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1 MESSAGGERO VENETO sabato 30 aprile 2011 (Gli articoli della presente rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) INDICE ARTICOLI REGIONE (pag. 2) - Welfare "padano" da riscrivere. Confronto nel centro-destra - Fondi a montagna e tempo pieno - Aumenti dei farmaci: Cgil, Cisl e Uil chiedono aiuti - Il sindacato infermieri: «Assunzioni indispensabili» PORDENONE (pag. 4) - Tondo: «Trovati i soldi per il nuovo ospedale» - Mobile, nasce il tesoretto per creare l'ikea green - Fp Cgil, Benvenuto lancia lo sciopero - Aperture domenicali, Filcams: servono soluzioni costruttive

2 REGIONE Welfare "padano" da riscrivere. Confronto nel centro-destra di Paolo Mosanghini UDINE Welfare "padano" tutto da riscrivere. I limiti di residenza imposti dalla Regione agli extracomunitari per poter accedere ai servizi del welfare (assistenza, casa, servizi sociali) dovranno essere rivisti. Lo ha decretato l'unione Europea e lo ha comunicato ieri l'assessore Roberto Molinaro alla giunta regionale. Il responsabile del welfare ha illustrato ai colleghi di giunta i nuovi contenuti che modificherebbero le norme istituite in Friuli Venezia Giulia e che mettono un limite di 5 anni per gli stranieri che arrivano in Friuli Venezia Giulia e che vogliono accedere ai servizi. Secondo l'ue i cittadini comunitari e i cittadini "soggiornanti" devono essere messi sullo stesso piano, devono perciò avere gli stessi diritti, anche perché la legge Bossi-Fini - in riferimento ai limiti di residenza - ha definito tempi inferiori di residenza rispetto a quelli del Fvg. Ora la maggioranza di centrodestra avrà l'obiettivo anche di far fare marcia-indietro alla Lega nord. E sarà coinvolto anche il Veneto perché analoghe norme sono state introdotte pure all'ater di Verona per l'assegnazione degli alloggi popolari agli stranieri. Ma intanto il Carroccio come commenta? «Siamo al lavoro per studiare la modifica dei criteri così da superare quanto rilevato dall'europa e mantenere un welfare che premia i residenti», è la risposta del capogruppo della Lega nord Danilo Narduzzi. Sanità Ieri la giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute, Vladimir Kosic, ha approvato in via definitiva una delibera con la quale viene determinata in 4,6 milioni di euro la quota di risorse del Fondo sociale regionale e dello Stato destinata per l'anno in corso a favorire il superamento delle disomogeneità territoriali, a far fronte a maggiori costi non sostenuti dalla generalità dei Comuni e a promuovere e realizzare progetti o programmi innovativi e sperimentali. Le risorse del Fondo sociale regionale e quelle destinate dallo Stato ai sensi della legge regionale 6 del 2006 sono finalizzate a sostenere la gestione dei servizi socioassistenziali, socioeducativi e sociosanitari di competenza dei Comuni singoli e associati. Una tantum L'esecutivo ha anche approvato il Regolamento con il quale sono stabiliti i criteri di erogazione del sussidio economico una tantum, pari a 100 euro, previsto dalla legge Finanziaria regionale a favore dei titolari di pensioni minime. Sono destinatari di questo sussidio, a titolo assistenziale, i cittadini italiani residenti in Friuli Venezia Giulia al 31 dicembre 2010, titolari di pensioni Inps totalmente integrate al minimo o di pensioni e assegni sociali.

3 Fondi a montagna e tempo pieno UDINE Le scuole dei paesi di montagna e il «tempo pieno» sono le progettualità maggiormente finanziate dal Piano dell'offerta formativa approvato ieri dalla giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. La delibera dell'assessora Roberto Molinaro ha un valore da 4,9 milioni e ben 2,3 milioni dell'intera dotazione sono destinate a montagna e tempo pieno. L'obiettivo della giunta è di «contrastare la desertificazione sociale e culturale delle realtà montane». Gli interventi finanziati dalla giunta sono destinati alle scuole di base (infanzia), primarie e secondarie di primo grado dei tanti paesi di montagna del Friuli. Il progetto «tempo pieno» viene sostenuto come «valido sostegno alle famiglie». La giunta ha confermato la propria attenzione in sinergia con un progetto sviluppato da una rete di Comuni, con capofila Flaibano. Gli interventi specifici riguardano il sostegno alla progettualità laboratoriale e all'integrazione tra i diversi ambiti previsti dal Piano dell'offerta formativa delle scuole. A montagna e scuola vanno dunque 2,3 milioni di euro che includono anche un progetto su storia e linguaggi del Friuli Venezia Giulia. 500 mila euro vengono invece investiti sulla «dimensione plurilingue», ovvero sull'insegnamento delle lingue straniere comunitarie, e altri 500 mila euro sono destinati all'insegnamento della lingua e della cultura della minoranze linguistiche. La delibera assegna poi 200 mila euro al progetto «Orientamento/Dispersione» riservato ai progetti di rete tra vari istituti. Nel biennio si intende continuare a sostenere la costruzione di reti dedicate all'organizzazione delle azioni di orientamento e di recupero della dispersione su base territoriale. Per i servizi dell'infanzia, «sezione Primavera», rivolta ai bambini dai 24 ai 36 mesi, vengono stanziati 500 mila euro. Beniamino Pagliaro Aumenti dei farmaci: Cgil, Cisl e Uil chiedono aiuti UDINE Un intervento urgente della Giunta per arginare il rischio ticket sui farmaci di fascia "A". A sollecitarlo sono le segreterie regionali dei sindacati dei pensionati di Cgil-Cisl-Uil, che hanno formalmente inviato una richiesta di incontro urgente all'assessore alla Salute Vladimir Kosic. Il problema nasce dai nuovi prezzi di rimborso fissati dall'agenzia italiana del farmaco (Aifa) sui farmaci di fascia "A" equivalenti, determinati in base al decreto legge 78/2010, e dal tardivo adeguamento dei prezzi di vendita al pubblico da parte delle case farmaceutiche. L'effetto pratico è che su molti farmaci gli utenti sono chiamati a versare una differenza spesso consistente, anche nel caso in cui scelgano il prodotto generico. «Una novità - denunciano Ezio Medeot, Gianfranco Valenta e Caterina Martina, segretari regionali di Spi- Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil - che colpisce soprattutto le fasce deboli, in particolare i pensionati a basso reddito. Questo in una realtà in cui, anche in Fvg, l'importo medio delle pensioni erogate è di 750 euro mensili». Da qui, e vista l'assenza di garanzie da parte del Governo sulla soluzione del problema, la richiesta di un intervento della Regione, che i sindacati vogliono discutere con Kosic. Il sindacato infermieri: «Assunzioni indispensabili» UDINE Assumere subito infermieri, per salvare la vita dei cittadini. È questa la richiesta avanzata dal sindacato delle professioni infermieristiche NurSind che denuncia «una situazione che sta scoppiando a causa di una carenza di organici che mette in ginocchio la tenuta del sistema sanitario pordenonese, e non solo, ed espone a rischi maggiori gli stessi cittadini». «A Pordenone ci sono infermieri laureati disoccupati: con la sofferenza di risorse umane che stiamo attraversando sarebbe necessario inserirli quanto prima nella pianta organica», ha detto il segretario di Pordenone, Gianluca Altavilla, secondo il quale «non ha senso comprare macchine avveniristiche, super-tecnologiche, avanzatissime, se poi non ci sono i professionisti in grado di adoperarle, si pensi ad esempio ai robot per gli interventi alla prostata». Attualmente i reparti che entrano in sofferenza più facilmente sono medicina e chirurgia, a ciò si aggiunge anche la terapia intensiva.

4 PORDENONE Tondo: «Trovati i soldi per il nuovo ospedale» di Martina Milia I soldi per il nuovo ospedale in Comina, i 180 milioni di euro che mancano, li mette la Regione. Lo farà «già nei prossimi giorni in sede di variazioni di bialancio». Il presidente della Regione Renzo Tondo, in veste politica e non solo istituzionale, mette la faccia e non solo le parole, lo fa sottoscrivendo il "patto per Pordenone" davanti al candidato sindaco Giuseppe Pedicini, al capolista e amico di tante battaglie Franco Dal Mas, al presidente della Provincia Alessandro Ciriani, ai parlamentari Gottardo e Contento, al coordinatore provinciale Angioletto Tubaro. Ma a benedire un risultato, che vuole essere del centro destra intero, c'è anche la Lega Nord con i suoi maggiorenti. Unico attore assente il Comune, ovviamente non invitato. «I nostri oppositori diranno che è un patto strumentale e invece non lo è perché a firmarlo non è un capo di partito - mette le mani avanti il presidente della Provincia Alessandro Ciriani - ma il presidente della Regione con una rete di istituzioni». Ciriani accusa il centro-sinistra di aver organizzato una manifestazione sindacale contro il pranzo di Pedicini il primo maggio, rivendica l'impegno dell'ente e del suo assessore al bilancio sul tema del lavoro - «Quanti tavoli ha fatto il Comune? Noi abbiamo messo 9 milioni di euro» - e chiama per nome l'avversario: «Siamo stanchi di parlare con Bolzonello, vogliamo confrontarci con Pedrotti». Tondo, che non risparmia qualche battuta politica - «Sono stanco di venire nella provincia che mi ha fatto vincere e trovare un sindaco di sinistra» e «Abbiamo battutto Illy volete che non battiamo Bolzonello?» - invita a concentrarsi sugli impegni concreti. «La gente è delusa dalla politica - ha ammesso -, anche il Governo Berlusconi non è riuscito a dare risposte a tutto». E allora ai cittadini bisogna «promettere ciò che possiamo mantenere. I soldi per l'ospedale saranno messi nelle prossime variazioni di bilancio». Ma il patto per Pordenone prevede anche: «la banda larga, la realizzazione del polo scolastico (ndr nel sito dell'attuale ospedale), la perequazione delle risorse per questa provincia». A distanza il sindaco Bolzonello se la ride. «Mi pare una follia. Capisco che in campagna elettorale ci stia tutto, ma Tondo i 180 milioni di euro li ha promessi da tre anni e ci mancherebbe altro che non li mettesse. E' bene che arrivino subito, basta sceneggiate». Quanto alla banda larga «non più tardi di due settimane fa con l'assessore Riccardi abbiamo messo a punto la convenzione che poi è stata recepita in giunta. Il polo scolastico? Quando vedremo lo stanziamento crederemo». La perequazione?»ci mancherebbe altro che non avvenisse visto che siamo l'unico territorio che cresce a livello demografico e anche a seguito del censimento lo si vedrà. Viva, comunque, la campagna elettorale». Mobile, nasce il tesoretto per creare l'ikea green Il pacchetto anticrisi per il mobile vale, per le casse della Regione, 10 milioni di euro in due anni. Una cifra tutto sommato contenuta rispetto all'obiettivo: trasformare il distretto, una realtà da 600 aziende e migliaia di lavoratori, nella "Ikea green". A declinare concretamente la strategia è stata Confindustria che ha consegnato a Tondo un programma con tre linee di intervento che ora la Regione, con i suoi uffici e i suoi strumenti operativi (Friulia e Mediocredito)dovrà declinare concretamente. Per Tondo, che ha incontrato anche Cgil, Cisl e Uil, «un progetto per il settore deve essere finalizzato allo sviluppo più che alla salvaguardia delle singole imprese». E quello presentato da Confindustria va in questa direzione. La prima azione è quella di attivare linee di credito ad hoc per completare e in alcuni casi avviare la ristrutturazione aziendale. La seconda e determinante leva è quella che chiede un sostegno all'innovazione. Il distretto ha investito molto denaro negli anni, nell'ambito del progetto Emas, per realizzare la certificazione ambientale di processo e di prodotto. L'ultima tappa, già in fase di sperimentazione, è la creazione di un marchio che certifichi il prodotto totalmente

5 green, primo marchio del genere in Italia. Quello che ora chiede Confindustria alla Regione sono le risorse per aiutare il distretto a commercializzare quello che può essere davvero l'alternativa green all'offerta Ikea. Terzo ma non ultimo intervento, la spinta all'internazionalizzazione attraverso la creazione di reti di distribuzione e contratti di rete: le aziende, senza fondersi, possono lavorare insieme per approdare in un determinato Paese conquistando fette di mercato oggi precluse. Dal presidente Tondo è già arrivato l'impegno - ribadito ieri sera pubblicamente - a recepire in tempi rapidi il programma e a cercare le risorse per attuarlo. «L'apertura della Regione è importante - dice il direttore di Confindustria Pordenone Paolo Candotti -. C'è l'urgenza di intervenire in tempi rapidi per dare prospettiva a uno dei settori portanti dell'economia regionale».(m.mi.) Fp Cgil, Benvenuto lancia lo sciopero Si è svolta ieri all'auditorium della Casa dello studente un'assemblea sindacale indetta dalla Fp Cgil provinciale per il personale del pubblico impiego operante nella nostra provincia, con l'obiettivo di illustrare le motivazioni dello sciopero generale indetto a livello nazionale dalla Cgil per il 6 maggio. Oltre 200 i presenti alla relazione del segretario generale della Cgil di Pordenone, Giuliana Pigozzo e che sono intervenuti in un costruttivo dibattito sul tema oggetto dell'incontro. La relazione, introdotta da un intervento del segretario generale Pier Luigi Benvenuto, ha affrontato le questioni di merito inerenti lo sciopero: dall'attacco alla Costituzione al tentativo di impedire i referendum, dalla crisi e la correlata precarietà occupazionale alla fiscalità, dalle scelte governative su istruzione e ricerca ai riflessi dell'accordo separato sul commercio. Aperture domenicali, Filcams: servono soluzioni costruttive SACILE La polemica sulle aperture dei negozi del 25 aprile e del 1 maggio, assieme alla questione delle domeniche, è solo la punta dell'iceberg. La realtà che i lavoratori sempre più spesso denunciano è, secondo il sindacato di categoria della Cgil, caratterizzata da un clima di crescente paura e intimidazione da parte di certe aziende. «I venti di crisi - spiega Susanna Pellegrini, segretaria generale regionale della Filcams - spingono molti direttori di punti vendita a trattare i lavoratori come limoni da spremere. Alimentando l'incubo della perdita del posto di lavoro chiedono loro continui sacrifici e rinunce». Si crea, secondo la sindacalista, «una situazione di sopportazione da parte dei dipendenti, con una sostanziale disapplicazione unilaterale da parte delle aziende di vari diritti e riconoscimenti economici dovuti in base al contratto nazionale». I lavoratori «ci segnalano che aziende come il Mercatone (che ha punti vendita a Sacile, Reana del Rojale e Monfalcone) stanno cominciando a trascendere con atteggiamenti sempre più preoccupanti, oltre ad aver smesso di pagare le festività secondo le regole del contratto nazionale. Invitiamo le aziende a sedere a un tavolo e parlare di problemi e soluzioni in modo costruttivo».

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