IL COLLEGIO DI MILANO. Prof. Avv. Antonio Gambaro Presidente. Prof. Avv. Emanuele Cesare Lucchini Guastalla Membro designato dalla Banca d Italia

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1 IL COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: Prof. Avv. Antonio Gambaro Presidente Prof. Avv. Emanuele Cesare Lucchini Guastalla Membro designato dalla Banca d Italia Prof.ssa Cristiana Maria Schena Membro designato dalla Banca d Italia Dott. Mario Blandini Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Dott.ssa Anna Bartolini Membro designato dal C.N.C.U. (Estensore) nella seduta del 26 gennaio 2012 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. FATTO La ricorrente stipulava un contratto di mutuo con la banca resistente di Euro ,00 e, al fine di ridurre l importo della rata mensile, chiedeva un anticipo alla Cassa Pensione Svizzera in quanto lavoratrice transfrontaliera. La Cassa Svizzera inviava l importo tramite bonifico estero alla resistente che respingeva la disposizione: lo storno determinava una perdita valutaria di 2.597,40 franchi svizzeri. I cointestatari del mutuo presentavano reclamo in data 3 marzo 2011 e chiedevano chiarimenti in merito a tale operazione. La banca con comunicazione del 16 marzo 2011 precisava che la richiesta di rimborso parziale anticipato del mutuo era stata formulata per un importo pari ad Euro ,00 e che in data 7 giugno 2010 aveva ricevuto un bonifico estero di Euro ,01 senza Pag. 2/6

2 alcuna indicazione in merito al soggetto ordinante, alla causale ed al numero di pratica, per cui l accredito veniva respinto al mittente. Comunicava, inoltre, che il Servizio clienti della banca aveva contattato telefonicamente i ricorrenti per ottenere le informazioni necessarie per il perfezionamento della transazione e che in data 11 agosto 2010 era pervenuto un ulteriore bonifico di Euro ,94, nuovamente privo dei dati identificativi che consentissero la sua registrazione, ma che lo stesso era stato regolarizzato dopo alcuni giorni grazie alle indicazioni ricevute via fax dai cointestatari. La ricorrente presentava ricorso all Arbitro Bancario Finanziario e chiedeva il risarcimento dei danni relativi alla perdita monetaria determinatasi per effetto del disguido nell accredito del bonifico estero, da addebitarsi all esclusiva responsabilità della banca resistente. Precisava, inoltre, che il primo bonifico estero ricevuto non poteva essere considerato privo dei dati essenziali e che, comunque, si era attivata immediatamente per spiegare alla banca il tipo di operazione. L intermediario presentava le controdeduzioni in data 14 luglio 2011 e precisava: - di aver trasmesso, a fronte della richiesta dei clienti di effettuare un rimborso parziale anticipato del mutuo a suo tempo contratto, i conteggi relativi ad un estinzione parziale di Euro ,00, invitando la ricorrente ad eseguire un bonifico con data valuta 10 aprile 2010 utilizzando le coordinate bancarie specificate; - di aver ricevuto, in data 7 giugno 2010, un bonifico bancario estero di Euro ,01 con valuta 2 giugno 2010, senza alcuna indicazione in merito al soggetto ordinante, alla causale ed al numero di pratica, inesattezze che avevano determinato, in data 30 giugno 2010, il respingimento al mittente della disposizione; - di aver riferito telefonicamente in data 19 luglio 2010 alla ricorrente l accaduto e Pag. 3/6

3 fornito le indicazioni necessarie per il perfezionamento dell operazione; - di aver ricevuto in data 11 agosto 2010 un altro bonifico di Euro ,94, privo dei dati identificativi che consentissero la sua registrazione e di aver contabilizzato tale pagamento dopo aver ricevuto indicazioni via fax dalla ricorrente. Secondo la banca, dunque, il procrastinarsi dei tempi di esecuzione del rimborso (sarebbe) imputabile all assenza di elementi essenziali e non alla negligenza della resistente che, invece, si sarebbe adoperata per reperire dai clienti i dati necessari alla registrazione del secondo pagamento. Inoltre, la banca richiamava, per giustificare il proprio operato, gli obblighi di registrazione delle operazioni di importo pari o superiore ad Euro ,00 previsti dalla normativa in materia di antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007) e chiedeva al Collegio di voler respingere il ricorso. DIRITTO Ritiene il Collegio che il ricorso sia fondato e meritevole di accoglimento. La controversia sottoposta all esame del Collegio impone di verificare la diligenza tenuta dalla banca nell esecuzione dell ordine di pagamento. Al riguardo occorre richiamare la disposizione dell art. 1856, primo comma, Cod. civ., secondo cui la banca risponde dell esecuzione degli incarichi che le siano stati conferiti dal correntista o da altro cliente secondo le regole in tema di mandato. Ne consegue per quanto qui rileva che la banca è obbligata a tenere, nell esecuzione degli incarichi di pagamento commessi dai clienti o di accredito disposti da altri soggetti, il comportamento configurato negli artt Cod. civ. e seguenti. Preme sottolineare, peraltro, che, a fronte dell utilizzazione di procedure sempre più automatizzate e standardizzate, la banca deve osservare una diligenza di grado elevato, ovvero una diligenza professionale. Pag. 4/6

4 Tale interpretazione, condivisa dalla dottrina e dalla giurisprudenza dominanti, conduce, dunque, a ritenere che il comportamento diligente della banca consista nel predisporre un organizzazione intesa ad assicurare lo svolgimento degli incarichi di pagamento o di accredito in modo conforme alla specifica qualificazione professionale del banchiere. D altro canto, dal rinvio agli obblighi del mandatario contenuto nel succitato art. 1856, primo comma, Cod. civ., pare fondato desumere un principio di portata generale avente ad oggetto l obbligo della banca di rendere edotto il cliente di ogni circostanza rilevante nello svolgimento del rapporto. La posizione sistematica sopra riferita implica la necessità di apprezzare la diligenza della banca anche in relazione al dovere di informare tempestivamente il cliente dell esecuzione dell incarico. Sarà appena il caso di ricordare al proposito che l art. 1712, primo comma, Cod. civ. obbliga il mandatario a comunicare senza ritardo al mandante l esecuzione del mandato, affinché egli possa regolarsi in relazione allo stato di attuazione dell incarico conferito, oltre che sorvegliare l operato del gestore e controllare se l incarico medesimo sia stato o meno correttamente eseguito. Tale obbligo di comunicazione si estende anche al compimento di tutti gli atti esecutivi del mandato, la cui notizia possa ritenersi utile per il mandante. Da qui la conclusione che, nel caso di specie, a fronte del rifiuto del bonifico estero, l intermediario, in quanto operatore qualificato, avrebbe dovuto attivarsi ed informare il proprio cliente. Ciò premesso, il Collegio rileva come risulti pacifico tra le parti che l intermediario abbia provveduto ad informare la ricorrente del rifiuto del bonifico, avvenuto in data 30 giugno 2010, solamente in data 19 luglio Pag. 5/6

5 Dagli adempimenti istruttori disposti dalla Segreteria tecnica, inoltre, è emerso come il codice IBAN riportato sulla prima contabile coincida con quello comunicato al cliente dalla convenuta con nota del 30 marzo 2010, contrariamente a quanto affermato dalla resistente nelle controdeduzioni. L ordine di bonifico estero, infatti, era stato effettuato nel rispetto delle indicazioni fornite dalla banca resistente. Per tale motivo, l intermediario risulta tenuto al risarcimento dei danni derivanti dalla perdita monetaria subita dalla ricorrente e pari a 2.597,40 franchi svizzeri (CHF), ovvero alla differenza tra la somma originaria (CHF ,50) e quella riaccreditata all ordinante (CHF ,10). P. Q. M. Il Collegio accoglie il ricorso e dispone che l intermediario risarcisca alla ricorrente la somma di franchi svizzeri (CHF) 2.597,40. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00, quale contributo alle spese della procedura, e alla ricorrente la somma di 20,00, quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6