Piano. Caritas Parrocchiale di Gallo Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici, materiale scolastico. Pa e si, lo ca lità e f razion i d in te res se: Petriano, Gallo. Caritas Interparrocchiale di Colbordolo, Montefabbri, Talacchio Servizi: ascolto, viveri, vestiario, viveri a domicilio, prodotti per neonati, sussidi economici. Pa e si, lo ca lità e f razion i d in te resse : Colbordolo, Montefabbri, Talacchio. Il settore di riferimento del progetto è quello del disagio adulto (codice: A12) che nello specifico include anche: Persone in difficoltà economica, abitativa, lavorativa, familiare Anziani soli Immigrati, Profughi Persone che soffrono di dipendenze varie Detenuti ed ex detenuti Nel territorio indicato i vari bisogni derivati dalle suddette categorie sono monitorati dai Servizi Sociali dei Vari Comuni, dagli ambiti Territoriali di riferimento ma anche dai Centri di Ascolto della Caritas Diocesana e delle Caritas Parrocchiali. Di seguito la mappa degli Ambiti Territoriali Sociali della Provincia di Pesaro-Urbino con lo scopo di dare l idea dell estensione del territorio diocesano. 5

6 Tabella codifica Colbordolo, 019 Gabicce Mare, 020 Gradara, 027 Mombaroccio, 032 Monteciccardo, 036 Montelabbate, 044 Pesaro, 056 Sant'Angelo in Lizzola, 065 Tavullia Acqualagna, 002 Apecchio, 007 Cagli, 008 Cantiano, 049 Piobbico Borgo Pace, 014 Fermignano, 025 Mercatello sul Metauro, 030 Montecalvo in Foglia, 041 Peglio, 045 Petriano, 057 Sant'Angelo in Vado, 066 Urbania, 067 Urbino Auditore, 005 Belforte all'isauro, 009 Carpegna, 017 Frontino, 022 Lunano, 023 Macerata Feltria, 026 Mercatino Conca, 031 Monte Cerignone, 033 Montecopiolo, 035 Monte Grimano Terme, 047 Piandimeleto, 048 Pietrarubbia, 059 Sassocorvaro, 060 Sassofeltrio, 064 Tavoleto Barchi, 013 Fano, 016 Fratte Rosa, 018 Frontone, 028 Mondavio, 029 Mondolfo, 038 Monte Porzio, 040 Orciano di Pesaro, 043 Pergola, 046 Piagge, 051 San Costanzo, 052 San Giorgio di Pesaro, 054 San Lorenzo in Campo, 061 Serra Sant'Abbondio Cartoceto, 015 Fossombrone, 021 Isola del Piano, 034 Montefelcino, 037 Montemaggiore al Metauro, 050 Saltara, 058 Sant'Ippolito, 062 Serrungarina 6

7 SINTESI: Comuni della Provincia di PESARO E URBINO (facenti parte della Diocesi di Urbino) Comuni Densità demografic a (N abitanti per Km²) Tasso di Crescit a Età medi a (anni) Celibi/Nubil i Stranier i NI R Tasso di Disoccupazion e Acqualagna Borgo Pace Colbordolo Fermignano Isola del Piano Mercatello sul Metauro Montecalvo in Foglia Peglio Petriano Piobbico Sant'Angelo in Vado Sassocorvar o Urbania Urbino Elaborazioni Urbistat 2015 su dati ISTAT Considerando le varie tabelle ed estrapolandone i vari dati. Si può notare come il problema del lavoro sia maggiore lì dove il territorio è più grande, la popolazione straniera è quella che maggiormente si rivolge alla Caritas per chiedere aiuto,dalle tabelle su indicate si può fare una stima della presenza straniera nel territorio diocesano. La caritas vorrebbe attivare una ricerca per conoscere meglio tali realtà che altrimenti resterebbero poco conosciute. Inoltre, vorrebbe monitorare l intero territorio diocesano in modo da avere una visione chiara e il più possibile precisa delle risorse e delle necessità di tutta la zona interessata. Ciò è sempre molto difficile per le aree più lontane, vista l estensione della Diocesi. 7

8 DATI ASCOLTO DELLA CARITAS DIOCESANA (RIFERITI AL PERIODO SETT SETT. 2017) Sesso Totale % Femminile ,3 Maschile ,7 Totale ,0 Cittadinanza Totale % (Non specificato) 5 0,4 Cittadinanza Italiana ,6 Cittadinanza Non Italiana ,3 Doppia cittadinanza 78 5,7 Totale ,0 Condizione professionale Totale % (Non specificato) 13 1,0 Occupato Disoccupato in cerca di PRIMA occupazione ,8 Casalinga ,4 Studente 27 2,0 Inabile parziale o totale al lavoro 82 6,0 Pensionato/a 17 1,3 Altro 62 4,6 Totale ,0 Richieste - macrovoci Totale % ALL - Alloggio 7 0,2 ASC - Ascolto ,9 BEN - Beni e Servizi materiali ,4 COI - Coinvolgimenti 2 0,1 CON - Consulenza professionale 7 0,2 LAV - Lavoro 7 0,2 SAN - Sanità 21 0,7 SCU - Scuola/Istruzione 117 4,1 SOS - Sostegno Socio-assistenziale 1 0,0 SUS - Sussidi Economici ,9 Totale ,0 Interventi macrovoci Totale % ALL - Alloggio 5 0,2 ASC - Ascolto ,1 BEN - Beni e Servizi materiali ,4 COI - Coinvolgimenti 12 0,4 CON - Consulenza professionale 5 0,2 LAV - Lavoro 5 0,2 ORI - Orientamento 3 0,1 SAN - Sanità 14 0,5 SCU - Scuola/Istruzione 109 4,0 SOS - Sostegno Socio-assistenziale 1 0,0 LETTURA DATI SUS - Sussidi Economici ,9 Totale ,0 I dati numerici sono stati recuperati dal sistema operativo Os.Po. Web, fanno riferimento al periodo che va da settembre 2016 a settembre Nel corso di questo periodo, il centro di ascolto di Urbino ha registrato passaggi. Di questi il 79,3% circa composto da cittadini stranieri e il 14,6% di cittadini italiani. La percentuale rimanente composta da residenti aventi la doppia cittadinanza. La condizione professionale conta il 51,8% circa di disoccupati, le casalinghe raggiungono il 10,4% ed il 22,9% rappresenta la percentuale degli occupati che nonostante la condizione occupazionale non raggiungendo l indipendenza economica, richiede l intervento della Caritas per i più svariati aiuti economici diretti e/o indiretti. Il dato della cittadinanza è significativo in quanto segna una percentuale di 79 cittadini non italiani che da sempre rappresentano nel nostro territorio il maggior numero di indigenti che si rivolgono alla Caritas. 8

9 Il 14% di famiglie italiane rappresenta un alta percentuale, infatti, contando la crescita riscontrata in questo nuovo anno si colgono chiaramente gli effetti che questo difficile momento storico- politico sta avendo anche su questa zona territoriale. Le tabelle delle richieste e degli interventi a confronto permettono di individuare quali siano i bisogni, le problematiche percepite dall operatore Caritas, raggruppati in macro aree, individuati per gli individui che si sono recati presso il centro di ascolto; le macro aree più evidenti racchiudono i problemi economici, il problema abitativo e quello del lavoro, queste permettono di capire in che misura la caritas è intervenuta per fronteggiare tali richieste. Si tratta di problemi strettamente correlati tra di loro: l assenza di un reddito sufficiente a rispondere alle normali esigenze quotidiane è direttamente collegato all assenza di lavoro, spesso però all interno della macrovoce problemi di occupazione/lavoro non va considerato soltanto il fenomeno della disoccupazione che pure è molto forte, ma soprattutto la presenza di lavori precari, sottopagati o lavoro nero che non rappresentano alcuna risorsa qualora sopraggiungano imprevisti, quali una malattia, un infortunio, la perdita stessa di quella determinata fonte di reddito. Non da meno è comunque l aumento di chi manifesta problemi di salute, problemi di istruzione e handicap/disabilità. Questo dato appare piuttosto allarmante in quanto andando ad osservare più da vicino la voce problemi di salute si scopre che la microvoce più frequente è quella relativa al disagio psichico: se una persona che soffre di una malattia mentale si rivolge alla Caritas, forse non ha trovato altri interlocutori, o forse non ha trovato le risposte che cercava. Un altro numero importante si legge sotto la voce Scuola/Istruzione, tassello importante per l educazione delle nuove generazioni. Questo è un aspetto a cui la caritas diocesana da molta importanza, per questo l intervento resta molto alto sebbene non abbia ancora raggiunto livelli ottimali. Si lavora per migliorarsi. TABELLA SINTETICA DI COMPARAZIONE TRA RICHIESTE ED INTERVENTI Caritas Diocesana e Centro d Ascolto Diocesano - Urbino Macrovoci Richieste Interventi Sanita Scuola/Istruzione Sussidi Economici Il Centro di Ascolto diocesano di Urbino è aperto all utenza tre giorni a settimana, dalle 9:30 alle 11:30, offre un servizio di accoglienza e di primo ascolto, un ascolto più approfondito con un progetto alla persona che comprende una prima fase di presa in carico della situazione, una fase di accompagnamento e di risposta alle richieste (di solito tra le maggiori di contributi economici) e in seguito una fase di reinserimento per ottenere una indipendenza economica e relazionale. Nelle giornate di apertura ( dal lunedì al venerdì) è attivo uno sportello di servizio e orientamento al lavoro e di segretariato sociale; Vengono concessi mobilio e pacchi viveri, ma anche farmaci alle persone che in precedenza sono transitate al Centro di Ascolto diocesano o dagli uffici per gli ascolti a progetto, è inoltre stato attivato nel 2006 il servizio docce. 9

10 Durante il lasso di tempo da noi preso in considerazione (sett sett. 2017)solo il centro di ascolto diocesano è stato aperto all utenza per 150 giorni, con una media giornaliera di 3 ore (dalle 9:00 alle 12:00) per un totale di 459 ore di apertura annue, a queste vanno aggiunte le ore per i colloqui e gli ascolti dei PEI (progetti educativi individualizzati). Ogni giorno nel centro d ascolto sono presenti 4-6 volontari a disposizione di chi chiede aiuto. Si contano interventi a fronte di richieste. Si vuole intervenire sui bisogni in maniera più adeguata e mirata. Le 563 richieste che riguardano la macrovoce sussidi economici, comprendono diversi generi di domande di aiuto che vanno dal pagamento delle bollette passano per l acquisto di bombole del gas per uso domestico (per la cucina e per il riscaldamento) fino a comprendere spese di viaggio per vari motivi. Su molti settori l intervento non è stato adeguato alla richiesta. Si vuole per il prossimo anno incrementare gli interventi soprattutto sul settore sanità, consulenza professionale e sostegno socioassistenziale. Si vuole altresì migliorare il settore registrazione dati per avere una lettura dei dati il più reale possibile. Sul piano della sanità è stato realizzato a livello di location un ufficio adibito a centro d ascolto sanitario, sono anche stati organizzati in passato incontri informativi per le donne in gravidanza, tenuti da professionisti operanti negli uffici del Distretto Sanitario della zona. La Caritas diocesana di Urbino come centro d ascolto sanitario fa riferimento all Associazione Il Vascello partner del progetto come punto di appoggio e sostegno sul settore della sanità, che miri a prevenire e nei casi di malattia a guidare l utente verso il posto più adatto per la risoluzione del problema. E attivo anche un servizio psicologico, che avendo ricevuto una sufficiente richiesta, vuol crescere in attività e professionalità. Si tenta dunque di migliorare, sviluppando e mettendo in atto nuove idee. Si vuol far fronte anche al problema lavorativo attivando voucher lavorativi e creando opportunità di reinserimento attraverso l assegnazione di Borse Lavoro o l avvio di tirocini lavorativi. I dati sopra descritti sono tratti dall Osservatorio delle Povertà che è uno strumento del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana. Ad ogni utente viene fatta una scheda che racchiude i dati anagrafici, le richieste, i bisogni e gli interventi delle persone che si rivolgono al centro, questa scheda viene poi inserita in un software chiamato Os.Po. che permette la rielaborazione dei dati, e la conseguente analisi. Le attività di inserimento delle schede e di gestione ed elaborazione statistica viene svolta da 1 solo volontario che settimanalmente svolge impeccabilmente il suo servizio da ormai diversi anni nella sede della Caritas Diocesana. La raccolta dati permette al Centro di Ascolto di dare voce a chi non ha voce cioè di avere uno strumento che possa mettere in evidenza ed all attenzione della società civile ed ecclesiale le povertà, per rendersi conto dei problemi sul territorio e conseguentemente attivare una rete di collaborazione negli interventi. La Caritas Diocesana di Urbino che lo scorso anno si era prefissa la redazione di un piccolo dossier diocesano, sta ancora lavorando in tal senso per renderlo più elaborato con l inclusione dei dati delle varie caritas parrocchiali. Anche quest anno conta di lavorare sulla sensibilizzazione e sulla conoscenza perché un territorio informato e consapevole ha più possibilità di organizzare le proprie risorse per il superamento delle barrire e dei problemi che si presentano. 10

11 IN SINTESI LA SITUAZIONE DI PARTENZA PER LA CARITAS DIOCESANA DI URBINO (codice 2029) In sintesi, durante il periodo la caritas è stata aperta all utente dal lunedì al venerdì, con una media giornaliera di 3 ore (dalle 9:00 alle 12:00). Ogni giorno il centro di ascolto di Urbino offre 4-6 volontari ciascuno col proprio compito accoglie chi ha bisogno d aiuto. Tra il 2016 e il 2017 sono stati attivati interventi e di questi solo una piccola percentuale è stata mirata a coinvolgimenti che portassero a un percorso per il recupero dell autonomia. Si continua a lavorare per un miglioramento generale dell operato caritas, che sembra aver trovato attraverso Os.Po. Web e altri accorgimenti il metodo per avvicinarsi all efficienza e per essere in continuo divenire. BISOGNI RILEVATI La Caritas Diocesana di Urbino, evidenzia una serie di bisogni: 1) Necessità di migliora re l ac c oglie nza e dis pens a re un primo orie nta me nto in situazioni di necessità: è necessario dedicare maggior tempo all a sc olto,in quanto la persona che vive una difficoltà presentandosi disorientata e intimorita, ha bisogno di essere accolta, tranquillizzata e rassicurata. È importante che il gruppo Caritas che accoglie sia ben organizzato e non si trovi in situazioni di disagio interno per poter far fronte nel migliore dei modi alle situazioni esterne che si presentano. 2) Esigenza di accompagnare le persone in difficoltà verso uno stato di autonomia e dunque prendersi cura di esse per aiutarle nel superamento delle difficoltà. Questo è possibile solamente attraverso un ascolto approfondito. Attraverso esso è possibile individuare il problema, aiutare la persona a elaborarlo e concordare con essa una strategia che sia personalizzata al caso; gestita la situazione di emergenza segue l analisi della richiesta e una risposta soddisfacente al bisogno. Ciò comporta l attivazione di interventi che riguardano le richieste degli utenti ed i bisogni rilevati in ogni situazione ( la ricerca del lavoro, il ritorno in patria per gli stranieri, la ricerca di una casa, l assistenza legale, contributi economici per spese mediche, per bollette o per l acquisto di beni alimentari, e.t.c.). Il tutto svolto anche attraverso la collaborazione con altri attori sul territorio come associazioni, università, enti pubblici e parrocchie. Inoltre ai fini di combattere l esclusione sociale e la marginalizzazione di soggetti più deboli che per motivi di varia natura sono impossibilitati a raggiungere la nostra sede si presenta l esigenza di intervenire a domicilio. 3) Il bisogno di ottimizzare la rete di solidarietà e di sensibilizzazione necessaria per sviluppare un azione sul territorio in relazione alle povertà emergenti collegate al disagio adulto. Tutti questi bisogni, vengono rilevati quotidianamente dagli operatori e volontari delle sedi che si mettono a disposizione del richiedente aiuto. Si tratta di un esperienza di crescita e di formazione sia per il volontario adulto che per i giovani, perciò ogni anno si rinnova l impegno nella progettazione del servizio civile. 11

12 Quest anno la Caritas Diocesana di Urbino ha scelto come titolo del progetto: La Bussola - Urbino, esso rimanda al significato simbolico della bussola come strumento che aiuta il viaggiatore ad orientarsi nel percorso intrapreso durante la propria vita. È anche uno strumento di responsabilità individuale, essa infatti non indica la strada da seguire ma individuando sempre il nord, identifica un punto di riferimento e permette di capire se si sta procedendo nella direzione giusta durante il proprio cammino. Il progetto si sviluppa per apportare sollievo alla vita di molte persone che vivono periodi di difficoltà e per guidarle verso una condizione di autonomia, nella libertà di scelta e di piena responsabilità, dando l occasione di guardarsi dentro e leggere le varie situazioni della propria esistenza. Questo sia per quel che riguarda coloro che ricevono aiuto sia per quel che riguarda coloro che lo offrono, in particolare per i ragazzi che durante l anno formativo di servizio civile hanno la possibilità di capire verso quale direzione orientare il proprio futuro. Nel territorio nel quale si estende la diocesi (sede di realizzazione del progetto) l off e rta di servizi analoghi a quella dei due Centri di ascolto per il disagio adulto corrisponde a: N 20 Sportelli dei servizi sociali per residenti N 10 Pronto intervento Sociale N 10 Segretariato Sociale Professionale N 1 Centro D Ascolto della Caritas Diocesana N 8 Centri D Ascolto delle Caritas Parrocchiali - Interparrocchiali N 4 Servizi di Assistenza Domiciliare Integrata per anziani soli N 02 Centri per l Impiego N 02 Centri servizi per immigrati N 01 SerT Servizi Pubblici per le Tossicodipendenze SEDE DEL PROGETTO Cod Caritas Diocesana di Urbino DESTINATARI DEL PROGETTO I destinatari del progetto La Bussola- Urbino, sono uomini e donne, italiani e non con problemi economici e/o socio-relazionali: Italiani e stranieri in difficoltà economica, abitativa, familiare, lavorativa Persone affette da dipendenze varie Senza fissa dimora Anziani soli Ex detenuti Stranieri non in possesso di un regolare permesso di soggiorno 12

13 BENEFICIARI DEL PROGETTO I beneficiari del progetto sono in primo luogo tutte le persone elencate come destinatari del progetto. Conseguentemente i destinatari sono anche i conoscenti vicini degli stessi: famiglia e amici che vivendo in stretto contatto con le persone in difficoltà vivono insieme a queste il sollievo per un possibile miglioramento della loro condizione di vita. Altri beneficiari sono coloro che operano direttamente per la risoluzione delle varie difficoltà, dunque i volontari Caritas, da qui il titolo La Bussola- Urbino, in ogni caso la possibilità di ascoltare e aiutare Qualcuno in un momento di difficoltà porta chi ascolta a riflettere sulla vita, sulla carità e ad arricchire la propria persona di infinita umanità. Per questo i beneficiari sono anche i volontari Caritas che escono arricchiti dall esperienza di volontariato in Caritas. Sono beneficiari anche: - il territorio diocesano - la comunità parrocchiale - la comunità civile 7) Obiettivi del progetto: PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una parentesi nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane condividono l impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi, fare nuove amicizie, accrescere le proprie conoscenze e competenze; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L intento è quello di proporre un esperienza che cerchi e costruisca senso. Un esperienza che davvero cambi se stessi e gli altri. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica anche del Servizio Civile nazionale, affermando l impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l esperienza proposta abbia come finalità ultima l attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. 13

14 Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l incontro con nuove persone, per sperimentare nuovi percorsi professionali in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Gli obiettivi generali del progetto mirano a affinare e potenziare l attività di volontariato che svolgono gli operatori Caritas e a dare una prima risposta a condizioni di disagio estremo. L ascolto e l analisi dei bisogni, la consegna di beni di prima necessità e la progettazione di percorsi di accompagnamento per il recupero ed il reinserimento degli individui sono necessari per il raggiungimento degli obiettivi. Il collegamento con i servizi sociali, le strutture pubbliche, le associazioni di volontariato e le parrocchie mira alla concretizzazione di una rete sempre più adatta e ampia di realtà che possono far fronte comune alle problematiche che si incontrano. Il progetto vuole vuole migliorare i servizi presenti e vuole metterne a disposizione un numero maggiore, andando oltre le risposte ai bisogni primari, garantendo spazi e occasioni di condivisione e di dialogo in cui produrre relazioni d aiuto e avviare percorsi di reinserimento sociale. I giovani che prendono parte al progetto non solo cooperano per l integrazione dei servizi offerti ma anche offrono nuove occasioni di socialità a chi vive in condizioni di marginalità. La loro presenza offre, anche, la possibilità di sperimentare nuove modalità di analisi, progettazione ed esecuzione di servizi socio sanitari e socio assistenziali. È necessario che tutti i volontari, gli operatori professionali, i collaboratori siano coinvolti nell accoglienza di queste nuove figure, non dando nulla per scontato, per inserire consapevolmente il giovane nei contesti di servizio. Solo così il ruolo del giovane diventa tangibile. La presenza dei giovani in servizio civile rappresenta uno stimolo costante a considerare, verificare, stabilire e ridefinire il proprio operato. Un potente antidoto contro la chiusura dell organizzazione, la quale senza nuove idee, nuove figure e senza un ricambio continuo tenderebbe a perdere la flessibilità mentale e dunque a ritrovarsi a combattere la nascita di gerarchie nel sistema. 14

15 OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO AREA DI INTERVENTO (con riferimento a quanto indicato nel punto 5) DISAGIO ADULTO SEDE: CARITAS DIOCESANA DI URBINO (codice 2029) Bisogno rilevato A Bisogno di luoghi che siano un punto di riferimento nei momenti e periodi di difficoltà sociale, economica o psicologica. Bisogno di perfezionamento delle realtà di accoglienza e di ascolto già esistenti. Situazione di Partenza La Caritas di Urbino nel corso di questo anno (settembre settembre 2017) ha contato passaggi, tale cifra riguarda il numero delle presenze degli utenti che si sono rivolti agli uffici diocesani strettamente connessi al centro di ascolto diocesano in una o più occasioni. Gli Uffici e i magazzini sono stati aperti al pubblico grazie alla messa a disposizione dei volontari che si sono susseguiti durante le varie turnazioni e hanno collaborato per il funzionamento e la messa a punto dei diversi interventi di aiuto. Nel corso di questo periodo gli aiuti elargiti hanno riguardato prevalentemente Forniture Medicinali, Mobilio, Pacchi Viveri, e Contributi Economici. Beni e Servizi Materiali per un totale di 937 e sussidi economici per un totale di 433. Questi ultimi sotto forma di pagamenti di bollette e/o di acquisto bombole del gas o biglietti viaggio. Il numero di progetti di intervento e accompagnamento personalizzati, hanno riguardato interventi sulla persona con il contributo di una psicoterapeuta che ha operato anche come volontaria all interno della sede Caritas Diocesana. Gli aiuti hanno visto altresì l incremento del pacco viveri rispetto ad alcune situazioni di maggiore povertà, abbonamenti autobus, biglietti del treno e in un caso acquisto legna. Il problema maggiore è rappresentato dai disoccupati, che raggiungono il 51% circa delle domande. All interno del centro d ascolto oltre il momento importante dell ascolto e della raccolta dati (informazioni utili per conoscere le persone) si da una prima risposta tampone per i bisogni primari, in un secondo momento i vari casi più complessi vengono trattati durante le riunioni d equipe. Obiettivo Specifico 1 Migliorare la qualità dell accoglienza e dell ascolto, attraverso la cura del rapporto con l utente sin dal suo primo ingresso in Caritas continuando nell accompagnamento fino alla fase finale dell intervento, ma anche attraverso la formazione continua e il mantenimento dell impegno di volontariato preso. Così facendo si migliora il servizio e si può incrementare il numero di ascolti di persone e famiglie in difficoltà. Potenziare il soddisfacimento dei bisogni primari e rendere migliore la qualità di vita delle persone che vivono situazioni di povertà e difficoltà estreme. 15

16 Bisogno rilevato B Bisogno di conoscere e studiare i dati raccolti su tutto il territorio diocesano ed in particolare presso il centro d ascolto diocesano. Bisogno di mappare il territorio per una maggiore consapevolezza delle necessità e delle opportunità che offre la zona. Bisogno di continuità nel verificare accuratamente cause ed effetti delle nuove e vecchie povertà del territorio per identificare le politiche di welfare essenziali al loro superamento. Una buona lettura e analisi della richiesta può essere seguita da una risposta adeguata a soddisfare il bisogno. Situazione di Partenza: Dagli ascolti effettuati presso gli uffici diocesani Caritas emerge il bisogno di una sempre più reale quantificazione dei dati sulla povertà. Essi oltre ad essere utili alle sedi Caritas, vengono richiesti dagli altri settori che operano nel sociale. È stato più volte appurato che il buon coordinamento tra i vari enti porta più velocemente alla risoluzione dei problemi. La Caritas Diocesana negli ultimi anni ha usato il sistema operativo Os.Po. Web in questo modo ha migliorato la rilettura dei dati. Il livello non è ancora ottimale ma sicuramente è in corso di miglioramento. La Caritas Diocesana di Urbino, oltre a quello proprio, ha in attivo nove centri d ascolto. Ciascuno di questi opera in base alle proprie risorse. La Caritas di Urbino, Urbania, Ca Gallo, Fermignano, Morciola, sono collegate tra loro nel sistema informatico Os.Po. La Caritas di Sant Angelo in Vado, Acqualagna, Canavaccio, Piobbico e Sassocorvaro registrano i dati sul cartaceo. In questo anno è stato fatto uno strumento utile alle caritas parrocchiali e a quei settori del territorio che lavorano nel sociale. Il libretto contiene servizi e numeri utili di associazioni, enti e altri soggetti che operano nel territorio diocesano suddiviso per unità pastorali. Questo è stato un primo lavoro di ricognizione che ha aiutato a conoscere e a mettere in contatto realtà che nel territorio potrebbero unire le forze per il superamento di vari casi di disagio. È stato, inoltre stilato un breve report del lavoro effettuato nell anno 2016 e reso pubblico in occasione dell assemblea diocesana organizzata dalla stesa caritas di Urbino. La Raccolta e l Analisi dei dati deve riguardare anche dati istat e o dati di altri attori sociali al momento poco conosciuti. Obiettivo Specifico 2 L obiettivo è quello di migliorare il lavoro di raccolta e analisi dei dati percepiti, anche attraverso una migliore conoscenza e utilizzo di Os. Po. Web., per valutare la povertà sommersa e per poter compiere una lettura reale della condizione sociale del territorio in questione. Potenziare la capacità dei centri di capire bisogni e povertà e di agire così in maniera più efficace. Collaborare in rete con i vari servizi e dare la giusta attenzione alle tipologie di disagio che emergono (esse possono essere utili ad altri attori sociali del territorio come ad esempio i Servizi Sociali comunali, ma anche alle associazioni di volontariato che operano sul territorio a livello sociale e sanitario). 16

17 Bisogno rilevato C Bisogno di progetti di reinserimento sul piano lavorativo e sul piano sociale in generale. Bisogno di potenziare la solidarietà e sensibilizzare il territorio in relazione alle povertà emergenti collegate al disagio adulto in generale e in particolare ponendo attenzione a tutte quelle tematiche contemporanee che sono motivo di scambio di punti di vista e riflessioni per la crescita e lo sviluppo di ogni individuo. Bisogno di progettare incontri conoscitivi che coinvolgano la comunità civile ed ecclesiale. Situazione di Partenza Ci sono problemi relativi al lavoro stesso che nascono da un lavoro precario o dal lavoro nero. Sono stati attivati tirocini formativi presso aziende ospitanti e sono stati elargiti voucher lavorativi. Alcune famiglie sono state liberate da situazioni di disagio abitativo. L Equipe diocesana con dati alla mano opera confrontandosi sulle richieste raccolte al centro d ascolto diocesano. Dopo una prima risposta tampone ai bisogni, l equipe cerca una risposta concreta che risolva le problematiche alla base. L attivazione di voucher lavorativi, l inserimento in aziende per i tirocini formativi hanno creato l occasione all utente di farsi conoscere dal datore di lavoro. Hanno dato la possibilità di guadagnarsi da vivere onestamente, risollevandosi dal senso di sconfitta che si può provare in questi casi. I progetti volti alle famiglie con minori hanno aiutano ad affrontare le spese scolastiche ed incentivato allo studio con buoni profitti ( Premi allo Studio: incentivi economici per studenti con buoni voti). Si è cercato di rispondere su vari fronti per sostenere chi ne ha avuto bisogno nel momento di difficoltà. La Caritas Diocesana attraverso alcuni progetti e attraverso talune iniziative tende a sviluppare il senso di solidarietà nella società civile e sensibilizza i giovani alle problematiche legate alla povertà. Partecipa alla giornata di raccolta del Banco Alimentare, organizza incontri di informazione nelle scuole, accoglie nelle proprie sedi le scuole che intendono conoscere la realtà caritas. Informa la cittadinanza attraverso il giornale diocesano e i social network sull operato caritas. Stabilisce punti di raccolta per materiale scolastico e altro materiale con attenzione ai minori. Sono già state svolte varie iniziative per la sensibilizzazione della popolazione che risponde sempre con grande partecipazione. Fra le varie occasioni avute nel corso di questo anno si ricordano le numerose raccolte effettuate durante l anno in luoghi prestabiliti. L organizzazione e la realizzazione dell assemblea diocesana. La messa in rete, attraverso i social, di vari percorsi atti alla riflessione sui temi del disagio adulto. I corsi e gli incontri di sensibilizzazione sulle povertà territoriali, sono stati organizzati principalmente per i volontari delle varie Caritas Parrocchiali della Diocesi ma anche per la cittadinanza tutta. 17

18 Obiettivo Specifico 3 Sostenere le famiglie che vivono un disagio grazie alla promozione di programmi di aiuto nell ottica del superamento della condizione di bisogno e di dipendenza. Questo è possibile anche grazie alla collaborazione di altri attori sul territorio come associazioni, università, enti pubblici e parrocchie. Progettare e sostenere momenti di incontro e diffusione delle tematiche legate alle povertà crescenti e alle realtà di difficoltà del territorio anche nell ottica della promozione del Servizio civile come strumento di lotta all esclusione sociale. Consolidare il servizio di informazione (web) perché avere un buon sito sempre aggiornato è indice di presenza continua e attiva sul territorio. Organizzare e fissare giornate di raccolta viveri in determinati periodi dell anno ( Natale, Pasqua). Organizzare eventi di solidarietà che coinvolgono la società civile. Partecipare alla giornata di volontariato facendo conoscere l operato Caritas. Diffondere nella cittadinanza maggiore consapevolezza delle problematiche presenti nel territorio relative al disagio ed alla povertà. Realizzare incontri di cine forum per trattare argomenti di attualità. Creare un Rapporto Caritas sulle povertà locali coinvolgendo il maggior numero di Centri Caritas della diocesi. 18

19 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Obiettivo Specifico 1 Potenziare la qualità di accoglienza e di ascolto. Incrementare il soddisfacimento dei bisogni primari. Rendere migliore la qualità di vita delle famiglie che vivono un momento di difficoltà. Attività 1.1 Organizzazione turni dei volontari - Verifica delle disponibilità dei volontari per i servizi (accoglienza, ascolto, magazzini, ascolti personalizzati e altri servizi offerti) - Realizzazione di un calendario dei turni - Rimpiazzo per eventuali defezioni Attività 1.2 Organizzazione, pianificazione e stoccaggio Attività 1.3 Accoglienza, Ascolto Realizzazione del servizio - Verifica delle disponibilità presenti in magazzino - Verifica dati strutture caritas parrocchiali per richiesta viveri comunità europea - Richiesta annuale viveri comunità europea - Inventario degli alimenti per quantità e scadenza - Selezione dei vestiti per tipologia, taglia e qualità - Pianificazione dei trasporti e dei viaggi per il reperimento beni alimentari mancanti - Organizzazione degli spazi di stoccaggio - Selezione degli indumenti e dei beni alimentari in base alle necessità - Accoglienza e Orientamento presso gli spazi Caritas - Dialogo con gli utenti - Redazione schede personali - Raccolta bisogni evidenti - Orientamento ai servizi del territorio - Ampliamento in casi critici delle quantità di viveri e vestiario elargiti - Concessione di aiuti economici diretti e indiretti (acquisto farmaci, biglietti treno, abbonamento autobus, pagamento bollette, pagamento visite mediche, e.t.c.) - Accoglienza in alloggi momentanei per alcuni casi straordinari - Ricezione e Distribuzione viveri presso per le 19

20 strutture caritas che fanno riferimento alla caritas diocesana - Concessione pacco viveri e vestiario per coloro che ne fanno richiesta e che presentano una reale necessità Descrizione: La Caritas di Urbino (aperta dal lunedì al venerdì) accoglie l utente presso i propri uffici (tre volte la settimana incontra gli utenti nel centro di ascolto che orienta eventualmente in alcuni casi particolari agli uffici interni addetti, negli altri due giorni si occupa di ascolti personalizzati, analizza le richieste e progetta per la risoluzione dei singoli casi). L utente che riceve ospitalità da un volontario addetto alla primissima accoglienza, in seguito viene accolto ed ascoltato da due volontari in una stanza adibita ad un ascolto sereno e riservato. Si accompagna l assistito nel dialogo cercando di individuare i veri motivi che lo hanno spinto a rivolgersi al Centro Caritas, il tutto creando un clima di completa serenità. Ogni colloquio ha una durata media non inferiore a trenta minuti. E necessario annotare i dati, la storia ed i bisogni dell utente e della sua famiglia su schede personali, secondo i criteri definiti dalla legge sulla privacy. Grazie a questo lavoro il volontario può intervenire nell immediato tutte le volte che l utente si ripresenterà al centro. Il bisogno riscontrato determina due tipi di intervento, il primo è tempestivo, è il cosiddetto intervento tampone, (Concerne l erogazione di aiuti diretti o indiretti più o meno immediati), il secondo intervento arrivando più in profondità è finalizzato alla risoluzione definitiva del disagio, è in questo caso che si parla di progettazione. I volontari del Centro di Ascolto gestiscono l accesso ai servizi del magazzino viveri e del magazzino vestiti. L utenza riceve un aiuto quantitativamente simbolico in alimenti una volta al mese, in alcuni periodi dell anno per alcuni casi specifici anche due volte al mese. L erogazione del pacco viveri si attua finché il soggetto richiedente non ha raggiunto una completa autonomia. Gli alimenti provenienti dalla distribuzione A.G.E.A. vengono incrementati da ulteriori alimenti del Banco Alimentare e da donazioni di privati. Quasi tutti i casi e sicuramente i più problematici vengono analizzati, anche grazie alle schede personali, in equipe; è l equipe che decide sull intervento più opportuno e mai il singolo volontario. 20

21 Obiettivo Specifico 2 Migliorare la raccolta e l analisi dei dati percepiti. Accompagnare i centri per migliorare la lettura di bisogni e povertà. Ottimizzare il lavoro di rete con i vari servizi. Attività 2.1 Raccolta e Analisi dati - Raccolta e Lettura Dati Caritas - Mappatura del territorio diocesano per una maggiore conoscenza delle necessità e delle opportunità che offre la zona. - Conoscenza della Rete Ecclesiale diocesana (parrocchie, servizi, operatori Caritas e referenti dei vari servizi Caritas) - Elaborazione dati - Comparazione dati vari centri d Ascolto - Analisi dei Bisogni Attività 2.2 Raccolta e Informazioni sui servizi territoriali - Presa dei contatti e raccolta di informazioni sui servizi offerti dal territorio tramite i servizi sociosanitari - Reperimento o aggiornamento di materiale informativo (volantini, promemoria, mappe della città) - Aggiornamento del sussidio cartaceo su tutte le realtà legate al mondo Caritas e ai servizi territoriali rivolti alla persona in difficoltà con relativi contatti, orari di apertura e servizi offerti Descrizione: Le volontarie della Caritas Diocesana di Urbino raccolgono i dati trascritti durante l ascolto, li inseriscono in rete telematica tramite il programma OS.PO. WEB. Gli operatori, tramite la messa in rete telematica (programma OS.PO.WEB) condividono con gli altri Centri Caritas i dati raccolti. La redazione delle schede personali, infatti, e la loro analisi permettono di capire le povertà più diffuse del territorio. I dati vengono comparati tra tutti quelli raccolti nelle varie Caritas. La mappatura del territorio è indispensabile per conoscere le opportunità che esso offre. L operatore della Caritas di Urbino ha il compito di acquisire i dati del Centro di Ascolto Diocesano. Almeno una volta l anno raccoglie dati e informazioni presso le Caritas parrocchiali del territorio della Diocesi e ne fa una comparazione. Inoltre è importante ricercare i servizi che si occupano di disagio adulto e renderli pubblici, un buon lavoro di squadra è la base per la buona riuscita del lavoro che ci si propone di svolgere. 21

22 Obiettivo Specifico 3 Sostenere concretamente le famiglie in difficoltà attraverso la progettazione. Organizzare, Promuovere, Partecipare a momenti di incontro e di sensibilizzazione. Potenziare e Aggiornare continuamente il servizio di informazione. Realizzare un incontro che presenti il lavoro di ricerca che si intende fare nell anno corrente sulla condizione delle donne immigrate e loro discriminazione. Attività 3.1 Lavoro in Equipe e Progettazione - Lavoro in equipe su casi complessi e in generale sull andamento dei servizi - Confronto con altri enti del territorio su casi di conoscenza comune - Messa in rete delle risorse comuni per trovare soluzioni adeguate per casi problematici - Progettazione educativa casi individuali - Incontri tra le caritas per l elaborazione di nuovi progetti. - Progetti Voucher Lavorativi - Progetti Tirocini Formativi - Progetti Borse Lavoro - Progetti Borse di Studio - Progetto Appartamento Santa Chiara prima accoglienza - Progetto Last Minute Attività 3.2 Restituzione Dati e Sensibilizzazione - Incontri informativi e di formazione periodici (singoli e di gruppo) tra le caritas - Realizzazione di grafici e di presentazione dati - Realizzazione di un rapporto annuale caritas con relativa elaborazione grafica - Organizzazione eventi di solidarietà che coinvolgono la società civile - Organizzazione di incontri di approfondimento, a carattere informativo e socio-educativo, sulle tematiche del disagio adulto - Organizzazione di un incontro di presentazione della ricerca effettuata con l Università di Urbino Carlo Bo. - Organizzazione di cine-forum per trattare argomenti di attualità riguardanti il disagio adulto che inevitabilmente si presentano nel periodo di attuazione del progetto - Partecipazione alla giornata di volontariato facendo conoscere l operato Caritas - Partecipazione alle giornate di Raccolta del Banco Alimentare - Formazione punti di raccolta sul territorio per materiale scolastico e altro materiale con attenzione ai minori - Organizzazione giornate di raccolta viveri in determinati periodi dell anno (Natale, Pasqua) - Incontri informativi nelle scuole - Accoglienza nelle proprie sedi delle scuole che intendono conoscere la realtà caritas - Informazione continua attraverso il giornale diocesano e i social network sull operato caritas. 22

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