LE POLITICHE ASSISTENZIALI

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1 LE POLITICHE ASSISTENZIALI

2 CONFRONTIAMO I REDDITI DI FAMIGLIE CON DIFFERENTI CARATTERISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE Famiglia A Euro annui 4 componenti Genitori Figlio 13 anni Figlio 7 anni Famiglia B Euro annui 2 componenti Coppia di adulti 2

3 REDDITO PRO-CAPITE Famiglia A : Famiglia B : Vantaggio: Definizione semplice e confrontabile Difetto: non tiene conto delle Economie di scala presenti nelle famiglie 3

4 SCALA DI EQUIVALENZA Coefficienti (uno per ciascuna famiglia) che consentono di confrontare il benessere economico di famiglie non omogenee tra loro (per numero di componenti, presenza di figli minori, di persone con handicap, ecc.) Dividendo il reddito familiare per il coefficiente si ottiene il reddito equivalente una misura che non dipende dalle caratteristiche demografiche della famiglia. 4

5 METODI DI COSTRUZIONE DI UNA SCALA DI EQUIVALENZA Le scale econometriche: si basano sui comportamenti di spesa delle famiglie Le scale soggettive: si basano su indicazioni suggerite dalle famiglie Le scale dei minimi calorici: si basano sull individuazione di un paniere di consumo di sussistenza per famiglie di diverse caratteristiche Le scale pragmatiche 5

6 SCALE ECONOMETRICHE Hanno lo stesso tenore di vita due famiglie che 1. Spendono la stessa somma per l acquisto di generi alimentari 2. Spendono la stessa somma per l acquisto di beni consumati tipicamente da adulti 3. Raggiungono con la loro spesa ugual livello di utilità misurato con una data funzione di utilità

7 SCALA DI EQUIVALENZA DI ENGEL La spesa per generi alimentari 1. Aumenta al crescere del numero di componenti 2. Decresce al crescere del reddito Una stessa spesa w richiede reddito diverso a seconda della composizione della famiglia, più basso y1 nella famiglia meno numerosa e più alto y2 in quella più numerosa. La scala di equivalenza è data da y2/y1 ed esprime il maggior costo necessario a mantenere costante il benessere familiare (espresso da w) al variare della struttura familiare

8 COMBINAZIONI DI SPESA E REDDITO PER DUE FAMIGLIE DI DIVERSA COMPOSIZIONE

9 SCALE DI EQUIVALENZA: CARBONARO Italia: metodo foodratio, Carbonaro (1985, 1991) log A h = α+βlog Y h +γlog N h + u h, h: famiglia A: spesa generi alimentari Y: spesa totale N: numero componenti

10 SCALE DI EQUIVALENZA: CARBONARO Utilizzando i dati sui consumi ( ) si determina il coefficiente delle economie di scala, ossia l elasticità della spesa Y rispetto ad N, a parità di quota A/Y. Questo valore è pari a 0,669 Quindi, a partire da una famiglia di 2 persone, la variazione relativa di spesa se N cresce di un componente è: dy/y = 0,669 (dn/n) = 0,669 (1/2) = 0,335 Quindi la spesa che mantiene invariato il benessere di una famiglia di 3 persone è: Y3 = Y2 (1+0,335)

11 SCALE DI EQUIVALENZA: CARBONARO Nucleo familiare Scala Carbonaro Base: famiglia con un componente 1 1 0, , ,23 1, ,72 1, ,18 2,160 Base: famiglia con 2 componenti

12 SCALE DI EQUIVALENZA IMPLICITE NEI PROGRAMMI DI ASSISTENZA Nucleo familiare Indicatore di situazione economia - ISE monoreddit o ,57 1,57 3 2,04 2,24 4 2,46 2,66 5 2,85 3,05 bireddito Reddito di 2660 di una coppia bi-reddito corrisponde in termini di benessere al reddit di 1000 di un single Maggiorazioni: 0,35 per ogni ulteriore componente. 0.2 in caso di assenza del coniuge e presenza di figli minori. 0.5 per ogni componente con handicap permanente o con invalidità superiore a 66%. 0,2 per nuclei familiari con figli minori, in cui entrambi i genitori svolgono attività di lavoro e di impresa.

13 ISEE RIFORMATO Si considerano tutti i redditi Abbattimenti per redditi di lavoro e di pensione Non include : assegni di mantenimento, una quota del canone di locazione, Franchigia per i nuclei con disabili Deducibilità spese per collaboratori domestici e addetti all assistenza per i non autosufficienti. Patrimonio: maggior peso agli immobili e ai risparmi Maggiorazione della franchigia relativa all abitazione per ogni figlio convivente successivo al secondo, Si tiene conto di immobili all estero, Ridotta la franchigia prevista per il patrimonio mobiliare attualmente a euro

14 SCALE DI EQUIVALENZA PRAGMATICHE Nucleo familiare Scala OECD ordinaria ,70 1,50 3 2,40 2,00 4 3,10 2,50 5 3,80 3,00 modificata Ordinaria: 0,7 per ogni altro adulto presente. 0.5 per ogni figlio al di sotto dei 16 anni Modificata (1994): 0,5 per ogni altro adulto presente. 0.3 per ogni figlio al di sotto dei 16 anni Ordinaria: elasticità elevata rispetto alla numerosità del nucleo Può andare bene nei paesi in via di sviluppo dove non ci sono economie di scala

15 ESEMPIO Famiglia A : 4 componenti: due genitori, un figlio di 7 anni e un figlio di 13 anni Reddito euro Famiglia B : 2 adulti Reddito euro 15

16 ESEMPIO: SCALE OECD Scale OECD-originali Famiglia A : ,7 0,5 0, , Famiglia B : Scale OECD-modificate , , Famiglia A : Famiglia B : ,5 0,3 0,3 2, , ,5 16

17 SCALE DI EQUIVALENZA PRAGMATICHE La scala di Buhmannet al. (1988) sintetizza in un unico parametro scale diverse. Il reddito equivalente è determinato come segue: dove 0 θ 1. è un fattore di correzione del reddito monetario: se è elevato occorre un maggior aumento di reddito per mantenere invariato il benessere della famiglia con l ingresso di un nuovo membro Molto diffusa è la scala che assume θ = 0,5 (Atkinsonet al.)

18 POVERTÀ RELATIVA Dipende dal ciclo economico Confusione con disuguaglianza Definizione ufficiale (UE IT): famiglia di 2 persone con consumo per componente inferiore al Consumo medio per capite. 19

19 INDICATORI Diffusione della povertà: HCR=q/N Intensità della povertà (Income Gap Ratio): IGR= g i /qz g i = poverty gap = z- y i z linea povertà IGR=0 nessun povero IGR=1 i poveri non hanno reddito 20

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22 INDICATORI UE (2010) 1. Persone a rischio povertà: persone che vivono in famiglie con reddito familiare disponibile equivalente inferiore al 60% del reddito mediano del paese. Scala di equivalenza: 1 al primo adulto, 0.5 per altri membri della famiglia con almeno 14 anni, 0.3 agli altri. 2. Persone in condizioni di grave deprivazione materiale: persone che vivono in famiglie che Non possono sostenere spese impreviste Non possono permettersi una settimana di ferie Hanno arretrati per il mutuo, affitto, bollette Non possono permettersi un pasto adeguato ogni 2 giorni/riscaldare la casa/usare la lavatrice

23 INDICATORI UE (2010) 3. Persone a bassa intensità di lavoro: vivono in famiglie i cui componenti di età lavorano meno di 1/5 del loro tempo. Sono considerate povere o socialmente escluse le persone che si trovano in almeno una delle precedenti condizioni.

24 L IMPATTO DELLA CRISI Indice Gini: 31.9% nel Aumenta la concentrazione della ricchezza complessiva (finanziaria e reale) Sostanziale stabilità nella diseguaglianza dei redditi familiari. E il risultato di due forze opposte: Crescita della diseguaglianza sui mercati Aumento dell occupazione femminile e dei pensionati Aumento della povertà: in condizione di povertà 28.4% dei residenti (24.6 % nel 2010). Valori e aumenti maggiori rispetto agli altri paesi UE-27

25 L IMPATTO DELLA CRISI Aumento delle persone a rischio povertà: da 18.2% (2010) a 19,6% (2011) Aumento della deprivazione materiale grave: dal 6.9% (2010) a 11.2% (2011). Negli anni precedenti era rimasto stazionario Maggiore della media UE-15 (6.1%) e UE-27 (8.8%) Si accompagna alla riduzione della propensione al risparmio, a strategie di contenimento della spesa Costante la bassa intensità di lavoro: 10.2% (2010) e 10.5% (2011).

26 PROGRAMMI DI CONTRASTO DELLA POVERTÀ Trasferimenti monetari Ipotesi: distribuzione del reddito uniforme Y è anche un indicatore di quanta popolazione dispone di un reddito inferiore P: linea di povertà Triangolo OFYmax: proporzionale al reddito totale ex ante 27

27 Lo strumento di analisi Y post F P P Y m Y max Y pre 28

28 ESEMPIO DI DISTRIBUZIONE UNIFORME DEL REDDITO: IL REDDITO MEDIO = REDDITO MEDIANO Reddito medio Reddito mediano Serie1

29 PROGRAMMI SELETTIVI: SUSSIDIO A CHI HA Y PRE <P Y post F Spesa del programma means tested P A 45 0 p i P Y m Y max Y pre 30

30 PROGRAMMI SELETTIVI Y post P AF: distribuzione del reddito ex post F P A Spesa del programma means tested 45 0 P Y m Y max Y pre 31

31 PROGRAMMI SELETTIVI Sia B il sussidio B = P Y pre se Y pre < P B = 0 se Y pre > P Quindi, dopo la distribuzione del sussidio: Y post = Y pre + B = P se Y pre < P Y post = Y pre se Y pre > P

32 PROGRAMMI SELETTIVI Vantaggi: 1. Migliore target efficiency 2. Minore spesa Svantaggi: 1. Trappola della povertà o Welfare dependance 2. Costi amministrativi 3. Problemi di asimmetria informativa 4. Stigma sociale e mancato take-up 33

33 ASIMMETRIE INFORMATIVE Possibilità di errori di due tipi: - Escludere soggetti meritevoli (falsi negativi) - Includere soggetti non meritevoli (falsi positivi) Necessità di criteri di selettività adeguati 34

34 PROGRAMMI UNIVERSALI C Y post P C: distribuzione del reddito ex post F P A Spesa del programma universale 0 45 P Y m Y max Y pre 35

35 PROGRAMMI UNIVERSALI Sia B il sussidio B = P per qualsiasi Y pre Quindi, dopo la distribuzione del sussidio: Y post = Y pre + B per qualsiasi Y pre

36 ATTENUAZIONE DELLA TRAPPOLA DELLA POVERTÀ Programmi di contrasto parziale della povertà: il trasferimento copre solo una parte del poverty gap B = a (P - Y pre ) con a<1 Y post = Y pre + B = Y pre + a (P - Y pre ) = (1-a)Y pre + ap Al crescere di a, cresce la redistribuzione 37

37 ATTENUAZIONE DELLA TRAPPOLA DELLA POVERTÀ Esempio, con P=500 e a=0,5 se Y pre = 0 B=0,5(500-0)=250 Y post = se Y pre =100 B=0,5( )=200 Y post =

38 PROGRAMMI DI CONTRASTO PARZIALE DELLA POVERTÀ Y post P a 1 A P 45 0 P Y pre 39

39 Programmi di contrasto parziale della povertà Y post F Spesa del programma parziale P A P 45 0 P Y m Y max Y pre 40

40 CONFRONTO DI PROGRAMMI Programmi selettivi e universali: Numero dei poveri si annulla HCR = 0 Programma selettivo a contrasto parziale: I poveri restano poveri Ma stanno meglio Income count ratio diminuisce 41

41 IGR= g i /qz Y post B Poverty gap Aggregato: 0P A 0P A IGR = 0P AP P A HCR = 0P 0Y max P 45 0 P Y m Y max Y pre 42

42 TARGET EFFICIENCY Capacità di un programma di spesa di indirizzare i trasferimenti verso coloro che sono ritenuti veramente bisognosi Efficienza verticale: proporzione della spesa destinata alle famiglie povere Efficienza orizzontale: capacità di un programma di colmare il Poverty Gap Aggregato e l Income Gap Ratio 43

43 Ipotetico programma di contrasto della povertà, con sussidio del tipo B=a(N-Ypre) Y post P E F Y 1 EF: nuova retta del reddito ex post Y P P N Y max Y pre 44 Grafico di Beckermann

44 Ipotetico programma di contrasto della povertà, con sussidio del tipo B=a(N-Ypre) Y post P Y 1 Spesa per i poveri che riduce povertà Spesa per i poveri in eccesso riduzione povertà A B E F Y 1 EF: nuova retta del reddito ex post 45 0 P P N Y max Y pre 45 Grafico di Beckermann

45 Ipotetico programma di contrasto della povertà, con sussidio del tipo B=a(N-Y pre ) Y post P Y 1 Spesa che occorrerebbe affrontare per eliminare povertà residua D A B C E F Spesa a soggetti non poveri Spesa complessiva A+B+C 45 0 P P N Y max Y pre 46 Grafico di Beckermann

46 Ipotetico programma di contrasto della povertà, con sussidio del tipo B=a(N-Ypre) Y post E F P Y 1 D A B C Efficacia: HCR da: 0P/0Y max a: 0P /0Y max 45 Efficacia: Poverty Gap aggregato da: (A+D) a: D 0 P P N Y max Y pre 47 Grafico di Beckermann

47 Diagramma di Target Efficiency di Beckermann F Y post E P D B C Efficienza verticale: spesa destinata ai poveri (A+B)/(A+B+C) Y 1 A 45 Efficienza orizzontale: riduzione income gap aggregato A/(A+D) 0 P P N Y pre 48

48 MINIMO VITALE O REDDITO MINIMO GARANTITO Programma di contrasto della povertà (B) che integra la differenza tra reddito (Y pre ) e un livello di reddito minimo (G), di importo inferiore o pari alla soglia della povertà (G P): B=G-Y pre oppure B=a(G-Y pre ), con a<1 49

49 Minimo Vitale o Reddito Minimo Garantito con sussidio del tipo B=a(G-Y pre ), G P Y post Efficienza verticale = 1 Efficienza orizzontale A/(A+D) F Programma solo per i poveri che non elimina la povertà! P G A 45 D L B = C = 0 G LF:nuova retta redditi ex post 0 G P Y pre 50

50 Programmi universali e selettivi: un confronto PROGRAMMA SELETTIVO C Eff.verticale MAX Y post Eff. Orizzontale MAX F HCR=0 IGR=0 C PROGRAMMA UNIVERSALE Eff.verticale <1 P A B Eff. Orizzontale HCR=0 IGR=0 MAX P Y m Y max Y pre

51 UN PO DI STORIA Sussidio = P - Y pre, ossia pari alla differenza tra il reddito Y pre e una soglia predeterminata P. Speenhamland system, istituito nel 1795 nella contea omonima e poi diffusosi in tutto il Regno Unito Caratterizzato da un aliquota marginale implicita del 100%, nel senso che lo Stato integra esattamente il reddito fino alla soglia G e quindi ogni incremento di Y è implicitamente tassato al 100%: trappola della povertà

52 UN PO DI STORIA Le poor laws che introducevano le working houses vincolando l erogazione di un sussidio in-kind alla partecipazione a programmi di lavoro. Schemi di questo tipo hanno fatto la loro ricomparsa in molte esperienze successive: strumenti di means-testing vincolo a programmi di reinserimento lavorativo. Problemi: i) costi amministrativi di gestione e delle verifiche circa la prova dei mezzi, ii) effetti di stigma

53 UN PO DI STORIA Sussidio = a (P - Y pre ) quindi con aliquota marginale implicita inferiore al 100%, sperimentazione italiana del RMI: comunque elevata, 75%. Sistema francese di Revenu Minimum d Insertion (1988), poi Revenu de solidarité Active (2009) RSA (6.9 mld euro 2013) ha due componenti: 1. Di competenza Dipartimenti (1,6 mld). Uno zoccolo per chi è senza lavoro o con redditi da lavoro che non consentono di raggiungere il montante definito dallo zoccolo - Sussidio = P - Y pre 2. Di competenza Stato (1,6 mld). Per ogni euro di redito oltre il minimo, il sussidio diminuisce di 0.38 euro: il reddito è pari al minimo Ylavoro

54 Montants Revenu de Solidarité Active nombre d'enfants Seul sans aide au logement En couple sans aide au logement par personne supplémentaire

55 REVENU DE SOLIDARITÉ ACTIVE

56 REVENU DE SOLIDARITÉ ACTIVE Non sembra provocare trappola della povertà: solo per l 1% dei beneficiari. I problemi del ritorno al lavoro sono altri: dove lasciare i figli, problemi di salute, di trasporto, Però i francesi non sono soddisfatti: seul un tiers des bénéficiaires potentiels y recourent. Motivo: la logique de minimum social, la complexité de la base ressources et les modalités de gestion administrative.

57 FRANCIA RSA si aggiunge ad altri interventi sui «minimi sociali» (dati 2008) Allocation de parent isolé (1,08 mld beneficiari ), Adulti con handicap (5,5 mld beneficiari). Contratti per il ritorno al lavoro 422 mil Nel 2008, il totale era 13,25 mld.

58 PROGRAMMI INTEGRATI SUSSIDI- IMPOSTE 59

59 1. PROGRAMMI INTEGRATI SUSSIDI- IMPOSTE Il sussidio viene considerato insieme all imposta personale sul reddito Due tipi di programmi: 1. Dividendo Sociale 2. Imposta negativa sul reddito 60

60 DIVIDENDO SOCIALE The grant is paid, and its level is fixed, irrespective of whether the person is rich or poor, lives alone or with others, is willing to work or not. In most versions certainly in mine it is granted not only to citizens, but to all permanent residents (van Parijs) Precursori: Charles Fourier (1836), Joseph Charlier (1848, "territorial dividend dovuto ai cittadini poiché possiedono tutti ugualmente una quota del territorio).

61 DIVIDENDO SOCIALE Un sussidio universale, non sottoposto a tassazione, finanziato con l imposta che ha come base imponibile tutti i redditi diversi dal sussidio Ogni cittadino deve avere un reddito almeno pari a S Sussidio S Imposta T = ty Y post = (Y T) + S = S + (1-t)Y 62

62 Efficienza verticale: spesa destinata ai poveri (A+B)/(A+B+C) Dividendo sociale Efficienza orizzontale: max A/(A+D) con D=0 Y post E T finanziamento F (1-t) S A B 45 C A+B+C = T pareggio di Bilancio D=0 0 P Y* Y max Y pre 63

63 IMPOSTA NEGATIVA Un programma universale, gestito integralmente all interno dell imposta sul reddito, in cui dalla base imponibile si effettua una deduzione pari ad una soglia Y* Imposta T = t (Y- Y*) Ypost = Y - T = t Y*+ (1-t)Y Se ty* = S come il dividendo sociale Ypost = S + (1-t)Y Per gli incapienti: l imposta è negativa = sussidio. 64

64 Imposta negativa e dividendo sociale Y post E T (1-t) F ty* = S B C A+B+C = T 0 A 45 P Y* Y max Y pre 65

65 Imposta negativa e dividendo sociale Supponiamo che Sussidio = P= 0,5 Y m Y m reddito medio Vincolo di bilancio 0 = T i = t (Y i - Y*) = t Y i - t N Y* Divido per N 0 = t Y m - t Y* = t Y m S t = S/Y m = 0,5 L aliquota può essere molto elevata se si chiede l equilibrio di bilancio. Se si abbassa t si riduce anche l efficacia del programma 66

66 LE RADICI CULTURALI DEI PROGRAMMI INTEGRATI SUSSIDI-IMPOSTE Van Parijs: il Basic Income (base economica non condizionata) Meade: il dividendo sociale (strumento per separare, nel salario, la funzione redistributiva da quella allocativa) Friedman: l imposta negativa sul reddito (istituto antiburocrazia e privo di disincentivi economici) 67

67 MEADE 1989 Agathotopia, fonti di reddito Salari Profitti redditi da capitale social dividend - The aim of the social dividend is the promotion of equality, the alleviation of risk-bearing, the improvement of incentives for low earners, and the simplification of the welfare state

68 SOCIAL DIVIDEND: PERCHÉ A TUTTI? If the social benefits are confined strictly to the support of those in poverty, the system will inevitably lead to serious disincentives in the form of the well-known poverty trap, since any additional earnings will be offset by withdrawal of social benefits as the recipients work themselves out of poverty.

69 MEADE: ATTENZIONE AGLI EFFETTI DI DISINCENTIVO On the other hand, if the benefits are not confined to citizens who are in need, but are paid on an adequate scale in the form of a Basic Income or Social Dividend to every citizen, the marginal rates of tax on private incomes needed for their finance would become intolerably high - perhaps implying a rise from 25% to 80% in the basic rate of income tax. The disincentive effects at the upper end of the scale become intolerable.

70 MEADE: SOLUZIONE Finanziamento con: a distribution of profits produced by the national asset (which he hopes might one day replace the national debt), an asset made up of shares owned by the State and possibly whole companies owned by the State but not managed by it.

71 PROGRAMMI INTEGRATI SUSSIDI-IMPOSTE Se l area di accordo è così ampia, allora perché non vengono attuati? 1. Costo elevato 2. Etica del lavoro Una soluzione di compromesso: Atkinson: Basic Income parziale, condizionato a forme di partecipazione al mercato del lavoro o anche in generale ad attività sociali. 72

72 POLITICHE ASSISTENZIALI IN ITALIA

73 CARATTERI DEI PROGRAMMI DI ASSISTENZA IN ITALIA prevalenza dei trasferimenti monetari scarsa efficacia distributiva (integrazioni al minimo, invalidità) assegni al nucleo familiare (ANF) categoriali assenza di una rete di protezione criteri di selettività poco efficaci Esigenza di riforma del settore. Proposte più organiche: Commissione Onofri (1997) 74

74 CLASSIFICAZIONE SPESA SOCIALE (MIL EURO; IRS, 2010)

75 PROGRAMMI ASSISTENZIALI GESTITI A LIVELLO NAZIONALE Contrasto povertà: pensioni integrate al minimo, assegno sociale Sostegno famiglie: assegni familiare (ANF) e detrazioni Irpef Tutela handicap: pensioni invalidità civile e indennità di accompagnamento (programma universale)

76 SPESA PER ASSISTENZA Effetti redistributivi modesti perché gli interventi sono Eterogenei Finalità contraddittorie Dispersi. Mancano di universalismo. Ad esempio, la Social Card è distribuita solo a ultra 65 anni e bambini con meno di 3 anni che vivano in famiglie con ISEE molto basso. Con sovrapposizione di competenze: la Social Card è gestita da INPS in contrasto con l assegnazione dell assistenza alle AL

77 POCA REDISTRIBUZIONE TRA RICCHI E POVERI

78 Il 70 % è erogato in denaro. Forse sarebbe opportuno rafforzare i servizi rispetto ai trasferimenti monetari per dare aiuto più efficace ai cittadini più vulnerabili e a quelli che mancano di adeguate reti di sostegno familiare o sociale. (Franco- Ceriani, 2011)

79 IMPATTO SULLA POVERTÀ DI MISURE RECENTI (CIES ) Social Card+ bonus famiglia (una tantum)+ bonus elettrico+ abolizione ICI prima casa (4.604 mil. ): con 304 mil. abbattono la povertà assoluta dal 4,18% al 3,87% ( famiglie) Con 1472 mil. abbattono povertà relativa dal 17,63% al 17,28% A favore dei primi quattro decili va solo il 55% della spesa totale

80 SPESA SOCIALE PER CONTRASTO POVERTÀ Manca una misura unica, universalistica e selettiva, di integrazione dei redditi, con chiaro target (individuo o famiglia) e metodo di prova dei mezzi Insieme alla integrazione del reddito occorre anche assicurare l accesso alle reti di servizi generali e a interventi mirati e responsabilizzare i beneficiari

81 SPERIMENTAZIONE: CARTA ACQUISTI (FINANZIARIA 2011) Nuova social card: sperimentazione in 12 comuni al costo di 50 mln euro Attribuita alle famiglie e non agli individui Target: solo famiglie povere con almeno un minore. Per gli anziani, l assegno sociale La povertà si concentra nelle classi di età più giovani Include comunitari e non ma residenti da almeno un anno e con permesso di soggiorno. Ruolo principale ai comuni Include la presa in carico dei servizi sociali e l avvio di un percorso di uscita dalla povertà. Si richiede ricerca di lavoro, frequenza corsi di formazione, scuole,

82 SPERIMENTAZIONE: REQUISITI ECONOMICI PER L ACCESSO Reddito annuo individuo ISEE familiare Immobili in proprietà Social card < euro < euro No, esclusa abitazione principale Carta acquisti* - < 3000 euro Valore catastale abitazione residenza < euro Patrimonio finanziario < euro < euro *Tutti i membri della famiglia in età di lavoro devono essere disoccupati

83 SPERIMENTAZIONE: CARTA ACQUISTI Dovrebbe coinvolgere ca 340 mila famiglie (1.3% del totale) Importo medio ricevuto: 3700 euro anno (<400 con la social card), con un incremento del reddito medio disponibile (7.076 euro) del 53%. L efficacia della nuova social card deve essere valutata (non era prevista valutazione nella vecchia versione)

84 IN GENERALE Tutti gli Stati europei, con la sola eccezione di Grecia, Ungheria e Italia, possiedono misure generali di integrazione del reddito Caratteri comuni ai RMI: Universalità, diritto soggettivo esigibile Non sono associati a contributi Valutazione dei mezzi familiare o individuale Orientamento ad inserimento sociale e lavorativo Assunzione impegni dai beneficiari

85 SPERIMENTAZIONE: REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO (DLGS GIUGNO 1998) In via sperimentale (in 39 Comuni, poi diventati 306) Obiettivo: sussidi monetari a soggetti in condizioni di povertà e a rischio di marginalità sociale che si trovino nell impossibilità di mantenere sé e i figli per cause, psichiche, fisiche e sociali. 86

86 REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO

87 REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO: I PROBLEMI frequente inadeguatezza dei percorsi di inserimento avviati; scarsa interazione con altri soggetti (imprenditori, regioni,..) Eccessiva sperimentazione al Sud dove mancavano risorse

88 LA SPESA PER ASSISTENZA Fonte: Misiani, 2013

89 UNA TENDENZA ALLA RIDUZIONE!

90 REDDITO DI CITTADINANZA E REDDITO MINIMO GARANTITO reddito di cittadinanza: trasferimento concesso a tutti i cittadini italiani indipendentemente dal reddito, Reddito minimo garantito: sussidio solo a chi è povero e pari alla differenza fra il reddito effettivamente percepito e un livello minimo, fissato per legge

91 NUOVE PROPOSTE SUL REDDITO PER CHI SI TROVA IN POVERTA Non riguardano il reddito di cittadinanza Sostegno di inclusione attiva (Sia), reddito di inclusione attiva (Reis) proposto dalle Acli e reddito minimo di inserimento proposto da Irs e Capp Reddito di cittadinanza, proposto dal Movimento 5 Stelle, Reddito minimo garantito proposto da Sel,

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