Asse 2. Dal Programma di Governo Priorità strategiche per l anno Politiche sociali: un impegno per i diritti e la solidarietà

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1 Asse 2 Politiche sociali Dal Programma di Governo Politiche sociali: un impegno per i diritti e la solidarietà Nel Programma di Governo le politiche sociali sono declinate sulla base delle diverse categorie di beneficiari del sistema di welfare: bambini, anziani, giovani, disabili, immigrati, detenuti ed ex detenuti, persone estremamente povere o a rischio di povertà estrema. L obiettivo è quello di realizzare interventi che mettano le persone e le famiglie al centro delle politiche di welfare sviluppando nuovi servizi e/o potenziando quelli esistenti (ad esempio: servizi diurni di assistenza leggera per anziani con limitata autonomia; centri per le famiglie; strutture residenziali per disabili; affidamento familiare di minori difficili e con handicap; baby parking e asili nido). La Regione Piemonte deve, inoltre, avere nuovamente una politica per l abitazione: un diritto finalmente riconosciuto dal nuovo Statuto regionale. Priorità strategiche per l anno 2009 Elaborare un Piano regionale di pianificazione degli interventi in campo sociale, in grado di rispondere in modo più puntuale alle esigenze espresse dai diversi segmenti della popolazione (bambini, giovani, famiglie, anziani, disabili, ecc.). Aiutare le famiglie piemontesi, soprattutto quelle in situazione di difficoltà, e migliorare la sicurezza sul territorio. Garantire una forte attenzione ai bisogni dei giovani. Promuovere l invecchiamento attivo della popolazione e sostenere l impegno sociale dei giovani. Garantire maggiore efficienza al sistema dei servizi per persone anziane non autosufficienti e incrementare l offerta di servizi di supporto domiciliare. Fornire servizi ai disabili per favorire la loro vita indipendente. Promuovere l integrazione e la qualità della vita dei cittadini stranieri sul territorio piemontese. Gestire il programma casa, programmi ministeriali e nuovi programmi sperimentali in materia di edilizia residenziale pubblica (social housing). 114 Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2

2 Azioni e risultati raggiunti nel 2009 Nell ambito di queste priorità, oltre alle attività ordinarie, la Regione Piemonte ha messo in campo risorse economiche e nuove progettualità per realizzare le seguenti attività: Famiglie e bambini Nel corso del 2009, e nel particolare periodo di crisi attraversato, la Regione Piemonte ha continuato a dare grande importanza al sostegno delle attività dei Centri Famiglia e delle famiglie in situazioni problematiche, ha erogato contributi a favore delle famiglie numerose e potenziato i consultori familiari, ha offerto sostegno alla genitorialità con particolare riferimento ai nuclei monoparentali ed alle madri sole con figli, alle donne vittime di violenza e maltrattamenti. Ha inoltre promosso interventi per il sostegno della natalità e della prima infanzia e ha sostenuto la promozione degli affidamenti e delle adozioni difficili. Centri per le famiglie Nel 2009 è stato assegnato ai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali un finanziamento complessivo di 1,25 milioni di euro per la prosecuzione per l anno 2010 delle attività dei Centri per le Famiglie, in continuità e sviluppo degli interventi attivati, tra i quali sportello informativo sui servizi e gli interventi in favore delle famiglie, consulenza psicologico-educativa per il sostegno alla genitorialità, consulenza legale, mediazione famigliare e culturale, attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto (per genitori affidatari, adottivi, di minori disabili ), ecc. I Centri per le Famiglie attualmente operanti sul territorio piemontese sono 42: sui restanti territori gli interventi sono comunque realizzati presso le sedi dei servizi esistenti. Sostegno alle famiglie in situazioni problematiche Nel 2009 è stato assegnato ai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali un finanziamento complessivo di 2 milioni di euro, ripartito in base al numero dei minori residenti in età 0/1 anno, per la prosecuzione degli interventi di sostegno alle famiglie in situazioni problematiche per l anno Nel 2009 sono stati attuati interventi in favore di circa famiglie e minori in situazioni problematiche quali situazione economica disagiata, disabilità o gravi patologie dei neonati, conflittualità/maltrattamenti all interno del nucleo familiare, problemi di integrazione/regolarizzazione dei genitori extracomunitari, disabilità di uno o entrambi i genitori, tossicodipendenza/alcooldipendenza di uno o entrambi i genitori. Famiglie numerose Il 13 ottobre 2009 è stato sottoscritto un secondo accordo tra la Regione Piemonte ed il Dipartimento Politiche della Famiglia per la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie numerose, con numero di figli pari e superiori a quattro, la riorganizzazione dei consultori familiari e la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari. Tale accordo ha una dotazione finanziaria complessiva di 2,2 milioni di euro per la realizzazione di iniziative di riduzione delle tariffe per la tassa di raccolta dei rifiuti solidi urbani, l erogazione dell energia elettrica, del gas e dell acqua, la fruizione dei servizi del trasporto pubblico locale e di eventuali altri servizi pubblici, la fruizione dei servizi sociali ed educativi (servizio mensa scolastica, trasporti, servizi integrativi), la fruizione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia a favore delle famiglie numerose. Le risorse sono in corso di assegnazione ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali sulla base del numero di famiglie individuate quali beneficiarie delle iniziative. Nel 2009, in attuazione del primo accordo con il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, hanno beneficiato della sperimentazione famiglie numerose per un contributo di 392,19 euro. Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 115

3 Consultori familiari Promozione degli affidamenti familiari Adozioni Gemelli Casa Oz Sostegno alla maternità, alla genitorialità ed alle donne vittime di violenza La Regione ha proseguito il lavoro di riorganizzazione dei Consultori famigliari, attraverso i progetti approvati nel 2009, al fine di ampliare e potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie; il finanziamento complessivo di 3,6 milioni di euro è stato assegnato ai Soggetti gestori ed alle ASL individuati come capofila in sede di presentazione dei progetti. Nel 2009 è stato approvato un finanziamento di 1,35 milioni di euro ai Soggetti gestori per la promozione degli affidamenti familiari, attraverso iniziative di sensibilizzazione ed informazione sul tema dell affidamento familiare (anche in collaborazione con le associazioni di volontariato impegnate nel settore), sostegno professionale agli affidamenti, definizione e/o potenziamento di risorse d intervento alternative all inserimento in comunità, attivazione dello strumento dell affidamento professionale. La Regione, a seguito del monitoraggio dell utilizzo dei finanziamenti erogati negli anni precedenti, ha assegnato nel 2009 la somma complessiva di 423 mila euro alle 22 Equipe Sovrazonali Adozioni per la realizzazione dei corsi di informazione per le coppie aspiranti all adozione, per la gestione dei processi di adozione e per le attività relative al sostegno della genitorialità ed al monitoraggio della fase post-adottiva. Un ulteriore finanziamento di 150 mila euro è stato assegnato ai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali che nell anno 2009 hanno avuto in carico situazioni di adozione minori di età superiore a dodici anni e/o con handicap accertato, e che hanno ricevuto istanze di accesso a tale contributo da parte di coppie aventi i requisiti, per le quali finora non è stato possibile concedere il contributo medesimo. Nel corso dell anno si è inoltre conclusa la revisione e l aggiornamento dell opuscolo ABC dell adozione per le coppie che si avvicinano al progetto adottivo, pubblicato e stampato in copie. Infine è stata anche completata la stesura del nuovo schema di relazione al Tribunale per i Minorenni per la valutazione delle coppie aspiranti all adozione. Nel 2009 è stato disposto il rinnovo per la durata di un anno della convenzione sottoscritta tra la Regione Piemonte e la Facoltà di Psicologia dell Università degli Studi di Torino per la prosecuzione del Progetto Gemelli, nato con l obiettivo di studiare la complessità della situazione gemellare per realizzare azioni di sostegno e prevenzione. Il finanziamento previsto è stato di 70 mila euro. In linea con il proprio impegno per la riduzione di tutte le forme di disagio individuale, sociale e sociale dei minori, la Regione ha continuato a sostenere il progetto Casa Oz con un contributo di 50 mila euro nel Tale progetto, realizzato dall omonima Associazione CasaOz onlus di Torino (in collaborazione con l Ospedale Infantile Regina Margherita), ha l obiettivo di assicurare attività di sostegno, assistenza e supporto a bambini e ragazzi con patologie in età pediatrica ed alle loro famiglie, nell ambito di una struttura di tipo diurno, in un contesto non ospedaliero. La Regione ad inizio 2009 ha finanziato 58 progetti proposti dai Soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali per l attivazione/il potenziamento per la durata di un anno di iniziative rivolte a gestanti in difficoltà, donne vittime di violenza, sole o con figli, donne con figli in situazioni problematiche, con particolare riferimento ai nuclei monoparentali. Nel mese di dicembre 2009 è stata assegnata un ulteriore somma di circa 750 mila euro finalizzata alla prosecuzione delle proposte progettuali approvate ed avviate nel A seguito dell approvazione della legge regionale 16 del 29 maggio 2009 istitutiva dei Centri Antiviolenza con case rifugio, è stato approvato il regolamento attuativo. Nelle more dell applicazione del suddetto regolamento, è stata assegnata alle Province piemontesi la somma complessiva di 400 mila euro per garantire la continuità dei servizi di Sportello Antiviolenza avviati sui territori di competenza, nell ambito del Piano Regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime, fino all istituzione effettiva dei Centri Antiviolenza. La parte sulla legge regionale 16/2009 è poi descritta più diffusamente nel capitolo sulle Pari Opportunità. 116 Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2

4 Fondo regionale per il sostegno delle vittime di pedofilia Per il Fondo regionale per il sostegno alle vittime di pedofilia (istituito nel 2006) ed in una prospettiva di potenziamento degli interventi di rete a sostegno delle famiglie per la presa in carico dei casi di abuso a danno dei minori, la Regione nel 2009 ha assegnato una somma complessiva di 250 mila euro ai 14 Soggetti Gestori che nel periodo di riferimento hanno attivato interventi a supporto di nuclei familiari al cui interno si è verificato un episodio di pedofilia. Servizi per la prima infanzia Il 2009 ha visto il proseguimento del potenziamento della rete di servizi per la prima infanzia destinando un finanziamento complessivo di circa 1,56 milioni di euro per la realizzazione delle seguenti azioni a sostegno della natalità e della prima infanzia: contributo alla gestione degli asili nido comunali, promozione del nuovo convenzionamento tra Comuni sede di asili nido comunale e Comuni privi di qualsiasi tipologia di servizi per la prima infanzia, sostegno alle famiglie che ricorrono ai servizi privati (nidi, micro nidi, baby parking e nidi in famiglia) in assenza di servizi pubblici. Al fondo regionale per il sostegno alla gestione dei nidi comunali negli ultimi anni si sono aggiunte risorse specifiche, che consentono ai Comuni di ampliare il servizio offerto garantendo una maggiore flessibilità di utilizzo e rispondendo in modo più adeguato alle esigenze delle famiglie. Al contributo regionale hanno avuto accesso, per l anno 2009/2010, 50 Comuni (+88% rispetto al 2004) che hanno attivato un ampliamento dell orario giornaliero (48 strutture) o settimanale (apertura al sabato mattina) dei nidi interessati (24 strutture). Inoltre, in un contesto in cui gli asili nido comunali sono dislocati in un totale di circa 100 Comuni su 1.206, la Regione ha inteso negli ultimi anni sostenere le famiglie nella ricerca di soluzioni di accoglienza nel proprio contesto di appartenenza erogando contributi ai Comuni, che li possono utilizzare direttamente o erogare ai gestori dei servizi, purché sia rispettata la finalità regionale di sostenere le famiglie costrette a ricorrere al servizio di asilo nido privato o baby parking nei Comuni privi di nido comunale. Il numero di servizi e famiglie interessate è così costantemente aumentato, passando da 17 strutture nel 2001 (solo asili nido privati) per un totale di 278 posti autorizzati, a 162 strutture nel 2009 (asili nido e micro nidi privati, baby parking e nidi in famiglia) per un totale di posti autorizzati, pari ad oltre il 30% circa del totale dei posti bambino autorizzati per i servizi in questione su tutto il territorio piemontese, con un incremento del 6% rispetto al È infine proseguito il Piano regionale per la riduzione delle liste di attesa per l accesso ai servizi di asilo nido comunale. Partendo dalla considerazione che in molti Comuni, soprattutto nelle aree marginali, la costruzione ed il mantenimento di nuovi asili-nido pubblici non sarebbe economicamente sostenibile nel tempo, si è deciso di adottare un intervento calibrato ad hoc dando l opportunità di accesso a posti asilo privati alle stesse condizioni economiche di un posto pubblico; la differenza di costo tra la tariffa privata e quella pubblica è stata infatti compensata dalla Regione. Conseguentemente, per l anno scolastico 2009/2010 sono stati creati 553 posti aggiuntivi complessivi, di cui 163 all interno degli asili pubblici e 390 in regime di convenzione presso asili privati posti autorizzati posti aggiuntivi Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 117

5 Anziani Servizio civico volontario delle persone anziane Nel 2009, per il quinto anno consecutivo, sono stati approvati i criteri di partecipazione al bando per l avvio a livello sperimentale da parte dei Comuni piemontesi singoli o associati, delle Comunità Montane e Comunità Collinari del Piemonte di progetti di servizio civico volontario delle persone anziane, al fine di riconoscere e valorizzare la loro partecipazione alla vita sociale, civile e culturale della comunità nella quale vivono attraverso, ad esempio, servizi di prescuola e doposcuola, controllo attraversamento pedonale davanti alle scuole nelle ore di entrata e uscita degli studenti, trasporto disabili, attività legate alla tutela ambientale. Con l impegno di circa 1,85 milioni di euro sono stati finanziati 294 progetti ai quali è stato assegnato un contributo pari al 60% della somma richiesta a presentazione dei progetti. Soggiorni turistici in montagna a favore delle fasce deboli di anziani Per il secondo anno consecutivo è stato approvato un progetto di sviluppo per soggiorni turistici in montagna a favore delle fasce deboli di anziani, che ha dato avvio a un esperienza pilota per contribuire alla socializzazione della popolazione anziana meritevole di attenzione sociale a dar sollievo a chi abita nelle zone più calde della regione durante la stagione estiva, dando nel frattempo occasione di lavoro alle strutture alberghiere di montagna in periodi dell anno meno intensamente frequentati, attraverso la presentazione di pacchetti turistici orientati al turismo sociale degli anziani. Vista la positiva esperienza avvenuta nell anno 2008, si è stabilito di estendere l iniziativa all intero territorio regionale, stanziando circa 53 mila euro a favore delle Comunità Montane che si sono rese disponibili alle realizzazione del progetto. Il numero di anziani che hanno beneficiato dell iniziativa con il contributo regionale è stato in totale di Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 Torino - Piazza Carlo Aberto

6 Guida ai servizi socio-assistenziali - Vite di qualità Nel corso del 2009 è stato realizzato l opuscolo Vite di qualità, allo scopo di descrivere sia i servizi per gli anziani autosufficienti, che quelli a favore degli anziani non autosufficienti, informando su quali iniziative la Regione Piemonte ha realizzato per coinvolgere le persone anziane e stimolarle a rimanere attive ed orientando allo stesso tempo i cittadini piemontesi verso i Servizi Socio-assistenziali a favore degli anziani stessi, in modo da consentire a ciascuno di conoscere quello che i servizi possono offrire, come sono organizzati e le modalità per accedervi. Interventi socio-sanitari a sostegno della domiciliarità Al fine di dare una risposta socio-sanitaria adeguata ai bisogni dei soggetti anziani non autosufficienti, a prescindere che siano in lista d attesa per l inserimento in struttura residenziale, nel 2009 sono stati approvati i criteri di riparto delle somme destinate ai Soggetti Gestori delle funzioni socio-assistenziali per l attivazione, in accordo con le Aziende Sanitarie, di progetti personalizzati in grado di dare una risposta socio-sanitaria diversificata a soggetti anziani non autosufficienti o alle famiglie che se ne fanno carico, attraverso interventi economici a sostegno della domiciliarità, cure domiciliari in lungo assistenza, letti di sollievo, semiresidenzialità. Nel complesso sono state destinate risorse regionali per 12 milioni di euro, completate dalle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, pari per la nostra Regione ad una somma di circa 21,5 milioni di euro. Il sostegno alla domiciliarità ha quindi l obiettivo di supportare le risorse proprie di ogni individuo e della famiglia per mantenere quanto più possibile la persona non autosufficiente nel suo contesto abituale di vita. Per l assistenza a domicilio degli anziani non autosufficienti è ora possibile usufruire di un contributo economico che potrà essere riconosciuto per il lavoro di cura svolto, non solo da figure professionali regolarmente assunte, ma anche da familiari o volontari, nonché per l acquisto di servizi come il telesoccorso e la consegna dei pasti presso l abitazione. Per poter accedere al contributo occorre richiedere una valutazione all Unità di Valutazione Geriatrica (UVG) della propria azienda sanitaria di residenza che, accertando la non autosufficienza dell anziano e sulla base delle sue necessità sanitarie e sociali, predispone un piano assistenziale individuale (PAI). Nel caso quest ultimo preveda un progetto di cure domiciliari, all anziano verrà erogata un contributo per l attuazione del progetto, tenendo conto che il 50% del contributo è a carico dell Asl (componente sanitaria), mentre il restante 50% (componente sociale) è a carico del cittadino o degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, nel caso di redditi bassi. L importanza di tale provvedimento si rileva soprattutto in quanto: sancisce il principio che il costo delle prestazioni socio-sanitarie di assistenza tutelare a domicilio devono essere assunte al 50% dal comparto sanitario, mentre il restante 50% rimane a carico o dell Utente o del comparto socio-assistenziale, obbligando i due comparti a collaborare strettamente; viene riconosciuto il lavoro di cura dei familiari, per i quali è previsto un contributo a titolo di risarcimento in relazione alle spese sostenute e all eventuale mancato guadagno (al fine di evitare un aggravamento di reddito). Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 119

7 Centri Diurni e Nuclei a favore delle persone affette da Morbo di Alzheimer ed altre demenze Ad aprile 2009 la Regione Piemonte ha definito i requisiti gestionali e strutturali che i Centri diurni e i Nuclei residenziali per persone affette da morbo Alzheimer e da altre demenze devono possedere per garantire risposte più appropriate ai bisogni dei pazienti. Tali strutture dovranno avere una capienza massima di 20 utenti, dovranno distinguersi per la presenza di spazi individuati per il cosiddetto wandering (vagabondare o camminare incessantemente) e, infine, per un adeguata dotazione di sistemi di automazione domotici (rilevamento delle chiamate nelle camere, climatizzazione dei vani, ecc.). La dotazione di posti in Centri diurni dovrà arrivare, in ciascuna Asl, allo 0,10% della popolazione ultra 65enne e nei Nuclei residenziali almeno allo 0,07%. Dal punto di vista delle cure, cardine del provvedimento è l introduzione di una formazione specifica per tutte le figure che si prevede debbano entrare in contatto con il paziente. Ogni struttura dovrà definire un programma di formazione e di aggiornamento dei propri operatori. Nel caso dei Centri diurni al loro interno l attività dovrà essere organizzata in modo da rappresentare un importante occasione di intervento sanitario e di riabilitazione per il malato. Per questo le prestazioni e le professionalità da assicurare comprenderanno, tra le altre, geriatra, psicologo, fisioterapista. Servizio Civile Volontario - Corsi di formazione Nel corso del 2009, in seguito ad un analisi dei fabbisogni del territorio, sono stati organizzati: 4 corsi di formazione per Operatori Locali di Progetto, in cui sono stati formati circa 66 operatori; nel dicembre 2009 sono partiti 2 ulteriori corsi per la formazione di ulteriori 50 operatori. La formazione svolta consente l acquisizione, da parte di tutti gli operatori assegnatari di sedi di progetto, dei requisiti necessari per lo svolgimento del ruolo. 1 corso di formazione di primo livello per Formatori generali; tale corso tuttavia non è stato attivato entro l anno a seguito del mancato invio della documentazione necessaria da parte di numerosi enti, ed è stato pertanto posposto ad inizio corso di aggiornamento di secondo livello per Formatori generali, suddiviso in una prima parte (parzialmente online) al quale hanno partecipati circa 60 persone, ed una seconda successiva parte rivolta a 16 operatori che hanno superato positivamente la prima parte. La predisposizione del corso rivolto ai restanti Formatori non ha avuto luogo poiché tale corso deve essere organizzato in collaborazione con l Ufficio Nazionale per il Servizio Civile sulla base di una piattaforma informatica dallo stesso predisposta ancora in corso di elaborazione. Persone diversamente abili Vita indipendente per i disabili Con la conclusione nel 2008 della sperimentazione (avviata nel 2003) dei progetti di Vita Indipendente, sono state adottate le relative Linee guida che hanno consentito di portare a regime gli attuali progetti di vita indipendente e di attivarne di nuovi. Tali linee guida permettono agli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenzali di gestire direttamente e con uniformità i progetti di vita indipendente, grazie ai quali viene riconosciuta ai soggetti interessati da gravi disabilità motorie dovute a patologie invalidanti o a traumi causati da incidenti stradali, la possibilità di autodeterminare la scelta dell assistente personale, con un approccio culturale innovativo da parte degli operatori dei servizi sociali nonché degli stessi interessati che diventano così gli unici gestori del proprio quotidiano. La Regione, oltre a monitorare lo sviluppo dei progetti, ha contribuito finanziariamente con circa 2,7 milioni di euro nel I progetti di vita indipendente sono una delle possibili risposte alla grave disabilità motoria, ma possono anche essere attivati progetti di sostegno garantiti con assegni di cura o con altre forme di intervento indiretto sostenuti con i finanziamenti, annualmente erogati agli enti gestori, nonchè con le ulteriori risorse regionali destinate alla disabilità. 120 Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2

8 Un Ponte per le persone audiolese Continua il servizio Ponte per persone audiolese, che ha raggiunto nel corso del 2009 il record di chiamate annue. Il servizio Ponte rappresenta ormai un insostituibile strumento di libertà ed autonomia che ha contribuito all abbattimento delle barriere di comunicazione. Nel corso del 2009 si è dato il via a Easy Walk, il servizio di geolocalizzazione dedicato ai cittadini non vedenti e ipovedenti piemontesi, con le prime 200 licenze gratuite. Il Piemonte è la prima Regione in Italia e in Europa ad aver attivato un servizio tecnologico simile. Con EASY WALK si sono aperte le porte della mobilità a chi, fino ad oggi, non poteva muoversi liberamente e in autonomia. Sicurezza dei cittadini Nell anno 2009 la Regione Piemonte ha proseguito ed incrementato le iniziative nel campo della Sicurezza e della Polizia Locale: sono stati organizzati corsi di formazione per agenti di Polizia Locale neo-assunti e 24 corsi di aggiornamento per operatori già in servizio; inoltre sono stati realizzati corsi di qualificazione specifici relativi a singole materie su molti differenti campi (per esempio legislazioni, uso delle armi, antiborseggio, trasporto merci pericolose, ecc.). Per la sicurezza integrata si è concluso l iter di finanziamento dei Bandi provinciali per il sostegno a progetti sulla sicurezza. Si è trattato di una fase importante nell attuazione della legge volta a sostenere le politiche locali per la sicurezza dei cittadini e dei territori. La selezione, effettuata dalle commissioni provinciali, ha permesso di finanziare 80 progetti su 155 presentati per un totale di circa 4 milioni di euro. I progetti vertono sugli interventi contro la microcriminalità, azioni di contrasto contro gli atti di inciviltà e di vandalismo e aumentare il senso di sicurezza dei cittadini. Con un ulteriore finanziamento di 130 mila euro si è concluso il Progetto pilota delle Langhe e del Roero in materia di sicurezza integrata che ha coinvolto 83 Comuni della zona, sulla scorta delle risultanze delle criticità del territorio in materia di sicurezza. Il contributo complessivo all Unione dei Comuni Colline di Langa e Barolo è stato di 250 mila euro nel biennio 2008/2009. Il finanziamento è servito ad aumentare il pattugliamento della Polizia Locale sul territorio e a dotarli di nuove tecnologie. In occasione della II Conferenza regionale sulla sicurezza integrata tenutasi il 19 novembre 2009 è stato presentato il primo Rapporto sulla Sicurezza integrata nella Regione Piemonte, analisi relativa all esposizione territoriale all insicurezza. Sono poi stati finanziati 5 interventi per il Fondo di solidarietà per le vittime del terrorismo e della criminalità (articolo 12 della legge regionale 23/2007), per un totale complessivo di 50 mila euro. Infine è stata conclusa la procedura di rimodulazione delle richieste economiche dei 18 Patti Locali sulla Sicurezza Integrata e l assegnazione dei finanziamenti, per un totale di più di 3,8 milioni di euro; si tratta di risorse significative che certamente sapranno produrre impatti rilevanti sul territorio, sia in termini di dotazione tecnologiche che di controllo diffuso del territorio, tali da ridurre gli atti di microcriminalità ed aumentare il senso di sicurezza dei cittadini. Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 121

9 Polizia locale sulle piste da sci A fronte della diffusa pratica sciistica negli ultimi anni si è registrato un incremento degli infortuni anche mortali sulle piste da sci ed è diventato prioritario per la Regione garantire un sicuro esercizio di tali attività sportive. Pertanto, in applicazione anche della nuova legge sulla sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo (legge regionale 2/2009), la Regione ha istituito ed organizzato corsi di alta specializzazione di sci per operatori di Polizia Locale appartenenti ai Comuni situati nell arco alpino del Piemonte e con piste da sci sul loro territorio o convenzionati con Comuni che ne sono in possesso. L obiettivo è stato quello di formare operatori con alta capacità di intervento, per rendere ancora più presente capillarmente la Polizia Locale sul territorio: la presenza degli operatori di Polizia Locale nonché la massiccia attività informativa sui comportamenti corretti da tenere per ridurre gli incidenti ha offerto un ulteriore servizio di sicurezza agli utenti, reprimendo un ampia gamma di comportamenti negativi nonché incrementando la vigilanza del territorio e la salvaguardia dell ambiente in zone altrimenti inaccessibili nel periodo invernale. Tutela del consumatore Oltre ad aver conseguito l importante risultato di vedere approvata la nuova legge regionale 24 del 26 ottobre 2009 Provvedimenti per la tutela e la difesa dei consumatori e degli utenti, nel corso dell anno sono state realizzate alcune iniziative con l utilizzo di fondi statali, come di seguito riportato: Concorso rivolto alle Scuole secondarie di II grado sui temi del consumo consapevole; tale concorso ha avuto un ottimo riscontro dal momento che sono pervenuti ben 31 progetti, 6 dei quali hanno poi ricevuto un finanziamento per la loro realizzazione. Campagna Che strano a metano! sulla sensibilizzazione dell uso del metano per autotrazione, realizzata attraverso la diffusione di un leaflet informativo sui vantaggi e l organizzazione di una serie di eventi sul territorio (Torino, Alessandria e Cuneo). Finanziamenti a favore delle Associazioni dei consumatori per la realizzazione di progetti in materia di responsabilità sociale d impresa, finanza etica, filiera corta e sensibilizzazione del mondo scolastico. Mediante fondi regionali è stata, invece, finanziata la rete degli sportelli dei consumatori, ridotta da 30 a 25 sportelli; si è inteso, anche attraverso un costante monitoraggio dell attività sportellistica, garantire un più elevato livello qualitativo del servizio offerto. È stato, inoltre, implementato il Centro di documentazione della Scuola del Consumo Consapevole; si sono ormai raggiunti quasi 1500 titoli, liberamente consultabili presso la biblioteca del Consiglio Regionale. Da ultimo, è stata approvata la legge regionale 26 del 28 ottobre 2009 Disposizioni per la promozione e la diffusione del commercio equo e solidale. Casa e politiche abitative Contratti di Quartiere II Nel corso del 2009 è proseguita l attuazione del programma innovativo ministeriale Contratti di Quartiere II cofinanziato con fondi regionali e finalizzato ad incrementare, con la partecipazione degli investimenti privati, la dotazione di infrastrutture dei quartieri degradati di Comuni ad alto disagio abitativo ed occupazionale ed al contempo a favorire misure ed interventi per incrementare l occupazione, per favorire l integrazione sociale e l adeguamento dell offerta abitativa. Nel corso dell anno sono stati adottati gli atti necessari all effettiva erogazione dei contributi a favore degli operatori beneficiari. Durante l anno sono stati liquidati circa 17 milioni di euro in parte di provenienza statale (10 milioni) ed in parte regionale (7 milioni). È stata approvata la graduatoria degli interventi finanziati con il Programma di riqualificazione urbana a canone sostenibile. La Regione cofinanzia con 7,3 milioni di euro il programma statale che destina al Piemonte la somma di 24,4 milioni. Il programma è finalizzato a incrementare la disponibilità di alloggi a canone sostenibile e a riqualificare i quartieri caratterizzati da condizioni di forte disagio abitativo. A fronte di 11 proposte di intervento presentate, gli interventi ammessi a finanziamento sono stati 7 di cui 1 localizzato a Cuneo, 1 a Novara, 1 a Torino e 4 nella provincia torinese abitazioni in affitto Il Programma ministeriale abitazioni in affitto, finalizzato ad incrementare l offerta di alloggi da concedere in locazione a canone convenzionato, procede con l erogazione ai beneficiari (Comuni, ATC, Imprese e Cooperative) delle risorse statali trasferite alla Regione; nel corso dell anno è stato erogato circa 1 milione di euro. 122 Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2

10 Col del Lys (TO)

11 abitazioni entro il 2012 È proseguita l attuazione del primo biennio del Programma casa: alloggi entro il 2012 con un erogazione complessiva di 28,3 milioni di euro. Inoltre nel corso dell anno sono stati approvati i criteri per la programmazione del secondo biennio. I bandi di concorso sono stati pubblicati nel mese di settembre mentre nel mese di ottobre e novembre sono state raccolte le domande per le cinque misure di intervento considerate dal Programma: interventi di edilizia sovvenzionata, edilizia agevolata e edilizia agevolata sperimentale, sostegno alle agenzie sociali per la locazione e redazione di studi di fattibilità. Con la programmazione del secondo biennio è stata superata la soglia di nuovi alloggi di edilizia sociale. Housing sociale Per la realizzazione dei casi pilota di social housing la Regione nel 2009 ha erogato circa 548 mila euro. Il programma nel suo complesso impegna risorse per poco meno di 13 milioni di euro di cui 1,9 destinati alla progettazione. I casi pilota, 20 in totale, sono stati selezionati dalla Regione all inizio del 2009 e sono localizzati nelle Province di Alessandria, Asti, Novara, Torino e Vercelli. Si tratta di alloggi e residenze collettive, micro comunità e appartamenti per coabitazione in locazione temporanea con gestioni di tipo solidale nonché alloggi in locazione permanente a sostegno del bisogno abitativo delle fasce deboli della popolazione. Nel corso dell anno i soggetti beneficiari del contributo regionale (Comuni, ATC, Cooperative edilizie e Imprese di costruzioni) hanno sviluppato la progettazione che si concluderà nel Prima casa per i giovani Nel corso del 2009 sono continuate le erogazioni dei contributi a fondo perduto per il recupero dell abitazione a favore di privati cittadini di età inferiore a 35 anni, previste dal cosiddetto Bando giovani. Il bando di concorso, la raccolta delle domande e l individuazione dei beneficiari risalgono al A fronte di richieste, le ammesse furono 3.854, quelle finanziabili sulla base alle risorse disponibili con un contributo massimo di euro per nucleo familiare. Nel 2009 le risorse disponibili sono state integrate con i fondi del programma giovani del secondo biennio del Programma casa (4,375 milioni di euro). Le domande finanziabili sono così salite a I contributi erogati nel 2009 ammontano a 3,7 milioni di euro. Complessivamente la percentuale di domande finanziate rispetto alle finanziabili a fine anno è pari al 77%. Eliminazione delle barriere architettoniche Sono state finanziate 417 domande per l erogazione dei contributi regionali per l abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati, corrispondenti a poco meno di 2 milioni di euro, permettendo di soddisfare circa la metà delle richieste di contributo presentate. Fondo nazionale per il sostegno alla locazione È proseguita l erogazione ai Comuni dei contributi del Fondo nazionale per il sostegno all accesso alle abitazioni in locazione, trasferiti dal Ministero delle Infrastrutture, e del relativo cofinanziamento regionale. Sono stati trasferiti circa 20 milioni di euro, relativi all esercizio finanziario 2008, ai Comuni che avevano correttamente operato nei termini e nelle modalità stabilite, e successivamente circa 375 mila euro per le annualità 2007 e 2008 ai Comuni inizialmente esclusi. 124 Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2

12 Fondo sociale Sono stati erogati quasi 7,5 milioni di euro quali contributi per il pagamento del canone e dei servizi accessori all abitazione e per la copertura delle situazioni di morosità incolpevole degli assegnatari di edilizia residenziale pubblica. Questi interventi sono stati particolarmente importanti in un anno segnato dalla crisi economica in quanto sono andati a favore soprattutto delle famiglie più colpite (cassa-integrati, disoccupati, ecc.). Protocollo ITACA Nel 2009, dopo 10 anni di sperimentazione negli interventi di edilizia sociale, la Regione ha adottato il Protocollo ITACA sintetico 2009 ; si tratta di un protocollo prestazionale per la valutazione degli edifici sotto il profilo della sostenibilità ambientale da applicare ad ogni intervento realizzato nel Programma Casa. Il Protocollo costituisce uno strumento particolarmente importante in quanto, tenendo conto della normativa statale e regionale in materia di sostenibilità ambientale e rendimento energetico nell edilizia, è stato anche contestualizzato alla realtà piemontese. Esso consente di attribuire alle costruzioni un punteggio prestazionale in riferimento alle principali problematiche ambientali e di classificare gli edifici secondo una scala di qualità. Conseguentemente, tutti gli interventi di edilizia sociale finanziati con il secondo biennio del Programma Casa, o con altri fondi statali o regionali, dovranno essere progettati, realizzati e gestiti secondo i criteri di compatibilità ambientale contenuti nel sistema di valutazione Protocollo ITACA Bilancio Sociale 2009 Regione Piemonte - Relazione sociale - Asse 2 125

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