L EVOLUZIONE STORICO-CULTURALE DELLA RELAZIONE NIDO-FAMIGLIA IN ITALIA Le diverse tipologie dei servizi per la prima infanzia succedutesi negli anni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L EVOLUZIONE STORICO-CULTURALE DELLA RELAZIONE NIDO-FAMIGLIA IN ITALIA Le diverse tipologie dei servizi per la prima infanzia succedutesi negli anni"

Transcript

1 L EVOLUZIONE STORICO-CULTURALE DELLA RELAZIONE NIDO-FAMIGLIA IN ITALIA Le diverse tipologie dei servizi per la prima infanzia succedutesi negli anni all interno del contesto italiano hanno rispecchiato i differenti panorami sociali e culturali in cui sono state inserite. Il cammino è stato lungo e faticoso, prima di arrivare a modelli educativi e, dunque, a contesti e servizi educativi sempre più sofisticati ed efficaci. È nel 1890, nel periodo della rivoluzione industriale, che con la legge numero 6792 che si iniziano a fornire disposizioni per la costruzione di luoghi dedicati all accoglienza di bambini piccoli, denominati presepi. Questi nascono in risposta all aumento dell impiego lavorativo delle donne all interno delle fabbriche. In questi contesti l accudimento del bambino, però, è ancora molto lontano dalla nostra attuale concezione di agenzia educativa e in effetti in tali luoghi dedicati i bambini vengono accuditi perlopiù dal punto di vista dell assistenza e custodia, a livello igienico e sanitario. La dimensione relazionale ed educativa non era contemplata. Le stesse limitazioni le subisce l Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell Infanzia, ente istituito in pieno regime fascista, costituito per salvaguardare la politica di sviluppo demografico decisa da Mussolini, al fine di proteggere la maternità e di prevenire le malattie infantili. La legge dell Opera (numero 2277 del 1925) prevedeva anche l istituzione di asili nido, costruiti vicino o all interno degli stabilimenti industriali presso i quali lavoravano le madri. In questi contesti le operatrici non avevano alcuna formazione specifica, non c era alcuna programmazione di attività e il tempo era scandito dai pasti, dal momento del sonno e dei cambi, privati di qualsiasi valenza educativa. I bambini si ritrovavano in contesti molto affollati, in cui il rapporto più rilevante era quello con i pari, infatti essi erano da subito spinti verso l autonomia per due motivi: il primo era la convinzione che instaurare relazioni affettivamente significative con l adulto era considerata una forma di dipendenza non proficua e il secondo, più pratico, era che data la numerosità dei bambini inseriti costruire forti legami tra educatrice e bambino sarebbe stato controproducente per il corretto svolgimento del servizio. I genitori non erano accolti all interno delle strutture al fine di preservare le condizioni igieniche ottimali e non c era comunicazione con le educatrici se non su temi igienico-sanitari e con modalità didattica e unidirezionale. In questa dimensione educativa la funzione delle educatrici era, dunque, svalutata e le madri erano attivate da fortissimi sensi di colpa nel lasciare i propri figli in ambienti cosi poveri dal punto di vista affettivo. È con la legge del 1971 (numero 1044) attraverso cui lo Stato si assume un impegno di responsabilità verso i servizi per la prima infanzia, che le famiglie vengono finalmente chiamate a partecipare attivamente alla vita all interno del nido e inizia ad essere data maggiore rilevanza alla formazione del personale. È un momento in cui inizia a delinearsi anche un progetto psicopedagogico e un primo approccio alla costruzione della relazione nido-famiglia. Ma ancora ci sarà da lavorare e la svolta vera e propria arriverà negli anni ottanta con l elaborazione di approcci teorici in ambito della psicologia dello sviluppo, i quali contribuiscono a creare la consapevolezza sociale riguardo l importanza che rivestono le relazioni nello sviluppo psichico del bambino e quanto sia importante dare risalto a questa dimensione, quella psicologica. Il nido inizia, da qui, ad assumere una maggiore valenza educativa, anche se ancora ci saranno molti aspetti da approfondire e ampliare. Negli anni Novanta i cambiamenti sociali, che porteranno anche alla redazione della Convenzione sui Diritti dell Infanzia e dell Adolescenza approvata dall Assemblea delle Nazioni Unite (ONU) a New York nel 1989 (l Italia ha ratificato e reso esecutiva la Convenzione nel 1991), saranno lo stimolo per un ulteriore cambiamento dell istituzione nido, diventa, infatti, sempre più sentita la necessità di dare risalto all importanza che rivestono le esperienze fatte nei primissimi anni di vita del bambino. Il nido diventa ora una vera e propria scelta culturale, quindi non solo un luogo in cui i genitori lasciano il figlio quando vanno a lavoro, ma un luogo in cui trovano l opportunità di trovare l aiuto per i propri figli a crescere e un luogo di socializzazione sia per i bambini che per le famiglie. 1

2 I NOSTRI VALORI Siamo convinti che educare i bambini significhi anche trasmettere loro dei valori. Per questo formiamo le nostre educatrici secondo dei principi condivisi all interno della struttura, affinchè esse abbiano chiaro un progetto educativo con fondamenta solide. Questo perché ogni bambino che viene educato acquisisce i valori che gli vengono trasmessi e questi si trasformano in modelli comportamentali, che sono il seme delle loro future scelte, decisioni ed azioni. Il bambino, dunque, segue le regole e i valori che l adulto gli trasmette, che sceglie per lui, e li assimila, e man mano si evolve in modo da appoggiarsi sempre meno alle regole esterne e sempre più sui principi assimilati dalla sua coscienza. La coerenza tra ciò che i bambini vivono a casa e al nido è importante perché tra il momento in cui viene trasmesso un valore al bambino e il momento in cui tale valore viene assimilato a livello interiore intercorrono tutte le esperienze che lui fà. È per questo che le nostre educatrici vengono preparate a cercare una collaborazione e una comunicazione sempre più stretta con le famiglie: è fondamentale la cooperazione e l essere compatti per poter far crescere insieme un progetto comune. Valori come il rispetto dell altro e di se stesso, la generosità, il senso del dovere e del piacere, la condivisione e l appartenenza, ed altri valori fondamentali, sono la base della crescita sana del bambino e sarà fondamentale lavorare insieme affinché questi vengano assimilati dal bambino. MODELLO PEDAGOGICO L approccio pedagogico cui ci rifacciamo si ispira ad un modello in cui il bambino ha un ruolo centrale nell educazione e in cui non è più considerato come un semplice recettore o contenitore, ma un attore protagonista attivamente partecipante al processo educativo. Quindi l apprendimento non è più meramente una causa-effetto, bensì opera dello stesso bambino, delle sue attività e delle sue risorse. In quest ottica l apprendimento diventa auto-costruzione, sottoposta a stimolo esterno. L attenzione, dunque, è spostata sul bambino e non sulla materia da proporre o sul contenuto dell apprendimento. L educatrice diventa un facilitatore, fautrice di un processo maieutico, inteso come un aiutare a tirare fuori ciò che già è dentro al bambino, aiutandolo a crescere e a svilupparsi. Il bambino è un essere dotato di straordinarie potenzialità, di capacità di pensare e di sentire e di diversi linguaggi attraverso i quali si esprime. Egli viene, pertanto, sollecitato ad esprimere il proprio Sé, nel linguaggio che gli è più congeniale. Per questo è fondamentale proporre nella quotidianità scolastica diversi modi di esprimersi, affinché ogni bambino possa trovare il suo personale canale preferenziale. Nella sua attività esplorativa e, quindi, nel suo percorso di apprendimento il bambino è mosso dalla curiosità, dalla ricerca e dall interesse che gli sono propri e che conferiscono qualità e valore all azione educativa dell adulto. La funzione dell educatrice anche in questo è di orientamento e di sollecitazione dell emergere dell individualità nella sua espressività sia a un livello verbale che a un livello non-verbale. Si instaura, così, un circolo virtuoso che alimenta la crescita sia del bambino sia del suo care-giver. In questa dimensione l apprendimento, che origina nel confronto, nel gioco, nelle emozioni di cui si fa esperienza, nelle relazioni, diventa piacevole e ricompensante. In quest ottica tutto assume il ruolo di compartecipazione all azione educativa: la formazione permanente delle educatrici e il loro sostegno psicologico, il coordinamento pedagogico, la progettazione didattica e degli ambienti, la sicurezza e la progettazione della comunicazione interna ed interna/vs/esterna (nido vs famiglie e viceversa) e infine, ma non ultimo per importanza, la partecipazione delle famiglie alle attività del nido e della scuola materna. 2

3 PROGETTO 0-3: ASILO NIDO La fascia di età dagli zero ai tre anni è una delle fasi evolutive più delicate attraverso la quale il bambino passa. In questo periodo di sviluppo il bambino sente e si esprime prevalentemente attraverso il corpo, e tramite il contatto fisico e le cure che riceve egli costruisce l identità corporea e quella psicologica. Le risposte degli adulti alle sue richieste sono fondamentali per aiutarlo a sviluppare il suo senso di autoefficacia e, quindi, di autostima. Un bambino che piange sta di fatto avanzando una richiesta, se, però a questa non riceve riscontro egli percepisce un senso di insoddisfazione rispetto al suo bisogno, avvertendo, allo stesso tempo, un senso di in-efficacia. La risposta appropriata del care-giver gli offre, dunque, l opportunità di ottenere ciò di cui ha bisogno, sentendosi adeguato e di imparare a comprendere come può farlo, ovvero attraverso la comunicazione. È sempre in questa fase che inizia a svilupparsi l attaccamento con le figure di riferimento fondamentali, tra le quali anche quella dell educatrice che diventa anch essa un punto di riferimento importante. L'obiettivo esterno del sistema di attaccamento è quello di garantire la vicinanza con il care-giver, mentre quello interno è di motivare il bambino alla ricerca di una sicurezza interna, senso di sicurezza che lo porterà all autonomia. In effetti i suoi bisogni sono di esplorazione e sperimentazione, ma sempre partendo da una base sicura il bambino potrà permettersi di soddisfare questi suoi bisogni, e la curiosità è l elemento propulsore del processo esplorativo e di apprendimento. Nel progetto Nido 0-3 che abbiamo disegnato per i nostri bambini teniamo conto di tutti questi elementi psico-pedagogici fondamentali per il loro sviluppo ottimale, aiutandoli a svilupparsi nelle diverse aree vitali come quella socio-relazionale, quella del linguaggio, quella psicomotoria e quella emotiva. PROGETTO 3-6: SCUOLA MATERNA Questo è il periodo in cui il bambino matura una completa autonomia di movimento e di espressione, sviluppa una capacità espressiva sempre maggiore sino ad avere man mano un linguaggio ricco, corretto, ben comprensibile. L aumentata indipendenza permette al bambino di staccarsi dai genitori con maggiore serenità e di coinvolgersi sempre di più nelle relazioni sociali allargate, coi pari e con gli altri adulti significativi. Anche in questo periodo evolutivo la curiosità e la ricerca sono elementi preponderanti ma coinvolgono non solo o non prevalentemente, come nel periodo precedente, l esplorazione a livello corporeo o ambientale circostante, ma anche a un livello intellettivo. È la fase dei Perché e dei No, quindi della ricerca di significati e dell opposizione. Entrambi questi comportamenti del bambino hanno come finalità l acquisizione di una sempre maggiore autonomia e sicurezza. In questa fase evolutiva il bambino ha il compito anche di imparare a distinguere man mano la fantasia dalla realtà. Questa distinzione lo aiuterà a superare le paure che lo hanno accompagnato nella precedente fascia di sviluppo, in cui ogni cosa per lui era animata e, dunque, potenzialmente minacciosa. L acquisizione di un senso di razionalità, inteso come la capacità di comprendere dati di realtà e differenziarli da quelli immaginativi, gli permetterà anche di iniziare ad acquisire maggiori competenze nella regolazione emotiva. Il bambino dai 3 ai 6 anni consolida, inoltre, (ma inizia a svilupparla già da prima) la sua identità di genere, ovvero il genere sessuale (maschio o femmina) nel quale si identifica. Inizia, quindi, ad essere maggiormente interessato anche ad aspetti sessuali. Fa domande ed esplora il suo corpo, è un primo contatto con una sfera delicata e importante per lo sviluppo della sua identità e le risposte degli adulti saranno, ancora una volta, fondamentali. La progettazione educativa per i bambini che si trovano in questo periodo evolutivo deve, ancora una volta, tenere conto di questi importanti cambiamenti per poterli sostenere, stimolare e sviluppare. L azione educativa dovrà, dunque, coinvolgere attivamente elementi quali l intelligenza emotiva e l educazione emotiva, lo stimolo della meta-cognizione (ovvero della capacità di riflettere su se stesso), e il 3

4 consolidamento dell identità corporea, con la finalità di sostenere il bambino nella ricerca della maturazione della sua identità personale. I BISOGNI DEI BAMBINI Il nostro interesse primario nei confronti dei bambini del nostro Asilo Nido e della nostra Scuola Materna è di porci come figure di riferimento valide e competenti, nell ottica di soddisfare i loro bisogni primari, per poi perseguire la soddisfazione di quelli di sicurezza, quelli sociali, dei bisogni di stima, promuovendo, infine, la loro auto-realizzazione. L essere umano, sappiamo bene, è infatti mosso da bisogni, intesi come desiderio di appagamento, nell obiettivo di un maggior benessere personale. Come indicato dai concetti alla base dell elaborazione della Piramide dei bisogni sviluppata da Maslow, alla sua base si pongono i bisogni fisici che una volta soddisfatti lasciano emergere quelli di sicurezza, come il bisogno di protezione, per poi, una volta soddisfatti, lasciare spazio a quelli sociali, di ordine superiore. A l Arcobalena diamo molta importanza alla considerazione dei bisogni che motivano il comportamento dei bambini e miriamo ad aiutarli a soddisfarli nei loro diversi livelli e sfaccettature inserendo, all interno della progettazione quotidiana da proporre, attività ludiche, estetiche, psicomotorie, di manipolazione, routine e rituali, laboratori espressivi (musica, teatro) che li aiutino, appunto, a perseguire questo obiettivo di benessere. La formazione permanente allo staff l Arcobalena mira anche a dare supporto alle nostre educatrici nel sostenere emotivamente i bambini, stimolandole a tenere saldo l impegno nel porsi come figure di riferimento sensibili e responsive, mantenendo costantemente un ascolto e un osservazione attivi verso i bambini, un contatto affettivo/emotivo, ponendosi come modelli da seguire e riponendo sempre molta attenzione anche ad evitare i giudizi e gli stereotipi morali, etici e religiosi sul comportamento dei bambini, perché ogni bambino è un essere unico e speciale per ciò che è. Tra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow concepì il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) e la divulgò nel libro Motivation and Personality del Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza passando per i 4

5 vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo. Questa scala è conosciuta a livello internazionale come "La piramide di Maslow". LA SCUOLA DELL INFANZIA COME FRONTIERA MULTICULTURALE La scuola dell infanzia bilingue l Arcobalena si pone come frontiera, ovvero come punto di contatto tra culture diverse, inserendo il bilinguismo all interno della progettazione didattica permanente. Non risulta superfluo sottolineare l arricchimento culturale, psicologico ed emotivo che l inserimento di allievi stranieri comporta per la scuola e, dunque, per la cultura italiana; quanto i bambini della nostra scuola materna potendosi confrontare con diversi modi di relazionarsi, di sentire e pensare e con le diverse tradizioni, abbiano l opportunità di crescere con una mentalità più aperta e articolata. Per non parlare poi dei vantaggi che l apprendimento di una seconda lingua (per i stranieri l italiano e per gli italiani l inglese) comporta per i bambini oggi e per gli adulti che saranno. Molti studi, infatti, hanno recentemente confermato che apprendere una seconda lingua stimola nei bambini importanti aspetti, quali: la crescita dei centri del linguaggio nel cervello; il ritardo nella comparsa futura di patologie senili quali Demenza e Alzheimer; apprendere una seconda lingua aumenta la capacità di ascolto dei suoni, potenzia la memoria, l abilità nel calcolo mentale e nella lettura; stimola una maggiore flessibilità cognitiva e, quindi, l adattamento; aumenta la capacità attentiva; per non parlare degli ovvi vantaggi in termini pratici futuri (professionali, di vita) che il bilinguismo apporta. 5

6 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO E. Anderson-G. Redman-C. Rogers, Come sviluppare l autostima del bambino, Red, Milano 2005 C. Andrè-F. Le lord, La forza delle emozioni, Tea, Milano 2007 A. Arto, Crescita e maturazione morale- contributi psicologici per una impostazione evolutiva e applicativa, Las, Roma 1984 ID., Psicologia evolutiva, Las, Roma 1990 J. Bowlby, Una base sicura- applicazioni cliniche della teoria dell attaccamento, Raffaello Cortina Editore, 1998 ID., Attaccamento alla madre, Boringhieri, Torino 1972 ID., La separazione dalla madre, Boringhieri, Torino 1975 R. Canestrari, Psicologia generale e dello sviluppo, Editrice Clueb, 1984 S. Cervi, Tutti i Sì che aiutano a crescere, Newton Compton Editori, 2012 M. Di Pietro, L educazione razionale emotiva- per la prevenzione e il superamento del disagio psicologico dei bambini, Erickson, Trento 2008 T. Gordon, Genitori efficaci, La Meridiana, Molfetta (BA) 1997 ID. Insegnanti efficaci, Giunti, Milano P. Levin, The cycle of development, Transactional Analysis Journal, 12, 1984, C.R. Rogers, Terapia centrata sul cliente, La Meridiana, Molfetta (BA), F. Veglia, Manuale di educazione sessuale-volume 1 Teoria e metodologia, Erikson, Trento

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara scuola comunale dell infanzia Arcobaleno Identità e filosofia di un ambiente Storia La scuola dell infanzia Arcobaleno nasce nel 1966 ed accoglie 3 sezioni. La scuola comunale è stata

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016 Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo

Dettagli

PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano)

PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano) Cervignano del Friuli PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano) 1 PRESENTAZIONE CHI SIAMO Il Nido è un Servizio Comunale, gestito da personale della Cooperativa ITACA, in

Dettagli

DALLA TESTA AI PIEDI

DALLA TESTA AI PIEDI PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO ANNUALE SCUOLA DELL INFANZIA A. MAGNANI BALIGNANO DALLA TESTA AI PIEDI ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO CORPO Anno scolastico 2013-14 MOTIVAZIONI Il corpo è il principale strumento

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino.

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino. L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino. La scuola rappresenta un luogo ricco di potenzialità (nuove esperienze, competenze, autonomia, relazioni ecc.). Per i bambini adottati

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara nido comunale d infanzia Birillo Identità e filosofia di un ambiente Storia Il nido d infanzia comunale Birillo viene inaugurato nel 1971. Nasce come nido costituito da due sezioni

Dettagli

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia

Progetto accoglienza Scuola dell infanzia Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni

Dettagli

PROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15

PROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 PROPOSTE FORMATIVE per la SCUOLA dell INFANZIA Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 GIOCANDO CON LE EMOZIONI Sostenere e aiutare i bambini ad ascoltare le proprie emozioni

Dettagli

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto

Dettagli

COS E IL MICRONIDO PICCOLI PASSI E COSA OFFRE

COS E IL MICRONIDO PICCOLI PASSI E COSA OFFRE 1 COS E IL MICRONIDO PICCOLI PASSI E COSA OFFRE La Scuola dell Infanzia Silvio Moretti offre il servizio di Micro-nido ai bambini residenti e non, in età compresa dai 18 ai 36 mesi. Il nido nasce per far

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

LE FATTORIE AUMENTANO

LE FATTORIE AUMENTANO LE FATTORIE AUMENTANO Nata dalla collaborazione tra 5 fattorie didattiche, l iniziativa mira a contribuire ad elevare la qualità della didattica in fattoria e a far riconoscere le stesse come agenzie educative,

Dettagli

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo - L individualità - Lo sviluppo dell identità di genere - La costruzione e lo sviluppo del sé - Continuità e discontinuità nello sviluppo - Traiettorie

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara nido comunale d infanzia Aquilone Identità e filosofia di un ambiente Storia Il nido d infanzia comunale Aquilone viene inaugurato nel 1974. Nasce come nido costituito da tre sezioni

Dettagli

Viale Trastevere, 251 Roma

Viale Trastevere, 251 Roma PROGETTO SPORTELLO DI ASCOLTO ATTIVITA DI COUNSELING PSICOLOGICO RIVOLTO AGLI STUDENTI, INSEGNANTI E FAMIGLIE ISTITUTO SAN GAETANO Viale Trastevere, 251 Roma ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Una proposta a cura

Dettagli

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA La proposta educativa La proposta Psicomotoria educativa rivolta a bambini dai 2 ai 6 anni, tende ad una armonica formazione della personalità vista come

Dettagli

Educando nella Provincia di Varese 2012

Educando nella Provincia di Varese 2012 Scheda progetto Educando nella Provincia di Varese 2012 ANCI Lombardia coordina e organizza le azioni degli enti associati in materia di servizio civile definendo una precisa strategia metodologica comune

Dettagli

Piccola guida all ambientamento al nido

Piccola guida all ambientamento al nido Piccola guida all ambientamento al nido anno educativo 2015-16 Rivisitazione a cura del Coordinamento Pedagogico Servizi Educativi Comunali Comune di Correggio Piccola guida all ambientamento al nido «Che

Dettagli

Cittadinanza e Costituzione

Cittadinanza e Costituzione Cittadinanza e Costituzione Anno Scolastico 20010/11 Progetto di Cittadinanza e Costituzione Finalità Essere cittadini di un mondo in continuo cambiamento ha come premessa il conoscere e il porre in atto

Dettagli

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine

Dettagli

I diritti del bambino

I diritti del bambino I diritti del bambino I diritti del bambino Principi fondamentali dei diritti dell'infanzia Sono quattro i principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: a) Non discriminazione

Dettagli

IL COLORE DELLE EMOZIONI

IL COLORE DELLE EMOZIONI LABORATORIO ESPRESSIVO IL COLORE DELLE EMOZIONI I bambini lo dicono con il colore PREMESSA Il ruolo che ha l adulto nello sviluppo affettivo di un bambino è determinante; il suo atteggiamento, le sue aspettative,

Dettagli

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con:

La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: V E NIDO DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE R ENTI LOCALI T QUARTIERE I C SCUOLA DELL INFANZIA FAMIGLIA

Dettagli

Scuola Comunale dell Infanzia. Arcobaleno. Correggio. carta identità. anno educativo 2015-16

Scuola Comunale dell Infanzia. Arcobaleno. Correggio. carta identità. anno educativo 2015-16 Scuola Comunale dell Infanzia Arcobaleno Correggio carta identità anno educativo 2015-16 cenni di storia La scuola Arcobaleno nasce nel settembre del 1974 dalla trasformazione della Scuola Materna Parrocchiale

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP)

A.Bagni Alla cortese Attenzione ANNO SCOLASTICO 2012/2013 STAR BENE A SCUOLA SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO (SAP) Non c'è intelligenza senza emozioni, Non c'è apprendimento senza desiderio. Non c'è scuola senza un po' di volonta' e vita. A.Bagni Alla cortese Attenzione Del Dirigente Scolastico Del Collegio docenti

Dettagli

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO Premessa La scuola,oggi, trova la sua ragione di essere nell assicurare ad ogni alunno il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana nel rispetto

Dettagli

Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI

Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI Le difficoltà emotivo-relazionali in ambito evolutivo Tutti quei segnali di disagio e di sofferenza, che coinvolgono la dimensione emotiva e

Dettagli

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA 2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA Il nostro impianto educativo vuol porre al centro la ricerca del sé nella scoperta della necessità dell altro. Noi siamo tutti gli altri che abbiamo incontrato

Dettagli

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.

Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014 SCUOLA DELL INFANZIA TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA CAMPO

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona

Dettagli

CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE

CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE Centro Riabilitativo Psicopedagogico Il Timone Vico San Luca 4/3 scala sn. 16123 GENOVA tel. 0102467774 P.Iva 03399250103 email: iltimone@libero.it Il Centro

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

CHI SIAMO. Bisogna che ognuno si senta l unico responsabile di tutto

CHI SIAMO. Bisogna che ognuno si senta l unico responsabile di tutto CHI SIAMO Bisogna che ognuno si senta l unico responsabile di tutto LiberaMusica nasce dalla volontà di un gruppo di persone, per lo più donne e per lo più mamme, che vogliono cercare nel loro piccolo

Dettagli

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa

Dettagli

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO SERVIZI RESIDENZIALI I SERVIZI DI PRONTA ACCOGLIENZA: IL CENTRO PER L INFANZIA IL CENTRO DI PRONTA ACCOGLIENZA Il Centro per l Infanzia accoglie bambini

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

FARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA

FARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREDAPPIO FARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA OVVERO IL RUOLO DELL EDUCAZIONE MUSICALE NEL CURRICOLO VERTICALE COME MOMENTI DI FORMAZIONE QUALIFICANTE PER

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15

PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 Esplorare..dire, fare, abbracciare.. Le educatrici del nido, nel corso dell anno 2014-2015 proporranno ai bambini un percorso didattico intitolato Esplorare dire, fare,

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

La Convenzione sui diritti dell infanzia

La Convenzione sui diritti dell infanzia NOME... COGNOME... CLASSE... DATA... La Convenzione sui diritti dell infanzia La Convenzione sui diritti dell infanzia è stata approvata dall Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU) il 20 novembre

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

Anno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale

Anno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA

L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA L EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE NELLA SCUOLA PRIMARIA FINALITA L educazione all affettività rappresenta per l alunno un percorso di crescita psicologica e di consapevolezza della propria identità personale

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO

PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO in collaborazione con il Comune di Gubbio, la Caritas Diocesana, con il contributo del M.I.U.R.(Art.9 del C.C.N.L.Comparto Scuola 2002/2005) e della Regione Umbria, L.R.18/90. PROGETTO DI INTEGRAZIONE

Dettagli

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964 Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini Anno Scolastico 2015-2016 PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA Motivazione: Necessità di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA

PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

Sottogruppo progetto pedagogico

Sottogruppo progetto pedagogico COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi

Dettagli

IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S.

IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S. IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S. 2010-2011 PREMESSA Il lavoro svolto dalla Commissione intercultura

Dettagli

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona

Dettagli

IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia)

IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia) IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia) modalità e mezzi per organizzare il lavoro didattico sull intercultura e sulla fiaba con i bambini, i genitori e

Dettagli

Programmazione Nido Monti 2014-2015

Programmazione Nido Monti 2014-2015 Programmazione Nido Monti 2014-2015 OBIETTIVI GENERALI L obiettivo generale è ambientare il bambino nel contesto educativo e relazionale dell Asilo Nido rispettando e valorizzando l individualità del bambino

Dettagli

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006

Scuola dell Infanzia Walt Disney anno scolastico 2005/2006 anno scolastico 2005/2006 Progetto recupero. Considerando non sufficienti le ore che il Provveditorato ha destinato ai bambini diversamente abili inseriti nella nostra scuola, le insegnanti di sezione

Dettagli

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Via Leonardo da Vinci 34 17031 Albenga Telefono 0182 554970 Galateo: lavorare con e su tutta la classe per il rispetto

Dettagli

Scuola Primaria di Marrubiu

Scuola Primaria di Marrubiu Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA

Dettagli

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi. centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi. PERCHÈ LA MEDIAZIONE FAMILIARE Nella storia della coppia la separazione, anche se non prevista, qualche volta è inevitabile.

Dettagli

Partecipazione delle Famiglie ed Educazione familiare

Partecipazione delle Famiglie ed Educazione familiare Partecipazione delle Famiglie ed Educazione familiare di Enzo Catarsi La partecipazione dei genitori La consapevolezza dell importanza della presenza dei genitori nel nido nasce sulla base di importanti

Dettagli

PROGETTO CONTINUITÀ a.s. 2013/2014 Sezione Primavera Delfini Verdi-Arancioni Scuola dell Infanzia Maria Bambina

PROGETTO CONTINUITÀ a.s. 2013/2014 Sezione Primavera Delfini Verdi-Arancioni Scuola dell Infanzia Maria Bambina PROGETTO CONTINUITÀ a.s. 2013/2014 Sezione Primavera Delfini Verdi-Arancioni Scuola dell Infanzia Maria Bambina Dalla terra alla tavola Offrire ai bambini la possibilità di creare e curare un piccolo orto

Dettagli

SPORTELLI D ASCOLTO PSICOLOGICO

SPORTELLI D ASCOLTO PSICOLOGICO SPORTELLI D ASCOLTO PSICOLOGICO Il Centro di Psicoterapia e Psicologia Clinica è un Associazione Professionale di psicoterapeuti di formazione psicoanalitica e di psicologi clinici che opera nell ambito

Dettagli

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE

I. P. S. S. S. E. DE AMICIS METODOLOGIE OPERATIVE I. P. S. S. S. E. DE AMICIS ROMA METODOLOGIE OPERATIVE PROGRAMMAZIONE DIDATTICA CLASSI PRIME INDIRIZZO : SERVIZI SOCIO SANITARI 1 Premessa Le vigenti disposizioni di riforma della scuola secondaria superiore

Dettagli

Questionario PAI Personale Scolastico

Questionario PAI Personale Scolastico Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo

Dettagli

Il progetto di vita: qualità oltre la scuola

Il progetto di vita: qualità oltre la scuola Il progetto di vita: qualità oltre la scuola Maria Grosso Associazione Italiana Persone Down 30 anni di cambiamenti nell integrazione! Dalla istituzionalizzazione/separazione all inclusione ( all inclusione

Dettagli

Progetto Formativo: Comunicare Con e Tra le storie Finanziato dalla PROVINCIA DI LIVORNO

Progetto Formativo: Comunicare Con e Tra le storie Finanziato dalla PROVINCIA DI LIVORNO Progetto Formativo: Comunicare Con e Tra le storie Finanziato dalla PROVINCIA DI LIVORNO 4 Dipartimento delle Culture, della Formazione e del Lavoro Unità di Servizio 4.2 Formazione Professionale BANDO

Dettagli

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come

Dettagli

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un

Dettagli

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO!

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO! LA SALUTE PRIMA DI TUTTO! FINALITA E MOTIVAZIONI L'educazione alla salute rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui imparano ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento

Dettagli

Cga capofila del progetto Genitori in rete

Cga capofila del progetto Genitori in rete Cga capofila del progetto Genitori in rete 09 dicembre 2015 - Prende il via il progetto Genitori in rete, con il quale il Comitato Genitori, che è capofila dei promotori, punta a realizzare una rete di

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Il progetto prevede la realizzazione di percorsi che mirano allo sviluppo delle capacità di vita indipendente di giovani con sindrome di Down o altra

Il progetto prevede la realizzazione di percorsi che mirano allo sviluppo delle capacità di vita indipendente di giovani con sindrome di Down o altra Il progetto prevede la realizzazione di percorsi che mirano allo sviluppo delle capacità di vita indipendente di giovani con sindrome di Down o altra disabilità intellettiva, attraverso la proposta di

Dettagli

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA Quali le novità più evidenti? FINALITA GENERALI : Scuola, Costituzione, Europa; Profilo dello studente(nuovo) L ORGANIZZAZIONE

Dettagli

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Roberto Trinchero Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it

Dettagli

"La Psicomotricità entra a scuola"

La Psicomotricità entra a scuola Progetto d'intervento basato sulla Psicomotricità per una migliore comprensione delle modalità espressive del bambini e delle bambine e del loro bisogni al fine di facilitarne la crescita. "La Psicomotricità

Dettagli

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella In una scuola che ormai è concepita come luogo non solo deputato alla trasmissione del sapere, ma anche connesso

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA PROGETTO DI PLESSO 2011/12 PROGETTO: La macchina del tempo MOTIVAZIONE La scuola dell infanzia è uno degli ambienti fondamentali in cui il bambino sviluppa le proprie esperienze

Dettagli

LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014

LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA DEI SERVIZI EDUCATIVI DI PIACENZA LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI PIACENZA Revisione 2014 PREMESSA DI COERENZA CON I DOCUMENTI

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 Via di Pontaldo, 2 PRATO tel. 0574 635112 E mail info@donmilani.prato.it Sito web:www.donmilani.prato.gov.it Dirigente

Dettagli

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA:

LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA: LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA: COSA INTRODUCE, COSA FA CAMBIARE, DI COSA NECESSITA PER DECLINARE L ADM? IL COORDINAMENTO PEDAGOGICO COME PUÒ ESSERE SVILUPPATO? QUALI FUNZIONI ULTERIORI PUÒ AVERE IL

Dettagli

Classi I A IB. Obiettivi

Classi I A IB. Obiettivi I A IB Novembre 2014/ maggio 2015 Sviluppare e potenziare l ascolto di semplici strumenti e diverse tipologie di ritmi; Affinare la manipolazione attraverso la costruzione di strumenti; Sviluppare la creatività

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

LA TERRA E NELLE NOSTRE MANI

LA TERRA E NELLE NOSTRE MANI ISTITUTO PARITARIO SAN VINCENZO PALLOTTI SCUOLA DELL INFANZIA PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO LA TERRA E NELLE NOSTRE MANI ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 1 PREMESSA La terra è la nostra casa poiché su questo

Dettagli