CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE

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1 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI OSSERVATORIO DELL ARTIGIANATO REGIONE PIEMONTE

2 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE Efficacia e valutazione degli interventi regionali Aprile 2004 OSSERVATORIO OSSE DELL ARTIGIANATO DELL A REGIONE PIEMONTE REGIO

3 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI Assessorato Artigianato, Cooperazione, Attività Estrattive, Autonomie Locali, Polizia Locale Assessore: Giovanni Carlo Laratore Direzione Artigianato e Commercio Direttore: Marco Cavaletto Settore Sistema Informativo Osservatorio dell Artigianato Responsabile: Giuseppe Fiorenza Piazza Nizza Torino Telefono Fax osservatorio.artigianato@regione.piemonte.it La ricerca, realizzata da Cesdi e da Pro-va Progetto Valutazione, è stata coordinata dall Osservatorio Regionale dell Artigianato Coordinamento Scientifico: Renato Lanzetti - IRES Piemonte I testi sono a cura di Clara Merlo e Renato Baima Daniele Bondonio e Rossella Barberis Elaborazione dati: Michelangelo Filippo, Società R&P Sistema Informativo: Clara Merlo Impaginazione e Stampa: Futurgrafica, Tipografia Sosso Foto Copertina: Mauro Raffini

4 INDICE PREMESSA pag. 5 Una prima descrizione della ricerca pag. 10 Alcuni principali risultati pag. 10 Un primo bilancio pag. 20 PARTE PRIMA pag. 23 IL SISTEMA DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELL ARTIGIANATO I provvedimenti legislativi pag. 25 Il quadro degli interventi e dei finanziamenti pag. 26 Le risorse e la ripartizione per livello di governo pag. 26 La ripartizione delle risorse per obiettivo nel periodo pag. 31 La ripartizione delle risorse per strumento nel periodo pag PARTE SECONDA pag. 41 LE CARATTERISTICHE DELLE IMPRESE CHE HANNO USUFRUITO DEGLI INCENTIVI REGIONALI Introduzione pag. 43 Descrizione delle caratteristiche delle aziende che hanno usufruito degli incentivi regionali nel periodo pag Le imprese che nel triennio hanno ottenuto finanziamenti pag Caratteristiche delle imprese finanziate: settori, dimensioni, localizzazione pag Tipologia dei provvedimenti legislativi per settore, dimensione e localizzazione delle imprese pag Finalità degli incentivi per settore, dimensione e localizzazione delle imprese pag Strumenti utilizzati per settore, dimensione e localizzazione delle imprese pag Caratteristiche dei titolari delle imprese finanziate pag Dinamica dei finanziamenti nel triennio per settore, dimensione e localizzazione delle imprese pag Ricorso ripetuto al supporto finanziario pag Dinamica dell occupazione per settore, dimensione e provincia pag. 98

5 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI 4 Risultati dell indagine campionaria presso le imprese pag Obiettivi e metodologia pag Le imprese finanziate pag Caratteristiche delle imprese pag Scopi per cui sono stati richiesti i finanziamenti pag Ruolo del supporto finanziario della Regione pag Risultati economici ed operativi conseguiti pag Canali attraverso cui circola l informazione sui supporti finanziari della Regione pag Valutazioni e suggerimenti pag Le imprese non finanziate pag Caratteristiche delle imprese pag Propensione ad investire e motivazioni pag Livello di conoscenza degli incentivi e dei supporti finanziari pag Motivi del non utilizzo del supporto regionale pag Valutazioni e suggerimenti pag Confronti fra imprese finanziate e non finanziate pag. 159 PARTE TERZA pag. 169 LA VALUTAZIONE DELL IMPATTO OCCUPAZIONALE NETTO DELLE MISURE A SUPPORTO DELLE IMPRESE ARTIGIANE PIEMONTESI 1) Introduzione: la domanda valutativa pag ) Le politiche di sostegno al comparto artigiano in Piemonte. pag ) Trattamento delle variabili sui contributi erogati pag ) Dati e fonti informative pag ) Il modello di analisi pag ) Risultati pag ) Considerazioni conclusive pag. 196 Appendice: l analisi di sensitività pag. 198

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8 PREMESSA PREMESSA Gli interventi a sostegno delle attività produttive, e in particolare della piccola e media impresa volti a favorire una crescita competitiva e occupazionale, hanno assunto negli ultimi anni un ruolo di primo piano come strumenti di politica economica regionale. Allo stesso tempo, per il concatenarsi di un insieme di fattori (la nuova consapevolezza della necessità di indirizzare al meglio le risorse e gli interventi, le metodologie di valutazione che l Europa ha importato dall America, e che si sono fatte sempre più strada, gli obblighi di legge che richiedono sempre più spesso la valutazione dell impatto delle leggi e regolamentazioni) si è manifestata più forte l esigenza di individuare l effettivo impatto dei programmi implementati. Sempre più spesso si sente il bisogno di valutare i programmi non solo in modo rendicontativo, con l intento di misurare quel che si è fatto al fine di ottenere una sicura legittimazione dell operato, ma anche al fine di fare emergere attraverso altre metodologie l impatto effettivo che gli interventi hanno ottenuto. Questo permette di ricavare importanti informazioni circa l efficacia delle politiche e di verificarne l adeguatezza rispetto agli obiettivi per i quali sono state attuate. 7 Le crescenti competenze e responsabilità delle Regioni nel campo degli interventi a sostegno dello sviluppo produttivo rendono possibile adottare forme di intervento mirate, capaci quindi di soddisfare gli specifici bisogni della struttura economica e del sistema delle imprese con politiche più semplici e meglio specificate sotto il profilo settoriale e territoriale, e una maggiore flessibilità nella scelta degli strumenti di intervento. E proprio questo fatto a costituire il motivo fondante del decentramento alle Regioni delle competenze in materia di politica industriale. Non si giustificherebbe infatti l esistenza di una autonoma politica regionale, se non per la possibilità di formulare forme di intervento mirato e più vicino ai bisogni espressi dal sistema produttivo locale. Ma per governare e creare politiche di aiuto al sistema produttivo è indispensabile avere accesso al massimo di conoscenze e informazioni, sia in termini di evoluzione e problemi della struttura produttiva che di configurazione ed impatto delle politiche di aiuto. Questa ricerca va dunque intesa anche quale presupposto per una verifica della validità dei modelli organizzativi di intervento attualmente in atto e per l individuazione di eventuali nuove linee operative.

9 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI Tale esigenza conoscitiva risulta tanto più importante quanto maggiore è la consapevolezza dei rischi che le politiche locali possono comportare riguardanti il livello dell intervento (in molti casi la scala efficiente non è locale, ma interregionale o nazionale, o comunitaria), la duplicazione di interventi ripetuti a livello locale e nazionale con conseguente spreco di risorse e la creazione di un eccesso di concorrenza fra le politiche locali. In questo contesto i decisori pubblici hanno acquisito la consapevolezza di come il comparto artigiano, con le sue 130mila imprese ed i suoi 300mila addetti abbia una indiscutibile incidenza sullo sviluppo e sull andamento economico della regione. Di conseguenza, l attenzione dei policy maker regionali si è rivolta sempre più verso il sostegno, la promozione e l incentivazione di questa importante categoria economica. Il ruolo di regia regionale degli aiuti alle imprese, anche nel comparto artigiano, infatti, ha avuto ed avrà importanza progressivamente crescente, tale da richiedere un supporto di precisa conoscenza analitica degli effetti netti delle politiche portate a compimento. La corretta valutazione del diverso impatto occupazionale dei numerosi interventi di aiuto al comparto artigiano che gravitano sul Piemonte può rappresentare un patrimonio informativo di notevole importanza per supportare il decisore regionale nella futura attività di programmazione. 8 Questa è la ragione per la quale si è deciso di avviare questa indagine, che ha inteso essere un primo tentativo sistematico di raccolta ed elaborazione delle informazioni rilevanti sulle politiche di aiuto alle imprese artigiane in Piemonte, ponendone in evidenza l articolazione, gli aspetti più significativi e le ricadute sull andamento del comparto. Ma oltre alla raccolta sistematica delle informazioni inerenti i finanziamenti, obiettivo primario di questa analisi risulta essere quello di valutare l efficacia delle agevolazioni di accesso al credito previste dalle leggi apposite, e in particolare misurarne la ricaduta in termini occupazionali. La rilevazione ha considerato perciò gli interventi di incentivazione alle imprese artigiane fondati sulle normative e sui provvedimenti dei tre livelli istituzionali (nazionale, regionale e comunitario) ad esclusiva destinazione artigiana che operano nel campo della politica industriale, ed ha avuto come riferimento tutti i settori produttivi del comparto artigiano presenti nel territorio regionale, con un orizzonte temporale che abbraccia il triennio Dall analisi sono dunque stati esclusi quei provvedimenti che prevedono interventi finanziari di agevolazione indirizzati genericamente alle piccole e medie imprese (finalizzati a promuovere ad es. l innovazione tecnologica, l export, gli investimenti ). Circoscrivere il campo di indagine alle normative ad esclusiva destinazione artigiana ha significato poter misurare più facilmente l effetto delle politiche attuate e concentrarsi pertanto su una fisionomia specifica di destinazione d uso delle risorse pubbliche. La disponibilità delle informazioni raccolte ha consentito di rispondere a domande relativamente semplici, ma alle quali non era facile dare risposte esaurienti prima dello svolgimento dell indagine. Ad esempio: quale è stato l impegno finanziario complessivo indirizzato alle imprese artigiane nel corso del triennio ? Quante domande di

10 PREMESSA agevolazione sono state accolte in Piemonte in un determinato anno? Quali sono stati gli obiettivi quali emergono dalla distribuzione delle risorse erogate agli artigiani dai vari livelli di governo nel territorio piemontese? Quali ne sono gli strumenti più rilevanti? E quali settori produttivi o quali territori hanno beneficiato dei maggiori flussi finanziari in relazione alla loro incidenza e alla dinamica nel loro complesso? Ma soprattutto: quali effetti hanno prodotto gli incentivi sulle performance delle imprese, in particolare sulla dinamica occupazionale? Le performance delle imprese finanziate sono migliori di quelle non finanziate, che pure hanno realizzato investimenti? Che giudizi vengono espressi dalle imprese in merito alle politiche di sostegno, quali problemi ed esigenze manifestano e quali indicazioni per un possibile miglioramento? Per rispondere a queste domande e misurare gli effetti che le politiche attuate hanno avuto sulle imprese finanziate si è passati attraverso diversi livelli di indagine: Costruzione di un archivio delle imprese finanziate dagli interventi oggetto di indagine, contenente tutte le informazioni relative al finanziamento 1 confronto con l universo delle imprese artigiane del Piemonte, contenente tutte le informazioni relative alle caratteristiche dell impresa e dell imprenditore 2 incrocio dei due archivi e confronto delle diverse caratteristiche dei gruppi di imprese indagine diretta effettuata attraverso questionario telefonico su un gruppo di imprese costituito da un campione di imprese finanziate e da uno rappresentativo delle imprese non finanziate. 9 analisi di impatto occupazionale: utilizzo di un modello statistico ad hoc per verificare qual è l impatto netto medio complessivo prodotto dall insieme dei provvedimenti a favore delle imprese artigiane, e sua scomposizione in funzione del tipo di intervento e delle seguenti caratteristiche delle imprese beneficiate: - il settore di appartenenza; - la provincia e la circoscrizione artigiana di localizzazione; - la classe di età del titolare; - l anzianità di avviamento dell impresa. - la dimensione 1. I dati generati nel corso delle procedure di attuazione dell intervento e ricavabili dalle domande di ammissione, dall istruttoria, dalle verifiche successive e dalla rendicontazione fatta dalle imprese. Allo stato attuale si riscontra una eccessiva differenziazione e frammentazione nelle modalità organizzative della raccolta elementare delle informazioni, in quanto ogni operatore istituzionalmente preposto all erogazione dei finanziamento organizza e gestisce la raccolta dei dati secondo i criteri ritenuti funzionali alla gestione operativa di ogni singolo provvedimento. Questa modalità di acquisizione genera difficoltà nella tempestività dell acquisizione dei dati e nella decodifica delle informazioni. 2. E necessario avere a disposizione un ottimo database con indicatori di risultato affidabili, ad es. il numero di addetti dell impresa di fonte affidabile e precisa. L utilizzo integrato delle fonti amministrative (Infocamere e Inps) dà la possibilità di conoscere e controllare i risultati e le performance delle imprese, senza il quale qualunque analisi di impatto avrebbe scarsa efficacia.

11 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI UNA PRIMA DESCRIZIONE DELLA RICERCA Il Rapporto illustra i risultati dell indagine, realizzata dalle società Cesdi e Pro-va di Torino per l Osservatorio regionale dell artigianato della Regione Piemonte, in collaborazione con IRES Piemonte e la società R&P di Torino. Nella prima parte viene illustrato il quadro complessivo degli interventi (regionali, statali e comunitari) a favore degli artigiani; successivamente essi vengono analizzati secondo tre diverse griglie di analisi, riferite ai PROVVEDIMENTI NORMATIVI, agli OBIETTIVI della politica industriale e agli STRUMENTI di agevolazione utilizzati. La seconda raccoglie le informazioni in merito alle imprese finanziate: si descrive la distribuzione delle imprese finanziate per categorie e specializzazioni produttive, per dimensione e per territorio. Si evidenziano quali tipologie di imprese hanno beneficiato di risorse in misura più o meno accentuata rispetto alla loro incidenza sull universo degli artigiani piemontesi. Viene poi analizzata l evoluzione e la dinamica occupazionale delle imprese finanziate. Inoltre vengono presentati i risultati della indagine diretta sulle imprese in merito alle concrete modalità di utilizzo degli incentivi ricevuti, alle loro performance e alla loro valutazione delle agevolazioni ricevute. 10 La terza e ultima parte è dedicata all analisi di impatto: si sviluppa e illustra un modello di analisi statistica che permette di offrire stime d impatto netto occupazionale delle diverse politiche analizzate in funzione di varie caratteristiche delle imprese, stimando la differenza tra il numero di posti di lavoro creati dagli investimenti finanziati ed il trend occupazionale che si sarebbe verificato in assenza delle politiche esaminate. ALCUNI PRINCIPALI RISULTATI L analisi delle politiche di sostegno alle imprese artigiane realizzate in Piemonte nel triennio offre diversi risultati meritevoli di riflessione. Rimandando per una analisi più dettagliata alla documentazione fornita dal Rapporto finale di ricerca, viene qui riassunta una prima sintetica descrizione dell indagine effettuata: L ammontare complessivo delle agevolazioni approvate in Piemonte a favore delle imprese artigiane nel triennio considerato è stato di 363 miliardi di lire, corrispondenti a oltre 180 milioni di Euro, di cui il 26% riferito a interventi nazionali (Legge 949/52- Artigiancassa), il 59% a interventi propri della Regione (L.R. 21/97) e il restante 15% a interventi comunitari (Docup ). Le risorse rese disponibili dai vari livelli di governo hanno consentito di accogliere circa 29 mila domande - con una media annua dunque di circa 10 mila interventi approvati - presentate da oltre 22 mila imprese: dunque circa il 18% delle imprese iscritte all Albo Artigiani del Piemonte ha ricevuto finanziamenti. L andamento generale della quantità di risorse nel corso del triennio analizzato è discontinuo: si passa dai 93 mld di lire del 1999 a oltre 170 mld nel 2000 per poi scen-

12 PREMESSA dere a 97 mld nel 2001; ma mentre la legge nazionale fa segnare una costante diminuzione nei budget annuali, i provvedimenti regionali segnano un balzo nel 2000 per assestarsi nel 2001 su valori comunque doppi rispetto al 99. L intervento comunitario risulta più irregolare, con una caduta nell anno Nel corso del triennio i flussi delle agevolazioni approvate per le imprese artigiane piemontesi sono quasi completamente diretti ad iniziative di sostegno agli investimenti, che coprono il 93% degli incentivi, mentre agli interventi volti a promuovere qualità e certificazione è andato solamente l 1% e a quelli per favorire la rilocalizzazione hanno avuto il 6%. Dunque l obiettivo largamente dominante della politica industriale regionale nel comparto artigiano è stato, nel triennio analizzato, il sostegno agli investimenti. Nelle politiche adottate si ha una larga prevalenza dello strumento del credito agevolato che copre il 52% dei finanziamenti. Le altre forme presenti prevedono per il 17% interventi in conto capitale e per il 31% degli interventi in conto interessi. A questo proposito va ricordato che anche l importo medio dei singoli interventi di credito agevolato ha avuto nel corso del triennio una costante crescita, come ad indicare progetti di investimento più cospicui. Dal punto di vista settoriale nel triennio si sono indirizzati verso il comparto manifatturiero quasi 200 miliardi di lire, pari al 57.3% dell importo complessivo, di cui hanno beneficiato imprese, cioè il 22,4% del settore manifatturiero; le costruzioni hanno ricevuto oltre 55 miliardi, corrispondenti al 16.4% e le imprese finanziate sono ovvero il 14,9% del settore edile; i finanziamenti alle imprese di servizi sono ammontati a quasi 90 miliardi (26.3%) e hanno riguardato imprese pari al 16,2% del comparto terziario. 11 Distribuzione delle imprese per settore e incidenza sul totale (periodo ). % imprese Finanziamenti Finanziamenti N. imprese N. imprese finanziate sul Settori (in lire) % sul totale* Piemonte Finanziate totale di settore MANIFATTURIERE , = 30.3% ,4 COSTRUZIONI , =37% ,9 TOTALE SERVIZI , = 32.7% ,2 Settore non specific ** TOTALE , ,6 * La quota percentuale è calcolata sulle erogazioni fatte alle imprese classificabili per settore di attività. ** Si riferisce a 359 interventi per i quali non è possibile risalire alle imprese in quanto non sono state agganciate dal Registro Imprese Quindi il settore che ha beneficiato in misura maggiore dei provvedimenti è il manifatturiero, sia in valori assoluti che percentuali, infatti ne ha ricevuti con un un intensità maggiore rispetto alla sua reale incidenza nel complesso delle imprese artigiane. In particolare è il settore dell industria metalmeccanica ad aver utilizzato gli incentivi con

13 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI un intensità superiore alla media, e in seconda battuta anche i settori degli alimentari e del legno. Le imprese delle costruzioni al contrario hanno ricevuto meno di quanto ci si aspetterebbe dal loro peso sul totale del sistema ( 37% del numero di imprese, 16.4% del volume dei finanziamenti). Nel settore terziario si nota una posizione intermedia con peso numerico e quote di finanziamento assorbite non troppo dissimili. La dimensione dell impresa gioca un ruolo piuttosto rilevante; infatti, seppure il numero più elevato di interventi si indirizzi ad imprese al di sotto dei 4 addetti, il confronto con la numerosità degli artigiani presenti in ogni classe dimensionale mostra come siano le imprese più grandi quelle che più frequentemente richiedono ed ottengono finanziamenti o contributi. Le imprese grandi, con oltre 6 addetti, rappresentano il 7.3% delle imprese artigiane piemontesi, ma si accaparrano il 51% dei finanziamenti. 12 Distribuzione degli interventi per dimensione delle imprese (periodo ) Percentuali e indici di specializzazione: Interventi Finanziamenti n Imprese Distribuzione percentuale Indice di specializzazione Classe N. imprese N. imprese N. imprese di addetti N. interventi Finanziamenti finanziate Piemonte N. interventi Finanziamenti finanziate 1 20,8 11,7 26,9 57,6 0,36 0,20 0, ,1 20,3 33,2 26,8 1,09 0,76 1, ,7 14,3 15,2 7,3 2,15 1,95 2, ,0 25,9 16,1 5,7 3,50 4,52 2, ,2 14,3 5,9 1,8 4,64 8,12 3,34 16 e oltre 4,1 10,8 2,9 0,8 4,98 13,01 3,45 TOTALE100,0 100,0 100,0 100,0 1,00 1,00 1,00 Naturalmente non va dimenticato che le imprese più grandi nel sistema dell artigianato sono poche numericamente ma rappresentano la struttura più forte e con maggior impatto occupazionale rispetto all universo delle microimprese, numerose ma spesso monocellulari.

14 PREMESSA Percentuali e indici di specializzazione sul totale dei lavoratori occupati Distribuzione percentuale occupati Classe di addetti nelle imprese artigiane finanziate in Piemonte Indice di specializzazione 3 1 6,3 24,8 0, ,6 26,5 0, ,7 13,8 1, ,8 18,4 1, ,6 9,6 1,83 16 e oltre 13,0 6,9 1,88 TOTALE100,00 100,00 1,00 Tre quarti delle imprese artigiane hanno beneficiato, nell arco del triennio in esame, di un unico intervento regionale, il 18,2% vede il ripetersi di 2 interventi, il 6% ne ha usufruito di 3, poi per 4 o più interventi la percentuale decresce progressivamente. E comunque interessante osservare che, seppure in casi molto rari, una stessa impresa ha usufruito anche di più di 5 interventi e fino ad un massimo di 12. Metà delle risorse erogate vanno a beneficio di aziende che hanno utilizzato un solo incentivo, mentre l altra metà si indirizza ad artigiani che hanno usufruito di interventi plurimi. Se si considerano i valori medi delle somme percepite da ciascuna impresa, a fronte di una media molto bassa di chi ha beneficiato di un solo intervento, si passa a valori molto più elevati per chi ha usufruito di più incentivi, fino a superare i 200 milioni per chi ha beneficiato di 9 o più interventi. 13 Numerosità degli interventi per impresa nel triennio Numero di interventi per impresa e oltre Totale * N imprese % imprese 72,7 18,2 5,7 2,0 0,9 0,3 0,1 0,0 0,0 100,0 Finanziamenti (in milioni di lire) % finanziamenti 49,9 24,5 13,0 6,5 3,1 2,0 0,5 0,1 0,5 100,0 Finanziamento medio per impresa (in milioni di lire) 11,5 22,5 37,8 53,3 60,2 105,7 69,4 33,2 234,0 16,7 * I totali differiscono dal numero di imprese finanziate (pari a ) e dal totale dei finanziamenti erogati (pari a milioni di lire) poiché in alcuni casi i dati erano incompleti e non è stato possibile determinare il numero di interventi a favore della stessa impresa. 3. Si tratta del rapporto tra la quota percentuale di occupati delle imprese finanziate rispetto al totale degli occupati delle imprese artigiane piemontesi, per classe dimensionale.

15 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI Emerge inoltre una certa specializzazione per tipo di provvedimento: in nove casi su dieci le imprese hanno fatto riferimento ad un unica legge (talora utilizzata anche più di una volta) e si tratta in prevalenza della L.N. 949/52. Questa legge è anche quella che più frequentemente si abbina ad altri strumenti ed in particolare al Docup. Infatti, il 6,8% delle imprese ha utilizzato nel corso del triennio sia contributi in conto interessi erogati sulla base della 949 sia contributi in conto capitale e/o in conto interesse erogati sulla base del Docup. Ancora significativo è il numero di imprese che ha utilizzato sia i contributi della 949 che i finanziamenti o i contributi previsti dalla L.R. 21/97: il loro peso sul totale è pari al 3,2%. Le imprese che hanno beneficiato degli incentivi regionali mostrano una dinamica dell occupazione positiva e migliore di quella del comparto artigiano nel suo insieme. Infatti, nel triennio le imprese finanziate hanno avuto un incremento dell occupazione apri al 3,4%, a fronte di un +2,2% fatto registrare dalle imprese non finanziate e a un +2,6% riferito all intero comparto artigiano (imprese finanziate e non). Gli incentivi regionali, dunque, appaiono in grado di mobilitare risorse che, almeno in parte, vengono destinate alla creazione di nuovi posti di lavoro. 14 Dinamica dell occupazione N. occupati Variazioni percentuali / / /1999 Imprese finanziate ,8-0,3 +3,4 Imprese non finanziate ,5 1,8 +2,2 Totale Piemonte ,5 1,1 +2,6 Tra le imprese finanziate cresce di più l occupazione nei comparti della manifattura e dei servizi, infatti si registra una crescita del 2.6% per la manifattura e del 5% per i servizi, a fronte di un generale + 0.4% e + 0.2%. In particolare nelle imprese metalmeccaniche che hanno ricevuto finanziamenti l occupazione è cresciuta del 2.6% rispetto all 1.5% del totale del comparto, e anche i settori degli alimentari (5.4 su 1.9) e del legno (4.9 su -0.3) hanno registrato valori superiori alla media. All interno del comparto dei servizi vanno segnalate le buone performance di trasporti (+4.7 su una media di +1.8) e servizi alla persona (+10.7 sulla media di +0.2). Al contrario nell edilizia a fronte di una crescita generale dell 8.3% si vedono le imprese finanziate crescere solo del + 3.8%. Sempre nell ambito del gruppo delle imprese finanziate, l andamento occupazionale presenta risultati via via crescenti al crescere delle dimensioni, cosa che avviene invece in modo più attenuato per l insieme delle imprese, finanziate e non. Il numero degli occupati è aumentato più della media nel gruppo di imprese finanziate più grandi (con oltre 15 addetti) e in quelle da 6 a 10 addetti.

16 PREMESSA Occupati nelle imprese finanziate per dimensione dell impresa N. occupati nelle Variazioni percentuali Variazioni percentuali Classe di addetti imprese finanziate imprese finanziate totale artigiani / / / / / / ,2-1,1-2,3 0,3 2,0 2, ,3-3,4-1,2-0,4-1,0-1, ,7-0,1 1,6 2,7 1,7 4, ,0 1,6 5,7 1,9 2,2 4, ,8 1,6 6,5 4,5 4,4 9,1 16 e oltre ,5-2,5 6,8 6,2-2,3 3,7 Totale ,8-0,3 3,4 1,5 1,1 2,6 Passando ad analizzare le informazioni provenienti dall indagine diretta, si conferma in primo luogo che obiettivo delle imprese è, sostanzialmente, ottenere un contributo per far fronte alle spese sostenute in investimenti di impianti, macchinari, scorte, ecc.. Solo raramente la domanda di finanziamenti o contributi è finalizzata all introduzione in azienda del controllo qualità o alla rilocalizzazione dell attività in aree attrezzate o comunque più idonee. Grazie all indagine diretta si può osservare che in particolare emergono quali scopi prevalenti l acquisto di nuovi impianti per incrementare la capacità produttiva, la sostituzione o ammodernamento di impianti e macchinari, l acquisto di mezzi di trasporto. Dalle interviste dirette si è inoltre potuto constatare che nell ambito delle imprese che hanno beneficiato dei finanziamenti regionali, più di 8 su 10 hanno ottenuto positivi risultati economici, come incremento del fatturato, riduzione di costi, miglior posizionamento sul mercato, miglioramento della produttività, ecc.. E altrettante hanno raggiunto risultati di tipo operativo (ammodernamento degli strumenti di lavoro, miglioramento nella gestione dell impresa, miglioramento dell ambiente di lavoro, ecc.). Il settore dove un maggior numero di imprese ha raggiunto risultati economici e operativi, grazie agli incentivi regionali, è il metalmeccanico che, per altro, è anche quello dove gli artigiani mostrano una propensione ad investire superiore alla media anche senza il supporto pubblico. 15 Resta comunque il fatto che il sapere di poter contare sul contributo regionale ha avuto una influenza positiva sulle decisioni di investimento di larga parte delle imprese. Per quasi 2 artigiani su 10 il sapere di poter contare sull apporto fornito dai finanziamenti regionali è stato determinante sulla decisione di affrontare un certo tipo di investimento e in 6 casi su 10, comunque, è stato un fattore che ha favorito la presa di decisione. Solo per il 24,5% delle imprese il supporto finanziario della Regione non ha rappresentato un elemento discriminante nella scelta di effettuare o non effettuare l investimento. Parallelamente, si sono rilevati i motivi per cui una ampia parte degli artigiani non ha usufruito degli incentivi messi a disposizione dalla Regione e quali sono le poli-

17 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI tiche di investimento di queste imprese. Dal campione di imprese non finanziate emerge che in oltre la metà dei casi non sono stati fatti investimenti perché non era sentita la necessità e non perché non vi fossero disponibilità economico-finanziarie. Al contrario la mancata richiesta di incentivi da parte di chi ha comunque investito è attribuita alla lunghezza e difficoltà nella procedura da seguire o all assenza dei parametri previsti, ma anche, seppur in un numero contenuto di casi, perché questi incentivi non erano noti. Il confronto tra i due campioni che hanno ricevuto o no finanziamenti ha consentito di rilevare le differenze che esistono nelle politiche di investimento: più orientate a interventi di tipo estensivo tra le imprese finanziate, mentre tra le non finanziate è più diffusa una logica di sostituzione. 16 In genere le imprese non hanno incontrato particolari difficoltà nell espletamento delle pratiche necessarie per ottenere i finanziamenti o i contributi. Questo anche perché quasi sempre (89% dei casi) si sono appoggiate a strutture esterne o a consulenti. Viene comunque segnalato ugualmente come problema di una qualche rilevanza il protrarsi nel tempo delle pratiche nella concessione del finanziamento. Questa osservazione, indicata dal 9,3% degli artigiani che hanno usufruito dei finanziamenti, è ricorrente per tutte le tipologie di intervento. Con una frequenza di poco inferiore sono segnalati gli intoppi burocratici (8,8% delle imprese finanziate), soprattutto tra coloro che hanno utilizzato gli incentivi previsti dal Docup. In terza posizione, ma un po distanziata, si colloca la difficoltà a produrre tutta la documentazione necessaria per ottenere il finanziamento, ritenuta piuttosto complessa dal 6,2% degli artigiani. Questo tipo di problema, comunque emerge solo per la legge 949 e per il Docup. Dagli imprenditori intervistati si sono avute indicazioni su quali miglioramenti potrebbero essere apportati alle modalità di concessione degli incentivi e quali forme di intervento dovrebbero essere rafforzate. Su questo versante si osserva una certa omogeneità di risposte, segno che le esigenze sono comuni sia a chi ha già usufruito del supporto regionale sia a chi non ne ha beneficiato. L aumento del contributo dato ad ogni impresa e lo snellimento delle incombenze burocratiche ed amministrative sono i suggerimenti che più frequentemente sono stati dati, mentre i contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti ed il credito agevolato sono gli incentivi per i quali un maggior numero di imprese auspica un rafforzamento. Anche se alcuni artigiani hanno incontrato difficoltà nell ottenimento dei finanziamenti il giudizio espresso sull insieme dei provvedimenti, da parte di chi ne ha beneficiato, è ampiamente positivo. Infatti ben l 80,3% delle imprese ritiene valido il sistema di incentivi offerti e i provvedimenti legislativi che li regolano, a fronte di solo un 1,6% che invece esprime una valutazione completamente negativa.

18 PREMESSA I Giudizi degli artigiani per provvedimento legislativo Totale L.N. 949/52 L.R. 21/97 DOCUP Positivo 80,3 78,7 80,5 82,6 Non del tutto positivo 18,1 20,0 18,1 15,2 Completamente negativo 1,6 1,3 1,4 2,2 Totale imprese 100,0 100,0 100,0 100,0 Il giudizio non del tutto positivo o completamente negativo è sostanzialmente riferibile: - per la L.N. 949/52, all entità delle singole agevolazioni nel 50% dei casi, all iter burocratico dal 43,8% dei non soddisfatti, ai tempi troppo lunghi (18,8%) e solo dal 6,2% alle condizioni troppo restrittive; - per la L.R. 21/97, all entità delle singole agevolazioni e ai tempi troppo lunghi da un ugual numero di operatori (35,7%), all iter burocratico dal 28,6% e alle condizioni troppo restrittive dal 21,4%; - per il Docup, all iter burocratico troppo lungo dal 50% di coloro che hanno espresso un giudizio non positivo, all entità delle singole agevolazioni dal 37,5%, alla restrittività delle condizioni dal 25% e solo in quarta battuta dai tempi troppo lunghi (12,5%). I miglioramenti che gli artigiani suggeriscono di apportare al sistema degli incentivi pubblici sono speculari agli aspetti che hanno trovato meno efficienti ed efficaci. In prima posizione si colloca infatti l ammontare del contributo dato ad ogni singola impresa: per il 52,8% degli artigiani esso dovrebbe essere aumentato. Al secondo posto, tra i suggerimenti dati, si trova lo snellimento delle incombenze amministrative e burocratiche. La terza tipologia di intervento richiesta è la creazione di una maggiore collaborazione con gli uffici regionali. 17 La conoscenza del supporto finanziario di cui le imprese hanno usufruito è avvenuta principalmente attraverso l associazione di categoria: il 33% degli artigiani, infatti, ha dichiarato di essere stato informato delle opportunità offerte dalla Regione dalla propria associazione. Gli altri due canali attraverso cui più frequentemente è transitata l informazione sono la banca (20,7%) e il commercialista (20,7%). Abbastanza spesso anche i consulenti hanno svolto un ruolo di mediazione dell informazione (6,7%). Una certa importanza è assunta anche dal passa parola tra artigiani: nell 8,8% dei casi la conoscenza del finanziamento regionale è avvenuta infatti parlando con altri imprenditori o conoscenti. Dalle risposte fornite traspare la scarsa frequenza degli artigiani ad utilizzare fonti di informazione non personalizzate; solo in pochissimi casi, infatti, il mezzo attraverso cui sono venuti a conoscenza degli incentivi, che hanno poi utilizzato, è costituito da un supporto cartaceo (giornali, quotidiani) o informatico (sito della Regione o altri siti). A questo proposito si può notare che il giudizio espresso dalle imprese sulle modalità utilizzate dalla Regione per comunicare gli interventi a sostegno degli artigiani non

19 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI è unanime. Mentre il 33% ritiene che le modalità utilizzate siano valide e le informazioni siano ben visibili ed esaurienti, il 48% è di parere nettamente opposto giudicando i supporti scarsamente visibili tant è che, se qualcuno non li segnala, gli artigiani non ne vengono a conoscenza. La quota restante (18,2%) si colloca in una posizione intermedia: gli incentivi finanziari regionali sono visibili, cioè si sa che esistono, ma le informazioni che vengono trasmesse sono poco chiare sui contenuti specifici e sulle modalità per accedervi. Queste tre diverse percezioni degli artigiani sulle modalità di diffusione delle informazioni si ritrovano per ciascun provvedimento legislativo, anche se con intensità un po diverse. Nel caso della L.N. 949/52 prevalgono nettamente le valutazioni negative (56,0% contro il 25,3% di giudizi positivi), mentre per la L.R. 21/97 il divario tra valutazioni negative e positive è più contenuto. Per il Docup, invece, la percentuale di coloro che valutano positivamente le modalità utilizzate per comunicare gli incentivi è superiore, anche se di poco, a quella di coloro che si esprimono invece in termini negativi. 18 Valutazioni sulle modalità di comunicazione della Regione per provvedimento legislativo Totale L.N. 949/52 L.R. 21/97 DOCUP Le informazioni sugli interventi finanziari sono: - ben visibili ed esaurienti 33,4 25,3 36,6 41,3 - visibili, ma poco chiare 18,2 18,7 16,9 16,6 - scarsamente visibili 48,4 56,0 46,5 39,1 Totale imprese 100,0 100,0 100,0 100,0 I risultati dell analisi evidenziano come ogni 100 milioni di lire di spesa per contributi pubblici erogati nel periodo abbiano attivato finanziamenti e investimenti delle imprese artigiane tali da generare, in media, la creazione di 2,47 posti di lavoro in più rispetto ad una stima di quanto si sarebbe prodotto in assenza dei contributi. Suddividendo l impatto occupazionale della spesa per contributi pubblici erogati a seconda dello strumento di intervento utilizzato, i risultati evidenziano come ogni 100 milioni di lire di spesa pubblica abbiano attivato finanziamenti e investimenti delle imprese artigiane tali da generare i seguenti incrementi occupazionali netti (rispetto ad una stima di quanto si sarebbe prodotto in assenza dei contributi): occupati se i contributi sono erogati come finanziamento agevolato a sostegno degli investimenti (per i quali la spesa pubblica si riferisce solamente al costo per mancato incasso di interessi a tasso di mercato); + 0,19 occupati se i contributi sono erogati come finanziamenti in conto capitale per sistemi di qualità e certificazioni; + 0,84 occupati se i contributi sono erogati come finanziamenti in conto capitale per localizzazioni e rilocalizzazioni di imprese; + 1,17 occupati se i contributi sono erogati come finanziamenti in conto capitale a sostegno degli investimenti;

20 PREMESSA + 5,19 occupati se i contributi sono erogati come finanziamenti in conto interessi per sostegno agli investimenti. Dal punto di vista settoriale si può stimare che per ogni 100 milioni di lire di spesa per i contributi erogati si siano attivati finanziamenti e investimenti delle imprese artigiane tali da produrre i seguenti incrementi netti di occupazione: + 1,98 occupati se i contributi sono erogati ad imprese che lavorano il metallo e prodotti in metallo; + 2,64 occupati per imprese nel settore macchine e mezzi di trasporto; + 1,37 occupati per imprese alimentari; + 2,38 occupati per imprese nel settore della moda; + 1,42 occupati per imprese nel settore del legno; + 0,90 occupati per imprese nei settori della carta e cartotecnica ; + 1,67 occupati per imprese nella gomma ; + 1,03 occupati per imprese nel settore dei minerali non metalliferi ; + 2,37 occupati per altre industrie manifatturiere; + 2,39 occupati per imprese nel settore delle costruzioni; + 1,56 occupati per imprese di riparazioni; + 1,51 occupati per imprese di trasporti; + 3,34 occupati per imprese che erogano servizi alle imprese; + 1,32 occupati per imprese di pulizia; + 1,46 occupati per imprese di servizi alla persona. 19 Dal punto di vista territoriale, i risultati dell analisi evidenziano come ogni 100 milioni di lire di spesa attivino finanziamenti e investimenti delle imprese artigiane tali da produrre i seguenti incrementi occupazionali netti: + 2,52 occupati se i contributi sono erogati ad imprese localizzate in provincia di Alessandria + 2,00 occupati per imprese prov. Asti + 2,74 occupati per imprese prov. Biella + 2,27 occupati per imprese prov. Cuneo + 2,57 occupati per imprese prov. Novara + 2,38 occupati per imprese prov. Torino + 1,90 occupati per imprese prov. Verbana-Cusio-Ossola + 3,71 occupati per imprese prov. Vercelli Può essere inoltre interessante notare che un buon impatto occupazionale per ogni 100 milioni di lire di spesa pubblica si ha se i contributi sono erogati a favore di nuove

21 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI imprese: +3,64 occupati. Per classe dimensionali delle imprese beneficiate, i risultati producono i seguenti impatti occupazionali netti: + 2,56 occupati per imprese con una forza lavoro di 1 unità + 2,27 occupati per imprese con 2-3 addetti; + 2,22 occupati per imprese con 4-7 addetti; + 2,29 occupati per imprese con più di 7 addetti. Infine risulta particolarmente significativo osservare come vari l impatto occupazionale in rapporto all età del titolare delle imprese beneficiate : + 3,98 occupati se i contributi sono erogati ad imprese con titolare di età minore di 30 anni ; + 2,17 occupati per imprese con titolare di età compresa tra 30 e 55 anni; + 2,24 occupati per imprese con titolare di età superiore a 55 anni. UN PRIMO BILANCIO 20 Alla luce dei risultati sopra descritti si possono a questo punto elencare alcune brevi considerazioni conclusive. Il primo obiettivo conseguito dalla ricerca è stato realizzare una ricognizione il più possibile completa degli strumenti di agevolazione. Peraltro raccogliere le informazioni sui medesimi e sulle imprese agevolate non è stato un impegno facile: la costruzione della base informativa ha presentato notevoli difficoltà, nonostante la collaborazione degli enti erogatori i finanziamenti e la buona base dati originale del sistema informativo dell artigianato regionale piemontese, vista la dispersione e la non omogeneizzazione delle rispettive informazioni. Si è comunque riusciti ad avere il quadro completo sia dei finanziamenti sia delle imprese, e le analisi hanno dunque potuto travalicare la fisionomia puramente statistico-descrittiva, permettendo riflessioni di taglio più interpretativo e valutativo sull efficacia degli interventi. Il lavoro ha permesso una ricostruzione completa ed esauriente delle politiche, classificate per obiettivi, strumenti e provvedimenti; si tratta pertanto di un passo importante nella direzione di un sistema di valutazione delle politiche pubbliche a sostegno delle imprese artigiane, o quantomeno della dimostrazione circa la sua effettiva e concreta fattibilità. Questa valutazione ha inoltre consentito di evidenziare alcuni risultati interpretativi: il positivo impatto occupazionale del sistema di incentivi a favore dell artigianato, giudizi sostanzialmente positivi sull operato del decisore pubblico, un utile approfondimento in merito al profilo settoriale e dimensionale delle imprese agevolate e alle loro performance, ma anche l individuazione dei problemi più ricorrenti e le indicazioni per una loro soluzione.

22 PREMESSA Anche grazie a questi risultati si potrà valutare l opportunità di ripensare alla distribuzione delle risorse pubbliche alle imprese artigiane. Emergono infatti interessanti spunti di discussione in merito alla allocazione settoriale, dimensionale e territoriale degli interventi e alla strumentazione con la quali essi vengono realizzati. Un aspetto particolare da evidenziare è quello della comunicazione, emerge infatti una richiesta chiara di una maggiore interazione tra struttura regionale e sistema delle imprese, che dovrebbe portare ad un ripensamento del sistema di comunicazione. Infine emerge come elemento fondamentale che per conoscere, misurare e valutare concretamente i finanziamenti erogati dai soggetti istituzionali preposti (Comunità europea, Stato centrale e Regione Piemonte) a favore degli artigiani piemontesi e cosa quegli stessi finanziamenti abbiano prodotto è indispensabile costruire e tenere costantemente aggiornato un apposito data base, cioè un archivio delle imprese finanziate dalle diverse fonti normative e dai relativi soggetti erogatori, integrato da informazioni di archivi amministrativi e statistici che coinvolgano anche l universo delle imprese come confronto. 21

23 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI 22

24 PARTE PRIMA IL SISTEMA DEGLI INTERVENTI DI PROMOZIONE DELL ARTIGIANATO 23 A cura dell Osservatorio Regionale dell Artigianato Testi di Clara Merlo e Renato Baima

25 24

26 il sistema degli interventi di promozione dell artigianato PARTE PRIMA PREMESSA I PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI L analisi che segue vuole offrire un quadro quantitativo completo sulle politiche di supporto alle imprese artigiane realizzate in Piemonte nel triennio Oggetto specifico dell analisi sono gli incentivi derivanti da provvedimenti di aiuto per il comparto artigiano che prevedono finanziamenti su fondi nazionali (legge 949/52), comunitari (DOCUP , Misure1.3 A e 1.3 B) e regionali (legge regionale21/97). Questi tre provvedimenti normativi sono a esclusiva destinazione artigiana, sono dunque esclusi dall analisi i benefici delle altre leggi di politica industriale. - L.R. 21/ 97 art.15 L art. 15 della Legge Regionale 21/97 prevede l erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, fino ad un massimo del 50% dell investimento complessivo, tramite il Fondo rotativo Regionale per lo sviluppo e la qualificazione dell artigianato, con priorità per gli interventi destinati ad incrementare l occupazione con assunzioni a tempo indeterminato e per la costituzione di nuova impresa artigiana. Il tipo di agevolazione concesso consiste in un finanziamento agevolato fino al 100% delle spese ritenute ammissibili, per una durata massima di 60 mesi, con rimborsi trimestrali, erogato da una banca convenzionata con Finpiemonte, in parte con fondi regionali a tasso 0% e in parte con fondi bancari al tasso Euribor 3/6 mesi + 1,25%. I programmi prioritari vengono finanziati fino al 50% con il fondo regionale (si arriva ad un tasso medio annuo del 2,24% circa), mentre quelli non prioritari solo fino al 30% (con un tasso medio annuo del 3,13% circa). Beneficiarie di tale intervento sono tutte le imprese artigiane localizzate in Piemonte. Sono agevolabili le iniziative finalizzate a: introduzione di nuovi prodotti, servizi o processi produttivi; miglioramento dei prodotti, servizi o dei processi produttivi esistenti; miglioramento della compatibilità ambientale dell impresa; certificazione di qualità del prodotto/servizio, del processo e del sistema aziendale; internazionalizzazione e promozione/sviluppo dell impresa artigiana L.R. 21/ 97 art.16 e 18 Gli articoli 16 e 18 della Legge Regionale 21/97 prevedono l erogazione di contributi, nella misura del 40% della spesa ammessa, a valere sul Fondo Regionale per lo Sviluppo e la Qualificazione dell artigianato, per iniziative finalizzate alla razionalizzazio-

27 CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE: EFFICACIA E VALUTAZIONE DEGLI INTERVENTI REGIONALI ne degli insediamenti artigiani sul territorio ed alla loro collocazione in aree idonee sul piano urbanistico, ambientale e infrastrutturali. Beneficiari degli interventi sono tutte le imprese artigiane singole o associate, operanti in qualsiasi settore d attività ad eccezione dell agricoltura, pesca, agroindustria e trasporti. - L.R. 21/ 97 art.20 L articolo 20 della Legge Regionale 21/97 prevede l erogazione di contributi a fondo perduto, fino al 30% della spesa ammessa, per investimenti finalizzati a sviluppare sistemi di qualità e di certificazione volti a garantire la qualificazione dei processi produttivi e dei prodotti. Gli investimenti agevolabili sono: investimenti per implementazione di sistemi di qualità, per sistemi di qualificazione delle imprese esecutrici di lavori pubblici e per sistemi di gestione ambientale La L.N. 949/52 Contributi in conto interessi ad abbattimento del tasso applicato al finanziamento, per sostegno agli investimenti. Sono agevolabili gli investimenti per acquisto di immobili; costruzione, ampliamento e ammodernamento del laboratorio artigiano; acquisto di macchine ed attrezzi nuovi; formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Beneficiarie di tale intervento sono tutte le imprese artigiane, fatta eccezione per i settori sensibili, vale a dire: trasporti, produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, pesca e acquicoltura, siderurgia, costruzioni navali, fibre sintetiche, industria automobilistica, industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. - Il Docup , misure 1.3a e 1.3b Contributi in conto capitale per PMI artigiane e cooperative (1.3a) e contributi in conto interessi per sostegno alle imprese artigiane. IL QUADRO DEGLI INTERVENTI E DEI FINANZIAMENTI Le risorse e la ripartizione per livello di governo L ammontare complessivo delle agevolazioni approvate in Piemonte a favore delle imprese artigiane nel triennio considerato è stato di 363 miliardi di lire, corrispondenti a oltre 180 milioni di Euro, di cui il 26% riferito a interventi nazionali (Legge 949/52- Artigiancassa), il 59% a interventi propri della Regione (L.R. 21/97) e il restante 15% a interventi comunitari (Docup ). L andamento generale della quantità di risorse nel corso del triennio analizzato è discontinuo: si passa dai 93 mld di lire del 1999 a oltre 170 mld nel 2000 per poi scendere a 97 mld nel 2001; ma mentre la legge nazionale fa segnare una costante diminuzione nei budget annuali, i provvedimenti regionali segnano un balzo nel 2000 per assestarsi nel 2001 su valori comunque doppi rispetto al 99. L intervento comunitario risulta più irregolare, con una caduta nell anno 2000.

28 il sistema degli interventi di promozione dell artigianato PARTE PRIMA La dinamica delle agevolazioni approvate nel triennio per provvedimento legislativo (in lire) Leggi e provvedimenti Totale complessivo Totale generale L.N.949/ L.R. 21/ DOCUP La dinamica delle agevolazioni approvate in Piemonte nel triennio per provvedimento legislativo L.N. 949/52 L.R. 21/97 DOCUP Si può inoltre osservare quanto segue: Il sensibile incremento registrato nel 2000 dai provvedimenti regionali è dovuto principalmente all incremento dei valori sull art. 15, e in particolare all aumento della quota dell investimento finanziabile, cresciuta dal 50 al 75% nell anno 2000, fatto che ha reso molto più appetibile per gli investitori questa forma di finanziamento, che ha quadruplicato il valore dei finanziamenti complessivamente erogati; inoltre la Regione Piemonte nel 2000 ha fornito maggior fondi finanziari sul Fondo rotativo dell art. 15, aumentando così in modo consistente la disponibilità di cassa, completante sfruttata dagli artigiani piemontesi nel corso dell anno. Circa il 2001 si è assistito ad ritorno al 50% della quota finanziabile, evento che ha senz altro ridotto l appeal dello strumento, abbassando perciò il volume dei finanziamenti erogati, che comunque per il 2001 sono stati quasi doppi rispetto al La consistente e costante riduzione registrata nel triennio dai provvedimenti nazionali sembra essere dovuta a una serie di fattori: anzitutto l avvio del processo di decentramento, che ha segnato un blocco di operatività dei principali provvedimenti nazionali a sostegno delle attività produttive, poi forse a una forma di concorrenza tra

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