Umbria. Figura 1. Popolazione residente in Umbria. (livelli e quote, periodo ) (saldi su popolazione, periodo ) 20,0 1,6 15,0

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1 9 giugno 2012 Umbria Dinamiche demografiche La popolazione residente in Umbria, in crescita nell ultimo decennio, ha raggiunto 909 mila abitanti nel (1,5 per cento della popolazione italiana; 2,3 per cento di quella del Centro- Nord). L aumento della popolazione è da ricondurre alla dinamica migratoria, in particolare quella estera, a fronte di un saldo naturale costantemente negativo (Figura 1). Nel, il tasso di natalità e di mortalità sono pari, rispettivamente, a 8,6 e 10,9 per mille, rispetto a una media nazionale di 9,1 e 9,7 per mille. Il tasso migratorio interno è positivo e pari allo 0,6 per mille (superiore alla media nazionale, 0,1 per mille, ma inferiore a quello registrato nell area centrale, 1,3 per mille), mentre quello estero, anch esso positivo (7,9 per mille) è superiore sia alla media italiana (5,3 per mille) sia a quella del Centro (7,2 per mille). Gli stranieri residenti nella regione, secondo i dati del Censimento, sono aumentati da circa 27 mila unità nel 2001 a quasi 100 mila unità nel (2,2 per cento del totale stranieri in Italia); la quota sulla popolazione complessiva regionale è pari all 11 per cento. Figura 1. Popolazione residente in Umbria Popolazione residente Contributi dei saldi demografici (livelli e quote, periodo 1980-) (saldi su popolazione, periodo 1991-) popolazione (in migliaia) ,6 1,4 1,2 1,0 0,8 quota su Italia 2 15,0 1 5,0-5, livello quota su Italia tasso naturale tasso migratorio interno tasso migratorio estero Fonte: Elaborazioni DPS su dati Istat. Popolazione residente a metà anno e Bilanci annuali.. 1

2 La piramide delle età mostra nel uno snellimento delle classi più basse e un rigonfiamento di quelle centrali, rispetto alla struttura del. E aumentata di qualche decimo di punto la classe tra 0-4 anni (Figura 2). Figura 2. Piramide delle età anni e per classi di popolazione residente in Umbria* (popolazione al 1 gennaio in migliaia per classi di età, livelli e quote sul totale) 95 e oltre classi di età 3,2 3,1 2,0 1,7 3,3 3,1 3,5 3,1 3,7 3,4 3,3 3,5 3,3 2,6 2,2 2,0 1,0 0,40,1 0,2 0,7 2,3 2,5 1,9 2,12,5 3,3 3,6 3,6 3,2 3,5 3,2 3,5 3,4 3,1 3,43, popolazione in migliaia 1,6 95 e oltre classi di età 3,23,0 3,7 3,9 1,5 2,1 2,5 3,0 2,7 3,8 3,4 2,9 2,5 2,2 2,3 2,2 2,1 0,8 0,2 0,1 0,2 0,5 1,7 2,4 2,7 2,9 3,0 3,2 3,3 3,4 3,8 3,4 3,9 4,0 2,8 2,12,4 2,0 2,1 2, popolazione in migliaia FEMMINE MASCHI Nota:* le etichette rappresentano le quote sul totale della popolazione regionale FEMMINE MASCHI Le dinamiche economiche: PIL per abitante e valore aggiunto L andamento del PIL pro capite rispetto alla media italiana evidenzia la forte crescita registrata nella seconda metà degli anni settanta, seguita da una flessione negli anni ottanta (Figura 3). Figura 3. Andamento del PIL pro capite a prezzi correnti, (numero indice, Italia = 100) Fonte: Elaborazioni DPS su dati Svimez e Istat - Nord e Sud a 150 anni dall Unità d Italia, Quaderni Svimez,

3 Il PIL pro capite a prezzi correnti dell Umbria era pari nel 2009 al 93,1 per cento della media italiana e all 80 per cento di quella del Centro-Nord (Figura 4). Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2009 il PIL pro capite in standard di potere d acquisto della regione era pari al 95,9 per cento della media dell UE-27 (97,8 per cento nel periodo ). 3, , Figura 4. PIL pro capite, (valori a prezzi correnti) (livelli) Umbria Centro-Nord Italia, Conti economici territoriali Nel 2009 la distribuzione del valore aggiunto a livello settoriale segnala l elevato contributo del settore dei servizi (72,8 per cento, contro il 72 per cento del Centro-Nord e il 73,2 per cento dell Italia), seguito dall industria in senso stretto (17,6 per cento, contro 20,3 del Centro-Nord e 18,5 per cento dell Italia), dalle costruzioni (7,4 per cento, rispetto a 6,2 del Centro-Nord e 6,4 per cento dell Italia) e dall agricoltura (2,2 per cento, contro 1,5 nel Centro-Nord e 1,9 per cento in Italia) (Tavola 1). L industria manifatturiera registra un incidenza del 15 per cento sul totale delle attività economiche. Tavola 1. Valore aggiunto ai prezzi di base, 2009 (valori correnti; milioni di euro) Italia Centro-nord Umbria Agricoltura Industria in senso stretto di cui: Industria manifatturiera su totale attività economiche (%) 15,7% 17,8% 14,6% Costruzioni Servizi di cui: commercio, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e ristorazione su tot. attività (%) 20,3% 20,5% 21,0% Totale attività economiche , Conti economici territoriali 3

4 Per quanto riguarda l industria manifatturiera, la ripartizione del valore aggiunto nel 2009 evidenzia un contributo significativo dei comparti relativi a Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco ; seguono le attività relative a Fabbricazione di apparecchiature elettriche, fabbricazione di macchinari e apparecchiature, fabbricazione articoli in gomma, materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, Industrie tessili e dell abbigliamento, fabbricazione prodotti in metallo (Tavola 2). Tavola 2. Valore aggiunto dell industria manifatturiera, 2009 (valori correnti, milioni di euro; percentuali) Italia Centro-nord Umbria Industria manifatturiera (milioni di euro) di cui (%): Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 12,1 11,1 19,3 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili 7,7 7,9 3,6 11,1 11,1 12,6 Industria del legno, della carta, editoria 6,8 6,8 9,2 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche, fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a Attività metallurgiche; fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 8,8 8,5 13,7 20,8 22,0 16,1 16,0 16,2 11,5 Fabbricazione di mezzi di trasporto 6,6 6,2 4,4 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere; riparazione e installazione di macchine e apparecchiature 10,1 10,2 9,5 La distribuzione settoriale del valore aggiunto a livello provinciale indica una maggiore incidenza dei servizi a Terni e dell industria a Perugia (Figura 5). Figura 5. Valore aggiunto per settore di attività economica e per province, 2009 (valori percentuali) Perugia Terni Umbria Italia Agricoltura Industria Servizi Fonte: elaborazioni DPS su dati Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne Unioncamere 4

5 Imprese Le imprese attive, secondo l Istat (Archivio ASIA-Imprese) erano nel 2009 pari a circa 70 mila (il 2,2 per cento delle imprese attive del Centro-Nord e l 1,6 per cento di quelle italiane). Vi sono 78 imprese per mille abitanti; una densità imprenditoriale inferiore alla media del Centro-Nord (82), ma superiore a quella italiana (74). Per quanto riguarda le Unità Locali, nel 2009 il numero di addetti era pari a circa 264 mila (2 per cento degli addetti del Centro-Nord), di cui 67 mila nel manifatturiero (1,9 per cento del Centro- Nord). La dimensione media risultava pari a 3,5 addetti, lievemente inferiore alla media del Centro Nord e a quella italiana (rispettivamente 3,8 e 3,6). Mercato del lavoro La Regione Umbria registra nel un tasso di occupazione della popolazione in età anni pari al 62,3 per cento (Tavola 3), un valore superiore alla media nazionale (56,9 per cento), più elevato a Perugia rispetto a Terni. Il tasso di disoccupazione regionale (6,5 per cento) è nettamente inferiore alla media italiana (8,4 per cento), grazie alla performance soprattutto della provincia di Terni. Il tasso di attività, relativamente elevato rispetto alla media italiana, ha raggiunto quota 66,8 per cento; quello femminile è pari al 58,1 per cento e presenta il valore più alto nella provincia di Perugia. Continua ad aumentare il tasso di disoccupazione giovanile anni che raggiunge nel il valore del 22,8 per cento contro il 27,1 di media italiana. 5

6 Tavola 3. Tassi di attività, occupazione e disoccupazione, (valori percentuali) REGIONE E PROVINCE M aschi Occupati (migliaia) Femmine M aschi e femmine T asso di o ccupazio ne (15-64 anni) M aschi Femmine M aschi e femmine UM BR IA ,6 53,3 62,3 Perugia ,2 53,8 62,9 Terni ,9 51,9 60,7 IT A LIA ,5 46,5 56,9 REGIONE E PROVINCE P erso ne in cerca di o ccupazio ne M aschi Femmine M aschi e femmine T asso di diso ccupazio ne M aschi Femmine M aschi e femmine UM BR IA ,2 8,3 6,5 Perugia ,8 9,0 7,2 Terni ,5 5,9 4,5 IT A LIA ,6 9,6 8,4 REGIONE E PROVINCE M aschi F o rze di lavo ro T asso di att ivit à (15-64 anni) Femmine M aschi e femmine M aschi Femmine M aschi e femmine UM BR IA ,6 58,1 66,8 Perugia ,7 59,1 67,8 Terni ,5 55,1 63,7 IT A LIA ,1 51,5 62,2 La dinamica degli occupati per provincia, a fronte di una crescita complessiva regionale dello 0,4 per cento nel (Tavola 4), mostra la migliore performance della provincia di Terni (dovuta alla forte ripresa nel dell industria in senso stretto nel confronto con gli anni precedenti), rispetto alla Provincia di Perugia (dove tengono agricoltura e servizi). Nonostante queste tendenze la composizione settoriale dell occupazione mostra una maggiore incidenza dell industria in senso stretto nella Provincia di Perugia rispetto a Terni; l inverso accade per il comparto servizi. 6

7 Tavola 4. Occupati nelle province per settore OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (migliaia) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Perugia Terni 11,040 68,267 25, , ,635 2,440 17,333 9,566 62,879 92, ,796 62,579 24, , ,027 4,619 15,759 9,206 60,589 90,173 8,767 61,833 28, , ,872 3,308 14,592 8,291 63,914 90,105 9,385 60,770 26, , ,260 2,516 16,804 7,431 64,569 91,320 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (variazioni % sull'anno precedente) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Perugia Terni ,2-8,3-5,0-0,2-2,7 89,3-9,1-3,8-3,6-2,2-18,8-1,2 16,9-0,8-0,1-28,4-7,4-9,9 5,5-0,1 7,0-1,7-7,0 1,6 0,1-23,9 15,2-10,4 1,0 1,3 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (composizione %) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Perugia Terni 3,9 24,1 9,0 63, ,6 18,8 10,4 68, ,9 22,7 8,7 64, ,1 17,5 10,2 67, ,2 22,4 10,2 64, ,7 16,2 9,2 70, ,4 22,0 9,5 65, ,8 18,4 8,1 70,7 100 Gli occupati nei sistemi locali del lavoro (SLL) erano maggiormente presenti nel nelle aree di Perugia, Terni e Foligno (Figura 6). 7

8 Figura 6. Occupati nei sistemi locali del lavoro anno Tavola 5 Dinamiche nei sistemi locali del lavoro COD SLL Denominazione Tasso di occupazione (*) Tasso di disoccupazione Var.Occ. / 287 ASSISI 51,3 49,1 5,1 6,3-1,0 288 CASCIA 49,0 47,2 4,8 6,5-1,5 289 CASTIGLIONE DEL LAGO 49,5 47,3 4,5 6,3-1,2 290 CITTA' DI CASTELLO 51,3 49,0 4,9 7,3-1,8 291 FOLIGNO 48,9 47,0 4,8 6,3-1,2 292 GUALDO CATTANEO 49,7 48,2 4,5 6,2-0,8 293 GUALDO TADINO 48,9 46,3 4,5 6,1-2,4 294 GUBBIO 48,2 45,8 5,0 7,2-2,2 295 MARSCIANO 49,8 47,3 5,1 6,5-1,3 296 NORCIA 47,4 45,5 5,0 6,7-1,8 297 PERUGIA 52,0 49,3 5,1 7,3-1,4 298 SPOLETO 46,5 45,8 5,2 7,1-0,1 299 TODI 46,8 45,0 5,1 6,8-1,3 300 UMBERTIDE 49,1 46,5 5,2 7,4-2,0 301 FABRO 45,5 44,1 3,8 5,4-1,2 302 ORVIETO 46,1 45,1 3,9 5,7-0,9 303 TERNI 45,2 43,6 4,7 6,1-1,2 ITALIA 45,9 44,4 6,7 8,4-1,1 (*) sulla popolazione di 15 anni e oltre 8

9 I dati disponibili relativi alla Cassa integrazione guadagni per il mostrano una riduzione delle ore autorizzate rispetto all anno precedente (-4 per cento), che riguarda tutte le componenti. La flessione è inferiore a quella registrata a livello nazionale (-20,8 per cento). Apertura verso l estero L Umbria presenta nel complesso una bassa apertura internazionale, destinando all estero, nel, beni per un ammontare pari a poco più di 3,5 miliardi di euro, a fronte dei 376 miliardi esportati dall Italia. I dati disponibili a partire dal 1970 mostrano come il peso delle esportazioni della regione sul totale nazionale, oltre a essere molto contenuto, sia rimasto pressoché invariato nel tempo: era pari allo 0,4 per cento all inizio degli anni settanta e raggiunge lo 0,9 per cento nel (il picco della metà degli anni novanta, in coincidenza con la svalutazione monetaria, si è mantenuto costante negli anni successivi). Figura 7. Propensione alle esportazioni e grado di apertura commerciale (valori correnti, percentuali) 30 propensione all'export 60 grado di apertura commerciale Umbria Centro ITALIA Umbria Centro ITALIA Nota: La propensione all export è il rapporto tra esportazioni e valore aggiunto (valori correnti). Il grado di apertura commerciale è calcolato come rapporto tra (esportazioni + importazioni) su valore aggiunto. Fonte: Svimez Dopo il brusco calo delle vendite all estero nel e 2009, la ripresa è superiore alla media nazionale. Nel la crescita dell export della regione (13,5 per cento) è maggiore di quella nazionale e del Centro Nord (rispettivamente 11,4 e 11,5 per cento) e riguarda tutti i settori di specializzazione della regione Figura 8. Andamento delle esportazioni della regione, variazioni percentuali rispetto all'anno precedente numero indice 1991= Umbria Centro Nord ITALIA Umbria Centro Nord ITALIA 9

10 La dinamica delle vendite nelle due province è piuttosto omogenea, ad eccezione degli anni - nei quali si registra una dinamica particolarmente vivace delle esportazioni della provincia di Terni (Figura 9). La provincia di Perugia contribuisce nel con il 60 per cento delle vendite all estero della regione (tuttavia, negli anni -, la provincia di Terni ha rappresentato la metà dell export totale) Figura 9. Andamento delle esportazioni della regione e delle province, variazioni percentuale rispetto all'anno precedente 60 numero indice 1991= Umbria Perugia Terni Umbria Perugia Terni Il comparto merceologico a più elevata specializzazione all export è il settore dei metalli di base e dei prodotti in metallo, che nel rappresenta circa il 32 per cento del totale delle vendite, a seguire macchinari e apparecchi, prodotti tessili e dell abbigliamento e prodotti alimentari (Figura 10 e Tavola 6). Figura 10. Esportazioni di merci dell Umbria per settore (peso percentuale sul totale export) CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco Rispetto al, l unico settore ad aver perso quote di mercato è quello dei prodotti tessili e dell abbigliamento (in particolare dal ), anche in seguito alla concorrenza delle merci provenienti dai mercati emergenti. 10

11 Tavola 6. Esportazioni di merci dell Umbria per settore (milioni di euro) 1991 var % peso % var. % peso % A-Prodotti dell'agricoltura 41,8 40,1-4,1 5,3 86,7 77,8-10,2 2,2 B-Prodotti dell'estrazione di minerali 0,2 0,3 17,1 10,1 20,9 107,6 0,6 CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco 73,0 79,9 9,5 10,5 287,5 358,1 24,6 10,1 CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa 163,4 153,8-5,9 20,2 405,7 490,5 20,9 13,8 15,1 16,8 11,4 2,2 70,4 78,5 11,5 2,2 CD-Coke e prodotti petroliferi raffinati 153,8 0,9 1,1 25,8 CE-Sostanze e prodotti chimici 67,1 66,1-1,5 8,7 162,0 127,8-21,1 3,6 CF-Articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici 0,8 0,3-59,6 48,3 97,7 102,4 2,7 58,3 58,2-0,1 7,7 174,5 177,3 1,6 5,0 151,7 171,4 12,9 22,5 968, ,7 18,9 32,4 8,5 13,1 55,1 1,7 34,5 32,5-5,7 0,9 CJ-Apparecchi elettrici 19,4 29,7 53,0 3,9 135,0 130,5-3,4 3,7 CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. 114,2 101,6-11,1 13,4 519,5 604,4 16,3 17,0 CL-Mezzi di trasporto 16,0 8,4-47,6 1,1 140,1 122,6-12,5 3,4 CM-Prodotti delle altre attività manifatturiere C-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' MANIFATTURIERE 22,8 19,0-16,6 2,5 64,2 68,5 6,8 1,9 710,2 718,3 1,1 94, , ,2 14,3 96,7 Altre merci 2,8 1,8-34,1 0,2 21,2 17,1-19,3 0,5 TOTALE 755,0 760,5 0, , ,0 13,7 10 La provincia di Terni contribuisce alle esportazioni dei metalli di base e dei prodotti in metallo: nell'area di Terni e di Narni si trovano, infatti, gli insediamenti produttivi più importanti del comparto (Figura 11). Per la provincia di Perugia le specializzazioni settoriali riguardano in particolare i prodotti alimentari, i prodotti tessili e della meccanica. 11

12 Figura 11. Esportazioni di merci delle province per settore, (peso percentuale sul totale manifatturiero) CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco Perugia Terni Fonte: elaborazioni DPS su dati ISTAT La destinazione principale delle merci della regione è l Unione europea, anche se dal sono aumentate le vendite verso i mercati esterni all UE (Figura 12). La crisi internazionale ha penalizzato le vendite all estero verso entrambe le destinazioni. Figura 12. Esportazioni per destinazione, (composizioni percentuali e variazioni percentuali rispetto all anno precedente) 100% 6 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% UE27 extra UE27 UE27 extra UE27 Le principali destinazioni europee sono la Germania, la Francia, il Regno Unito e la Spagna. Questi Paesi si possono considerare partner consolidati della regione, infatti le quote esportate sono rimaste piuttosto costanti nel periodo di osservazione. L eccezione è la Germania, per la quale si osserva dal una diminuzione significativa dell incidenza delle vendite della regione verso questo mercato: dal 24,1 del 1991 al 16 per cento nel. Il comparto maggiormente interessato da questa flessione è quello dei prodotti tessili e dell abbigliamento. Nonostante questa riduzione, la Germania rimane il partner commerciale più importante. Tra i mercati europei, in questi ultimi anni si osserva un aumento, seppur modesto, degli scambi verso la Polonia. Tra i Paesi extra europei, gli Stati Uniti rimangono un partner importante (10 per cento dell export della regione). Si registra inoltre un notevole aumento degli scambi con il Messico (con un peso 12

13 che aumenta dallo 0,4 per cento del 1991 al 9,7 per cento del ); il 97 per cento di queste vendite interessa il comparto dei metalli di base e dei prodotti in metallo. L export verso la Cina ha registrato un significativo aumento dal, ma negli anni più recenti la dinamica è più contenuta. Indicatori del contesto sociale, obiettivi di servizio, target Europa 2020 La percentuale di popolazione umbra che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà è pari nel al 7,7 per cento, inferiore alla media italiana (13,8 per cento), ma superiore alla media del Centro-Nord (6,7 per cento). I giovani che abbandonano prematuramente gli studi sono il 13,4 per cento nel, percentuale inferiore alla media italiana (18,8 per cento) e a quella del Centro-Nord (16,2 per cento). Gli adulti che partecipano all'apprendimento permanente (percentuale della popolazione anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale) sono il 7,3 per cento nel, quota superiore al 6,3 per cento del Centro-Nord e al 6 per cento in Italia. La percentuale di bambini in età 0-3 anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido è nel 2009 pari al 27,7 per cento, superiore alla media del Centro-Nord (17,9 per cento) e alla media nazionale (13,5 per cento). La percentuale di anziani (65 anni e oltre) trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI) è nel pari al 7,7 per cento, superiore al 4,9 del Centro-Nord e al 4,1 per cento in Italia. Nel settore ambiente, la percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata è nel 2009 pari al 30,4 per cento, inferiore alla media del Centro-Nord e a quella italiana (rispettivamente 40,4 e 33,6 per cento). Per i servizi idrici, la percentuale di acqua erogata sul totale dell'acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale era pari nel al 67,8 per cento, contro il 71,9 del Centro-Nord e il 67,9 dell Italia. Per quanto riguarda la sicurezza, la percentuale delle famiglie che segnalano la presenza di rischio di criminalità nella zona in cui vivono è nel pari al 21,9 per cento, inferiore sia alla media Centro-Nord (26,5 per cento) sia alla media italiana (26,6 per cento). Tavola 7. Posizione dell Umbria rispetto ai benchmark di Europa 2020 Indicatore 2003* Ultimo valore disponibile Umbria Centro-Nord Italia UE(27) Umbria Centro-Nord Italia UE(27) Obiettivi NAZIONALI "UE2020" Obiettivi UE2020 Giovani che lasciano prematuramente la scuola** (*, ) Laureati tra anni*** (, ) 13,3 19,3 22,9 16,1 13,4 16,2 18,8 14, ,7 17,1 15,6 27,9 25,6 22,1 19,8 33, Tasso di occupazione in età anni () 64,8 67,3 61, ,1 68,2 61,1 68, Spesa pubblica per R&S () 0,9 1,2 1,11 1,86 0,9 1,3 1,27 2,00 1,53 3 Popolazione a rischio povertà (2005,2009)****, migliaia 163, , *Per tutti gli indicatori è indicato tra parentesi l anno iniziale, quando diverso dal 2003, e l ultimo anno disponibile. Fonte: Istat e Eurostat riduzione di riduzione 20 milioni 13

14 Istruzione e formazione Tavola 8. Alcuni indicatori di contesto dell Umbria Indicatore (Anno inizio serie; ultimo anno disponibile) Umbria Centro- Nord Anno: inizio serie Italia Umbria Centro- Nord Anno: ultimo disponibile - Percentuale della popolazione anni, con al più la licenza media, che abbandona prematuramente gli studi (; ) 1 13,3 19,3 22,9 13,4 16,2 18,8 - Laureati in matematica, scienze e tecnologia (per abitanti) (; 2009) 6,6 6,9 5,7 11,0 14,9 12,2 - Percentuale della popolazione anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale (; ) Ricerca e innovazione Italia 5,7 5,9 5,5 7,3 6,5 6,2 - Capacità innovativa: percentuale di spesa pubblica e privata in R&S sul Pil (; ) 2 0,9 1,1 1,0 0,9 1,3 1,2 - Addetti alla R&S (per abitanti) (; 2009) 2,7 3,6 2,9 2,9 4,7 3,8 - Percentuale di imprese (con più di dieci addetti) dei settori industria e servizi che dispongono di collegamento a banda larga (2003; ) 3 21,5 32,5 31,2 85,3 84,3 83,1 - Percentuale di addetti delle imprese (con più di 10 addetti) dei settori industria e servizi che utilizzano computer connessi a Internet (2003; ) 3 18,3 25,5 24,2 25,7 35,2 33,2 Ambiente ed energia - Percentuale di famiglie che denunciano irregolarità nell'erogazione dell'acqua (; ) 7,7 8,3 15,0 6,1 7,1 10,8 - Lunghezza delle coste non balneabili per inquinamento sulla lunghezza totale delle coste (percentuale) (; )... 4,0 5,5... 4,7 5,9 - Popolazione dei comuni con il servizio di rete fognaria con depurazione completa dei reflui convogliati sul totale della popolazione residente (percentuale) (1999; ) 46,7 46,8 47,3 10,8 49,3 49,8 - Percentuale di rifiuti solidi urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani (; 2009) 1 6,9 20,3 14,4 30,4 40,4 33,6 - Frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (numero medio per utente) (; ) 2,8 2,8 3,6 1,5 1,6 2,2 - Energia prodotta da fonti rinnovabili (eolica, fotovoltaica, geotermoelettrica) su produzione totale (percentuale) (; 2009) 49,1 24,9 19,1 37,4 29,9 24,2 Condizioni sociali - Percentuale di famiglie che avvertono molto o abbastanza disagio al rischio di criminalità nella zona in cui vivono (; ) - Percentuale di popolazione che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà (; ) - Percentuale di bambini tra 0-3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (; 2009) 1 32,6 31,5 30,6 21,9 26,5 26,6 7,0 6,1 12,4 7,7 6,7 13,8 13,6 15,5 11,2 27,7 17,9 13,5 - Percentuale di anziani (65 anni e oltre) trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI) (2001; ) 1 1,5 2,4 1,9 7,7 4,9 4,1 Risorse culturali e turismo - Numero di visitatori di istituti statali di antichità e d'arte per istituto (valori in migliaia) (; ) 27,7 81,4 76,6 20,2 107,6 88,3 - Biglietti venduti per attività teatrali e musicali (per 100 abitanti) (;) 60,6 63,5 50,9 52,7 67,9 56,3 - Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante (; ) Trasporti e mobilità - Percentuale di utenti di mezzi pubblici sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e hanno usato mezzi di trasporto (; ) 6,7 7,5 6,0 6,2 7,6 6,2 14,4 19,3 19,7 13,2 19,7 19,4 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia sul totale delle modalità (; ) 5,2 2,4 2,3 1,9 1,1 1,0 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia per 100 abitanti (; ) 130,9 67,5 51,0 67,8 36,5 27,4 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita su strada per abitante (; ) 23,9 26,7 20,6 35,6 30,8 24,6 - Passeggeri sbarcati e imbarcati per via aerea (per 100 abitanti) (; ) 5,9 198,0 158,0 11,9 268,5 229,6 Sistemi produttivi - Tasso netto di turnover delle imprese (differenza tra il tasso di natalità e di mortalità delle imprese) (; 2009) 4 0,7 0,7 0,8 0,1-0,3-0,4 - Percentuale di unità di lavoro irregolari sul totale delle unità di lavoro (2001; 2009) 14,8 10,9 13,8 11,3 9,7 12,1 - Indice di intensità creditizia: impieghi bancari (consistenza media annua) in percentuale del Pil (a prezzi correnti) (; 2009) Sistemi urbani - Linee urbane di trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia per 100 Kmq di superficie comunale (; 2009) - Emigrazione ospedaliera in altra regione per ricoveri ordinari acuti sul totale delle persone ospedalizzate residenti nella regione (; ) Apertura internazionale 42,9 48,4 43,2 60,6 70,1 62,0 164,6 135,0 115,6 169,5 137,9 120,3 10,1 5,0 6,9 11,3 4,9 6,5 - Investimenti diretti netti dall'estero in Italia sul Pil (; ) 0,1 1,1 1,2-0,9 1,6 1,7 - Capacità di esportare (valore delle esportazioni di merci in percentuale del Pil) (; 2009) 13,9 25,6 21,9 12,5 22,1 19,2 1 L'indicatore è un obiettivo di servizio. 2 L'indicatore è un target della Strategia Europa I dati non sono confrontabili con quelli del 2003 perché la classificazione ATECO di riferimento è diversa. Fonte: DPS-ISTAT Banca dati indicatori regionali per le politiche di sviluppo - ultimo aggiornamento gennaio

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