LA LIM E AVIPA NEL PROGETTO DI VITA DELLA PERSONA AUTISTICA di Ugo Longo Coordinatore progetto AVIPA CTS A.Selvi -Viterbo
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- Basilio Franceschi
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1 LA LIM E AVIPA NEL PROGETTO DI VITA DELLA PERSONA AUTISTICA di Ugo Longo Coordinatore progetto AVIPA CTS A.Selvi -Viterbo La presente relazione può essere letta sinteticamente attraverso le slide LIM contenute nei riquadri blu o attraverso la relazione testuale a fianco. A. Il progetto 1 Nasce dall'elaborazione di un team di docenti del liceo scienze umane S.Rosa di Viterbo, sotto il patrocinio del MIUR, Direzione Generale dello studente, dott.ssa Giovanna Boda, che ha inteso investire in questo ambito di ricerca e sviluppo coinvolgendo in un'ottica di rete interistituzionale, la scuola, la famiglia, la ASL e la software house a vocazione didattica (Lynx srl). Il progetto ha avuto inizio nell'anno scolastico 2008/09 e si è concluso, per la fase sperimentale nel 2009/10, con la definizione del software interfaccia personalizzabile AVIPA, residente sul server Lynx. 2 B. Il gruppo di lavoro e la rete Il gruppo di sperimentazione ha centrato il suo intervento sulla rete informale Famiglia- Scuola-ASL che ruota attorno all'alunno e alla persona autistica. Si è adottato il principio della co-progettazione tra soggetti equi-competenti nel proprio mondo vitale anche se ad un differente livello di conoscenze tecnologiche, la finalità del progetto era di far dialogare i bisogni e le risorse attraverso la costruzione di uno strumento tecnologico che facesse da medium tra i diversi ambienti di vita. Per raggiungere tale obiettivo si è prodotta la seguente articolazione del gruppo di progetto (GP): GP1: Clinico Psicologico Sociologico : ASL Viterbo e Dipartimento di Scienze Neurologiche Psichiatriche e Riabilitative dell Età Evolutiva, Università degli Studi di Roma La Sapienza GP2: Educativo: Scuole Provincia di Viterbo- Supervisore D.G.Studente MIUR
2 2 GP3: Famiglia e tempo libero: Famiglie alunni e adulti autistici GP4: Sviluppo : Software house Lynx s.r.l. GP5: Privacy : DS e DSGA GP6: Supervisione e monitoraggio: D.G.Studente MIUR - Dipartimento di Scienze Neurologiche Psichiatriche e Riabilitative dell Età Evolutiva, Università degli Studi di Roma La Sapienza GP7: Organizzativo: SegreteriaDidattica GP8: Amministrativo: Segreteria amministrativa L'elemento più complesso nella prima fase è stato il livello di protezione da assegnare a ciascun utente ed i permessi di lavoro per gli operatori, nel rispetto della privacy e delle procedure consolidate di lavoro maturate in ciascun ambiente. Strumenti condivisi tra tutti i componenti della rete, di creazione, sviluppo e monitoraggio hanno poi permesso la scrittura dell'ambiente virtuale PLE. C. Il progetto AVIPA Individuazione del problema e di bisogni: 1. Descrizione del problema 2. Tipologie di destinatari 3. Stato dell arte 4. Bisogni degli alunni 5. Bisogni delle figure d aiuto Strategie e metodi: 6. Soluzioni tecnologiche 7. Soluzioni metodologiche 8. Soluzioni organizzative Prodotto finale 3 1. Descrizione del problema Mancanza di uno strumento tecnologico che permetta la condivisione degli interventi formativi, educativi, riabilitativi propri del Progetto di Vita dell alunno, ad opera della scuola, famiglia ed enti sanitari. Rafforzare la significatività della presenza dell alunno autistico, mediante il collegamento virtuale e globale con tutti gli ambienti di vita frequentati.
3 2. Tipologie di destinatari Diretti: Alunni con sindrome autistica frequentanti la scuola; Soggetti con sindrome autistica adulti (Campione di sperimentazione). Indiretti: Fase di validazione, alunni con sindrome autistica frequentanti le scuole della provincia di Viterbo; Tutte le figure scolastiche, familiari e sanitarie che concorrono alla realizzazione del progetto di vita dell alunno autistico. 3. Stato dell arte l riferimenti più vicini all'ambiente che si è prodotto sono il Personal Learning Environment (PLE), ambienti in cui è l'apprendente a configurare il proprio spazio di apprendimento decidendo quale, tra le risorse educative disponibili, siano le più adatte. Si tratta della cosiddetta svolta verso l'e-learning 2.0, che in generale sottolinea gli aspetti di produzione individuale e di condivisione delle conoscenze attraverso il web in antitesi all'idea di piattaforma monolitica con contenuti prodotti una volta per tutte da autori codificati e riconosciuti come tali. 4. Bisogni degli alunni Ridurre la frammentazione delle conoscenze e delle esperienze legate ai singoli contesti scuola-famiglia-sanità e dotare di significatività contestualizzata ciascuna attività condotta durante la giornata. Visualizzare l evoluzione del lavoro svolto durante l anno. Utilizzare strumenti software appositamente creati per il proprio profilo psicologico-cognitivo e relazionale. 5. Bisogni delle figure di aiuto Avere a disposizione un ambiente software d apprendimento locale e di rete che permetta la condivisione di conoscenze, competenze ed esperienze testate positivamente in team per ciascun alunno. Tracciabilità del lavoro di team condotto con evidenza dei livelli di sviluppo Soluzioni tecnologiche Realizzazione di un ambiente virtuale PLE, dotato di interfacce multiple presenti nel modello e creabili in funzione del profilo psicorelazionale dell alunno. Disponibilità di strumenti di chat audio-video, lavagna condivisa, spazio di scrittura e disegno. Idea dominante la personalizzazione spinta dell'ambiente non necessariamente guidata dallo stesso utente, ma dal team di operatori che lo seguono -, e quella di unicità di spazio 4 (virtuale) in cui il soggetto si ritrova. Un ambiente pensato per dare continuità all'esperienza di apprendimento e di tempo libero dello studente in tempi e luoghi diversi. Si può facilmente immaginare di ricostruire all'interno del PLE una rappresentazione della classe dello studente, attraverso le foto dei compagni di classe e dei docenti, che sia accessibile da casa quando per ragioni di salute, stanchezza, lo studente è impossibilitato a partecipare fisicamente alle lezioni.
4 7. Soluzioni metodologiche Condivisione dello strumento con la classe, la famiglia, gli operatori ASL e tempo libero, secondo i criteri della costruzione personale e autonoma (in funzione delle diverse gravità) della conoscenza e della pratica significativa. Produzione collaborativa dei materiali presenti nell ambiente virtuale Soluzioni organizzative Interazione tra i sottogruppi di progetto in modalità di rete con sedute di progettazione online e in presenza. Prodotto finale Ambiente virtuale personalizzato, dove l alunno/adulto autistico ritrova tutti gli oggetti d apprendimento costruiti nel suo progetto di sviluppo, ai diversi livelli (scuola, famiglia, sanità, tempo libero), in formati audio, video, testo, immagini, e secondo un interfaccia utente dinamica che varia in funzione dello sviluppo cognitivo-relazionale attuale. Ambiente alunno: interfaccia personalizzata, oggetti d apprendimento costruiti ed implementabili, All'interno dell'ambiente ci sono oggetti di apprendimento, dal semplice al complesso, visualizzati in maniera diversa a seconda della metafora scelta da e per il corsista. Per esempio, possono essere scelte semplici liste, o oggetti grafici collocati in uno spazio, o nodi di una mappa concettuale. Sono disponibili un certo numero di stili di interfacce già pronte tra cui il team di lavoro intorno allo studente può scegliere. Funzionalità e operatività: Accessibilità facilitata secondo il proprio stile cognitivo prevalente nella decodifica della realtà circostante. Predisposizione collaborativa di un percorso d apprendimento mediante oggetti significativi e appartenenti al proprio mondo di conoscenza. Facilità di manipolazione degli oggetti mediante LIM, touch screen o sistemi di puntamento e trascinamento alternativi. Ambiente adulti: riservato a tutti i co-attori del progetto di vita dell alunno con sindrome autistica, interfaccia personalizzabile, oggetti d apprendimento dominiospecifici, rispondenza a tutte le documentazioni e piani d intervento definiti a livello multidisciplinare. Funzionalità e operatività: Facilità d inserimento di documentazioni valutative ed esperenziali utili al lavoro di team, costruzione collaborativa di oggetti d apprendimento mediante l uso di un numero ridotto di comandi e di un normale livello di competenza informatica. Possibilità di condividere informazioni di percorso utili agli interventi in ciascun settore specifico della vita dell alunno. Ambiente classe e LIM: interfaccia personalizzata, messaggi e oggetti d apprendimento costruiti in classe, Un ambiente pensato per dare continuità all'esperienza di apprendimento dello studente in tempi e luoghi diversi. Si può ricostruire all'interno del PLE una rappresentazione della classe dello studente, attraverso le foto dei compagni di classe e dei docenti e delle attività fatte, che sia
5 5 accessibile da casa. Funzionalità e operatività: Predisposizione collaborativa di un percorso d apprendimento mediante oggetti significativi e appartenenti al proprio mondo di conoscenza. Acquisizione di competenze relative alla costruzione di oggetti d apprendimento e alla gestione relazionale dei rapporti con il loro compagno/a autistico/a. D. La risorsa Lavagna Interattiva Multimediale E' in questa dimensione che la LIM ha costituito l'elemento di ulteriore sperimentazione pur se non inserito formalmente nel protocollo di lavoro. Abbiamo analizzato le seguenti potenzialità didattiche della LIM come utili al progetto: 1. Il rispetto degli stili percettivi e cognitivi degli utenti. E' stato possibile riproporre visivamente ed altre volte simbolicamente gli elementi esperenziali maggiormente significativi per l'alunno autistico nel suo approccio alla realtà esterna, proponendo un percorso di sistematizzazione e ordinamento delle conoscenze secondo le sue preferenze iconiche, testuali o grafiche. 2. la possibilità di poter praticare una metodologia di gruppo come l'apprendimento cooperativo, che attraverso l'interazione 5 significativa con i compagni ( nel nostro caso la compagna preferenziale) porta alla costruzione di un ambiente classe virtuale, in cui il soggetto autistico è autore di conoscenza insieme ai compagni, può depositare e ritrovare elementi digitali appartenenti al percorso di studio della classe, può così determinare attraverso una pratica collaborativa l'elemento di continuità con la classe stessa. L'uso di abilità sociali di gestione e funzionamento associate alla responsabilità individuale e di gruppo si traducono nell'approccio alla LIM in un fare comune in cui ognuno è responsabile del proprio ruolo all'interno di una procedura nota di eventi. 3. L'operatività diretta sugli oggetti, soprattutto per le LIM a touch multiplo, apre la strada all'uso contemporaneo dei due linguaggi, analogico e digitale, e alla possibilità di modificare, intensificare, ridurre una relazione tra due soggetti senza necessariamente dover entrare in contatto fisico o visivo, e sufficiente la manipolazione vicendevole degli oggetti a mantenere aperto il canale della comunicazione. 4. la possibilità di utilizzare l'interfaccia AVIPA come risorsa di inclusione per la classe; la LIM assicura all'interfaccia AVIPA, sempre nei limiti posti dal PEI dell'alunno considerato, la possibilità di operare come ambiente di classe per navigare su risorse esterne di rete, per consultare learning object, immagini, musica, filmati, attraverso uno strumento personalizzato che permette di condividere impostazioni, scelte, menù ed icone come ambiente condiviso di classe.
6 6 E. Linee di sviluppo Tra le linee di sviluppo almeno due filoni: 1. l'utilizzo dell'ambiente AVIPA come ambiente inclusivo sia tramite LIM che notebook di classe, sperimentazioni di classi digitali mediante delle forme di e learning blended; 2. Potenziamento della tecnologia online mediante la ricerca di partner tecnologici per lo spostamento dell'ambiente su terminali IPOD, IPHONE, o con sistemi ANDROID. 6 Conclusioni Evidentemente siamo solo all'inizio di una sperimentazione, la costruzione dell'ambiente AVIPA e la risorsa LIM hanno compiuto solo pochi passi per decretare se questa possa essere la strada giusta verso il miglioramento di una offerta formativa, che interessi primariamente le persone autistiche, ma che se funzionale potrebbe estendersi al servizio delle più disparate disabilità, che richiedano uno strumento tecnologico personalizzabile, consultabile e trasportabile in ogni contesto di vita, soprattutto in un'ottica di rete tra i soggetti che hanno a cuore e in mente la persona con bisogni speciali con cui condividono un percorso di vita. Per informazioni generali sul progetto contattare: Ugo Longo: ugo_longo@libero.it Per informazioni sul software del progetto contattare: Stefano Penge: steve@lynxlab.com Ulteriori informazioni potranno essere trovate sul sito della sperimentazione del progetto oppure sul sito del Liceo Scienze Umane Santa Rosa di Viterbo
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