Le funzioni dell impresa e le teorie sulle finalità imprenditoriali. Tecnica Industriale e Commerciale 2009/2010
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- Chiara Morini
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1 Le funzioni dell impresa e le teorie sulle finalità imprenditoriali
2 L evoluzione della teoria dell impresa: teoria degli stakeholder e teoria dell agenzia
3 Gli interlocutori dell impresa: gli stakeholder Gruppi politici Proprietari Istituzioni finanziarie Governo Gruppi di opinione Fornitori IMPRESA Clienti Concorrenti Associaz. di consumat. Associaz. di categoria Dipendenti Sindacati
4 Stakeholder primari e secondari Stakeholder secondari COMUNITA LOCALE GRUPPI DI OPINIONE Stakeholder primari Concorrenti MEDIA Dipendenti IMPRESA GRUPPI DI CONSUMATORI Clienti GRUPPI AMBIENTALISTI Fornitori SOCIETA CIVILE SINDACATI
5 La visione sociale dell impresa Un impresa non può più essere vista come un iniziativa imprenditoriale il cui scopo è soltanto la finalità economica dell investitore proprietario, ma deve essere considerata come un sistema da guidare in funzione di un giusto equilibrio tra obiettivi economici (e, cioè, la ricchezza creata) e responsabilità sociali Stakeholder è ogni individuo o gruppo (interlocutore) che influenza o è influenzato dalle finalità perseguite dall impresa (Freeman, 1984)
6 Approccio manageriale alla Teoria degli Stakeholdrs Chi sono i portatori d interesse dell impresa? Che interesse hanno i diversi stakeholders nell impresa? Alcuni interessi sono comuni a più stakeholders? Che responsabilità ha l impresa verso di loro? Quali opportunità o sfide provengono dagli stakeholders? Quali politiche adottare per gestire i diversi portatori d interesse?
7 Per capire il grado d influenza che gli stakeholders possono esercitare sulla gestione occorre individuarne: 1. Il potere alla luce del ruolo ricoperto (es. proprietari vs. i dipendenti) 2. La legittimazione a rappresentare e difendere determinati interessi (es. i sindacati vs. le associazioni dei consumatori) 3. L attualità dell interesse difeso e urgenza di ottenere una risposta dall impresa (es. i clienti vs. i fornitori) NB: gli stakeholder e gli interessi di cui sono portatori possono variare nel tempo rendendo necessario monitorare l evoluzione dei rapporti fra l impresa ed i portatori d interesse
8 Individuazione e classificazione degli stakeholder aziendali Gli interlocutori aziendali possono essere classificati in quattro gruppi sulla base delle seguenti variabili: A possibilità di collaborazione: Alta vs Bassa B possibilità di minaccia: Alta vs Bassa 4 categorie Tenendo conto del peso rivestito e della propensione dei vari stakeholders nei confronti dell impresa si può decidere di perseguire politiche di coinvolgimento, di collaborazione, di difesa o di monitoraggio
9 Tipologia di rapporti strategici con gli stakeholder Possibilità di minacce per l impresa provenienti dallo stakeholder ALTE BASSE STAKEHOLDER NON ORIENTATO STAKEHOLDER AMICHEVOLE Possibilità di collaborazione con l impresa da parte dello stakeholder ALTA BASSA Strategia: COLLABORAZIONE STAKEHOLDER AVVERSARIO Strategia: Strategia: COINVOLGIMENTO STAKEHOLDER MARGINALE Strategia: DIFESA MONITORAGGIO
10 Teoria degli stakeholder Nella teoria degli stakeholders il ruolo centrale rimane sempre quello dell imprenditore (stockholder): gestisce il rapporto con tutti gli interlocutori (primari e secondari) e crea/mantiene l equilibrio generale che consente all impresa di continuare a produrre e distribuire ricchezza Il punto problematico nella teoria degli stakeholder concerne il ruolo della proprietà
11 Il ruolo della proprietà Caso N 1: La proprietà detiene il governo dell impresa: l imprenditore-capitalista cura il rapporto con gli stakeholders e non figura tra questi. Caso N 2: La proprietà investe nell impresa, il management la governa: l imprenditore è rappresentato dal management ma la proprietà risulta il principale stakeholder Teoria dell agenzia (Berle e Means, 1932)
12 Stakeholder primari e secondari Stakeholder secondari COMUNITA LOCALE GRUPPI DI OPINIONE Stakeholder primari Fornitori MEDIA Proprietari IMPRESA GRUPPI DI CONSUMATORI Clienti GRUPPI AMBIENTALISTI Dipendenti Concorrenti SOCIETA CIVILE SINDACATI
13 Teoria dell agenzia Il rapporto di agenzia si ha quando un soggetto (agente) svolge un attività nell interesse di un altro soggetto (principale). L agente si caratterizza per: - discrezionalità nelle scelte - maggiori informazioni (asimmetria informativa) e controllo dei sistemi informativi d impresa - remunerazione che non dipende, in tutto o in parte, dal risultato (es. manager) Il problema d agenzia consiste nel fatto che l agente sfrutti la discrezionalità per perseguire i propri interessi, l asimmetria informativa per celarli, e contare sul diritto ad essere remunerato anche in caso di risultato negativo. Jensen e Meckling (1976) introducono il concetto di costi di agenzia.
14 Teoria dell agenzia Esiste il problema del monitoraggio degli agenti da parte del principale. Per questo nasce la Corporate Governance: Sistema di norme e regole che disciplinano i rapporti tra proprietà e management assicurando che l impresa sia gestita nell interesse dei primi.
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