L obiettivo organizza l esercitazione
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- Renata Adelina Mazza
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1 L obiettivo organizza l esercitazione FABIO LEPRI URBINO 25 MAGGIO 2012 DIRETTORE DEL CONVEGNO - ALLENATORE SQUADRE MINORI BOLOGNA FC OPERATORE DI INTEGRAZIONE POSTURALE E ENERGETICA Conoscere, studiare, fare esperienza e diventare competenti è un processo che richiede passione e tempo. La passione è elemento indispensabile per lavorare con i bambini e base ugualmente indispensabile per diventare esperti e competenti. In queste due giornate vorremmo trasmettervi un idea di lavoro che metta veramente il bambino al centro del progetto educativo e didattico. A tale riguardo infatti troppo spesso le parole rimangono, purtroppo, solo parole. L allenatore è parte integrante del progetto ed ha la responsabilità di conoscere gli strumenti, le tecniche, i metodi utili a guidare, sostenere e accompagnare la crescita del bambino attraverso il gioco-sport. I principi generali che regolano il naturale flusso di energia del bambino che gioca rappresentano l aspetto fondamentale di cui fare esperienza per stare a contatto e in relazione con il singolo bambino e il gruppo. Tale argomento non sarà l obiettivo specifico di questa relazione, ma farà comunque da sfondo a tutto il lavoro che si concentrerà invece sugli obiettivi generali e specifici delle categorie Piccoli Amici e Pulcini. L obiettivo se ben precisato, specificato e chiaro determina la corretta comprensione di un movimento e anche la corretta organizzazione di una seduta di allenamento o della esercitazione. Per fare si che ciò si realizzi è necessario che l obiettivo abbia altre fondamentali caratteristiche. Deve essere realistico, flessibile e formulato in termini positivi. Da quanto detto si evince l importanza di conoscere a fondo la materia di studio per non rischiare di mancare il bersaglio. L allenatore deve conoscere gli Obiettivi Generali e Specifici del gioco calcio al fine di poter programmare e organizzare unità didattiche efficaci. La specificità delle proposte non deve togliere al gioco la sua caratteristica principale: il divertimento. Attraverso il gioco il bambino apprende. Il gioco come scuola e non scuola di calcio. Il calcio non può essere insegnato come le materie scolastiche. Il calcio va prima di tutto giocato perché questo è ciò che ogni bambino desidera più di ogni altra cosa. Per questo e altri motivi abbiamo bisogno di abbandonare o rivedere l approccio analitico dell insegnamento a favore di un approccio che favorisca l aspetto globale (bambino che gioca). L abilità dell allenatore starà nel proporre situazioni ed esercitazioni che, mantenendo le caratteristiche principali del gioco, lascino spazio alla possibilità di lavorare anche obiettivi più specifici. Le partite a obiettivo, i giochi a due, tre e quattro stazioni, i giochi amplificati e semplificati sono strumenti che ci permettono di rendere più semplice la complessità del gioco al il fine di lavorare ad obiettivi specifici senza interrompere il naturale flusso di energia. Fabio Lepri
2 Appendice 1: I nove Principi di base Fabio Lepri 25 MAGGIO 2012 La Scuola Calcio può diventare un ambiente che faciliti il naturale flusso di energia dei bambini. I principi da cui partire per provare a determinare questa condizione sono: Sicurezza: un ambiente dove il bambino si senta protetto e sicuro. Un posto dove andare al di fuori della scuola e della famiglia per giocare senza giudizio e aspettative.!!!!! Ricettività: la Scuola Calcio deve essere improntata per permettere al bambino di ricevere ciò di cui ha bisogno: la possibilità di avere spazi, materiali, amici, persone che lo sostengano nel suo prendere tempo e spazio per il gioco. Espressività: la possibilità di esprimere sé stesso, di sperimentare, di scaricare le proprie energie positivamente. Avere tempo e spazio per l espressività ed il sostegno adeguato per manifestarla.! Libertà: Solo se esistono le condizioni precedenti, il bambino è in grado di giocare liberamente. Muoversi senza limiti e limitazioni, ma all interno di una situazione di sicurezza e di contenimento che gli permetta di scoprire, sperimentare e modificare i propri comportamenti. Passione: Le quattro fasi precedenti sono la basi naturali che permettono al bambino di scoprire il piacere di giocare. Tale scoperta è eccitazione, passione e si trova ad un livello di energia superiore rispetto alla libertà. Anche in questa fase il bambino va sostenuto nello scoprire le proprie passioni, senza pretesa di risultato o altre aspettative di noi adulti. Creatività: La creatività è figlia della passione e della libertà. Se il bambino trova le condizioni per potersi muovere attraverso tutte le fasi precedenti fino al giocare appassionato, sicuramente sarà nella condizione esprimere la propria creatività. Intesa come la capacità di trovare soluzioni personali nell affrontare situazioni di gioco. Gioia: quando attraverso il gioco il bambino sperimenta e vive le sensazioni di cui sopra, sarà in grado di giocare con gioia e grazie a ciò di protrarre il suo giocare senza tempo. Maturità: la fase che segue la gioia di giocare e che si determina quando il bambino passa attraverso le fasi precedenti. Non la considero come il risultato di un percorso, quanto piuttosto la sensazione che precede il sentirsi soddisfatti. Soddisfazione: la sensazione di avere raggiunto un risultato e il rilassamento, il riposo e la sicurezza che prepara il campo a nuovi momenti. L allenamento, il gioco è il processo attraverso il quale si aiuta la persona o un gruppo di persone a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità. Essere se stesso. L allenatore è il veicolo di questo processo.
3 Appendice 2: Gli obiettivi della categoria Piccoli Amici 3 anno OBIETTIVI GENERALI 1-AREA ABILITA' TECNICHE BASE 2-AREA ABILITA' TECNICA APPLICATA = TATTICA INDIVIDUALE 3-AREA ABILITA' TATTICHE 4-AREA FISICO - MOTORIA 5-AREA EMOTIVO - AFFETTIVA 6-AREA COGNITIVA OBIETTIVI SPECIFICI 1 - AREA ABILITA' TECNICHE BASE 2 - AREA ABILITA' TECNICA APPLICATA TATTICA INDIVIDUALE A-TECNICA DI BASE 1-DOMINIO DELLA PALLA A-macinamento laterale-frontale B-sensibilizzazione con palla coscia, collo-piede, testa C-palleggi da fermo e in movimento 2-CALCIARE IL PALLONE A-apprendimento delle traiettorie e direzioni: radente, tesa, mezza altezza e alta B-interno piede C-interno collo piede D-esterno collo E-collo piede F-altri tipi di calcio: colpo di tacco - punta - controbalzo (drop) G-calciare al volo H-calciare palloni in movimento e da fermo I-calciare con entrambi i piedi 3-GUIDA DELLA PALLA A-guidare la palla utilizzando tutte le superfici anatomiche del piede est, int, collo, suola, punta B-guidare la palla con entrambi i piedi C-guida della palla con cambi di direzione D-guida della palla in velocità E-guida della palla con variazioni di ritmo 4-RICEZIONE: STOP E CONTROLLO A-ricevere la palla utilizzando tutte le parti anatomiche dei piedi e del corpo B-ricezione di interno piede C-ricezione sotto la pianta del piede (suola) D-ricezione di interno collo piede E-ricezione di esterno collo piede F-ricezione con il dorso del piede G-ricezione di coscia H-ricezione di petto I-ricezione di addome L-ricezione di testa M-ricezione di stinchi N-stop sul posto O-stop a seguire orientato in relazione a obiettivi e gesto tecnico successivo P-scegliere il tipo di stop in relazione a traiettoria e direzione del pallone e/o avversario Q-saper valutare traiettoria, distanza, velocità e punto di caduta del pallone 5-RIMESSA LATERALE A-lancio con gambe in divaricata laterale B-lancio con gambe in divaricata antero-posteriore C-perfezionamento e consolidamento 6-COLPO DI TESTA A-frontale B-parietale C-all'indietro 7-CONTRASTO TACKLE A-frontale B-laterale C-da dietro D-scivolato E-con la spalla 8-TECNICA DEL PORTIERE A-INDIVIDUALI OFFENSIVE 1-SMARCAMENTO A-concetto zona "luce" zona "ombra" B-concetto sostegno - appoggio C-sovrapposizione D-movimenti d'inganno (finte) con improvvisi cambi di direzione E-corse in deviazione F-corse in diagonale G-tagli interni H-tagli esterni
4 I-incroci L-contromovimenti 2-CONTROLLO E DIFESA DELLA PALLA 3-PASSAGGIO A-passaggio con le varie parti anatomiche del piede B-passaggio in profondità (in verticale) C-passaggio corto D-passaggio lungo E-passaggio diagonale F-passaggio all'indietro G-passaggio rasoterra H-dai e vai - dai e segui I-passaggio a muro L-passaggio orrizzontale M-cross N-utilizzo di entrambi i piedi, soprattutto il piede debole 4-FINTA E DRIBBLING A-tutti i vari tipi di finte e dribbling B-concetto di movimento d'inganno e movimento intenzionale 5-TIRO IN PORTA A-tiro di precisione B-tiro di potenza C-tiro al volo D-tiro da fermo e in movimento E-tiro da diverse posizioni: da lunga distanza, da media distanza, da breve distanza F-tiro con capacità di indirizzare la palla nei vari settori della porta 6-PROVARE A RISOLVERE UNA SITUAZIONE DI 1 VS 1 B-INDIVIDUALI DIFENSIVE 1-PRESA DI POSIZIONE A-concetto di frapporsi fra il proprio avversario e la porta B-momento corretto di presa posizione, concetto di zona pericolosa 2-CONTROLLO E MARCAMENTO DELL'AVVERSARIO A-concetti marcamento "a uomo" "a zona" B-distanza dall'avversario 3-INTERCETTAMENTO E ANTICIPO A-concetto intercettamento e anticipo 4-CONTRASTO A-contrasto diretto frontale B-contrasto diretto laterale C-contrasto diretto scivolato D-contrasto indiretto 5-DIFESA DELLA PORTA A-concetto di bisettrice con vertice palla e linee che da questa raggiungono i pali della porta B-concetto di non girarsi davanti al portatore di palla 6-LE SITUAZIONI DI GIOCO, DIFESA ED OCCUPAZIONE DELLO SPAZIO 7-PROVARE A RISOLVERE UNA SITUAZIONE DI 1 VS AREA ABILITA' TATTICA A-TATTICA COLLETTIVA / TATTICA APPLICATA IN FASE DI POSSESSO PALLA 1-PRINCIPI TATTICI A-scaglionamento es:sostegno e accerchiamento del giocatore in possesso B-penetrazione, verticalizzazione C-ampiezza del fronte d'attacco D-mobilità E-imprevedibilità 2-SVILUPPI PRINCIPI TATTICI IN FASE DI POSSESSO PALLA A-sovrapposizione B-corse in diagonale C-movimenti ad incrocio corto lungo D-sostegno/appoggio e accerchiamento al giocatore in possesso palla E-passaggio a muro 1/2 F-passaggi all'indietro G-corse di deviazione H-superiorità numerica I-gioco dalla parte cieca L-gioco in battuta M-blocco N-velo ed esca O-variazione del ritmo di gioco P-mantenimento del possesso palla 3-SAPER RISOLVERE SITUAZIONI DI GIOCO SEMPLICI 4-PROVARE A RISOLVERE SITUAZIONI DI GIOCO COMPLESSE B-TATTICA COLLETTIVA / TATTICA APPLICATA IN FASE DI NON POSSESSO PALLA 1-PRINCIPI TATTICI A-scaglionamento difensivo B-azione ritardatrice C-concentrazione in zona palla D-equilibrio difensivo E-controllo e cautela difensiva 2-SVILUPPI PRINCIPI TATTICI IN FASE DI NON POSSESSO
5 A-pressione B-pressing C-fuorigioco D-elastico difensivo raddoppi 3-DIDATTICA DIFESA A ZONA 4-SPIEGAZIONE E DIFFERENZE DIFESA A UOMO E DIFESA A ZONA 5-SAPER RISOLVERE SITUAZIONI DI GIOCO SEMPLICI (1VSP - 1VS1-1VS1+P - 2VS1-2VS1+P) 6-PROVARE A RISOLVERE SITUAZIONI DI GIOCO COMPLESSE (3VS1-3VS1+P - 3VS2-2VS2+P - 3VS3) 4 - AREA FISICO-MOTORIA A-CAPACITA' CONDIZIONALI 1-VELOCITA' - RAPIDITA' 2-FORZA A-veloce B-resistente C-massimale 3-RESISTENZA 4-MOBILITA' ARTICOLARE B-CAPACITA' COORDINATIVE 1-CAPACITA' COORDINATIVE GENERALI (Meinel) A-capacità di apprendimento motorio B-capacità di controllo motorio C-capacità di adattamento dei movimenti 2-CAPACITA' COORDINATIVE SPECIALI (Blume) A-capacità di combinazione dei movimenti B-capacità di orientamento C-capacità di differenziazione D-capacità di equilibrio E-capacità di reazione F-capacità di adattamento e trasformazione G-capacità di ritmo H-fantasia motoria 3-DESTREZZA 4-SCHEMI MOTORI DI BASE A-rotolare, strisciare, arrampicare B-esercitare lo stato di equilibrio C-camminare D-correre E-saltare F-lanciare (afferrare-rilasciare) 5 - AREA EMOTIVO/AFFETTIVA 6 - AREA CAPACITA' COGNITIVE A-VALORI 1-autostima 2-rapporto con i compagni 3-rispetto dell'avversario 4-spirito di sacrificio B-CONOSCENZA E RISPETTO DELLE REGOLE DEL GIOCO C-CONOSCENZA E RISPETTO DELLE REGOLE COMPORTAMENTALI D-AUTOCONTROLLO E-SICUREZZA F-COLLABORAZIONE CON I COMPAGNI G-ADATTAMENTO ALLE ESIGENZE DELLA SQUADRA H-GESTIONE DELLA SCONFITTA E DELLA VITTORIA I-RAPPORTO CON LA FIGURA DELL'ARBITRO L-RISPETTO E RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DEL TECNICO EDUCATORE M-ATTENZIONE INTERESSE N-VOGLIA DI MIGLIORARSI O-RENDIMENTO SCOLASTICO P-CREATIVITA' Q-INIZIATIVA R-DIVERTIMENTO S-COMUNICAZIONE 1-verbale 2-non verbale A-CAPACITA' DI COMPRENSIONE B-CAPACITA' DI LETTURA DELLA SITUAZIONE 1-velocità di decisione C-CAPACITA' DI REAZIONE A STIMOLI DIVERSI D-AMPIEZZA DEL CAMPO VISIVO E-CAPACITA' DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
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