I beni relazionali Summer School per giovani ricercatori 3 edizione 2015

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1 I beni relazionali Summer School per giovani ricercatori 3 edizione 2015

2 I beni relazionali Summer school per giovani ricercatori ( ) Inter-esse. Mio tuo nostro III edizione: Offida (AP) luglio 2015 L impegno della Fondazione La Fondazione Lavoroperlapersona ( è un progetto che nasce dalla passione per la persona e per il lavoro, e intende valorizzare il lavoro come espressione della persona attraverso la ricerca, l educazione e la formazione, la promozione culturale e sociale, per contribuire a creare una società aperta e giusta, interculturale e accogliente. La verità sulla persona va oltre il lavoro, lo supera, essendo altrove. Il lavoro "appartiene all uomo" e si pone a servizio della persona perché dà voce ai progetti di ciascuno, assecondando vocazioni e talenti personali. Per questo il lavoro è irrinunciabile: soggetto di attenzione e tutela, fondamento di democrazia e civiltà, contributo essenziale alla realizzazione personale. Con il lavoro alimentiamo relazioni di servizio, costruendo legami con gli altri e con il mondo che ci ospita. Attraverso il lavoro arricchiamo, rendendola più preziosa, la nostra identità, preparando un futuro più accogliente per le generazioni che verranno. La Fondazione Lavoroperlapersona colloca questo connubio inscindibile tra lavoro e persona all interno di un antropologia relazionale, che deve divenire allora stimolo essenziale anche per l economia, il mercato e l impresa, come espressioni della società civile : mercato e impresa non più espressioni di esclusiva socialità strumentale, le cui attività vengono mosse esclusivamente dal tornaconto individuale o di pochi, quanto piuttosto luoghi generativi di un orizzonte che superi le logiche del mero profitto - indicatore comunque significativo del buon funzionamento dell impresa - e l idea classica di soggetti imprenditoriali impegnati nella sua esclusiva massimizzazione.

3 Il mercato, e non solo la società civile, può e deve essere quindi ospitale nei confronti dei cosiddetti beni relazionali, come la fiducia, il rispetto, la reciprocità, che sono la strada maestra per la ricerca del bene comune e della felicità. A questi beni la Fondazione Lavoroperlapersona intende prestare una particolare attenzione, nella consapevolezza che costituiscano un tema prezioso. Secondo Martha Nussbaum nel bene relazionale la relazione è il bene, in cui l unità di misura non è più rappresentata dal singolo individuo ma da un eccedenza quasi inattesa, che occorre imparare a conoscere e rendere feconda. La condivisione e l interazione determinano il bene, inaugurando uno spazio terzo e facendo emergere un valore che oltrepassa i soggetti in causa, le volontà individuali e le strutture messe in campo. Proprio questo carattere emergente e la sua dimensione di terzietà rappresentano la sfida più suggestiva per andare oltre ogni strumentalità, persino in ambito economico, e rovesciare un paradigma schiavo dello scambio per pensarne uno capace di nuovi fondativi antropologici. La Fondazione Lavoroperlapersona investe nei campi della ricerca, dell educazione e della promozione culturale per sostenere e sviluppare i valori che sono alla base di tale antropologia relazionale, dove l'uomo è soggetto in relazione con altri e dove l'altro, con la sua diversità, costituisce scoperta, riconoscimento e realizzazione del nostro essere. Il suo impegno è diretto nei confronti dei bambini, dei giovani e degli adulti; studenti e lavoratori; allievi e educatori; occupati o in cerca di occupazione; impiegati, manager e imprenditori; artigiani e cooperatori. L impegno della Fondazione sui beni relazionali nasce dalla consapevolezza che l'epoca in cui viviamo mette a dura prova questa visione, minacciata nel profondo da modelli culturali, sociali ed economici che alimentano paura e fuga dall altro, dal diverso, dallo straniero, incentivando comportamenti pubblici e privati, economici e civili che non consentono alla gratuità di emergere come filo necessario per costruire legami solidi e tessuti umani sostenibili. Le finalità della Summer School In questa prospettiva nasce il progetto della Summer School indirizzata a giovani ricercatori e dedicata al tema dei beni relazionali. Tra le sue molteplici finalità, in modo particolare ci sentiamo di evidenziare queste: costruire un laboratorio per sperimentare concretamente l interdisciplinarità, attraverso il confronto su temi specifici e l impegno comune, promuovendo così nei fatti una cultura interdisciplinare che, adottando e integrando i diversi strumenti e metodologie di analisi delle varie prospettive, sia in grado di approfondire la comprensione del lavoro e dell economia (mercati e imprese), dei meccanismi che guidano il comportamento umano nella società e nelle organizzazioni, della diversità e degli approcci inclusivi, dei beni relazionali e della felicità; offrire ai giovani ricercatori una ulteriore e qualificata opportunità di studio, confronto e lavoro in team utile al loro percorso professionale, con un duplice obiettivo: a) sollecitare e promuovere il lavoro di squadra, intrecciando momenti di ascolto e formazione, studio e approfondimento, dialogo e confronto; b) produrre un output al termine della Summer School fruibile dal mondo della cultura e della ricerca, dalle istituzioni, dalla politica e dalla società civile; creare una comunità di ricerca sui temi e i progetti d interesse della Fondazione, che possa costituire nel tempo un capitale per la Fondazione medesima, da cui trarre idee e contributi, attività di docenza, elaborazione di documenti, organizzazione di momenti di riflessione pubblica attraverso il coinvolgimento dei cittadini e con la collaborazione delle istituzioni, note su argomenti di attualità che sollecitino una presa di posizione da parte della Fondazione (articoli e riflessioni per il sito e per le sue Discussioni EllePì).

4 A chi si rivolge La Summer School si rivolge a giovani ricercatori che stiano attualmente frequentando o che abbiano da poco concluso i percorsi di Dottorato. Per favorire una partecipazione attiva e cooperativa ai lavori, l iniziativa è a numero chiuso e prevede un massimo di 16 partecipanti. La Fondazione si fa carico dei costi organizzativi e residenziali per tutti i partecipanti, ai quali viene chiesto un contributo di iscrizione pari a 150, secondo la modalità della donazione. L organizzazione e la gestione delle attività didattiche e seminariali sono supportate e facilitate da un team di tutor ricercatori di cui fanno parte: Luca Alici, ricercatore di Filosofia Politica all Università di Perugia. Silvia Pierosara, professore aggregato di Filosofia Morale all Università degli Studi di Macerata. Organizzazione La Summer School è diretta da Luigi Alici, professore ordinario di filosofia morale presso il dipartimento di studi umanistici dell Università di Macerata. Per la sua attività si avvale del contributo di un Comitato Scientifico di cui fanno parte: Luigino Bruni, professore ordinario di Politica economica presso il dipartimento di scienze economiche, politiche e delle lingue moderne dell Università LUMSA di Roma e presso l Istituto Universitario Sophia (Loppiano, Firenze). Gian Luca Gregori, Prorettore Università Politecnica delle Marche dove è anche professore ordinario di Economia e gestione delle imprese. È Vice-Presidente dell'istao - Istituto Adriano Olivetti di studi per la gestione dell'economia e delle aziende. Roberto Mancini, professore ordinario di Filosofia teoretica presso il dipartimento di studi umanistici dell Università di Macerata. Andrea Prencipe, professore ordinario di Economia e Gestione dell Innovazione presso il Dipartimento di Impresa e Management dell Università LUISS Guido Carli dove è Direttore del PhD Programme in Management. Silvia Profili, professore associato di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane presso l Università Europea di Roma dove è Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management dell'innovazione.

5 Il tema del 2015: Inter-esse. Mio tuo nostro Le due precedenti edizioni della Summer School sono state rispettivamente dedicate ai temi della fiducia come bene relazionale, per interrogarne il nesso con la sfera economica, sociale, politica e filosofica, e della reciprocità come forma elettiva della relazione interpersonale, capace di sottrarre la relazione stessa alla casualità del contatto, stabilizzandola nella modalità del legame condiviso e vincolandola alla edificazione di un bene che accomuna: - Orizzonti della fiducia. Percorsi, valori, risorse, luglio 2013, relazioni di Baldassare Pastore, Massimo Pilati, Stefano Zamagni, Vera Negri Zamagni, Monica Martinelli ( - Reciprocamente. Partecipare cooperare generare, luglio 2014, relazioni di Luigi Alici, Leonardo Becchetti, Ivo Lizzola, Silvia Landra ( In continuità con il cammino intrapreso, nel 2015 si metterà a tema: Inter-esse. Mio tuo nostro. Un ripensamento dell inter-esse come bene relazionale, in modo da far emergere un significato dell economico che non metta fuori gioco la dimensione individuale della felicità e dell utile, ma cerchi di inquadrarla entro l orizzonte del bene comune e della felicità pubblica. Il termine interesse copre un ampio spettro interdisciplinare: si può rintracciare nelle scienze economiche, giuridiche, sociali, politiche, pedagogiche, come pure in filosofia, in bioetica ed etica della cura. L interesse come attenzione al bene comune si concretizza nelle storie di vita dei singoli e non può prescindere dalla dimensione personale; superando un interpretazione riduttivamente utilitaristica ed economicistica, si può restituire a tale dimensione un respiro più ampio, grazie al quale articolare una semantica del nostro che eccede la somma delle parti, oltre le polarità bloccate del mio e del tuo. Al di là del mero tornaconto individuale, l interesse può quindi essere inteso come via di apertura al confronto e alla negoziazione con gli altri, facendo confluire dimensioni ed esigenze interpersonali entro l orizzonte comune di ciò che ci sta a cuore, che potrebbe a buon diritto essere interpretato come compimento dell inter-esse (l essere-tra). In tale prospettiva si tratta di ripensare uno stereotipo culturale diffuso, che oppone l economia, intesa solo come sfera dell utile in cui ogni agire strategico è strumentalmente orientato al profitto, alla dimensione più autentica delle relazioni personali, lette per lo più secondo la chiave alternativa della gratuità. Lo spazio aperto dalla semantica dell inter-esse come bene relazionale, invece, può suggerire una contaminazione feconda tra la gratuità propria delle relazioni calde e l utilità propria delle relazioni fredde. La tensione verso il bene comune parla infatti il linguaggio di un interesse individuale che non viene misconosciuto o rinnegato dall interesse comune, ma può essere ricompreso e accolto all interno di una logica più inclusiva. L economia può allora diventare non soltanto lo spazio eticamente neutralizzato dell utile, ma anche il luogo dell inter-esse comune: l agire economico può incrementare il bene comune se e quando assume una razionalità non esclusivamente strategica o strumentale; dal canto suo, nemmeno l agire comunicativo (o comunque non immediatamente legato all utile) può dirsi disinteressato, dal momento che ha di mira un inter-esse superiore. La prospettiva che si vorrebbe esplorare è molto lontana dall ingenuità fisiocratica per cui le leggi del mercato sarebbero, per se stesse, sufficienti a garantire la felicità pubblica, e si discosta altresì anche da alcune declinazioni dell utilitarismo, secondo le quali interesse individuale e comune sarebbero quasi naturalmente e dunque già da sempre in accordo. Se, al contrario, è possibile riconoscere un rapporto di partecipazione fra interesse individuale e dimensione comune, proprio tale eccedenza del comune suggerisce una duplice implicazione: a) che l inter-esse possa essere considerato a tutti gli effetti un bene relazionale, in sé non misurabile né quantificabile, ma da intendere come condizione di possibilità degli scambi e delle relazioni economiche. L inter-esse comune, come altri beni relazionali, non è quindi oggettivabile in modo definitivo, non si può ridurre a una cosa o a un paniere di beni negoziabili; b) che la relazione tra la dimensione individuale e quella comunitaria non sia automatica ma postuli un percorso di riconoscimento degli interessi individuali che trovano il loro effettivo compimento e la loro giusta direzione entro una dimensione più ampia, non meramente individualistica. La transizione tra le due dimensioni implica un esercizio

6 di approfondimento interdisciplinare, un cammino educativo e, infine, una scelta di campo a favore di una pienezza antropologica capace di riconoscere e liberare le più alte potenzialità dell umano, senza le quali non si dà lavoroperlapersona. L articolazione della Summer School, nell alternarsi di lezioni magistrali, lavoro individuale e di gruppo, esperienze culturali, in presenza dei docenti relatori e tutor, già sperimentato positivamente nel 2013 e nel 2014, favorirà un autentica esperienza di reciproco inter-esse, nel segno di coerenza irrinunciabile tra forma e contenuti. Faculty Luigino Bruni, professore ordinario di Economia politica (Dipartimento di Scienze economiche, politiche e delle lingue moderne, Università Lumsa di Roma) Francesco Viola, professore emerito di Filosofia del diritto (Dipartimento di Studi su politica, diritto e società, Università di Palermo) Giovanni Grandi, professore di Antropologia applicata (Dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata, Università di Padova) Michele Colasanto, professore ordinario di Sociologia delle relazioni di lavoro, (Facoltà di Sociologia, Università Cattolica di Milano)

7 Fondazione Lavoroperlapersona (EllePì) via Ferdinando Fabiani Offida (AP) Tel. (+39) via Fogliano Roma Tel. (+39)

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