Difesa delle colture. Volume 2 - Parte applicativa. Biologia Applicata Biotecnologie. Materiali Guida per il docente. Indice

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1 Biologia Applicata Biotecnologie Difesa delle colture Volume 2 - Parte applicativa Materiali Guida per il docente Indice Parte 1 - Difesa colture erbacee in pieno campo 2 Modulo 1 - Difesa: colture cerealicole 3 Verifica dell apprendimento - Modulo 1 4 Modulo 2 - Difesa: colture agroindustriali, foraggere e officinali 5 Verifica dell apprendimento - Modulo 2 6 Parte 2 - Difesa nel settore ortoflorovivaistico 7 Modulo 3 - Difesa: colture orticole 8 Verifica dell apprendimento - Modulo 3 9 Modulo 4 - Difesa: piante floreali e ornamentali 11 Verifica dell apprendimento - Modulo 4 12 Parte 3 - Difesa della vite e delle colture arboree 13 Modulo 5 - Difesa: vite 14 Verifica dell apprendimento - Modulo 5 15 Modulo 6 - Difesa: olivo 17 Verifica dell apprendimento - Modulo 6 18 Modulo 7 - Difesa: pomacee 19 Verifica dell apprendimento - Modulo 7 20 Modulo 8 - Difesa: drupacee 22 Verifica dell apprendimento - Modulo 8 23 Modulo 9 - Difesa: agrumi 25 Verifica dell apprendimento - Modulo 9 26 Modulo 10 - Fruttiferi minori 27 Verifica dell apprendimento - Modulo Appendice - Difesa: derrate alimentari 29 Verifica dell apprendimento - Appendice 30 Fascicolo 3 - Difesa del verde paesaggistico e delle essenze forestali 31 Modulo 11 - Difesa: verde alberato urbano 32 Verifica dell apprendimento - Modulo Modulo 12 - Difesa: colture legnose e ambienti forestali 34 Verifica dell apprendimento - Modulo Griglie di correzione - Guida al Volume 2 36 Griglie di correzione - Esercizi nel testo 37 Internet: info@redaedizioni.it

2 2 1 Parte Difesa colture e erbacee in pieno campo INTRODUZIONE AI CONTENUTI INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: piante erbacee: caratteristiche di fusto, foglia, fiore, frutto Biologia: ciclo delle piante annuali, biennali, perenni Biologia applicata: avversità, ciclo biologico di funghi e fitofagi, organismi utili Agronomia: agrometeorologia e modelli previsionali Coltivazioni: pratiche agronomiche, concia dei semi, operazioni colturali Genetica: miglioramento genetico, biotecnologie innovative e OGM Fitoiatria: trattamenti chimici: antiparassitari e insetticidi Economia: importanza e diffusione, nazionale e mondiale, delle colture cerealicole, agroindustriali, foraggere TRACCIA DEI CONTENUTI Introduzione Esemplificazione di strategia di difesa: il modello previsionale per la fusariosi del frumento Modulo 1 - Difesa: colture cerealicole Introduzione Frumento e cereali a paglia: Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Le erbacee da pieno campo presentano aspetti e problematiche, colturali e di gestione fitoiatrica, spesso fra loro accomunabili. In base alla loro utilizzazione, possono essere conseguentemente raggruppate. I cereali sono da sempre coltivati dall uomo. Sono le colture più diffuse nel mondo e le specie più caratterizzanti sono: frumento in Europa, riso in Asia, mais nelle Americhe e miglio in Africa. Le agroindustriali sono catalogate in base all utilizzo del prodotto principale (food, no-food, non-solo-food): oleifere; saccarifere; fibra tessile o biomassa. Altre colture hanno rilevanza nazionale per specializzazione, tabacco, o estensione, foraggi e prati, o peculiarità in cucina e farmaceutica. La difesa fitoiatrica, in campo, non può prescindere dalle conoscenze geopedologiche e agrometeorologiche, come anche dalle migliori pratiche agronomiche che, associate alle evolute strategie di difesa, possono garantire qualità e rispetto ambientale. - cereali - agroindustriali - piante da fibra - foraggere, ecc. - frumento tenero e duro - orzo, avena e segale - mais, sorgo - riso - soia, girasole, colza - barbabietola - cotone, canapa - tabacco - graminacee foraggere - leguminose foraggere - aromatiche e officina - tipologia avversità - sintomatologia, danno - diagnosi, identificazione, biologia - strategie di difesa virosi; malattie fungine; fitofagi Mais: malattie fungine; fitofagi Riso: malattie fungine; fitofagi Esercizi Modulo 2 - Difesa: colture agroindustriali, foraggere e officinali Introduzione Oleaginose: Soia; Girasole; Colza Barbabietola da zucchero Tabacco Piante da fibra: Cotone, Canapa Foraggere leguminose pratensi Foraggere graminacee pratensi Piante aromatiche e officinali Esercizi

3 1 modulo 3 Difesa: colture cerealicole ealicole INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, monocotiledoni, graminacee Biologia: ciclo annuale e poliennale, vernalizzazione, fecondazione Genetica: caratteri quantitativi e qualitativi, resistenza avversità, specie, varietà, ibridi Economia: origine, diffusione, commercializzazione, importanza nazionale Ecologia: areali di coltivazione, zone di produzione, monocoltura e avvicendamento Agronomia: esigenze pedoclimatiche, tecniche agronomiche di presemina OBIETTIVI GENERALI La coltivazione dei cereali è stata una delle prime forme di agricoltura praticate dall uomo. Nei diversi ambienti e per le vaie specie, a mano a mano che l agricoltura diventava più intensiva, le tecniche agronomiche e colturali si evolvevano richiedendo tecniche di difesa sempre più aggiornate (agronomiche, genetiche, chimiche, bio-microbiologiche) nei confronti di avversità (virosi, patogeni, fitofagi) via via più numerose e capaci di coevolvere con la coltura. Oggi, e nei confronti dei cereali, grande attenzione è dedicata ai rischi rappresentati dalle tossine di origine fungina (ocratossine, aflatossine, fumonisine, ergosteroli) e al potenziale pericolo di contaminazione degli alimenti, sia per l uomo sia per gli animali. Questi rischi possono essere evitati adottando opportune tecniche agronomiche associate a un razionale impiego degli agrofarmaci. Coltivazione: semina autunnale o primaverile, esigenze nutritive e irrigue, meccanizzazione Raccolta: epoca e produzione, umidità, impurità, conservazione e trasformazione

4 4 Modulo 1 - Difesa: colture cerealicole Verifica dell apprendimento - Modulo 1 Domande a risposta multipla 1. La Piralide sverna a. come uovo nei residui della vegetazione b. come larva entro i tutoli c. come adulto sui culmi d. come crisalide entro i tutoli 2. Le brattee e il culmo del mais sono attaccati a. dalle larve di I generazione della Piralide b. dalle larve di II generazione della Piralide c. dalle larve di III generazione della Piralide d. dagli adulti di I generazione della Piralide 3. La Piralide compie a. 1 generazione all'anno b. 2 generazioni all'anno c. 3 generazioni all'anno 4. Il Trichogramma spp. è a. un insetto fitofago del mais b. un parassitoide della Piralide c. una varietà del Bacillus thuringiensis d. un predatore della Lema del frumento 5. La Lema del frumento rode a. le foglie lasciando intatta la pagina superiore b. i culmi facendo striature longitudinali c. le foglie lasciando intatta la pagina inferiore d. le giovani piantine in via di sviluppo e. le piante quando sono ben sviluppate 6. La septoriosi dei cereali è a. un oomicete b. un ascomicete c. un basidiomicete d. un insetto 7. Il carbone volante del frumento si conserva a. nel terreno come clamidospora b. nei residui della vegetazione come micelio c. dentro le cariossidi infette come micelio d. nei residui della vegetazione come teleutospora Vero o falso 1. La larva della Piralide ha capo rosso 2. La larva della Piralide che attacca la guaina fogliare è quella di I generazione 3. Le larve della Piralide che attaccano il culmo sono quelle di II generazione 4. In ogni ovatura di Piralide si ha un solo uovo 5. La raccolta del mais dopo il primo ottobre è un mezzo agronomico di lotta contro la Diabrotica 6. Le crisalidi di Piralide svernano nei tutoli 7. La Piralide compie due generazioni all anno 8. La Diabrotica è un parassita da quarantena 9. Gli adulti di Piralide hanno abitudini diurne 10. L elmintosporiosi colpisce le foglie del mais 11. Il predatore della Piralide è il Trichogramma maidis 12. L elmintosporiosi è un ascomicete 13. L elmintosporiosi penetra passivamente entro la cuticola 8. Il ciclo biologico della ruggine del grano è a. monoico b. dioico c. tetroico 9. Le basidiospore della ruggine nera del grano a. vengono trasportate dal vento sul grano b. vengono trasportate dal vento sul crespino c. derivano dalla germinazione delle ecidiospore 10. Gli uredosori della ruggine nera del grano a. liberano spore dicariotiche b. si formano nella pagina inferiore del crespino c. si formano sul frumento 11. La segale cornuta si conserva come a. sclerozio b. micelio c. peritecio d. asco 12. Le picnidiospore della ruggine sono a. aploidi b. dicariotici c. bicellulari d. diploidi 13. Quale delle tre è la ruggine più grave del frumento? a. Nera b. Bruna c. Gialla 14. Lo stadio dannoso della Cecidomia del frumento è rappresentato da a. adulti b. neanidi c. larve 15. I danni diretti all apparato radicale del frumento sono causati da a. nematodi b. afidi c. cimici 14. La massima esposizione del frumento al carbone volante è nel periodo della semina 15. La Cecidomia è una specie univoltina 16. Gli Elateridi sono Lepidotteri 17. La fusariosi produce micotossine 18. L elmintosporiosi si sviluppa a basse temperature, sotto i 5 C 19. Il carbone volante è un basidiomicete 20. Le clamidospore del carbone rimangono vitali anche per 5 anni 21. Il brusone colpisce il riso 22. I sintomi del carbone del mais sono masse tumorali 23. La carie è un oomicete 24. La segale cornuta si conserva come sclerozio 25. Il mal del piede è causato da un solo agente eziologico 26. Le ruggini sono funghi ascomiceti

5 2 modulo 5 Difesa: colture e agroindustriali, foraggere e e officinali ficinali INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, monocotiledoni e dicotiledoni Biologia: ciclo annuale e poliennale, vernalizzazione, fecondazione Genetica: caratteri quantitativi e qualitativi, resistenza avversità, specie, varietà, ibridi Economia: origine, diffusione, commercializzazione, importanza nazionale Ecologia: areali di coltivazione, zone di produzione, protezione del suolo Agronomia: esigenze pedoclimatiche, tecniche agronomiche, rotazioni Coltivazione: semina autunnale o primaverile, esigenze nutritive e irrigue, meccanizzazione OBIETTIVI GENERALI Nell ambito delle pratiche antiparassitarie applicate alle colture di pieno campo, quelle rivolte alle cosiddette colture agroindustriali sono le più intensive e frequenti. La difesa dalle avversità rappresenta per queste colture una prerogativa a volte insostituibile (es. concia del seme) per preservare l integrità quanti-qualitativa delle produzioni (quantitativa es. rizomania per la bietola; qualitativa es. integrità delle fibre per le piante tessili). Per le colture foraggere il ricorso alla difesa attiva con agrofarmaci, al di là dell applicazione di buone pratiche agronomiche, può essere considerata una pratica sporadica. Per le colture officinali l attuazione di adeguate procedure agronomiche (a volte integrate dai classici trattamenti con rame, zolfo o insetticidi distribuiti al terreno) deve essere sufficiente a garantire un buon esito della produzione. Raccolta: epoca e produzione, umidità, impurità, conservazione e trasformazione

6 6 Modulo 2 - Difesa: colture agroindustriali, foraggere e officinali Verifica dell apprendimento - Modulo 2 Domande a risposta multipla 1. Individuo un fittone di bietola attraversato da gallerie verticali e interne; tale danno è causato da a. Elateridi adulti b. adulti di Cleono c. larve di Punteruolo d. larve di Altica e. adulti di Punteruolo f. larve di Cleono 2. Osservo da lontano alcune foglie di bietola bucate. Il danno potrebbe essere causato da a. Cercospora b. Altica c. Elateridi d. peronospora e. Casside f. Nottue g. mal vinato 3. Osservo un fittone meno voluminoso e povero di sostanze zuccherine con molte radici secondarie; il danno può essere causato da a. un azione delle larve del clono nel momento in cui attaccano per la prima volta le radici della bietola b. una reazione della pianta all'attacco del nematode a cisti c. un alterazione dovuta al virus della rizomania d. lo sviluppo delle radici secondarie poiché la principale è stata mangiata dagli Elateridi e. a reazione della pianta a un attacco massiccio di peronospora f. la strozzatura dei vasi legnosi dovuta a mal vinato 4. Osservo lesioni cancerose rossastre alla base delle piante di soia: sono causate da a. maculatura batterica b. cancro e avvizzimento dello stelo e dei baccelli c. fitoftora d. marciume carbonioso e. Piralide 5. I Meligeti sono a. Emitteri b. Ortotteri c. Coleotteri d. Lepidotteri 6. È chiamata muffa blu a. la peronospora del tabacco b. il marciume carbonioso c. l alternaria d. la virescenza del trifoglio 7. Il Callittamo è distruttivo soprattutto per a. tabacco b. girasole c. erba medica d. canapa e. bietola 8. Il fuoco selvaggio è a. una virosi del girasole b. una batteriosi del tabacco c. una virosi del tabacco d. una batteriosi della soia Vero o falso 1. La rizomania è una batteriosi 2. Il Cleono svolge una generazione all'anno 3. Le Altiche sono fitofagi della barbabietola 4. La Cercospora sverna come corpo fruttifero 5. Il Cleono è pericoloso sia da adulto sia da larva 6. Il Punteruolo possiede un rostro con cui succhia gli zuccheri della bietola 7. Le Nottue sono Lepidotteri 8. Il micelio dell'oidio della bietola è epifita 9. Il Callittamo si combatte utilizzando gallinacei 10. Il mal del piede è una malattia degli insetti fitofagi

7 2 Parte 7 Difesa nel settore ortoflor toflorovivaisticoovivaistico INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: piante erbacee e arbustive, radici, fusto, foglia, fiore, frutto Biologia: cicli biologici annuali, biennali, perenni Biologia applicata: avversità, cicli di funghi e fitofagi, organismi utili Biologia applicata: lotta a calendario, lotta guidata, lotta integrata, lotta biologica Genetica: miglioramento genetico, biotecnologie innovative e OGM Agronomia: agrometeorologia, modelli previsionali, sistemi di forzatura Coltivazioni erbacee: pratiche agronomiche e concia dei semi Coltivazioni erbacee: colture in ambiente protetto, colture fuori suolo Fitoiatria: trattamenti chimici, antiparassitari e insetticidi Economia: importanza delle colture ortoflorovivaistiche in Italia e nel mondo TRACCIA DEI CONTENUTI Introduzione Esemplificazione di difesa: lotta biologica in serra Modulo 3 Difesa colture orticole Introduzione Ortive: malattie comuni; fitofagi comuni Ortive Solanacee Ortive Insalate Ortive Cucurbitacee Ortive Ombrellifere Ortive Composite Ortive Liliacee Ortive Brassicacee Ortive Leguminose Fragola Esercizi Modulo 4 - Difesa: piante floreali e ornamentali Floreali e ornamentali: Rosa Floreali e ornamentali: Rododendro e Azalea Altre piante da fiore e ornamentali Ornamentali floricole: tappeti erbosi Esercizi INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. L ortoflorovivaismo è un comparto attivo e tecnologicamente avanzato e la realtà italiana risulta tanto variegata quanto progredita nelle tecniche colturali. Di pari passo le strategie di difesa sono di volta in volta adeguate al tipo di situazione e coltura attuata. Molte colture, in virtù del breve ciclo vegetativo, possono seguire la stagionalità naturale (verdure), altre sono forzate per l anticipo produttivo (le primizie) o ancora ritardate e programmate in funzione di particolari ricorrenze (le floricole) oppure protette per essere prodotte lontano dal loro habitat naturale. L intensivizzazione colturale e dei cicli produttivi accentua l insorgenza e la presenza di parassiti e fitofagi che, nel caso dell ecosistema artificiale dell ambiente protetto, possono risultare ancor più competitivi. Le strategie di difesa attuate in questi casi si differenziano, a volte notevolmente, da quelle di pieno campo. Un attenta gestione agronomica, abbinata alle migliori strategie di lotta guidata, integrata e biologica, può corrispondere all esigenza di riduzione dei trattamenti chimici. - colture ortofrutticole - colture floreali e ornamentali - colture in pieno campo - colture in serra o tunnel - produzioni di campo ripetute - produzioni protette in serra o nel tunnel - serra calda o fredda - anticipo o posticipo produttivo - solanacee, insalate, cucurbitacee - ombrellifere, composite, liliacee - brassicacee, leguminose, fragola - floreali, ornamentali - tappeti erbosi - tipologia avversità - sintomatologia, danno - diagnosi, identificazione, biologia - controlli ambientali e biologici - strategie di difesa

8 8 3 modulo Difesa: colture e orticole INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, monocotiledoni Biologia: ciclo annuale e poliennale, fecondazione, fotoperiodo Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, specie, varietà, ibridi Economia: sviluppo, diffusione, commercializzazione, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, avvicendamento Agronomia: esigenze pedoclimatiche, tecniche agronomiche ortoflorovivaistiche OBIETTIVI GENERALI Il comparto orticolo è sempre più competitivo e in esso la qualità è l aspetto prevalente per promuovere le strategie tecnico-colturali e commerciali. Il crescente interesse per l orticoltura specializzata, sia da pieno campo sia da produzioni destagionalizzate in serra, ha favorito lo sviluppo del vivaismo orticolo. Grazie agli incentivi alle produzioni agricole, con tecnica integrata e biologica, e a una continua innovazione e assistenza tecnico-scientifica unita a idonei sostegni indirizzati sia agli agricoltori sia alle imprese di trasformazione e commercializzazione, il comparto ha ridotto i costi di produzione ed elevato lo standard qualitativo. L attuazione di una difesa colturale sempre più a minor impatto ambientale comporta un ulteriore valorizzazione di queste produzioni. Coltivazione: semina, trapianto, esigenze nutritive e irrigue, meccanizzazione Raccolta: epoca e produzione, conservazione, filiera distributiva

9 Modulo 3 - Difesa: colture orticole 9 Verifica dell apprendimento - Modulo 3 Domande a risposta multipla 1. La prima infezione da peronospora della patata si manifesta a. nei tuberi da seme a opera di oospore svernanti b. negli organi epigei a opera delle zoospore c. negli organi ipogei come micelio d. nei tuberi in cui penetrano le zoospore 2. La Dorifora sverna come a. adulto b. larva c. crisalide d. neanide 3. La Dorifora compie in un anno a. da 2 a 3 generazioni b. 1 generazione c. sempre 3 generazioni d. da 1 a 3 generazioni 4. La lotta contro gli afidi delle ortive prevede a. l utilizzo del Bacillus thuringiensis b. lanci di Chryisoperla carnea c. interventi agronomici 5. Quante generazioni compie l Apion? a. 1 all anno b. 2 all anno c. 3 all anno 6. L Oziorrinco sverna a. come femmina adulta tra le gemme b. allo stadio larvale nel terreno c. allo stadio larvale in protezioni sericee 7. Il marciume carbonioso della soia si conserva come a. clamidospore b. apotecio c. sclerozio 8. L ernia delle crucifere attacca soprattutto a. foglie b. radici c. fusto 9. Il danno della Cavolaia è causato dall azione di a. neanidi b. larve d. adulti 10. La ruggine si diffonde tramite a. uredospore b. teleutospore c. conidi 11. Come si conserva la Septoria lycopersici? a. Come picnidio b. Come micelio c. Come oospora 12. Quali fra i seguenti sono insetti del terreno? a. Nottue b. Grillotalpa c. Cimici d. Afidi e. Cavallette 13. I danni provocati dall Oziorrinco sono causati principalmente a. dagli adulti b. dalle pupe c. dalle larve 14. La Mosca della cipolla è a. un Dittero b. un Coleottero c. un Emittero 15. Quale fra i seguenti è un insetto diurno? a. Cavolaia b. Oziorrinco c. Nottue 16. Il Ragnetto rosso comune compie a. 4-5 generazioni annue b. 2 generazioni annue c. 7-8 generazioni annue 17. La Fitoftora sverna come a. cleistotecio b. clamidospora c. oospora 18. La gamba nera è una malattia a. della patata b. della soia c. del cavolfiore 19. La Piralide defogliatrice erode a. la lamina fogliare b. la pagina inferiore delle foglie c. le radici 20. Che tipo di insetto è la Crisomela? a. Rincote b. Coleottero c. Dittero 21. Il Ragnetto rosso comune compie a. 4-5 generazioni annue b. 2 generazioni annue c. 7-8 generazioni annue 22. La temperatura ottimale per l infezione dell antracnosi del fagiolo è a C b C c C 23. La Cimice a. fa punture trofiche b. erode foglie e germogli c. sporca i frutti con la saliva puzzolente 24. La maculatura angolare delle foglie attacca a. patata b. fragola c. fagiolo 25. La maculatura angolare delle foglie si manifesta con a. aree edematose situate tra le nervature b. necrosi negli angoli delle foglie c. macchie angolari ricoperte da una patina bianca

10 10 Modulo 3 - Difesa: colture orticole 26. L antracnosi del fagiolo è causata da a. un virus b. un batterio c. un fungo 27. Il Grillotalpa si nutre prevalentemente di a. fusti b. animali c. radici 28. La Frankliniella è a. un Emittero b. un Coleottero c. un Tripide 29. La scabbia polverulenta è a. un virus b. una fisiopatia c. un mixomicete 30. La Crisomela è a. un Coleottero b. un Lepidottero c. un Rincote 31. Il marciume anulare della patata è causato da a. un ascomicete b. un mixomicete c. un batterio 32. L ernia delle crucifere origina a. macchie necrotiche nelle foglie b. muffa bianca sul fusto c. tumori nelle radici 33. Il mal bianco della fragola penetra a. passivamente tramite microferite b. attivamente mediante austori che perforano la cuticola c. passivamente negli stomi favorito da abbondanti piogge 34. Il marciume bruno della fragola è a. oomicete b. basidiomicete c. ascomicete 35. L accartocciamento della patata è causato da a. un virus b. un batterio c. un fungo Vero o falso 1. La moria dei semenzai è causata da fitofagi vari 2. I marciumi molli si manifestano con aree idropiche 3. Le Mosche bianche sono Ditteri 4. Contro le larve di Nottue si interviene con esche avvelenate 5. Il danno sui tuberi è causato dagli adulti del Bibione 6. Le larve degli Elateridi si nutrono prevalentemente delle foglie 7. Le limacce erodono le foglie con la radula 8. Il marciume apicale colpisce pomodoro e peperone 9. Il pomodoro non è attaccato da virosi 10. La scabbia polverulenta colpisce le radici del pomodoro 36. Quale delle seguenti malattie attacca patata, pomodoro e leguminose? a. Peronospora b. Rizottoniosi c. Verticillosi 37. La Septoria si conserva a. nei semi b. nel terreno c. nelle foglie 38. Quale fra le seguenti malattie è un virus? a. Marciume nero b. Ruggine c. Virescenza 39. La Sclerotinia sverna come a. sclerozio b. micelio c. conidio 40. La verticilliosi colpisce a. l apparato aereo del pomodoro b. il rizoma della fragola c. il fusto del cavolo 41. La vaiolatura della fragola è un fungo a. ascomicete b. basidiomicete a. oomicete 42. L antracnosi è a. un virus b. un battere c. un deuteromicete 43. Dove si manifestano i sintomi della peronospora del pomodoro? a. Sulle foglie b. Sul frutto c. Su tutti gli organi 44. Come si manifesta la tracheomicosi? a. Attraverso macchie clorotiche b. Attraverso avvizzimenti delle foglie c. Attraverso marciumi 11. La Piralide non attacca piante ortive 12. La lotta contro la Dorifora si avvale esclusivamente di metodi chimici 13. L antracnosi colpisce prevalentemente i frutti 14. La saliva tossica dei Miridi delle ortive provoca avvizzimenti radicali 15. La septoriosi del sedano è causata da un batterio 16. La Mosca dell aglio può portare alla distruzione totale delle piante 17. La Mamestra brassicae è un Coleottero che colpisce il cavolo 18. La Cavolaia è una farfalla diurna 19. I Nematodi sono molto pericolosi nella coltivazione della fragola 20. L Acaro pallido è un fitofago della fragola

11 4 modulo 11 Difesa: piante floreali e ornamentali INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, monocotiledoni Biologia: ciclo annuale e poliennale, fecondazione, fotoperiodo, termoperiodo Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, specie, varietà, ibridi Economia: sviluppo, diffusione, commercializzazione, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, microclima Agronomia: esigenze colturali, substrati e tecniche agronomicoflorovivaistiche OBIETTIVI GENERALI Circa il 5% della produzione agricola nazionale proviene dal florovivaismo che, in Italia, è caratterizzato da una notevole diversificazione degli indirizzi produttivi, per i quali sono necessari notevoli investimenti al fine di garantire organizzazione e dotazioni infrastrutturali adeguate. Il settore si è via via espanso commercialmente fino alla globalizzazione; per questo l esportazione e l importazione (da e per l UE) di specie vegetali (in elenco nella sezione B, dell allegato V, della direttiva 2000/29/CE e seguenti) sono condizionate al rilascio di un certificato fitosanitario, attestante l immunità da parassiti pericolosi e diffusibili e la rispondenza del materiale alla normativa vigente del Paese di destinazione. Nel territorio dell UE tale certificato può essere sostituito da un passaporto fitosanitario (parte A dell allegato V). Coltivazione: semina, trapianto, esigenze nutritive e irrigue, meccanizzazione Raccolta: produzione e raccolta, conservazione e confezionamento, filiera distributiva

12 12 Modulo 4 - Difesa: piante floreali e ornamentali Verifica dell apprendimento - Modulo 4 Domande a risposta multipla 1. La ticchiolatura della rosa è detta anche a. mal bianco b. macchia nera c. ruggine chiara 2. Il controllo dei Tripidi sulla rosa può essere eseguito con trappole cromotropiche a. azzurre b. arancio c. bianche 3. L Argide della rosa è un a. Lepidottero b. Coleottero c. Imenottero 4. La Phytophtora cinnamomi causa il marciume a. del colletto b. dei fiori c. dello stelo 5. L Oziorrinco danneggia le piante a. da larva b. da adulto c. sia da adulto sia da larva 6. La Metcalfa sverna come a. adulto b. neanide c. uovo 7. La Licenide dei gerani danneggia a. i fusti b. le radici c. i fiori 8. Il controllo dei cancri rameali della rosa è a. chimico b. agronomico c. biologico 9. La Cetonia funesta si nutre a. dei rami verdi b. degli organi di riproduzione dei fiori c. delle radici sottili 10. La tracheofusariosi è causata da un fungo che va a colonizzare il sistema vascolare a. floematico b. xilematico c. entrambi Vero o falso 1. La Cocciniglia cerosa vive sulle radici 2. L Afide dell oleandro produce pseudo-galle 3. La Criocera erode fiori e foglie 4. La Minatrice dell azalea è un Lepidottero 5. Il Ragnetto bimaculato si combatte con mezzi agronomici 6. Le punture trofiche del Ragnetto rosso svuotano le cellule 7. La Frankliniella svolge una sola generazione annuale 8. La Ruggine della rosa sverna come uredospora 9. Il mal bianco è una malattia poco pericolosa nella rosa 10. Contro l Oziorrinco si utilizzano nematodi entomopatogeni

13 3 Parte 13 Difesa della vite e delle colture e arboree INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: piante sarmentose arbustive e arboree, radici, fusto, foglia, fiore, frutto Biologia: ciclo biologico poliennale, ciclo vegetativo e riproduttivo Biologia applicata: fisiopatie e avversità, cicli di funghi e fitofagi, organismi utili Biologia applicata: lotta a calendario, lotta guidata, lotta integrata, lotta biologica Genetica: miglioramento genetico, biotecnologie applicate, resistenze Agronomia: agrometeorologia, modelli previsionali, sistemi di forzatura Coltivazioni arboree: pratiche agronomiche, impianto e allevamento Coltivazioni arboree: fasi fenologiche, innesti e potature Fitoiatria: trattamenti chimici, antiparassitari e insetticidi Economia: importanza delle colture arboree in Italia e nel mondo TRACCIA DEI CONTENUTI Introduzione Moderne strategie di difesa dai Lepidotteri carpofagi Modulo 5 - Difesa: vite Esercizi Modulo 6 - Difesa: Olivo Esercizi Modulo 7 - Difesa: pomacee Esercizi Modulo 8 - Difesa: drupacee Esercizi Modulo 9 - Difesa: agrumi Esercizi Modulo 10 - Fruttiferi minori Esercizi INQUADRAMENTO GENERALE E OBIETTIVI Perseguire e consolidare gli obiettivi voluti con lo sviluppo e la sintesi dei saperi proposti. Le coltivazioni sarmentose, arbustive e arboree, ricevono, sotto il profilo fitosanitario, particolari attenzioni per prevenzione e cura. In questo ambito i costi per la difesa assumono notevole rilevanza economica. La poliennalità del ciclo biologico impedisce la rotazione colturale, un efficacie misura di difesa agronomica. Inoltre, redditività e commerciabilità dei prodotti, per il consumo fresco, spesso impongono particolari e aggressive strategie fitosanitarie. Vite e olivo sono piante note fin dall antichità dei tempi: sono due colture simbolo dell area mediterranea così come i loro prodotti (vino, olio, uve e olive) sono punti cardine della dieta mediterranea. Pomacee e drupacee raggruppano colture molto diffuse in aree vocate e a forte intensivizzazione. Melo, pero, pesco, albicocco e susino sono le specie su cui si insiste maggiormente con tecnica colturale e difesa fitosanitaria. Gli agrumi, coltivati per consumo fresco o trasformazione industriale, sono un altra realtà tipica dell area mediterranea. Nocciolo, noce, castagno, actinidia, lampone, rovo e mirtillo, sono sì colture minori o di nicchia, ma a loro volta importanti per talune aree. - piante sarmentose, vite actinidia - piante arboree, olivo - pomacee, drupacee, agrumi -fruttiferi minori - vite e olivo da vino e da mensa - melo, pero e cotogno - pesco, albicocco, susino, ciliegio e mandorlo - arancio, mandarino, limone - nocciolo, noce, castagno, kiwi e piccoli frutti - difesa dalle fisiopatie - vite: virus, viroidi e procarioti - vite: funghi e fitofagi - patogeni dell olivo - fitofagi dell olivo - pomacee e drupacee - fisiopatie e carenze nutrizionali - virosi e fitoplasmi - batteriosi e funghi - danni da fitofagi - avversità degli agrumi - avversità di fruttiferi minori - sintomatologia, danno - controlli biologici e ambientali - strategie di difesa

14 14 5 modulo Difesa: vite INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, vitacee Biologia: ciclo, fioritura, allegagione, ingrossamento, invaiatura, maturazione Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, varietà da vino e da tavola Economia: comparto vitivinicolo, diffusione e terroir, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, cloni e microclima OBIETTIVI GENERALI Rinnovamento dei vigneti, qualità e marketing per valorizzare tradizioni e terroir tipici delle nostre produzioni e culture, sono i punti cardine su cui puntare per conferire alla vitivinicoltura italiana competitività internazionale e combattere la standardizzazione del gusto promossa dai vini emergenti, tecnicamente validi, ma privi di una propria cultura storica. In questo quadro, l aspetto fitosanitario gioca un ruolo di primo ordine poiché può condizionare sin dalle prime fasi del ciclo colturale (scelta di materiale sano per l impianto di piante madri) il buon esito delle produzioni future. Minimizzando i rischi di contaminazione, virus o fitoplasmi, e sviluppando un oculata difesa dalle avversità stagionali si garantisce l elevato standard qualitativo della materia prima, condizione base per la valorizzazione di tutto il settore. Agronomia: vivaio e lavorazioni impianto, esigenze colturali, tecniche agronomiche e fertilizzazione Coltivazione: ciclo, allevamento e produzione, meccanizzazione Raccolta: produzione, per trasformazione, per consumo fresco, filiere

15 Verifica dell apprendimento - Modulo 5 Modulo 5 - Difesa: vite 15 Domande a risposta multipla 1. Le macchie d olio a. sono tipiche di oidio b. si manifestano solo in primavera c. si manifestano durante tutti i periodi dell anno 2. La peronospora sverna come a. sclerozio b. oospora c. micelio 3. La Botritis sverna come a. ascospora b. sclerozio c. oospora 4. Il corpo fruttifero dell oidio è detto a. apotecio b. cleistotecio c. carpoforo d. rizomorfa 5. Epifita è il micelio di a. oidio b. peronospora c. botrite 6. La muffa nobile è causata da a. oidio b. peronospora c. botrite 7. L'oidio sverna come a. cleistotecio b. micelio c. conidio 8. L'oidio si nutre attraverso a. austori b. rizoidi c. micelio 9. In estate, sulle foglie, Plasmopara viticola si manifesta come a. macchia d olio b. muffa biancastra c. mosaico 10. La Botritis cinerea è un fungo a. ascomicete b. deuteromicete c. oomicete 11. La peronospora è un fungo a. ascomicete b. basidiomicete c. oomicete 12. La Botrytis ha penetrazione a. passiva b. attiva c. entrambe 13. L oidio ha penetrazione a. passiva b. attiva c. entrambe 14. Le uve attaccate da muffa nobile sono dette a. infavate b. larvate c. muffate 15. Quale fitopatia origina sui tralci erbacei lesioni a ragnatela che rimangono evidenti anche quando divengono legnosi? a. Peronospora b. Oidio c. Botrite 16. Quale fitopatia si conserva anche come micelio? a. Peronospora b. Oidio c. Botrite 17. Quali prodotti hanno contemporaneamente azione antiperonosporica e antioidica? a. Fenilammidi b. Poltiglia bordolese c. Strobilurine 18. La regola dei 15/15 considera a. il tempo di bagnatura e temperatura b. la temperatura c. l umidità e il tempo di bagnatura 19. L erinosi è causata da a. acari b. tignole c. mal dell esca 20. La Cicalina americana è vettore di a. mal del legno b. flavescenza dorata c. marciume nero 21. Quante generazioni svolge Lobesia botrana? a. 1-2 b. 2-3 c Lobesia botrana sverna come a. crisalide b. adulto c. larva 23. L Eotetranychus carpini sverna come a. ninfa b. adulto c. neanide 24. L Eriophyes vitis causa una malattia detta a. macchia d olio b. lavescenza dorata c. erniosi 25. La Pulvinaria della vite è a. un Lepidottero b. una Cocciniglia c. un Afide

16 16 Modulo 5 - Difesa: vite 26. Le Cicaline appartengono all ordine a. dei Lepidotteri b. degli Emitteri c. delle Cocciniglie 27. La regola dei tre dieci è valida per a. oidio b. peronospora c. botrite 28. Le Tignole si nutrono di a. radici b. foglie c. acini 29. La generazione delle Tignole più pericolosa è a. la I b. la II c. la III 30. Il mal dell esca si propaga attraverso a. stomi delle foglie b. lenticelle c. vasi 31. La flavescenza dorata è un a. fungo deuteromicete b. micoplasma c. batterio 32. Le gallecole della Fillossera attaccano a. radici b. acini c. foglie 33. L'oidio sverna come a. cleistotecio b. micelio c. conidio 34. Il mal dell esca è causato dall azione di funghi a. ascomiceti b. basidiomiceti c. deuteromiceti d. oomiceti 35. La flavescenza dorata viene trasmessa da a. Tignole b. Cicalina c. Fillossera 36. Le generazioni che compie la Fillossera sono a. 1 b. 3 c La Fillossera attacca le radici di vite a. europea b. americana 38. La peronospora larvata interviene quando a. l'infezione è tardiva e non presenta muffa b. alcune larve colpiscono gli acini in estate c. l'infezione è precoce su foglie 39. La Tignoletta penetra negli acini come a. larva b. uovo c. adulto Vero o falso 1. La Metcalfa è un Emittero 2. La Botritis sverna attraverso sclerozi 3. L oidio penetra attraverso gli stomi 4. L oidio si nutre attraverso gli austori 5. La peronospora penetra attraverso gli stomi 6. I corpi fruttiferi dell oidio sono apoteci 7. Le infezioni primaverili di peronospora sono causate da zoospore 8. L oospora è una spora svernante 9. L oidio è una erisifacea 10. L'infezione secondaria di peronospora avviene in seguito al raggiungimento dei tre dieci 11. I prodotti endoterapici sono curativi eradicanti 12. La Botrytis si sviluppa con 15 gradi di umidità 13. Le piogge dilavanti favoriscono l'oidio 14. La flavescenza dorata è un virus 15. La II generazione di Tignola è la più pericolosa 16. La Cicalina verde fa punture nelle nervature 17. Lo zolfo favorisce la Botrytis 18. L oidio non si combatte con prodotti sistemici 19. L oidio attacca gli organi erbacei e legnosi della vite 20. Lo zolfo è antioidico 21. L azoto è utile per difendere la vite da attacchi botritici 22. La Botrytis si manifesta soprattutto sulle foglie della vite 23. I prodotti rameici sono di copertura 24. La Botrytis sverna come cleistotecio 25. La lotta antioidica e quella antiperonosporica sono eseguite insieme 26. Le Tignole si nutrono di foglie 27. Le Cicaline appartengono all ordine degli Emitteri 28. La Tignoletta penetra negli acini come larva 29. La Fillossera compie generazioni 30. La Cicalina gialla sverna come uovo 31. L escoriosi è un basidiomicete 32. I corpi fruttiferi della peronospora sono cleistoteci 33. Pulvinaria vitis è un Lepidottero 34. Eotetranychus carpini sverna come adulto 35. Lobesia botrana sverna come crisalide 36. La peronospora è detta muffa grigia 37. La Botrytis forma macchie d olio 38. L allessatura profonda del rachide è causata da peronospora 39. Il mal dell esca è causato da più funghi 40. La muffa nobile è causata da lieviti 41. Il Ragnetto giallo è un insetto 42. La Tignoletta compie tre generazioni 43. Per combattere la Fillossera si usano mezzi agronomici

17 6 modulo 17 Difesa: olivo INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, oleacee Biologia: ciclo, fioritura, allegagione, ingrossamento, maturazione bacche Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, varietà da olio e da tavola Economia: comparto olivicolo, diffusione e tradizione, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, varietà e adattamento al clima Agronomia: vivaio e nuovi impianti, esigenze colturali, tecniche agronomiche e fertilizzazione Coltivazione: ciclo, carica-scarica, allevamento e potatura, meccanizzazione OBIETTIVI GENERALI Tradizione e innovazione delle produzioni, qualità di prodotto e di filiera, contenimento dei costi e valorizzazione commerciale rappresentano gli obiettivi guida dell olivicoltura italiana. L olivicoltura è di per sé storia e stile del paesaggio, salvaguardia dell ambiente, conservazione delle aree marginali: in molte zone assume un ruolo polifunzionale a cui, però, difficilmente corrispondono un adeguata remunerazione e competitività rispetto ad altri paesi dell area mediterranea. Pertanto, il raggiungimento di elevati standard qualitativi-produttivi, con l ammodernamento degli impianti olivicoli e dell intera filiera, potrà conciliare i due aspetti: tradizione e innovazione tecnologica. In questo quadro, le migliori tecniche agronomiche, combinate a una razionale difesa fitosanitaria, consentiranno il miglior connubio fra l alta qualità produttiva e la piena salvaguardia e valorizzazione ambientale. Raccolta: produzione, per trasformazione, per consumo, filiere

18 18 Modulo 6 - Difesa: olivo Verifica dell apprendimento - Modulo 6 Domande a risposta multipla 1. La rogna dell olivo è causata da a. un virus b. un fitoplasma c. un batterio 2. Il cicloconio è detto a. piombatura dell ulivo b. lebbra delle olive c. occhio di pavone 3. Il Cotonello provoca a. aborti fiorali e cascola dei frutticini b. deperimenti vegetativi c. ingiallimento delle foglie 4. La II generazione della Tignola dell ulivo è a. antofaga b. carpofaga c. fillofaga 5. La Margaronia fa danni a. rilevanti b. trascurabili c. sostanziali 6. Se la Mosca olearia colpisce le olive da tavola, i frutti toccati a. sono accettati comunque b. non sono accettabili c. dipende dalle scelte economiche 7. Il numero di generazioni della Mosca olearia a. è sempre 3 b. dipende dall ambiente e dal clima c. dipende dalla lunghezza della diapausa 8. Il Fleotribo colpisce a. i frutti b. il legno c. le foglie 9. La Filippia è a. la Cocciniglia cotonosa carenata b. il Punteruolo dell olivo c. il Cotonello dell olivo 10. La I generazione della Mosca olearia ovidepone a. sui fiori b. sui frutti c. entro i frutti Rispondi brevemente alle seguenti domande 1. I sintomi da cicloconio su foglie sono L occhio di pavone si manifesta prevalentemente nelle zone olivicole Lo Pseudomonas savastanoi è un Quali pratiche colturali possono diffondere la rogna dell olivo? La lotta contro Pseudomonas savastanoi è di tipo Il Cotonello dell olivo appartiene all ordine dei I sintomi da lebbra delle olive si verificano Il Cotonello produce melata su cui si istaurano La Cocciniglia mezzo grano di pepe si chiama La lotta agronomica alla Cocciniglia mezzo grano di pepe consiste La Tignola dell olivo appartiene all ordine Quante generazioni compie la Tignola dell olivo? Il nome scientifico della Mosca dell olivo è La Mosca dell olivo appartiene all ordine Quali sono i danni della Mosca olearia negli oliveti da olio? Le linee di intervento contro la Mosca dell olivo sono Il Fleotribo appartiene all ordine dei La Cocciniglia cotonosa carenata si chiama La Cocciniglia mezzo grano di pepe si riproduce per La cercosporiosi dell olivo è detta... Vero o falso 1. La cercosporiosi si conserva nelle foglie pendenti 2. La rogna dell olivo si combatte con trattamenti endoterapici 3. La verticillosi provoca disseccamento della chioma 4. Contro la lebbra delle olive non sono programmati trattamenti chimici 5. La Cocciniglia mezzo grano di pepe infesta fiori e frutti 6. La Tignola non ha antagonisti naturali 7. La Margaronia è un Coleottero 8. La Parlatoria si combatte con chitino-inibitori 9. La Mosca olearia è un insetto polifago e colpisce diverse colture 10. La Mosca olearia depone generalmente un uovo per drupa

19 7 modulo 19 Difesa: pomacee INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, rosacee, pomacee Biologia: ciclo, ripresa vegetativa, fioritura, allegagione, ingrossamento e maturazione pomi Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, liste varietali, autunnali, invernali, banche del genoma Economia: comparto frutticolo, diffusione, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, varietà e adattamento al clima OBIETTIVI GENERALI Le problematiche ambientali legate alla difesa e coltivazione hanno fortemente implementato la ricerca, lo studio e la diffusione delle varie tecniche di lotta integrata per garantire il mantenimento, in moli casi il ripristino, di elevati standard di equilibrio naturale dei frutteti. L applicazione e la corretta gestione delle diverse strategie di difesa e di controllo delle avversità, specie quelle a basso impatto ambientale, l impiego delle trappole sessuali (per monitorare, disorientare, e catturare i fitofagi) e di agrofarmaci sempre più selettivi nei confronti della fauna utile, rappresentano metodologie di studio e applicazione sempre più seguite. In termini concreti rappresentano, in prospettiva, gli obiettivi ultimi da perseguire e raggiungere per: la salvaguardia ambientale; il contenimento dei costi di produzione; la tutela del consumatore. Agronomia: vivaio e nuovi impianti, esigenze colturali, tecniche agronomiche e fertilizzazione Coltivazione: ciclo, tipologie allevamento e potatura, operazioni colturali e meccanizzazione Raccolta: produzione, conservazione, consumo fresco, trasformazione e sottoprodotti, filiere

20 20 Modulo 7 - Difesa: pomacee Verifica dell apprendimento - Modulo 7 Domande a risposta multipla 1. Quali strumenti, in difesa integrata, sono più idonei a proteggere le colture dal Cossus cossus? a. Trappole per la cattura massale b. Trappole sessuali c. Uncinamento d. Insetticidi di copertura e. Polisolfuri 2. Le infezioni secondarie di ticchiolatura sono causate da a. pseudoteci di Fusicladium dendriticum b. ascospore di Venturia inequalis c. conidi di Fusicladium dendriticum d. ascospore di Nectria galligena 3. I captaspore si utilizzano per a. le infezioni conidiche di ticchiolatura b. il primo volo di carpocapsa c. il primo volo delle ascospore di ticchiolatura d. il micelio del mal bianco 4. I parametri della tabella di Mills sono a. umidità e temperatura b. tempo e umidità c. ore di bagnatura e temperatura d. tempo e pioggia 5. Quale avversità si conserva come periteci? a. Oidio b. Afide lanigero c. Ticchiolatura d. Nectria 6. Quale afide ha soglia di intervento più bassa? a. Aphis pomi b. Eriosoma lanigerum c. Disaphis plantaginea 7. Quale Afide ha ciclo dioico? a. Aphis pomi b. Eriosoma lanigerum c. Disaphis plantaginea 8. Quale Afide si combatte esclusivamente con metodi biologici? a. Aphis pomi b. Eriosoma lanigerum c. Disaphis plantaginea 9. Sotto quale forma sverna la Cocciniglia di San Josè? a. Larva di terza età b. Femmina fecondata c. Neanide di prima o seconda età d. Adulto protetto dal follicolo 10. Quali fra i seguenti insetti sono minatori fogliari? a. Cemiostoma b. Rodilegno giallo c. Sesia d. Capua e. Litocollete f. Carpocapsa 11. Quali fra le seguenti avversità manifestano danni prevalentemente nel frutto? a. Capua b. Carpocapsa c. Ticchiolatura d. Nectria e. Cemiostoma 12. Le trappole sessuali per la lotta alla Carpocapsa vanno istallate a. a fine marzo b. a fine aprile c. a fine maggio 13. La soglia di intervento per la Carpocapsa è a maschi per trappola per settimana b. 2 maschi per trappola per settimana c. 10 maschi per trappola per 2 settimane 14. Quante generazioni compie la Carpocapsa nell Italia centro-settentrionale? a. 1-2 b. 3 c La Carpocapsa sverna come a. larva matura racchiusa in un bozzolo b. larva giovane in un rifugio sotto corteccia c. crisalide 16. Quale fra i seguenti insetti scava gallerie nella polpa del frutto? a. Capua b. Carpocapsa c. Litocollete d. Quadraspidioto e. Cemiostoma 17. L'Aphelinus mali è il parassitoide di a. Carpocapsa b. Afide grigio c. Antonomo del melo d. Afide lanigero 18. Sotto quale forma sverna il Litocollete? a. larva matura racchiusa in un bozzolo b. larva giovane in un rifugio sotto corteccia c. crisalide 19. Il numero di generazioni del Cemiostoma è a. 2 b. 3 c In quale modo sverna solo raramente l'oidio del melo? a. Come micelio vivace b. Come conidio c. Come cleistotecio

21 Modulo 7 - Difesa: pomacee La Pandemis è detta anche a. insetto carpofago b. ricamatrice c. minatore 22. Il Rodilegno giallo compie il suo ciclo in a. 1 anno b. 3 anni c. 1 mese 23. Contro quali dei seguenti insetti è possibile usare il Bacillus thuringiensis? a. Quadraspidiotus b. Afide grigio c. Carpocapsa d. Cemiostoma e. Eriosoma lanigerum f. Pandemis g. Capua h. Archips 24. La Psilla del pero compie mediamente a. 3 generazioni b. 5 generazioni c. 6 generazioni 25. Contro le uova di Psilla si usano a. insetticidi chitinoinibitori b. bioinsetticidi c. prodotti chimici 26. La Tingide del pero danneggia a. i fiori b. le foglie c. i rami 27. Le Tentredini del pero scavano gallerie a. nei giovani rami b. nei frutti c. nelle radici Vero o falso 1. I frutti invasi da Cecidomia delle perine sono più piccoli del normale 2. Le gallerie scavate dal Rodilegno giallo sono soprattutto nel tronco e nei grossi rami 3. La Tentredine del pero compie una generazione all anno 4. La lotta al colpo di fuoco batterico è obbligatoria 5. L Antonomo del melo è un Lepidottero 6. La Sesia del melo danneggia il legno 7. Le Minatrici fogliari danneggiano prevalentemente i frutti 8. L Afide lanigero si combatte con insetticidi chimici 9. L Afide verde è il più pericoloso 10. La Moniliosi si conserva nelle mummie

22 22 8 modulo Difesa: drupacee INTRODUZIONE AI CONTENUTI I prerequisiti necessari per lo sviluppo e la comprensione dei contenuti sono richiamati dalle seguenti tracce concettuali. Botanica: angiosperme, dicotiledoni, rosacee, drupacee Biologia: ciclo, ripresa vegetativa, bottoni fiorali, allegagione, ingrossamento e maturazione drupe Genetica: caratteri quali-quantitativi, resistenza avversità, liste varietali, banche del genoma Economia: comparto frutticolo, diffusione, importanza nazionale Ecologia: aree di coltivazione, zone di produzione, varietà e adattamento al clima Agronomia: vivaio e nuovi impianti, esigenze colturali, tecniche agronomiche e fertilizzazione OBIETTIVI GENERALI Le drupacee, soprattutto quelle a più forte intensivizzazione colturale (pesco, susino, albicocco), presentano un quadro fitopatologico assai complesso: sono soggette a un grande numero di avversità da insetti, funghi, batteri, fitoplasmi e virus; es. la sharka è una virosi che causa danni molto seri e che, nonostante i decreti di Lotta Obbligatoria, risulta di difficile contenimento nei frutteti a pesco, susino e albicocco. Inoltre, sono da ricordare anche le fisiopatie da carenze nutrizionali o agenti atmosferici, che per queste colture estremamente sensibili (sia negli apparati epigei che ipogei) sono fonte di costante preoccupazione durante tutto il ciclo colturale e stagionale. L adesione ai programmi di difesa previsti dai disciplinari di produzione, ormai molto diffusi a livello territoriale, e il costante progredire delle tecniche di difesa integrata permetteranno di migliorare ulteriormente lo standard qualitativo, sanitario e ambientale dell intera filiera produttiva. Coltivazione: ciclo, tipologie allevamento e potatura, operazioni colturali e meccanizzazione Raccolta: produzione, conservazione, consumo fresco, trasformazione e sottoprodotti, filiere

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