In un azienda Profit di un certo tipo il Sistema è verosimilmente più chiuso

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1 LA TRASPARENZA DELLE SCELTE E LA LORO COMUNICAZIONE AGLI INTERLOCUTORI INTERNI ED ESTERNI: LO SVILUPPO DELLA CULTURA DELL ACCOUNTABILITY Prof.ssa Chiara Mio 21 settembre 2009

2 GRADI DI APERTURA DEL SISTEMA AZIENDA Le aziende sono osservabili come sistemi sociali aperti: gli obiettivi ed i parametri di riferimento non sono imposti dall esterno ma sono variabili determinate dalle persone che compongono l Istituto (seppure in relazione alle circostanze d ambiente)* Tuttavia: In un azienda Profit di un certo tipo il Sistema è verosimilmente più chiuso In un azienda Non Profit il Sistema è necessariamente più aperto (maggiore incidenza di altri soggetti diversi dai proprietari) * G. Airoldi, G. Brunetti, V. Coda 2

3 GLI STAKEHOLDER Stakeholder primari o stakeholder in senso stretto: individui e gruppi ben identificabili da cui l impresa dipende per la sua sopravvivenza: azionisti, dipendenti, clienti, fornitori, e agenzie governative chiave. In senso più ampio, stakeholder è ogni individuo ben identificabile che può influenzare o essere influenzato dall attività dell organizzazione in termini di prodotti, politiche e processi lavorativi. In questo più ampio significato, gruppi di interesse pubblico, movimenti di protesta, comunità locali, enti di governo, associazioni imprenditoriali, concorrenti, sindacati e la stampa, sono tutti da considerare stakeholder. E. R. Freeman 3

4 GLI STAKEHOLDER Stakeholder primari: i soggetti senza la cui continua partecipazione l impresa non può sopravvivere come complesso funzionale, tipicamente gli azionisti, gli investitori, i dipendenti, i clienti ed i fornitori, insieme a quello che può essere definito il gruppo degli stakeholder pubblici, e cioè governi e comunità che forniscono le infrastrutture, i mercati, le leggi e i regolamenti Stakeholder secondari: tutti coloro che esercitano una influenza sull impresa, ma che non sono impegnati in transazioni con essa e che non sono essenziali per la sua sopravvivenza. M. Clarkson 4

5 GLI STAKEHOLDER Identificazione degli stakeholder: elemento di criticità per qualsiasi organizzazione che si proponga di attivare un percorso di crescita ispirato alle logiche della social responsibility NON E SOLO UNA QUESTIONE FORMALE L ottica con la quale si procede nella mappatura degli stakeholder deve poi trovare un coerente recepimento nelle politiche, nelle decisioni e nelle azioni, NON porsi quale lettura, fine a se stessa, più o meno analitica del contesto di riferimento. 5

6 ESEMPIO: UNIVERSITÀ DELL INSUBRIA 6

7 GLI STAKEHOLDER Elementi di criticità: esigenze e orientamento diverso dei vari stakeholder Esigenze differenti e spesso contrastanti dei portatori di interessi identificati dall Università Limitatezza delle risorse a disposizione (ulteriore elemento di amplificazione della contrapposizione tra i diversi soggetti). Difficoltà di contemperamento degli interessi, sia in ragione di aspetti strutturalmente antitetici, sia a causa della scarsità di risorse disponibili 7

8 OBIETTIVI DELL AZIENDA UNIVERSITÀ L economicità è uno degli obiettivi (ancorché imprescindibile) dell azienda Università. Accanto a questo, l Università persegue obiettivi di altra natura, che non necessariamente conducono direttamente ad un ritorno economico, ad esempio: Fare cultura Fare ricerca a perdere (vs ricerca produttiva e in collaborazione / finanziata dalle imprese) 8

9 OBIETTIVI DELL AZIENDA UNIVERSITÀ: ESEMPIO Caratteri essenziali dell azione dell Università: Centralità dello studente Alta qualità Valorizzazione dell alta formazione e della ricerca scientifica Internazionalizzazione Formazione e promozione della persona Strategie e Politiche: Azioni a favore degli studenti Azioni a favore della didattica e della ricerca Azioni a favore del personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo Azioni a favore della comunità locale Università degli Studi del Sannio (BS 2008) 9

10 PROCESSI DECISIONALI E STAKEHOLDER La partecipazione dei vari stakeholder ai momenti decisionali dell Università Allo stato attuale in diversi casi gli stakeholder sono chiamati a partecipare a momenti decisionali dell Università. Ad esempio: Rappresentanti degli studenti negli organi (Senato Accademico, CdA) e nelle Commissioni di Ateneo Enti pubblici e privati, persone fisiche (es. finanziatori) nel CdA Sindacati 10

11 PROCESSI DECISIONALI: TRASPARENZA La trasparenza come virtù o necessità delle aziende/università? 11

12 ACCOUNTABILITY L accountability esprime la responsabilità informativa dell azienda medesima e sostanzia quel sistema di comunicazioni, interne ed esterne, che nella trasparenza e nel controllo d esito trovano la loro piena conformazione; Accountability da intendersi sinteticamente come esigenza del dover rendere conto dei risultati ottenuti nel caso si utilizzino risorse non proprie. A. Matacena 12

13 ACCOUNTABILITY Accountability come il dovere e la responsabilità di spiegare, giustificare, a chi ne ha diritto che cosa si sta facendo per rispettare gli impegni presi con gli interlocutori, sia sul piano economico-reddituale [ ], sia da altri punti di vista. G. Rusconi 13

14 ACCOUNTABILITY Strumenti di comunicazione obbligatori Programmazione e rendicontazione sostanzialmente rivolte a rappresentare gli aspetti economico-finanziari dell attività Al di là di iniziative volontarie del singolo ente, anche la prospettiva di accountability e gli strumenti di governo risultano modellati essenzialmente attorno a tale variabile. Strumenti di comunicazione dai contenuti sostanzialmente disallineati rispetto alle esigenze informative degli stakeholder complicano lo sviluppo di percorsi di dialogo e confronto con i portatori di interessi 14

15 ACCOUNTABILITY COME MODUS VIVENDI Nuova prospettiva di accountability La programmazione e la rendicontazione in tema di sostenibilità è costitutiva Potrebbe essere potenzialmente penalizzante soprattutto per i portatori di interessi - lasciare alla sola sensibilità e discrezionalità dell organo volitivo e dell organo di governo dell ente l eventuale decisione di attivarsi in tal senso Sarebbe opportuna una forte iniziativa politica, affiancata da una di carattere culturale, per introdurre l obbligo, affermando al contempo la valenza e l opportunità, di una programmazione e 15 rendicontazione in ottica di sostenibilità per l Università

16 DIVERSE TIPOLOGIE DI REPORT Report sociali Report ambientali Report socio-ambientali Report di sostenibilità La scelta di uno o dell'altro dipende da decisioni tattiche aziendali Sicuramente la prospettiva più completa è quella della SOSTENIBILITÀ 16

17 REPORT DI SOSTENIBILITÀ La politica ambientale, sociale ed economica dell azienda vengono fuse insieme poiché si tratta di una responsabilità aziendale complessiva (GRI Global Reporting Initiative) politica sociale politica economica politica ambientale Anche dall analisi del report di SOSTENIBILITA si può comprendere qual è l atteggiamento dell azienda in ottica di CSR 17

18 REPORT DI SOSTENIBILITÀ FUNZIONI COMPLEMENTARI Informativa Public relation e consenso Strumento di gestione CONDIVISIONE 18

19 REPORT DI SOSTENIBILITÀ: APPROCCI REDAZIONALI (1) finalità di accountability VALUTAZIONE INTERNA VALUTAZIONE PARTECIPATA orientamento al bilancio orientamento al valore creato RENDICONTAZIONE COMUNICAZIONE finalità di comunicazione 19

20 REPORT DI SOSTENIBILITÀ: APPROCCI REDAZIONALI (2) elevata integrazione con Sistemi di Programmazione e Controllo VALUTAZIONE INTERNA VALUTAZIONE PARTECIPATA basso coinvolgimento stakeholder elevato coinvolgimento stakeholder RENDICONTAZIONE COMUNICAZIONE bassa integrazione con Sistemi di Programmazione e Controllo 20

21 VALORE AGGIUNTO: RISCONTRI EMPIRICI Nel caso di una Università pubblica, come è l Università dell Insubria, la riclassificazione delle voci contabili e la possibilità di ricostruire il prospetto di calcolo del valore aggiunto, elemento che caratterizza la rendicontazione sociale, trova alcuni limiti metodologici legati alla peculiare modalità di finanziamento delle università pubbliche oltre che al tipo di contabilità prescelto. (BS 2007, pag. 61) 21

22 VALORE AGGIUNTO: RISCONTRI EMPIRICI Università di Firenze BS 2006 pag

23 VALORE AGGIUNTO: RISCONTRI EMPIRICI Università di Bari BS 2006 pag

24 VALORE AGGIUNTO: RISCONTRI EMPIRICI Università di Bari BS 2006 pag

25 VALORE AGGIUNTO Quali i limiti e la portata informativa del Valore Aggiunto? 25

26 UNIVERSITY OF GOTHENBURG SUSTAINABILITY REPORT 2008 Contents The Vice-Chancellor s introduction pag. 3 Our values pag. 4 Our operation pag. 4 Stakeholders pag. 4 Social perspectives pag. 6 Economic perspectives pag. 9 Environmental perspectives pag. 12 Glossary pag. 32 Principles of reporting pag. 33 Production pag. 33 Contact pag

27 UNIVERSITY OF GOTHENBURG SUSTAINABILITY REPORT 2008 Social perspectives (pagg. 6-8) Age pag. 6 Male and female staff pag. 6 Sick leave pag. 6 Conditions of employment, etc. pag. 6 Staff development pag. 6 Equal opportunity pag. 6 Gender equal recruitment pag. 6 Broader recruitment and participation pag. 7 Student influence pag million SEK awarded to The National Organization for Gender Studies pag. 8 27

28 UNIVERSITY OF GOTHENBURG SUSTAINABILITY REPORT 2008 Economic perspectives (pagg. 9-11) Growth is based on innovation pag. 9 Oysters instead of automobiles? pag. 9 Future enterprise pag. 9 Investments with respect for the environment pag. 9 Resource efficiency through electronic handling of purchasing and billing pag. 10 Ethics and social requirements in procurement pag. 10 University purchasing has global effects pag. 11 SIDA cooperation for the problematics of forests and poverty pag

29 UNIVERSITY OF GOTHENBURG SUSTAINABILITY REPORT 2008 Environmental perspectives (pagg ) The results of 2008 pag. 14 More research within sustainable development pag. 15 Education with future prospects pag. 17 Open to the world pag. 18 The climate is changing pag. 19 Act with responsibility pag. 20 Safe handling of chemicals pag. 22 Professional development pag. 25 Reports from the faculties pag

30 UNIVERSITÀ DI FERRARA BILANCIO SOCIALE 2007 Indice Presentazione Sezione 1 pag. 9 Sezione 2 L Universita di Ferrara: storia, missione e identità pag. 15 Sezione 3 Il capitale intellettuale dell Ateneo pag. 23 Sezione 4 L Universita di Ferrara e la formazione pag. 50 Sezione 5 l Universita di Ferrara, la ricerca e l innovazione pag. 86 Sezione 6 L Universita di Ferrara e il territorio pag. 110 Sezione 7 L Universita di Ferrara nel contesto internazionale pag. 143 Sezione 8 L Universita di Ferrara e l ambiente pag

31 UNIVERSITÀ DI FERRARA BILANCIO SOCIALE 2007 Indice Sezione 9 L Universita di Ferrara e il patrimonio culturale pag. 179 Sezione 10 L Universita di Ferrara e la salute pag. 195 Sezione 11 L Universita di Ferrara e il suo capitale umano pag. 204 Comunicazione agli stakeholder sul bilancio sociale 2007 pag. 227 Ulteriori indicatori pag. 249 Commenti al bilancio sociale pag

32 L identità UNIVERSITÀ DI FIRENZE BILANCIO SOCIALE 2006 Indice La Storia pag. 6 Mission e linee di sviluppo pag. 10 La struttura organizzativa pag. 14 Il sistema delle relazioni pag. 18 Risorse e risultati La ricerca pag. 20 La didattica pag. 26 Le attività in campo biomedico e sanitario pag. 33 Il capitale umano pag

33 UNIVERSITÀ DI FIRENZE BILANCIO SOCIALE 2006 Indice Le relazioni con il territorio Premessa pag. 44 Cultura e società pag. 45 L impatto economico pag. 50 Le strutture universitarie negli ambienti urbani pag. 52 Appendice Sintesi entrate e spese 2004/2006 pag. 60 Nota metodologica pag

34 UNIVERSITÀ DI BARI BILANCIO SOCIALE 2006 Indice Presentazione del Magnifico Rettore Premessa pag. iii pag. v 1. Introduzione: il bilancio sociale delle Amministrazioni pubbliche e degli Atenei pag L identità pag Una riclassificazione dei dati di bilancio pag L attività didattica pag L attività di ricerca pag Oltre la ricerca e la didattica: i rapporti con l'esterno e le altre attività pag Primi elementi per un report ambientale dell Università di Bari pag Conclusioni e raccomandazioni pag. 105

35 UNIVERSITÀ DI CAGLIARI BILANCIO SOCIALE 2007 Indice Premessa pag. 7 Sezione I Identità pag. 9 Sezione II Didattica pag. 17 Sezione III Ricerca pag. 37 Sezione IV Rapporti col territorio pag. 53 Sezione V Servizi pag

36 UNIVERSITÀ DEL SANNIO BILANCIO SOCIALE 2008 Indice PRESENTAZIONE DEL MAGNIFICO RETTORE pag. 7 PREMESSA METODOLOGICA pag. 9 GRUPPO DI LAVORO pag. 11 SEZIONE PRIMA: Identità pag La missione pag Lo scenario e il contesto di riferimento pag Il sistema di governance e l assetto organizzativo pag Gli ambiti di intervento pag Le strategie e le politiche pag

37 UNIVERSITÀ DEL SANNIO BILANCIO SOCIALE 2008 Indice SEZIONE SECONDA: Riclassificazione dei dati contabili pag Premessa pag Analisi della struttura delle Entrate pag Analisi della struttura della Spesa pag Prospetto informativo sul patrimonio pag Indicatori finanziari pag. 53 SEZIONE TERZA: Relazione sociale pag Premessa pag Le aree di intervento e gli stakeholder interessati pag

38 UNIVERSITÀ DEL SANNIO BILANCIO SOCIALE 2008 Indice 3.3 Gli indicatori pag Indicatori Monetari pag Indicatori Non Monetari pag Giudizio ed opinioni degli stakeholder pag La valutazione da parte degli studenti pag La valutazione da parte dei docenti pag La valutazione da parte del personale tecnico-amministrativo pag La valutazione da parte delle Istituzioni pag La valutazione da parte dei fornitori pag Dichiarazione dell università e miglioramento 38 del Bilancio Sociale pag. 77

39 UNIVERSITÀ DELL INSUBRIA BILANCIO SOCIALE 2007 Indice LETTERE DI PRESENTAZIONE LETTERA DEL RETTORE pag PREMESSA METODOLOGICA pag IDENTITÀ pag Il profilo storico dell Ateneo pag Missione e Valori pag Il contesto di riferimento pag Linee strategiche e ambiti operativi pag I nostri Stakeholder pag

40 UNIVERSITÀ DELL INSUBRIA BILANCIO SOCIALE 2007 Indice 3. GOVERNO, ORGANIZZAZIONE E RISORSE pag La struttura ed il sistema di governo pag L organizzazione funzionale ed operativa dell Ateneo pag Le nostre risorse pag Le risorse umane pag Le risorse tecniche pag Le risorse finanziarie pag

41 UNIVERSITÀ DELL INSUBRIA BILANCIO SOCIALE 2007 Indice 4. ATTIVITÀ E RISULTATI pag Ricerca pag Didattica pag Servizi agli studenti pag Ateneo e territorio pag OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO pag LA GRIGLIA DEGLI INDICA TORI DEL BILANCIO SOCIALE pag IL QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE pag

42 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - BILANCIO SOCIALE 2004 Indice Uno strumento di dialogo pag La parte e il tutto: un bilancio di settore per la Scuola Normale pag. 11 L ambito di rendicontazione e la Scuola pag. 12 Perché un bilancio di settore pag. 15 Note e riferimenti pag Raccontarsi e a chi: individuazione e definizione dei detentori di interesse pag. 17 Note e riferimenti pag

43 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - BILANCIO SOCIALE 2004 Indice 3. Orientamento universitario pag. 21 Risorse e mezzi dedicati (input) pag. 22 Risultati finali e intermedi (output) pag. 25 Ricadute sociali (outcome) pag. 27 Valutazione degli stakeholder pag. 28 Conclusioni e obiettivi pag

44 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - BILANCIO SOCIALE 2004 Indice 4. Alta formazione/formazione continua pag. 31 Risorse e mezzi dedicati (input) pag. 32 Risultati finali e intermedi (output) pag. 34 Ricadute sociali (outcome) pag. 35 Valutazione degli stakeholder pag. 36 Conclusioni e obiettivi pag. 36 Note e riferimenti pag

45 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - BILANCIO SOCIALE 2004 Indice 5. Formazione professionalizzante (tirocini/stage) pag. 39 Risorse e mezzi dedicati (input) pag. 40 Risultati finali e intermedi (output) pag. 41 Ricadute sociali (outcome) pag. 45 Valutazione degli stakeholder pag. 46 Conclusioni e obiettivi pag. 47 Note e riferimenti pag

46 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA - BILANCIO SOCIALE 2004 Indice 6. Nota metodologica pag. 49 Il gruppo di lavoro pag. 50 Il modello di riferimento pag. 50 L individuazione degli stakeholder pag. 51 I criteri di rendicontazione pag. 51 I dati pag. 52 Benchmarking pag. 53 Note e riferimenti pag. 54 Questionario di partecipazione pag. 55 Certificazione DNV pag

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