Mini Mental State Examination, MMSE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Mini Mental State Examination, MMSE"

Transcript

1 Mini Mental State Examination, MMSE 1

2 Mrs. Livingstone, 74 anni, viveva sola da diversi anni. Autonoma: si prendeva cura della casa e cucinava. La figlia, Judy, che viveva in un altra città, la chiamava ogni fine settimana ma non l aveva vista negli ultimi 6 mesi Durante l ultima telefonata, Mrs Livingstone sembrava distratta, interrompeva la conversazione frequentemente e ripeteva spesso di essere tanto preoccupata. 2

3 Quando la figlia le chiese cosa la preoccupasse, disse non lo so. Chiedeva ripetutamente la stessa cosa. Quando Judy si recò dalla madre la trovò molto dimagrita. Nella casa non c erano viveri: un pudding, una gelatina e succo di mela. Judy si rese conto che Mrs. Livingstone aveva la dentiera rotta e che poteva avere difficoltà a masticare. 3

4 Mrs. Livingstone riferì che la TV e la macchinetta per il caffè erano rotte ma la figlia constatò il loro corretto funzionamento. Mrs. Livingstone cominciava a fare qualcosa ma spesso la interrompeva, probabilmente non ricordando cosa stesse facendo. Non trovava il nome di oggetti (es., l armadio). Al calare della sera, Mrs. Livingstone mostrava segni della sindrome del tramonto: era agitata, insonne, diceva di dover guardare i bambini. 4

5 Alla visita, Mrs. Livingstone non riusciva a focalizzare l attenzione sulle domande poste e non seguiva le istruzioni. Conosceva la propria identità ma non sapeva dove si trovava né sapeva dire la data corrente. Divenne visibilmente agitata durante la visita e diceva di non voler rispondere alle domande (probabilmente perchè incapace di rispondere). 5

6 Mrs. Livingstone pensava che il medico fosse il figlio di un amica e chiedeva spesso come stava la madre. Lamentava affaticabilità e disturbi gastrici. Sottopeso, pallida, gli esami rivelarono carenza di ferro, anemia ferropriva, ipoalbuminemia, disidratazione. Domande sul caso: Pensate ci sia confusione? Quali segni di confusione riconoscete? Pensate di poter fare diagnosi di Alzheimer per Mrs. Livingstone? 6

7 Segni di Confusione Disorientamento spazio-temporale. Alterazione della capacità di giudizio (non si alimenta in modo adeguato. Non riesce a prendere l iniziativa di far riparare la dentiera). Ripete la stessa domanda molte volte (amnesia). Sindrome del tramonto ( Sundowning ): più agitata la sera, insonne. Aprassia: Non riesce ad utilizzare la macchinetta del caffè e la TV. Dimentica i nomi di oggetti comuni. 7

8 DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate da compromissione cognitiva acquisita e persistente con alterazione di molteplici funzioni cognitive (memoria, linguaggio, capacità visuospaziali ) Alcuni tipi di demenza rappresentano condizioni croniche, progressive e irreversibili, ma molte altre sono parzialmente o totalmente reversibili in seguito alla rimozione della noxa patogena (es., cause tossiche, dismetaboliche, meccaniche) 8

9 DEMENZA E INVECCHIAMENTO La demenza non è un accentuazione del fisiologico processo di invecchiamento né una sua anticipazione temporale Nell anziano: la disfunzione della memoria è graduale e riguarda soprattutto la rievocazione le altre funzioni intellettive sono comunque conservate, anche se rallentate e meno flessibili le disfunzioni presenti non interferiscono in maniera significativa con il funzionamento 9

10 Criteri diagnostici per le Demenze Declino delle funzioni intellettive (livello di funzionamento più basso, rispetto al precedente) Deficit di una o più funzioni cognitive (memoria, capacità di astrazione, critica, giudizio) Il deficit non si verifica solo in corso di delirium ICD-10 Interferenza con le attività quotidiane (cura di sé, autonomia) sintomi presenti per almeno 6 mesi DSM-5 Disturbo Neurocognitivo Maggiore Interferenza con le attività quotidiane (cura di sé, autonomia) 10

11 Diagnosi di Disturbo Neurocognitivo Maggiore CRITERI DSM-5 A. Evidenza di un significativo declino in uno o più domini cognitivi come dimostrato da 1. Riconoscimento da parte dell individuo, di un persona che lo conosce bene o di un medico di un significativo declino della/e funzione/i cognitiva/e 2. Compromissione della prestazione cognitiva documentata da una batteria di test cognitivi o, in sua assenza, da un intervista clinica ad hoc. B. I deficit cognitivi interferiscono con l autonomia C. I deficit cognitivi non si verificano esclusivamente in corso di delirium D. I deficit cognitivi non sono meglio spiegati da un altro disturbo (es., depressione, schizofrenia) 11

12 Classificazione Etiologica delle Demenze PRIMARIE (neurodegenerative) 1. CORTICALI (Alzheimer, Demenza Frontotemporale, Malattia con Corpi di Lewy) 2. SOTTOCORTICALI (Parkinson, Huntington, Paralisi sopranucleare progressiva, Degenerazione spinocerebellare) SECONDARIE (a varie cause) 12

13 CLASSIFICAZIONE DELLE DEMENZE SECONDARIE 1. Malattie da prioni 6. Secondarie a malattie M. Creutzfeldt-Jacob cerebrali di varia genesi Kuru Tumori cerebrali 2. Da disturbi endocrinometabolici Sindromi paraneoplastiche Traumi cranici Patologia tiroidea e 7. Da malattie infettive o paratiroidea infiammatorie cerebrali Patologia ipofisaria Neurosifilide Epatopatie AIDS Uremia Vasculiti 3. Idrocefalo normoteso 8. Da altre malattie 4. Da malattie carenziali Sclerosi multipla 5. Da encefalopatie tossiche e 13 da farmaci

14 Quadri Clinici più Significativi Malattia di Alzheimer Demenza Fronto-temporale Demenza vascolare Demenza associata all infezione da HIV Sindromi demenziali infettive da prioni Demenza secondaria a disturbo depressivo (Pseudodemenza) 14

15 Malattia di Alzheimer Descritta nel 1907 in una donna di 51 anni da Alois Alzheimer EPIDEMIOLOGIA -50% di tutte le forme irreversibili -Prevalenza aumenta con l età anni 3% anni 19% - >85 anni 47% -Fattori di rischio: - età - sesso femminile - anamnesi familiare positiva per DAT 15

16 MALATTIA DI ALZHEIMER 16

17 NEUROPATOLOGIA: alterazioni microscopiche Normale ALzheimer degenerazione neurofibrillare ammassi di filamenti intraneuronali della proteina Tau (t) iperfosforilata placche senili formazioni extracellulari di fibrille insolubili della proteina amiloide (Ab42-43) 17

18 NEUROPATOLOGIA: alterazioni biochimiche Riduzione dei livelli di vari neurotrasmettitori, in particolare della Ach, secondariamente alla degenerazione dei neuroni colinergici a proiezione diffusa del nucleo basale di Meynert 18

19 EZIOPATOGENESI Malattia di Alzheimer 6-7% >90% esordio precoce <65aa esordio tardivo >65aa Nel 7% delle forme a esordio precoce erediatarietà di tipo autosomico dominante (FORME FAMILIARI) Nella stragrande maggioranza FORME SPORADICHE 19

20 EZIOPATOGENESI DELLE FORME FAMILIARI Cromosomi interessati: 1 (Presenilina 2, AD4: età di esordio anni), 14 (Presenilina 1, AD3: età di esordio anni), 21 (APP, Amyloid Precursor Protein, AD1: età di esordio 40-55) - iperproduzione di amiloide 20

21 EZIOPATOGENESI DELLE FORME SPORADICHE Eziopatogenesi multifattoriale Fattori genetici (aumento della vulnerabilità in relazione al polimorfismo del gene per l ApoE*) Stress ossidativo Fattori ormonali (estrogeni) Fattori infiammatori Fattori ambientali *Polimorfismo gene ApoE: E4= Aumento rischio E2=Effetto protettivo 21

22 Eziopatogenesi multifattoriale Forlenza et al. BMC Medicine

23 FATTORI DI RISCHIO Non modificabili Età Familiarità Modificabili Fumo Esposizione a tossici Livello di istruzione e di attività intellettuale 23

24 Malattia di Alzheimer: deterioramento delle funzioni cognitive Stadio Lieve Moderato Severo Sintomi Perdita della memoria a breve termine (smemoratezza), difficoltà nel trovare le parole, problemi di giudizio critico Memoria a breve termine gravemente compromessa, eloquio ripetitivo, orientamento diminuito Attenzione gravemente compromessa, aprassia, marcata amnesia, perdita del linguaggio coerente 24

25 MALATTIA DI ALZHEIMER Esordio insidioso con compromissione cognitiva progressiva Decorso lentamente progressivo Nel corso della malattia possono associarsi disturbi comportamentali 25

26 Deficit cognitivi progressivi 26

27 Normal brain Alzheimer s disease 27

28 Storia naturale della Malattia di Alzheimer Inizio della malattia Comparsa dei sintomi Diagnosi Pre-DA Lieve-Moderata Intermedia Grave 25 Sintomi cognitivi MMSE Decadi Perdita dell autosufficienza Disturbi del comportamento Ricovero in strutture sanitarie 0 Morte Anni Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer s Disease

29 Malattia di Alzheimer Trattamento Dei sintomi comportamentali associati: - Neurolettici a basse dosi - Benzodiazepine a breve emivita - Supporto familiare - Organizzazione dello spazio e del tempo Dei deficit cognitivi: -Trattamento (terapie colinergiche) - Precursori dell Ach - inibitori AchE - agonisti recettoriali - Supporto riabilitativo (fasi precoci) 29

30 Demenza Frontotemporale DAT FTD 30

31 Pressman & Miller, Biol Psychiatry

32 Demenza Frontotemporale (FTD) La Demenza frontotemporale (FTD o FTLD) include un gruppo di patologie degenerative caratterizzate dalla deposizione di forme abnormi di alcune proteine: proteina tau Trans-activator regulatory DNA binding protein (TDP- 43) fused in sarcoma (FUS) Studi di neuroimaging nei soggetti con successiva conferma diagnostica della FTLD hanno mostrato degenerazioni in specifiche sedi neuroanatomiche 32 (Withwell et al, 2012 Nat Rev Neurol)

33 Demenza Frontotemporale (FTD) (Takeda et al, 2012 in Neurodegenerative disorders) 33

34 34 Withwell & Josephs, 2012 Nat Rev Neurol

35 Variante comportamentale della Demenza Frontotemporale (bvftd) Deterioramento progressivo del comportamento o delle funzioni cognitive Per la diagnosi di Possibile bvftd devono essere presenti 3 dei seguenti sintomi (A F), in modo ricorrente o persistente A. Disinibizione comportamentale precoce (A1. Comportamento socialmente inappropriato o A2. Perdita dei modi e del decoro o A3. Impulsività) B. Apatia precoce (B1. Apatia o B2. Inerzia) C. Perdita precoce di empatia (C1. Ridotta sensibilità ai bisogni e sentimenti altrui o C2. Riduzione dell interesse sociale) (Rascovsky et al 2011 Brain) 35

36 Variante comportamentale della Demenza Frontotemporale (bvftd) D. Comportamento stereotipato/compulsivo/ritualistico precoce (D1. Movimenti ripetitivi semplici; D2. Comportamenti ritualistici o compulsivi complessi; D3. Stereotipie linguistiche) E. Iperoralità e modificazioni delle abitudini alimentari (E1. Cambiamenti delle preferenze alimentari o E2. Abbuffate, aumentato consumo di alcool o sigarette o E3. Esplorazione orale di oggetti non commestibili) F. Profilo neuropsicologico di deficit esecutivi con relativa conservazione della memoria e delle funzioni visuospaziali (Rascovsky et al 2011 Brain) 36

37 Variante comportamentale della Demenza Frontotemporale (bvftd) Diagnosi di Probabile bvftd A. Risponde ai criteri per Possibile bvftd B. Mostra un significativo deterioramento (come riportato dai familiari chiave o evidenziato con la valutazione longitudinale con la Clinical Dementia Rating Scale o la Functional Activities Questionnaire ) C. Risultati di neuroimaging coerenti con FTD (C1. Atrofia frontale e/o temporale anteriore alla RM o TAC oppure C2. Ipoperfusione o ipometabolismo frontale e/o temporale anteriore alla PET o SPET) (Rascovsky et al 2011 Brain) 37

38 Variante comportamentale della Demenza Frontotemporale (bvftd) Criteri di esclusione per bvftd A. I deficit sono spiegati da altre patologie mediche B. I disturbi comportamentali sono spiegati da un disturbo psichiatrico C. Presenza di Malattia di Alzheimer o altra patologia neurodegenerativa (Rascovsky et al 2011 Brain) 38

39 (bvftd) Caso I Un avvocato di 51 aa aveva iniziato a sottrarre denaro sul posto di lavoro, elencando regolarmente spese misteriose sui moduli per i rimborsi dei viaggi, che successivamente si scoprì corrispondere all'acquisto di materiale pornografico via internet. Quando gli chiesero una spiegazione, affermò di aver usato i conti aziendali in modo che sua moglie non potesse accorgersi di questa attività. 39

40 (bvftd) Caso I Nello stesso periodo in cui questo comportamento fu scoperto dai suoi soci, alcune clienti si lamentarono dei commenti inappropriati circa il loro aspetto fisico e degli sguardi loro riservati che le mettevano a disagio. Il suo lavoro ebbe un calo di rendimento notevole e piuttosto che lavorare con i suoi clienti, trascorreva la maggior parte della giornata al lavoro a spostare e mischiare le carte, a leggere riviste o a fare il download di materiale pornografico sul suo computer. 40

41 (bvftd) Caso I Pertanto è stato licenziato ma non ha successivamente cercato di trovare un nuovo lavoro. La moglie e i figli hanno riferito che nello scorso anno sembrava indifferente e guardava la televisione senza parlare quando era a casa. Ha sviluppato un forte desiderio di patatine fritte ed ha preso 15 Kg. I suoi modi sono cambiati e spesso mangia a bocca piena, con frequenti soffocamenti a tavola. Insiste per mangiare in un certo ordine il cibo nel piatto, spesso usa le mani. Familiarità per SLA (padre e cugino) 41

42 Esame clinico Apatico, nega ogni difficoltà, afferma di poter fare molti soldi, fa spallucce quando la moglie in lacrime descrive i suoi problemi. EN: segno del grugno e spasmi mandibolari. Arti: fascicolazioni, ipotonia e debolezza. Riflesso plantare in flessione. Test NP (bvftd) Caso I MMSE= 27/30 (sbaglia ospedale, stagione e 1 errore nella ripetizione a ritroso di mondo ). Fluenza conservata, frequenti giochi di parole. Commenta sull età avanzata dell esaminatore. Solo 6 parole e 9 animali (normale=12 parole e 15 animali). Incapace di fornire una interpretazione a proverbi comuni. Ottiene 55/60 al test di denominazione di Boston. Ricorda 7/9 parole in 5 minuti. 42

43 (bvftd) Caso I Imaging and test di laboratorio MRI atrofia fronto-insulare DX>SN. EMG normale. Assenti mutazioni Tau, TDP-43, Progranulina. Progressione In 6 mesi, divenne apatico e incapace di parlare. Passava il tempo in attività ripetitive nel giardino. Divenne difficile ingoiare liquidi per lui, con frequenti polmoniti e necessità di aspirazione di liquidi. Morte 9 mesi dopo la diagnosi per complicanze (polmonite). 43

44 (bvftd) Caso II Un grafico di successo cominciò ad avere problemi a trovare nomi di persone e oggetti. Continuava a progettare opuscoli e loghi per le piccole imprese, ma aveva problemi a compilare ordini cartacei (frequenti errori di ortografia). Fu sorpreso a rubare una collana nel negozio di un cliente. In seguito iniziò a setacciare la spiaggia, spendendo molte ore alla ricerca di conchiglie. A casa giocava il solitario compulsivamente per 6 ore al giorno. Ha sviluppato un interesse per lo squash, con costante miglioramento nel gioco. 44

45 (bvftd) Caso II Ha smesso di lavorare come grafico, ma ha ottenuto un lavoro come corriere (per il quale ha dovuto apprendere e ricordare un percorso complesso per consegnare i pacchi). Non c è storia familiare di demenza. All esame clinico: brillante, attento, parla velocemente; il comportamento è generalmente appropriato, in poche occasioni interrompe l esaminatore per lamentarsi del furto della patente. Esame neurologico di base negativo. 45

46 (bvftd) Caso II Risultati test NP MMSE = 24/30; (ricorda 1/3 parole; esegue 1/3 comandi; non denomina orologio e penna ). Memoria di lavoro normale con ripetizione inversa di 8 numeri. Comprensione ridotta: non capisce alcune parole. Alla prova di fluenza: solo 5 nomi di animali in 1 minuto, e solo 8 con la prova di denominazione. 16/60 parole al test di denominazione di Boston. Ridotto apprendimento verbale: ricordava 4/9 parole dopo 5 ripetizioni. La memoria visiva era buona (16/17 punti di una figura complessa ricordati dopo 10 min). 46

47 (bvftd) Caso II Imaging e laboratorio MRI mostrava atrofia asimmetrica del lobo temporale SN. EMG normale. Mutazioni genetiche per Tau, TDP-43 e progranulina assenti. Progressione 4 anni dopo la diagnosi, la comprensione linguistica risultava assente, chiamava sia le persone che gli oggetti coso." MMSE=1 (disegno corretto dei pentagoni) Dopo 5 anni e ½ problemi con la deglutizione. Morte dopo ulteriori 6 mesi. 47

48 (bvftd) Caso III Una Sig.ra di 62 aa ha cominciato ad avere difficoltà a trovare le parole. Lentamente ha iniziato a perdere la capacità di esprimere le proprie idee. E 'diventata più tranquilla e un po' isolata. Ha anche iniziato ad avere problemi di scrittura. Quando parla, impiega molto tempo per esprimere le sue idee e la comunicazione è sgrammaticata e fatta di soli sostantivi. I modi sono rimasti inalterati, anche se prova una profonda frustrazione per quanto riguarda il suo linguaggio, e ha sviluppato una depressione maggiore. Non c é storia familiare di demenza. 48

49 (bvftd) Caso III Risultati test NP MMSE = 29/30; (ripetizione). Ridotta fluenza verbale Comprensione normale. Alla prova di fluenza: 17 nomi di animali in 1 minute, ma solo 8 con la prova di denominazione. L apprendimento verbale era normale (ricordava 9 di 9 parole dopo 10 minuti). Punteggio di 54 su 60 parole al test di denominazione di Boston. Imaging e laboratorio MRI mostrava atrofia asimmetrica del lobo frontale SN. EMG normale. Mutazioni genetiche per Tau e progranulina assenti. Progressione In 2 aa divenne mutacica e presentò deficit di deglutizione. Frequenti cadute, soprattutto nello scendere le scale. EN: Difficoltà nello sguardo verso l alto e verso il basso; rigidità assiale evidente. Morte in 49 ulteriori 6 settimane.

50 MALATTIA DI PICK Degenerazione lobi frontali e temporali (2%) Quadro anatomopatologico: - Atrofia frontale imponente - Corpi argirofili di Pick (reperto non più obbligatorio) CLINICA: insorgenza 5 a -6 a decade Sindrome frontale con variante comportamentale Disturbi mnesici ad insorgenza tardiva DIAGNOSI successione temporale dei sintomi tecniche di neuroradiologia: atrofia frontale conferma istologica autoptica 50

51 DEMENZA VASCOLARE Al secondo posto tra le cause di demenza (17-29%) Insorgenza: > 60 anni Frequenza: M > F Etiopatogenesi: encefalopatia su base ischemica, ipossica e emorragica Fattori di rischio: ipertensione, diabete, iperlipidemie, malattie cardiache, fumo Manifestazioni Cliniche - Esordio acuto - Decorso a gradini - Forme: corticali, sottocorticali - Deliri e allucinazioni 51 - Depressione

52 DEMENZA MULTIINFARTUALE: LESIONI ISCHEMICHE A SEDE CORTICALE O SOTTOCORTICALE 52

53 MALATTIA DI BINSWANGER: MARCATA IPODENSITA DELLA SOSTANZA BIANCA PERIVENTRICOLARE 53

54 EMATOMA SUBDURALE CRONICO COMPRIMENTE LA CONVESSITA EMISFERICA DESTRA 54

55 Demenza vascolare HACHINSKI ISCHEMIC SCORE (HIS) Esordio acuto 2 Progressione a gradini 1 Decorso fluttuante 2 Confusione notturna 1 Relativa conservazione della personalità Depressione 1 Manifestazioni somatiche 1 Labilità emotiva 1 Ipertensione 1 Pregresso infarto cerebrale 2 Sintomi focali 2 Segni focali 2 1 TOTALE >7 INDICATIVO DI VaD TOTALE <4 INDICATIVO DI DEMENZA DEGENERATIVA Segni aterosclerosi 1 55

56 DEMENZA VASCOLARE DIAGNOSI: - Decorso clinico/ anamnesi - Tecniche neuroradiologiche: > TAC: aree multiple di ipodensità, ematoma subdurale > RMN: più sensibile > SPECT: riduzione flusso ematico diffuso con aree circoscritte > PET TERAPIA - Prevenzione (fattori di rischio) - Aumento della perfusione cerebrale - Colino-mimetici - FSK della spasticità 56

57 DEMENZA DA HIV-1 COMPLESSO COGNITIVO-MOTORIO ASSOCIATO AD HIV-1 FORME GRAVI Demenza associata a HIV-1, mielopatia FORME LIEVI Disturbo cognitivo-motorio minore 10-20% dei casi Insorgenza tardiva Inizio insidioso con manifestazioni quali - apatia, depressione - disturbi motori (atassia, tremori, mioclonie) Anatomia patologica - modesta atrofia cerebrale/sostanza ovale p. infiammatori Patogenesi - localizzazione HIV-1 nei macrofagi e nella microglia - produzione di GP stimolazione microglia alla produzione di eccitotossine - morte neuronale 57

58 SINDROMI DEMENZIALI INFETTIVE DA PRIONI Encefalopatie spongiformi trasmissibili Lunga incubazione Creutzfeldt-Jacob Disease, Kuru, Gerstmann-Straussler Syndrome, Nuova Variante CJD Creutzfeldt-Jacob Disease (CJD) - Esordio > 50 anni - rapida progressione (exitus 6-9 mesi) - demenza, segni neurologici focali, segni cerebellari, mioclonie - complessi trifasici EEG - Nuova Variante CJD - esordio giovanile - sintomi psichiatrici iniziali (ansia, depressione, deliri, allucinazioni) - demenza e sintomi neurologici 58

59 ESORDIO PSEUDODEMENZA Stabilita con precisione e relativamente rapida ANAMNESI Positiva per precedenti disturbi affettivi anche nei familiari CLINICA - francamente depresso - comunica malessere personale -disturbi del sonno con risvegli precoci - deterioramento comportamentale non commisurato al deficit cognitivo - attenzione e concentrazione conservata - si applica poco durante la valutazione Insidiosa DEMENZA Anamnesi familiare spesso positiva per demenza - più spesso apatico, indifferente - rari i disturbi del sonno - deterioramento comportamentale commisurato al deficit - attenzione e concentrazione compromesse - compie notevoli sforzi durante la valutazione TERAPIA Antidepressivi 59

DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate

DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate da compromissione intellettiva acquisita e persistente con alterazione di molteplici funzioni cognitive (memoria, linguaggio, capacità visuospaziali ) Alcuni

Dettagli

DEMENZA E INVECCHIAMENTO

DEMENZA E INVECCHIAMENTO DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate da compromissione intellettiva acquisita e persistente con alterazione di molteplici funzioni cognitive (memoria, linguaggio, capacità visuospaziali ). Il termine

Dettagli

LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale

LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI Chiara Cupidi Centro Regionale di Neurogenetica Che cos è la demenza?

Dettagli

DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%

DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger

Dettagli

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro

Dettagli

Le malattie neurodegenerative della terza età

Le malattie neurodegenerative della terza età Le malattie neurodegenerative della terza età 4 Convegno medico: Le Patologie della terza età Associazione nonni e nonne -Kolaparambil Varghese Lydia Johnson Malattie neurodegenerative: Definizione Sono

Dettagli

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze Decadimento intellettivo dementigeno o demenze sindrome neuropsicologica caratterizzata da incompetenza cognitiva globale progressivita ripercussione ecologica del disturbo Prevalenza della demenza per

Dettagli

Farmaci e Malat al t at i t a i di d i A lz l he h im i e m r

Farmaci e Malat al t at i t a i di d i A lz l he h im i e m r Farmaci e Malattia di Alzheimer DEMENZE PRIMITIVE Malattia di Alzheimer DEMENZE SECONDARIE A PATOLOGIE INTERNISTICHE 1) DEMENZA VASCOLARE Arteriosclerosi con infarti multipli Malattie infiammatorie dei

Dettagli

Congresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017

Congresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017 Congresso AINAT Sicilia Aci Castello 16-18 Novembre 2017 Diagnosi differenziale delle Demenze nell ambulatorio dedicato Dott.ssa Alida Mucaria Neurologa Responsabile Sanitario RSA Karol Villabate (Palermo)

Dettagli

Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia

Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Giornata dello Specializzando in Neurologia Roma, 15 Maggio 2018 Progressive nonfluent aphasia: a new mutation in exon 10 of MAPT Dr Paolo Libertini Caso

Dettagli

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono

Dettagli

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze

Dettagli

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti

Dettagli

DEMENZE Cenni epidemiologici

DEMENZE Cenni epidemiologici DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie

Dettagli

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina Definizione di decadimento cognitivo Definizione Presenza di deficit mnesici (nella fase

Dettagli

DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%

DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger

Dettagli

LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE

LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE LE PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE DEMENZE ALBERTO GALLI Responsabile ambulatorio Malattie del Motoneurone UOC Neurologia e Stroke Unit ASST Santi Paolo e Carlo - Milano Presidio Ospedaliero S. Carlo Borromeo

Dettagli

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra Demenza: istruzioni per l uso Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra ADA Ada è una donna di 84 anni, ex insegnante, vedova. Ada ha due figli che vivono all estero Da qualche anno, quando i figli tornano

Dettagli

Epidemiologia dell invecchiamento 22/05/2010. scaricato da

Epidemiologia dell invecchiamento 22/05/2010. scaricato da Epidemiologia dell invecchiamento Dati ONU 2002: In Italia, gli ultra 60enni rappresentano ben il 25% della popolazione e i livelli di assistenza prestati a domicilio sono tra i più bassi in Europa Cambiamenti

Dettagli

LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA

LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA LE PROTEINE CON STRUTTURA NON NATIVA VENGONO DEGRADATE ATTRAVERSO LA VIA UBIQUITINA- PROTEASOMA IL CONTROLLO DI QUALITA GARANTISCE

Dettagli

LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER

LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER definizione di demenza Definizione di demenza Invalidità sociale ( funzioni cognitive ) Disturbi di : personalità, affettività, ideazione e percezione, funzioni vegetative,

Dettagli

Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci

Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali Dott.ssa Chiara Montanucci Centro Disturbi della Memoria Laboratorio di Neurochimica Clinica Responsabile:

Dettagli

Morbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento.

Morbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento. Morbo di Alzheimer Malattia neurologica a carattere progressivo ed irreversibile associata a specifiche alterazioni cerebrali istologiche e chimiche (placche neuritiche, masse neurofibrillari, distrofie

Dettagli

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva

Dettagli

scaricato da 28/05/2010

scaricato da   28/05/2010 Malattie degenerative, sporadiche ed ereditarie, prevalentemente dementigene Prof. Roberto Cotrufo 2010 Definizione di demenza La demenza è una sindrome caratterizzata da deterioramento di capacità cognitive

Dettagli

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE Pirani Alessandro Medico di Medicina Generale Geriatria Responsabile Sanitario CRA G. B. Plattis, Cento, (FE) Responsabile Centro per

Dettagli

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Definizione Demenza. La demenza è definita come una sindrome

Dettagli

APPRENDIMENTO MEMORIA

APPRENDIMENTO MEMORIA APPRENDIMENTO E MEMORIA Dr.ssa Daniela Smirni 1 Memoria Funzione cognitiva che consente di acquisire, conservare ed utilizzare in un momento successivo, informazioni sul mondo intorno a noi e la nostra

Dettagli

I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE

I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE LE PATOLOGIE DEGENERATIVE NEUROLOGICHE E IL TERRITORIO I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE Giuseppe Nicodemo Bombardiere DEMENZA DI ALZHEIMER Fase preclinica Fase prodromica Fase

Dettagli

Evidenze di efficacia nella cura

Evidenze di efficacia nella cura Programmazione sanitaria ed etica: dicotomia o alleanza? Sospiro, 18 settembre 2004 53 Congresso Nazionale SIGG Firenze, venerdì 28 novembre 2008 L importanza di una diagnosi (1) Evidenze di efficacia

Dettagli

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Le demenze: una crisi sanitaria e sociale 47 milioni di affetti nel 2015 66 milioni entro il 2030

Dettagli

Problemi di diagnosi cura assistenza. Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015

Problemi di diagnosi cura assistenza. Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015 Corso Assistenti familiari 2015 Problemi di diagnosi cura assistenza Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015 Dott. Antonio Lacetera La demenza è il prototipo delle malattie geriatriche Approccio multidisciplinare

Dettagli

Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano

Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano mariacaterina.silveri@unicatt.it I disturbi cognitivi e psicocomportamentali nella demenza possono

Dettagli

STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM

STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM DOTT. SSA ANASTASIA WANDA CARCELLO DEFINIZIONE DI DELIRIUM Sindrome transitoria, ad esordio improvviso e

Dettagli

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro

Dettagli

Malattia di Alzheimer

Malattia di Alzheimer Malattia di Alzheimer 60-70 % dei casi di demenza esordio tipicamente insidioso con disturbi di memoria a lungo termine accompagnati da disturbi delle funzioni strumentali e, piu tardivamente, delle funzioni

Dettagli

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 Dott. Filippo Magherini Psicologia dell invecchiamento Invecchiamento come progressione evolutiva : gerontologia / geriatria. Problemi

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 DEMENZE DEMENZA= deficit cognitivo multiplo caratterizzato da compromissione della memoria recente e da una o più altre

Dettagli

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle

Dettagli

Discussione casi clinici: demenze

Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 27 settembre ore 16 Caso clinico 1.1 Supporto della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluorodesossi-glucosio

Dettagli

Argomenti di Neurologia Dott. Salvo Napolitano

Argomenti di Neurologia Dott. Salvo Napolitano Argomenti di Neurologia Dott. Salvo Napolitano Dirigente Medico Neurologo Azienda ospedaliera Garibaldi, Catania Il sistema nervoso Funzioni del sistema extrapiramidale Regolare il tono muscolare e modificarne

Dettagli

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II)

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II) LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II) Dr. Roberto Bombardi Dirigente Medico Neurologia Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 -Bassano del Grappa Eavluationofcognitive

Dettagli

I nuovi percorsi diagnostici

I nuovi percorsi diagnostici I nuovi percorsi diagnostici Gianbattista Guerrini Fondazione Brescia Solidale - SIGG Schema dell intevento 1. L importanza della diagnosi precoce 2. Vecchi e nuovi criteri diagnostici 3. Il protocollo

Dettagli

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV L'HIV è stato isolato nel tessuto cerebrale e nel liquor, edèpresente nel SNC fin dai primi stadi dell'infezione virale generalizzata I disturbi

Dettagli

Idrocefalo Normoteso. Sapienza Università di Roma Dipartimento di Neurologia e Psichiatria Neurochirurgia. Paolo Missori

Idrocefalo Normoteso. Sapienza Università di Roma Dipartimento di Neurologia e Psichiatria Neurochirurgia. Paolo Missori Idrocefalo Normoteso Sapienza Università di Roma Dipartimento di Neurologia e Psichiatria Neurochirurgia Paolo Missori Idrocefalo Normoteso Nel 1965 Solomon Hakim, identifica una sindrome in pazienti affetti

Dettagli

Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer

Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer Rossella Liperoti Centro di Medicina dell Invecchiamento Ce.M.I. Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Invecchiamento Cerebrale L invecchiamento si

Dettagli

SEDE DI BARI 11 APRILE GIUGNO (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015)

SEDE DI BARI 11 APRILE GIUGNO (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015) PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LE DEMENZE: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA SEDE DI BARI 11 APRILE 2015-28 GIUGNO 2015 (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015) Organizzato da:

Dettagli

Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco

Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco DEMENZA Sindrome clinica caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive rispetto al livello di sviluppo

Dettagli

Discussione casi clinici: Parkinsonismi. Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16

Discussione casi clinici: Parkinsonismi. Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16 Discussione casi clinici: Parkinsonismi Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16 Caso clinico 1.5 Supporto della SPECT DaTSCAN e della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluoro-desossi-glucosio

Dettagli

Malattie Neurodegenerative e psicopatologia

Malattie Neurodegenerative e psicopatologia Malattie Neurodegenerative e psicopatologia Dr. Lorenzo Kiferle Convitto della Calza Firenze, 16 Dicembre 2017 Demenza frontotemporale Sostanzialmente meno comune della malattia di Alzheimer, la FTD

Dettagli

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA Dott. Claudio Vassallo Genova 4 Ottobre 2008 Conseguenze DANNI FOCALI DANNO ASSONALE DIFFUSO DANNI SECONDARI COMPLICAN\ZE ipossia, ipertensione

Dettagli

L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO

L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO Prof. Marco Maria FONTANELLA Divisione di Neurochirurgia, Università degli Studi di Brescia IDROCEFALO NORMOTESO IDIOPATICO Dilatazione degli spazi ventricolari

Dettagli

4 dicembre Cecilia Pierattini

4 dicembre Cecilia Pierattini 4 dicembre 2016 Cecilia Pierattini Il rapporto mondiale Alzheimer 2015 stima che i malati di demenza nel mondo siano quasi 47 milioni, con circa 10 milioni di nuovi casi all anno ( 1 nuovo caso ogni 3,2

Dettagli

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62 NEU-07-IV_ I_XVI 7-08-2009 13:56 Pagina V Indice Prefazione alla quarta edizione Prefazione alla prima edizione XI XIII Parte prima Concetti e metodi 1. I concetti fondamentali della psicopatologia descrittiva

Dettagli

Demenze, MCI e riserva cognitiva

Demenze, MCI e riserva cognitiva MATERIALE AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO Demenze, MCI e riserva cognitiva Fonte principale per la parte relativa alle demenze: Vallar, Papagno (a cura di), Manuale di neuropsicologia, Il Mulino, 2007 Capitolo

Dettagli

L analisi funzionale, o ABC, della demenza

L analisi funzionale, o ABC, della demenza LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE L analisi funzionale, o ABC, della demenza Stefano Stefanini Psicologo Centro Alzheimer FERB Ospedale Briolini - Gazzaniga (BG) Livingston et al. Systematic review of psychological

Dettagli

Classificazione eziologica delle demenze

Classificazione eziologica delle demenze Classificazione eziologica delle demenze DEMENZE PRIMARIE O DEGENERATIVE A - Demenze corticali 1. Demenza di Alzheimer 2. Demenza fronto-temporali e malattia di Pick B - Demenze sottocorticali 1. A corpi

Dettagli

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI

Dettagli

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e

Dettagli

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I)

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I) LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I) Dr. Marco Mosele Dirigente Medico I Livello Geriatria Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 - Bassano del grappa Il sospetto diagnostico

Dettagli

Diagnosi differenziale Dr. M.Capriotti

Diagnosi differenziale Dr. M.Capriotti Diagnosi differenziale Dr. M.Capriotti 1 Diagnosi differenziale Quali altre patologie devono essere prese in considerazione nella diagnosi differenziale di pazienti che presentano problemi cognitivi e/o

Dettagli

Decreto Ministeriale 21 dicembre 2001

Decreto Ministeriale 21 dicembre 2001 Decreto Ministeriale 21 dicembre 2001 Sorveglianza obbligatoria della Malattia di Creutzfeldt-Jakob (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 8 del 10 gennaio 2002) IL MINISTRO DELLA SALUTE VISTO il testo

Dettagli

Tel:

Tel: Cooperativa CEPOSS Corso di Formazione Learning by doing LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DEL DECADIMENTO COGNITIVO: I TEST PER LA VALUTAZIONE DELLA MEMORIA, DELL ATTENZIONE, DEL LINGUAGGIO E DELLE FUNZIONI

Dettagli

Principali malattie degenerative dei motoneuroni e dell unità motoria

Principali malattie degenerative dei motoneuroni e dell unità motoria SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI I CLINICA NEUROLOGICA Direttore:Prof. R. Cotrufo Malattie degenerative, sporadiche ed ereditarie, con disordini prevalenti dell esecuzione dei movimenti 2010 Principali

Dettagli

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89)

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) I disturbi inclusi in questa sezione hanno in comune: a) un'insorgenza che invariabilmente si colloca

Dettagli

Interpretazione del fenomeno psico-comportamentale nell ospite con demenza

Interpretazione del fenomeno psico-comportamentale nell ospite con demenza Interpretazione del fenomeno psico-comportamentale nell ospite con demenza Dr. med. Simone Ballan Bellinzona 26 settembre 2017 Demenza Definizione ICD-10 una sindrome dovuta ad una malattia del cervello,

Dettagli

SCHEDA MEDICO VALUTATIVA

SCHEDA MEDICO VALUTATIVA A CURA DEL MEDICO DI BASE Nome e Cognome Indirizzo studio medico Recapito telefonico Mail L INTERESSATO ATTUALMENTE E PRESSO: abitazione casa di riposo residenza protetta RSA lungodegenza struttura riabilitativa

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA LE FRAGILITA DELL ANZIANO Motoria FRAGILITA Cerebro-vascolare Cognitiva Ambientale Metabolica STROKE 80 % ISCHEMICO EMORRAGICO 20 % CORTICALE A. cerebrale ant. A. cerebrale media A. cerebrale post. SOTTOCORTICALE

Dettagli

Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane. Dott.ssa Giulia Donzuso

Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane. Dott.ssa Giulia Donzuso Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane Dott.ssa Giulia Donzuso NEUROIMAGING NELLE SINDROMI PARKINSONIANE Tramite lo studio sistematico delle evidenze scientifiche, vengono sviluppate raccomandazioni

Dettagli

Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato

Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dott.ssa Susanna Guttmann Polo delle Associazioni Socio-Sanitarie San Marino, 25/09/2018 Il problema demenza: qual

Dettagli

INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE

INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE Corso formativo sugli INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE CON QUALI PATOLOGIE? TERAPIA ASSISTITA con gli animali BAMBINI ANZIANO - Disturbi dello spettro autistico - Sindrome di Down - Sindrome da deficit

Dettagli

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Ictus ischemico (80%) Ictus emorragico (20 %) Emorragia cerebrale Ematoma intracerebrale ESA

Dettagli

AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer

AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer 1 Anastasio G, 1 Bilotta E, 1 Cefalì F, 1 Danieli MA, 1 Riccio S, e 2 Perticone M 1 Liceo Scientifico E. Majorana di Girifalco

Dettagli

Patologie Neuromotorie

Patologie Neuromotorie La disabilità in età evolutiva Patologie Neuromotorie Antonella Pini Malattie Neuromuscolari dell Età Evolutiva U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Direttore Dr. Giuseppe Gobbi Dipartimento di Neuroscienze

Dettagli

Epidemiologia dell invecchiamento

Epidemiologia dell invecchiamento Epidemiologia dell invecchiamento Dati ONU 2002: In Italia, gli ultra 60enni rappresentano ben il 25% della popolazione e i livelli di assistenza prestati a domicilio sono tra i più bassi in Europa Cambiamenti

Dettagli

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER

MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER MODENA NON TI LASCIA SOLO CON L ALZHEIMER Dai primi sintomi alla diagnosi Roberto De Gesu Medico di Med. Generale - Responsabile della attività medica di base e del coordinamento sanitario RSA Cialdini

Dettagli

Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base

Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base Francesco Le Pira Dipartimento GF Ingrassia Università di Catania Sommario Esame neuropsicologico Nuclei della base

Dettagli

LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA

LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA LE PROTEINE SINTETIZZATE VENGONO SOTTOPOSTE AD UN CONTROLLO DI QUALITA LE PROTEINE CON STRUTTURA NON NATIVA VENGONO DEGRADATE ATTRAVERSO LA VIA UBIQUITINA- PROTEASOMA IL CONTROLLO DI QUALITA GARANTISCE

Dettagli

I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento. Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula

I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento. Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula venerdì 22/02 9.00-13.00 4 Neuroscienze cognitive: basi anatomo-fisiologiche

Dettagli

Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo*

Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* VIII CONVEGNO UVA. 7 NOVEMBRE 2014. ROMA Istituto Superiore di Sanità. *Dipartimento

Dettagli

PROGETTO DI VOLONTARIATO SU ALZHEIMER E DEMENZA PRESSO LA FONDAZIONE MAZZALI DI MANTOVA

PROGETTO DI VOLONTARIATO SU ALZHEIMER E DEMENZA PRESSO LA FONDAZIONE MAZZALI DI MANTOVA PROGETTO DI VOLONTARIATO SU ALZHEIMER E DEMENZA PRESSO LA FONDAZIONE MAZZALI DI MANTOVA Il progetto di volontariato Uno studio sugli effetti della CST su persone con Alzheimer e Demenza si è svolto presso

Dettagli

Corso per BRAIN TRAINER

Corso per BRAIN TRAINER Corso per BRAIN TRAINER CORSO AVANZATO 1 MODULO: Le Basi della Stimolazione Cognitiva Argomento 2: Le risorse/riserve cognitive Dott.ssa Anna Sedda, Ph.D. Dipartimento di Psicologia Università di Pavia

Dettagli

«Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva

«Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva «Insight» nella demenza frontotemporale e nella paralisi sopranucleare progressiva Uno studio retrospettivo di A. Plutino, S. Baldinelli, C. Fiori, V. Ranaldi, M. Silvestrini, S. Luzzi Taupatie From Wider

Dettagli

Convegno Nazionale GISDI GISDAP Milano maggio 2017

Convegno Nazionale GISDI GISDAP Milano maggio 2017 LA VALUTAZIONE MEDICO LEGALE NEI SOGGETTI TRAUMATIZZATI AFFETTI DA MORBO DI ALZHEIMER-PERUSINI 12/05/2017 CARLO MORESCHI I DISTURBI NEURO-COGNITIVI (DSM V) DNC LIEVE: EVIDENZA DI UN MODESTO DETERIORAMENTO

Dettagli

Titolo Seminario Le Demenze - La Malattia di Alzheimer Il Morbo di Parkinson - LEANDRO PROVINCIALI CLINICA NEUROLOGICA ANCONA

Titolo Seminario Le Demenze - La Malattia di Alzheimer Il Morbo di Parkinson - LEANDRO PROVINCIALI CLINICA NEUROLOGICA ANCONA Titolo Seminario Le Demenze - La Malattia di Alzheimer Il Morbo di Parkinson - LEANDRO PROVINCIALI CLINICA NEUROLOGICA ANCONA MALATTIE NEURODEGENERATIVE Malattia di Alzheimer e altre demenze, Malattia

Dettagli

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo La cefalea Padova 14 febbraio 2014 Paola Mattiazzo LA CEFALEA NELL AMBULATORIO DEL PEDIATRA DI BASE ANAMNESI APPROFONDITA E MIRATA ANAMNESI FAMILIARE FAMILIARITA PER CEFALEA FAMILIARITA PER ALTRE PATOLOGIE

Dettagli

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 Facoltà di Psicologia Corso di Medicina Sociale Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 UTIC La Terapia Stroke Unit 1 Evoluzione della placca 2 Unità

Dettagli

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica I miei riferimenti per questa relazione: le linee-guida nazionali e internazionali Clinical Practice Guidelines

Dettagli

Corso Avanzato di Medicina Nucleare in Neurologia

Corso Avanzato di Medicina Nucleare in Neurologia Corso Avanzato di Medicina Nucleare in Neurologia Pesaro, 29 Settembre-1 Ottobre 2016 Discussione di Casi Clinici Luca Burroni, Andrea Mignarri Caso clinico BG maschio di 68 anni Familiarità negativa per

Dettagli

Bipolar Depression Rating Scale (BDRS) Traduzione italiana a cura di Guido Di Sciascio e Salvatore Calò

Bipolar Depression Rating Scale (BDRS) Traduzione italiana a cura di Guido Di Sciascio e Salvatore Calò Traduzione italiana a cura di Guido Di Sciascio e Salvatore Calò Istruzioni: Le farò alcune domande riguardante i sintomi da Lei accusati. Nel rispondere, La prego di tenere presente solo le sue condizioni

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE E PERCORSO DI COUNSELLING MULTIDISCIPLINARE IN PAZIENTI ITALIANI AFFETTI DA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE E PERCORSO DI COUNSELLING MULTIDISCIPLINARE IN PAZIENTI ITALIANI AFFETTI DA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE E PERCORSO DI COUNSELLING MULTIDISCIPLINARE IN PAZIENTI ITALIANI AFFETTI DA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA L. Mosca 1, C. Tarlarini 1, A. Marconi 2, S. Pozzi 2, G. Rossi 2,

Dettagli

UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta

UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta Anno Accademico 2013 2014 Argomenti di Medicina Generale e terapia EVOLUZIONE E UOMO: è sempre lotta per l esistenza? LA CRONOBIOLOGIA: occhio all orologio; devo prendere

Dettagli

I disturbi della mente

I disturbi della mente a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 I disturbi della mente 16/5/2006 Evoluzione Degenerazione delle capacità cognitive Invecchiamento buono Invecchiamento fisiologico

Dettagli

MALATTIE NEURODEGENERATIVE

MALATTIE NEURODEGENERATIVE MALATTIE NEURODEGENERATIVE MALATTIA DI PARKINSON MALATTIA DI ALZHEIMER COREA DI HUNTINGTON SCLEROSI MULTIPLA SCLEROSI AMIOTROFICA LATERALE (SLA) Misfolding proteine aminoacidi idrofobici (HSP) ubiquitinazione

Dettagli

LE SINDROMI NEUROLOGICHE PARANEOPLASTICHE. Dr.ssa Silvia Casagrande

LE SINDROMI NEUROLOGICHE PARANEOPLASTICHE. Dr.ssa Silvia Casagrande LE SINDROMI NEUROLOGICHE PARANEOPLASTICHE Dr.ssa Silvia Casagrande DEFINIZIONE Sindrome neurologica patogenicamente correlata alla presenza di una neoplasia ma non attribuibile all invasione diretta del

Dettagli

Demenza senile e copertura della non autosufficienza Alessandra Zorza SCOR

Demenza senile e copertura della non autosufficienza Alessandra Zorza SCOR AIMAV Milano 9 ottobre 2018 Demenza senile e copertura della non autosufficienza Alessandra Zorza SCOR Demenza senile e copertura della non autosuffcienza Che cos è la copertura della non autosufficienza

Dettagli

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA DI PSICOLOGIA Corso di Laurea Specialistica in Psicologia dei Processi Cognitivi e del Recupero Funzionale TESI DI LAUREA IN NEUROPSICOLOGIA Linguaggio

Dettagli

Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER

Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER La Malattia di Alzheimer 1906 Tubinga: Congresso della Società degli Psichiatri Tedeschi del sud-ovest Una caratteristica malattia

Dettagli