ECONOMIA. Corso di. Docente: Prof.ssa Paola Paoloni AZIENDALE. Prof.ssa Paola Paoloni

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1 ECONOMIA Corso di AZIENDALE. Docente: 1

2 Inizio Corso: 19 settembre 2018 Lezioni: Lunedì ore 9,00-11,00 aula 3 Mercoledì ore 11,00-13,00 aula 3 Giovedì ore 9,00-11,00 aula 3 Ricevimento studenti: Primo semestre: lunedì ore 11,00-13,00 Secondo semestre: mercoledì ore 11,00-13,00 Durante il periodo di esami l orario di ricevimento è comunicato mediante avviso pubblicato sul sito del dipartimento 2

3 Obiettivi e/o temi del corso: Il corso di Economia Aziendale ha come scopo principale quello di fornire le conoscenze di base in termini di analisi contabile dei fatti di gestione e rilevazione degli aspetti economici e finanziari derivanti dai vari tipi di aziende con particolare riferimento alle imprese. 3

4 1) L Azienda come Istituto Economico. Caratteri Generali: oggetto dell azienda. Soggetti dell Azienda: soggetto giuridico e soggetto economico. Vari tipi di azienda. 2)L impresa nei suoi più generali caratteri economici. I fini dell impresa. L equilibrio economico come fondamentale condizione di vita dell impresa. L equilibrio economico e l Economicità. Le possibili modalità di remunerazione dei fattori produttivi utilizzati dall impresa. Il rischio d impresa. Reddito e profitto. 4

5 3) Il finanziamento dell impresa Il fabbisogno di capitale e la sua determinazione. Il finanziamento dell impresa: capitale proprio e capitale di credito nelle loro varie forme; l Autofinanziamento d impresa; la scelta delle convenienti forme di finanziamento; la dinamica relazione tra capitale proprio e capitale di credito. La struttura finanziaria dell impresa. 4) Le determinazioni e le rilevazioni quantitative d azienda come strumento d informazione Momenti logici. La natura delle quantità oggetto d indagine. I metodi. Il sistema in senso lato formato da tutte le rilevazioni d azienda. 5) La rilevazione contabile Teoria del metodo della Partita Doppia. Il metodo della Partita Doppia applicato al Sistema del Reddito nelle aziende di produzione. Scritture contabili di gestione assestamento e chiusura 5

6 Testi consigliati: 1) PAOLONI M., PAOLONI P. (a cura di), Introduzione ed orientamento allo studio delle aziende, Giappichelli, )PAOLONI M., CELLI, M. (a cura di), Introduzione alla contabilità generale, CEDAM, ) G. ZANDA, Fondamenti di economia aziendale, Giappichelli, Torino,

7 Modulo 1: L Azienda come Istituto Economico Caratteri Generali: oggetto dell azienda. Soggetti dell Azienda: soggetto giuridico e soggetto economico. Vari tipi di azienda. 7

8 CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE Cos è l ECONOMIA AZIENDALE (Ragioneria)? Cos è l AZIENDA? 8

9 LA RAGIONERIA oggetto di studio profonda evoluzione nel tempo passato 1) rilevazione dei fatti amministrativi (acquisti, vendite, pagamenti salari, ecc.) 2) determinazione dei risultati (entrate, uscite, costi, ricavi, redditi, ecc.) 3) interpretazione dei fatti e dei risultati presente contenuto più vasto perché tende sempre di più verso l ECONOMIA AZIENDALE 3 momenti tipici della funzione di contabilità 9

10 I DUE RAMI DELLA SCIENZA ECONOMICA SCIENZA ECONOMICA Studia le scelte operate dagli uomini al fine di adattare mezzi scarsi a molteplici bisogni umani ECONOMIA POLITICA Studia i fenomeni economici dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali ECONOMIA AZIENDALE Studia i fenomeni economici a livello di aziende singole o di classi particolari di aziende (il comportamento delle aziende) 10

11 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE 1 a conclusione: la Ragioneria/Economia aziendale studia il comportamento dell azienda Il comportamento aziendale può essere suddiviso secondo alcuni momenti principali: 1) il processo di decisione 2) il processo di esecuzione 3) il processo di controllo 4) il feed-back o informazione di ritorno 11

12 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE DECISIONE Il processo di decisione riguarda elementi come: - l organizzazione - il tipo di prodotto - il nome del prodotto - il marchio - la confezione - la pubblicità - il prezzo - i canali distributivi, ecc. In questa fase si decide anche l obiettivo da raggiungere in termini di risultato economico. 12

13 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE ESECUZIONE E il momento in cui viene tradotto in pratica quanto stabilito nella fase della decisione. In questa fase si rileva gradualmente anche il risultato effettivo prodotto. CONTROLLO Si svolge secondo due fasi logiche: 1) confronto fra il risultato preventivato; 2) analisi degli scostamenti ed individuazione delle cause degli stessi. FEED-BACK (meccanismo di correzione) E il meccanismo che consente, sulla base dell analisi svolta e delle conclusioni tratte nella precedente fase di controllo, di assumere nuove decisioni atte ad eliminare lo scostamento tra risultati preventivati e risultati ottenuti. Si tratta quindi di un flusso informativo di ritorno che rimette in moto il processo di 13 decisione e, con esso, tutto il sistema di azione.

14 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE La relazione tra le diverse fasi del comportamento aziendale può essere rappresentata mediante il seguente schema: Processo di DECISIONE Processo di ESECUZIONE Processo di CONTROLLO Feed-back (meccanismo di correzione) 14

15 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE 2 a conclusione: la Ragioneria/Economia aziendale studia il comportamento dell azienda e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back. 15

16 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE Delle quattro fasi (decisione, esecuzione, controllo e feed-back), molto importante è la fase decisionale, in quanto è alla base di tutto il comportamento aziendale. Il processo decisorio viene studiato secondo due fondamentali approcci: Modello della razionalità obiettiva Modello della razionalità limitata Riferimenti: Pareto, Savage, Von Neuman Protagonista: UOMO ECONOMICO Riferimenti: Simon Protagonista: UOMO AMMINISTRATIVO 16

17 Modello della razionalità limitata UOMO AMMINISTRATIVO Modello della razionalità obiettiva UOMO ECONOMICO LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE COME E COME OPERA - onnisciente - obiettivamente razionale - in grado di scegliere sempre l alternativa migliore - individua il problema - raccoglie tutte le informazioni necessarie per impostare e definire al meglio il problema - individua tutte le alternative di soluzione - individua tutte le conseguenze associate a ciascuna alternativa - infine sceglie l alternativa migliore - ha conoscenze limitate - è limitatamente razionale - sceglie alternative soddisfacenti - non conosce tutti i problemi - non li definisce perfettamente - sviluppa poche alternative - non conosce tutte le conseguenze associate ad ogni alternativa Modello più realistico ed adottato dall Economia Aziendale 17

18 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE Nell ambito del modello della razionalità limitata il processo decisorio si svolge secondo le seguenti fasi: 1) Individuazione del problema (calo delle vendite del 20%); 2) Definizione del problema (caratteristiche, vincoli, obiettivi del problema); 3) Sviluppo di soluzioni (investimento di 100 miliardi nei settori auto/abbigliamento/alimentare); 18

19 4) Individuazione delle conseguenze (numerose e non perfettamente definibili) associate a ciascuna soluzione; 5) Scelta dell alternativa più conveniente in base ad un sistema di criteri di scelta (funzioni di utilità del manager). Quindi in fase di scelta finale, il manager (uomo amministrativo) non adotterà l alternativa ottima, bensì quella che riterrà soddisfacente secondo la sua personale funzione di utilità. 19

20 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE 3 a conclusione: la Ragioneria/Economia aziendale studia il comportamento dell azienda e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back in base al modello della razionalità limitata. 20

21 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE Il processo è attivato e sostenuto dal sistema informativo aziendale che ne permette il fluire: S.I Processo di DECISIONE S.I Processo di ESECUZIONE S.I Processo di CONTROLLO Feed-back (meccanismo di correzione) S.I 21

22 LA RAGIONERIA/ECONOMIA AZIENDALE 3 a conclusione: la Ragioneria/Economia aziendale studia il comportamento dell azienda e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back in base al modello della razionalità limitata e del sistema informativo come strumento che li collega. 22

23 L AZIENDA Definizione Un istituto economico duraturo che produce beni e servizi in quanto organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone (organizzazione), beni (patrimonio) ed operazioni (gestione) perché in esso vengono assunte decisioni per adattare mezzi scarsi a fini molteplici perché sopravvive oltre la vita fisica delle persone e dei beni perché la sua missione è quella di creare nuova 23 utilità per la soddisfazione dei bisogni umani

24 L AZIENDA TEORIA GENERALE DELL AZIENDA Sistema socio economico: si analizzano le influenze reciproche tra azienda e contesto economico-sociale e politico. L azienda non è una macchina ma un sistema in cui tutti gli elementi interagiscono Aperto: influenzata dal contesto esterno e lo influenza Finalizzato: viaggia verso diverse mete individuate da chi la governa. Gerarchia di obiettivi, decisioni, ruoli organizzativi, tutto coordinato Eccessivamente complesso: i suoi elementi costitutivi non sono perfettamente individuabili, descrivibili ed interpretabili, opera in stato di incertezza Duttile: capace di soddisfare i bisogni umani adottando modelli di produzione da forgiare in base alle caratteristiche dei bisogni stessi. Dotato di meccanismo di autoregolazione 24

25 AZIENDA E AMBIENTE L azienda è inserita ed opera in un contesto socio-economico più vasto con il quale instaura un interscambio di beni, servizi ed informazioni. Da cui la nozione di: AZIENDA come SISTEMA APERTO AZIENDA e AMBIENTE si condizionano reciprocamente modificandosi secondo un processo in continua evoluzione. 25

26 RELAZIONI TRA AZIENDA E MERCATI Mercato dei capitali Mercato della scienza e della tecnologia Mercato degli approvvigionamenti Azienda Mercato delle vendite Mercato del lavoro 26

27 RELAZIONI TRA AZIENDA E AMBIENTE SOCIALE Vincoli ambientali Religione Associazioni di categoria Ambiente socio culturale Tecnologia Mercati di acquisizione Azienda Mercati di sbocco Legislazione Sistema economico Sindacati Sistema politico 27

28 PRINCIPALI CATEGORIE DI SOGGETTI LEGATI ALL AZIENDA Fornitori Sindacati Organi politici Dipendenti Finanziatori Azienda Consumatori Amministrazione finanziaria Clienti 28

29 PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE INFORMAZIONE Piano Politiche Budget Controllo Feedback 29

30 AZIENDA Esistono molte definizioni di AZIENDA. Ai nostri fini, volendo definire l azienda in modo semplice e immediato, è opportuno seguire la logica del: a cosa serve? 30

31 A COSA SERVE L AZIENDA L azienda serve a soddisfare i bisogni umani. Infatti si può affermare quanto segue: - le persone, durante la loro vita, perseguono fini di natura varia e di diverso grado; - il perseguimento di tali fini genera in esse dei bisogni; per soddisfare tali bisogni le persone devono consumare dei beni 31

32 mentre alcuni beni sono largamente disponibili, altri non lo sono; essi devono perciò essere prodotti per essere resi disponibili per il consumo; -quindi, per soddisfare i bisogni, le persone svolgono, tra l altro, un attività economica (attività di produzione e consumo di beni); - l attività economica è svolta prevalentemente in istituti aventi fini economici e non economici. 32

33 L AZIENDA E I BISOGNI UMANI Schema del comportamento umano Fini Bisogni Attività economica (produzione e consumo) 33

34 I TERMINI DELL AZIENDA Chiariamo meglio alcuni dei termini utilizzati nella definizione di azienda: - BISOGNI - ATTIVITÀ ECONOMICA - ISTITUTI 34

35 I BISOGNI La scala gerarchica dei bisogni di Abram Maslow A) Bisogni ragionevolmente soddisfatti - FISIOLOGICI (mangiare, bere, dormire, ) - SICUREZZA (protezione della vita fisica, istituzioni che garantiscono la soddisfazione dei bisogni fisiologici) - SOCIALI (appartenenza ad un gruppo, interazione) B) Bisogni in tensione - STIMA DI SE (conoscenza, competenze, successo, indipendenza) - STIMA DEGLI ALTRI (status, prestigio, potere) (capacità di svilupparsi autonomamente, - AUTOREALIZZAZIONE realizzazione delle capacità potenziali) 35

36 I BISOGNI La scala gerarchica dei bisogni di Abram Maslow Autorealizzazione Stima degli altri Richiesta di bisogni di più elevato livello con l del reddito Stima di sé Sociali Sicurezza Fisiologici 36

37 L AZIENDA E I BISOGNI UMANI L azienda soddisfa molteplici bisogni. Oltre ai bisogni di coloro nell interesse dei quali è posta in essere, soddisfa bisogni della clientela (soggetti esterni) Quali? Bisogni di consumare e utilizzare i beni Come? Dando attenzione alle loro esigenze del personale (soggetti interni) Quali? Bisogni di socialità, di stima, di sicurezza,... Come? Facendoli partecipare all attività produttiva, creando un buon clima sociale, modificando le retribuzioni e i ruoli organizzativi 37...

38 L ATTIVITA ECONOMICA L attività economica si concretizza nella produzione e consumo di beni economici, cioè utili per il soddisfacimento dei bisogni e scarsi rispetto a bisogni suscitati dai fini perseguiti dalle persone. Le due fasi fondamentali sono: - la produzione di beni e servizi, tramite la combinazione dei fattori produttivi e la trasformazione spazio-temporale, per aumentare l utilità dei beni esistenti; - il consumo di beni e servizi, per produrne altri o per soddisfare direttamente i bisogni. Gran parte dell attività economica si svolge all interno di alcuni istituti. 38

39 L ISTITUTO L istituto è un organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone (organizzazione), beni (patrimonio) ed operazioni (gestione). Sistema di operazioni (gestione) Sistema di persone (organizzazione) Sistema di beni (patrimonio/capitale) 39

40 Il sistema delle persone (organizzazione) L organizzazione è un sistema coordinato di persone che si prefigge un più razionale impiego del lavoro umano in relazione agli obiettivi gestionali da raggiungere Il processo organizzativo si svolge secondo le seguenti fasi: 1) determinazione degli obiettivi da realizzare; 2) determinazione delle funzioni da svolgere; 3) scomposizione e ricomposizione delle funzioni per creare dei ruoli da assegnare alle persone; 4) specificazione, per ogni ruolo, dei compiti e delle responsabilità (mansionario); 5) definizione delle linee di influenza per indirizzare le persone. 40

41 Il sistema delle persone (organizzazione) Scomposizione e ricomposizione delle funzioni A B C D obiettivi funzioni Produzione (da scomporre e da ricomporre tra 4 ruoli) Vendita (da scomporre in modo da avere 2 ruoli) Acquisti (da ricomporre in modo da avere 1 ruoli) Amministrazione 41

42 Il sistema delle persone (organizzazione) Esempio di organigramma MANAGER A A A A B B C+D K S Influenza autoritaria Influenza non autoritaria 42

43 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) Il sistema dei beni rappresenta l insieme dei mezzi funzionali all attività svolta dall azienda e che sono organizzati secondo un rapporto di interrelazione per il comune scopo della produzione. Il patrimonio può essere osservato sotto l 1) aspetto qualitativo 2) aspetto quantitativo 43

44 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) 1) Aspetto qualitativo In questo caso l analisi è volta ad accertare la natura degli elementi che compongono il patrimonio, i quali sono coordinati ma eterogenei. Ciò rende impossibile un espressione sintetica del capitale. La rappresentazione del patrimonio dal punto di vista qualitativo avviene mediante un prospetto denominato inventario. 44

45 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) Inventario al 31/12/20.. Elementi attivi (dare) Elementi passivi (avere) Cassa 10 Debiti cambiari 200 Prodotti: T. 100 ferro T. 20 ghisa T. 50 acciaio Macchine: 1 convertitore 2 laminatori Fabbricati: mq. 200 capannoni mq. 400 appart. 45

46 2) Aspetto quantitativo Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) I componenti del patrimonio possono essere resi omogenei mediante la valutazione, cioè l attribuzione a ciascun bene di un valore monetario (a seconda dei casi, valore nominale, valore di mercato, costo di acquisto, costo di produzione, ecc.). I beni così espressi possono essere sommati e fornire quindi una misura sintetica del Capitale. 46

47 Il prospetto nel quale i valori monetari dei beni vengono esposti è denominato Stato Patrimoniale (S.P.) o Stato dei Capitali. Utilizzando il prospetto di Stato Patrimoniale è possibile effettuare un analisi, sia patrimoniale (cioè relativa al complesso dei beni che compongono l azienda espressi in valori monetari), sia finanziaria (cioè attenta al rapporto tra i flussi in entrata e quelli in uscita). 47

48 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) Stato patrimoniale al 31/12/20.. Attività (dare) Passività (avere) Cassa 52 Debiti cambiari 103 Prodotti 103 Tot. passività 103 Macchine 155 Fabbricati 206 Capitale netto 413 Capitale di credito (CC) Capitale proprio (CP) Tot. attività 516 Tot. a pareggio 516 Totale Attività = INVESTIMENTI Totale Passività e Netto = FONTI DI FINANZIAMENTO (CC + CP) 48

49 Stato patrimoniale al 31/12/20.. Attività (dare) Passività (avere) Tot. attività Tot. a pareggio A P CN Attività Passività Capitale Netto D Deficit patrimoniale Possono verificarsi di verse situazioni 49

50 A Attività Stato patrimoniale al 31/12/20.. Cassa 52 Debiti cambiari 103 Prodotti 103 Macchine 155 Capitale netto 413 Fabbricati 206 Tot. attività 516 Tot. a pareggio 516 P Passività CN Capitale Netto Se A > P _ A P = CN _ = 413 Caso più frequente, perché gli investimenti vengono generalmente realizzati Prof.ssa sia Paola con Paoloni mezzi propri, sia con mezzi di terzi. 50

51 A Attività Stato patrimoniale al 31/12/20.. Attività (dare) Passività (avere) Cassa 52 Prodotti 103 Macchine 155 Capitale netto 516 Fabbricati 206 Tot. attività 516 Tot. cap. netto 516 CN Capitale Netto Se A = CN = 516 _ 516 P = 0 Caso inusuale che si verifica quando l azienda non ha fatto ricorso al capitale di credito, finanziando gli investimenti interamente con i mezzi propri. Ciò si verifica solo in sede di costituzione dell azienda. Con l inizio delle operazione di gestione, l impresa inevitabilmente accende 51 debiti, sia di funzionamento, sia di finanziamento.

52 A Attività Stato patrimoniale al 31/12/20.. Attività (dare) Passività (avere) Cassa 52 Debiti cambiari 103 Prodotti 103 Macchine 155 Mutui 413 Fabbricati 206 Tot. Attività 516 Tot. Passività 516 P Passività Se A = P A P = CN = 0 Caso inconsueto, ma possibile per le aziende individuali e le società di persone, ma non nelle società di capitali, dove è precluso il conferimento 52 di prestazioni d opera o di servizi.

53 A Attività D Deficit Patrimoniale Stato patrimoniale al 31/12/20.. Prodotti 103 Macchine 155 Mutui 516 Fabbricati 206 Deficit patr. 104 Tot. a pareg. 620 Tot. Passività 620 P Passività Se A P _ < A P = D 620 _ 516 = 104 Caso in cui non solo vi è assenza di PN, ma le attività sociali sono persino insufficienti a far fronte alle obbligazioni sociali rappresentate dal totale 53 del capitale di terzi (situaz. non sostenibile da az. in normale funzionam.).

54 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) Stato patrimoniale al 31/12/20.. Riclassificazione finanziaria Attività (dare) Passività (avere) 1. Liquidità 1. Passività correnti Cassa 52 Debiti a breve 52 Cred. a breve Disponibilità 2. Redimibilità Prodotti 103 Mutui a M/L termine 51 ATT. CORRENTI 207 TOT. PASSIVITA' Immobiliz. 3. Capitale proprio Macchine 258 Capitale Sociale 310 Credito a medio 51 Riserve 103 TOT. ATTIVITA' 516 TOT. A PAREGGIO

55 Il sistema dei beni (patrimonio/capitale) Alcuni indici LEVERAGE RATIO (indice del grado di indebitamento) capitale di credito CC = capitale proprio = = 103 CP 413 = 0,25 CURRENT RATIO (indice di solvibilità) attività correnti = passività correnti = = 3,98 QUICK RATIO attività correnti - magazzino = = (indice di liquidità) passività correnti = 1,98 55

56 Il sistema delle operazioni (gestione) La gestione è il sistema delle operazioni successive e simultanee svolte durante la vita dell azienda. Per motivi di programmazione e controllo, l intera vita dell azienda viene suddivisa in lassi di tempo più brevi detti periodi amministrativi. Il sistema delle operazioni compiute durante ciascun periodo amministrativo prende il nome di esercizio. 56

57 La gestione aziendale è svolta attraverso funzioni aziendali possibilmente ripartite in: - FUNZIONI OPERATIVE - FUNZIONI DIREZIONALI O MANAGERIALI 57

58 FUNZIONI OPERATIVE Sono la funzione: - tecnologica, relativa alle trasformazioni fisiche per l ottenimento dei prodotti; - commerciale, preposta all approvvigionamento dei fattori produttivi ed alla vendita dei prodotti o servizi; - finanziaria, finalizzata al reperimento ed al conveniente investimento dei mezzi finanziari; - di contabilità, preposta alla rilevazione dei fatti amministrativi, alla determinazione dei risultati ed alla relativa interpretazione; - di sicurezza, afferente alla salvaguardia di beni e persone. 58

59 FUNZIONI DIREZIONALI O MANAGERIALI Sono la funzione: - di programmazione, relativa ai processi che orientano le decisioni; - di controllo, diretta all evidenziazione degli scostamenti fra decisione ed azione, all individuazione delle cause ed al feed-back; - di organizzazione, che si estrinseca nella creazione dei ruoli e delle linee di influenza; - di leadership, attinente alla guida degli uomini nei processi di decisione, di esecuzione, di controllo; orienta il comportamento degli individui assegnati a ciascuna funzione. 59

60 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE di consumo di erogazione Aziende di erogazione in senso stretto di produzione per lo scambio e per il mercato (Imprese) 60

61 TIPOLOGIE DI AZIENDA DI EROGAZIONE Azienda di erogazione Sistema socio economico che produce beni e/o servizi per soddisfare bisogni di: a) persone che stanno all interno dell azienda stessa o che comunque fanno capo ad essa Azienda di consumo ESEMPI: Associazioni culturali Associazioni sportive b) persone esterne (beneficiari) nell interesse delle quali l azienda è stata istituita ed opera Azienda di erogazione in senso stretto ESEMPI: Enti morali di assistenza e beneficenza Enti che finanziano le ricerche economiche o in campo medico 61

62 FINE DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE Realizzazione dei FINI ISTITUZIONALI (accrescimento delle risorse, dei beni e dei servizi posti a disposizione dei soggetti interessati) in condizioni di: - EQUILIBRIO (proventi = spese) - EFFICIENZA (bassi oneri unitari e alti rendimenti) 62

63 IL CICLO DELLE ATTIVITA DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE L attività delle aziende di erogazione può essere scomposta in 3 cicli fondamentali: 1) Ciclo operativo che si articola in 2 procedimenti: - procedimento di produzione; - procedimento di consumo/erogazione. 2) Ciclo finanziario come movimento di: ENTRATE derivanti da: - persone interne; - persone esterne (non dai beneficiari); - dal patrimonio; - da una combinazione dei precedenti punti. USCITE che attivano i processi produttivi. 3) Ciclo economico come movimento di: - RENDITE/PROVENTI - SPESE/ONERI Se E = U - PAREGGIO FINANZIARIO Se E > U - AVANZO FINANZIARIO Se E < U - DISAVANZO FINANZIARIO Se Pr = Sp - EQUILIBRIO ECONOMICO Se Pr > Sp - AVANZO ECONOMICO Se Pr < Sp - DISAVANZO ECONOMICO 63

64 OGGETTO DELLA NOSTRA INDAGINE soprattutto L AZIENDA DI PRODUZIONE 64

65 AZIENDA DI PRODUZIONE O IMPRESA Definizione Un sistema socio-economico che produce per il mercato beni e servizi 65

66 IL CICLO DELLE ATTIVITA DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE INPUT OUTPUT 66

67 SISTEMA AZIENDALE FATTORI PRODUTTIVI FATTORI PRODUTTIVI COMBINATI INPUT OUTPUT terra lavoro capitale imprenditorialità BENI prodotti finiti merci servizi 67

68 MODALITA DI REMUNERAZIONE DEI FATTORI DI PRODUZIONE Con riguardo alla remunerazione, i fattori di produzione possono essere distinti in due categorie fondamentali. 1) fattori in posizione contrattuale per i quali la remunerazione è stabilita da contratto e quindi è: - certa; - fissa; - prioritaria. Es: il lavoro, la materia prima, ecc.. 2) fattori in posizione residuale la cui remunerazione è: - eventuale; - variabile; - successiva. Es: il capitale proprio investito nell attività. 68

69 RISCHIO DI IMPRESA La remunerazione di TUTTI i FATTORI PRODUTTIVI, e quindi la realizzazione della suddetta relazione tra COSTI e RICAVI di ESERCIZIO, non è affatto sicura. Da cui: Rischio economico generale 69

70 I SOGGETTI DELL IMPRESA All interno dell IMPRESA è sempre possibile individuare 2 SOGGETTI: Il SOGGETTO GIURIDICO Il SOGGETTO ECONOMICO è il responsabile giuridico dell attività svolta è il responsabile delle scelte economiche che muovono l attività di impresa 70

71 Il SOGGETTO GIURIDICO Il soggetto giuridico consiste nella persona, gruppo di persone o ente nel cui nome l attività imprenditoriale viene esercitata e a cui fanno capo i diritti e gli obblighi che da questa attività derivano Nel nostro ordinamento il soggetto giuridico può essere: - una persona fisica; - una persona giuridica. Entrambi hanno la capacità giuridica cioè l attitudine ad essere titolari di diritti da non confondere con la capacità di agire, cioè la capacità di costituire, modificare, estinguere rapporti giuridici. 71

72 Il SOGGETTO GIURIDICO Persona fisica Secondo l art. 1 c.c. una persona fisica acquista la capacità giuridica al momento della nascita. Secondo l art. 2 c.c. una persona fisica acquista la capacità d agire al raggiungimento della maggiore età (18 anni). Alcune persone fisiche sono limitate nella loro capacità di agire: o perché non hanno raggiunto la maggiore età - minore o perché detta capacità è stata limitata successivamente da appositi provvedimenti di un giudice - interdetto - inabilitato - l assente 72

73 Il SOGGETTO GIURIDICO Persona fisica minore Può essere soggetto giuridico ma deve operare tramite un curatore. Se contrae matrimonio, diventa emancipato: - acquista la capacità di compiere atti di ordinaria amministrazione; - può compiere atti di straordinaria amministrazione solo con il consenso del curatore e l autorizzazione del giudice tutelare; - può esercitare un impresa commerciale (acquistando così piena capacità di agire) solo se autorizzato dal Tribunale. 73

74 Il SOGGETTO GIURIDICO Persona fisica interdetto Può essere interdetto il maggiore di età o il minore emancipato che si trovi in condizioni di abituale infermità che lo rende incapace di provvedere ai propri interessi. Può essere soggetto giuridico ma deve operare tramite un tutore. inabilitato Può essere interdetto il maggiore di età la cui infermità non è tale da far luogo all interdizione. Può essere soggetto giuridico ma deve operare tramite un curatore. assente Viene dichiarata assente una persona di cui non si abbia notizia da oltre due anni. I suoi beni vengono gestiti sotto il controllo del Tribunale dai presunti successori legittimi o da chiunque ragionevolmente creda di avere diritti sui beni dello scomparso. 74

75 Il SOGGETTO GIURIDICO Persona giuridica La capacità giuridica si acquista in base alla legge e in base ad un particolare iter, diverso in funzione delle due seguenti fattispecie: persone giuridiche pubbliche persone giuridiche private - sono soggette alle leggi e agli usi di diritto pubblico - perseguono fini di interesse generale - perseguono scopi privati - sono regolate, nella costituzione e nel funzionamento, dal codice civile - nascono in seguito alla manifestazione di volontà di un ente pubblico, mediante l emanazione di leggi o provvedimenti speciali - hanno un atto costitutivo non standardizzato Sono: - gli enti pub. territoriali (Regioni, Province, Comuni) - gli enti pubblici economici (Istituti di credito di diritto pubblico) - gli enti pubblici non economici (INPS, Università, Camere di Commercio) - nascono per una manifestazione di volontà privata - hanno una procedura di costituzione standardizzata Sono: - le associazioni - le fondazioni - le imprese commerciali con personalità giuridica 75

76 PROCEDURE STANDARDIZZATE per le persone giuridiche private Associazioni (complesso di persone che si associano per realizzare finalità private) Fondazioni (patrimonio fruttifero che, per donazione o testamento, è permanentemente vincolato ad uno scopo predeterminato) Nascono in seguito ad una manifestazione della volontà privata iscritta in un atto pubblico. Sono sottoposti al controllo da parte dei pubblici poteri, per verificarne la loro non contrarietà alla legge, all ordine pubblico e al buon costume. Con decreto del Presidente della Repubblica (o della Regione, se l ente opera a livello regionale, o del Prefetto, se l ente opera a livello provinciale o comunale) acquistano la personalità giuridica. 76

77 PROCEDURE STANDARDIZZATE per le persone giuridiche private Imprese commerciali con personalità giuridica (società di capitali) (Società per Azioni, Società a Responsabilità Limitata, Società in Accomandita per Azioni, Società Cooperative) Nascono mediante un contratto di società (art c.c.: contratto mediante il quale due o più persone conferiscono beni o servizi per l esercizio in comune di un attività economica allo scopo di dividerne gli utili) che si concretizza in un atto costitutivo redatto nella forma di atto pubblico. L atto costitutivo va depositato entro 30 giorni presso l Ufficio del Registro delle Imprese per i controlli di legittimità. Se il controllo dà esito positivo, la società viene iscritta nel Registro dall Ufficio del Registro delle Imprese e acquista così la personalità giuridica. 77

78 Il SOGGETTO GIURIDICO PERSONA FISICA O GIURIDICA una persona fisica (proprietario) una o più persone fisiche (soci solid. e illimit. responsabili) una persona giuridica (la società stessa) nell impresa individuale nelle società di persone nelle società di capitali 78

79 Il SOGGETTO ECONOMICO Il soggetto economico è la persona o il gruppo di persone che di fatto: 1) detiene il supremo potere volitivo in azienda e determina gli indirizzi di fondo della gestione; 2) prende le decisioni strategiche; 3) determina gli obiettivi generali. Per far ciò il soggetto economico deve: - avere la volontà di governare l azienda; - avere le competenze manageriali (capacità di programmazione, organizzazione, controllo, leadership); - disporre del potere sufficiente per imporre la propria volontà. 79

80 Il SOGGETTO ECONOMICO SOGGETTO ECONOMICO Fini generali Obiettivi e politiche generali DECISIONI STRATEGICHE produzione vendite Obiettivi e politiche settoriali DECISIONI TATTICHE Stab 1 Stab 2 Filiale a Filiale b Obiettivi e politiche subsettoriali DECISIONI OPERATIVE

81 Il SOGGETTO ECONOMICO SEMPRE PERSONA FISICA una persona fisica (il proprietario se ha la volontà di governare e le competenze) una o più persone fisiche (i soci se hanno la volontà di governare, le competenze e la maggioranza dei voti in assem.) una o più persone fisiche (i soci se hanno la volontà di governare, le competenze e la maggioranza dei voti in assem.) nell impresa individuale nelle società di persone nelle società di capitali 81

82 Il SOGGETTO ECONOMICO ESISTONO DEI CASI IN CUI L ESISTENZA DEL SOGGETTO ECONOMICO PRESCINDE DAL POSSESSO DELLA MAGGIORANZA DEI VOTI IN ASSEMBLEA CONTROLLO CON ALIQUOTA DI CAPITALE INFERIORE AL 50% CONTROLLO SENZA INVESTIMENTI DI CAPITALE CONTROLLO SENZA INVESTIMENTI DIRETTI DI CAPITALE 82

83 Il SOGGETTO ECONOMICO CONTROLLO CON ALIQUOTA DI CAPITALE INFERIORE AL 50% - presenza di azioni privilegiate di risparmio (art c.c.); - mancanza della volontà di governare o delle competenze professionali da parte di coloro che avrebbero i requisiti patrimoniali; - possibilità di acquisire deleghe (nei limiti previsti dall art c.c.); - integrazione della propria quota di capitale con acquisizioni di quote mediante pegno (art c.c.), usufrutto (art c.c.), riporto (art c.c.); - dispersione degli azionisti o polverizzazione della proprietà azionaria. 83

84 Il SOGGETTO ECONOMICO alcune nozioni di diritto societario: LE AZIONI Il capitale sociale di una società per azioni è diviso in azioni. Esistono differenti tipi di azioni: a) azioni ordinarie: danno diritto di voto, sia nell assemblea ordinaria, sia in quella straordinaria. Danno inoltre diritto al dividendo e al rimborso del capitale in sede di scioglimento della società. b) azioni privilegiate: danno diritto di voto, sia nell assemblea ordinaria, sia in quella straordinaria. Tuttavia l atto costitutivo può prevedere la loro partecipazione alla sola assemblea straordinaria compensata da un trattamento privilegiato in sede di distribuzione dei dividendi. In sede di liquidazione della società, sono privilegiate nel rimborso del capitale. c) azioni di risparmio (legge 216/74): possono essere emesse solo da società per azioni quotate in borsa e sono privilegiate in sede di distribuzione dei dividendi e di rimborso del capitale (dopo l accantonamento a riserva legale del 5% degli utili netti, spetta loro un dividendo minimo pari al 5% del valore nominale e, a distribuzione completata dell utile residuo tra tutte le azioni, deve risultare un dividendo superiore rispetto a quello distribuito alle azioni ordinarie di almeno il 2%). Di contro, non danno diritto di voto, né in assemblea ordinaria, né in assemblea straordinaria. La somma delle azioni privilegiate e di quelle di risparmio non può mai essere superare il 50% del capitale sociale 84

85 Il SOGGETTO ECONOMICO alcune nozioni di diritto societario: LE AZIONI d) azioni di godimento: sono distribuite a quegli azionisti le cui azioni sono state rimborsate. Per esempio, in seguito a un riduzione del capitale sociale per esuberanza, alcune azioni vengono rimborsate al valore nominale. Tuttavia, se nel patrimonio sociale vi sono riserve, il valore effettivo delle azioni è superiore a quello nominale. Per tale motivo, agli azionisti cui sono state rimborsate le azioni vengono date della azioni di godimento a compensazione. Esse non danno diritto di voto e sono postergate negli utili, in quanto concorrono alla ripartizione degli utili che residuano, dopo il pagamento alle azioni non rimborsate di un dividendo pari almeno all interesse legale (attualmente 3%). Inoltre, in caso di liquidazione, concorrono alla ripartizione del patrimonio sociale dopo il rimborso delle altre azioni al loro valore nominale. 85

86 Il SOGGETTO ECONOMICO alcune nozioni di diritto societario: LE Assemblee L ASSEMBLEA ORDINARIA (art c.c.) viene convocata almeno una volta l anno e decide sulle seguenti materie: approvazione del bilancio; nomina degli amministratori, dei sindaci e dei presidenti dei sindaci; delibera i compensi; delibera sulle materie ad essa riservate dall Atto Costitutivo o sottoposte alla sua attenzione dagli amministratori e dai sindaci. L ASSEMBLEA STRAORDINARIA (art c.c.) tratta invece le seguenti materie: modifiche dell Atto Costitutivo; emissione delle obbligazioni; nomina i liquidatori e ne fissa i poteri. 86

87 Il SOGGETTO ECONOMICO alcune nozioni di diritto societario: LE Assemblee Per la validità delle deliberazioni dell ASSEMBLEA ORDINARIA, la legge dispone che: in prima convocazione, l assemblea è validamente costituita se è presente almeno il 50% del capitale sociale, escluse dal computo le azioni a voto limitato. Delibera validamente con la maggioranza assoluta dal capitale presente (in tal modo, ai fini del controllo, è sufficiente una percentuale di capitale superiore al 25%*); in seconda convocazione, l assemblea è validamente costituita qualunque sia la quota di capitale sociale presente. Delibera validamente con la maggioranza assoluta del capitale presente (in tal modo, ai fini del controllo, ipotizzando all assemblea una partecipazione del 10% del capitale, è sufficiente una percentuale di capitale superiore al 5%*). * Le percentuali che permettono un controllo della società si potrebbero abbassare per la presenza di azioni di risparmio. 87

88 Il SOGGETTO ECONOMICO CONTROLLO SENZA INVESTIMENTO DIRETTO Gruppo con controllo diretto Gruppo con controllo diretto e indiretto Società A holding Società A Holding Società B Società C Società B Società C Società B 1 88

89 Il SOGGETTO ECONOMICO CONTROLLO SENZA INVESTIMENTO DI CAPITALI - influenza dominante (art c.c.) controllo di una società in virtù di particolari vincoli contrattuali; soggetto economico Società A Società B Società C - impresa pubblica governata da manager pubblici, che sono nominati in genere da pubblici poteri e governano senza aver effettuato alcun investimento nell azienda, ma unicamente in virtù del possesso di competenze professionali. 89

90 ECONOMICITA Tutta l attività dell impresa deve svolgersi ispirandosi ad un criterio: quello dell ECONOMICITA convenienza ad avviare e/o continuare una data attività imprenditoriale o la validità di un progetto di investimento 90

91 L economicità può essere valutata a livello di: - impresa singolarmente considerata giudizio di ECONOMICITA AZIENDALE; - impresa in relazione ad altre economie giudizio di ECONOMICITA SUPERAZIENDALE. In particolare se si considera l : - impresa come elemento del gruppo di appartenenza giudizio di ECONOMICITA DI GRUPPO; - impresa inserita nell ambito di una vasta economia territoriale ECONOMICITA COLLETTIVA O MACROECONOMICITA. 91

92 I GIUDIZI DI ECONOMICITA ECONOMICITA AZIENDALE ECONOMICITA ECONOMICITA DI GRUPPO ECONOMICITA SUPERAZIENDALE MACROECONOMICITA O ECONOMICITA COLLETTIVA 92

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