Nome scientifico Bubo bubo (Linnaeus, 1758) (Strigiformes Strigidae) Gufo reale. La specie è inserita nell allegato. Uccelli (79/409/CEE).

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1 06 Uccelli :07 Pagina 350 Nome scientifico Bubo bubo (Linnaeus, 1758) (Strigiformes Strigidae) Nome comune Gufo reale 350 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Lista Rossa nidificanti in Italia: vulnerabile. Identificazione È un rapace notturno di grandi dimensioni (lunghezza corpo cm, apertura alare cm; la femmina è leggermente più grande del maschio), con piumaggio bruno screziato, grandi occhi color arancio e caratteristici ciuffetti sul capo. Il canto, udibile soprattutto ai crepuscoli, è un profondo e potente uhuu bisillabico estremamente caratteristico. Distribuzione Specie ad ampia distribuzione geografica, il gufo reale ha un areale che interessa le regioni Paleartica e Orientale. La sottospecie nominale Bubo bubo bubo è diffusa distribuita dal sud dell Europa (eccetto la Penisola Iberica ed alcune zone dell est) al nord dell Ucraina nelle regioni orientali della Russia europea. In Italia si hanno notizie di nidificazioni accertate in Val d Aosta, Lombardia, Piemonte, Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Basilicata, Calabria. Sono state supposte nidificazioni in Puglia e Campania. Nel 1988 la popolazione italiana di gufo reale veniva indicata in 150 coppie. Per quanto riguarda la Liguria la nidificazione della specie è attualmente nota con certezza solo per il Finalese, Valli Varatella e Pennavaire e per alcune vallate dell Imperiese. Presente forse in poche aree idonee della provincia di Genova, nonché nella zona del Monte Gottero (La Spezia), le diffuse segnalazioni ed i rinvenimenti autunnali di soggetti feriti o morti per elettrocuzione (impatto con le linee elettriche) sono spesso da ricondursi alla dispersione dei giovani. Cenni sulla biologia della specie Habitat: pareti rocciose ricche di cenge ed anfratti, circondate da zone di macchia,

2 06 Uccelli :07 Pagina 351 boschi interrotti da radure, zone aperte. Alimentazione: carnivora, preda soprattutto mammiferi ed uccelli di piccole e medie dimensioni, ma anche pesci, anfibi, rettili e grossi insetti (coleotteri ed ortotteri). Fenologia: sedentario. È un uccello stanziale estremamente territoriale per il quale sono essenziali zone aperte (prative o di macchia rada) per la caccia e, per la nidificazione, pareti rocciose ricche di anfrattuosità e cenge protette alla vista da cespugli ed arbusti. La coppia, stabile, protegge un territorio che può essere esteso anche alcune migliaia di ettari dove caccia soprattutto uccelli e mammiferi di piccole e medie dimensioni. La deposizione delle uova (in genere due o tre) avviene in febbraio; la cova richiede giorni e l allevamento dei piccoli si protrae fino a settembre quando questi, ormai indipendenti, si disperdono alla ricerca di un territorio in cui insediarsi. Il gufo reale è un importante superpredatore al vertice delle catene trofiche. Si tratta di una specie che, dopo un periodo di forte declino a causa di varie forme di disturbo antropico (non ultima la persecuzione diretta) risulta attualmente in ripresa: in particolare nella nostra regione consistenza e distribuzione della stessa sono poco note. Possibili minacce e fattori di rischio Le principali minacce per la specie sono di origine antropica: in primo luogo il disturbo legato all arrampicata su falesie e pareti rocciose (per il gufo reale in particolare essa appare impattante tutto l anno e non solo in periodo riproduttivo, data la tendenza della coppia ad usare con continuità la parete di nidificazione come riparo per il riposo diurno), quindi il rischio di collisione contro fili e tralicci delle linee elettriche (particolarmente per i giovani ai primi voli ed in dispersione), infine il bracconaggio. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Per questa specie risultano estremamente importanti la conservazione di zone aperte adatte alla caccia e la tutela permanente, con interdizione di attività di arrampicata ed altre forme di disturbo antropico, delle pareti rocciose ove essa nidifica (come previsto dalla L.R. 29/ art. 11). Sarebbero altresì auspicabili, in modo particolare nei pressi dei siti di nidificazione, gli interventi sulle linee elettriche già attuati altrove al fine di minimizzare i rischi di collisione ed elettrocuzione degli animali (in particolare i giovani in dispersione). 351

3 06 Uccelli :07 Pagina 352 Metodi di monitoraggio Censimenti crepuscolari al canto (novembre-gennaio) dei maschi territoriali nei pressi di pareti rocciose e falesie. È sconsigliato il ricorso alla tecnica del playback. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie e di adiacenti, estese (alcuni kmq), superfici di territorio ove essa possa cacciare. Borre tipiche della specie: queste, reperibili sotto i posatoi più frequentemente utilizzati, appaiono come cilindretti asciutti grigiastri, con abbondanti ossa ben visibili, del diametro di 3-4 cm e lunghe 10 cm o anche più. Talora si possono rinvenire i resti delle prede troppo grandi per essere ingerite intere. Individuazione al canto. Bibliografia BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2006 Ornitologia italiana. Vol. 3. Stercorariidae-Caprimulgidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. DONÁZAR J.A. & KALINAINEN P., 1997 Bubo bubo Eagle Owl. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: CASANOVA M. & GALLI L., Primi dati sulla biologia del Gufo reale, Bubo bubo, nel Finalese (Liguria occidentale). Riv. ital. Orn., 68 (2): CHIAVETTA M., 1988 Guida ai rapaci notturni. Strigiformi d Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Zanichelli, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). FASCE P., Gufo reale Bubo bubo. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 146. GALEOTTI P., 1991 Tavola rotonda: metodi di censimento per gli Strigiformi. Atti II Semin. ital. Censim. Faunistici dei Vertebrati. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 16: GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. MARANINI N., Gufo reale Bubo bubo (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova:

4 06 Uccelli :07 Pagina 353 MIKKOLA H., 1983 Owls of Europe. T & AD Poyser Ltd, Calton. PEDRINI P., 1991 Indicazioni per la localizzazione al canto di territori di Gufo reale. Atti II Semin. ital. Censim. Faunistici dei Vertebrati. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 16: PENTERIANI V., Il Gufo reale. Edagricole, Bologna. RIGACCI L., 1993 Il Gufo reale in Toscana. WWF Italia Serie Scientifica, n 1.Ed. dell Acero, Empoli. SPANÒ S., 1989 Gufo reale Bubo bubo. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 70. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Antonio Aluigi, Loris Galli, Silvio Spanò 353

5 06 Uccelli :07 Pagina 354 Nome scientifico Aegolius funereus (Linnaeus, 1758) (Strigiformes Strigidae) Nome comune Civetta capogrosso 354 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Non-SPEC stato di conservazione S (P). Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione Strigiforme di modeste dimensioni (lunghezza cm, apertura alare cm), facilmente riconoscibile per il canto caratteristico costituito da frasi brevi e ripetute riproducibili con un pu-pu-pu-pu-pu. Caratteristica per il portamento eretto ed il capo proporzionalmente grande e tondeggiante, presenta dischi facciali evidenti chiari, orlati da una stria scura che, superiormente, ai due lati, si prolunga ad attraversare l occhio (l iride è gialla); le parti ventrali sono bianche grossolanamente barrate e macchiettate di marrone scuro e quelle dorsali brune, macchiettate di bianco, più finemente sul capo, più grossolanamente sulle ali. Distribuzione Oloartica, è per lo più stanziale in tutte le aree idonee (taiga) dell Eurasia e Nord America a nord del 50 parallelo, con areali minori di presenza in zone montane dell Eurasia centrale e meridionale fino ai 40 nord. In Italia è pressoché sedentaria su tutto l arco alpino, dove si registrano erratismi verticali autunno-invernali. In Liguria, segnalata storicamente per le Alpi Liguri dell Imperiese, con presenze relativamente frequenti in periodo autunnale ed invernale a seguito dei già menzionati erratismi stagionali, è stata più recentemente accertata come regolarmente nidificante solo nella zona di Colla Melosa (alta Val Nervia, IM), mentre mancano avvistamenti in periodo di sverno. Cenni sulla biologia della specie Habitat: boschi di conifere (larice, pino silvestre), boschi misti e faggete in quota. Utilizza sovente i nidi abbandonati di picchio nero Dryocopus martius. Alimentazione: carnivora: preda soprattutto piccoli mammiferi (specialmente microtini, ma anche murini e soricidi) e piccoli uccelli.

6 06 Uccelli :07 Pagina 355 Fenologia: nidificante. Possibili minacce e fattori di rischio Diminuzione delle possibilità di nidificazione per contrazione degli habitat forestali idonei a seguito di incendi, disboscamenti, ceduazione. Disturbo antropico (escursionismo, fotografia naturalistica, birdwatching). Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali In generale è auspicabile una pianificazione di attività/interventi di carattere silvicolturale e di forestazione al fine di preservare aree idonee alla nidificazione. Sarebbe altresì opportuna (a livello di pianificazione territoriale ed ai fini della gestione conservativa) un analisi e valutazione delle attività potenzialmente impattanti o eventualmente recanti disturbo alle coppie nidificanti, funzionale alla regolamentazione delle stesse. La civetta capogrosso utilizza con una certa facilità le cassette nido, per cui al fine di aumentare le possibilità di reperimento di siti idonei alla nidificazione della specie è proponibile la messa a dimora di tali nidi artificiali in aree potenzialmente vocate prossime a quelle di presenza nota. Metodi di monitoraggio Censimento al canto anche con la tecnica del playback (maggio-giugno, dopo il tramonto). Segnalazione di siti di nidificazione. Indicatori di presenza Habitat idonei alla nidificazione della specie (meglio se ivi nota la presenza del picchio nero). Borre tipiche della specie: piccole (lunghezza mm, diametro mm), irregolari, spesso molto leggere, ma notevolmente compatte. Sono evidenti frammenti di ossa di piccoli mammiferi ed uccelli. Bibliografia BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2006 Ornitologia italiana. Vol. 3. Stercorariidae-Caprimulgidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CHIAVETTA M., 1988 Guida ai rapaci notturni. Strigiformi d Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Zanichelli, Bologna. 355

7 06 Uccelli :07 Pagina 356 CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). GALEOTTI P., 1991 Tavola rotonda: metodi di censimento per gli Strigiformi. Atti II Semin. ital. Censim. Faunistici dei Vertebrati. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 16: GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. KORPIMÄKI E., 1997 Aegolius funereus Tengmalm s Owl. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: MIKKOLA H., 1983 Owls of Europe. T & AD Poyser Ltd, Calton. PEDRINI P., Civetta capogrosso Aegolius funereus. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 151. RIDONDELLI S., 1989 Civetta capogrosso Aegolius funereus. In Aa.Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 74. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Antonio Aluigi, Loris Galli, Silvio Spanò 356

8 06 Uccelli :07 Pagina 357 Nome scientifico Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758 (Caprimulgiformes Caprimulgidae) Nome comune Succiacapre Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 2 stato di conservazione D (P). Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione Specie con abitudini di vita prettamente crepuscolari-notturne, presenta un piumaggio soffice di colore grigio-brunastro con macchie e fitte barrature fulve o brune scure, grandi occhi neri, apertura boccale ampia, circondata da vibrisse. Il maschio si distingue dalla femmina per la presenza di evidenti macchie bianche all apice delle timoniere e delle remiganti primarie esterne. Di medie dimensioni (lunghezza totale cm, apertura alare cm), presenta una forma aerodinamica con coda lunga ed ali lunghe ed appuntite. Distribuzione Nidifica con buona continuità di distribuzione in tutta la fascia eurasiatica compresa tra i 35 ed i 65 nord, a partire dal Portogallo, fino ai 110 di longitudine est in Cina e Mongolia. La porzione più meridionale dell areale riproduttivo è costituita dalla fascia di Marocco, Tunisia ed Algeria a nord dell Atlante. Migratore regolare, sverna in Africa centrale e meridionale. In Italia, e più in particolare in Liguria, è diffuso con una certa uniformità in tutte le aree idonee del territorio. Cenni sulla biologia della specie Habitat: pascoli, prati, radure, zone semiboscose, cespugliate ed incolte, dal livello del mare fino ai m di quota. Il nido viene costruito al suolo. Alimentazione: entomofaga, si ciba soprattutto d insetti ed in particolare lepidotteri notturni, coleotteri e ditteri. Fenologia: migratrice regolare e nidificante. 357

9 06 Uccelli :07 Pagina 358 Possibili minacce e fattori di rischio Contrazione degli habitat idonei alla specie, soprattutto a seguito dell abbandono dei pascoli e della conseguente riforestazione delle aree inutilizzate. Impiego di pesticidi in ambito agricolo, con diminuzione della disponibilità trofica (insetti alati). Disturbo antropico nei siti di nidificazione. Collisione contro manufatti. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Conservazione degli ambienti a mosaico idonei alla specie (es. incentivazione delle attività di pascolo, gestione agroforestale attenta al mantenimento di habitat che offrano possibilità di riparo, nidificazione ed alimentazione). Riduzione dell uso di pesticidi e fitofarmaci in ambito agricolo. Mitigazione del disturbo antropico. Metodi di monitoraggio Censimento al canto anche con la tecnica del playback (maggio-giugno, dopo il tramonto). Segnalazione di siti riproduttivi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Bibliografia ANDREOTTI A., 1989 Succiacapre Caprimulgus europaeus. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 75. BRICHETTI P. & FRACASSO G., 2006 Ornitologia italiana. Vol. 3. Stercorariidae-Caprimulgidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). 358

10 06 Uccelli :07 Pagina 359 GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. HOBLYN R. & MORRIS T., 1997 Caprimulgus europaeus Nightjar. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: MAFFEI G., Succiacapre Caprimulgus europaeus. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 152. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 359

11 06 Uccelli :07 Pagina 360 Nome scientifico Apus pallidus (Shelley, 1870) (Apodiformes Apodidae) Nome comune Rondone pallido 360 Livello di protezione Specie rara nella nostra regione: la nidificazione è nota per sole sette stazioni liguri. È inserita in allegato II della Convenzione di Berna. Non-SPEC stato di conservazione S. Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione È un uccello di piccole dimensioni, leggermente inferiori al rondone Apus apus, al quale assomiglia talmente da essere spesso confuso con esso, se l osservazione non è attenta e svolta in condizioni favorevoli. A differenza che nel più comune congenere, delle dieci remiganti primarie, la prima è uguale alla seconda o poco più lunga. La coda risulta meno forcuta, essendo la differenza fra le timoniere più lunghe (esterne) e quelle più corte (interne) di soli 26 mm, anziché di 32 mm come nel rondone comune. La colorazione generale degli adulti (nei quali i sessi sono simili) è più chiara di quella del rondone comune, brunastra o grigio topo, anziché nera, con scarsi riflessi verdastri. La zona del mento e della gola di colore biancastro è notevolmente più estesa e questo è spesso un valido aiuto per l identificazione in libertà e in volo (tuttavia la condizione più favorevole per la distinzione delle due specie è l osservazione dall alto su uno sfondo scuro). Il becco è nerastro. Le zampe sono brune. L iride è di colore bruno scuro. Lunghezza totale 15,5-16 cm. Peso 35 gr circa. Distribuzione Specie nidificante nella fascia più meridionale (a sud del 45 parallelo) della regione Paleartica, sverna in Africa tropicale tra l Equatore ed i 20 di latitudine nord. In Italia è distribuita con buona continuità su tutta la fascia costiera. In Liguria si conoscono sette siti accertati di nidificazione lungo la fascia costiera: Mortola (IM), Finale Ligure-Varigotti (SV), Genova città (GE), costa tra Sori e Camogli (GE), Promontorio di Portofino (GE), Deiva Marina (SP) e Fezzano (SP). In poche altre località isolate si registrano sporadiche presenze in periodo riproduttivo.

12 06 Uccelli :07 Pagina 361 Cenni sulla biologia della specie Habitat: è molto simile a quello del rondone, con il quale spesso convive; nidifica in nicchie, fessure ed anfratti di edifici e pareti rocciose, ma preferisce generalmente ambienti più caldi quali isole e falesie costiere. Alimentazione: insettivora; l unica fonte alimentare è costituita da insetti volatori (ditteri in particolare), apparentemente senza alcuna separazione di nicchia trofica rispetto al rondone comune. Fenologia: migratore regolare, nidificante. Possibili minacce e fattori di rischio Contrazione degli habitat idonei alla specie, soprattutto a seguito dell antropizzazione e cementificazione della fascia costiera e del restauro di vecchi edifici con l eliminazione di potenziali siti di nidificazione. Utilizzo di pesticidi in ambito agricolo, con diminuzione della disponibilità trofica (insetti alati). Disturbo antropico nei siti di nidificazione. Collisione contro manufatti. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Conservazione degli ambienti rupestri costieri o esposti a solatio idonei alla specie. Riduzione dell uso di pesticidi e fitofarmaci in ambito agricolo. Mitigazione del disturbo antropico. Metodi di monitoraggio Specie non facilmente monitorabile in quanto poco comune e difficilmente distinguibile dal più comune e diffuso rondone Apus apus. Individuazione e segnalazione siti di nidificazione. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Bibliografia BOANO G., Rondone pallido Apus pallidus. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX:

13 06 Uccelli :07 Pagina 362 BOANO G. & IANKOV P., 1997 Apus pallidus Pallid Swift. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: 428. BOANO G. & MALACARNE G., 1999 I Rondoni. Altrimedia edizioni, Matera. CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). DINETTI M., 1992 Nidificazione di Rondone pallido, Apus pallidus, nell abitato di Deiva Marina (La Spezia). Riv. ital. Orn., 62: 56. GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. MARANINI N. & TRUFFI G., 1989 Rondone pallido Apus pallidus. In Aa.Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 77. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 362

14 06 Uccelli :07 Pagina 363 Nome scientifico Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) (Coraciiformes Alcedinidae) Nome comune Martin pescatore 363 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione D. Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione Inconfondibile, si tratta di un piccolo uccello (lunghezza cm, apertura alare cm) dal corpo tozzo, con coda corta e testa proporzionalmente grande, munita di un becco lungo, appuntito e compresso. Maschio e femmina sono simili, ma quest ultima presenta colori un po più smorti. Le parti dorsali di capo, corpo e coda, le ali e due bande che partono dalla base della ranfoteca inferiore e decorrono ai lati della gola sono bluastre (sfumate di verde), con macchiettature blu più lucenti su capo e copritrici alari; parti ventrali castane, così come una banda che, partendo dal becco e prolungandosi sotto l occhio, raggiunge la regione auricolare; mento, gola e lati del collo bianchi. Distribuzione Stanziale in tutta l Europa occidentale e sud-orientale tra i 35 ed i 60 nord, nel Maghreb, in Giappone e nella regione biogeografica Orientale; esclusivamente nidificante in Europa nord-orientale ed Asia nella fascia compresa tra i 40 ed i 60 nord; svernante lungo le coste dell Asia Minore, Mar Rosso, Sumatra, Borneo e Filippine. In Italia è presente su tutto il territorio, con maggior concentrazione e continuità d areale nel settore padano e prealpino. In Liguria nidifica lungo tutti i principali corsi d acqua e, in periodo invernale, lo si può osservare con relativa frequenza sulla costa e su torrenti a regime stagionale. Cenni sulla biologia della specie Habitat: corsi d acqua, laghi, paludi, coste marine, aree portuali. Il nido (a galleria) viene scavato nelle rive scoscese sabbiose o argillose. Alimentazione: sostanzialmente ittiofaga, si ciba soprattutto di pesci d acqua dol-

15 06 Uccelli :07 Pagina 364 ce, ma anche marini, e larve di anfibi; occasionalmente preda invertebrati acquatici (soprattutto insetti e crostacei). Fenologia: sedentario. Possibili minacce e fattori di rischio Inquinamento degli ambienti acquatici come conseguenza degli scarichi nei corsi d acqua e dell uso di pesticidi in agricoltura. Bonifica delle zone palustri. Cementificazione dell alveo e degli argini dei fiumi con scomparsa della vegetazione ripariale idonea ad essere utilizzata come posatoio e di rive a substrato incoerente ove costruire il nido. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Valutazione della capacità portante dei corsi d acqua in relazione alla disponibilità trofica e di siti idonei alla nidificazione. Regolamentazione delle attività antropiche produttive e ricreative in adiacenza dei siti di riproduzione, con particolare riferimento alla pianificazione di bacino prevista per dette aree. Metodi di monitoraggio Censimento delle coppie nidificanti lungo i corsi d acqua (marzo-maggio, di prima mattina o tardo pomeriggio), mediante osservazione diretta e conteggio; segnalazione nidi. Indicatori di presenza Habitat idonei alla specie. Individuazione nidi occupati e/o abbandonati. Bibliografia BOANO A., Martin pescatore Alcedo atthis. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 156. CAUSA A., Martin pescatore Alcedo atthis (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova:

16 06 Uccelli :07 Pagina 365 CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. LIBOIS R., 1997 Alcedo atthis Kingfisher. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TRUFFI G., 1989 Martin pescatore Alcedo atthis. In Aa.Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 79. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 365

17 06 Uccelli :07 Pagina 366 Nome scientifico Dryocopus martius (Linnaeus, 1758) (Piciformes Picidae) Nome comune Picchio nero Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Non-SPEC stato di conservazione S. Identificazione Piciforme dal piumaggio nero, di grandi dimensioni (lunghezza cm), i maschi hanno il vertice completamente rosso, mentre nelle femmine questo è rosso soltanto posteriormente, sulla nuca. Distribuzione Specie olopaleartica. In Italia è presente sull arco alpino ed in Appennino meridionale (Campania, Basilicata e Calabria). Distribuito almeno fino ad un recente passato solo in lariceti, peccete, faggete e boschi misti delle Alpi Liguri tra i 500 ed i m di quota, con un picco di densità nella fascia dei m, il picchio nero appare attualmente in espansione per cui negli ultimi anni ne è stata accertata la nidificazione in alcune faggete dell alta Val Bormida savonese. Cenni sulla biologia della specie Habitat: lariceti, peccete, faggete e boschi misti d alto fusto con disponibilità di vecchi alberi, tra i 500 ed i m. Alimentazione: entomofaga, si ciba principalmente di larve, pupe ed adulti di imenotteri formicidi e coleotteri xilofagi. Fenologia: sedentario, nidificante certo. Possibili minacce e fattori di rischio Diminuzione delle possibilità di nidificazione per contrazione degli habitat forestali idonei a seguito di incendi, disboscamenti, ceduazione. Disturbo antropico (escursionismo, fotografia naturalistica, birdwatching). 366

18 06 Uccelli :07 Pagina 367 Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali In generale, pertanto, è auspicabile una pianificazione di attività/interventi di carattere silvicolturale e di forestazione al fine di preservare aree idonee alla nidificazione. Sarebbe altresì opportuna (a livello di pianificazione territoriale ed ai fini della gestione conservativa) un analisi e valutazione delle attività potenzialmente impattanti o eventualmente recanti disturbo alle coppie nidificanti, funzionale alla regolamentazione delle stesse. Metodi di monitoraggio Censimento delle coppie nidificanti in aree boschive idonee in base all ascolto del tambureggiamento e del canto (febbraio-aprile, di prima mattina o tardo pomeriggio); segnalazione nidi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Caratteristiche aperture dei nidi sul tronco degli alberi. Nidifica su grandi alberi maturi e sani: il foro d entrata del nido si trova da 6 a 10 m d altezza, le sue dimensioni sono 12 x 10 cm, la cavità è larga cm e profonda fino a 60 cm. Bibliografia ANDREOTTI A., 1989 Picchio nero Dryocopus martius. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 85. CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). DE FRANCESCHI P., Picchio nero Dryocopus martius. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX:

19 06 Uccelli :07 Pagina 368 GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. GORMAN G., 2004 Woodpeckers of Europe: a study of the European Picidae. Bruce Coleman, UK. NILSSON S.G., 1997 Dryocopus martius Black Woodpecker. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: RIDONDELLI S., Picchio nero Dryocopus martius (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 137. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 368

20 06 Uccelli :07 Pagina 369 Nome scientifico Picoides minor (Linnaeus, 1758) (Piciformes Picidae) Nome comune Picchio rosso minore 369 Livello di protezione Specie poco comune in Liguria la cui nidificazione è stata accertata in una sola località ed è ritenuta possibile per quattro stazioni. Lo svernamento è segnalato per 12 tavolette IGM regionali. È inserita in allegato II della Convenzione di Berna. Non- SPEC stato di conservazione S. Lista Rossa nidificanti in Italia: a più basso rischio. Identificazione È in genere facilmente riconoscibile per le piccolissime dimensioni, pari a quelle di un passero. Le parti superiori sono nere fittamente barrate di bianco in senso trasversale e mancano del tutto le spalline bianche del più comune e più grande picchio rosso maggiore. Il sottocoda, inoltre è brunastro. Di rosso ha soltanto il vertice del capo ed anche questo limitatamente ai soggetti di sesso maschile. Lunghezza: cm. Distribuzione Praticamente diffuso in tutta la regione Paleartica, in Italia presenta una distribuzione discontinua con areali principali individuabili nel settore alpino occidentale, nonchè negli Appennini Piemontese, Tosco-Emiliano e Lazio-Umbro-Marchigiano. In Liguria ne è stata accertata la nidificazione solo in comune di Vobbia (GE), mentre segnalazioni in periodo riproduttivo sono note per il ponente Genovese, per il Savonese e per l Aveto. In inverno appare ben distribuito in provincia di Savona e si registrano osservazioni in quella di Genova. Cenni sulla biologia della specie Habitat: boschi aperti di caducifoglie mesofile o meso-termofile alle basse e medie altitidini. Alimentazione: entomofaga. Si ciba principalmente d insetti xilofagi (larve di coleotteri, imenotteri e lepidotteri in particolare), raramente ricerca cibo sul terreno. Fenologia: sedentario, nidificante.

21 06 Uccelli :07 Pagina 370 Possibili minacce e fattori di rischio Diminuzione delle possibilità di nidificazione per contrazione degli habitat forestali idonei a seguito di incendi, disboscamenti, ceduazione. Disturbo antropico (escursionismo, fotografia naturalistica, birdwatching). Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali In generale, pertanto, è auspicabile una pianificazione di attività/interventi di carattere silvicolturale e di forestazione al fine di preservare aree idonee alla nidificazione. Sarebbe altresì opportuna (a livello di pianificazione territoriale ed ai fini della gestione conservativa) un analisi e valutazione delle attività potenzialmente impattanti o eventualmente recanti disturbo alle coppie nidificanti, funzionale alla regolamentazione delle stesse. Metodi di monitoraggio Censimento delle coppie nidificanti in aree boschive idonee in base all ascolto del tambureggiamento e del canto (aprile, di mattina); segnalazione nidi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei. Ascolto del canto o del tambureggiamento. Aperture dei nidi per lo più in legni teneri, molto deteriorati, spesso in un ramo laterale: foro d entrata circolare con diametro di 35 mm, camera nido allungata, larga 75 mm e profonda 230 mm, priva di rivestimento. Bibliografia BAGHINO L., GIORGINI M. & VERNER A., 2000 Nidificazione di Picchio rosso minore, Picoides minor, in Liguria. Riv. ital. Orn., 70 (2): BOANO G., Picchio rosso minore Picoides minor. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 167. CRAMP S. (Ed.), 1985 The Birds of the Western Palearctic. Vol. IV. Oxford University Press, Oxford (UK). 370

22 06 Uccelli :07 Pagina 371 GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. GORMAN G., 2004 Woodpeckers of Europe: a study of the European Picidae. Bruce Coleman, UK. NILSSON S.G., 1997 Dendrocoposs minor Lesser Spotted Woodpecker. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: RIDONDELLI S., 1989 Picchio rosso minore Picoides minor. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 87. RIDONDELLI S., Picchio rosso minore Picoides minor (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 139. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 371

23 06 Uccelli :07 Pagina 372 Nome scientifico Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814) (Passeriformes Alaudidae) Nome comune Calandrella Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Identificazione Piccolo alaudide (lunghezza 14 cm, peso g), caratterizzato da una colorazione delle parti superiori molto chiara e variabile tra il rossastro ed il sabbia; dorso striato di nero; parti inferiori fulvobiancastre immacolate, ad esclusione di due tacche nere ai lati della parte alta del petto, difficilmente visibili in natura; penne del vertice bruno rossiccio, spesso sollevate; ampio sopracciglio chiaro; la coda in volo, risulta molto più scura del resto delle parti dorsali (quasi nera), con bordi biancastri; becco corto, abbastanza robusto, chiaro; zampe color carnicino. Giovane con parti superiori più nettamente striate ed a piumaggio generalmente meno fulvo; fascia trasversale macchiettata sul petto. Tipiche parate canore aeree del maschio. Questo si solleva verticalmente fino ad una ventina di metri d altezza dal suolo e per alcuni minuti descrive, con lenti voli in salita e discesa, cerchi piuttosto ampi; nel frattempo emette brevi strofe costituite dalla ripetizione di poche note melodiose, intervallate da un caratteristico trillo. Distribuzione Specie paleartica, nidifica nella fascia latitudinale compresa tra i 30 ed i 50 nord, spingendosi ad est fino alla Mongolia. Sverna in Africa Subsahariana, Pakistan ed India settentrionale. In Italia è praticamente diffusa come nidificante in tutte le regioni, fatta eccezione, in generale, per le aree ad altitudine maggiore di Alpi ed Appennini. In Liguria è rilevabile pressoché ovunque negli ambienti aperti idonei alla sosta lungo la fascia costiera nel corso delle migrazioni, mentre la nidificazione è stata accertata solo nei pressi di Genova (spianata dell area portuale di Prà e sedime aeroportuale) e nello Spezzino (lungo il Magra e basso corso del Vara). 372

24 06 Uccelli :07 Pagina 373 Cenni sulla biologia della specie Habitat: ambienti incolti, aperti con vegetazione arbustiva xerofila rada, terreni golenali, sabbiosi, ghiaiosi e sassosi, principalmente al di sotto dei 300 m di quota. Nidifica al suolo. Alimentazione: onnivora. Durante l estate si ciba principalmente d insetti, soprattutto imenotteri (formicidi, icneumonidi, scoliidi), coleotteri, eterotteri, ortotteri, larve ed adulti di lepidotteri e ditteri. Nel resto dell anno assume molto cibo vegetale come semi e parti verdi delle graminacee selvatiche e dei cereali coltivati. Fenologia: migratrice regolare e nidificante. Possibili minacce e fattori di rischio Intensificazione dell agricoltura, con ricorso a tecniche meccanizzate (rischio di distruzione dei nidi) ed espansione delle aree destinate a colture cerealicole a spese degli ambienti aperti marginali idonei alla specie. Diffuso utilizzo di diserbanti ed insetticidi con conseguente diminuzione della disponibilità trofica (graminacee ed insetti). Espansione di predatori opportunisti di uova e pulli (gabbiani, corvidi, faina, volpe). Disturbo antropico e da parte degli animali domestici (bestiame, cani e gatti vaganti) delle coppie nidificanti. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Mantenimento degli habitat idonei alla sosta in periodo migratorio ed alla nidificazione. Incentivazione di pratiche agricole e pastorali tradizionali. Incentivazione dell agricoltura integrata al fine di ridurre l uso di pesticidi. Controllo dei predatori. Limitazione del disturbo antropico. Metodi di monitoraggio Censimento delle coppie nidificanti in base all ascolto del canto dei maschi territoriali (aprile-giugno, di prima mattina o tardo pomeriggio); segnalazione nidi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Individuazione di nidi al suolo o di maschi al canto. 373

25 06 Uccelli :07 Pagina 374 Bibliografia ANDREOTTI A., 1989 Calandrella Calandrella brachydactyla. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 88. CRAMP S. (Ed.), 1988 The Birds of the Western Palearctic. Vol. V. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. LARDELLI R., Calandrella Calandrella brachydactyla. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 170. MARANINI N., 1992b - Precoce avvistamento primaverile di Calandrella Calandrella brachydactyla a Genova. Riv. ital. Orn., 62 (1-2): MANRIQUE J. & MUNTEANU D., 1997 Calandrella brachydactyla Short-toed Lark. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: 466. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. TORREGIANI F., 1978 La Calandrella. Avifauna, 1: Autore Loris Galli, Silvio Spanò 374

26 06 Uccelli :07 Pagina 375 Nome scientifico Lullula arborea (Linnaeus, 1758) (Passeriformes Alaudidae) Nome comune Tottavilla 375 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 2 stato di conservazione V. Identificazione Alaudide di circa 15 cm di lunghezza, simile all allodola; le parti dorsali appaiono bruno-fulve o olivastre con parti centrali delle penne di colore scuro; quelle ventrali sono biancastre, con macchiettature allungate ed allineate sulla gola e sul petto; una ben visibile tacca bruno-scura su fondo chiaro lungo il bordo inferiore delle ali chiuse (in volo, a metà del margine anteriore delle ali si nota un area chiara triangolare, attraversata da una larga banda scura); la coda, corta, in volo appare solo lievemente (spesso impercettibilmente) marginata di bianco; guance rossicce orlate di bruno; sopraccigli chiari che si uniscono posteriormente dietro la nuca a formare una sorta di anello completo; penne del vertice brune striate di nero e formanti una cresta arrotondata ed erettile; becco piuttosto lungo (12-13 mm) e sottile, superiormente bruno e chiaro inferiormente; zampe bruno-carnicino. Il giovane presenta le penne superiori bruno scure, orlate di rossiccio pallido e macchie pettorali più brevi, a forma di goccia. Le parate del maschio consistono in voli a spirale ascensionale accompagnati da un canto piuttosto malinconico e melodioso costituito da una serie di cascate di brevi note ripetute, ma variate di volta in volta. Distribuzione Specie a distribuzione tipicamente paleartica occidentale, è presente come nidificante fino ai 60 di latitudine nord; sverna in Europa occidentale e meridionale, Maghreb, Asia Minore ed in un ampia fascia a nord del Mar Nero. Migratrice a corto raggio e localmente sedentaria, in Italia è presente praticamente in tutte le regioni, seppure assente in ampie aree della Pianura Padana e della Penisola Salentina. In Liguria nidifica, seppur localizzata, in tutte e quattro le province, con maggiore abbondanza nel settore occidentale; sverna con una discreta continuità di distribuzione in tutto il ponente ligure.

27 06 Uccelli :07 Pagina 376 Cenni sulla biologia della specie Habitat: prati umidi, praterie, pascoli, coltivi, zone rupestri, incolti, fino a m di quota. Nidifica al suolo. Alimentazione: onnivora. Gli adulti predano piccoli artropodi terrestri ed in inverno integrano la dieta con i semi delle piante erbacee. I pulcini vengono alimentati principalmente con ditteri e loro larve. Fenologia: sedentaria, parzialmente migratrice. Possibili minacce e fattori di rischio Contrazione degli habitat idonei al seguito della intensificazione dell agricoltura (estese monocolture con largo impiego di macchine agricole e pesticidi al fine di incrementare la produttività). Evoluzione di aree abbandonate, precedentemente destinate a colture estensive e pascoli, verso inidonei stadi vegetazionali a copertura arbustiva e/o arborea. Condizioni climatiche sfavorevoli (inverni freddi) nei quartieri di svernamento. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Gestione delle aree idonee alla nidificazione ed al reperimento delle risorse trofiche nel corso della stagione riproduttiva, nonché alla sosta in periodo migratorio ed allo svernamento (mantenimento delle aree aperte l.s. e promozione/incentivazione di attività agricole tradizionali). Metodi di monitoraggio Censimento dei territori in base all ascolto del canto dei maschi territoriali (febbraio-giugno, di prima mattina o tardo pomeriggio); segnalazione nidi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Individuazione di nidi al suolo o di maschi al canto. 376

28 06 Uccelli :07 Pagina 377 Bibliografia BIJLSMA R.G. & HOBLYN R., 1997 Lullula arborea Woodlark. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: BOANO G., Tottavilla Lullula arborea. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 172. CRAMP S. (Ed.), 1988 The Birds of the Western Palearctic. Vol. V. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. LEVI D., Tottavilla Lullula arborea (Linnaeus, 1758). In Spano S., Truffi G. & Burlando B. (cur). Atlante degli uccelli svernanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 140. SPANÒ S., 1989 Tottavilla Lullula arborea. In Aa. Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 89. SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 377

29 06 Uccelli :07 Pagina 378 Nome scientifico Anthus campestris (Linnaeus, 1758) (Passeriformes Motacillidae) Nome comune Calandro Livello di protezione La specie è inserita nell allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). SPEC 3 stato di conservazione V. Identificazione Passeriforme di modeste dimensioni (lunghezza totale 16,5 cm, peso g), ricorda per struttura e profilo una ballerina (gen. Motacilla): corpo affusolato con coda, becco e zampe piuttosto lunghi. Presenta una colorazione pressoché uniforme, tendente all isabellino o al sabbia, quasi senza macchie più scure. Parti superiori brunastre, con colorazione un po più scura sulle copritrici maggiori e sulle remiganti; parti inferiori chiare; sul capo si nota un largo sopracciglio color crema; meno evidente il mustacchio scuro, appena accennato; margini della coda chiari; becco sottile, più scuro di sopra, giallastro o carnicino di sotto; zampe rosate o giallastre. Il giovane ha un piumaggio marcatamente più scuro, con una netta macchiettatura anche nelle parti inferiori. Piuttosto solitario, si muove al suolo con rapide corse e frequenti oscillazioni della coda. Il volo è ampiamente ondulato come quello di una Motacilla. Il richiamo tipico è uno tsip forte e sonoro. Distribuzione Nidifica nella regione Paleartica nella fascia compresa tra i 30 ed i 55 nord. Sverna in Africa Subsahariana, Penisola Arabica ed India. In Italia è distribuito come nidificante su tutta la penisola e sulle isole maggiori, comprese alcune minori. Più frequente nelle regioni centro-meridionali e soprattutto in Sardegna, in quelle settentrionali è presente solo in aree xerotermiche, specialmente del settore occidentale, tipicamente dal piano fino ai m di quota. In Liguria è avvistabile, seppure non abbondante, in tutte le zone idonee alla sosta in periodo migratorio; mentre i pochi ed isolati siti di nidificazione sono localizzati nel settore centrale e centro-orientale della regione. 378

30 06 Uccelli :07 Pagina 379 Cenni sulla biologia della specie Habitat: incolti aridi e soleggiati, con vegetazione bassa e rada, aree ghiaiose e pietrose fino ad oltre m di quota. Alimentazione: prevalentemente insettivora, preda principalmente uova, larve, ninfe ed adulti di coleotteri, lepidotteri, ditteri ed ortotteri. Occasionale la predazione di piccoli anellidi e gasteropodi. Fenologia: migratore regolare e nidificante. Possibili minacce e fattori di rischio Intensificazione dell agricoltura, con ricorso a tecniche meccanizzate (rischio di distruzione dei nidi) ed espansione delle aree destinate a colture cerealicole a spese degli ambienti aperti marginali idonei alla specie. Diffuso utilizzo di diserbanti ed insetticidi con conseguente diminuzione della disponibilità trofica (graminacee ed insetti). Evoluzione di aree abbandonate, precedentemente destinate a colture estensive e pascoli, verso inidonei stadi vegetazionali a copertura arbustiva e/o arborea. Espansione di predatori opportunisti di uova e pulli (gabbiani, corvidi, faina, volpe). Disturbo antropico e da parte degli animali domestici (bestiame, cani e gatti vaganti) delle coppie nidificanti. Variazioni climatiche e trasformazioni ambientali sfavorevoli nei quartieri di svernamento. Interventi gestionali utili per conservare o migliorare lo status delle popolazioni locali Mantenimento degli habitat idonei alla sosta in periodo migratorio ed alla nidificazione (ambienti aperti). Controllo dei predatori. Limitazione del disturbo antropico. Metodi di monitoraggio Censimento delle coppie nidificanti in base all ascolto del canto dei maschi territoriali (maggio-giugno, di prima mattina o tardo pomeriggio); segnalazione nidi. Indicatori di presenza Presenza di habitat idonei alla nidificazione della specie. Individuazione di maschi in attività canora. 379

31 06 Uccelli :07 Pagina 380 Bibliografia BORGO E. & FIOR T., 1989 Calandro Anthus campestris. In Aa.Vv. Atlante degli uccelli nidificanti in Liguria. Regione Liguria, Genova: 95. CRAMP S. (Ed.), 1988 The Birds of the Western Palearctic. Vol. V. Oxford University Press, Oxford (UK). GALLI L. & SPANÒ S., 2004 Uccelli e Mammiferi di Liguria. Regione Liguria, Grafiche Amadeo, Imperia. NEUSCHULZ F., 1997 Anthus campestris Tawny Pipit. In Hagemeijer W.J.M. & Blair M.J. (Eds.). The EBCC Atlas of European Breeding Birds. Their Distribution and Abundance. T & AD Poyser, London: SPANO S.& TRUFFI G., 1987 Gli uccelli della Liguria occidentale. Regione Liguria, Genova. SPOSIMO P., Calandro Anthus campestris. In Meschini E. & Frugis S. (Eds.). Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 179. Autore Loris Galli, Silvio Spanò 380

32 06 Uccelli :07 Pagina 381 Nome scientifico Cinclus cinclus (Linnaeus, 1758) (Passeriformes Cinclidae) Nome comune Merlo acquaiolo 381 Livello di protezione La specie è inserita nell allegato II della Convenzione di Berna. Non-SPEC stato di conservazione S. Lista Rossa nidificanti in Italia: vulnerabile. Identificazione È un piccolo passeriforme (lunghezza totale cm) con becco fine di colore bruno-nerastro. Gli adulti, in inverno, hanno fronte, vertice e nuca marrone scuro; parti superiori delle ali e del dorso color ardesia; mento, gola e parte superiore del petto bianchi; parte inferiore del petto e ventre castani. In estate, per abrasione, la colorazione delle diverse parti del piumaggio diviene più smorta. I giovani sono più chiari e le parti ventrali risultano di colore meno uniforme. Distribuzione Specie parzialmente migratrice (tendenzialmente stanziale se si eccettuano le popolazioni più settentrionali migratrici su corto raggio) diffusa in tutte le aree idonee della regione Paleartica, fatta eccezione per la porzione più orientale della stessa (oltre i 110 di longitudine est). In Italia è presente con buona continuità di distribuzione lungo l arco alpino e negli Appennini settentrionali e centrali; probabilmente non nidificante in Sardegna, in Appennino meridionale ed in Sicilia appare generalmente poco comune. In Liguria nidifica praticamente in tutti i corsi d acqua con caratteristiche adatte; in periodo di sverno, si riscontra una distribuzione praticamente sovrapponibile all areale riproduttivo, pur con una leggera tendenza a spingersi a quote inferiori, verso tratti fluviali planiziali, laghi e bacini artificiali. Cenni sulla biologia della specie Habitat: corsi d acqua rapidi e limpidi d ambiente submontano e montano, che scorrono su rocce e sassi, con abbondanza di rapide, cascate, e sbarramenti. Nidifica nelle cavità presenti sulle sponde ripide o nei buchi di ponti ed altri manufatti. Alimentazione: carnivora: si ciba di piccoli pesci e loro uova, insetti acquatici e loro

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