Prevenzione delle malattie infettive
|
|
- Gastone Corti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- Prevenzione delle malattie infettive Prof. Silvano Monarca
2 Prevenzione delle malattie infettive La prevenzione può essere definita come un insieme di attività, interventi ed opere attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di benessere ed evitare l insorgenza e la progressione delle malattie. OBIETTIVI GENERALI: 1. Protezione individuale dalle infezioni (vaccinazione, comportamenti sani, igiene degli alimenti) 2. Controllo delle infezioni (riduzione incidenza malattie) 3. Eliminazione delle infezioni (difterite e polio in Italia) 4. Eradicazione delle infezioni (vaiolo nel mondo) A seconda degli obiettivi e dei metodi di intervento si distinguono due tipi di prevenzione delle malattie infettive: PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA
3 Nozioni generali di prevenzione delle malattie infettive PREVENZIONE PRIMARIA: mira ad impedire l insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone sane PREVENZIONE SECONDARIA: mira ad evitare che l infezione evolva in malattia conclamata, mediante la diagnosi precoce e il trattamento in fase preclinica (chemioprofilassi secondaria) Gli interventi preventivi possono essere: INTERVENTI DIRETTI : ricerca e bonifica dei portatori, denuncia dei casi di malattia ed inchiesta epidemiologica, accertamento diagnostico e misure contumaciali vaccinazioni sterilizzazione, disinfezione, asepsi, antisepsi e disinfestazione INTERVENTI INDIRETTI: comprendono una serie di provvedimenti per il risanamento e il miglioramento degli ambienti di vita e di lavoro, dell acqua, degli alimenti, delle bevande e al miglioramento delle condizioni di salute individuali o collettive
4
5 Prevenzione primaria delle malattie infettive La prevenzione primaria mira ad impedire l insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone sane con i seguenti sistemi: Per evitare il contagio impedire il contatto tra il microrganismo e ospite recettivo, agendo su: le sorgenti e i serbatoi di microrganismi patogeni l ambiente Per evitare l infezione impedire la moltiplicazione nell organismo dell ospite, rendendolo non recettivo (vaccinazioni)
6 Strategie per la prevenzione primaria per evitare il contagio scoprire e rendere inattive le sorgenti di microrganismi patogeni interrompere le catene di trasmissione, modificando i fattori ambientali ed i comportamenti che favoriscono la persistenza e la diffusione del microrganismo Le strategie menzionate comprendono diversi tipi di intervento parte di competenza del medico e parte nell ambito di programmi di risanamento ambientale e di promozione della salute
7 Strategie di prevenzione primaria per evitare il contagio Scoperta ed inattivazione delle sorgenti di microrganismi patogeni Si effettua attraverso vari interventi: notifica o denuncia della malattia limitazione rapporti malato/sano (isolamento, contumacia e sorveglianza) scoperta e inattivazione dei portatori eradicazione dei serbatoi naturali disinfezione e sterilizzazione disinfestazione
8 Scoperta della sorgente di infezione Presupposto per ogni intervento di prevenzione e di bonifica di una infezione è l identificazione della sua origine e dei meccanismi che ne consentono la diffusione A tal fine è indispensabile la notifica o denuncia di malattia infettiva accertata o sospetta da parte dei Medici curanti. La denuncia, obbligatoria in Italia dal 1934 e oggi regolata dal DM , è importante ai fini della programmazione sanitaria e del controllo dell efficacia degli interventi attuati e consente di realizzare 2 obiettivi: 1-informativo (quadro statistico-epidemiologico della malattia) 2- operativo (la denuncia apre la strada alle varie misure di profilassi)
9 D.M. 15 dicembre 1990 malattie di Classe I Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette a R.S.I. o perché rivestono particolare interesse Colera Febbre gialla Febbre ricorrente epidemica Febbri emorragiche virali Peste Poliomelite Tifo esantematico Botulismo Difterite Influenza con isolamento virale Rabbia Tetano Trichinosi MEDICO a ASL a, b REGIONE a,b a,b MINI SAN ISS b b OMS ISTAT a = caso sospetto b = caso confermato
10 Blenorragia Brucellosi Diarree inf. Non da salmonella Epatite virale a Epatite virale b Epatite virale nanb Epatite virale n.s. Febbre tifoide Legionellosi Leishmaniosi cutanea Leishmaniosi viscerale Leptospirosi Listeriosi D.M. 15 dicembre 1990 malattie di classe II Malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo MEDICO ASL REGIONE b, c b, c c MINISAN ISTAT ISS Meningite ed encefalite a. virale Meningite meningococcica Morbillo Parotite Pertosse Rickettsiosi diversa da tifo esantematico Rosolia Salmonellosi non tifoide Scarlattina Sifilide Tularemia Varicella a = caso sospetto b = caso confermato c = riepiloghi mensili per provincia, classe d età e sesso
11 D.M. 15 dicembre 1990 Malattie di classe III AIDS medico Regione Ministero Lebbra Malaria Tubercolosi Micobatteriosi non t. a = caso sospetto b = caso confermato Medico a ASL b Regione b, c c c MINISAN ISTAT ISS
12 D.M. 15 dicembre 1990 malattie di classe IV Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell ASL solo quando si verificano focolai epidemici Dermatofitosi Malattie trasmesse da alimenti Pediculosi Scabbia Altro specificare (malattie di classe V insorte in forma di focolaio epidemico) MEDICO a ASL b REGIONE b b b MINISAN ISTAT ISS a = singolo caso b = focolaio epidemico
13 Schede di notifica
14 Scoperta ed inattivazione delle sorgenti di microrganismi patogeni (portatori e serbatoi) Scoperta e inattivazione dei portatori: La ricerca sistematica dei portatori sani nella maggior parte delle malattie infettive avrebbe un costo enorme e darebbe scarsi risultati ai fini di impedire il contagio. In alcune malattie è prescritto il controllo batteriologico in fase di convalescenza (es. colera, dissenteria batterica, difterite, ecc). Se si scopre un portatore convalescente o cronico bisogna istruirlo per evitare che contagi altre persone; non sempre il trattamento antibiotico è efficace in quanto si può prolungare il periodo di eliminazione. Nel caso di portatori cronici di Salmonella typhi si può pensare all asportazione chirurgica della colecisti se esistono indicazioni cliniche all intervento. Eradicazione dei serbatoi naturali: in alcuni casi si può eliminare una malattia nell uomo distruggendo gli animali che rappresentano il serbatoio naturale del microrganismo (es. brucellosi); in altri casi ciò è impossibile; allora si tende a confinare il microrganismo in serbatoi selvatici interrompendo le vie di contatto con animali domestici (rabbia).
15 Limitazione dei rapporti malato/sano Sono interventi che si basano su una serie di provvedimenti che limitano, in varia misura, le possibilità di rapporto tra malato (o portatore) e soggetto sano, o che impongono particolari controlli Tali misure sono: isolamento - separazione del soggetto da tutte le altre persone eccetto il personale sanitario contumacia - obbligo di permanere in un determinato luogo per tutto il periodo prescritto con osservanza delle norme igienico-sanitarie imposte questi provvedimenti possono essere estesi anche ai contatti (soggetti che hanno avuto rapporti con il malato tali da consentire il contagio) sorveglianza sanitaria - obbligo del soggetto di farsi controllare dall autorità sanitaria, secondo gli intervalli dalla stessa stabiliti senza limitazione delle libertà personali tale misura si applica generalmente ai conviventi o ai contatti che potrebbero trovarsi nella condizione di portatore precoce
16 Esempi di malattie infettive che richiedono provvedimenti di isolamento Malattie che richiedono isolamento stretto - Difterite faringea - Peste polmonare - Varicella - Febbre di Lassa o altre forme emorragiche - SARS Malattie che richiedono isolamento respiratorio - Malattie esantematiche - Parotite - Pertosse - Meningiti - Tubercolosi polmonare attiva (isolamento tubercolare)
17 Contumacia dalle scuole
18 Strategie per la prevenzione primaria DISINFEZIONE, STERILIZZAZIONE E DISINFESTAZIONE Con la disinfezione ci si prefigge di distruggere i microbi agenti di malattie infettive per impedirne la persistenza e la diffusione e l arrivo fino ai soggetti recettivi; può avvenire sia con mezzi fisici che chimici a seconda del microrganismo che si vuol distruggere. Con la sterilizzazione si distrugge ogni forma vivente comprese le spore. La disinfestazione è un efficace intervento per la lotta ai vettori nelle malattie infettive trasmesse da antropodi; si effettua mediante agenti fisici e chimici e deve tenere conto della diversa biologia del parassita.
19 Strategie di prevenzione primaria per l interruzione delle catene di trasmissione Interruzione delle catene di trasmissione Si effettua attraverso vari interventi di: bonifica dell ambiente modifica dei comportamenti La bonifica dell ambiente: diversi fattori legati all ambiente sociale e fisico possono favorire la diffusione di malattie infettive, la rimozione di essi rappresenta un valido intervento preventivo. L azione diretta sui veicoli e sui vettori dei rispettivi agenti patogeni permette una rapida riduzione dei casi di malattia. I programmi di bonifica dell ambiente richiedono spesso forti impegni economici e lunghi tempi per la realizzazione; in compenso, i vantaggi che si ottengono sono stabili, una volta raggiunti, e riguardano sia le malattie infettive sia più in generale il miglioramento della qualità della vita.
20 Mortalità per Tubercolosi in USA, Tassi/ Koch identifica il bacillo tubercolare Fonte: US Bureau of the Census, Historical Statistics of the United States; Colonial Times to 1970 (Washington, D.C: Government Printing Office, 1975), Part 1 pp58,63. (nota: : solo Massachusetts). Introduzione della Streptomicina Vaccina -zione
21 Strategie per la prevenzione primaria Interruzione delle catene di trasmissione Si effettua anche attraverso vari interventi di modifica dei comportamenti (Educazione Sanitaria), quali ad es.: Seguire norme igieniche nell ambiente di vita e di lavoro Lavarsi le mani prima di mangiare Consumare mitili cotti Proteggere il cibo dal contatto con le mosche Aerare un ambiente chiuso Usare il profilattico Seguire norme igieniche in ospedale e nello studio dentistico.
22
23 Strategie di prevenzione primaria per evitare l infezione Aumento delle resistenze alle infezioni (distruzione dei patogeni prima della infezione), mediante: Resistenze aspecifiche (cute, mucose, abitudini di vita e alimentazione sane) Immunoprofilassi attiva (vaccini) Immunoprofilassi passiva (sieroprofilassi) Chemioprofilassi primaria (isoniazide per tub-, sulfamidici per contatti con meningite, penicillina e scarlattina, clorochina e malaria)
24
25 Profilassi specifica delle infezioni IMMUNOPROFILASSI Passiva Attiva Sieri immuni e immunoglobuline Vaccini
26 Profilassi delle malattie a trasmissione aerea Trasmissione per via aerea: trasmissione di un agente infettivo da un serbatoio a un ospite suscettibile con 2 meccanismi: a) trasmissione diretta - proiezioni di goccioline infette sulla congiuntiva o sulle mucose del naso e della bocca (starnuti, colpi di tosse, ecc) b) trasmissione indiretta - tramite veicoli, rappresentati dai residui dell evaporazione del fluido delle goccioline emesse da un ospite infetto (nuclei di goccioline) o granuli di polveri. È possibile per gli agenti infettive che presentano un certo grado di resistenza ambientale Es. tutte le malattie esantematiche (morbillo, scarlattina, ecc.), parotite, influenza, difterite, TBC, ecc
27 Polvere (6) Profilassi delle malattie a trasmissione aerea Pavimento (7) Oggetti d uso (8) Sano (1) Malato (2) Aria confinata (5) (4) Portatore (3) (1) immunizzazione attiva (2) isolamento (3) bonifica (4) comportamento (tossire ecc) (5) disinfezione aria, ricambio, affollamento (6) non sollevare polvere (7) disinfezione pavimenti (8) disinfezione effetti personali ecc
28 Profilassi delle malattie a trasmissione oro-fecale L agente infettivo viene eliminato con le feci dal serbatoio (malato o portatore) e trasmesso ad un ospite suscettibile tramite veicoli (oggetti d uso, alimenti, acqua e suolo contaminati) Es. tifo, paratifo, colera, dissenteria, epatite A, epatite E, ecc
29 Profilassi delle malattie a trasmissione fecale-orale Vettori (9) Alimenti (10) Mani (8) Oggetti d uso (7) Sano (1) Feci (4) Suolo (6) Malato (2) Portatore (3) Acqua (5) (1) immunizzazione attiva (2) isolamento- terapia (3) bonifica (4) disinfezione smaltimento rifiuti liquidi (5) potabilizzazione (6) smaltimento rifiuti liquidi e solidi (7) (8) igiene personale (9) disinfestazione (10) igiene degli alimenti (conservazione, manipolazione)
30 Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale A livello individuale la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale si realizza attraverso: lo scrupoloso rispetto di elementari norme igieniche A livello collettivo la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale si realizza attraverso: il corretto smaltimento ed allontanamento dei rifiuti solidi e liquidi, la disponibilità di acqua per uso umano sicura e controllata una buona igiene alimentare.
31 Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione fecaleorale Non consumare prodotti ittici crudi. Lavare accuratamente le verdure prima di consumarle, possibilmente tenendole a bagno per 1/2 ora in acqua con aggiunta di disinfettanti a base di cloro. Non bere acqua di pozzo. Preferire cibi appena cotti e consumarli caldi. Conservare in frigorifero i cibi appena cotti se non devono essere consumati subito. Sbucciare da soli la frutta da mangiare. Curare scrupolosamente l'igiene personale, specie delle mani, che debbono essere accuratamente lavate con acqua e sapone sempre prima dei pasti e sempre dopo aver utilizzato i servizi igienici. Essere scrupolosamente puliti nella manipolazione di cibi e bevande. Attuare ogni misura per l'eliminazione degli insetti dall'ambiente. Proteggere comunque gli alimenti dagli insetti.
32 Profilassi delle malattie a trasmissione diretta (ematogena e trans-mucosa) Trasferimento diretto e immediato dell agente infettivo da un serbatoio a un ospite suscettibile Es. Sifilide, epatite B, epatite C, ecc Malato (1) Portatore (1) (2) Ospite suscettibile (3) (1) trattamento-sorveglianza sanitaria (2) educazione sanitaria (3) immunizzazione attiva-chemioprofilassi
33 Come proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse o veneree? La fedeltà Una coppia di persone sane e fedeli non corre alcun rischio di contrarre una malattia venerea. La scelta attenta del partner Ogni rapporto sessuale con un nuovo partner può comportare il rischio di contagio. Il contagio è escluso soltanto se il partner non è affetto da una malattia venerea. Un dialogo franco consentirà di valutare meglio il rischio. Che esperienze sessuali ha avuto in precedenza il mio partner? Che misure precauzionali vogliamo prendere? Il test HIV Poiché l Aids è una malattia inguaribile è meglio accertare o escludere un precedente contagio mediante il test HIV.
34 Evitare i rapporti sessuali occasionali Un solo rapporto sessuale con una persona malata può trasmettere il contagio. Chi cambia spesso il partner corre più rischi. Il preservativo Chi usa il preservativo nei rapporti sessuali con partner diversi può ridurre il rischio di contagio, ma non escluderlo del tutto. L'astinenza dalle droghe e dall alcol Le droghe e l alcol alterano la percezione della realtà, offuscano il senso di responsabilità, attenuano la capacità di giudizio e di autocontrollo portando così a facili rapporti sessuali non protetti. L astinenza dalle droghe è un fattore di primaria importanza nella prevenzione dell AIDS. Vaccinazione contro l'epatite B È consigliata per gruppi particolarmente a rischio (per es. personale medico, pazienti sottoposti a dialisi, tossicodipendenti che assumono droga per endovena, persone che soggiornano a lungo in un paese in via di sviluppo)
35 Profilassi delle malattie a trasmissione da vettori Trasmissione da vettori: trasmissione di un agente infettivo da un artropode in cui sia avvenuta la moltiplicazione o un ciclo di sviluppo a un ospite suscettibile La trasmissione può avvenire per mezzo della saliva o delle feci La penetrazione può essere causata da puntura o morso da parte del vettore o dalle lesioni da grattamento. Es. malaria, ecc
36 Profilassi delle malattie a trasmissione da vettori Vettore (2) Serbatoio (1) Ospite (3) (1) trattamento (uomo) - derattizzazione (2) disinfestazione - bonifica ambientale (3) immunizzazione attiva - chemioprofilassi
37 Es. Malaria Profilassi delle malattie a trasmissione da vettori Sorgente Via di eliminazione Vettore Via di ingresso Target Soggetto infetto Cute Anopheles Cute Soggetto non infetto Trattamento del paziente Paziente in ambienti schermati dal vettore Lotta al vettore Uso di repellenti abbigliamento coprente Profilassi antimalaria ERADICAZIONE PREVENZIONE
38 Profilassi delle zoonosi Comprendono un gruppo di malattie degli animali che possono trasmettersi, anche solo occasionalmente all uomo Es. Brucellosi Uomo (?) Uomo Animali selvatici (mammiferi, uccelli artropodi ematofagi) Prodotti alimentari Animali domestici (ovini, caprini, pollame, cavallo, asino, ecc) Urine Sudore Latte Feci Prodotti abortivi Rapporti sessuali Animali domestici (ovini, caprini, pollame, cavallo, asino, ecc)
39 Prevenzione della brucellosi nell uomo: Educazione igienica degli allevatori di bestiame Bonifica del latte e dei suoi derivati Prevenzione della brucellosi negli animali: Abbattimento di animali infetti Vaccinazione
40 Es. Rabbia Animali rabici (volpi, scoiattoli, bovini, vampiri ecc.) Animali domestici (cani, gatti) Prevenzione della rabbia nell uomo: Notifica obbligatoria Isolamento ospedaliero Disinfezione degli effetti personali del malato Immunoprofilassi: attiva (vaccinoprofilassi pre- o post-esposizione) passiva (disponibili Ig omologhe ed eterologhe) Uomo Prevenzione della rabbia negli animali: lotta al randagismo controllo degli animali domestici vaccinazioni obbligatorie di cani, gatti, bovini vaccinazione sperimentale delle volpi con esche contenenti virus vivo modificato
41 Eliminazione ed eradicazione delle malattie infettive
42 Eradicazione del vaiolo Prima malattia infettiva eradicata dalla vaccino profilassi (1979) L ultimo caso di vaiolo nel mondo si è verificato nel 1977, e da allora non si sono più verificati casi in nessuna nazione. Attualmente tutti i virus noti del vaiolo sono conservati in condizioni di stretta sicurezza in due laboratori, uno negli Stati uniti ed uno in Russia. In Italia, la vaccinazione antivaiolosa è stata sospesa nel 1977 e definitivamente abrogata nel Allo stato attuale, non c è nessun motivo perché la vaccinazione antivaiolosa venga reintrodotta. In ogni caso, le riserve di di vaccino antivaioloso sono disponibili tramite l OMS per l uso immediato, sotto la direzione delle autorità sanitarie nazionali ed internazionali
43
44
45
46
47 Eradicazione Malattie eradicabili Morbillo Malattie non eradicabili o difficilmente eradicabili Tetano Unico serbatoio l uomo Assenza di portatori cronici Esistenza di un vaccino efficace Unico serbatoio l uomo NO:anche serbatoio animale Assenza di portatori cronici Esistenza di un vaccino efficace Poliomielite Epatite B Unico serbatoio l uomo Unico serbatoio l uomo Assenza di portatori cronici Assenza di portatori cronici (NO) Esistenza di un vaccino efficace Esistenza di un vaccino efficace
48 Esempi di malattie infettive eradicabili con i mezzi di prevenzione primaria attualmente disponibili Malattia Tubercolosi umana Malaria Colera Febbre tifoide Shigellosi Amebiasi AIDS Difterite Poliomelite Epatite A Epatite B Morbillo Rosolia Parotite Interventi di prevenzione Diagnosi e terapia precoce delle infezioni aperte Scoperta e inattivazione delle sorgenti di infezione Inchiesta epidemiologica per individuare e inattivare le sorgenti di infezione Ambienti di vita sani e non affollati Inattivazione dei vettori Acqua potabile sicura Idoneo smaltimento degli escrementi e delle acque reflue domestiche Controllo degli alimenti Induzione a comportamenti sessuali responsabili Controllo delle emotrasfusioni e degli emoderivati Uso di strumentario medico-chirurgico sterile Immunizzazione di massa
49 Esempi di zoonosi eradicabili e di zoonosi eliminabili Malattia Interventi di prevenzione Risultato possibile Brucellosi Tubercolosi bovina Tetano Individuazione ed abbattimento di tutti gli animali d allevamento infetti Immunizzazione dell intera popolazione umana Eradicazione Eradicazione Eliminazione Salmonellosi Allevamenti indenni Mangimi esenti da salmonelle Catena del freddo per alimenti Cottura a fondo delle carni e delle uova Eliminazione
50 Eliminazione dell infezione Europa polio-free: Totale scomparsa del microrganismo
51 Prevenzione secondaria delle malattie infettive La prevenzione secondaria mira ad evitare che l infezione evolva in malattia conclamata, mediante la diagnosi precoce e il trattamento in fase preclinica (chemioprofilassi secondaria) Concettualmente una volta che è avvenuto il contagio e che questo abbia avviato il processo infettivo, si deve impedire che ci sia un evoluzione fino alla produzione di danni clinicamente manifesti.solo in pochi casi è possibile, dal momento che il periodo di incubazione è di solito troppo breve. Si applica solo per alcune malattie a lunga incubazione: -TBC (tub+ recente e isoniazide) -Reumatismo articolare acuto (penicillina contro recidive strept.) -AIDS (trattamento dei siero+) Anche per prevenire mediante antibiotici: -infezioni opportunistiche in immunocompromessi - infezioni batteriche secondarie a infezioni virali (influenza e anziani)
52
53 Prevenzione secondaria per tossicodipendenti Never reuse or share syringes, needles, water or drug preparation equipment; if injection equipment that has been used by other persons is shared, first clean the equipment with bleach and water as is recommended for prevention of HIV; use only sterile syringes obtained from a reliable source (e.g., pharmacies or syringe exchange programs). Use sterile (e.g., boiled) water to prepare drugs; if this is not possible, use clean water from a reliable source (e.g., fresh tap water). Use a new or disinfected container ("cooker") and a new filter ("cotton") to prepare drugs. Clean the injection site with a new alcohol swab before injection. Safely dispose of syringes after one use.
54 Penicillin for secondary prevention of rheumatic fever People with a history of rheumatic fever are at high risk of recurrent attacks of rheumatic fever and developing rheumatic heart disease following a streptococcal throat infection. Giving penicillin to these people can prevent recurrent attacks of rheumatic fever and subsequent rheumatic heart disease. However, there is no agreement on the most effective method of giving penicillin. Intramuscular penicillin seemed to be more effective than oral penicillin in preventing rheumatic fever recurrence and streptococcal throat infections. Two-weekly or 3-weekly injections appeared to be more effective than 4-weekly injections. However, the evidence is based on poor quality of trials. Evidence-based prevention: The Cochrane Library, Issue 1, 2005
55 Secondary Prevention of Chlamydial Infection Secondary prevention strategies are efforts to prevent complications among persons infected with chlamydia. The most important complication to be prevented is salpingitis and its potential sequelae (i.e., ectopic pregnancy, tubal infertility, and chronic pelvic pain). Secondary prevention of chlamydia salpingitis can be accomplished by a) screening women to identify and treat asymptomatic chlamydial infection; b) treating the female partners of men with infection; c) recognizing clinical conditions such as mucopurulent cervicitis (MPC) and the urethral syndrome, and then applying or using appropriate chlamydia diagnostic tests and treatment, as appropriate.
56 EDUCAZIONE SANITARIA
57 Malattie infettive e gravidanza Le malattie infettive contratte in gravidanza sono sempre pericolose per il bambino? E possibile difendersi? Non tutte le malattie infettive prese in gravidanza danneggiano il bambino: quelle che comportano dei rischi e che possono avere effetti negativi sullo sviluppo del bambino in corso di gravidanza sono la rosolia e la toxoplamosi. Nelle prime 8-10 settimane di gravidanza, se la mamma si ammala di una di queste malattie, il rischio di danni al feto è molto basso: infatti la placenta fa da barriera al passaggio del virus o del parassita responsabile della malattia. Ma nei pochi casi in cui questa difesa non funziona, i danni per il bambino possono essere molto gravi. Nelle settimane successive (periodo fetale) la trasmissione della malattia dalla mamma al bambino è più frequente, ma i danni che essa provoca sono di solito minori. Tuttavia, nei casi più gravi, si possono verificare malformazioni vere e proprie, difetti dell udito e della vista, disturbi motori o insufficienza intellettiva. È quindi necessario che la mamma sappia se rischia di ammalarsi di rosolia e toxoplasmosi durante la gravidanza, e nel caso che questo rischio esista prenda le necessarie precauzioni.
58 Prevenzione rosolia e toxoplasmosi La mamma che ha già avuto queste malattie prima di iniziare la gra vidanza ha sufficienti difese (costituite dagli anticorpi) che impediranno che una nuova infezione si trasmetta al bambino durante la gravidanza. Se invece gli anticorpi non sono presenti, è possibile per la mamma ammalarsi durante la gravidanza e, quindi, causare danni al feto trasmettendogli la malattia. Un semplice esame del sangue, eseguito prima di iniziare la gravidanza, è in grado di sciogliere ogni dubbio: se dall esame risulta che la madre non ha anticorpi nei confronti di una o più di queste malattie dovrà prendere le seguenti precauzioni: per la rosolia: vaccinazione almeno un mese prima di iniziare la gravidanza; per la toxoplasmosi: adottare appropriate misure igieniche per evitare l infezione: lavarsi sempre bene le mani, non mangiare carni crude o poco cotte, non mangiare insaccati (salame, prosciutto), lavare accuratamente le verdure crude e la frutta, evitare i contatti con gatti randagi. Le donne che sono risultate prive di anticorpi nei confronti della toxoplasmosi devono ripetere l esame del sangue nel corso della gravidanza, per assicurarsi di non essersi ammalate senza accorgersene. Se questo fosse accaduto, valuteranno con il medico come verificare gli eventuali effetti sul bambino e le misure da prendere. Anche il virus HIV (responsabile dell AIDS), quello dell epatite e il microrganismo della sifilide, se presenti nella mamma, possono passare al feto e causare problemi. Anche in questo caso l esame del sangue permette di scoprire l eventuale presenza di questa malattia e di decidere comportamenti, cure e precauzioni adeguate.
59
60
61
62 L'igiene personale deve diventare un rituale che ognuno di noi esegue automaticamente e con precisione, affinché il nostro prezioso organismo non si alteri. Due bersagli non sfuggono mai ai microbi: la pelle e le mucose, dei veri e propri vivai di germi di ogni genere!
63
64
65
66
67
68 La prevenzione nell anziano: Le polmoniti Reazione infiammatoria nei confronti di microrganismi o di prodotti microbici, che interessa il parenchima polmonare. La polmonite è uno dei problemi di salute più frequenti e significativi negli anziani. In questa fascia di età, è la 4a causa principale di morte e la causa di morte più importante per malattia infettiva. Essa costituisce spesso l evento terminale dopo una malattia grave di lunga durata; è stata denominata l amica dell anziano. L incidenza annuale negli anziani varia da 20-40/1000 per la polmonite acquisita nella collettività a /1000 per la polmonite acquisita nelle strutture assistenziali di lungodegenza. In qualunque momento, si ritiene che il 2,1% degli anziani residenti in tali strutture abbia la polmonite. La polmonite nosocomiale è frequente tra i pazienti anziani ricoverati in ospedale che sono stati sottoposti a interventi chirurgici toracici o addominali, ventilazione meccanica o alimentazione per sondino. Il fattore di rischio principale per lo sviluppo di una polmonite nell anziano è la presenza di altre malattie gravi. Inoltre, la probabilità che la polmonite abbia un esito sfavorevole, compresa la morte, è legata in maniera diretta al numero delle patologie concomitanti; il tasso di mortalità aumenta da 9/ in assenza di altre affezioni, a 217/ in presenza di un affezione ad alto rischio e a 979/ in presenza di due o più affezioni ad alto rischio. Nei pazienti anziani è probabile che insorga un maggior numero di complicanze delle polmoniti, come la sepsi, l empiema e la meningite.
69 Etiologia Steptococcus pneumoniae: lo S. pneumoniae (che causa la polmonite pneumococcica) costituisce il più frequente agente eziologico batterico della polmonite dell anziano acquisita nella collettività. È responsabile del 15-50% di tutte le polmoniti degli adulti diagnosticate mediante coltura. Si calcola che il tasso di attacco della polmonite pneumococcica sia di 46/1000 nelle persone di età > 65 anni. I pazienti > 65 anni hanno una probabilità da 3 a 5 volte superiore di morire per questo tipo di polmonite, rispetto ai loro equivalenti più giovani. Bacilli gram : questi agenti patogeni sono più comuni negli ambienti ospedalieri, dove la Klebsiella, la Pseudomonas aeruginosa, l Enterobacter sp, il Proteus sp, l Escherichia coli e altri bacilli gram sono responsabili del 40-60% di tutte le polmoniti diagnosticate mediante coltura. I bacilli gram possono colonizzare il faringe posteriore nei pazienti debilitati e gravemente malati. Batteri anaerobi: negli anziani, gli anaerobi causano il 20% dei casi di polmonite acquisita nella collettività e il 31% dei casi di polmonite nosocomiale. La polmonite da anaerobi, generalmente è conseguente all aspirazione. I pazienti anziani tendono ad aspirare a causa di condizioni patologiche legate all età che alterano lo stato di coscienza, come l uso di sedativi e le patologie mediche (p. es., malattie neurologiche, astenia). Tra gli anaerobi frequentemente coinvolti vi sono il Fusobacterium nucleatum, gli anaerobi pigmentati di nero (denominati comunemente Bacteroides melaninogenicus), i peptostreptococchi, i peptococchi e, occasionalmente, il B. fragilis. Haemophilus influenzae: i ceppi di H. influenzae sono responsabili dell 8-20% delle polmoniti nell anziano. Questi microrganismi causano più frequentemente la polmonite nei pazienti affetti da bronchite cronica. Legionella sp: la predisposizione alle infezioni da Legionella (5% di tutte le polmoniti diagnosticate mediante coltura) aumenta con l età. La L. neumophila è responsabile dell 85% circa di tutte le polmoniti da Legionella negli anziani, mentre la L. micdadei lo è di circa il 15%. Sebbene la malattia dei legionari sia un affezione sporadica, ne sono state descritte epidemie in alberghi e ospedali. Virus: le cause virali di polmonite nei pazienti anziani comprendono i virus influenzali e parainfluenzali, il virus respiratorio sinciziale e, probabilmente, gli adenovirus. I virus parainfluenzali colpiscono raramente gli adulti sani; la loro comparsa relativamente frequente tra gli anziani può essere una conseguenza del calo delle difese immunitarie. L influenza è la causa principale di polmonite nell anziano. Nelle persone di età ³70 anni, la sua incidenza è circa 4 volte superiore a quella osservata nei soggetti < 40 anni. Circa il 90% dei decessi dovuti all influenza, negli USA, si verifica in persone di età ³65 anni. Il decorso dell influenza può essere complicato da una polmonite batterica secondaria.
70 LE VACCINAZIONI DEGLI ANZIANI Poiché oggi in Italia i casi di tetano interessano quasi esclusivamente persone anziane, soprattutto donne, mai vaccinate nel corso della vita, è particolarmente importante che le persone nate prima dell introduzione dell obbligo vaccinale (quindi prima degli anni 60) verifichino la propria situazione vaccinale e se necessario si sottopongano a vaccinazione. Per tutti i soggetti ultra 64enni viene raccomandata la vaccinazione anti influenzale (ogni anno) e quella contro lo pneumococco. Altre vaccinazioni possono essere raccomandate ed eseguite gratuitamente in caso di soggetti a rischio per presenza di particolari patologie, su indicazione del medico di base.
71 FAQ Quali sono gli obiettivi della prevenzione delle malattie infettive? Quali interventi sono previsti per la prevenzione primaria delle malattie infettive? Quali interventi di prevenzione primaria evitano il contagio? Quali sono le strategie di prevenzione primaria per evitare l infezione? Quali sono gli interventi di prevenzione delle malattie a ciclo orofecale? Quali sono gli interventi di prevenzione delle malattie a trasmissione aerea? Quali sono gli interventi di prevenzione delle malattie a trasmissione diretta (ematogena e trans-mucosa)? Quali sono gli interventi di prevenzione delle malattie a trasmissione da vettori? Quali sono gli interventi di prevenzione delle zoonosi?
Denuncia di Malattia Infettiva
Denuncia di Malattia Infettiva Strumento determinante per la sorveglianza sulle malattie infettive insorgenti sul territorio con applicazione delle misure di profilassi e controllo al fine di impedire
DettagliPROFILASSI delle MALATTIE INFETTIVE. MISURE di ISOLAMENTO. 13/06/2012 Dr. Ettore Paolantonio
PROFILASSI delle MALATTIE INFETTIVE MISURE di ISOLAMENTO 13/06/2012 Dr. Ettore Paolantonio 1 PROFILASSI MALATTIE INFETTIVE La Profilassi mira ad impedire l insorgenza e la diffusione delle malattie infettive
DettagliLa catena Epidemiologica
La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive
DettagliPrevenzione generale delle malattie infettive
Prevenzione generale delle malattie infettive la sorveglianza epidemiologica l indagine epidemiologica isolamento e contumacia disinfezione e sterilizzazione Sorveglianza epidemiologica: definizione La
DettagliSistema informativo delle malattie infettive e diffusive
Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive Aggiornamento alla GU 06/09/98 209. MALATTIE INFETTIVE E SOCIALI A) Malattie infettive e diffusive - Norme generali D.M. 15 dicembre 1990 (1). Sistema
DettagliRISCHI DA AGENTI BIOLOGICI
RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI definizione Rischio da agenti biologici Si sviluppa in seguito all esposizione a microorganismi: BATTERI VIRUS PARASSITI .Le malattie infettive Il rapporto che l agente infettivo
DettagliSanità Pubblica. origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»:
Sanità Pubblica Definizione: Dal punto di vista etimologico, Epidemiologia è una parola composita (epi-demio-logia) di origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»: Lo
DettagliMALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2012 -
MALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2012 - Malattie infettive nell ASL di Brescia anno 2012- Pag. 1 MALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2012 - Il controllo reale della diffusione delle
DettagliINFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI
INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI S.I.S.P. - U.O.S. Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Dr.ssa Andreina Ercole La meningite batterica Evento raro, nei paesi industrializzati,
DettagliReport Malattie infettive situazione gennaio-maggio 2009
NUOVA INFLUENZA DA VIRUS A/H1N1 Le ultime settimane hanno visti impegnati molti operatori del SSR nella pandemia da nuovo virus influenzale A H1N1 : ciò ha consentito di verificare i percorsi e attuare
DettagliIndice. PARTE I Igiene generale. Autore. Prefazione
Indice I Autore Prefazione XI XIII PARTE I Igiene generale CAPITOLO 1 Medicina clinica, preventiva e predittiva 1 1.1 Concetto di salute 1 1.2 Determinanti della salute 3 1.2.1 Modelli concettuali 3 1.3
DettagliIGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività
IGIENE branca della medicina che ha lo scopo di promuovere e mantenere lo stato di salute della popolazione disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
Dettagliigiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità
igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute
DettagliLE MALATTIE INFETTIVE
LE MALATTIE In base alla loro eziologia (cioè alle loro cause) le malattie possono essere distinte in e NON. Le malattie infettive sono causate da microrganismi, specialmente batteri e virus. Le malattie
DettagliMalattie infettive microrganismi patogeni trasmissibilità orizzontale o contagiosità
Le malattie infettive - definizione - rapporto tra microrganismi e uomo - modalità di trasmissione delle infezioni - le basi della prevenzione - il ruolo dell ambiente domestico Malattie infettive: forme
DettagliLe esperienze dei CCIO locali: ESPERIENZA DELL AZIENDA 18
Convegno La prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie della Regione Veneto: i progetti regionali e le esperienze locali Castelfranco Veneto, 18 novembre 2005 Le esperienze dei CCIO locali:
DettagliECOLOGICI INTERVENTI VOLTI A NEUTRALIZZARE L AMBIENTE INTERVENTI VOLTI A NEUTRALIZZARE LA FONTE IMMUNOPROFILASSI. primaria CHEMIOPROFILASSI
ECOLOGICI ambiente INDIRETTA (mediata) Educazione sanitaria DELLA PERSONA Informazione sanitaria Formazione sanitaria DIRETTA (immediata) disinfezione sterilizzazione GENERICA INTERVENTI VOLTI A NEUTRALIZZARE
DettagliProf. Tarcisio Niglio LE VACCINAZIONI
Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre LE VACCINAZIONI Troverete copia gratis di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net
DettagliEPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA 1 INTRODUZIONE 2 Le infezioni correlate all assistenza (ICA) rappresentano una complicanza frequente. In media il 5-10% dei pazienti ricoverati in
DettagliChe cosa è la infezione da HIV?
Che cosa è l HIV? L HIV - human immunodeficiency virus è un virus che progressivamente distrugge le difese del nostro corpo contro le infezioni e alcuni tumori Che cosa è la infezione da HIV? L infezione
DettagliLe vaccinazioni: La prevenzione come stile di vita
Le vaccinazioni: La prevenzione come stile di vita Italo Guido Ricagni MMG S.I.M.P.eS.V. (Soc. It. di Med.di Prevenzione e Stili di Vita) La prevenzione come stile di vita VACCINAZIONI IMPORTANTI ECONOMICHE
Dettagli03/02/2013. Bartonella henselae Toxoplasma Campylobacter Cryptosporidium Salmonella Giardia Toxocara Coxiella. Dermatofiti
Bambini e cuccioli Il gatto di casa e la futura mamma Dott.ssa Nadia Gussetti Azienda Ospedaliera Padova ZOONOSI MALATTIE TRASMISSIBILI DALL ANIMALE ALL UOMO PER CONTATTO DIRETTO O PER VIA INDIRETTA Padova,
DettagliCampylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova
Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova Famiglia Campylobacteraceae tre generi: Campylobacter, Arcobacter,
DettagliEpidemiologia delle malattie infettive
Epidemiologia delle malattie infettive Dott.ssa Pamela Di Giovanni Malattie infettive Con il termine di malattia infettiva si intendono tutte quelle affezioni patologiche provocate da organismi viventi
DettagliCenni sulle più comuni malattie dell infanzia
Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia parotite epidemica Malattia virale acuta, sistemica, causata da un paramyxovirus che colpisce prevalentemente i bambini in età scolare. La principale manifestazione
DettagliMalattia da virus Zika
Malattia da virus Zika La zanzara Aedes che trasmette Zika virus trasmette anche Febbre Gialla Dengue e Chikungunia. AAS5 Friuli Occidentale Dipartimento di Prevenzione dr.ssa Oriana Feltrin Malattia
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 novembre 2001, n.465 Regolamento che stabilisce le condizioni nelle quali è obbligatoria la vaccinazione antitubercolare, a norma dell'articolo 93, comma 2, della
DettagliGiornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015. Introduzione. Dr. Marco Mela
Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015 Introduzione Dr. Marco Mela Obiettivo Sanità Pubblica Prevenzione primaria: Ridurre la frequenza di nuovi casi di malattia
DettagliI Papillomavirus sono tutti uguali?
Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.
DettagliSORVEGLIANZA DEI CONTATTI DI UN CASO DI TUBERCOLOSI.
SORVEGLIANZA DEI CONTATTI DI UN CASO DI TUBERCOLOSI. Protocollo Operativo UOS Epidemiologia e profilassi malattie infettive SISP, ASL Roma A Dr.ssa Andreina Ercole Misure di prevenzione, ricerca attiva
DettagliMALATTIE A VEICOLO IDRICO: EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO:RISCHI MICROBIOLOGICI E MALATTIE A VEICOLO IDRICO: EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE PROF. G. Sansebastiano Dr.ssa R. Zoni Dr.ssa L. Bigliardi UNIVERSITA DI PARMA microrganismi
Dettagliwww.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni
VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio
Dettaglisanità Avvertenze Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) interruzioni volontarie di gravidanza malattie infettive
capitolo 3 sanità Avvertenze Le informazioni statistiche contenute nel presente capitolo provengono dall Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio e riguardano dati rilevati presso le strutture sanitarie
DettagliHIV-AIDS e Benessere Riproduttivo
HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS Un emergenza da non dimenticare A livello globale, l epidemia di HIV-AIDS pare essersi stabilizzata. Il tasso di nuove infezioni è in costante diminuzione dalla
DettagliSORVEGLIANZA DELLE MALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2011 -
SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2011 - Malattie infettive nell ASL di Brescia anno 2011- Pag. 1 MALATTIE INFETTIVE NELL ASL DI BRESCIA - ANNO 2011 - I dati estratti dal
DettagliINFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI
INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Sesto San Giovanni Gruppo Pionieri. Attività Per i Giovani Educazione Sanitaria Scuole Elementari A.I.D.S.
CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Sesto San Giovanni Gruppo Pionieri Attività Per i Giovani Educazione Sanitaria Scuole Elementari A.I.D.S. COSA E L A.I.D.S.? Il sistema immunitario Il corpo umano
DettagliSistema di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale
Sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale Regione Emilia-Romagna Deliberazione della Giunta Regionale N 186/2005 del
DettagliIgiene ed autoprotezione
Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le
DettagliLa rosolia nella donna in gravidanza
La rosolia nella donna in gravidanza ROSOLIA Trasmissione materno-fetale Trasmissione transplacentare Nel corso della fase viremica con o senza manifestazioni cliniche L infezione fetale dopo reinfezione
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo
Dettagli1) l introduzione del concetto stesso di
Con l introduzione del D.Lgv. 626/94 (oggi D.Lgs.81/08 e s.m.i.) gli elementi innovativi sono molteplici. Quelli che interessano il rischio biologico sono: 1) l introduzione del concetto stesso di rischio,
DettagliMinistero della Salute
ALLEGATO 1 N. Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Ufficio V - Malattie Infettive e Profilassi Internazionale DGPREV.V/19262/P/I.4.c.a.9
DettagliRischi del soccorritore
Rischi del soccorritore Presidi di autoprotezione Istruttore PSTI e Monitore VDS Rita Damignani Istruttore PSTI e Monitore VDS Carlo Fagioli Obiettivi Informare il volontario dei rischi inerenti all attività
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico
DettagliHPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv)
HPV proteggiti davvero Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) Che cos è il Papillomavirus (hpv)? L hpv è un virus molto diffuso, che si trasmette in particolare attraverso
DettagliR e g i o n e L a z i o
(La scheda non deve superare le 7 cartelle, compreso la tabella indicatori) Titolo del Progetto o del programma: R e g i o n e L a z i o Progetto per il miglioramento delle coperture vaccinali con particolare
DettagliDipartimento di Prevenzione U.O.C. Epidemiologia e Prevenzione BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO MALATTIE INFETTIVE AZIENDA SANITARIA LOCALE AVELLINO
AZIENDA SANITARIA LOCALE AVELLINO DIRETTORE GENERALE Ing. Sergio Florio Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Epidemiologia e Prevenzione BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO MALATTIE INFETTIVE AZIENDA SANITARIA LOCALE
DettagliVACCINI PER L'ADULTO- ANZIANO. Carlo Calzetti U.O. Malattie Infettive ed Epatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria Parma
VACCINI PER L'ADULTO- ANZIANO Carlo Calzetti U.O. Malattie Infettive ed Epatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria Parma TETANO - Anatossina - Tempi 0, 1, 6 mesi - Richiami ogni 10 anni dopo almeno
DettagliChe cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita
HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili
DettagliA cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.)
A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014
DettagliInfezione da HIV e AIDS in Piemonte
Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,
DettagliObblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte
Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari Relatore: Dr. Pierluigi Conte Concetto di produzione a Tutte le operazioni effettuate sui prodotti a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali
DettagliFebbre Ricorrente Associata a NLRP12
www.printo.it/pediatric-rheumatology/it/intro Febbre Ricorrente Associata a NLRP12 Versione 2016 1.CHE COS È LA FEBBRE RICORRENTE ASSOCIATA A NLRP12 1.1 Che cos è? La febbre ricorrente associata a NLRP12
DettagliL influenza. stagionale
Questo opuscolo vuole fornire alcune informazioni pratiche per avere una visione corretta ed equilibrata di un fenomeno, quello dell influenza aviaria, che al momento attuale sta determinando un inutile
DettagliCOS E UN AGENTE BIOLOGICO?
RICHIO BIOLOGICO Rischio connesso con l esposizione a organismi e microrganismi patogeni e non, colture cellulari, endoparassiti umani presenti nell ambiente di lavoro a seguito di emissione e/o trattamento
DettagliModalità di trasmissione delle malattie infettive
Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- Modalità di trasmissione delle malattie infettive Prof. Silvano Monarca Vie di trasmissione delle infezioni Catena
DettagliANNO ACCADEMICO 2013/2014 Programma dell insegnamento: _IGIENE
ANNO ACCADEMICO 2013/2014 Programma dell insegnamento: _IGIENE Docente Titolare del corso: Dr. Antonio Romaniello Corso di Laurea : _FARMACIA Obiettivi formativi generali (risultati di apprendimento previsti
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliInformazioni per i pazienti e le famiglie
Che cos è l MRSA? (What is MRSA? Italian) Reparto Prevenzione e controllo delle infezioni UHN Informazioni per i pazienti e le famiglie Patient Education Improving Health Through Education L MRSA è un
DettagliCHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?
MALATTIE INFETTIVE CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? E IL RISULTATO DEL CONTATTO TRA UN SOGGETTO SANO E UN MICRORGANISMO I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE DI DIVERSI TIPI: BATTERI VIRUS FUNGHI BATTERI Posseggono
DettagliLA MENINGITE Sintomi e diagnosi
LA MENINGITE La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva e può essere virale o batterica.
DettagliLegga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:
La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito
DettagliRischi da esposizione ad agenti biologici
Rischi da esposizione ad agenti biologici Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione D.Lgs. 81/08 Titolo X Esposizione ad agenti biologici Campo di applicazione Tutte le attività lavorative nelle quali
DettagliScienze Motorie Corso di Igiene ed Educazione Sanitaria. Le vaccinazioni
Scienze Motorie Corso di Igiene ed Educazione Sanitaria Le vaccinazioni Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione Igiene LE VACCINAZIONI 1 Introduzione ARTICOLAZIONE
DettagliFebbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV)
FSME (Frühsommermeningoenzephalitis) Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) 95 West Nile Virus Foto: CNN Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) DEFINIZIONE La febbre del Nilo
DettagliADOTTA UNA STANZA ITALIA-AFRICA: Progetto di adozione delle strutture sanitarie di AMKA Onlus
ADOTTA UNA STANZA ITALIA-AFRICA: Progetto di adozione delle strutture sanitarie di AMKA Onlus FUNZIONAMENTO E GESTIONE DEI PROGETTI DI SANITARI DI AMKA ONLUS NEI CENTRI DI SALUTE DI KANIAKA E MOSE Il CENTRO
Dettagli04/11/2014. Convegno HSF 25-26 ottobr e 2014
Virus Ebola: 15 cose da sapere Continuano ad aumentare le vittime della malattia emorragica in Africa. Come si previene? Come si cura? È sicuro viaggiare? Procedure tecniche e operative Convegno HSF 25-26
DettagliPromozione delle vaccinazioni
Promozione delle vaccinazioni Francesca Russo Servizio Sanità Pubblica e Screening Regione Veneto Formatore Azienda Ospedaliera: Dott.ssa Silvana Lauriola Vaccinazione Azione cardine della prevenzione
DettagliCOME PREVENIRE IL CANCRO. Dott.ssa Giulia Marini
COME PREVENIRE IL CANCRO Dott.ssa Giulia Marini LA PREVENZIONE DEL CANCRO Prevenire il cancro è possibile: 1. Prima che si manifesti la malattia: con stili di vita adeguati e vaccini contro il cancro 2.
DettagliPAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE
PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE Lo screening come forma di prevenzione LE INFEZIONI DA HPV (PAPILLOMA VIRUS UMANO) Cos è l HPV? L HPV è una categoria di virus molto diffusa. La trasmissione
DettagliPrevenzione delle infezioni opportunistiche
Prevenzione delle infezioni opportunistiche Andamento viremico e risposta immunitaria 10 6 cellule CD4 1000 HIV RNA Copie/ml HIV-RNA plasmatico 800 600 400 200 CD4 Cellule/mm 3 10 2 mesi anni 0 >9/99 3/99-9/99
DettagliTATUAGGI E PIERCING Aspetti di Sicurezza
Corso di Formazione TATUAGGI E PIERCING Aspetti di Sicurezza - Principali agenti infettivi - Modalità di trasmissione degli agenti infettivi, con particolare riguardo alla trasmissione per contatto e parenterale
DettagliLE CONOSCENZE SUL TEMA HIV E LA RAPPRESENTAZIONE DEL MALATO INDAGINE SULLA POPOLAZIONE ITALIANA
LE CONOSCENZE SUL TEMA HIV E LA RAPPRESENTAZIONE DEL MALATO INDAGINE SULLA POPOLAZIONE ITALIANA GfK Eurisko Milano, 29 Settembre 2014 Premessa e obiettivi dell indagine Verificare presso la popolazione
DettagliTrattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
2000D0096 IT 05.09.2012 006.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre 1999 relativa
DettagliI.I.S. A. VOLTA FROSINONE. Seconda prova scritta - Simulazione CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE
Progetto Formazione personale docente per gli Esami di Stato (Interventi formativi di cui al D.M. n. 23/2013 e al D.M. n. 351/2014 USR Lazio) A.S. 2014/2015 Seconda prova scritta - Simulazione Codice e
DettagliRISCHI BIOLOGICI NEGLI AMBIENTI INDOOR
RISCHI BIOLOGICI NEGLI AMBIENTI INDOOR Modalità di trasmissione delle malattie infettive in ambito sportivo Via aerea Contatto diretto Tramite veicoli Tipologie di agenti eziologici Virus Batteri Funghi
DettagliMalattie sessualmente trasmesse
Malattie sessualmente trasmesse Che cosa sono le malattie sessualmente trasmesse? Le malattie sessualmente trasmesse (MST) sono infezioni che si possono contrarre attraverso i rapporti sessuali. Sono causate
DettagliI Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.
Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational I Microrganismi Relatore: Nicola Bruno prof. Casadei mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di
DettagliLE DENUNCE SANITARIE
LE DENUNCE SANITARIE DENUNCIA SANITARIA E l atto con cui il medico informa una pubblica Autorità di fatti o notizie appresi nell esercizio della professione, di cui è obbligato a riferire per disposizione
DettagliEpidemiologia delle malattie infettive
Relazione Sanitaria 2000 Rapporto n. 6 Epidemiologia delle malattie infettive Riassunto Le misure di frequenza delle malattie infettive risentono in maniera importante del fenomeno della sottonotifica.
DettagliTavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità.
Tavola delle vaccinazioni per classi di età e priorità. Le vaccinazioni prioritarie che sono evidenziate in grassetto dovrebbero prevedere dei programmi organici ed efficaci di offerta attiva. 13 19 (*)
DettagliUNA LOTTA LUNGA 30 ANNI
UNA LOTTA LUNGA 30 ANNI Per una Storia dell infezione da HIV a Ravenna 1 dicembre 2011 Cosetta Ricci, Vittorio Foschini Compare una nuova sindrome. Devastante, in persone giovani. Sembra sia infettiva.
DettagliFARMACI PER PROFILASSI MALARIA: Lariam, Malarone o altro?
FARMACI PER PROFILASSI MALARIA: Lariam, Malarone o altro? Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione quando si sceglie un farmaco come profilassi per la malaria: I farmaci consigliati per la prevenzione
DettagliCausa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici
La polmonite è la malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliPREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO
PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO Cosa sono le MST? Le malattie sessualmente trasmissibili, dette anche malattie veneree,
DettagliMALATTIE INFETTIVE I casi notificati
I casi notificati di malattia infettiva sono in diminuzione. Sono in costante decremento nella popolazione generale i casi di tubercolosi; gli aumenti sono confinati a gruppi ad alto rischio; occorre consolidare,
DettagliBase di lavoro. Idea principale
Base di lavoro Idea principale «Gli esseri viventi vivono in relazione tra loro e con l ambiente che li ospita, all interno di particolari ecosistemi dotati di un equilibrio ben preciso. Tutti gli organismi
DettagliCONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE
SCARLATTINA Ex ASL NA 2 Nord AREA DI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE una raccolta di schede informative relative alle principali malattie infettive per
DettagliREPORT SINTETICO dei casi di MALATTIA INFETTIVA notificati nell Asl Roma C nel 2010
REPORT SINTETICO dei casi di MALATTIA INFETTIVA notificati nell Asl Roma C nel 2 Il presente rapporto sintetico deriva dall elaborazione dei dati relativi alle notifiche di malattia infettiva pervenute
Dettaglida protozoi criptosporidiosi, leishmaniosi, sarcosporidiosi, toxoplasmosi, tripanosomosi.
in base all agente eziologico Batteriche: borreliosi di Lyme, brucellosi, carbonchio, clamidiosi, febbre bottonosa, febbre Q, leptospirosi, listeriosi, salmonellosi, tbc, tularemia... Virali: coriomeningite
DettagliParte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee
DettagliPREVENZIONE POLMONITE
fiammaz o l m o n a r e struzione br avità pleuri Streptococcus p n e u m o n i a Infezione Mal Respiratorio PREVENZIONE POLMONITE Vaccino Pneumococcico Polisaccaridico Coniugato, (13Valente Adsorbito)
DettagliIL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania
IL TITOLO ANTISTREPTOLISINICO (TAS): E SEMPRE UTILE RICHIEDERLO? Dott. Giuseppe Di Mauro Dott. Lorenzo Mariniello ASL CE/2 Regione Campania Che cos è il TAS? Il TAS rappresenta la concentrazione nel siero
DettagliAspetti preventivi clinici e gestionali della malattia da virus Ebola. Definizione di contatto e sua gestione Toni Francesco
Aspetti preventivi clinici e gestionali della malattia da virus Ebola Definizione di contatto e sua gestione Toni Francesco 15 Novembre 2014 Migranti che arrivano con gli sbarchi via mare 1- La grande
DettagliRaffaella Michieli Venezia
Le malattie infettive in gravidanza: quando è indicato il Taglio Cesareo? Raffaella Michieli Venezia Trasmissione verticale delle infezioni in gravidanza Contagio intrauterino ( infezioni congenite) Contagio
DettagliRISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA
Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA Definizione Il rischio biologico è legato alla possibilità che ha l agente biologico di penetrare nell organismo e di provocare
DettagliIstruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili. Ozzano, 19 giugno 2008
Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili Ozzano, 19 giugno 2008 Controllo dello stato di salute degli animali ospitati tutela e benessere degli animali ospitati Tutela della salute
Dettagli