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- Romolo Natali
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1 MERCATI PETROLIFERI 8 agosto Anno 8 numero chiuso alle ore 19:20 di L EDITORIALE Nuovo QE, stesso impegno Era il 10 novembre del 2005 quando... di Stefano Delli Colli Faremo informazione obiettiva. Come d obbligo. Non rinunciando tuttavia a prendere posizione quando, come nella difesa della liberalizzazione dei mercati, ciò si renderà indispensabile. Faremo informazione il più possibile completa. Come si reclama, giustamente, per tenere il passo premiante con l attualità. Non ci nascondiamo il desiderio di divenire sicuro e L INTERVENTO segue a pag. 6 Presente e futuro fino al MW di elemens e EPF Energy Spesso sentiamo dire che di idroelettrico in Italia non se ne farà più. Curiosa affermazione, almeno a guardare il testo del nuovo decreto Fer che fissa un tetto di 70 MW/ annui di potenza massima incentivabile. E il legislatore ad aver preso un abbaglio o si tratta di rivedere il pregiudizio di alcuni? E noto che la tecnologia idroelettrica è la più matura tra le fonti rinnovabili, tuttavia troppo spesso viene immaginata su una pellicola in bianco segue a pag. 9 QUINTO CONTO ENERGIA Il Gse ha aggiornato il contatore fotovoltaico con gli impianti che godono delle nuove tariffe. Sono 386 gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio dal 27 agosto (data di partenza del Quinto conto energia) ad oggi e che godono pertanto delle nuove tariffe incentivanti per una potenza complessiva di 2,175 MW e un costo annuo di euro. Lo si apprende dal contatore FV del Gse aggiornato con i dati relativi al nuovo sistema di sostegno. PREZZI CARBURANTI Eni guida Segnale atteso su benzina e diesel, ma ci sono anche Q8 e TotalErg Atteso da diversi giorni a fronte di quotazioni internazionali cedenti (sebbene in leggera ripresa nel fine settimana), arriva finalmente il segnale forte di ribasso dell Eni al quale hanno fatto subito seguito alcune compagnie. Il market leader ha infatti messo mano ai propri prezzi raccomandati con 2,5 cent euro/litro in meno sulla benzina e 0,5 sul diesel (mentre sale di 1 cent il gpl). a pag.. 4 AMBIENTE a pag % gli incassi da accise e Iva. E i consumi continuano a scendere. pag. 6 In evidenza su : MERCATO GAS AUTORITÀ ENERGIA Morosità e default gas Dco sul rischio credito. Ok a procedure fornitore transitorio di trasporto pag. 2 CRISI & ENERGIA Una fredda In calo la domanda: -1,9% energia elettrica, -2,1% il gas. Prodotti oil a -8,6% Tenaris, titolo non attrae pag. 7 ENERGIA A PIAZZA AFFARI Dati in crescita ma la quotazione ha scarso upside. Il rating è hold. pag. 8 Istat, +11,5% l export di energia PAG. 2 Wti e Brent: torna la quiete PAG. 3 Ortis: paghiamo anni di protezionismo PAG. 6 PAG. 9 PAG. 10 PAG. 10
2 ATTUALITÀ 17 settembre 2012 Autorità su morosità e default gas Dco sul rischio di credito. Ok a procedure per selezionare il fornitore transitorio di trasporto Due interventi dell Autorità per l Energia a tutela degli operatori dell elettricità e del gas. Nel primo caso, il Regolatore ha pubblicato un documento di consultazione (disponibile sul sito di QE) per la revisione dei meccanismi di contenimento del rischio di credito e di riconoscimento degli oneri legati alla morosità per le aziende che operano in regime di maggior tutela. Il trattamento differenziato rispetto agli operatori del mercato libero, spiega il Dco, è dovuto al fatto che questi ultimi hanno più strumenti a disposizione per valutare il rischio creditizio di un cliente in fase di acquisizione e per interrompere il rapporto in caso di morosità. Strumenti limitati invece dal carattere di obbligatorietà che caratterizza il servizio di maggior tutela. L Autorità propone quindi una serie di misure per aumentare l entità del deposito cauzionale e per introdurre un sistema di unpaid ratio (tasso di mancato pagamento delle fatture da parte dei clienti finali in un determinato periodo temporale) come base per il riconoscimento degli oneri legati alla morosità, con meccanismi di differenziazione geografica e di aggiornamento pluriennale. Per le osservazioni il termine è fissato al 31 dicembre Passando al servizio di default gas (QE 6/8), il Regolatore ha approvato misure urgenti (delibera 363/2012/R/gas, disponibile sul sito di QE) per l individuazione dei fornitori transitori con effetto dal primo giorno gas di ottobre E stata inoltre varata una specifica disciplina di costituzione in mora applicabile ai clienti in servizio di default, unitamente alla possibilità per Snam di richiedere un apposita garanzia agli utenti della distribuzione. L Autorità ha quindi approvato la proposta di aggiornamento al Codice di rete presentata da Snam con lettera 10 Ad agosto scambiati 4,76 m.di mc Di nuovo sotto la soglia dei 5 miliardi di metri cubi il trading di gas al Psv. Ad agosto, infatti, i volumi scambiati sulla piattaforma di Snam sono infatti ammontati a 4.764,3 milioni di mc, registrando una contrazione dell 11,6% rispetto ai 5.391,7 m.ni di mc del mese precedente ma, allo stesso tempo, una crescita del 5,8% nei confronti dei m.ni di mc di agosto Nei primi 11 mesi dell anno termico , gli scambi al Psv sono risultati pari a m.ni di mc, contro i ,2 m.ni di mc dell analogo periodo del precedente anno termico (+23,6%). In aumento ad agosto le transazioni (17.648), mentre il tasso Churn (volumi scambiati/volumi fisici) sale a 3,2 ma con volumi fisici in flessione sotto quota 1,5 m.di di mc. Istat, +11,5% l export di energia -2,4% l import. I dati di luglio A luglio le esportazioni italiane sono cresciute del 4,3% su base annua, mentre le importazioni sono diminuite dello stesso importo. Il saldo è stato positivo per milioni di euro. È quanto emerge dal rapporto Istat sul commercio con l estero. Quanto all energia, le esportazioni sono salite dell 11,5%, mentre l import è sceso del 2,4%. Il saldo è stato negativo per circa 4,8 miliardi di euro. Nei sette mesi export +17,8%, import +8,6%, disavanzo pari a circa 37,5 miliardi di euro. LA GIORNATA GAS Andamento immissioni Importazioni Totale Prod. NazionaleS istemi di stoccaggio lun 10 mar 11 mer 12g io 13 ven 14 sab 15 dom 16 Totale Totale riconsegne Snam Industriale Termoelettrico Impianti di distribuzione Andamento prelievi Reti di terzi e consumi di sistema lun 10 mar 11 mer 12g io 13 ven 14 sab 15 dom 16 Fonte: QE su dati Snam Rete Gas I dati puntuali del weekend sono disponibili sul sito di QE Autorità e Antitrust Protocollo d intesa per collaborazioni, gruppi di lavoro, una serie di iniziative comuni Autorità per l Energia e Antitrust uniscono le forze per garantire in modo sempre più efficace il funzionamento dei mercati e la tutela dei consumatori. Il Protocollo d intesa, anticipato alcuni mesi fa (QE 26/6), è stato approvato dai Collegi e firmato a Roma dai rispettivi presidenti Giovanni Pitruzzella (Antitrust) e Guido Bortoni (Aeeg). In attuazione delle disposizioni del decreto legislativo n. 93 del 2011 che ha recepito il cosiddetto terzo pacchetto energia, il documento mira a intensificare le attività di reciproco interesse attraverso segnalazioni, scambi di pareri e informazioni. Le due Autorità potranno avviare iniziative congiunte finalizzate alla vigilanza dei mercati, e si scambieranno periodicamente informazioni sulle linee generali di intervento, sui procedimenti avviati sia in materia di concorrenza che in materia di pratiche commerciali scorrette. A livello operativo, è prevista la costituzione di specifici gruppi di lavoro, lo scambio di documenti, dati e informazioni e lo svolgimento di incontri periodici tra gli uffici. Le due Autorità potranno inoltre definire le modalità di collaborazione necessarie per lo svolgimento di specifiche funzioni e attività. 2
3 INDICI Var. % ,14 116,66-0,21 114,87 Paniere QE Italia 116,22 1,00 1,58 Fonte: QE su dati mercato BORSA ELETTRICA ITALIA F1 F2 88,60 var. % sett. -12,25 Media Piena Vuota 78,78 84,25 var. % sett. -6,28-5,06-10,65 Domanda Sistema Italia ,56 Ora max Fonte: elaborazione QE su datigme Base Load Peak ,11 Ipex 75,88 Fonte: QE su dati mercato h set 12 ott 12 ITEC 88,06 87,60 ITEC12 68,26 67,72 Fonte: Ref-e 25,82 0,74 25,64 0,75 25,76 0,61 25,74 Fonte: QE su dati mercato 7,45-4,61 Eex -4,78 Fonte: QE su dati mercato Eni 18,51 18,7 Enel Snam Terna A2A 0,47 0,47 5 Saras 1,02 1,04 Hera Iren 0,55 0,55 Erg Fonte: QE su dati Bce 1,26 1,26 Fonte: QE su dati Borsa Italiana CheckUp Prezzi QE è lo strumento più innovativo per utenti e media che hanno necessità di comprendere il trend dei prezzi praticati sui carburanti. Quotidiano Energia, in collaborazione con Oil & Energy Consulting, fornisce il monitoraggio e la sintesi dei prezzi dei carburanti praticati sul territorio dalle grandi Compagnie e anche dagli impianti definiti no logo, prezzi che subiscono quotidiane modifiche in funzione della competizione nelle differenti macroaree del territorio nazionale. Il servizio, disponibile solo su abbonamento, permette di consultare e scaricare tabelle e grafici interattivi che analizzano le dinamiche di prezzo confrontate fra i competitor selezionati dall utente. Per maggiori informazioni: Tel /64 o scrivi a abbonamenti@quotidianoenergia.it
4 MERCATI PETROLIFERI Segnale atteso su benzina (-2,5 cent) e diesel (-0,5), ma ci sono anche Q8 e TotalErg. In calo le no-logo. Il Servizio Check-Up Prezzi QE Atteso da diversi giorni a fronte di quotazioni internazionali cedenti (sebbene in leggera ripresa nel fine settimana), arriva finalmente il segnale forte di ribasso dell Eni al quale hanno fatto subito seguito alcune compagnie. Il market leader ha infatti messo mano ai propri prezzi raccomandati con 2,5 cent euro/litro in meno sulla benzina e 0,5 sul diesel (mentre sale di 1 cent il gpl). Stavolta, tuttavia, Eni non è risultata sola: Q8 è scesa infatti di 1 centesimo su entrambi i prodotti come pure TotalErg. Dal monitoraggio di QE risulta che anche Esso e Shell hanno effettuato ritocchi in discesa, in specie sulla verde, tuttavia differenziati in funzione di politiche locali. Scendono di conseguenza i prezzi praticati sul territorio (con le punte adesso a 2,014 euro/litro sulla benzina, 1,853 sul diesel e 0,846 sul gpl) anche se in maniera morbida a causa della minima rotazione delle scorte. No-logo in flessione accentuata specie sulla benzina. Quanto alle medie nazionali queste registrano 1,934 euro/litro sulla benzina, 1,819 sul diesel e 0,816 sul gpl. Più nel dettaglio, a livello Paese, secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check- Up Prezzi QE, il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalità servito ) va oggi dall 1,923 euro/litro di Esso all 1,934 di IP e Shell (no-logo in discesa a 1,816). Per il diesel si passa dall 1,810 euro/litro ancora di Esso all 1,819 di Shell (no-logo a 1,715). Il gpl è tra 0,798 euro/ litro ancora una volta di Esso e 0,816 di TotalErg (no-logo a quota 0,794). Prezzi medi praticati con servizio ( /l) del 17/09/2012 Wti e Brent, torna la quiete Dopo una settimana agitata I mercati petroliferi si lasciano alle spalle una settimana alquanto movimentata. Il sì tedesco al fondo salva-stati, l annuncio di nuove misure di politica monetaria da parte della Federal Reserve e gli incidenti in Libia (poi sfociati in manifestazioni di protesta contro gli Stati Uniti in diversi Paesi islamici) avevano fatto salire di oltre 2 $/b i futures su Wti e Brent. Adesso i trader sembrano voler capitalizzare i guadagni e guardano con estrema attenzione ai nuovi segnali provenienti da Stati Uniti (l indice Empire, termometro dell attività manifatturiera dello stato di New York, è al livello più basso da novembre 2010) e Cina (cresce l attesa per le prossime mosse di politica economica da parte di Pechino). Così, alle 17.30, il Wti guadagnava una manciata di centesimi riavvicinandosi a piccoli passi verso la soglia dei 100 $/b (agganciata venerdì e poi persa), mentre il Brent cedeva terreno scivolando verso 116 $/b. Livelli ben lontani ai 150 $/b auspicati dal ministro del Petrolio iraniano, Rostam Qasemi. Le quotazioni settimanali Nuovo passo in avanti Nuovo passo in avanti per le quotazioni del paniere Opec. La rivelazione del 14 settembre si apprezza infatti di circa 1,5 $/b rispetto alla chiusura precedente, oltrepassando i 113 $/b. La media del mese si attesta a 112,62 $/b, in salita di oltre 3 dollari su agosto. Il terzo trimestre viaggia a 106,09 $/b, in calo di una manciata di centesimi nei confronti del periodo aprile/giugno. Per l anno in corso, quotazione settimanale in salita di quasi tre dollari sul 2011, a quota 110,26 $/b. Russia, aumenti in vista per i dazi oil +6,4% dal 1 ottobre NAZIONALE Eni TotalErg Esso IP Q8 Shell Tamoil No logo Benzina 1,924 1,933 1,923 1,934 1,931 1,934 1,931 1,816 Diesel 1,812 1,818 1,810 1,818 1,817 1,819 1,812 1,715 Gpl 0,815 0,816 0,798 0,801 0,812 0,806 0,801 0,794 Fonte: quotidianoenergia.it (citazione obbligatoria) La tabella riporta un valore medio stimato dei prezzi praticati al pubblico di benzina, diesel e Gpl in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale. Per visionare i valori minimi e massimi dei prezzi medi nazionali, lo spaccato della situazione nelle 4 macro-aree del Paese e utilizzare la funzione dei Il servizio è disponibile in abbonamento, consultandone le condizioni sul sito. Forti rialzi in vista per i dazi sulle esportazioni petrolifere russe. Dal 1 ottobre, infatti, l imposizione fiscale sui flussi di greggio in uscita dal Paese dovrebbero aumentare del 6,4% passando dagli attuali 393,8 $/ton e 418,9 $/ton. Per i campi della Siberia orientale, del Caspio del Nord e dell Artico a tassazione agevolata la salita sarà da 191,3 a 210,1 $/ton. L incremento è da ricondurre al deciso apprezzamento del prezzo dell Urals, benchmark di riferimento per il calcolo dei dazi, tra la metà di agosto e la metà di settembre. In questo periodo, ha spiegato il numero uno del dipartimento studi e analisi del ministero delle Finanze russo, Alexander Sakovich, il greggio si è attestato in media attorno a 113,98 $/b contro i precedenti 108,25 $/b. I prodotti leggeri e i distillati medi saranno gravati da imposte pari a 276,4 $/ton (259,9 a settembre), mentre la benzina da dazi di 377 $/ton (contro gli attuali 354,4). Il meccanismo di calcolo in vigore cerca di scoraggiare la produzione di derivati pesanti, come l olio combustibile, a favore di quelli a più alto valore aggiunto. QUOTAZIONI SETTIMANALI Mese Paniere ago ago 110,82 24-ago 110,8 set set 14-set Medie mensili ago-12 set ,62 II trim ,61 III trim 2012 Media annuale ,26 Fonte: Opec 4
5 MERCATI PETROLIFERI - INTERNAZIONALE Medio Oriente in primo piano Greggi & Prodotti - a cura di Vittorio D Ermo Al traguardo di metà mese nuovi fattori si sono messi in moto per spingere al rialzo le quotazioni del greggio. Sul fronte economico europeo il via libera, anche se con alcune condizioni, della Corte Costituzionale tedesca al fondo salva-stati, ha rimosso un grosso ostacolo alla piena operatività delle misure anti speculazione predisposte dalla Banca Centrale Europea che sta continuamente rafforzando il suo ruolo. Negli Stati Uniti il capo della Federal Reserve ha deciso di intervenire a sostegno dell economia con una nuova immissione di liquidità. Queste due decisioni sono state accolte molto favorevolmente dai mercati finanziari che hanno visto consolidarsi la prospettiva di una ripresa dell economia reale incoraggiando gli acquisti di commodities energetiche e non. A questa componente si è aggiunta un improvvisa impennata della tensione geopolitica già a livelli molto elevati. Un film sulla vita del profeta Maometto, realizzato negli Stati Uniti, ha scatenato fortissime proteste in tutto il mondo islamico e anche in Occidente, dove le comunità islamiche sono molto numerose. La condanna delle autorità americane di questa pellicola non è stata finora sufficiente a frenare le proteste. Su questo sfondo, in Libia, un gruppo di attentatori ha ucciso l ambasciatore americano e altri cittadini aggravando ulteriormente la tensione ed aumentando le difficoltà del governo locale. Non è possibile in questo momento valutare la durata di questa crisi, che rappresenta una grave sfida per l amministrazione americana (che aveva investito sul successo della primavera araba) e per i nuovi governi arabi, che devono fronteggiare proteste ma anche le violenze di masse di scontenti e dei movimenti più estremi rinvigoriti da questo episodio. L impatto sui prezzi del petrolio di questi nuovi sviluppi, almeno sino a quando questa pericolosa ondata emozionale non si placherà, potrebbe essere sensibile. Alla fine della seduta di venerdì si è avuto un segnale preoccupante con il prezzo del Light Sweet quotato al Nymex dinew York che è salito a quota 99 $/barile dopo aver toccato i 100 in corso di giornata; il Brent quotato all Ice di Londra si è invece attestato a 116,66 $/b, con un massimo della giornata a quota 117,95 $/ barile $/b 13-ago-12 $/ton 13-ago ago-12 BENZINA IRANIAN HEAVY 17-ago ago ago-12 Prodotti a confronto CIF Med Genova O.C. 1% S 25-ago ago-12 Greggi a confronto BRENT DATED 29-ago ago-12 2-set-12 2-set-12 WTI 6-set-12 DIESEL 6-set set-12 O.C. 3,5% S 10-set set set-12 Fonte: elaborazioni QE su dati di mercato Sul mercato fisico il prezzo del Brent ha raggiunto i 117, 15 $/barile rispetto ad una media da inizio mese di 114,85 $/ton; il Wti si è avvicinato a quota 100 $/barile rispetto ad una media da inizio mese di 96,62 $/barile. Il prezzo dell Ural sul Mediterraneo si è attestato a 115,90 $/b con un differenziale dal Brent di 1,25 $/barile. Il Brent, quotato in euro, nonostante il recupero nei confronti del dollaro, sé stato pari a 89,11 euro per barile, sempre vicino alla media da inizio mese di 90 euro per barile. Sul mercato dei prodotti la settimana si è conclusa con diffusi rialzi: il prezzo della benzina Cif Med, dopo il crollo di giovedì determinato dalla ripresa di attività delle raffinerie del Golfo del Messico, che ha chiuso gli arbitraggi, è salita a quota 1.093,75 $/ton rispetto ad una media settimanale di 1.108,60 $/ton. Dall inizio del mese questo prodotto ha perso molto in termini di posizione relativa nei confronti del greggio, ma l ambiente dei trader rimane comunque ottimista sulle sue prospettive. In recupero appare il mercato della virgin naphtha con un prezzo di 995 $/ ton e un differenziale dalla benzina in riduzione. Il diesel, con un aumento decisamente inferiore a quello della benzina, è salito a $/ton rispetto ad una media settimanale di 1.030,70 $/ton; la posizione relativa di questo prodotto nei confronti del greggio è rimasta comunque abbastanza stabile. Di conseguenza il differenziale con la benzina è sceso, al termine della settimana, a 43 $/ton rispetto ai circa 100 di inizio mese. L olio combustibile a basso tenore di zolfo è stato scambiato a 734 $/ton rispetto a una media settimanale di 725,30 $/ton; il prezzo di questo prodotto è in rialzo dall inizio del mese; la qualità ad alto tenore di zolfo si è attestata a quota 666,50 $/ton con un differenziale di 67,5 $/ton, in riduzione rispetto all inizio della settimana. 5
6 ATTUALITÀ DALLA PRIMA PAGINA stimolante approdo per dibattiti e confronti. Come sempre dovrebbe essere quando a vincere sono trasparenza e collegialità di intenti. Risponderemo appieno alle attese? E questa la nostra ferma volontà. Ed in questo non potremo fare a meno del vostro aiuto che, dai segnali già raccolti e dalla disponibilità manifestata, siamo certi non mancherà. L Energia per fortuna è un settore che offre immensi spazi di azione e di iniziativa (...). Il 10 novembre 2005, con un editoriale dal titolo C è QE, cresce l informazione, spingevamo il tasto che, mano mano, sul monitor del computer lanciava le prime notizie del nuovo quotidiano online. Sette anni e articoli dopo, non cambieremmo una virgola di quanto scritto. E, pure nelle difficoltà che incontra sempre chi fa informazione, tanto più se specializzata, ci sentiamo immodestamente di tirare un bilancio positivo quanto all interrogativo che ci si poneva allora ( Risponderemo appieno alle attese? ). Riteniamo infatti di aver camminato spediti in un mercato che era fermo rendendolo più competitivo, aumentando e allargando l informazione, abituando il settore allo stimolo sempre trainante delle sfide. Spingendo così noi stessi a crescere e migliorarci. Tutto questo confermando e rafforzando la piena terzietà dell Editore. Diciamo questo, oggi, nel momento in cui annunciamo una novità costruita pazientemente e con tenacia in un periodo che, come tutti sanno bene, non è affatto facile per quanti si cimentano con gli investimenti. Nondimeno siamo arrivati al taglio del nastro: il quotidiano rinnova integralmente la veste grafica e raddoppia la sua home page. Mentre anche la versione cartacea, scaricabile come di consueto ogni sera, si rinnova sposando l interattività. Entriamo in un periodo decisivo per le sorti economiche, sociali e politiche del Paese. Un periodo nel quale l energia sarà, come sempre, uno degli elementi centrali (investimenti per 180 m.di prevede, forse troppo ottimisticamente, al 2020 la bozza della Sen messa a punto dal Mse) nello scontro di interessi dal quale nasceranno, nel 2013, un nuovo Governo e un nuovo Parlamento. Un panorama ancora molto confuso, un esito incertissimo con l occhio ormai stabilmente rivolto ai mercati. Mai, forse, come in passato siamo davvero ad una svolta. Naturalmente, QE ve la racconterà. Per lo Stato introiti superiori di 3,6 miliardi di euro rispetto allo scorso anno. E questo nonostante il calo dei consumi Non conosce crisi il gettito fiscale su benzina e diesel. Malgrado i dati Mse sui consumi dei primi otto mesi (QE 13/9) abbiano evidenziato un declino della domanda dei due prodotti rispettivamente del 9,7% e del 9,1% su base annua, infatti, secondo le stime di Quotidiano Energia nello stesso periodo nelle casse dello Stato sono confluiti 24,67 miliardi di euro, ossia circa il 18% in più nel confronto con il Il fenomeno è spiegato in gran parte dai forti rincari che hanno interessato le accise sui carburanti alla fine dello scorso anno (QE 7/12/11) e dai recenti ulteriori ritocchi all insù (QE 10/8). Il risultato è che tra gennaio e agosto questa voce ha fruttato allo Stato circa 5,5 miliardi di euro per la sola benzina e 11,3 miliardi per il diesel, per un totale di 16,8 miliardi pari al 20,7% in più rispetto allo scorso anno. A questo va ad aggiungersi l effetto moltiplicatore dell Iva, che ha generato a sua volta 2,4 e 5,5 miliardi di euro, ossia 7,9 miliardi di euro (+13,2% vs il 2011). Nel complesso, dunque, nei primi otto mesi l Erario ha incassato circa 3,8 miliardi di euro in più. Depurando il dato in funzione delle varie agevolazioni in vigore, il surplus può essere stimato in oltre 3,6 miliardi di euro. Il tutto in barba allo stato di sofferenza delle compagnie (che registrano una brusca contrazione dei ricavi e si danno battaglia a colpi di sconti e promozioni per non perdere quote di mercato), dei gestori (che lamentano una riduzione dei margini e una spinta verso la selfizzazione della rete) e dei consumatori finali (costretti a fare i conti con prezzi ormai alle stelle). riordino degli incentivi alle Fer. Sulla Sen: ampia consultazione È indubitabile che si debba andare verso un sistema migliore dell attuale. Famiglie e imprese stanno pagando anni di lente liberalizzazioni, di protezionismi e scarsi investimenti nello sviluppo tecnologico. Quello della liberalizzazione del mercato dell energia resta il chiodo fisso dell ex numero uno dell Autorità per l Energia, Alessandro Ortis, che nell intervista pubblicata oggi da Affari&Finanza, a proposito della nuova Strategia energetica nazionale su cui è al lavoro l esecutivo di Mario Monti, auspica sia data una ampia e profonda partecipazione per la consultazione. Anche nella veste di co-presidente del panel delle assemblee del Mediterraneo per l energia, del resto Ortis continua a puntare il dito contro un prezzo della bolletta che in Italia si mantiene il 30% sopra la media europea. Le cause? Innanzitutto, enumera, il nostro mix di risorse energetiche è meno diversificato e competitivo rispetto ad altri Paesi. Poi va detto che i mercati all ingrosso del gas (%u2026) non hanno ancora raggiunto livelli adeguati di efficienza. Senza dimenticare i ritardi nello sviluppo delle reti, le troppe congestioni nelle infrastrutture che limitano i flussi elettrici interni e con l estero e gli oneri fiscali in bolletta che restano troppo pesanti. Malgrado l istituzione della Borsa elettrica e del gas: Bisogna che la domanda trovi abbondanza di offerta e abbondanza di operatori che offrano prezzi competitivi. Un processo che per il gas resta ancora troppo lento. Malgrado le opportunità che da tempo emergono dallo scacchiere internazionale, in testa il prezzo in calo della materia prima. Perché? A causa del deficit infrastrutturale, della ritardata separazione tra monopoli, della scarsa apertura del mercato nazionale come dell insufficiente integrazione di quelli europei. Da qui il plauso di Ortis alla ricetta targata Monti fatta di più rigassificatori e più gasdotti per dare una sforbiciata alla bolletta. Serviranno? Certamente sì. Specialmente se associati alla realizzazione di nuovi stoccaggi, in vista di una maggiore diversificazione degli approvvigionamenti. E le rinnovabili? Sostenerle, dice l ex presidente, era e resta irrinunciabile. Anche se i meccanismi legislativi avrebbero dovuto essere più flessibili e più efficienti. E basati su soluzioni di mercato meritocratiche e meglio tarate sulle specificità di ciascuna fonte. E invece, ci ritroviamo in bolletta un coacervo di voci che avrebbero bisogno di un profondo riordino. 6
7 CRISI & ENERGIA In calo la domanda: -1,9% energia elettrica, -2,1% il gas. Prodotti petroliferi a -8,6% I dati sul prodotto interno lordo (PIL) diffusi dall Istat la scorsa settimana misurano l intensità della recessione ed evidenziano come la crescita dell economia sia letteralmente aggrappata alla domanda estera: a fronte di una caduta del PIL nel secondo trimestre del 2012 in termini reali del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011, il calo dei consumi finali nazionali è del 2,9%, quello degli investimenti fissi lordi del 10,4% mentre tiene solo la domanda estera, con le esportazioni che sono salite dell 1,4%. La comparazione europea evidenzia per l Italia condizioni peggiori rispetto agli altri paesi europei: mentre nel Regno Unito si registra una diminuzione dello 0,5%, la Francia segna una sostanziale costanza (0,3%) e la Germania registra, al contrario, una crescita tendenziale dell 1,0%. Il generalizzato rallentamento della crescita, che coinvolge anche le economie emergenti, determina una frenata degli scambi commerciali: da una crescita del 5,9% del 2011 si passa al 3,8% del 2012 secondo i dati di luglio del Fondo Monetario Internazionale. Il direttore generale dell organizzazione mondiale del commercio (Wto) Pascal Lamy nell incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti di mercoledì scorso ha preannunciato una revisione al ribasso del tasso di crescita del commercio mondiale. Vediamo ora alcuni dati congiunturali nell ottica di un confronto internazionale tra i principali paesi europei e l Eurozona. Le esportazioni nel corso dell anno hanno registrato una accentuazione dei segnali di rallentamento: nei primi cinque mesi del 2012 le esportazioni dell Italia salgono del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell anno mese precedente. Il ritmo rimane superiore a quello dell Eurozona (3,6%). Si tratta, comunque, di valori sensibilmente inferiori ai tassi crescita a due cifre registrati lo scorso anno. La marcata recessione italiana fa segnare una flessione del 5,5% delle nostre importazioni nei primi cinque mesi del 2012 contro una crescita in Eurozona dello 0,7%. Nei primi sei mesi del 2012 l indice della produzione industriale registra un calo del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il calo rilevato in Italia è di intensità quasi tripla rispetto al -2,5% dell Eurozona. Il mix velenoso presente in Italia dato dal forte incremento della tassazione sugli immobili e le tensioni sui tassi di interesse stanno accentuando in modo preoccupante la recessione nell edilizia: nei primi cinque mesi del 2012 l indice della produzione nelle costruzioni nel nostro Paese è diminuito del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, con un ritmo più che doppio rispetto all Eurozona dove il calo si ferma al 6,4%. La minore domanda, in particolare di quella interna, si riverbera sui bilanci delle imprese: in Italia nei primi cinque mesi del 2012 l indice grezzo del fatturato delle imprese industriali registra, in termini tendenziali, una diminuzione del 3,0% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Tiene il fatturato in Eurozona (0,2%). Preoccupa in Italia il forte calo degli ordinativi nel primo quadrimestre del 2012, in diminuzione del 12,2%; è di entità molto più contenuta (-3,5%) il calo registrato in Eurozona. La recessione in corso si riflette in un marcato calo della domanda di energia. Nei primi sette mesi dell anno le importazioni extra UE di energia registrano un aumento pari al 8,5% (era 21,4% un anno prima) ma in termini congiunturali si osservano evidenti segnali di flessione: a luglio 2012 l import di energia cala 2,3% rispetto al mese precedente e nel trimestre maggio-luglio 2012 il valore delle importazioni di prodotti energetici, al netto della stagionalità, segna una flessione del 5,7% rispetto al precedente trimestre febbraio-aprile La tendenza al calo dell import di energia è accompagnata da una forte flessione dei consumi dei prodotti petroliferi: i dati del Dipartimento per l Energia del Ministero dello sviluppo economico indicano nei primi otto mesi del 2012 un calo dell 8,6% rispetto allo stesso periodo del Il dato è addirittura peggiore di quello del 2009, anno della Grande recessione in cui il PIL crollò del 5,5%, quando i consumi di prodotti petroliferi nei primi otto mesi dell anno calarono del 6,8%. Cala la domanda anche sul fronte dell energia elettrica e del gas. Secondo il rapporto sul sistema elettrico di Terna nei primi otto mesi di quest anno la richiesta di energia elettrica scende dell 1,9% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, al netto degli effetti del calendario. Nel precedente anno di recessione il calo fu molto più intenso: nei primi otto mesi del 2009, infatti, la richiesta di elettricità calò del 7,3%. I dati del Dipartimento per l Energia del Ministero dello sviluppo economico indicano che nei primi sette mesi del 2012 il consumo interno lordo di gas è in calo del 2,1%. Anche per questa commodity andò molto peggio nel 2009 quando si registrò un calo tendenziale nei primi sette mesi dell anno del 12,6%. Nel caso di elettricità e gas si assiste, quindi, ad un calo dei consumi meno accentuato rispetto ai prodotti petroliferi e in generale meno gravi di quelli del 2009; su queste differenti intensità del calo dei consumi influisce certamente una diversa dinamica dei prezzi. Se prendiamo a riferimento i prezzi al consumo dei carburanti il livello medio dei prezzi nei primi sette mesi del 2012 è del 50,1% superiore a quello dei primi sette mesi del 2009, determinando un calo degli acquisti lungo la curva di domanda. Più attenuate, invece, le dinamiche dei prezzi al consumo per gas ed elettricità: il gas registra un livello medio dei prezzi nei primi sette mesi del 2012 del 13,2% superiore alla media gennaio-luglio 2009 mentre per l energia elettrica il gap di prezzo tra 2009 e 2012 si limita al 5,4%. Le differenti tensioni sono evidenti anche esaminando la dinamica dei prezzi alla produzione: per i Prodotti petroliferi raffinati la media dei prezzi nei primi sette mesi del 2012 è del 59,9% superiore alla media dello stesso periodo del 2009, mentre per l Energia elettrica, gas, vapore ed aria la crescita si limita al 5,2%. 7
8 ENERGIA A PIAZZA AFFARI Dati in crescita e prospettive positive ma la quotazione ha scarso upside. Rating Hold Tenaris, produttore e fornitore di tubi in acciaio e servizi per l industria energetica, ha riportato ottimi risultati nel secondo trimestre dell esercizio, tuttavia riteniamo che la quotazione del gruppo presenti ormai uno scarso upside e assegniamo pertanto un rating HOLD al titolo. Nel corso del secondo trimestre del 2012 Tenaris ha generato ricavi pari a Usd 2.801,5 milioni, in crescita del 17% su base annua (i prezzi medi di vendita sono risultati in aumento del 7% circa su base annua e del 3% dal trimestre precedente). La distribuzione geografica dei ricavi evidenzia su base sequenziale buoni tassi di crescita in tutte le aree in cui il gruppo è attivo ad eccezione del Nord America. Tenaris ha riportato un ebitda di Usd 759 milioni, pari ad un incremento del 39% su base annua (+8% dal trimestre precedente). Nel corso del trimestre l ebitda margin del gruppo si è attestato a 27%, superiore di 4 punti percentuali al secondo trimestre del L utile netto del periodo è ammontato a Usd 460,2 milioni, pari ad un aumento del 51% dal secondo trimestre del 2011 (+1% dal trimestre precedente). Il tax rate del gruppo è rimasto invariato al 28%. La maggiore marginalità del gruppo è imputabile all incremento del fatturato, che ha più che compensato l effetto negativo dell incremento di oneri finanziari netti (passati da Usd 5,7 sa 7 milioni), dell andamento dei cambi valutare e della valutazione a fair value dei derivati. La posizione finanziaria netta di Tenaris al 30 giugno risulta a debito per Usd 540,5 mln, a fronte di una liquidità netta pari a Usd 323,6 mln al 31 dicembre 2011, variazione che è conseguenza degli investimenti effettuati in Brasile (Usd mln per partecipazioni in Usiminas e Confab), oltre che del pagamento di dividendi per Usd 295,1 mln. Tenaris dovrebbe registrare un rallentamento dell attività nel prossimo trimestre a causa degli interventi di manutenzione programmati, tuttavia il secondo semestre nel suo complesso dovrebbe registrare un ulteriore incremento dei risultati del gruppo, nonostante le attese per un calo di attività nell area del Golfo del Messico. Tenaris ha mantenuto un buon pricing power che ha consentito al gruppo di Tenaris FTSE Mib Prezzo Ord 16/09/2012 euro 16,97 Settore Energy Equipment Indice FTSE MIB Capitalizzazione totale (Mln Euro) N Azioni Ord Flottante az. ordin. (Mln Euro) 21,49% Principale azionista: Techint Group 60,45% Min - Max anno 9,06-17,02 Volumi medi (30gg) Performance Relativa 1M 3M 6M vs FTSE Mib -11,44% 5,70% 11,02% Fonte: Consob, Borsa Italia, elaborazioni Axia registrare ottimi margini operativi, tuttavia riteniamo che il titolo presenti ormai uno scarso upside. Tenaris sconta attualmente un PE ttm (aggiustato per elementi non ricorrenti) pari a 18 circa ed un EV/Ebitda ttm pari a 9,38, valori in linea con i multipli scontati dal titolo negli ultimi tre esercizi (rispettivamente 20,0 e 9,48). Ipotizzando per il prossimo esercizio un dividendo di 0,44 Usd (da 0,38 Usd nel 2011), lo yield lordo del titolo ammonterebbe a 2,3%. Assegniamo a Tenaris un rating HOLD con target price pari a 19,50 per azione. Antitrust, le nuove soglie di fatturato Comunicazione obbligatoria preventiva: 474 m.ni di euro complessivi. In vigore da oggi Entrano in vigore da oggi le nuove soglie di fatturato oltre le quali diviene obbligatoria la comunicazione preventiva all Antitrust delle operazioni di concentrazione. In particolare, sottolinea il Garante in una nota, viene introdotto il livello minimo di 474 milioni di euro per il fatturato realizzato a livello nazionale dall insieme delle imprese interessate all operazione, mentre resta ferma a 47 milioni la soglia per l impresa di cui è prevista l acquisizione. L incremento corrisponde, come previsto dall art. 16 della legge n. 287/90, all aumento dell indice del deflatore dei prezzi del prodotto interno lordo, pari, come risulta dai dati pubblicati dall Istat, per il 2011, allo 1,31%. 8
9 ITALIA DALLA PRIMA PAGINA e nero, dove dighe e grandi derivazioni sono le uniche protagoniste nel business environment. Considerazioni queste smentite dalla prova dei fatti e, soprattutto, dal mercato. L idroelettrico, rispetto alle fonti rinnovabili su cui si sono concentrati gli investimenti negli ultimi anni, sembra dunque pagare uno scarto in termini di comunicazione che, sommato ad un maggior livello di complessità tecnologica e a criticità di carattere autorizzativo, rende questa fonte in apparenza meno sexy agli occhi degli investitori. D altra parte in Italia, parlando di nuovi impianti, se è vero che il grande idroelettrico ha limitate potenzialità residuali, il mini hydro con taglie da pochi kw fino al MW ha invece un presente e un futuro ricco di opportunità. In quest ottica il nuovo decreto ha ridisegnato i confini degli investimenti idroelettrici ponendo in primo piano gli impianti sotto i 500 kw che possono contare su un tariffa incentivante pari a 219 /MWh: considerando l estensione della durata dell incentivo da 15 a 20 anni, di fatto appare più conveniente investire oggi su questa specifica taglia rispetto a quanto lo sia stato in passato. In linea generale l idroelettrico è la fonte in cui la riduzione delle revenue connessa alla corresponsione delle tariffe incentivanti è meno accentuata: in effetti, anche ove il livello nominale degli incentivi viene ridotto, si assiste contestualmente ad un estensione del periodo di incentivazione (20, 25 o 30 anni a seconda della specifica taglia e tipologia). Ne derivano livelli di remunerazione in alcuni casi di molto superiori rispetto al passato (35% in più per impianti ad acqua fluente fino a 20 kw, 15% in più per impianti, sempre ad acqua fluente, tra 20 kw e 500 kw) e in altri sostanzialmente in linea con le tariffe previgenti (impianti ad acqua fluente tra 1 e 10 MW). Nello specifico, pur nella difficoltà di rappresentare in maniera omogenea i valori relativi agli impianti, che presentano un livello di variabilità connessa alle specificità di ciascun singolo sito, gli impianti ad acqua fluente di potenza vicina a 200 kw mostrano buoni livelli di profitability (con IRR unlevered post tax anche superiori al 10%); anche a causa del minor livello tariffario percepito, gli impianti vicini al MW di potenza si attestano su livelli ancora discreti ma inferiori (tra l 8% e il 9% di IRR), mentre impianti di taglia maggiore (4 MW) scontano ancora maggiormente l inferiore livello di incentivazione raggiungendo IRR tra il 7% e l 8%. Possiamo quindi concludere che l idroelettrico in Italia si farà ancora mentre è forse finita l epoca dello sviluppo dei grandi impianti, oramai parte storica e fattore distintivo dell infrastruttura elettrica nazionale. Per approfondire il tema, elemens e EPF Energy, in media partnership con Quotidiano Energia e canaleenergia, propongono per il 27 settembre a Milano Idroelettrico: un evergreen di opportunità e investimento, un momento di incontro dedicato alla comunità finanziaria. primi numeri Il Gse ha aggiornato il contatore fotovoltaico con gli impianti che godono delle nuove tariffe. 350 m.ni di euro Sono 386 gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio dal 27 agosto (data di partenza del Quinto conto energia) ad oggi e che godono pertanto delle nuove tariffe incentivanti per una potenza complessiva di 2,175 MW e un costo annuo di euro. Lo si apprende dal contatore FV del Gse aggiornato con i dati relativi al nuovo sistema di sostegno (QE 27/8). Contatore che, mettendo insieme tutti i conti energia, segna oggi un costo cumulato annuo di incentivi pari a 6,328 miliardi di euro ( impianti per una potenza di 15,488 GW). Ai fini del raggiungimento della soglia dei 6,7 miliardi di euro, superata la quale dopo 30 giorni termina il V conto energia, ai numeri riportati sul contatore - precisa il Gse - devono essere poi sommati il costo già impegnato per i grandi impianti iscritti nei registri del IV conto energia in posizione utile ma non ancora in esercizio, pari attualmente a 21 milioni di euro, e le risorse che saranno impegnate dagli impianti iscritti in posizione utile nei registri del V conto energia, anche se non ancora in esercizio. Mancano quindi meno di 350 milioni di euro prima della fine dei fondi a disposizione (QE 5/9). L agenda parlamentare Calendario fitto di audizioni nell agenda parlamentare dell energia di questa settimana. A partire dalla Camera, che domani alle in commissione Finanze, nell ambito del Ddl delega fiscale (AC. 5291), ascolterà il direttore del dipartimento delle Finanze del ministero dell Economia, quello dell agenzia delle Dogane e i rappresentanti di R.ETE. Imprese Italia. Mercoledì dalle 13.30, invece, sarà la volta delle associazioni dei consumatori, del presidente di Confedilizia e del numero uno di Confindustria. Ancora audizioni per la commissione Ambiente, che mercoledì alle sentirà gli esperti nel settore degli appalti pubblici per l esame delle proposte di direttive Ue su appalti pubblici (COM(2011)896 def.), contratti di concessione (COM(2011)897) e procedure d appalto degli enti erogatori nei settori acqua, energia, trasporti, servizi postali (COM(2011)895). Domani alle 13 la commissione Attività Produttive sarà alle prese con l audizione dei rappresentati sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e mercoledì alle 14 con il Gse all interno dell indagine conoscitiva sul ruolo delle imprese partecipate dallo Stato, con particolare riferimento al settore energetico. Quanto al Senato, Nomos segnala che domani la commissione Industria riprende l indagine sulla Sen, con le audizioni alle 14 dei consumatori del Cncu e, mercoledì alle 14, quelli di Assopetroli. In commissione Ambiente proseguiranno i lavori sul Ddl per l abrogazione dell art. 35 della Legge Crescita, in materia di ricerca e estrazione di idrocarburi. Mercoledì alle 8.45, infine, sempre in 13ª, prenderà il via l esame dello schema di D.Lgs che modifica il D.Lgs 155/2010 sulla qualità dell aria in Europa (502). AVVISO A PAGAMENTO Esecuzione n /10 G.E. Dott. Argan vende a mezzo commissionario, con modalità a trattativa privata, il 47,27% delle quote di società impegnata nel settore della rigassificazione. Info: Commissionario, Dott. Teodorico Citerni di Siena, Via Marcantonio Colonna Roma, tel 06/ PEC: dotttciterni@lamiapec.it
10 ATTUALITÀ generali di Hollande Ecco le strategie energetiche dell Eliseo. Chiusa la conferenza di Parigi. No allo shale gas Chiusura della vetusta centrale nucleare di Fessenheim, rilancio delle rinnovabili, una sferzata all Ue perché in fatto di cambiamenti climatici sia più ambiziosa, un no secco allo shale gas. La svolta verde targata Francois Hollande, il capo dell Eliseo l ha illustrata venerdì scorso aprendo la conferenza sull ambiente di Parigi, una due-giorni di incontri e dibattiti che ha messo a confronto parlamentari, Ong, sindacati e industrie sulla politica energetica del Paese. La centrale dell Alsazia, la più vecchia del parco (classe 1978), chiuderà i battenti nel 2016 in condizioni che garantiranno la sicurezza dei rifornimenti di questa regione, la riconversione del sito e la conservazione di tutti i posti di lavoro, ha garantito il capo dello Stato ricordando il suo obiettivo di ridurre, dal 75 al 50% entro il 2025, l apporto dell atomo nella produzione elettrica nazionale. Da Parigi, assieme a un pacchetto di misure per rilanciare il settore in crisi delle Fer, il socialista ha spinto per il superamento del target di riduzione di gas serra a livello europeo (20% al 2020). Sono pronto a spingermi più lontano (40% al 2030, 60% al 2040), ha detto il presidente puntando il dito contro la politica ambientale dell ex inquilino dell Eliseo. Sulla stessa linea il presidente ha annunciato la candidatura di Parigi per accogliere nel 2015 una grande conferenza internazionale che sancisca il primo accordo globale sul clima post Kyoto. Quanto al fracking, malgrado la posizione più possibilista del premier Jean- Marc Ayrault, Hollande è stato categorico: Allo stato attuale delle nostre conoscenze nessuno può garantire che la fratturazione idraulica sia priva di gravi rischi per la salute e per l ambiente. Oxfam: biofuel scatenano prezzi alimentari. Bruxelles si difende: cambio di marcia La Commissione europea intende limitare la produzione di biocarburanti da origine alimentare al 5% del consumo finale di energia nei trasporti al Lo hanno indicato i responsabili dell Energia, Gunther Oettinger, e del Clima, Connie Hedegaard, rispondendo così alle accuse di Oxfam (network di organizzazioni per la lotta alla povertà) che in un rapporto dal titolo Bad Bio, diffuso oggi in occasione di una riunione dei ministri dell Energia Ue in corso a Cipro, sottolinea come la crescente domanda europea di biofuel stia scatenando l aumento dei prezzi alimentari, lasciando senza cibo milioni di persone (il rapporto è disponile sul sito di QE). E sbagliato ritenere che stiamo spingendo i biocarburanti basati sul cibo, hanno detto i due commissari, annunciando appunto che a breve presenteranno una proposta per contenere al 5% l apporto di biofuel convenzionali (10% l obiettivo complessivo di biocarburanti al 2020). Un cambio di marcia che, a quanto riporta Afp, ha già messo in allarme l industria europea dei produttori di biodiesel. Rinviati programmi esplorativi A distanza di una settimana dall avvio delle perforazioni nel mare di Chukchi, nella regione artica dell Alaska (QE 10/9), Shell ha annunciato oggi che durante i test finali di contenimento di eventuali sversamenti di idrocarburi il mezzo Arctic Challenger ha subito danneggiamenti. I tempi di manutenzione e la necessità di interrompere le operazioni prima che si formi il ghiaccio invernale hanno portato la compagnia anglo-olandese a rivedere i programmi esplorativi per il biennio e, in particolare, a rinviare i programmi upstream per la restante parte dell anno. Gran parte dei pozzi perforati in questi giorni e in queste settimane saranno chiusi e temporaneamente abbandonati nel rispetto dei regolamenti, conclude la compagnia. A breve sono in programma attività di perforazione anche nel Mare di Beaufort. Borsa Apx-Endex Intesa con Gasunie per la piattaforma olandese L Intercontinental Exchange ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo con l operatore olandese della rete gas Gasunie per l acquisizione rispettivamente del 79,12% e del 20,88% della nuova società nella quale la piattaforma energetica Apx-Endex farà confluire tutte le attività di trading sul gas. L annuncio giunge in concomitanza con la nota della stessa piattaforma dalla quale si apprende dell intenzione di separare i business gas ed elettrico in due compagnie ad hoc con differenti proprietari. L operazione, soggetta al via libera delle autorità competenti, dovrebbe concludersi entro il primo trimestre Quotidiano Energia TUTTI I DIRITTI RISERVATI. È VIETATA LA DIFFUSIONE E RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE IN QUALUNQUE FORMATO. 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