Punto A È innanzitutto necessario individuare la produzione più conveniente calcolando il margine di contribuzione di primo livello unitario.
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- Antonio Caputo
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1 SVOLGIMENTO PARTE OBBLIGATORIA Punto A È innanzitutto necessario individuare la produzione più conveniente calcolando il margine di contribuzione di primo livello unitario. Ricavi di vendita (Quantità prodotta x Prezzo di vendita) Costo materie prime (Quantità prodotta x Kg di uva per bottiglia x Prezzo uva) Costo manodopera diretta (Quantità prodotta x Ore di manodopera diretta per bottiglia x Prezzo manodopera) MARGINE CONTRIBUZIONE DI PRIMO LIVELLO ,00 ( x 28) ,00 ( x 12 x 0,8) ,00 ( x 1,5 x 6) ,00 ( x 25) ,00 ( x 10 x 0,8) ,00 ( x 1,5 x 6) , ,00 È ora possibile il margine di contribuzione di primo livello unitario: = : = 9,40 a bottiglia = : = 11 a bottiglia Risulta pertanto più conveniente aumentare la produzione di vino rosso che presenta il margine di contribuzione di primo livello maggiore. Si procede ora a calcolare il risultato economico conseguito nell ipotesi che si producano bottiglie di vino bianco e ( ) bottiglie di vino rosso. Totale Ricavi di vendite , , ,00 Costo materie prime , , ,00 Costo manodopera diretta , , ,00 Margine di contribuzione di primo livello , , ,00 Costi comuni generali ,00 RISULTATO ECONOMICO ,00 1
2 Punto B Si procede al calcolo delle diverse configurazioni di costo attraverso il full costing per centri di costo. Materie prime , ,00 Manodopera diretta , ,00 COSTO PRIMO , ,00 Vigneto San Fabio Vigneto Santa Genoveffa Stabilimento , ,77 COSTO INDUSTRIALE , ,77 Negozio , ,26 COSTO COMPLESSIVO , ,03 Il costo delle materie prime e della manodopera diretta è calcolato nello stesso modo illustrato nel punto A. Il costo del vigneto San Fabio è attribuito interamente al vino bianco in quanto l uva raccolta serve esclusivamente per quella produzione; lo stesso vale per costo del vigneto Santa Genoveffa imputato al vino rosso. Si è ipotizzato di ripartire i costi dello stabilimento e del negozio in base al costo primo: CR stabilimento = / ( ) CR negozio = / ( ) I costi dei vigneti e dello stabilimento concorrono a formare il costo industriale in quanto legati alla produzione, mentre il costo del negozio, essendo un costo di natura commerciale, non rientra nel costo industriale bensì nel costo complessivo. 2
3 Punto C Si ipotizza di individuare le seguenti funzioni e i relativi cost driver: Funzione Costo Cost driver Produzione ,00 Quantità prodotta Logistica ,00 N. ordini ricevuti Marketing ,00 N. campagne pubblicitarie realizzate ,00 N. ordini ricevuti N. campagne pubblicitarie realizzate Le configurazioni di costo sono quindi calcolate come segue: COSTO PRIMO , ,00 Produzione , ,00 Logistica , ,00 COSTO INDUSTRIALE , ,00 Marketing , ,00 COSTO COMPLESSIVO , ,00 Si noti che il costo primo, essendo un costo oggettivo in quanto considera solo costi diretti, coincide con l importo calcolato nel punto B. Per le varie funzioni sono stati calcolati i seguenti coefficienti di riparto: CR Produzione = / ( ) CR Logistica = / ( ) CR Marketing = / ( ) Produzione e Logistica, essendo funzioni legate al processo produttivo, rientrano nel costo industriale, mentre il Marketing, essendo una funzione commerciale, non vi rientra: viene pertanto inserito soltanto nel calcolo del costo complessivo. 3
4 QUESITI A SCELTA Quesito 1 CO.GE. CO.IN. FUNZIONE INFORMATIVA Interna ed esterna (ha valenza pubblica). Ha valenza solo interna in quanto parte della contabilità direzionale. OBBLIGATORIETÀ Obbligatoria. Facoltativa: viene tenuta se conveniente. È obbligatoria solo per i lavori in corso su ordinazione. SCOPO Determinare il PN di funzionamento e il Risultato economico d esercizio. Determinare risultati economici parziali (di periodo e/o di processo). DESTINATORI Tutti gli stakeholders. I responsabili di direzione. OGGETTO TIPOLOGIA DI COSTI CONSIDERATI Rileva solo i fatti esterni di gestione nell aspetto economico e finanziario. Rileva i fattori produttivi al momento del loro acquisto. I costi e i ricavi sono classificati per natura (merci, servizi, lavoro, ) Rileva i costi storici (consuntivi) e sintetici. Considera solo i costi effettivi. Rileva i fatti interni di gestione nel solo aspetto economico. Rileva i fattori produttivi al momento del loro consumo. I costi sono classificati per destinazione (industriali, commerciali, amministrativi). Rileva costi analitici sia preventivi che consuntivi. Considera anche costi figurativi (interessi di computo, stipendio direzionale, fitti figurativi, ) Quesito 2 Si ipotizza che il valore nominale delle azioni sia di 100, pertanto: Numero azioni = / 100 = azioni Si ipotizza un rapporto di assegnazione di 1/5, ovvero viene emesse una nuova azione ogni cinque vecchie; per cui: x = Vengono emesse nuove azioni 5 : 1 = : x Si ipotizza un valore di emissione di 110, di cui 10 a titolo di sovrapprezzo. 4
5 Le scritture in P.D. risultano le seguenti. Per l aumento a pagamento AZIONISTI C/SOTTOSCRIZIONE CAPITALE SOCIALE RISERVA SOVRAPPREZZO AZIONI Per il contestuale aumento gratuito RISERVA STRAORDINARIA RISERVA STATUTARIA CAPITALE SOCIALE La tabella della variazione del P.N. da inserire in nota integrativa si presenta nel seguente modo: Capitale sociale legale straordinaria statutaria sovrapprezzo 31/12/N Aumento a pagamento Aumento gratuito /12/N Quesito 3 Il ROE che esprime la redditività complessiva della gestione ammonta a un ottimo 13,42% valore certamente superiore a investimenti finanziari alternativi. In particolare, volendo ricercare le cause di tale elevata economicità, è possibile scomporre il ROE come segue: ROE = ROI x LEVERAGE x INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA ROE = 14,91% x 50% x 1,8 Il ROI che esprime la redditività della sola gestione caratteristica ammonta a un ottimo 14,91% e risulta di molto superiore al ROD (onerosità del capitale di terzi): all impresa conviene pertanto finanziari ricorrendo all indebitamento. Il leverage di 1,8 mostra tuttavia come l impresa non stia sfruttando tale opportunità (cd. effetto leva ) ma preferisca finanziarsi ricorrendo prevalentemente al capitale proprio. L incidenza della gestione non caratteristica ammonta a 50%: il reddito d esercizio è l esatta metà del reddito operativo, ovvero la gestione finanziaria e la gestione straordinaria non solo non hanno compensato il carico fiscale ma hanno ulteriormente eroso il risultato della gestione caratteristica. A sua volta è possibile scomporre il ROI: ROI = ROS X ROTAZIONE IMPIEGHI ROI = 7,21% x 2,07 5
6 Il ROS che misura la redditività delle vendite ammonta a un buon 7,21%, mentre la rotazione degli impieghi che esprime il numero di volte in cui gli impieghi ritornano in forma liquida ammonta a un accettabile 2,07. Dall analisi fin qui condotta emerge una buona redditività, che potrebbe essere ulteriormente potenziata sfruttando maggiormente l effetto leva. Quesito 4 Si ipotizzando i seguenti dati coerenti con i vincoli fissati dalla traccia: Costo d acquisto del vecchio macchinario = Fondo ammortamento del vecchio macchinario = Prezzo di cessione del vecchio macchinario = Costo di acquisto del nuovo macchinario in permuta = Pertanto il valore contabile del vecchio macchinario risulta così determinato: La plusvalenza è così calcolata: Valore contabile = Costo d acquisto Fondo ammortamento Valore contabile = = Plusvalenza = Prezzo di cessione Valore contabile Plusvalenza = = come richiesto dalla traccia Ai fini fiscali la plusvalenza può essere rateizzata in cinque anni, pertanto nell esercizio nel quale è stata conseguita si avrà una variazione fiscale diminutiva pari ai 4/5. Variazione fiscale diminutiva = x 4/5 = Nei quattro anni successivi si avrà invece una variazione fiscale aumentativa pari a 1/5: Variazione fiscale aumentativa = x 1/5 = Ai fini della predisposizione del rendiconto finanziario l operazione di permuta genera i seguenti elementi: Ricavo non monetario = Plusvalenza di Fonte = Prezzo di cessione del vecchio impianto di Impiego = Prezzo di acquisto del nuovo impianto di
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