Informazioni e Tendenze Immobiliari

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1 AGOSTO 2012 NUMERO 16 Informazioni e Tendenze Immobiliari In questo numero 1 Introduzione 2 Le compravendite Banca d Italia, Tecnoborsa, Agenzia del Territorio RE/MAX Italia Immobiliare.it e LuxuryEstate.it 3 Le locazioni Solo Affitti Idealista.it 4 I mutui Bce Banca d Italia Abi 5 La produzione nelle costruzioni Istat 1. Introduzione Secondo il Sondaggio Banca d Italia, Tecnoborsa e Agenzia del Territorio, condotta su un campione significativo di agenti immobiliari, nel secondo trimestre 2012 si sono accentuati i segnali di debolezza del mercato immobiliare. Infatti, nelle valutazioni degli agenti prevalgono nettamente le indicazioni di una flessione delle quotazioni di mercato, mentre continua ad ampliarsi il margine di sconto rispetto alle richieste iniziali dei venditori. Inoltre, le aspettative degli operatori a breve termine - per il trimestre in corso - si sono deteriorate, sia rispetto al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale; infine, più del 70% degli agenti si attende un ulteriore diminuzione dei prezzi. Anche riguardo alle prospettive di medio periodo del mercato nazionale - prossimi due anni - le valutazioni sono orientate al pessimismo e il peggioramento delle aspettative è risultato più accentuato nel Centro Italia e nelle aree urbane. Si aggravano anche le valutazioni sugli orizzonti più distanti - e il saldo negativo tra le attese di miglioramento e di peggioramento si è portato a 22 punti percentuali, quasi 10 in più rispetto all inchiesta precedente e le valutazioni sono più pessimistiche nelle aree urbane, al Nord e al Centro, rispetto alle aree non urbane e al Sud. Per gli addetti ai lavori il progressivo peggioramento della situazione delle compravendite è imputabile al credit crunch (47,8%) che incide in maniera preponderante sulle operazioni, mentre i prezzi alti degli immobili incidono meno. Molto interessante è il fatto che gli immobili siano ancora in gran parte proposti attraverso i siti web e nel 2012 l uso dei social media è in crescito: nel 2011 solo il 53% degli utenti intervistati usava i social media, mentre i risultati di quest anno mostrano che dal 76% all 80% degli intervistati li usano, in particolar modo Facebook. Invece, gli stranieri che comprano una casa di prestigio in Italia continuano a preferire mete ben conosciute e si orientano principalmente su appartamenti. Per quanto riguarda, infine, le modalità di erogazione del credito in Italia, come già ricordato dalla Banca d Italia il 31 maggio, queste hanno consentito alle famiglie di accedere all acquisto dell abitazione. In particolare, per quanto concerne i mutui nel nostro Paese, il rapporto tra la rata e il reddito della famiglia è sempre stato fortemente equilibrato; identico equilibrio è stato mantenuto nel rapporto tra la somma mutuata e il valore dell immobile, circa il 65%. Queste due buone pratiche hanno evitato che potesse insorgere una bolla speculativa sulla proprietà immobiliare in Italia.

2 2. Le Compravendite Banca d Italia, Tecnoborsa, Agenzia del Territorio È aumentata la quota di agenzie che segnalano l assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati e quella di coloro che riportano un tempo troppo lungo trascorso dal conferimento dell incarico Nel secondo trimestre del 2012 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente ha continuato ad aumentare, al 74,4% dal 69,1% della precedente indagine; la tendenza al ribasso è più intensa al Centro (78,4%, contro il 68,6% di aprile). La percentuale di agenti che nel secondo trimestre hanno riportato un aumento delle quotazioni si è pressoché annullata. Compravendite Nel secondo trimestre del 2012 la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile ha segnato una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 (da 69,3% a 62,7%); il calo rispetto al primo trimestre del 2012 è stato pari a quasi un punto percentuale ed è per intero ascrivibile alla flessione osservata nelle aree non urbane. Per quanto concerne gli incarichi a vendere, sempre nel periodo preso in esame, il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere ha continuato a crescere, attestandosi al 40,8% (dal 34,5% del sondaggio di aprile); l incremento, che ha riguardato tutte le ripartizioni geografiche con l eccezione del Nord Est, è stato più pronunciato nelle aree urbane. Il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione delle acquisizioni di nuovi incarichi si è lievemente ampliato rispetto all inchiesta precedente (di circa un punto percentuale, al 29,4%). In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, è aumentata la quota di agenzie che segnalano l assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (64,4%, contro il 60,7% dell inchiesta precedente) e quella di coloro che riportano un tempo troppo lungo trascorso dal conferimento dell incarico (24,5% contro 22,6%); la percentuale di agenti che segnalano attese di prezzi più favorevoli, pur in lieve aumento, rimane attorno al 20%. Si è invece ridotta la quota di agenzie che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (dal 53,1% di aprile al 48,4%, il livello più basso da ottobre 2010), e difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (dal 63,8% al 61,0%). Inoltre, nel secondo trimestre del 2012 è ulteriormente salito il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali, al 15,4% dal 14,3% di aprile (era risultato pari a circa il 12% nel secondo trimestre del 2011). L incremento, che ha riguardato in misura analoga le aree urbane e quelle non urbane, è stato più marcato al Centro, dove la percentuale di sconto ha raggiunto il 16% (dal 14,1% registrato nel sondaggio precedente). Il tempo medio di completamento dell incarico è aumentato a 8,2 mesi, uno in più rispetto a quanto registrato nello stesso trimestre del 2011 (7,7 mesi lo scorso gennaio). Nelle aree non urbane il tempo medio di vendita di un immobile supera ora di circa due mesi quello necessario in quelle urbane (9 e 7 mesi, rispettivamente). Ad aprile si è interrotta la progressiva flessione della percentuale di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario, tornata sui livelli di fine 2011 (al 64,7%, dal 60,4% registrato nell inchiesta di gennaio). L aumento è diffuso a tutte le aree del Paese con l eccezione del Sud (dove la quota è scesa sotto il 60%); è risultato particolarmente marcato nel Nord Est (di quasi 10 punti percentuali rispetto al sondaggio precedente). Infine, le prospettive del mercato in cui operano le agenzie In luglio il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine, riferite al terzo trimestre di quest anno, è fortemente peggiorato, a -53,5 punti percentuali da -39,8 nella rilevazione precedente; solo il 5% degli operatori ha riportato attese favorevoli, a fronte di quasi il 60% che ha espresso giudizi negativi (quasi 10 punti percentuali in più rispetto all inchiesta di aprile). Il saldo relativo alle attese dei nuovi incarichi a vendere è sceso a 10,2 punti percentuali, da 23,1 nella Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 2

3 Solo il 5% degli operatori ha riportato attese favorevoli, a fronte di quasi il 60% che ha espresso giudizi negativi Idealista.it Secondo il sentiment degli operatori del settore, la fiducia è letteralmente crollata ma il problema principale non sembra essere quello dei prezzi troppo alti: mutui e sfiducia nel futuro affossano il settore precedente rilevazione. Le previsioni sull andamento dei prezzi nel breve termine sono al ribasso: oltre il 70% degli operatori si attende una flessione (66,6% nel sondaggio di aprile), mentre si è pressoché azzerata la quota di coloro che ne prefigurano un incremento. L attesa di un calo dei prezzi è prevalente sia nelle aree urbane sia in quelle non urbane e in tutte le ripartizioni geografiche, risultando più accentuata al Centro. Nelle opinioni della maggioranza delle agenzie interpellate i recenti provvedimenti di tassazione della proprietà immobiliare avrebbero contribuito ad aumentare gli incarichi a vendere e accentuato la tendenza alla diminuzione del numero di compravendite e dei prezzi; nel mercato degli affitti i provvedimenti avrebbero contribuito ad accrescere il numero delle locazioni e degli incarichi a locare, con effetti di contenimento sui canoni. Anche con riferimento al mercato nazionale le attese rimangono orientate al pessimismo. Circa quelle a breve termine (terzo trimestre dell anno in corso), la quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive è salita al 64% per cento, dal 57% in aprile; il saldo percentuale fra attese di miglioramento e di peggioramento si è portato a -62,2 punti, da -54,4. Il peggioramento delle aspettative è risultato più accentuato nel Centro Italia e nelle aree urbane. Si aggravano le valutazioni anche sugli orizzonti più distanti (prossimi due anni): il saldo negativo tra le attese di miglioramento e di peggioramento si è portato a 22 punti percentuali, quasi dieci in più rispetto all inchiesta precedente; le valutazioni sono più pessimistiche nelle aree urbane, al Nord e al Centro, rispetto alle aree non urbane e al Sud. Il mercato immobiliare è uno dei grandi sofferenti del 2012 e secondo l'indagine annuale di idealista.it sul sentiment degli operatori del settore, la fiducia è letteralmente crollata. Ma il problema principale non sembra essere quello dei prezzi troppo alti: mutui e sfiducia nel futuro affossano il settore. Il progressivo peggioramento della situazione delle compravendite per gli addetti ai lavori è imputabile al credit crunch (47,8%) che incide in maniera preponderante sulle operazioni, mentre i prezzi alti degli immobili incidono meno (38,2%) rispetto alla scorsa rilevazione. Forte diminuzione delle compravendite nella prima metà del 2012 per la maggior parte degli operatori: il 53% del panel accusa un calo pari a più del 20%, si assottiglia il gruppo di quanti invece avevano visto un incremento degli affari nella prima parte dello scorso anno, solo il 15,5% dei rispondenti, erano più del doppio un anno fa. Proprio sul fronte dei prezzi emerge un ulteriore elemento di novità rispetto alla scorsa rilevazione, sale il numero di operatori che si aspettano rivoluzioni (22,9%) prevedendo una forte riduzione dei valori, ma restano improntate alla cautela le opinioni della maggior parte degli operatori che parlano di correzioni moderate o quotazioni stabili per i mesi a venire. E quanto rilevato da idealista.it che nel mese di luglio ha raccolto gli umori di 500 professionisti italiani sull attuale fase di mercato. Il panel comprende gli operatori del comparto residenziale, commerciale, uffici, industriale e alberghiero per i quali in tutta Italia si allontana la fine della crisi; infatti, sono in crescita del 5% i professionisti che prevedono un ulteriore peggioramento della situazione di mercato nel prossimo semestre rispetto al secondo semestre dell anno scorso, mentre per 4 su 5 di essi l uscita dalla crisi è più lontana. Le politiche di austerity e il clima di incertezza alimentato, a detta dei professionisti, da un clima di terrorismo mediatico influiscono sul crescente pessimismo della categoria, con un balzo del sentiment negativo del 12,8% ripetto allo stesso periodo dell anno scorso (il 41,4% del campione analizzato). Per invertire la tendenza l attenzione della maggior parte dei panelisti è sul credito con l auspicio di una maggiore flessibilità da parte delle banche a concederlo soprattutto a quanti sono alle prese con l acquisto della prima casa, ma anche Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 3

4 RE/MAX Italia In Europa le città sono ancora molto richieste. Come nel 2010 e nel 2011 Immobiliare.it e LuxuryEstate.it sull eccessivo carico fiscale che grava sugli immobili in un quadro di instabilità generale che complica ulteriormente le cose. I professionisti sembrano consapevoli di attraversare una crisi diversa dalle altre, una crisi di sistema aggravata dall assenza del credito che non lascia intravedere vie d uscita; per questo ora la categoria volge il suo sguardo preoccupato oltre le dinamiche intrinseche al settore, alla società che cambia e agli sviluppi di una crisi dagli esiti imprevedibili. Se l anno scorso l opinione generale era che con prezzi più bassi il mercato potesse ripartire, in questa tornata sembra palese che questa leva da sola non basta, e oltre ai mutui occorre stabilità. Dai dati presentati da RE/MAX Italia emerge che in Europa le città sono ancora molto richieste. Come nel 2010 e nel 2011, il principale focus dei mercati immobiliari è ancora nelle città. Il mercato è più attivo rispetto alla periferie o alla campagna: i partecipanti al sondaggio dicono che tra il 72,4% e il 76,9% loro case sono situate nei centri urbani. Nel mercato corrente è difficile vendere le proprietà di alto valore come ville, proprietà di lusso e case vacanza. La domanda di piccoli appartamenti e monolocali, nonché villini e appartamenti è invece buona per il 20,5% fino al 36,5% dei partecipanti. In generale, la domanda è in aumento soprattutto per gli immobili in vendita - circa il 53,6% di addetti alle vendite credono che i loro clienti stiano investendo in immobili come fonte di risparmio e di accantonamento per quando andranno in pensione. Come nel 2011, i fattori più importanti per acquisti o affitti sono ancora il prezzo (82,1%) e la posizione (58,8%). Secondo le opinioni degli osservatori sta continuando un trend emerso dal 2011: moltissimi clienti guardano i loro vicini come criterio per valutare un immobile. Buone scuole e i social network sono fattori chiave quando si considera di comprare o affittare una casa. Questo si adatta bene alle caratteristiche dell acquirente: dai 20 a 25 anni d età per la maggior parte affittano (58,6%) e quasi mai comprano (59,1%), mentre dai 35 ai 50 sono i migliori compratori in Europa (43,5%). I clienti cercano un servizio veloce (47,7%) e una variegata selezione di immobili (32,3%). Inoltre, il contatto personale con gli agenti è considerato molto importante dagli intervistati: i clienti cercano disponibilità, affidabilità e monitoraggio del mercato, mentre professionalità e conoscenza completa del mercato sono fattori chiave e alcuni clienti vogliono che i loro agenti li assistano nel processo di acquisto con lavori e consulenza legale. L indagine mostra un mix di utilizzo di strumenti classici e innovativi come i social media per la promozione degli immobili e la promozione personale. Gli immobili sono ancora in gran parte proposti attraverso i siti web. Nel 2011 l uso dei social media è in crescito: nel 2011 solo il 53% dei partecipanti usava i social media, mentre i risultati di quest anno mostrano che dal 76% all 80% dei partecipanti al sondaggio li usano, in particolar modo Facebook. Secondo l indagine di Immobiliare.it e LuxuryEstate.it, dividendo le ricerche sugli immobili di prestigio fra acquirenti italiani e stranieri, è stato rilevato che, dal 2009, la quota di potenziali acquirenti provenienti dall estero è cresciuta del 23%. Oggi l 11% di chi cerca un immobile di prestigio in Italia non è residente nel nostro Paese. Inoltre, gli stranieri che comprano una casa di prestigio in Italia, continuano a preferire mete ben conosciute. Si orientano principalmente su appartamenti con vista nelle città d arte o di affari italiane (Roma e Milano in primis chiaramente), ville in località turistiche di chiara fama internazionale (Cortina, Costa Smeralda, Santa Margherita) o casali di alta gamma nelle campagne Toscane e Umbre. Guardano ancora con diffidenza, invece, ai cosiddetti immobili di prestigio potenziale (attici in nuove torri nelle grandi metropoli, nuovi interventi in zone di pregio delle città Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 4

5 Dal 2009, la quota di potenziali acquirenti provenienti dall estero è cresciuta del 23%. Oggi l 11% di chi cerca un immobile di prestigio in Italia non è residente nel nostro Paese italiane o, ancora, ristrutturazioni di case nobili in località meno frequentate dalle élites internazionali). Le soluzioni del lusso immobiliare classico italiano hanno fatto registrare nel primo semestre del 2012, rispetto al medesimo periodo del 2009, un incremento del 5% nel prezzo richiesto. La crescita nella domanda è espressione della ricerca di immobili di sicuro valore, non soggetti ai rischi della fluttuazione del mercato immobiliare. Potenziali acquirenti di nazionalità diversa orientano le loro ricerche verso aree sostanzialmente differenti. I tedeschi, storicamente interessati ad investimenti in aree più raggiungibili (principalmente la riviera adriatica e i laghi del nord), oggi hanno ampliato il loro raggio di azione alla Toscana e al Salento. I francesi si polarizzano fra la Liguria (che raccoglie il 21% delle loro richieste), la Toscana e Roma; i russi, che fino ad oggi sembravano non avere alcun interesse ad investimenti fuori dalla Sardegna, stanno cominciando ad comprare anche a Roma (dove non cercano mai meno di 5 vani!) e nella Costiera Amalfitana (15% del totale delle ricerche provenienti dall area della Russia). Capitolo a parte per gli inglesi, ormai una vera e propria comunità nel Chianti, grazie alla sterlina forte hanno aumentato notevolmente le loro ricerche di immobili di lusso in Italia (+12% dal 2009) e pur continuando a preferire i colli toscani, molti fra i più facoltosi sudditi di Sua Maestà la Regina Elisabetta cominciano a cercare casa a Venezia e Roma (che raccolgono rispettivamente l11% e il 10% delle ricerche made in UK relative al lusso). Fra i nuovi investitori anche i greci. Per quanto riguarda questi ultimi, la grave crisi economica in cui versa il loro paese ed il sempre più diffuso timore di una possibile uscita dall euro sta alimentando la corsa dei greci più ricchi agli investimenti immobiliari all estero. Le richieste provenienti dalla Grecia sono nate solo nel 2012, ma rappresentano già l 1% del totale pur essendo concentrate quasi unicamente su Milano e Roma con budget mai inferiori ai Una nota importante, e valida trasversalmente per tutti gli acquirenti, è da farsi riguardo alle mete. Crescono velocemente, e sono probabilmente destinate ad essere la nuova Toscana, il Conero e il Salento. In queste aree le ricerche, nell ultimo triennio, sono aumentate rispettivamente del 31% e del 23%. 3. Le locazioni Solo Affitti La maggior parte degli agenti (51%) ha dichiarato che i casi di sfratto per morosità riscontrati tra i clienti della rete nel 2012 sono in linea con quelli rilevati nello stesso periodo del 2009, mentre per quasi un terzo (31%) sono in moderata crescita Da un indagine condotta sulla propria rete da Solo Affitti emerge che nel periodo giugno 2011 giugno 2012 il 51% degli agenti intervistati dichiara di non aver riscontrato alcun caso di sfratto per morosità, il 25% ne ha rilevato uno solo e il 14% due. Solo il 5% degli intervistati ha registrato tre casi di sfratto, mentre un altro 5% ne ha rilevati più di tre. La maggior parte degli agenti (51%) ha dichiarato che i casi di sfratto per morosità riscontrati tra i clienti della rete nel 2012 sono in linea con quelli rilevati nello stesso periodo del 2009, mentre per quasi un terzo (31%) sono in moderata crescita. Sono pochi gli affiliati che parlano di una forte crescita degli sfratti (1%), mentre alcuni indicano il fenomeno in moderato calo (10%) o addirittura in forte diminuzione (4%). Da una più approfondita analisi dell'indagine risulta che a subire ingiunzioni di sfratto per morosità siano per il 76% inquilini italiani, contro una percentuale di extracomunitari insolventi che non va oltre un lieve 16%. Fra le categorie sociali degli sfrattati, tra gli italiani la fanno da padrone le famiglie di 3-4 componenti (sono il 52%), mentre i single seguono a ruota. Chi vive da solo costituisce un caso su tre degli sfrattati, mentre le coppie senza figli sono solo il 13% dei morosi. Chiudono questa particolare classifica gli inquilini che condividono un appartamento (tendenzialmente studenti e lavoratori fuori sede) con il 6% degli sfratti, tuttavia va considerato anche il fatto che questa categoria di affittuari raramente si rivolge ad agenzie. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 5

6 Idealista.it I prezzi degli affitti nelle città grandi e medie della Penisola hanno subito una contrazione del 2,1% rispetto ai canoni di inizio anno Bce Per il prossimo trimestre le banche si attendono che la domanda di mutui per l acquisto di abitazioni continui a calare (-10% su base netta), seppur a un ritmo più moderato Banca d Italia Lieve crescita, a giugno, dei tassi applicati dalle banche per i mutui casa, passati dal 4,33% al 4,18%. Abi Dal rapporto semestrale sull andamento delle locazioni basato su un campione di annunci pubblicati sul portale idealista.it, nel periodo gennaio-giugno 2012, si riscontra che i prezzi degli affitti nelle città grandi e medie della Penisola hanno subito una contrazione del 2,1% rispetto ai canoni di inizio anno, con una media di 9 euro/m². Forti cali a Milano e a Roma, ma il record negativo va a Venezia. L elemento nuovo che emerge è costituito da una maggiore elasticità sul fronte dell offerta, con proprietari più disposti a venire incontro alle esigenze di risparmio degli affittuari, infatti, le richieste iniziali si stanno abbassando, e chiaramente si continua a negoziare come prima e forse anche in misura maggiore. 4. I Mutui Nel secondo trimestre del 2012 la percentuale netta di banche segnalanti un irrigidimento netto dei criteri per la concessione dei prestiti alle famiglie per l acquisto di abitazioni è leggermente diminuita rispetto al primo trimestre, passando dal 17 al 13%. Il calo è stato inferiore alle attese formulate nella precedente edizione dell indagine. Secondo gli intervistati, il lieve decremento del grado di irrigidimento netto nel secondo trimestre è principalmente ascrivibile al minore impatto sia delle prospettive economiche in generale, sia di quelle del mercato immobiliare, mentre le pressioni concorrenziali sono rimaste neutrali e quelle derivanti dai costi della provvista e dai vincoli di bilancio sono cresciute (al 14% in termini netti, rispetto all 8% nel primo trimestre). Il calo segnalato dell inasprimento netto dei criteri per la concessione di mutui per l acquisto di abitazioni si è tradotto in un ulteriore miglioramento dei termini e delle condizioni, sia di prezzo sia di altra natura. In particolare, sono sostanzialmente diminuiti i margini sui prestiti medi (15%, dal 24%) e quelli sui prestiti più rischiosi (21%, dal 32%). In prospettiva, per il terzo trimestre del 2012 le banche si attendono un grado leggermente inferiore di inasprimento netto dei criteri di concessione dei mutui alle famiglie per l acquisto di abitazioni (5%). Parallelamente alla domanda netta negativa di prestiti da parte delle imprese, le banche dell area dell euro hanno segnalato un ulteriore contrazione su base netta della domanda di mutui per l acquisto di abitazioni, che pure è risultata assai meno negativa (-21%, dal -43%). Questo calo netto pare aver tratto origine soprattutto dall attuale deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare (-25%, dal - 31%) e del clima di fiducia dei consumatori (-27%, dal -37%). In prospettiva, per il prossimo trimestre le banche si attendono che la domanda di mutui per l acquisto di abitazioni continui a calare (-10% su base netta), seppur a un ritmo più moderato. Lieve crescita, a giugno, dei tassi applicati dalle banche per i mutui casa, passati dal 4,33% al 4,18%. E' quanto informa la Banca d'italia. La rilevazione non tiene conto della decisione della Bce di inizio luglio di tagliare dall'1% allo 0,75% i tassi di riferimento. I tassi sui depositi sono rimasti stabili all'1,23%. Per quanto riguarda i finanziamenti alle società i tassi sui prestiti superiori a 1 milione di euro sono scesi al 2,97% mentre oltre tale soglia sono diminuiti al 4,61% dal 4,68%. Dai dati pubblicati dall Abi si riscontra che sono in decelerazione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+1,3% a fine maggio 2012, +1,6% il mese precedente; +7,9% a maggio 2011). Comparativamente di poco superiore è stata la crescita dei finanziamenti per l acquisto di immobili, risultata a fine maggio 2012 pari al +2,2% (+2,5% il mese precedente e +7,5% a fine maggio 2011). In diminuzione e sempre su livelli contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: a giugno 2012 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 6

7 Le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi posizionato al 3,42% (3,72% a maggio 2012), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l acquisto di abitazioni - che sintetizza l andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo è risultato pari al 3,98% (4,12% il mese precedente). Nell ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 28,6% (28,8% il mese precedente; era 30,2% ad aprile 2012). Sempre secondo l Abi le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi. Al contrario di quanto indicato da uno studio della Commissione sulla situazione occupazionale e sociale Ue, riportato a fine giugno da alcuni organi di informazione. L analisi della Commissione è palesemente errata rispetto alla realtà italiana. Le famiglie che hanno chiesto di sospendere il pagamento del mutuo con la moratoria a marzo 2012 sono circa 65mila, a fronte di 3,5 milioni di mutui. Nel primo trimestre 2012 le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si attestano sull 1,2%, in diminuzione rispetto ai valori registrati nel 2011 e nel La quota dei prestiti su cui sono state registrate temporanee difficoltà di rimborso si è attestata sul 2,3%. Le modalità di erogazione del credito in Italia hanno consentito alle famiglie di accedere all acquisto dell abitazione. In particolare, per quanto concerne i mutui nel nostro Paese il rapporto tra la rata e il reddito della famiglia è sempre stato fortemente equilibrato, come ricordato dalla Banca d Italia il 31 maggio. Identico equilibrio è stato mantenuto nel rapporto tra la somma mutuata e il valore dell immobile, circa il 65%. Queste due buone pratiche hanno evitato che potesse insorgere una bolla speculativa sulla proprietà immobiliare. 5. La produzione nelle costruzioni Istat Nella media dei primi cinque mesi dell anno la produzione è diminuita del 13,7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente A maggio 2012 l indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto al mese precedente, dello 0,5%. Nella media del trimestre marzomaggio l indice ha registrato una flessione del 3% rispetto al trimestre precedente. L indice corretto per gli effetti di calendario a maggio 2012 ha registrato una diminuzione del 13,6% rispetto allo stesso mese dell anno precedente (i giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2011). Nella media dei primi cinque mesi dell anno la produzione è scesa del 14% rispetto allo stesso periodo del A maggio 2012 l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del 13,6% rispetto allo stesso mese del Nella media dei primi cinque mesi dell anno la produzione è diminuita del 13,7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 7

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