La nascita del Signore Gesù attraverso gli occhi di San Francesco

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1 La nascita del Signore Gesù attraverso gli occhi di San Francesco Mostrare la vita di un santo vuol dire mostrare una strada, comunicare ai bambini la tradizione che li e ci precede, nel suo aspetto più imponente: la santità. San Francesco esprime tutto questo nel modo più immediato, profondo, suggestivo e concreto. Questo è il tema che ci ha accompagnati durante il periodo dell Avvento! I bambini, con modalità e proposte diverse, hanno approfondito la conoscenza di San Francesco e in particolare si sono soffermati sulla realizzazione del primo presepe che proprio lui ha tanto desiderato. CLASSI PRIME Com è difficile aspettare! Ma imparare ad aspettare aiuta a crescere divenendo consapevoli che la realtà non è tutta uguale: ci sono periodi ed avvenimenti speciali che danno più senso alla vita. I bambini sono stati accompagnati a comprendere che uno dei momenti speciali è stata la scelta del loro nome, pensato con amore.

2 Sono stati quindi invitati a cercare il significato del proprio nome che ci ricorda come ciascuno di noi è unico. I bambini hanno poi scoperto un nome con un significato grande: Gesù, cioè Dio salva. Dietro a questo nome c è la storia di una persona speciale e, chi l ha incontrata, come i Santi, desidera raccontarla. I bambini, dopo aver ascoltato la narrazione di come S. Francesco ha desiderato e realizzato il presepe di Greccio, partecipano alla gioia di questa realizzazione insieme ai compagni più grandi. Era una notte splendida quella in cui è accaduto l avvenimento del Natale e i bambini, realizzando un biglietto pop-up, portano questo messaggio di gioia alle famiglie. CLASSI SECONDE Il lavoro di quest anno con i nostri bambini partiva dal desiderio di condividere con loro la fatica ma anche la gioia di crescere. A questa esigenza e allo sguardo stupito e curioso dei nostri bambini, ha risposto una voce cara che non racconta storie fantastiche, ma che comunica e mostra affettuosamente le grandi verità, la verità dell uomo e del mondo: la storia di San Francesco. A tal proposito in questi mesi che hanno preceduto il Natale, abbiamo provato a raccontare la vita, la fede, il cuore di San Francesco, con la voglia di far percepire nell esperienza di questo santo una strada, una proposta di vita. Così durante il tempo di Avvento, i bambini hanno iniziato a preparare il proprio cuore alla nascita di Gesù e hanno scoperto che la tradizione del presepe nasce dal desiderio di Francesco

3 di rivedere con i suoi occhi il momento in cui Dio si è fatto uomo: guardare, contemplare l istante della nascita di Gesù Cristo per poter essere a lui più vicino. Il presepe di Greccio prese vita il 25 dicembre del I bambini di Seconda hanno preparato una parte della scenografia del presepe di Greccio: ognuno ha portato piccoli rami sempreverdi, arbusti di medie dimensioni, muschio vero, sassi, ghiaia. É dentro questi gesti fatti quotidianamente a scuola, che hanno rivissuto la notte Santa del 25 dicembre del 1223 a Greccio, scoprendo quindi che fare le cose insieme era più bello, sperimentando che il contributo di ciascuno, anche dei compagni delle altre classi, è diventato patrimonio di tutti in un opera comunitaria. Con Don Davide davanti al presepe di Greccio che abbiamo iniziato a realizzare con i compagni delle altre classi della Scuola Primaria In chiesa con le nostre maestre che raccontandoci la vita e la storia di San Francesco ci aiutano a preparare il nostro cuore alla nascita di Gesù. CLASSI TERZE Durante questo periodo d Avvento è stato proposto un percorso che, attraverso l arte, ha fatto conoscere ai bambini meglio e più a fondo S. Francesco. L idea di approfondire questa figura è nata quest estate, quando, durante la vacanza di fine anno, abbiamo potuto ammirare gli affreschi di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi; gli splendidi dipinti ci raccontavano i momenti più significativi della vita del Santo che nella

4 semplicità e nella povertà aveva compreso quanto fosse più bello vivere secondo gli insegnamenti di Gesù. Il ciclo, in verità, comprende numerose scene ma noi insegnanti abbiamo deciso di sceglierne alcune senza preoccuparci troppo che i bambini capissero tutto... ci interessava che guardassero qualcosa di bello, che permettesse loro di soffermarsi a pensare. In tre momenti abbiamo proiettato gli affreschi raccontando gli episodi ad essi legati e dedicando una cura speciale a quello che ricorda il primo presepe di Greccio. In un secondo momento è stato chiesto di osservare attentamente, di soffermarsi sui particolari, di cogliere somiglianze e differenze con opere dello stesso autore viste in precedenza. Per non dimenticare abbiamo scritto quanto ascoltato. Infine tutti hanno copiato l affresco e proprio qui sta il bello: il modo in cui ciascuno di loro ha saputo guardare a fondo, cogliere il particolare, lavorare sulla proporzione, ricercare il colore più simile a quello originale, tentare di dare a quel volto la stessa espressione che Giotto gli ha dato.

5 Didatticamente sono state toccate molte discipline e, nell ultima settimana, è stato dato spazio all attività manuale per costruire le casette del presepe allestito in chiesa. I disegni sono proprio belli, i bambini conoscono meglio la figura del Santo, i luoghi dove è vissuto e che ha raggiunto, ma ciò che ci appare più evidente e significativo, ancora una volta, è la possibilità che abbiamo dato ai nostri bambini di accostarsi alla realtà cogliendo nel particolare il nesso con il tutto. In mezzo a tanti pupazzi di neve e Babbi Natale, San Francesco ci ricorda che fare il presepe è lodare Dio che si manifesta nella creazione, che Gesù nasce per me perché possa essere felice. Se i bambini l hanno capito ne è proprio valsa la pena! CLASSI QUARTE La tradizione del presepe è tipicamente italiana, ma non tutti sanno che è nata molti secoli fa ad opera di San Francesco d Assisi, che nel 1223 volle organizzare una rappresentazione della nascita di Gesù in un piccolo paese, chiamato Greccio, insieme a tutti gli abitanti del luogo. Da allora il presepe, che ogni anno si ripropone nelle nostre case a Natale, è diventato il simbolo della rinnovata accoglienza di Gesù Bambino e il ricordo della notte Santa di Betlemme, quando il Figlio di Dio nacque sulla terra, in una piccola grotta. Anche noi di Quarta quest anno abbiamo voluto inscenare uno spettacolo proprio in memoria di questo Santo, preso a riferimento durante il periodo di Avvento e per farlo abbiamo preso

6 spunto da una proposta per ragazzi intitolata Il Natale di San Francesco dove si narra la storia del primo presepe al mondo. Dal canovaccio abbiamo sviluppato una nostra storia, riadattata al nostro contesto. In questo lavoro, che ci ha richiesto un notevole impegno ed energia, ognuno si è occupato di qualcosa: c è chi si è occupato della scenografia, chi di inventare i dialoghi e chi ha scelto i compagni che interpretassero i protagonisti del racconto. Lo spettacolo racconta di un gruppo di studenti dell Imiberg che si sta recando nei pressi di Greccio per una gita turistica. Mentre i bambini riposano in attesa di salire al Santuario, uno di loro chiede alla guida di conoscere la storia del famoso presepe. Come per magia, appare un anziano frate che coinvolge tutti in un racconto avvincente. Questa piccola rappresentazione, intervallata da musiche, per quanto semplice è uno strumento per conoscere maggiormente la storia di un Santo che ha lasciato un importante eredità a tutti i cittadini non solo di Assisi, ma anche dell Italia. Prove in teatro di alcuni bambini della classe 4A Prove in classe di alcuni bambini della classe 4B Prove generali in teatro per classi parallele Realizzazione della scenografia: il santuario di Greccio

7 CLASSI QUINTE I ragazzi delle classi Quinte hanno vissuto il periodo dell Avvento incontrando alcuni aspetti peculiari della vita di San Francesco attraverso momenti di preghiera e riflessione per classi parallele e approfondimenti in classe mediante la lettura di alcune testimonianze di Tommaso da Celano, frate biografo di San Francesco. L annuncio dell Avvento si è focalizzato sull importanza della Madonna per San Francesco e per tutti noi. San Francesco circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello Signore della maestà. Affresco del XIV-XV sec. Presepe, Santuario Francescano - Greccio (RI) I ragazzi commentano l affresco: L affresco mostra, in primo piano, Maria mentre allatta il piccolo Gesù (primo gesto d amore verso il proprio figlio); al suo fianco c è Giuseppe pensieroso. La sacra famiglia si trova in una grotta com è scritto nei Vangeli. Maria e Giuseppe hanno l aureola dorata, invece Gesù l ha dorata e rossa: segno di martirio e di regalità. Col passare del tempo l affresco si è rovinato, infatti, la parte centrale manca.

8 Lo sguardo di Maria è fisso su Gesù perché il figlio di Dio è un bambino che ha bisogno delle cure della mamma. La povertà è stata il punto fondamentale del secondo momento di riflessione. San Francesco aveva deciso di rinunciare alle proprie ricchezza per esaltare la scelta di umiltà fatta da Dio. Ciò però non gli impedì di instaurare rapporti di amicizia con persone nobili in quanto egli apprezzava la loro povertà e semplicità di spirito. Nel terzo approfondimento i ragazzi hanno conosciuto e apprezzato la cura di San Francesco nella preparazione del primo presepe vivente. Francesco voleva vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato (n.d.r. Gesù) per la mancanza delle cose necessarie a un neonato. Durante questo momento le nostre riflessioni sono state guidate da due domande: Cosa desiderava San Francesco con tutto se stesso? Francesco voleva ricreare l atmosfera nella quale era nato il Divin Bambino ; egli voleva provare e far provare gli stessi disagi vissuti da Gesù. Come reagisce la gente alla proposta di Francesco? La gente accetta entusiasta la novità proposta da Francesco. Tutti offrono il loro contributo per creare una grande festa. L ultimo momento ha permesso ai ragazzi di comprendere il profondo significato della Sacra Rappresentazione. Nella notte di Natale a Graccio il Signore ha fatto un dono che guarirà i malati nel corpo e nel cuore nei secoli a venire : quella notte il Signore ha dato un segno della propria esistenza. Attraverso la rinascita di Gesù Bambino il Signore rinnova il legame di amicizia e di fiducia tra noi e Lui. Affresco del XIV-XV sec. Natività, Santuario Francescano - Greccio (RI) Al termine di questo coinvolgente percorso, l insegnante ha proposto la manipolazione di un testo poetico, chiedendo ai ragazzi di pensare al contributo che loro stessi avevano dato per la realizzazione del loro presepe.

9 di Salvatore Quasimodo Natale. Guardo il presepe scolpito dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l'asinello di colore azzurro. di Davide, Emanuele e Andrea San. di Diego, Michele e Matteo T. Natale. Guardo il presepe cartaceo dove sono i paesani appena arrivati alla Santa grotta di Betlemme. Natale. Guardo il presepe disegnato dove sono i bambini già arrivati alla buia grotta di Betlemme. Anche i grandi sovrani nelle colorate e lunghe vesti salutano il Re del mondo. Anche i fanciulli salutano il piccolo Re del mondo. Pace nella rappresentazione e nella tranquillità delle figure in carta ed ecco i bambini del paese e la grotta che illumina l oscurità e l'asinello di color bianco. Pace nella realtà e nel buio delle figure di cartone ed ecco i giovani della scuola e la grotta che luccica e l'asinello di colore grigio. di Flavio e Giulia di Yuri, Andrea Sp., Andrea M. e Lorenzo Natale. Guardo il presepe disegnato dove sono i nobili appena arrivati alla piccola grotta di Betlemme. Natale. Guardo il presepe disegnato dove sono giunte le persone del villaggio alla misera capanna di Betlemme. Anche i tre Re Magi con i doni salutano il saggio Re del mondo. Anche i nobili saggi dalle folte barbe salutano il grande Re del mondo. Pace nella realtà e nel buio delle figure di carta ed ecco i bambini della città e la grotta che illumina e l'asinello di colore marrone. Pace nella rappresentazione e nel tacere delle figure di cartone ed ecco i bambini del paese e la capanna che illumina e l'asinello di colore divino.

10 di Asia, Erica, Alessia e Valentina di Gaia, Benedetta e Irene Natale. Guardo il presepe disegnato dove sono i lavoratori venuti dai villaggi alla spoglia grotta di Betlemme. Natale. Guardo il presepe intagliato dove sono i bambini appena arrivati alla fredda grotta di Betlemme. Anche i più poveri nelle scarse tuniche salutano l onnipotente Re del mondo. Anche i venditori di frutta con i loro doni salutano l onnipotente Re del mondo. Pace nella bellezza e nel povero delle figure in cartone ed ecco i bambini del villaggio e la grotta lucente e l'asinello di colore oro. Pace nella ricostruzione e nel tacere delle figure in cartone ed ecco i fanciulli del mondo e la grotta che splende e l'asinello di colore giallo. di Andrea B., Cosma e Matteo G. di Sofia, Greta e Olga Natale. Guardo il presepe intagliato dove sono gli angeli venuti a prostrarsi all umida caverna di Betlemme. Natale. Guardo il presepe decorato dove sono le donne appena giunte alla luminosa grotta di Betlemme. Anche i più ricchi mercanti di seta salutano il piccolo ma grande Re del mondo. Anche i pastori con vesti povere salutano il regnante Re del mondo. Pace nell illusione e nell oblio delle figure in cartone ed ecco i giovinetti dei dintorni e la caverna che abbaglia e l'asinello di colore verde speranza. Pace nella benevolenza e nell immobilità delle figure in stoffa ed ecco gli umili nel paesaggio e la grotta che illumina e l'asinello di colore oro.

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