Piano di Programmazione per la Gestione degli Ungulati

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1 Ambito Territoriale di Caccia A.T.C. AL 4 Ovadese - Acquese Piano di Programmazione per la Gestione degli Ungulati Aprile 2009 Elaborazione a cura di Carlo Borgo

2 Sommario Premessa 1 1. Tipologia dei dati utilizzati e metodologia di elaborazione 2 2. Inquadramento territoriale 3 3. Capriolo Distretti di gestione del capriolo Risultati dei censimenti del capriolo nel quinquennio Risultati dei piani di prelievo del capriolo nel quinquennio Valutazione schematica delle dinamiche di popolazione del capriolo nel quinquennio Valutazione delle strategie di gestione adottate nel quinquennio Elaborazione dati biometrici rilevati nel quinquennio Danni alle attività agricole e incidenti stradali Pianificazione gestionale del capriolo nel quinquennio Muflone Daino 61

3 Premessa In allegato alla D.G.R. n del 9 luglio 2007 sono state approvate le nuove Linee guida per la gestione degli ungulati selvatici ruminanti nella Regione Piemonte (di seguito Linee guida). La citata D.G.R. prevede che ogni ATC e CA provveda ad elaborare con cadenza quinquennale il Piano di Programmazione per la Gestione degli Ungulati (di seguito PPGU). Come per il precedente PPGU ( ), questo documento deve riassumere i dati raccolti nel quinquennio precedente e pianificare le attività gestionali dei cinque anni successivi, in particolar modo attraverso la definizione dei distretti, lo studio delle relative superfici e l individuazione degli obiettivi da conseguire. La specie oggetto di trattazione principale del presente PPGU è il capriolo (Capreolus capreolus); tuttavia si farà riferimento anche al muflone (Ovis aries), presente con una popolazione condivisa con un altro istituto di gestione in un area dell ATC confinante con la Liguria, e al daino (Dama dama) di cui sono sempre più spesso segnalati individui provenienti dalla numerosa popolazione del confinante ATCAL3. La redazione del PPGU è avvenuta attenendosi alle disposizioni contenute nelle Linee guida ed includendo esclusivamente, per forma sintetica, le informazioni richieste. Pur mantenendo l ordine specificato nelle Linee guida, per una maggiore organicità, si è ritenuto opportuno optare per una divisione per specie di alcuni degli argomenti da trattare (distretti, dati censuali, abbattimenti, pianificazione futura). L individuazione definitiva dei distretti e gli indirizzi gestionali del presente PPGU sono stati deliberati con approvazione unanime dal Comitato di gestione in data 27 marzo I confini dei distretti in formato shape file erano stati trasmessi alla Regione, in prima istanza, entro il 28 febbraio 2009; tuttavia, nell arco di tempo successivo sono state discusse e rese esecutive alcune modifiche finalizzate ad una migliore gestione e pianificazione dei prelievi degli ungulati: la versione definitiva degli shape file dei distretti è pertanto fornita in allegato al presente documento. La redazione dell intero documento e la predisposizione della cartografia digitalizzata sono state curate dal tecnico faunistico Carlo Borgo. 1

4 1. Tipologia dei dati utilizzati e metodologia di elaborazione Per il calcolo delle superfici dei distretti e per l analisi dell uso del suolo è stato utilizzato il software cartografico Arc View Gis. Le carte dei distretti sono state digitalizzate mediante visualizzazione della Carta Tecnica Regionale (C.T.R., formato raster) e usufruendo dei dati informatizzati già disponibili (shape file dei confini, altri istituti, ecc.) o modificati a seguito di puntuali verifiche. I tematismi relativi all uso del suolo dei distretti sono stati estratti dalla Carta Forestale e delle altre Coperture del Territorio alla scala 1:10.000, derivata dagli Studi per la redazione dei Piani Forestali Territoriali della Regione Piemonte (PFT). Le tipologie con le quali si articola la suddetta carta sono state accorpate in macroclassi più pratiche da utilizzare per lo studio della superficie utile alla specie (SUS) e, comunque, secondo le categorie ambientali contemplate dalla scheda regionale di presentazione dei dati di censimento e del piano di prelievo. Nella tabella 1 si riportano le categorie riguardanti tutti i PFT e le relative classi di accorpamento utilizzate. Sigla Categoria Accorpamento Sigla AN Alneti planiziali e montani AS Arbusteti planiziali, collinari, montani CP Cespuglieti Arbusteti A UM Unità mosaico AL Impianti per arboricoltura da legno AX Pioppeti Arboricoltura da AY Impianti di conifere legno AL AZ Impianti di latifoglie di pregio FV Frutteti vigneti FX Vigneti, corileti, frutteti Vigneti e frutteti FV PM Pinete di Pino marittimo RI Rimboschimenti Boschi di conifere BC PS Pinete di Pino silvestre AF Acero-tiglio-frassineti BS Boscaglie pioniere di invasione CA Castagneti CE Cerrete FA Faggete OS Ostrieti (carpino) Boschi di latifoglie BL QC Querco-carpineti QR Querceti di roverella QV Querceti di rovere RB Robinieti SP Formazioni legnose riparie AQ Acque ES Aree estrattive GR Greti Improduttivo I RM Rocce, macereti, ghiacciai TB Torbiere CB Cespuglieti pascolabili CV Coltivi abbandonati PB Praterie non utilizzate PG Praterie aride di greto PL Praterie PR Praterie rupicole Aree a pascolo P PT Prato pascoli PW Prato pascoli e praterie PY Praterie non utilizzate, cespuglieti, coltivi abbandonati PX Prati stabili di pianura SE Seminativi SX Seminativi, orti e giardini Seminativi S UI Aree urbanizzate, infrastrutture UV Aree verdi di pertinenza di infrastrutture Aree urbanizzate U Tab. 1. Elenco delle tipologie dei PFT e classi di accorpamento elaborate. I confini dei distretti corrispondono a limiti geografici, amministrativi o strade e sono comunque ben definiti ed identificabili con certezza dai cacciatori. La superficie utile alle specie (SUS) nei diversi distretti di gestione è stata calcolata per mezzo di formule speditive che, pur prendendo spunto da quelle indicate nelle Linee guida, tengono in considerazione le diverse caratteristiche ambientali dei distretti. Per il capriolo è stata considerata la seguente formula: BL+BC+A+P+0,5(AL+S)+0,25I. 2

5 Le prime quattro tipologie caratterizzano positivamente l habitat elettivo di questa specie e, quindi, si ritiene corretto considerarle totalmente nella SUS. Le tipologie AL e S, pur frequentate dal capriolo, non sono in grado di soddisfare appieno le esigenze della specie sia per quanto riguarda l alimentazione, sia per il riposo ed il rifugio diurno: si pensi infatti al lungo periodo in cui gli appezzamenti a seminativo (in particolare quelli a mais e soia) risultano completamente arati oppure, nel caso dei pioppeti, al fatto che tra un filare e l altro il terreno viene frequentemente discato impedendo la crescita di qualsiasi componente erbacea e arbustiva. L improduttivo, tipologia quasi completamente disertata dalla specie è stato considerato al 25%, come riportato nella formula speditiva delle Linee guida, mentre non è stata inclusa nella SUS la tipologia FV, peraltro non prevista dalle stesse Linee guida: infatti, sebbene in alcuni mesi dell anno siano frequentati dal capriolo, i vigneti e i frutteti, oltre a non costituire elementi particolarmente positivi dell habitat, sono le colture per le quali risulta massimo e, nel caso di densità medio alte, economicamente insostenibile l impatto esercitato da questa specie. Per il muflone è stata considerata la seguente formula speditiva: 0,75I +BL+BC+A+P. Per il daino è stata considerata la stessa formula descritta per il capriolo. 2. Inquadramento territoriale L Ambito Territoriale di Caccia AL4 Ovadese-Acquese (ATCAL4) occupa la porzione sud-occidentale della provincia di Alessandria; confina a nord con la pianura alessandrina, ad est con la Valle Scrivia, a sud con l Appennino Ligure e a ovest con la Langa astigiana. Si tratta di un territorio dalle tipiche caratteristiche appenniniche e preappenniniche costituito dalle vallate dei fiumi e dei torrenti principali (Bormida di Spigno, Valla, Erro, Visone, Orba, Stura, Piota, Lemme) modellate a loro volta da piccole valli laterali. Il territorio dell ATCAL4 rientra in due dei quattro settori eco-geografici nei quali il Piano faunistico della Provincia di Alessandria suddivide il territorio provinciale: la maggior parte della superficie ricade nel settore Appennino ligure-piemontese, mentre la porzione più settentrionale dell Ambito appartiene al settore Preappennino occidentale. Il primo è un settore a regime idrico sublitoraneo appenninico con precipitazioni superiori a 800 mm annui e vegetazione di tipo termofilo con boschi a prevalenza di roverella (Quercus pubescens) accompagnata da altre caducifoglie come carpino (Carpinus betulus), frassino (Fraxinus ornus ), robinia (Robinia pseudoacacia), rovere (Quercus quercus) e castagno (Castanea sativa), da conifere essenzialmente rappresentate da pino silvestre (Pinus sylvestris) e pino marittimo (Pinus pinea) e con presenza di formazioni rocciose miste ad arbusti come ginestra (Spartium junceum), ginepro (Juniperus communis) e rovo (Robus sp.). Il secondo è caratterizzato da precipitazioni medie inferiori e da una copertura vegetale con minore presenza di boschi, sostituiti con l avvicinarsi della pianura da aree coltivate prevalentemente a vigneto, prato e seminativi. Dal punto di vista amministrativo l ATCAL4 interessa il territorio di 51 comuni; rispetto ad altri Istituti di gestione confina a nord con l ATCAL2, a est con l ATCAL3 e la Provincia di Genova, a sud con le Province di Genova e Savona e ad ovest con la Provincia di Asti (ATCAT2). Fig. 1. Inquadramento territoriale. 3

6 Le informazioni territoriali richieste dalle Linee guida sono riportate in tabella 2 e sono state estratte dagli shape file trasmessi dalla Provincia di Alessandria. Il dato relativo alle prime due superfici (lorda totale e SASP) è relativo a fonti della Regione Piemonte. Superficie totale al lordo di altri Istituti (ha) - Fonte Regione Piemonte ,2 Superficie Agro-Silvo-Pastorale (SASP) al lordo di altri Istituti (ha) - Fonte Regione ,7 Istituti presenti totalmente o parzialmente (*) nel territorio dell ATCAL4 Tipologia Denominazione Superficie (ha) Status dell Istituto rispetto al precedente PPGU AFV Bisio * 828,9 Confermato AFV Cassine 1.757,9 Confermato AFV Le Colombare 754,2 Confermato AFV Le Murazze 963,5 Confermato AFV Malvicino 1.065,3 Confermato AFV Montecastello 781,5 Modificato AFV Rabbioso 607,3 Confermato AFV Squaneto 557,2 Confermato ATV Castelnuovo Bormida 755,1 Confermato ATV Il Serraglio 999,2 Confermato ATV La Centuriona 487,3 Confermato ATV La Lomellina * 833,2 Confermato ATV La Meirana * 188,3 Nuovo ATV Lavagnina 711,3 Confermato ATV Monteacuto Miogliola 689,3 Confermato ATV Rocca Grimalda * 1.470,8 Confermato OASI Bandita 476,8 Confermato OASI Bosio 144,8 Confermato OASI Carrosio 232,9 Confermato OASI Pareto 69,3 Confermato PARCO Capanne di Marcarolo 8.148,6 Confermato ZAC Spigno 60,2 Nuovo ZAC Il Cascinone 224,6 Nuovo ZRC Acqui Terme 253,2 Nuovo ZRC Bistagno 564,9 Modificato ZRC Cartosio 228,3 Modificato ZRC Crebini Albedosa 297,5 Nuovo ZRC Denice 363,9 Nuovo ZRC Merana 251,6 Modificato ZRC Molare 617,7 Confermato ZRC Montaldo Carpeneto 382,0 Modificato ZRC Montechiaro 455,0 Modificato ZRC Ovada 858,8 Modificato ZRC Pian della Botte 686,8 Modificato ZRC Quartino 603,2 Modificato ZRC Spigno 316,9 Modificato ZRC Venturina 423,6 Modificato ZRC Visone 699,3 Modificato ZRC Strevi 597,9 Modificato Superficie venabile complessiva (ha) ,1 Tab. 2. Dati territoriali. 4

7 3. Capriolo Il capriolo è ormai presente sull intera superficie dell ATCAL4, anche se con densità variabili in funzione della vocazionalità dell habitat. Negli ultimi anni, oltre ai sette distretti di gestione che l Ambito aveva individuato nella stesura del PPGU del 2004, la specie ha ormai occupato anche tutta la fascia che dalla bassa collina degrada fino alla pianura confinante con l ATCAL2 saturando, quindi, l areale potenziale della specie. In questi territori, oltre che, localmente, in zone interne ai distretti, il capriolo ha iniziato a provocare danni economici considerevoli su aree caratterizzate da colture agricole di pregio (frutteti e vigneti). Inoltre, va ricordato il danno sul ceduo, meno documentabile perché la normativa non prevede alcun indennizzo, ma altrettanto evidente se si effettuano sopralluoghi nella maggior parte delle tagliate presenti nei boschi cedui del territorio dell Ambito e degno, comunque, della massima attenzione da parte di chi è preposto a gestire le popolazioni di ungulati selvatici. Dal 1998, l ATCAL4 ha iniziato, primo fra gli Ambiti piemontesi, la gestione venatoria del capriolo che, dopo dieci anni, a dispetto delle sterili polemiche innescate più volte negli ultimi anni da alcune componenti sociali, può indubbiamente considerarsi una preziosa risorsa, sia per l entità dei piani, sia per l interesse che suscita tra i cacciatori abilitati alla caccia di selezione a seguito della frequenza di uno specifico corso formativo. Contestualmente, come sopra accennato e come documentato nello specifico paragrafo di questo documento, sono crescenti le lamentele del mondo agricolo riguardo all impatto esercitato da questa specie. Pertanto, l obiettivo della gestione deve perseguire la riduzione della conflittualità tra interessi di diversa natura cercando di conciliare il razionale sfruttamento di una risorsa rinnovabile con l esigenza di difendere le produzioni agricole e la rinnovazione forestale Distretti di gestione del capriolo L individuazione dei distretti ha tenuto conto della precedente suddivisione delle aree in cui era pianificata la gestione venatoria del capriolo ma, soprattutto, dell esigenza di ampliare il territorio in cui autorizzare i prelievi di questa specie per cercare di perseguire l obiettivo di contenere i danni nelle zone a vocazionalità più propriamente agricola. Rispetto alla pianificazione in vigore nel 2008, che prevedeva sette distretti di gestione attiva del capriolo, il Comitato di gestione dell ATC ha deliberato l istituzione di dieci distretti, provvedendo a completare, ai fini della caccia a questa specie, la suddivisione dell intero territorio di competenza. Oltre ai tre nuovi distretti (n. 8, 9, 10), le sostanziali differenze riguardano alcune modifiche ai confini dei distretti preesistenti (determinanti ampliamenti e riduzioni territoriali) per una identificazione certa e per una più efficace pianificazione gestionale. I distretti di gestione del capriolo per il quinquennio , denominati con numerazione progressiva in senso antiorario partendo da sud-ovest e con il nome di uno dei Comuni in essi compresi (fig. 2), sono elencati e descritti in tabella 3 oltre ad essere stati digitalizzati su CTR in scala 1: e trasmessi alla Regione in formato shape file in allegato al presente documento. N. Denominazione Superficie Perimetro Descrizione dei confini al lordo lorda (ha) (km) di Oasi, ZRC,ZAC (cfr. cartografia di dettaglio) Confine Liguria, confine ATCAT2, strada prov. Montechiaro piana-cartosio 1 Spigno ,3 85,4 (Loc.Colombara), strada com. per località Massarione, strada forestale fino a strada prov. 210, strada prov. 210 in direzione sud fino a confine di regione. 2 Cavatore 7.814,1 57,3 Confine nord distretto Spigno, confine ATCAT2, fiume Bormida sino ad Acqui, strada statale 456 sino a Visone, strada provinciale 205 sino a Grognardo, strada com. per località Poggio-Cascina Croce, strada prov Ovada ,3 67,8 Confine est distretto Spigno e distretto Cavatore, strada statale 456 sino a Cremolino, strada Cremolino-La Guardia-Grillano-Ovada, strada statale 456 sino a confine Liguria, confine regionale, strada com. S.Luca-Cappelletta, strada prov. 208, strada prov (loc. Cimaferle). 4 Cassinelle 5.833,4 44,6 Confine Liguria, confine AFV Le Murazze, confine sud distretto Ovada. Confine est distretto Ovada, confine Liguria, strada prov. 160 sino a 5 Bosio ,9 86,8 Carrosio, strada com. per Bosio, strada prov. 170, 171 sino a Ovada. Confine est distretto Bosio, confine Liguria, confine ATCAL3, confine AFV le 6 Voltaggio 4.002,4 36,8 Colombare, confine comunale Carrosio-Gavi. Confine nord distretti Bosio e Voltaggio, confine ATCAL3, confine ATCAL2, 7 Gavi 9.778,8 67,3 strada com. da Loc. Castelvero a Castelletto d Orba, strada prov. 175 sino a Mornese. 8 Rocca Grimalda 8.226,6 49,1 Confine nord distretti Ovada e Bosio, confine ovest distretto Gavi, confine ATCAL2, strada com. da Loc. Gaggina verso sud, strada prov. Montaldo Bormida-Carpeneto-Cremolino. Confine nord distretti Cavatore e Ovada, confine ovest distretto Rocca 9 Trisobbio 7.492,4 61,6 Grimalda, confine ATCAL2, strada stat. 30 sino ad Acqui. Confine ovest distretto Trisobbio, confine ATCAT2, confine nord distretto 10 Acqui ,3 71,5 Cavatore. Tab. 3. Distretti capriolo. 5

8 10. ACQUI 9. TRISOBBIO 8. ROCCA GRIMALDA 7. GAVI 2. CAVATORE 3. OVADA 5. BOSIO 6. VOLTAGGIO 4. CASSINELLE 1. SPIGNO Distretti capriolo Altri Istituti di gestione Scala 1 : Fig. 2. Distretti di gestione per il capriolo. I dati relativi alla superficie venabile, alla superficie agro-silvo-pastorale, alle categorie ambientali e alla superficie utile alla specie sono riportati nelle tabelle 4-8. Distretto 1 Spigno Distretto 2 Cavatore Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie (ha) Superficie totale venabile 10602,8 6472,2 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 10087,6 6172,6 Superficie utile alla specie (SUS) 8820,6 4646,1 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 6094,1 57,5% 2650,6 41,0% BC Boschi di conifere 217,0 2,0% 3,2 0,0% A Arbusteti 261,0 2,5% 120,4 1,9% P Prati e pascoli 947,0 8,9% 510,7 7,9% S Seminativi 2412,4 22,8% 2630,4 40,6% I Improduttivo 313,8 3,0% 64,1 1,0% AL Arboricoltura da legno 33,6 0,3% 60,0 0,9% FV Vigneti e frutteti 122,5 1,2% 197,3 3,0% U Aree urbanizzate 201,4 1,9% 235,5 3,6% 10602,8 100,0% 6472,2 100,0% Tab. 4. Superfici dei distretti

9 Distretto 3 Ovada Distretto 4 Cassinelle Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie (ha) Superficie totale venabile 11082,9 5745,3 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 10454,4 5567,7 Superficie utile alla specie (SUS) 9375,5 5516,1 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 7047,8 63,6% 3999,7 69,6% BC Boschi di conifere 316,4 2,9% 531,2 9,2% A Arbusteti 57,6 0,5% 552,1 9,6% P Prati e pascoli 1302,4 11,8% 327,6 5,7% S Seminativi 1174,6 10,6% 140,6 2,4% I Improduttivo 178,4 1,6% 109,4 1,9% AL Arboricoltura da legno 38,7 0,3% 15,7 0,3% FV Vigneti e frutteti 516,9 4,7% 0,8 0,0% U Aree urbanizzate 450,1 4,1% 68,2 1,2% 11082,9 100,0% 5745,3 100,0% Tab. 5. Superfici dei distretti 3-4. Distretto 5 Bosio Distretto 6 Voltaggio Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie (ha) Superficie totale venabile 6998,5 4545,8 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 6618,2 4387,3 Superficie utile alla specie (SUS) 6419,0 4371,7 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 4564,2 65,2% 3589,1 79,0% BC Boschi di conifere 950,7 13,6% 43,4 1,0% A Arbusteti 227,5 3,3% 136,7 3,0% P Prati e pascoli 514,5 7,4% 554,1 12,2% S Seminativi 217,8 3,1% 63,7 1,4% I Improduttivo 183,5 2,6% 66,3 1,5% AL Arboricoltura da legno 14,7 0,2% 0,0 0,0% FV Vigneti e frutteti 128,8 1,8% 0,3 0,0% U Aree urbanizzate 196,8 2,8% 92,2 2,0% 6998,5 100,0% 4545,8 100,0% Tab. 6. Superfici dei distretti

10 Distretto 7 Gavi Distretto 8 Rocca Grimalda Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie (ha) Superficie totale venabile 5932,2 5029,2 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 5457,8 4709,2 Superficie utile alla specie (SUS) 3861,7 2577,4 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 2519,4 42,5% 1463,9 29,1% BC Boschi di conifere 9,6 0,2% 0,7 0,0% A Arbusteti 145,4 2,5% 96,1 1,9% P Prati e pascoli 400,6 6,8% 423,8 8,4% S Seminativi 1464,1 24,7% 1121,2 22,3% I Improduttivo 80,9 1,4% 29,6 0,6% AL Arboricoltura da legno 68,9 1,2% 49,7 1,0% FV Vigneti e frutteti 849,8 14,3% 1553,8 30,9% U Aree urbanizzate 393,5 6,6% 290,4 5,8% 5932,2 100,0% 5029,2 100,0% Tab. 7. Superfici dei distretti 7-8. Distretto 9 Trisobbio Distretto 10 Acqui Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie (ha) Superficie totale venabile 5453,2 6673,9 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 5095,9 6098,2 Superficie utile alla specie (SUS) 2986,5 2954,4 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 1414,6 25,9% 1541,1 23,1% BC Boschi di conifere 2,3 0,0% 15,7 0,2% A Arbusteti 0,0 0,0% 25,3 0,4% P Prati e pascoli 377,7 6,9% 473,2 7,1% S Seminativi 1802,3 33,0% 1738,2 26,0% I Improduttivo 105,9 1,9% 10,2 0,2% AL Arboricoltura da legno 528,6 9,7% 54,9 0,8% FV Vigneti e frutteti 970,4 17,8% 2249,8 33,7% U Aree urbanizzate 251,5 4,6% 565,5 8,5% 5453,3 100,0% 6673,9 100,0% Tab. 8. Superfici dei distretti

11 3.2. Risultati dei censimenti del capriolo nel quinquennio I censimenti sono stati effettuati, esclusivamente sul territorio venabile dei distretti, utilizzando diverse metodologie tra quelle indicate nelle Linee guida regionali: osservazione diretta da punti fissi o percorsi previamente individuati, battuta su area campione, notturno con faro. Nelle tabelle seguenti sono riportati nel dettaglio i risultati dei censimenti condotti nello scorso quinquennio in ognuno dei distretti. Distretto 1 Spigno Metodologia di censimento Notturno Notturno Notturno Notturno Notturno con faro con faro con faro con faro con faro Data del censimento 02-apr 01-apr 14-apr 30-mar 28-mar Meteo Sereno Sereno Sereno Sereno Sereno Orario N. operatori N. di zone/percorsi totale transetti (km) Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:1,32 1:1,55 1:1,59 1:1,12 1:1,47 % di indeterminati 27,5 15,8 23,5 34,1 22,9 Densità (capi/100 ha) su SUS 3,9 4,1 3,8 5,3 5,6 Densità (capi/100 ha) su area censita 11,4 12,1 11,2 15,6 16,5 IKA (capi/km) 4,9 5,2 4,8 6,7 6,8 Tab. 9. Distretto 1 - Censimenti Distretto 2 Cavatore Battuta Battuta Battuta Battuta Metodologia di censimento Battuta (n.2) (n.2) (n.2) (n.2) 18-mar Data del censimento 27, 28-mar 27-mar 19-mar 16-mar 21-apr Meteo Nuvolososereno Sereno Variabile Sereno Sereno Orario N. operatori Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:0,75 1:0,90 1:1,73 1:1,63 1:1, % di indeterminati 6,7 0,0 11,8 16,0 4,8 Densità (capi/100 ha) su SUS 0,8 0,5 0,9 0,7 1,1 Densità (capi/100 ha) su area censita 21,4 13,6 37,8 32,1 38,9 Tab. 10. Distretto 2 - Censimenti

12 N. operatori N. di zone/percorsi totale transetti (km) Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:1,25 1:1,57 1:1,50 1:1,47 1:1,62 % di indeterminati 20,6 13,9 29,1 28,1 34,7 Densità (capi/100 ha) su SUS 2,3 1,9 2,8 3,7 2,4 Densità (capi/100 ha) su area censita 6,8 5,8 8,2 11,1 7,1 IKA (capi/km) 2,9 2,5 3,5 4,8 3,1 Tab. 11. Distretto 3 - Censimenti Distretto 4 Cassinelle Metodologia di censimento Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Distretto 3 Ovada Metodologia di censimento Notturno Notturno Notturno Notturno Notturno con faro con faro con faro con faro con faro Data del censimento 01-apr 29-mar 13-apr 28-mar 26-mar Meteo Sereno Variabilevento Sereno Sereno Variabile Orario Data del censimento 02-apr 12-apr 07-apr 13,19-apr 21-apr Meteo Sereno Nuvolosopioggia Sereno Nuvoloso Nuvoloso Orario N. operatori N. di zone/percorsi Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:1,08 1:0,80 1:1,02 1:1,04 1:1,16 % di indeterminati 20,6 21,4 7,3 19,2 26,8 Densità (capi/100 ha) su SUS 4,9 2,5 4,7 4,4 3,1 Densità (capi/100 ha) su area censita 10,0 5,2 9,6 8,9 6,4 Tab. 12. Distretto 4 - Censimenti

13 Distretto 5 Bosio Metodologia di censimento Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Data del censimento 17-apr 08-apr 31-mar 14-apr 02-apr Meteo Sereno Sereno Sereno Sereno Vento forte Orario N. operatori N. di zone/percorsi Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:1,16 1:1,01 1:1,34 1:1,03 1:1,16 % di indeterminati 18,8 13,4 14,3 25,3 17,4 Densità (capi/100 ha) su SUS 2,7 3,7 3,5 2,5 2,8 Densità (capi/100 ha) su area censita 6,8 9,3 9,0 6,3 7,1 Tab. 13. Distretto 5 - Censimenti Distretto 6 Voltaggio Metodologia di censimento Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Data del censimento 22,28-apr 05-apr 03-apr 02-apr 22-apr Meteo Sereno Sereno Sereno Sereno Vento forte Orario N. operatori N. di zone/percorsi Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:1,17 1:1,85 1:1,39 1:1,11 1:1,52 % di indeterminati 19,4 23,8 14,0 21,0 17,8 Densità (capi/100 ha) su SUS 2,9 4,8 5,0 5,2 3,2 Densità (capi/100 ha) su area censita 5,2 8,2 8,6 9,0 5,9 Tab. 14. Distretto 6 - Censimenti

14 Distretto 7 Gavi Metodologia di censimento Notturno Notturno Notturno Notturno Notturno con faro con faro con faro con faro con faro Data del censimento 08-apr 14/04/09 20-mar 05-apr 31-mar Meteo Sereno Serenovento Sereno Sereno Sereno Orario N. operatori N. di zone/percorsi totale transetti (km) Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:0,88 1:1,00 1:1,08 1:1,12 1:1,55 % di indeterminati 78,3 39,1 39,2 39,2 36,6 Densità (capi/100 ha) su SUS 1,7 1,2 3,3 3,6 3,8 Densità (capi/100 ha) su area censita 6,9 4,6 7,6 9,5 10,2 IKA (capi/km) 3,5 2,3 3,5 4,5 4,8 Tab. 15. Distretto 7 - Censimenti Distretti 8-9 (ex distretto Trisobbio) Metodologia di censimento Non effettuato Notturno Notturno Oss. dir. con faro con faro Data del censimento apr 14-apr 03-apr Meteo - - Pioggia Sereno Sereno Orario N. operatori N. di zone/percorsi totale transetti (km) ,2-15,6 Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) - - 1:1,33 1:1,13 1:1,31 % di indeterminati ,6 37,0 21,1 Densità (capi/100 ha) su SUS - - 0,3 0,5 0,7 Densità (capi/100 ha) su area censita - - 1,7 6,8 6,3 IKA (capi/km) - - 0,7-2,4 Tab. 16. Distretti Censimenti

15 Distretto 10 Acqui Metodologia di censimento Non effettuato Oss. dir. Notturno Notturno con faro con faro Data del censimento apr 27-mar 10-mar Meteo - - Sereno Nuvoloso Nuvoloso Orario N. operatori N. di zone/percorsi totale transetti (km) Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) - - 1:1,50 1:1,50 1:1,33 % di indeterminati ,0 23,1 17,6 Densità (capi/100 ha) su SUS - - 1,3 0,4 0,5 Densità (capi/100 ha) su area censita - - 2,7 1,9 2,4 IKA (capi/km) ,9 1,1 Tab. 17. Distretto 10 - Censimenti Riepilogo dei risultati nei distretti in cui era avviata la gestione venatoria Distretto Spigno Cavatore* Ovada Cassinelle Bosio Voltaggio Gavi Totale Tab. 18. Riepilogo censimenti *: conteggi in battuta su area campione 13

16 3.3. Risultati dei piani di prelievo del capriolo nel quinquennio I prelievi sono stati effettuati nel rispetto dei piani proposti ogni anno dal Comitato di gestione in accordo con il coordinatore regionale territorialmente competente e puntualmente approvati dalla Giunta regionale. Le modalità di organizzazione, comuni per l intero quinquennio, e conformi a quanto previsto dalle Linee guida, prevedevano i seguenti criteri: organizzazione di un corso per abilitare i cacciatori alla caccia di selezione; pianificazione del prelievo dei maschi adulti in estate, di femmine e piccoli in inverno; assegnazione nominativa dei capi per sesso e classe d età in numero pari a quello previsto dal piano di ogni distretto di gestione; suddivisione del calendario di caccia al maschio e a femmine e piccoli in due periodi per consentire la riassegnazione dei capi eventualmente disponibili dopo il primo periodo, sulla base delle richieste avanzate dai cacciatori; possibilità per i cacciatori di prelevare fino a cinque capi, in deroga al carniere stagionale previsto dalla normativa vigente. In quasi tutte le stagioni venatorie è sempre stato assegnato l intero piano di prelievo; pertanto la percentuale di realizzazione riportata è riferita al numero complessivo di capi previsti annualmente. Laddove ciò non è avvenuto (2007 e 2008) nel riepilogo complessivo è riportato anche il dato relativo ai capi non assegnati e al successo di caccia reale. Le classi di sesso ed età prese in considerazione sono quelle previste nelle D.G.R. annuali di approvazione dei piani: maschi adulti (Cl. I-III), femmine adulte (Cl. I-III), piccoli (Cl. 0) di entrambi i sessi. Nelle tabelle seguenti sono riportati, per ogni stagione venatoria, i calendari ed i risultati dei prelievi effettuati nello scorso quinquennio in ognuno dei distretti in vigore, nonché le altre informazioni richieste dalle Linee guida. Sono inoltre indicati gli eventuali capi sanitari, quelli non conformi, gli eventuali capi non assegnati per mancanza di richieste e il conseguente successo reale di caccia, e lo sforzo di caccia, espresso come numero medio di giorni necessari per l abbattimento di un capriolo per i cacciatori che hanno abbattuto il capo. 14

17 Calendario maschi: 02/08-18/08 e 25/08-02/ /2005 Calendario calvi : 22/12-09/01 e 15/01-30/01 DISTRETTO 1 Spigno (MM;FF) Totale prelevati (24;19) Piano di prelievo Realizzazione 88,9% 96,2% 92,7% 78,2% Ripartizione del prelievo 34,7% 35,4% 29,9% DISTRETTO 2 Cavatore (MM;FF) Totale prelevati (6;4) Piano di prelievo Realizzazione 94,9% 107,7% 100,0% 76,9% Ripartizione del prelievo 37,8% 35,1% 27,0% DISTRETTO 3 Ovada (MM;FF) Totale prelevati (6;10) Piano di prelievo Realizzazione 84,7% 95,7% 95,8% 64,0% Ripartizione del prelievo 36,1% 37,7% 26,2% DISTRETTO 4 Cassinelle (MM;FF) Totale prelevati (6;5) Piano di prelievo Realizzazione 80,3% 100,0% 100,0% 42,3% Ripartizione del prelievo 39,3% 42,6% 18,0% DISTRETTO 5 Bosio (MM;FF) Totale prelevati (13;7) Piano di prelievo Realizzazione 91,7% 94,4% 85,7% 95,2% Ripartizione del prelievo 30,9% 32,7% 36,4% DISTRETTO 6 Voltaggio (MM;FF) Totale prelevati (4;6) Piano di prelievo Realizzazione 90,6% 100,0% 91,7% 83,3% Ripartizione del prelievo 27,6% 37,9% 34,5% DISTRETTO 7 Gavi (MM;FF) Totale prelevati (3;3) Piano di prelievo Realizzazione 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Ripartizione del prelievo 31,6% 36,8% 31,6% Tab. 19. Risultati prelievi 2004/05. Riepilogo prelievi Capi Capi non Sforzo Tot. MM FF Piccoli 2004/2005 sanitari conformi caccia 1. Spigno M, 1KF 0 2,2 2. Cavatore F 1M 2,2 3. Ovada ,5 4. Cassinelle F, 2KF 0 2,3 5. Bosio F 0 2,3 6. Voltaggio KF 2,2 7. Gavi ,8 PRELEVATI ,2 Piano di prelievo Realizzazione 88,3% 97,9% 94,3% 73,4% Ripartizione del prelievo 34,7% 36,7% 28,6% Capi sanitari Capi non conformi Sforzo caccia 2,2 1,8 2,5 2,5 Tab. 20. Riepilogo prelievi 2004/05. 15

18 2005/2006 Calendario maschi: 01/08-17/08 e 24/08-01/09 Calendario calvi : 21/12-08/01 e 14/01-29/01 DISTRETTO 1 Spigno (MM;FF) Totale prelevati (30;22) Piano di prelievo Realizzazione 91,8% 100,0% 90,0% 86,7% Ripartizione del prelievo 32,1% 34,6% 33,3% DISTRETTO 2 Cavatore (MM;FF) Totale prelevati (11;3) Piano di prelievo Realizzazione 95,6% 100,0% 93,3% 93,3% Ripartizione del prelievo 34,9% 32,6% 32,6% DISTRETTO 3 Ovada (MM;FF) Totale prelevati (8;14) Piano di prelievo Realizzazione 81,2% 92,0% 88,9% 66,7% Ripartizione del prelievo 33,3% 34,8% 31,9% DISTRETTO 4 Cassinelle (MM;FF) Totale prelevati (5;11) Piano di prelievo Realizzazione 85,0% 105,6% 88,9% 66,7% Ripartizione del prelievo 37,3% 31,4% 31,4% DISTRETTO 5 Bosio (MM;FF) Totale prelevati (12;7) Piano di prelievo Realizzazione 93,9% 90,9% 104,5% 86,4% Ripartizione del prelievo 32,3% 37,1% 30,6% DISTRETTO 6 Voltaggio (MM;FF) Totale prelevati (5;6) Piano di prelievo Realizzazione 91,7% 107,7% 90,5% 78,6% Ripartizione del prelievo 31,8% 43,2% 25,0% DISTRETTO 7 Gavi (MM;FF) Totale prelevati (1;6) Piano di prelievo Realizzazione 88,5% 88,9% 88,9% 87,5% Ripartizione del prelievo 34,8% 34,8% 30,4% Tab. 21. Risultati prelievi 2005/06. Riepilogo prelievi Capi Capi non Sforzo Tot. MM FF Piccoli 2005/2006 sanitari conformi caccia 1. Spigno M, 2KF 1F, 1KF 2,0 2. Cavatore ,0 3. Ovada M 0 2,1 4. Cassinelle M 0 1,9 5. Bosio F, 1KF 1M, 1F 2,4 6. Voltaggio M, 1KF 1M 2,0 7. Gavi F 1KF 1,8 PRELEVATI ,0 Piano di prelievo Realizzazione 89,6% 98,0% 91,9% 80,1% Ripartizione del prelievo 33,3% 35,3% 31,5% Capi sanitari Capi non conformi Sforzo caccia 2,0 1,7 2,2 2,2 Tab. 22. Riepilogo prelievi 2005/06. 16

19 2006/2007 Calendario maschi: 24/08-07/09 e 19/10 Calendario calvi : 20/12-07/01 e 11/01-31/01 DISTRETTO 1 Spigno (MM;FF) Totale prelevati (17;11) Piano di prelievo Realizzazione 93,2% 100,0% 97,5% 80,0% Ripartizione del prelievo 39,1% 35,5% 25,5% DISTRETTO 2 Cavatore (MM;FF) Totale prelevati (4;12) Piano di prelievo Realizzazione 92,9% 80,0% 100,0% 100,0% Ripartizione del prelievo 30,8% 38,5% 30,8% DISTRETTO 3 Ovada (MM;FF) Totale prelevati (11;15) Piano di prelievo Realizzazione 94,1% 92,6% 96,7% 92,9% Ripartizione del prelievo 31,3% 36,3% 32,5% DISTRETTO 4 Cassinelle (MM;FF) Totale prelevati (8;6) Piano di prelievo Realizzazione 83,6% 84,2% 100,0% 66,7% Ripartizione del prelievo 31,4% 41,2% 27,5% DISTRETTO 5 Bosio (MM;FF) Totale prelevati (7;11) Piano di prelievo Realizzazione 85,1% 80,0% 100,0% 75,0% Ripartizione del prelievo 28,1% 40,4% 31,6% DISTRETTO 6 Voltaggio (MM;FF) Totale prelevati (5;5) Piano di prelievo Realizzazione 62,1% 71,4% 76,2% 43,5% Ripartizione del prelievo 27,8% 44,4% 27,8% DISTRETTO 7 Gavi (MM;FF) Totale prelevati (4;5) Piano di prelievo Realizzazione 93,9% 100,0% 100,0% 81,8% Ripartizione del prelievo 38,7% 32,3% 29,0% Tab. 23. Risultati prelievi 2006/07. Riepilogo prelievi Capi Capi non Sforzo Tot. MM FF Piccoli 2006/2007 sanitari conformi caccia 1. Spigno KF 0 2,3 2. Cavatore ,4 3. Ovada F, 1KF 1M, 1KF 2,3 4. Cassinelle ,2 5. Bosio ,5 6. Voltaggio ,4 7. Gavi ,2 PRELEVATI ,3 Piano di prelievo Realizzazione 87,2% 89,0% 95,8% 76,6% Ripartizione del prelievo 33,1% 37,9% 29,0% Capi sanitari Capi non conformi Sforzo caccia 2,3 1,9 2,2 2,7 Tab. 24. Riepilogo prelievi 2006/07. 17

20 2007/2008 Calendario maschi: 20/08-05/09 Calendario calvi : 19/12-06/12 e 10/01-31/01 DISTRETTO 1 Spigno (MM;FF) Totale prelevati (17;11) Piano di prelievo Realizzazione 75,3% 88,0% 93,3% 46,7% Ripartizione del prelievo 34,4% 43,8% 21,9% DISTRETTO 2 Cavatore (MM;FF) Totale prelevati (3;12) Piano di prelievo Realizzazione 81,3% 88,0% 96,0% 60,0% Ripartizione del prelievo 36,1% 39,3% 24,6% DISTRETTO 3 Ovada (MM;FF) Totale prelevati (9;8) Piano di prelievo Realizzazione 70,0% 79,4% 86,8% 44,7% Ripartizione del prelievo 35,1% 42,9% 22,1% DISTRETTO 4 Cassinelle (MM;FF) Totale prelevati (3;2) Piano di prelievo Realizzazione 58,3% 84,2% 73,7% 22,7% Ripartizione del prelievo 45,7% 40,0% 14,3% DISTRETTO 5 Bosio (MM;FF) Totale prelevati (5;4) Piano di prelievo Realizzazione 68,0% 68,8% 82,4% 52,9% Ripartizione del prelievo 32,4% 41,2% 26,5% DISTRETTO 6 Voltaggio (MM;FF) Totale prelevati (5;3) Piano di prelievo Realizzazione 53,3% 83,3% 48,0% 30,8% Ripartizione del prelievo 50,0% 30,0% 20,0% DISTRETTO 7 Gavi (MM;FF) Totale prelevati (2;7) Piano di prelievo Realizzazione 82,2% 100,0% 86,7% 60,0% Ripartizione del prelievo 40,5% 35,1% 24,3% Tab. 25. Risultati prelievi 2007/08. Riepilogo prelievi Capi Capi non Sforzo Tot. MM FF Piccoli 2007/2008 sanitari conformi caccia 1. Spigno M 1F, 1KF 2,3 2. Cavatore F 1F 2,2 3. Ovada M 1F 2,3 4. Cassinelle M, 1 KF 0 2,3 5. Bosio M, 1F 1KF 2,6 6. Voltaggio F 0 2,4 7. Gavi ,3 PRELEVATI ,3 Piano di prelievo Realizzazione 70,4% 84,7% 83,4% 44,8% Ripartizione del prelievo 37,6% 40,3% 22,1% Capi sanitari Capi non conformi Capi non assegnati Successo di caccia reale 83,6% 84,7% 90,7% 71,7% Sforzo caccia 2,3 2,0 2,5 2,5 Tab. 26. Riepilogo prelievi 2007/08. 18

21 2008/2009 Calendario maschi: 16/08-04/09 Calendario calvi : 24/12-11/01 e 14/01-31/01 DISTRETTO 1 Spigno (MM;FF) Totale prelevati (21;17) Piano di prelievo Realizzazione 69,7% 80,0% 74,3% 58,5% Ripartizione del prelievo 26,2% 42,6% 31,1% DISTRETTO 2 Cavatore (MM;FF) Totale prelevati (11;13) Piano di prelievo Realizzazione 80,7% 78,6% 83,3% 80,0% Ripartizione del prelievo 31,0% 35,2% 33,8% DISTRETTO 3 Ovada (MM;FF) Totale prelevati (10;9) Piano di prelievo Realizzazione 80,5% 81,8% 96,7% 63,3% Ripartizione del prelievo 27,3% 43,9% 28,8% DISTRETTO 4 Cassinelle (MM;FF) Totale prelevati (5;4) Piano di prelievo Realizzazione 70,0% 86,7% 86,7% 45,0% Ripartizione del prelievo 37,1% 37,1% 25,7% DISTRETTO 5 Bosio (MM;FF) Totale prelevati (4;7) Piano di prelievo Realizzazione 78,0% 73,7% 110,5% 52,4% Ripartizione del prelievo 30,4% 45,7% 23,9% DISTRETTO 6 Voltaggio (MM;FF) Totale prelevati (4;6) Piano di prelievo Realizzazione 83,3% 92,3% 100,0% 58,8% Ripartizione del prelievo 30,0% 45,0% 25,0% DISTRETTO 7 Gavi (MM;FF) Totale prelevati (8;5) Piano di prelievo Realizzazione 82,5% 88,2% 95,0% 65,0% Ripartizione del prelievo 31,9% 40,4% 27,7% Tab. 27. Risultati prelievi 2008/09. Riepilogo prelievi 2008/2009 Tot. MM FF Piccoli Capi sanitari Capi non conformi Sforzo caccia 1. Spigno M, 2F, 2KM, 6KF 0 2,2 2. Cavatore KM, 1KF 0 2,2 3. Ovada M, 1F, 1KF 1KF 2,0 4. Cassinelle F, 3KM, 2KF 0 2,1 5. Bosio F, 5KF 0 2,0 6. Voltaggio ,2 7. Gavi M, 2KF 0 2,3 PRELEVATI ,1 Piano di prelievo Realizzazione 76,4% 81,8% 87,6% 61,1% Ripartizione del prelievo 29,5% 41,5% 29,0% Capi sanitari Capi non conformi Capi non assegnati Successo di caccia 86,6% 81,8% 97,3% 79,0% reale Sforzo caccia 2,1 2,1 2,1 2,2 Tab. 28. Riepilogo prelievi 2008/09. 19

22 Nelle tre tabelle seguenti sono proposti alcuni riepiloghi dei dati di prelievo relativi all intero quinquennio che evidenziano, oltre alla struttura per classi d età, anche alcuni parametri di importante interesse gestionale. ATCAL4 Riepilogo prelievi Tot. MM FF Piccoli 1. Spigno Cavatore Ovada Cassinelle Bosio Voltaggio Gavi PRELEVATI Piano di prelievo Realizzazione 81,7% 90,0% 90,2% 66,0% Ripartizione del prelievo 33,6% 38,3% 28,1% Tab. 29. Riepilogo complessivo prelievi Riepilogo prelievi per classi d età e parametri di interesse gestionale Totale caprioli prelevati 2110 Tot. MM 1006 Tot. FF 1104 MM KK (0 anni) 297 MM YY (1 anno) 130 MM adulti ( 2 anni) 579 MM 2-3 anni 265 MM 4-5 anni 192 MM 6-7 anni 87 MM > 7 anni 35 FF KK (0 anni) 296 FF YY (1 anno) 104 FF adulte ( 2 anni) 704 FF 2-3 anni 313 FF 4-5 anni 216 FF 6-7 anni 122 FF > 7 anni 53 MM YY/Totale MM 1 anno 18,3% (MM YY + MM KK)/Totale MM 42,4% MM 2-3 anni/totale MM 2 anni 46% MM 4-5 anni/totale MM 2 anni 33% MM 6-7 anni/totale MM 2 anni 15% MM >7 anni/totale MM 2 anni 6% FF YY/Totale FF 1 anno 12,9% (FF YY + FF KK)/Totale FF 36,2% FF 2-3 anni/totale FF 2 anni 44% FF 4-5 anni/totale FF 2 anni 31% FF 6-7 anni/totale FF 2 anni 17% FF >7 anni/totale FF 2 anni 8% Sex ratio adulti (MM:FF) 1:1,14 Sex ratio complessiva (MM:FF) 1:1,10 Tab. 30. Riepilogo prelievi e parametri di interesse gestionale. 20

23 Distretto N. capi Capi /100 ha di sus N. capi Capi /100 ha di sus N. capi Capi /100 ha di sus N. capi Capi /100 ha di sus N. capi Capi /100 ha di sus 1. Spigno 144 1, , , , ,2 2. Cavatore 37 1,0 43 1,1 52 1,4 61 1,6 71 1,9 3. Ovada 61 0,7 69 0,8 80 0,9 77 0,9 66 0,7 4. Cassinelle 61 1,5 51 1,3 51 1,3 35 0,9 35 0,9 5. Bosio 55 0,9 62 1,0 57 0,9 34 0,5 46 0,7 6. Voltaggio 29 0,7 44 1,0 36 0,8 40 0,9 40 0,9 7. Gavi 19 0,5 23 0,6 31 0,8 37 0,9 47 1,2 Totale 406 1, , , , ,0 Tab. 31. Riepilogo prelievi annuali e n. di capi abbattuti ogni 100 ha di superficie utile alla specie Valutazione schematica delle dinamiche di popolazione del capriolo nel quinquennio L analisi dei dati censuali a disposizione e di quelli relativi all andamento degli abbattimenti consente di osservare come le popolazioni di capriolo dell ATCAL4, indipendentemente dalla definizione della consistenza reale che, come è noto, è di impossibile realizzazione, siano in una fase di assestamento degli effettivi in alcuni distretti, in particolare nella parte meridionale dell Ambito (Spigno, Cassinelle, Bosio, Voltaggio), e attraversino ancora una fase di rapido e notevole incremento nei distretti che interessano, anche solo in parte, la porzione più bassa del territorio dell ATC stesso (Cavatore, Ovada, Gavi); quest ultima situazione si verifica con evidenze ancora maggiori nei nuovi distretti di Acqui, Trisobbio e Rocca Grimalda (non considerati nei dati complessivi del quinquennio). Tali tendenze risultano evidenti dalle elaborazioni seguenti: la tabella 32 indica il confronto tra i valori medi di densità di censimento (sempre molto inferiore alla densità reale) rilevati a inizio e fine quinquennio; i grafici mostrano, per ogni distretto, l andamento dei censimenti nel quinquennio scorso (come si è visto effettuati sempre con identica metodologia e come tali confrontabili negli anni) e la serie storica dei prelievi. Distretto Densità media su area censita (capi/100 ha) Densità media su area censita (capi/100 ha) Variazione 1. Spigno 11,8 16,0 36% 2. Cavatore 17,5* 35,5* 103% 3. Ovada 6,3 9,1 44% 4. Cassinelle 7,6 7,6 0% 5. Bosio 8,0 6,7-16% 6. Voltaggio 6,7 7,4 10% 7. Gavi 5,8 9,9 71% Totale 9,1 13,2 45% Tab. 32. Confronto tra densità di censimento e *: censimento in battuta 21

24 Distretto Spigno - Serie storica del censimento notturno Fig. 3. Distretto 1. Spigno. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 200 Distretto Spigno - Serie storica dei prelievi Fig. 4. Distretto 1. Spigno. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 50 Distretto Cavatore - Serie storica del censimento in battuta 40 37,8 38, , ,4 13, Densità rilevate (capi/100 ha) Tendenza Fig. 5. Distretto 2. Cavatore. Censimenti

25 Distretto Cavatore - Serie storica dei prelievi Fig. 6. Distretto 2. Cavatore. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 400 Distretto Ovada - Serie storica del censimento notturno Fig. 7. Distretto 3. Ovada. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 100 Distretto Ovada - Serie storica dei prelievi Fig. 8. Distretto 3. Ovada. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 23

26 Distretto Cassinelle - Serie storica del censimento per osservazione Fig. 9. Distretto 4. Cassinelle. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 100 Distretto Cassinelle - Serie storica dei prelievi Fig. 10. Distretto 4. Cassinelle. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 300 Distretto Bosio - Serie storica del censimento per osservazione Fig. 11. Distretto 5. Bosio. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 24

27 Distretto Bosio - Serie storica dei prelievi Fig. 12. Distretto 5. Bosio. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 300 Distretto Voltaggio - Serie storica del censimento per osservazione Fig. 13. Distretto 6. Voltaggio. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 60 Distretto Voltaggio - Serie storica dei prelievi Fig. 14. Distretto 6. Voltaggio. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 25

28 Distretto Gavi - Serie storica del censimento notturno Fig. 15. Distretto 7. Gavi. Censimenti N. di caprioli censiti Tendenza 60 Distretto Gavi - Serie storica dei prelievi Fig. 16. Distretto 7. Gavi. Prelievi N. di caprioli prelevati Tendenza 26

29 ATCAL4 - Serie storica del piano di prelievo del capriolo % 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% N. caprioli prelevati Piano di prelievo % di realizzazione del piano Tendenza abbattimenti Fig. 17. Prelievi ATCAL4 - Prelievi di capriolo nell'ultimo quinquennio % 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% N. caprioli prelevati Piano di prelievo % di realizzazione del piano Tendenza abbattimenti Fig. 18. Prelievi Valutazione delle strategie di gestione adottate nel quinquennio L impostazione gestionale attuata nel quinquennio ha consentito di perseguire alcuni tra gli obiettivi delineati nelle linee guida. È difficile affermare con certezza se siano state raggiunte o superate le densità obiettivo citate nel precedente PPGU in quanto tali valori erano riferiti a densità potenziali reali che non è possibile verificare con le metodologie di censimento applicabili in contesti gestionali così ampi. Un confronto più attuabile andrebbe effettuato su densità obiettivo di censimento che tuttavia non erano state prefissate nel PPGU del Ciò nonostante, alla luce dei dati a disposizione valutati in rapporto alle elevate sottostime che notoriamente caratterizzano le due metodologie di censimento comunemente applicate (osservazione diretta da punti fissi e percorsi, notturno con faro su transetti predefiniti), si può affermare come le densità potenziali/obiettivo del PPGU 2004 siano state molto probabilmente già superate in alcuni 27

30 distretti e sicuramente già superate in altri: è il caso di Cavatore dove era individuata una densità potenziale/obiettivo di 20 capi/100 ha e i censimenti in battuta del quinquennio hanno permesso di rilevare un valore medio di densità relativa pari a 27 capi/100 ha; oppure è il caso di Gavi dove a fronte di un valore target di 15 capi/100 ha sono stati rilevati negli ultimi anni dati di densità di 10 capi/100 ha mediante censimento notturno, ovvero una metodica caratterizzata da elevata sottostima. Distretto Densità potenziale/obiettivo del PPGU 2004 (capi/100 ha) Densità media su area censita (capi/100 ha) Metodica utilizzata 1. Spigno 25 16,0 Notturno 2. Cavatore 20 35,5 Battuta 3. Ovada 20 9,1 Notturno 4. Cassinelle 20 7,6 Osservazione 5. Bosio 25 6,7 Osservazione 6. Voltaggio 22 7,4 Osservazione 7. Gavi 15 9,9 Notturno Tab. 33. Densità potenziali/obiettivo del PPGU 2004 e densità di censimento rilevate a fine quinquennio con relativa metodologia. La prudente pianificazione dei prelievi, per certi versi anche obbligata da organismi tecnici superiori e dalle note quanto sconclusionate vicende mediatiche e giuridiche del 2006, con tassi teorici sempre inferiori all incremento utile annuo della specie, ha continuato a determinare il progressivo incremento degli effettivi e, soprattutto, la rapida espansione, anche in zone ad alta vocazionalità agricola, dell areale occupato dalla specie con densità significative. Dovendo obbligatoriamente far riferimento esclusivamente ai dati di consistenza rilevata, tralasciando quindi quelli relativi a possibili stime e estrapolazioni, e non potendo contare su un calendario più lungo e adeguato alle esigenze di una corretta gestione dell ambiente, è pertanto evidente che il prelievo effettuato nel quinquennio ha permesso un costante e congruo risparmio di capi determinando una generale crescita della consistenza della popolazione, probabilmente più marcata di quanto non dimostrino i dati censuali a disposizione. Peraltro, è stata garantita una discreta fruizione venatoria se si considera che, in ogni stagione venatoria del quinquennio trascorso, è stato prelevato in media 1 capo ogni 100 ha di superficie utile alla specie, ovvero un risultato tra i più alti dell intero Piemonte se si escludono gli Istituti di caccia privata. Il metodo di assegnazione con attribuzione nominativa di sesso e classe d età, nonché l oculata previsione nei piani di prelievo di un numero sempre superiore di femmine e piccoli, ha determinato un prelievo equilibrato in termini di sex ratio e di rapporto giovani/adulti: infatti, come ampiamente riportato nel paragrafo 3.3, la ripartizione complessiva dei 2210 caprioli abbattuti dal 2004 al 2008 evidenzia il 33,6% di maschi di età superiore o uguale a 1 anno, il 38,3% di femmine di pari età e il 28,1% di soggetti dell anno. Tale risultato, qualitativamente buono e in sintonia con i veri obiettivi della caccia di selezione, raramente si riscontra in molte altre realtà gestionali della nostra regione. Tra gli altri obiettivi raggiunti occorre ricordare che: la suddivisione in due periodi del calendario dei calvi ha consentito di accelerare il prelievo da parte dei cacciatori interessati a ulteriori capi da assegnare a completamento, determinando quindi buone percentuali di realizzazione dei piani; l attento monitoraggio dei capi abbattuti ha permesso, tra le altre cose, di evitare casi di sforamento dei piani di prelievo approvati annualmente; l assegnazione al cacciatore del distretto e della zona di caccia (divisione ulteriore del distretto stabilita dall ATC) ha consentito di distribuire omogeneamente sia la pressione venatoria che gli abbattimenti effettivi. Infine, ma non certamente per importanza, va ricordato come nel quinquennio trascorso l Ambito abbia continuato a investire sull obiettivo della crescita culturale dei cacciatori organizzando annualmente corsi di abilitazione alla caccia di selezione e incontri specifici tra cui un interessante convegno sull interazione tra ungulati selvatici e attività antropiche. 28

31 3.6. Elaborazione dati biometrici rilevati nel quinquennio L elaborazione dei dati biometrici rilevati nel quinquennio trascorso presso i due centri di controllo organizzati dall ATC è riportata nelle tabelle seguenti per ogni distretto. Per una migliore raccolta dati la quasi totalità dei capi ormai da alcuni anni viene pesata completamente eviscerata, così come dovrebbe essere stabilito obbligatoriamente per tutti i centri di controllo della regione; ne deriva che il peso medio dei capi parzialmente eviscerati non è disponibile. Distretto 1. Spigno Classe 0 Femmine piede N. del campione Media 11,67 15,42 34,16 Dev. St 2,4 0,8 1,5 Valore min. 6, Valore max Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 12,73 15,70 34,76 Dev. St 2,2 0,8 1,4 Valore min. 6, Valore max. 17, Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 17,34 17,32 36,72 Dev. St 1,6 1,1 1,2 Valore min Valore max. 19, Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 18,31 17,30 37,38 Dev. St 2,2 0,6 1,2 Valore min ,5 Valore max ,5 Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 18,00 17,73 36,84 Dev. St 2,3 0,8 1,2 Valore min ,5 33 Valore max ,5 39,5 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 20,57 17,75 37,27 Dev. St 2,4 0,7 1,0 Valore min Valore max ,5 Tab. 34. Distretto 1. Spigno. Dati biometrici

32 Distretto 2. Cavatore Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 12,68 15,60 34,56 Dev. St 1,9 0,7 1,3 Valore min. 8,15 14,50 32 Valore max. 16, Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 13,85 15,82 35,04 Dev. St 2,1 0,8 1,1 Valore min. 9,2 14,00 33 Valore max Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 18,74 17,64 37,32 Dev. St 0,8 0,8 1,2 Valore min. 17,6 16,00 36 Valore max. 19, Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 18,73 16,96 36,87 Dev. St 2,3 0,6 0,9 Valore min. 14,5 16,00 35,5 Valore max Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 18,83 17,73 36,97 Dev. St 1,9 0,8 1,0 Valore min. 13,6 16,00 35 Valore max. 24,05 19,5 40,5 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 21,20 17,81 37,60 Dev. St 2,2 0,6 1,2 Valore min ,50 35 Valore max ,4 41 Tab. 35. Distretto 2. Cavatore. Dati biometrici

33 Distretto 3. Ovada Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 12,20 15,59 34,19 Dev. St 2,4 0,8 1,3 Valore min. 7, Valore max ,5 36,5 Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 12,33 15,65 34,76 Dev. St 2,1 0,8 1,1 Valore min ,5 Valore max. 17,1 17,4 36,7 Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 16,77 17,14 36,13 Dev. St 2,4 0,9 1,2 Valore min. 12, Valore max. 21, Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 17,62 17,15 36,57 Dev. St 2,1 0,7 1,1 Valore min Valore max. 21, ,5 Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 17,91 17,68 36,82 Dev. St 2,0 0,7 1,1 Valore min. 12, Valore max. 22, ,7 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 20,11 17,74 37,31 Dev. St 2,2 0,7 1,2 Valore min Valore max ,5 40,5 Tab. 36. Distretto 3. Ovada. Dati biometrici

34 Distretto 4. Cassinelle Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 10,53 15,23 33,36 Dev. St 2,2 1,0 1,5 Valore min. 6,9 13,5 29,5 Valore max Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 11,05 15,20 34,00 Dev. St 2,8 0,8 1,3 Valore min. 7, ,5 Valore max. 17, Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 15,45 17,05 36,05 Dev. St 2,4 0,4 1,1 Valore min ,5 35 Valore max. 19,65 17,5 38 Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 15,82 17,25 35,66 Dev. St 2,7 1,0 1,9 Valore min Valore max. 19,05 18,5 38 Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 16,46 17,42 36,18 Dev. St 2,1 0,8 1,3 Valore min. 10,2 15,5 31 Valore max. 21,4 19,5 39 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 18,03 17,40 36,39 Dev. St 1,9 0,8 1,1 Valore min ,8 34 Valore max ,5 39 Tab. 37. Distretto 4. Cassinelle. Dati biometrici

35 Distretto 5. Bosio Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 10,97 15,21 33,59 Dev. St 2,5 0,8 1,2 Valore min. 6, Valore max. 16, Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 11,91 15,54 34,44 Dev. St 2,3 0,6 1,2 Valore min. 8, ,5 Valore max. 16, ,5 Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 16,03 16,40 35,50 Dev. St 1,5 1,3 0,7 Valore min Valore max. 18, ,5 Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 16,14 16,90 36,44 Dev. St 1,3 0,5 1,0 Valore min Valore max Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 16,54 17,31 36,36 Dev. St 2,4 0,8 1,0 Valore min. 9, ,5 Valore max ,9 38,5 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 18,38 17,63 36,46 Dev. St 2,1 0,9 1,2 Valore min Valore max ,5 39,6 Tab. 38. Distretto 5. Bosio. Dati biometrici

36 Distretto 6. Voltaggio Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 11,23 15,45 34,06 Dev. St 2,2 0,7 1,3 Valore min Valore max ,7 36 Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 11,56 15,44 34,60 Dev. St 1,7 0,8 1,2 Valore min. 8, Valore max. 15,5 16,9 36,7 Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 16,17 17,58 36,32 Dev. St 0,8 0,5 1,7 Valore min. 15, Valore max ,6 Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 16,72 16,88 36,59 Dev. St 2,2 0,6 1,4 Valore min Valore max ,5 Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 17,83 17,54 37,01 Dev. St 2,1 0,6 0,9 Valore min. 13,6 15,9 35 Valore max. 22,2 18,7 38,9 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 19,19 17,58 36,69 Dev. St 1,6 0,8 1,1 Valore min Valore max Tab. 39. Distretto 6. Voltaggio. Dati biometrici

37 Distretto 7. Gavi Classe 0 piede Femmine N. del campione Media 13,28 15,75 34,73 Dev. St 2,2 0,7 0,9 Valore min. 7 14,4 33 Valore max ,5 Classe 0 Maschi piede N. del campione Media 13,64 16,02 35,58 Dev. St 1,6 0,9 0,9 Valore min. 9,5 14,7 34 Valore max. 16,4 17,8 36,9 Classe 1 Femmine piede N. del campione Media 18,89 17,19 37,09 Dev. St 1,6 0,6 1,1 Valore min Valore max. 21, ,5 Classe 1 Maschi piede N. del campione Media 19,23 17,27 37,03 Dev. St 2,2 0,6 1,1 Valore min. 16,2 16,5 34,5 Valore max. 23,3 18,5 38 Femmine ( 2 anni ) piede N. del campione Media 19,08 17,75 37,22 Dev. St 1,7 0,6 0,9 Valore min. 16, Valore max ,5 38,5 Maschi ( 2 anni ) piede N. del campione Media 20,52 17,53 37,08 Dev. St 1,9 0,8 1,6 Valore min. 16, Valore max ,4 Tab. 40. Distretto 7. Gavi. Dati biometrici

38 3.7. Danni alle attività agricole e incidenti stradali I dati disponibili sui danni provocati dal capriolo alle coltivazioni agricole sono riferiti esclusivamente alle richieste formali di risarcimento inoltrate all ATC da parte dei proprietari e dei conduttori dei fondi interessati. Tuttavia, va precisato che questi dati ufficiali non rappresentano in misura esaustiva l importanza assunta da questo fenomeno in alcune aree dell ATC dal momento che, molto spesso, i primi danni provocati dal capriolo a frutteti e vigneti, inizialmente danno luogo soltanto a velate lamentele che si trasformano in richieste formali di risarcimento danni nel momento in cui l agricoltore, fino a pochi anni fa preparato soltanto ai danni da cinghiale (e opportunamente informato dalle associazioni di categoria della possibilità di richiedere un risarcimento) prende coscienza del problema. Non deve inoltre essere trascurato il danno alla rinnovazione forestale: questo tipo di danno non è economicamente quantificabile in quanto la normativa regionale al momento non ne prevede il risarcimento e, quindi, la relativa perizia, ma attualmente rappresenta un importante causa di lamentela dei proprietari e dei conduttori dei fondi. In ogni caso, prendendo in esame i soli dati ufficiali, è evidente il trend crescente dei danni da capriolo e dei relativi importi risarciti (fig. 19): nel 2004, nel 2005, nel 2006, nel 2007 e nel 2008 per un totale di nell intero quinquennio ATCAL4 - Danni da capriolo nell'ultimo quinquennio Importi liquidati ( ) N. danni Tendenza Fig. 19. Danni Nelle tabelle che seguono sono riportati tutti i danni relativi all intero territorio dell ATC, nonché i riepiloghi, con le opportune rappresentazioni grafiche, degli importi risarciti nel quinquennio con riferimento ad ognuno dei distretti di gestione. N. Anno Distretto Comune Località Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Spigno Monferrato n.d. Foraggiere 76, Spigno Monferrato n.d. Foraggiere 170, Ovada n.d. Ortaggi 53, Castelletto d'erro n.d. Frutteto 380, Melazzo n.d. Frumento 34, Strevi n.d. Noccioleto 7, Castelletto d'erro n.d. Noccioleto 60, Trisobbio n.d. Noccioleto 34, Parodi Ligure n.d. Ortaggi 104, Morbello n.d. Ortaggi 100,00 36

39 Cassinelle n.d. Ortaggi 35, Silvano d'orba n.d. Frutteto 65, Ovada n.d. Frutteto 42, Visone n.d. Frutteto 42, Montechiaro d'acqui n.d. Frutteto 12, Melazzo n.d. Vigneto 172, Grognardo n.d. Vigneto 443, Cassinelle n.d. Vigneto 221, Montechiaro d'acqui n.d. Vigneto 200, Ponzone n.d. Vigneto 96, Cartosio n.d. Vigneto 10, Grognardo n.d. Vigneto 184, Visone n.d. Vigneto 50, Cartosio n.d. Vigneto 84, Cartosio n.d. Vigneto 80, Ovada n.d. Vigneto 48, Castelletto d'erro Eterno Ortaggi 506, Rivalta Bormida Valletta inferiore Arboricoltura 4.500, Ponzone n.d. Vigneto 449, Cartosio n.d. Noccioleto 235, Spigno Monferrato Lovesi Foraggiere 78, Melazzo San Secondo Vigneto 161, Cavatore Valle Croce Vigneto 355, Morbello Bonina Vigneto 124, Ovada San Lorenzo Vigneto 40, Ovada Costa Vigneto 76, Spigno Monferrato n.d. Foraggiere 76, Melazzo San Secondo Vigneto n.d Morbello n.d. Vigneto n.d Cassinelle Bagarello Vigneto n.d Spigno Monferrato n.d. Foraggiere 47, Belforte Monferrato Pernigotti Vigneto 25, Castelletto d'orba Cerreto Vigneto 118, Visone Buonacossa Vigneto 149, Cassinelle Bagarello Vigneto 281, Morbello Valle nazzo Vigneto 39, Montechiaro d'acqui Vaccamorta Vigneto 67, Spigno Monferrato Val San Ry Girasole Grognardo Benzi Vigneto 111, Acqui Terme Cavalleri Arboricoltura 297, Acqui Terme Loreto Frutteto 4.000, Molare Albareto Ortaggi 121, Castelletto d'erro n.d. Ortaggi 1.188, Castelletto d'erro Moglie Ortaggi 2.619, Spigno Monferrato Vizzene Frutteto 98, Denice Crose Arboricoltura 0, Gavi Piasina Frutteto 329, Cassinelle n.d. Vigneto 944, Cassinelle Bagarello Vigneto 386, Melazzo Fornetti Vigneto 121, Cartosio Bedina Vigneto 229, Bistagno Roncogennaro Vigneto 41, Bistagno Roncogennaro Patate 78,20 37

40 Cartosio Localita' peretta Vigneto 112, Gavi Monterotondo Vigneto 333, Spigno Monferrato Val San Ry Foraggiere 128, Cassinelle n.d. Vigneto 0, Ponzone Ciglione Frutteto 465, Spigno Monferrato Recamo Noccioleto 183, Spigno Monferrato Morere Foraggiere 227, Bosio Zucche Vigneto 129, Ponzone Cascinali Arboricoltura 345, Gavi Forte Frutteto 117, Gavi Forte Vigneto 88, Ponti Tovo Frutteto 130, Spigno Monferrato n.d. Vigneto 94, Morbello Campazzi Vigneto 75, Ponzone Caldasio Vigneto 64, Ponti n.d. Arboricoltura 25, Cremolino Tulle Ortaggi 55, Castelletto d'erro S. Anna Frutteto 1.014, Visone Buonacossa Vigneto 362, Gavi Sottovalle Frutteto 36, Molare n.d. Frumento 100, Bistagno n.d. Noccioleto 275, Visone n.d. Vigneto 495, Morbello Calderina Vigneto 255, Cassinelle Bagherello Vigneto 451, Parodi Ligure Castagneiga Vigneto 286, Spigno Monferrato Val San Ry Foraggiere 80, Visone Buonacossa Vigneto 652, Acqui Terme n.d. Frutteto 4.920, Silvano d'orba Volpreto Arboricoltura 247, Cavatore Valle Ferri Noccioleto 589, Morbello n.d. Frumento 60, Cartosio n.d. Vigneto 117, Gavi n.d. Vigneto 171, Cremolino Monteggio Arboricoltura 1.119, Trisobbio Stanavasso Pioppeto 98, Visone Buonacossa Vigneto 432, Ovada Nuova costa Arboricoltura 725, Cassinelle Rapallino Vigneto 143, Merana Batille Foraggiere 192, Grognardo n.d. Vigneto 104, Melazzo Via Bergamo Frutteto 156, Spigno Monferrato Morere Foraggiere 65, Gavi Forte Vigneto 139, Cremolino Guardia Vigneto 39, Morbello Canoleto Vigneto 46, Spigno Monferrato Lovesi Vigneto 31, Visone n.d. Foraggiere 100, Castelletto d'erro n.d. Ortaggi 780, Castelletto d'erro n.d. Ortaggi 1.568, Melazzo n.d. Ortaggi 316, Castelletto d'erro Moglia Ortaggi 404, Gavi Valle Franchi Vigneto 1.155,00 38

41 Visone Gazzolo Vigneto 1.650, Spigno Monferrato Moglia - Chiozzo Noccioleto 475, Cremolino Tulle Maggi Vigneto 2.606, Parodi Ligure n.d. Vigneto 690, Melazzo Località Molli Vigneto 225, Spigno Monferrato Val San Ry Prato stabile 116, Grognardo Marrona Vigneto 1.104, Prasco n.d. Vigneto 286, Cartosio Bedina Vigneto 108, Morbello Canoleto Vigneto 465, Cavatore Valle Croce Vigneto 255, Trisobbio n.d. Vigneto 321, Spigno Monferrato Gergi Vigneto 1.848, Visone Martino Vigneto 1.500, Acqui Terme Lussito Vigneto 1.389, Prasco Cavalleri Vigneto 240, Montaldeo Sodino Vigneto 137, Cremolino Tulle Maggi Vigneto 201, Cartosio n.d. Vigneto 225, Acqui Terme Lussito Vigneto 3.300, Bistagno n.d. Vigneto 270, Gavi Monterotondo Vigneto 4.400, Melazzo Stermino Vigneto 360, Acqui Terme n.d. Vigneto 490, Spigno Monferrato n.d. Foraggiere 160, Visone Buonacossa Vigneto 2.136, Parodi Ligure Castagneto Vigneto 150, Castelletto d'orba n.d. Vigneto 1.925, Tagliolo Monferrato Cascina Cece Vigneto 420, Prasco Valcrosa Vigneto 126, Ponzone Fogli Vigneto 81, Visone Gorre Foraggiere 122, Cassinelle Fontana Vigneto 210, Melazzo Basso erro Vigneto 174, Prasco Feia Vigneto 135, Ponzone Ciglione Ortaggi 84,00 Tab. 41. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Arboricoltura Foraggiere Seminativi 313 Frutteti Noccioleti Ortaggi Vigneti Totale ATCAL4 - Ripartizione percentuale per coltura degli importi liquidati per danni da capriolo Vigneti 55% Arboricoltura 11% Foraggiere 2% Seminativi 0,5% Ortaggi 12% Frutteti 17% Noccioleti 3% Tab. 41bis - Fig. 20. Danni da capriolo nel quinquennio suddivisi per coltura. 39

42 Danni rilevati nel distretto 1 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Montechiaro d'acqui Frutteto 12, Ponzone Vigneto 96, Spigno Monferrato Foraggiere 76, Spigno Monferrato Foraggiere 170, Cartosio Noccioleto 235, Montechiaro d'acqui Vigneto 67, Spigno Monferrato Foraggiere 78, Spigno Monferrato Foraggiere 76, Spigno Monferrato Foraggiere 47, Spigno Monferrato Girasole 117, Ponzone Arboricoltura 345, Spigno Monferrato Frutteto 98, Spigno Monferrato Foraggiere 128, Spigno Monferrato Noccioleto 183, Spigno Monferrato Foraggiere 227, Spigno Monferrato Vigneto 94, Cartosio Vigneto 117, Merana Foraggiere 192, Spigno Monferrato Foraggiere 80, Spigno Monferrato Foraggiere 65, Spigno Monferrato Vigneto 31, Cartosio Vigneto 225, Ponzone Vigneto 81, Spigno Monferrato Noccioleto 475, Spigno Monferrato Prato stabile 116, Spigno Monferrato Vigneto 1.848, Spigno Monferrato Foraggiere 160,78 Totale 5.448,27 Tab. 42. Distretto 1. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,50 88,63 3, ,52 103,75 6, ,44 179,57 10, ,13 97,23 4, ,68 484,61 28,82 Totale ,27 201,79 54,01 Tab. 43. Distretto 1. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. 40

43 Danni rilevati nel distretto 2 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Cartosio Vigneto 10, Cartosio Vigneto 84, Cartosio Vigneto 80, Castelletto d'erro Frutteto 380, Castelletto d'erro Noccioleto 60, Melazzo Frumento 34, Melazzo Vigneto 172, Montechiaro d'acqui Vigneto 200, Castelletto d'erro Ortaggi 506, Cavatore Vigneto 355, Melazzo Vigneto 161, Melazzo Vigneto Acqui Terme Frutteto 4.000, Cartosio Vigneto 229, Cartosio Vigneto 112, Castelletto d'erro Ortaggi 1.188, Castelletto d'erro Ortaggi 2.619, Denice Arboricoltura 0, Melazzo Vigneto 121, Ponti Frutteto 130, Ponti Arboricoltura 25, Acqui Terme Frutteto 4.920, Castelletto d'erro Frutteto 1.014, Cavatore Noccioleto 589, Grognardo Vigneto 104, Melazzo Frutteto 156, Acqui Terme Vigneto 1.389, Acqui Terme Vigneto 3.300, Acqui Terme Vigneto 490, Cartosio Vigneto 108, Castelletto d'erro Ortaggi 780, Castelletto d'erro Ortaggi 1.568, Castelletto d'erro Ortaggi 404, Cavatore Vigneto 255, Grognardo Vigneto 1.104, Melazzo Ortaggi 316, Melazzo Vigneto 225, Melazzo Vigneto 360, Melazzo Vigneto 174, Visone Vigneto 1.650, Visone Vigneto 1.500,00 Totale ,41 Tab. 44. Distretto 2. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,67 127,58 16, ,20 255,80 16, ,00 936,11 136, , ,65 109, ,30 908,29 220,72 Totale ,41 753,08 500,22 Tab. 45. Distretto 2. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. 41

44 Danni rilevati nel distretto 3 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Cassinelle Vigneto 221, Cassinelle Ortaggi 35, Grognardo Vigneto 443, Grognardo Vigneto 184, Morbello Ortaggi 100, Ovada Ortaggi 53, Ovada Frutteto 42, Ovada Vigneto 48, Visone Frutteto 42, Visone Vigneto 50, Cassinelle Vigneto n.d Cassinelle Vigneto 281, Grognardo Vigneto 111, Morbello Vigneto 124, Morbello Vigneto n.d Morbello Vigneto 39, Ovada Vigneto 76, Ponzone Vigneto 449, Visone Vigneto 149, Cassinelle Vigneto 944, Cassinelle Vigneto 386, Cassinelle Vigneto n.d Cremolino Ortaggi 55, Molare Ortaggi 121, Morbello Vigneto 75, Ponzone Frutteto 465, Ponzone Vigneto 64, Cassinelle Vigneto 451, Cassinelle Vigneto 143, Cremolino Arboricoltura 1.119, Cremolino Vigneto 39, Molare Frumento 100, Morbello Vigneto 255, Morbello Frumento 60, Morbello Vigneto 46, Ovada Arboricoltura 725, Visone Vigneto 362, Visone Vigneto 495, Visone Vigneto 652, Visone Vigneto 432, Visone Foraggiere 100, Cassinelle Vigneto 210, Cremolino Vigneto 2.606, Cremolino Vigneto 201, Morbello Vigneto 465, Ponzone Ortaggi 84, Prasco Vigneto 286, Prasco Vigneto 240, Prasco Vigneto 126, Prasco Vigneto 135, Visone Vigneto 2.136, Visone Foraggiere 122,55 Totale ,35 Tab. 46. Distretto 3. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio

45 Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,68 122,07 11, ,12 137,01 11, ,53 264,07 20, ,22 355,94 47, ,80 601,07 63,24 Totale ,35 310,80 154,59 Tab. 47. Distretto 3. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. Danni rilevati nel distretto 5 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Belforte Monferrato Vigneto 25, Tagliolo Monferrato Vigneto 420,00 Totale 445,40 Tab. 48. Distretto 5. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) , ,4 25,40 0, , , ,00 420,00 6,35 Totale 2 445,40 222,70 6,73 Tab. 49. Distretto 5. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. Danni rilevati nel distretto 6 Importo N. Anno Comune Coltura danneggiata liquidato ( ) Gavi Frutteto 36,00 Tab. 50. Distretto 6. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) , , , ,00 36,00 0, , Totale 1 36,00 36,00 0,82 Tab. 51. Distretto 6. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. 43

46 Danni rilevati nel distretto 7 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Parodi Ligure Ortaggi 104, Bosio Vigneto 129, Gavi Frutteto 329, Gavi Vigneto 333, Gavi Frutteto 117, Gavi Vigneto 88, Gavi Vigneto 171, Gavi Vigneto 139, Parodi Ligure Vigneto 286, Gavi Vigneto 1.155, Gavi Vigneto 4.400, Parodi Ligure Vigneto 690, Parodi Ligure Vigneto 150,00 Totale 8.092,40 Tab. 52. Distretto 7. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,54 104,54 1, , ,50 199,30 18, ,36 198,79 10, , ,75 117,17 Totale ,40 622,49 148,27 Tab. 53. Distretto 7. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. Danni rilevati nel distretto 8 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Castelletto d'orba Vigneto 118, Ovada Vigneto 40, Silvano d'orba Arboricoltura 247, Castelletto d'orba Vigneto 1.925, Montaldeo Vigneto 137,50 Totale 2.468,26 Tab. 54. Distretto 8. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) , ,44 79,22 3, , ,32 247,32 5, , ,25 43,80 Totale ,26 493,65 52,41 Tab. 55. Distretto 8. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. 44

47 Danni rilevati nel distretto 9 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Silvano d'orba Frutteto 65, Tisobbio Noccioleto 34, Rivalta Bormida Arboricoltura 4.500, Tisobbio Pioppeto 98, Tisobbio Vigneto 321,00 Totale 5.018,50 Tab. 56. Distretto 9. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,50 49,75 1, , ,00 88, , ,00 98,00 1, ,00 321,00 6,30 Totale , ,70 98,48 Tab. 57. Distretto 9. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. Danni rilevati nel distretto 10 N. Anno Comune Coltura danneggiata Importo liquidato ( ) Strevi Noccioleto 7, Acqui Terme Arboricoltura 297, Bistagno Vigneto 41, Bistagno Patate 78, Bistagno Noccioleto 275, Bistagno Vigneto 270,00 Totale 969,50 Tab. 58. Distretto 10. Danni da capriolo alle colture agricole nel quinquennio Anno N. denunce Importo totale liquidato ( ) Importo medio per danno ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) ,50 7,50 0, , ,50 138,83 6, ,50 275,50 4, ,00 270,00 4,43 Totale 6 969,50 161,58 15,90 Tab. 59. Distretto 10. Riepilogo danni da capriolo alle colture agricole. 45

48 Distretto Importo liquidato ( ) 1. Spigno 5.448,27 2. Cavatore ,41 3. Ovada ,35 4. Cassinelle 0,00 5. Bosio 445,40 6. Voltaggio 36,00 7. Gavi 8.092,40 8. Rocca Grimalda 2.468,26 9. Trisobbio 5.018, Acqui 969,50 Totale ,09 ATCAL4 - Ripartizione percentuale per distretto degli importi liquidati per danni da capriolo Gavi 12% 6. Voltaggio 0,1% 5. Bosio 1% 4. Cassinelle 0% 3. Ovada 23,2% 8. Rocca Grimalda 4% 9. Trisobbio 7% 10. Acqui 1% 1. Spigno 8% 2. Cavatore 44% Tab. 60 e Fig. 21. Danni da capriolo nel quinquennio suddivisi per distretto. Distretto Importo liquidato ( ) Importo/100 ha di SASP ( ) Importo/100 ha di SAGR ( ) Importo/100 ha di SUS ( ) SASP (ha) SAGR (ha) 1. Spigno 5.448,27 54,01 212,12 61, ,6 2568,5 8820,6 2. Cavatore ,41 500, ,24 664, ,6 2887,7 4646,1 3. Ovada ,35 154,59 934,07 172, ,4 1730,2 9375,5 4. Cassinelle 0,00 0,00 0,00 0, ,7 157,1 5516,1 5. Bosio 445,40 6,73 123,28 6, ,2 361,3 6419,0 6. Voltaggio 36,00 0,82 56,25 0, ,3 64,0 4371,7 7. Gavi 8.092,40 148,27 339,62 209, ,8 2382,8 3861,7 8. Rocca Grimalda 2.468,26 52,41 90,59 95, ,2 2724,7 2577,4 9. Trisobbio 5.018,50 98,48 152,02 168, ,9 3301,3 2986,5 10. Acqui 969,50 15,90 23,98 32, ,2 4042,9 2954,4 Totale ,09 107,53 343,79 134, , , ,0 Tab. 61. Danni da capriolo nel quinquennio suddivisi per distretto e rapportati alle diverse superfici (SAGR: superficie agricola). SUS (ha) ATCAL4 - Danni da capriolo nell'ultimo quinquennio nei diversi distretti , ,01 154,59 0 6,73 0,82 148,27 52,41 98,48 15,9 1.Spigno 2. Cavatore 3. Ovada 4. Cassinelle 5. Bosio 6. Voltaggio 7. Gavi 8. Rocca Grimalda 9. Trisobbio 10. Acqui Importi liquidati ( )/100 ha di SASP Fig. 22. Danni da capriolo nel quinquennio ; importi/100 ha di SASP. 46

49 Per quanto riguarda gli incidenti stradali provocati dal capriolo e/o i casi di rinvenimento di soggetti investiti, nella tabella 62 si riporta l elenco complessivo dei dati disponibili presso la banca dati regionale (189 eventi) in relazione ai comuni compresi nel territorio dell ATCAL4 (quindi con riferimento all intera superficie lorda). Le informazioni disponibili al momento sono riferite ai primi quattro anni del quinquennio. Purtroppo l imprecisione e la frammentarietà dei dati rilevati dagli organi preposti non consente alcun tipo di elaborazione riguardo al sesso e alle classi d età; viceversa, è possibile esprimere alcune considerazioni tra le quali la più immediata è la seguente: il capriolo, presente ormai con continuità in tutto il territorio dell ATC, già da tempo dimostra un sensibile impatto, oltre che sotto l aspetto dei danni agricoli, anche su quello degli incidenti stradali. N. Data Distretto Comune Località Strada Importo periziato ( ) 1 4/2/ Acqui Terme SR /4/ Cartosio 1.571, /4/ Visone SS /4/ Acqui Terme km 50,7 strada per Melazzo SP , /4/ Acqui Terme SR , /5/ Cartosio Bivio per Melazzo 804, /5/ Melazzo Bivio per Melazzo SS /5/ Visone 9 30/5/ Prasco km 55, Orbegna SS , /6/ Ovada km 21 SP , /6/ Pareto SP , /7/ Ponzone Bivio Per Ciglione SP , /7/ Ponzone Loc. Cimaferle, civ. 175 SP , /7/ Terzo 840, /7/ Parodi Ligure km 1,9 Albedosa 1.940, /8/ Tagliolo Monferrato Loc. Frana SP , /8/ Bosio Capanne di Marcarolo SP /8/ Spigno Monferrato km 61,3 Loc. Isola SR , /8/ Spigno Monferrato SP , /9/ Cremolino SP , /10/ Ponti 1.903, /11/ S. Cristoforo km 4,5, Piani SP , /1/ Cartosio Catalana 24 0/2/ Spigno Monferrato Abbazia di S.Quintino 25 0/3/ Cremolino SP /4/ Acqui Terme Ponzone - Acqui T. SP /4/ Malvicino Km SS /4/ Tagliolo Monferrato Lerma -Tagliolo M. SP /4/ Trisobbio Reg. Budello SP /5/ Acqui Terme Canalino SS /5/ Cartosio piscina comunale SP /5/ Cremolino km SP /5/ Fraconalto SC 34 0/5/ Ovada sp Novi Ligure - Ovada SP /5/ Ovada via Molare in Ovada SS /5/ Prasco SP /5/ Silvano d'orba via Lerma SP /7/ Acqui Terme SS /7/ Cartosio km SP /7/ Gavi Valle SP

50 41 0/7/ Ponzone km 7,1 SP /8/ Alice Bel Colle km 42,6 fraz. Vallerana SS /8/ Bistagno Reg. Cartesio 44 0/8/ Visone Visone 45 0/9/ Ovada sp in Ovada SP /10/ Acqui Terme SS /10/ Ponzone km SP /11/ Cassine loc.tà Rinario d SR /11/ Lerma km SP /11/ Ovada Loc.tà Bassi SP /11/ Strevi km 1 SR /12/ Lerma 53 0/12/ Prasco SP /12/ Prasco Acqui - Ovada SS /12/ Ponti Strada San Rocco 750, /12/ Strevi km 29 SR , /12/ Lerma Loc.tà Masino 58 24/12/ Cassine Fraz. Sant'Anna SR /1/ Terzo Regione domini SP , /1/ Acqui Terme Borgo Lavandara SS , /1/ Prasco SS /2/ Terzo Loc.tà Casa Rossa SP , /2/ Tagliolo Monferrato Loc.tà Rondinaria SP /3/ Voltaggio Loc.tà Molini SP /3/ Acqui Terme Loc. Galluzzi SP /3/ Molare Madonna delle Rocche SP /4/ Trisobbio Stanavasso SP /4/ Ponzone Villaggio Losio SP , /4/ Ponzone Villaggio Losio SP /4/ Montechiaro d'acqui km 15,2 SP , /4/ Montechiaro d'acqui SP /4/ Ovada Monteggio SP /4/ Terzo SR /4/ Spigno Monferrato SR , /4/ Gavi Cimitero SP , /5/ Cartosio Bancarelle Calvi SS , /5/ Cartosio km 44 SS /5/ Cartosio SP /5/ Acqui Terme km 0,6 SP /5/ Bistagno SP , /5/ Bistagno km 1 SP , /5/ Parodi Ligure Tramontana - S. Cristoforo 2.201, /5/ Prasco km 58,2 SS , /6/ S. Cristoforo 1.886, /6/ Ponzone La Pieve SP , /6/ Belforte Monferrato Cimitero 87 26/6/ Ovada SS /7/ Tagliolo Monferrato SP , /7/ Prasco SP /7/ Prasco S.Filippo SS , /7/ Gavi Mignona 92 16/7/ Voltaggio km 25,8 SP /7/ Strevi km 25,9 SR 30 48

51 94 21/7/ Merana Loc.tà Casazze SR /7/ Melazzo Regione Giardini SS /7/ Tagliolo Monferrato km 2,7 SP /7/ Acqui Terme km 2,5 SP , /7/ Mornese SP , /7/ Castelnuovo Bormida SP , /8/ Visone km 50 SS /8/ Ponzone SP 200a 102 5/8/ Ovada Loc.tà Cappellette SP /8/ Rivalta Bormida SP , /8/ Ponzone Cimaferle SP /8/ S. Cristoforo SP , /8/ Melazzo km 50,3 SS , /8/ Visone SS /8/ Acqui Terme SP /8/ Bistagno km 2 SP , /8/ Strevi "villa Olga" SS /8/ Cassinelle SP , /8/ Silvano d'orba km 4, Loc.tà Caraffa SP /9/ Fraconalto Sarado /9/ Melazzo Borg.ta Paradiso SS /10/ Acqui Terme km 49,5 SS /10/ Orsara Bormida Via Roma 32 SP , /10/ Terzo SR /10/ Melazzo Fraz.Arzello 613, /10/ Cavatore 300 m. prima paese SP /10/ Acqui Terme SS /11/ Alice Bel Colle km 42,6 SS /11/ Visone SS /11/ Melazzo km 1, Fraz.Arzello SP , /11/ Ovada Via Voltri SS , /11/ Rocca Grimalda Chiappini SP /11/ Voltaggio km 5 SP /11/ Acqui terme km 49,8 SR , /11/ Visone Catanzo /11/ Prasco km 54,5 SS , /12/ Acqui Terme km 14,5 SP , /12/ Trisobbio km 1,5 SP , /12/ Melazzo km 49,7 SS /12/ Acqui Terme /1/ Bistagno km 42 SR /1/ Bistagno Cartesio SP /1/ Cassinelle SP /1/ Ovada Grillano 138 2/2/ Trisobbio direz. Montaldo Bormida /2/ Spigno Monferrato Rabbioso /2/ Cremolino SS /3/ Cartosio Ciazzo /3/ Ponzone SC /3/ Alice Bel Colle Vallerana SS /3/ Trisobbio Cascina Tresenda SP /3/ Prasco SS /4/ Mornese km 71,5 SP

52 147 13/4/ Gavi SP /4/ Acqui Terme La Boreana SR /4/ Spigno Monferrato /4/ Ponzone SP /4/ Grognardo km 15 Benzi SP /4/ Prasco km 54,3 SS /5/ Cassine Gavonata 154 1/5/ Ponti 155 1/5/ Rocca Grimalda Schierano SP /5/ Bistagno SR /5/ Bistagno SP /5/ Strevi km 26,00 SR /5/ Gavi Sottovalle /5/ Ovada Requaglia SS /5/ Gavi SP 162 5/6/ Ponzone 163 8/6/ Cassine Gavonata SR /7/ Ovada 165 8/7/ Carpeneto strada Rumorio SP /7/ Castelletto d'orba Gallaretta SP /7/ Strevi Reg. Braida SR /7/ Acqui Terme Lussito SC /7/ Gavi Cimitero SP /7/ Strevi km 26 SR /7/ Spigno Monferrato Casato SR /8/ Bosio Pallavicina /8/ Acqui Terme /8/ Melazzo Melazzo SS /9/ Trisobbio S. Stefano SP /9/ Castelletto d'orba SP /9/ Ovada Grillano SP /9/ Castelletto d'orba km 6,5 SP /10/ Castelletto d'orba SC /10/ Gavi Pratolungo /10/ Grognardo Pian del Bosco /10/ Acqui Terme SR /11/ Montechiaro d'acqui Pian Podazza 184 4/11/ Ovada /11/ Castelletto d'orba bivio Castelletto /11/ Ovada Fornace /11/ Ponti SR /11/ Visone km 51,95 SS /12/ Trisobbio SP 198 Tab. 62. Elenco completo degli incidenti/investimenti

53 ATCAL4 - Investimenti di capriolo N. di eventi Tendenza Fig. 23. Incidenti/investimenti Per 51 casi sui 189 denunciati sono disponibili gli importi economici periziati: complessivamente essi ammontano a euro per una media pari a euro per ogni incidente. In 9 dei 189 eventi denunciati (pari al 5%) sono stati inoltre rilevati danni fisici alle persone coinvolte. E quindi doveroso segnalare la necessità che gli Enti a cui compete la viabilità si attivino affinché: 1) sia condotta una seria campagna di sensibilizzazione del fenomeno presso gli utenti (molti incidenti sono da attribuirsi all eccessiva velocità e al fatto che la maggior parte degli automobilisti ignora l evenienza che un ungulato possa attraversare la strada anche in zone apparentemente non vocate); 2) sia realizzata una segnaletica stradale alternativa a quella convenzionale, da utilizzare nei tratti di strada a maggior rischio; 3) siano messi in opera, sulla scorta delle esperienze condotte in altre realtà, sistemi di dissuasione che limitino l attraversamento da parte di ungulati (dissuasori ottici e olfattivi) nei punti notoriamente più critici. Distretto Totale 1. Spigno Cavatore Ovada Cassinelle Bosio Voltaggio Gavi Rocca Grimalda Trisobbio Acqui Totale Tab. 63. Suddivisione per distretto del numero di incidenti denunciati ogni anno. 51

54 3.8. Pianificazione gestionale del quinquennio Sulla base dei dati e delle considerazioni espresse nei paragrafi precedenti vengono qui stabiliti gli obiettivi per il prossimo quinquennio indicando le strategie gestionali da adottare per il relativo conseguimento. Le densità potenziali teoriche espresse, ovvero valori che da un punto di vista esclusivamente legato alla biologia e all ecologia del capriolo possono essere estremamente elevate, sono difficilmente quantificabili e sotto l aspetto della gestione anche piuttosto inutili da definire per due diverse motivazioni: a) una densità potenziale teorica, comunque sia valutata, non è mai verificabile nella pratica per le note problematiche che caratterizzano i censimenti del capriolo; b) qualsiasi densità potenziale teorica si colloca su valori insostenibili sotto l aspetto della gestione ambientale e agricola. In ogni caso, per maggiore completezza, si possono stimare densità potenziali di massima, a seconda delle caratteristiche territoriali (estensione assoluta e relativa delle aree boscate e coltivate, grado di antropizzazione, rete stradale, orografia, ecc.), che non si discostano di molto da quelle individuate dall ATC nel PPGU Sono valori puramente indicativi che, se rapportati alle superfici utili alla specie calcolate nel paragrafo 3.1., danno origine ai valori di consistenza potenziale teorica riportati in tabella 64. Distretto Densità potenziale teorica (capi/100 ha di SUS) Superficie utile alla specie (ha) Consistenza potenziale teorica (n. di capi) 1. Spigno , Cavatore , Ovada , Cassinelle , Bosio , Voltaggio , Gavi , Rocca Grimalda , Trisobbio , Acqui , Totale 51529, Tab. 64. Densità e consistenze potenziali teoriche. Sulla base dei dati censuali a disposizione, è verosimile che in alcuni distretti questi valori siano prossimi ad essere raggiunti o siano addirittura già stati superati. Tuttavia, come già detto, si tratta di dati che risulta difficile utilizzare in funzione di una gestione attiva del territorio. Viceversa, in un documento programmatico-gestionale come è il PPGU, si ritiene più realistico e funzionale definire le densità obiettivo da raggiungere nel corso del quinquennio riferendole alle attività di censimento, ovvero gli unici dati che, pur con i limiti della sottostima insita nella metodica (elevata elusività della specie, difficoltà di contatto degli animali in zone boscate, impossibilità per chi gestisce enormi territori a censire tutta la superficie utile alla specie), sono confrontabili negli anni al fine di individuare una tendenza. Inoltre, i dati censuali sono quelli che, secondo le Linee guida, si devono utilizzare per la predisposizione dei piani di prelievo, senza quindi poter considerare la sottostima. Con questo approccio occorre individuare per i diversi contesti dell ATC degli obiettivi che siano funzionali non solo al razionale sfruttamento venatorio del capriolo (possibilità di utilizzare nel tempo una risorsa rinnovabile) ma anche e soprattutto alla gestione ambientale e agricola. Infatti, la considerazione del pesante impatto che il capriolo può determinare su pregiate coltivazioni agricole (in particolare vigneti e frutteti) deve suggerire a chi è preposto alla pianificazione faunistico venatoria l individuazione di densità target tali da perseguire l obiettivo della prevenzione di ingenti 52

55 danni economici e, quindi, dell equilibrio della presenza di questa specie con l ecosistema agricolo e con le attività antropiche in generale. In questo senso deve anche essere tenuta in considerazione la problematica relativa al verificarsi di incidenti stradali che molto spesso provocano non solo danni materiali ma anche conseguenze alle persone fisiche. Tali obiettivi rientrano peraltro tra quelli individuati come prioritari dalle Linee guida regionali. Per quanto riguarda i distretti 1, 3, 4, 5, 6, ovvero quelli a maggiore vocazionalità per il capriolo e dove si attua la gestione venatoria da più tempo, la cosiddetta densità agro-forestale (quella oltre la quale diventano significativi i danni al bosco e alle colture) è sicuramente già stata superata: è sufficiente effettuare un sopralluogo in qualsiasi tagliata di quei territori per rendersi conto delle difficoltà di ricaccio delle ceppaie. Come già detto, questo tipo di danno non è economicamente quantificabile in quanto la normativa regionale al momento non ne prevede il risarcimento e, quindi, la relativa perizia, ma attualmente rappresenta una delle cause di lamentela dei proprietari e dei conduttori dei fondi. Inoltre, nelle aree coltivate di questi distretti e nei distretti dove la gestione venatoria è stata attivata da meno tempo (2, 7) o non ancora (8, 9, 10), ai danni al bosco ceduo si devono aggiungere quelli, economicamente molto rilevanti, sui vigneti (cfr. paragrafo 3.7.). L analisi di tutti i dati disponibili conferma come la consistenza della popolazione in tutto il territorio dell ATC abbia ormai raggiunto valori elevati in rapporto ai diversi interessi di conduzione del territorio. In tale situazione l obiettivo gestionale non deve essere più costituito, come un decennio fa, dalla crescita della densità ma dovrebbe essere individuato nell assestamento delle consistenze accertate su valori inferiori a quelli attuali (a seconda dei diversi distretti) o, perlomeno, non superiori. Per quanto riguarda i distretti in cui la gestione venatoria è già attiva, tali consistenze/densità obiettivo di censimento (intese come soglie da non superare a fine quinquennio utilizzando la stessa metodologia) sono individuate dalla media dei risultati relativi ai censimenti degli ultimi tre anni (sicura standardizzazione) ribassata del 15% nei distretti dove la superficie agricola (SAGR) è minima (< 10% della SASP) ma comunque risulta alto l impatto sulla rinnovazione forestale, del 20% dove la SAGR è media (10-40% della SASP) e del 30% dove la SAGR è alta (>40% della SASP). Distretto SASP (ha) SAGR (ha) SAGR rispetto alla SASP Area censita (ha) Metodo Consistenza media rilevata (n. capi) Consistenza obiettivo di censimento (n. capi) Densità obiettivo di censimento (capi/100 ha) 1. Spigno 10087,6 2568,5 25,5% 3500 Notturno ,4 2. Cavatore 6172,6 2887,7 46,8% 92 Battuta (media) (37 capi/100 ha) 3. Ovada 10454,4 1730,2 16,5% 3000 Notturno ,0 4. Cassinelle 5567,7 157,1 2,8% 2000 Oss. dir ,0 5. Bosio 6618,2 361,3 5,5% 2500 Oss. dir ,4 6. Voltaggio 4387,3 64,0 1,5% 2500 Oss. dir ,6 7. Gavi 5457,8 2382,8 43,7% 1500 Notturno ,7 Totale 48745, ,6 20,8% ,8 Tab. 65. Consistenze/densità obiettivo di censimento. Per tentare di contenere l ulteriore incremento della consistenza, nel caso fossero riscontrate consistenze di censimento superiori, in questi distretti l impostazione dei piani dovrebbe prevedere tassi di prelievo maggiori, o perlomeno uguali, all incremento utile annuo della specie (pari a circa il 30-35% della consistenza primaverile). Tuttavia, siccome il tasso di prelievo teorico, secondo le Linee guida regionali, deve essere applicato alla consistenza primaverile accertata che, come è noto, risulta sempre inferiore a quella reale, i piani di abbattimento per il quinquennio dovrebbero essere annualmente formulati considerando una percentuale sul numero di capi accertato sempre crescente di anno in anno (iniziando con il 40%, 50%, ecc.) fino al rilevamento della consistenza obiettivo stabilita, il che significherebbe aver inciso sulla reale consistenza di popolazione con un tasso prossimo all incremento utile annuo. In pratica sarebbe opportuno non fissare in questa sede dei tassi di prelievo massimi, proprio in ragione del fatto che con l approccio metodologico descritto non è possibile sapere quale sarà quello ottimale (probabilmente sarà possibile definirlo alla fine del quinquennio se all Ambito sarà data la possibilità di seguire questa impostazione). Tuttavia, essendo richiesto espressamente dalle Linee guida, viene allo scopo individuato un tasso massimo del 70% che, ovviamente, non è detto che sarà applicato (come già detto i tassi andranno modulati sulle consistenze rilevate ogni anno). 53

56 Nel caso si verificassero consistenze molto inferiori alla soglia individuata, i tassi di prelievo si dovranno collocare su valori del 25-35% del censito, che equivale ad una percentuale più bassa se rapportata alla reale consistenza della popolazione, in grado di garantire quindi il raggiungimento della consistenza obiettivo. Distretto Metodica di censimento Densità obiettivo di censimento (capi/100 ha) [soglia da non superare] Tassi massimi di prelievo applicabili sulla consistenza censita in rapporto alla densità rilevata con le modalità standardizzate nel quinquennio precedente 1. Spigno Notturno/oss. diretta 11,4 30% 50% se densità >8 70% se densità se densità <8 e <13 >13 2. Cavatore Battuta 20 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <15 >15 e <25 densità >25 3. Ovada Notturno/oss. diretta 7,0 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 4. Cassinelle Oss. dir. 7,0 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 5. Bosio Oss. dir. 6,4 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 6. Voltaggio Oss. dir. 6,6 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 7. Gavi Notturno/oss. diretta 6,7 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 Tab. 66. Tassi di prelievo nei distretti 1-7 in funzione delle soglie obiettivo di tab. 65. *: % da applicare alla popolazione stimata mediante estrapolazione ai sensi delle Linee guida (x 20 se area censita >4% della superficie boscata distretto; x 20 se < 4% e >2%) I tassi riportati in tabella 66 sono riferiti alla tipologia di dato censuale derivante dalla metodica utilizzata: in tal senso, si differenzia il dato di densità relativa alle battute su area campione da quello che si ottiene dai censimenti per osservazione diretta da punti fissi e da transetti notturni (in entrambe queste ultime metodologie si ricava un numero minimo certo di animali presenti da rapportare alla superficie oggetto d indagine). Un confronto attendibile dei dati rilevati di anno in anno sarà possibile anche con riferimento alla consistenza obiettivo di censimento (n. di capi) se rimarranno pressoché immutate le postazioni e i percorsi delle aree oggetto d indagine. Viceversa, se queste condizioni dovessero variare, occorrerà fare riferimento esclusivamente alle densità obiettivo. In tabella 66 bis sono indicati i tassi di prelievo da applicare nel prossimo quinquennio nel caso siano utilizzate metodiche di censimento differenti da quelle del periodo Distretto Metodica di censimento Densità obiettivo di censimento (capi/100 ha) [soglia da non superare] Tassi massimi di prelievo applicabili sulla consistenza censita in rapporto alla densità rilevata con eventuali modalità di censimento diverse da quelle del quinquennio precedente 1. Spigno Battuta 20 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <15 >15 e <25 densità >25 2. Cavatore Notturno/oss. diretta 6,5 30% 50% se densità >5 70% se densità se densità <5 e <10 >10 3. Ovada Battuta 15 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <10 >10 e <20 densità >20 4. Cassinelle Battuta 20 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <15 >15 e <25 densità >25 5. Bosio Battuta 15 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <10 >10 e <20 densità >20 6. Voltaggio Battuta 20 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <15 >15 e <25 densità >25 7. Gavi Battuta 15 25%* 40%* se densità 50%* se se densità <10 >10 e <20 densità >20 Tab. 66 bis. Tassi di prelievo nei distretti 1-7 in funzione di metodiche di censimento diverse da quelle del quinquennio precedente. *: % da applicare alla popolazione stimata mediante estrapolazione ai sensi delle Linee guida (x 20 se area censita >4% della superficie boscata distretto; x 20 se < 4% e >2%) 54

57 Per quanto riguarda i nuovi distretti 8, 9, 10, non è possibile utilizzare lo stesso approccio metodologico non disponendo, se non per alcune aree, di dati rilevati in maniera standardizzata. In questi distretti la vocazionalità del territorio per il capriolo è indubbiamente molto più bassa trattandosi di aree caratterizzate da una modesta estensione relativa delle aree boscate e da aree agricole che ne occupano la maggior parte della superficie (cfr. tab. 67): la densità potenziale teorica si colloca, come già visto, su valori inferiori rispetto a quelli comunemente considerati in aree più propriamente vocate al capriolo. Distretto SASP (ha) SAGR (ha) SAGR rispetto alla SASP SUS (ha) 8. Rocca Grimalda 4709,2 2724,7 57,9% 2577,4 9. Trisobbio 5095,9 3301,3 64,8% 2986,5 10. Acqui 6098,2 4042,9 66,3% 2954,4 Totale 15903, ,9 63,3% 8518,3 Tab. 67. Superfici dei distretti In queste realtà territoriali, di transizione con le zone pianeggianti e prettamente a vocazionalità agricola e vitivinicola, la densità obiettivo, da non superare per limitare il rischio di riscontrare elevati danni alle colture agrarie, dovrebbe essere fissata su valori più bassi rispetto ai precedenti, con valori massimi di 2-3 capi/100 ha di superficie utile alla specie. Seguendo l approccio metodologico sopra descritto possono essere individuati, per ogni distretto, i diversi valori di consistenza obiettivo (da non superare) indicati nella seguente tabella. Distretto Superficie utile alla specie (ha) Densità obiettivo (capi/100 ha) Consistenza obiettivo da non superare (n. di capi) 8. Rocca Grimalda 2577, Trisobbio 2986, Acqui 2954, Totale 8518, Tab. 68. Consistenze obiettivo. Preso atto di questa impostazione, anche in questi distretti l obiettivo gestionale dovrebbe essere costituito dal non superamento delle consistenze obiettivo nell ottica di prevenire la problematica danni e incidenti stradali. Tuttavia, per impostare qualsiasi ipotesi di gestione della specie, non è comunque possibile prescindere da un approfondimento delle conoscenze sulla distribuzione e consistenza del capriolo e, quindi, dalla messa in atto di specifiche attività di censimento. Considerata anche la tendenza al rapido incremento dei danni e, in particolare per questi distretti caratterizzati un maggiore sviluppo della rete viaria, degli incidenti stradali provocati dal capriolo (cfr. 3.7.), la gestione venatoria sarà avviata dalla stagione 2009/2010, come già programmato dall Ambito e comunicato alla Regione nel dicembre I piani di prelievo selettivo dovranno essere formulati in rapporto alle consistenze obiettivo sopra indicate: se fossero verificate (mediante censimenti per osservazione diretta, eventualmente anche notturna) o stimate (mediante estrapolazione di densità relative a censimenti in battuta su aree campione) consistenze superiori, il prelievo programmato dovrà incidere in misura maggiore all incremento utile annuo della specie con tassi teorici che potranno essere fissati, in analogia con quanto stabilito per gli altri distretti, sino anche al 60-70% della consistenza accertata, a seconda del divario eventualmente verificato rispetto alle consistenze obiettivo. È peraltro ovvio che nel caso si riscontrassero consistenze molto più basse da quelle stabilite come obiettivo massimo, il prelievo dovrà essere programmato applicando tassi inferiori al 35% del numero di capi censiti. Congiuntamente all attività di censimento, dovrà essere sempre valutato l impatto della specie sulle colture nonché lo sforzo e il successo di caccia nell ambito dei piani di prelievo selettivi eventualmente approvati ogni anno. 55

58 Distretto Tassi massimi di prelievo applicabili sulla consistenza primaverile in rapporto alle metodiche utilizzate e in caso di superamento delle densità/consistenze obiettivo Osservazione diretta (numero minimo certo) Notturno con faro (numero minimo certo) Battuta (consistenza da estrapolazione Linee guida) 8. Rocca Grimalda 70% 70% 50% 9. Trisobbio 70% 70% 50% 10. Acqui 70% 70% 50% Tab. 69. Tassi di prelievo nei distretti In tutti i distretti di gestione, relativamente alla suddivisione del piano in classi di sesso ed età (quindi indipendentemente dall aspetto quantitativo), occorrerà modulare l entità del piano dei maschi e delle cosiddette classi calve (femmine e piccoli) in funzione dei risultati censuali e di quelli relativi agli abbattimenti della stagione precedente al fine di perseguire l obiettivo del raggiungimento di un prelievo equilibrato e del mantenimento di una popolazione ben strutturata. Per quanto riguarda i distretti in cui è già avviata la caccia di selezione, negli ultimi anni del quinquennio , oltre all esecuzione dei censimenti per osservazione diretta con la metodologia standardizzata da alcuni anni a questa parte, sarà interessante verificare la densità relativa su area campione boscata, anche al fine di un confronto con i dati dei due quinquenni precedenti. Nei distretti di nuova istituzione, compatibilmente con la possibilità di organizzazione, almeno nel primo anno di gestione venatoria sarà opportuno effettuare un censimento in battuta. A tal fine, nella tabella 70, sono indicate, per ogni distretto, le superfici minime di bosco richieste dalle Linee guida regionali per validare annualmente il risultato di eventuali censimenti in battuta su area campione e poterne estrapolare il dato di densità relativa. Distretto Totale superficie boscata del distretto (ha) Superficie minima (ha) di bosco da sottoporre a battuta (2% del totale estrapolazione a 10 volte) Superficie (ha) pari al 4% delle aree boscate del distretto (estrapolazione fino a 20 volte) 1. Spigno ,2 252,4 2. Cavatore ,1 106,2 3. Ovada ,3 294,6 4. Cassinelle ,6 181,2 5. Bosio ,3 220,6 6. Voltaggio ,7 145,3 7. Gavi ,6 101,2 8. Rocca Grimalda ,3 58,6 9. Trisobbio ,3 56,7 10. Acqui ,1 62,3 Tab. 70. Superfici per censimento in battuta. Riguardo all obiettivo della crescita culturale dei cacciatori l Ambito procederà, come in passato, ad organizzare corsi di abilitazione alla caccia di selezione e incontri specifici oltre che a divulgare i risultati gestionali conseguiti organizzando con cadenza pluriennale un convegno su queste tematiche, eventualmente da tenersi congiuntamente ad una esposizione di trofei. 56

59 In conclusione, appare evidente come il presente PPGU intenda costituire una svolta nella pianificazione della gestione del capriolo in questa zona del basso Piemonte cercando realisticamente di perseguire tutti gli obiettivi delineati nelle Linee guida regionali, in particolare quello sino ad oggi più frequentemente disatteso, ovvero il raggiungimento e/o il mantenimento di densità di popolazione compatibili con le attività agro-silvo-pastorali ed antropiche in generale. Si tratta di un obiettivo non facile da conseguire in ragione delle difficoltà che si potrebbero incontrare, con l attuale normativa, nella realizzazione di piani di prelievo molto più alti che nel recente passato. Ci si riferisce, in particolare ma non solo, alla limitazione temporale prevista per la caccia a questa specie: l arco di tempo complessivo di due mesi (con la limitazione di sole due giornate per settimana) appare ormai anacronistica in situazioni ambientali tali da richiedere come obiettivo prioritario il completamento dei piani di prelievo annualmente previsti. In queste realtà la caccia di selezione non dovrebbe rappresentare soltanto una delle tante forme di esercizio venatorio da regolamentare e controllare (e magari, in alcuni casi anche giustamente, da limitare) indipendentemente dal risultato ottenuto ma dovrebbe costituire, con un accezione molto più ampia, lo strumento tecnico da utilizzare con il necessario rigore e la dovuta tempistica al fine di raggiungere l interesse comune. Il quale non è più rappresentato dal solo interesse venatorio, finalizzato alla crescita delle densità di popolazione (si è visto come questo primo obiettivo sia stato raggiunto nell arco di meno di un decennio) e indirizzato all utilizzo prolungato di una preziosa risorsa rinnovabile, ma da un obiettivo più esteso, condiviso da tutte le categorie interessate alla tutela del territorio e di produzioni che rappresentano alcune delle eccellenze del Piemonte. In tal senso, l ATC intenderà proporre soluzioni diverse dal punto di vista organizzativo al fine di aumentare l efficacia della gestione di questa specie prendendo ad esempio spunto da altre regioni d Italia dove il prelievo selettivo si prolunga per 4 mesi all anno e/o richiedendo che si inizi ad intervenire con le specifiche azioni di controllo previste dalla legislazione nazionale vigente anche nelle numerose ZRC insistenti sul territorio. Infine, oltre alla realizzazione di prelievi più incisivi, un obiettivo parallelo dovrà essere costituito dalla sensibilizzazione del mondo agricolo alla convivenza con questo fenomeno cercando di prevenire, perlomeno nelle aree a più alto rischio, i danni causati da questa specie. In quest ottica l ATC si è già attivato mettendo a disposizione degli agricoltori opportuni strumenti di protezione delle colture (nella fattispecie i pastori elettrici). 57

60 4. Muflone Il muflone è presente con una parte della popolazione insistente sull Azienda Faunistico Venatoria (AFV) Le Murazze, nella quale fu introdotto negli anni 80 e in cui è ormai oggetto di caccia di selezione da molto tempo. Si tratta pertanto di una popolazione condivisa con il citato istituto e formata da gruppi di individui che nel corso degli anni sono fuoriusciti da quel territorio o comunque ne gravitano attorno. La scarsa propensione di questa specie a colonizzare velocemente nuovi territori, la pressione venatoria cui è stato sottoposto e il disturbo esercitato durante la stagione venatoria nelle zone esterne all AFV da altre forme di caccia (in particolare quella con i segugi), hanno determinato un espansione piuttosto lenta sia dell areale occupato, sia del numero di capi presenti stabilmente nel territorio di competenza gestionale dell ATCAL4; tanto è vero che nel PPGU precedente si definivano sporadici gli avvistamenti di mufloni sul territorio dell Ambito. Tuttavia, negli ultimi anni le segnalazioni in zone anche abbastanza lontane dall AFV e i dati di consistenza accertati dall ATC nel corso delle operazioni di censimento, confermano come sia comunque in corso una crescita degli effettivi e un conseguente ampliamento dell areale di distribuzione della specie. Ne deriva quindi la necessità, in conformità agli obiettivi definiti dalle Linee guida regionali, di poter contenere l espansione della popolazione mediante la pianificazione della caccia di selezione qualora fossero verificati ulteriori incrementi della consistenza Distretto di gestione del muflone È stato confermato il distretto già individuato nel precedente PPGU. Esso ricade nella porzione meridionale dei comuni di Ponzone e Molare sino al confine con la regione Liguria ed è situato sul versante orografico destro del Torrente Erro e su quello sinistro del Torrente Olbicella. I confini del distretto (fig. 24) sono descritti in tabella 71 oltre ad essere stati digitalizzati su CTR in scala 1: e trasmessi alla Regione in formato shape file in allegato al presente documento. N. Denominazione Superficie lorda (ha) Perimetro (km) 1 Muflone 3571,6 35,1 Tab. 71. Distretto Muflone. Descrizione dei confini al lordo di Oasi, ZRC,ZAC (cfr. cartografia di dettaglio) Confine Liguria, strada statale 334 fino a Fondoferle, strada comunale per Cimaferle, strada comunale fino a Piancastagna, strada forestale Piancastagna - Tiole - Batresca - Olbicella. Per la corretta considerazione della popolazione di mufloni complessiva, all interno del distretto è compresa l AFV Le Murazze il cui territorio è ovviamente scorporato dalla superficie venabile che misura quindi poco più di 2800 ettari. I dati relativi alla superficie venabile, alla superficie agro-silvo-pastorale, alle categorie ambientali e alla superficie utile alla specie sono riportati nella tabella 72. Distretto Muflone Tipo di superficie Superficie (ha) Superficie totale venabile 2823,2 Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) 2696,5 Superficie utile alla specie (SUS) 2701,5 Sigla Categorie ambientali Superficie (ha) Su totale BL Boschi di latifoglie 1854,7 65,7% BC Boschi di conifere 295,2 10,5% A Arbusteti 343,5 12,2% P Prati e pascoli 150,1 5,3% S Seminativi 45,0 1,6% I Improduttivo 77,3 2,7% AL Arboricoltura da legno 7,0 0,2% FV Vigneti e frutteti 1,0 0,0% U Aree urbanizzate 49,4 1,7% 2823,2 100,0% Tab. 72. Superfici del distretto Muflone. 58

61 Fig. 24. Distretto Muflone Risultati dei censimenti del muflone nel quinquennio I censimenti sono stati effettuati utilizzando la metodologia dell osservazione diretta da punti fissi o percorsi previamente individuati. Le operazioni si sono spesso svolte in contemporanea al censimento del capriolo nel distretto Cassinelle che si sovrappone in parte a quello del muflone. In alcuni casi la consistenza della popolazione è stata rilevata mediante osservazioni ripetute in diverse aree del distretto, anche in giorni consecutivi. Nella tabella seguente sono riportati nel dettaglio i risultati disponibili relativamente ai censimenti condotti nello scorso quinquennio. Distretto Muflone (s.u.s.=2701,5 ha) Metodologia di censimento Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Oss. dir. Area d'indagine stimata (ha) Totale capi censiti (al netto di cl. 0) Maschi (cl. I-III) Femmine (cl. I-III) Indeterminati Sex-ratio (MM:FF) 1:0,71 1:0,46 1:0,84 1:0,80 % di indeterminati 20,0 34,5 23,9 15,6 Densità (capi/100 ha) su SUS 0,6 1,1 1,7 1,2 Densità (capi/100 ha) su area censita 0,8 1,5 2,3 1,6 Tab. 73. Distretto Muflone - Censimenti Non effettuato Le informazioni raccolte nel quinquennio, pur se piuttosto frammentarie, lasciano intravedere una tendenza alla crescita della consistenza ma per avere un quadro più attendibile della situazione occorre tenere conto anche dei dati relativi alla AFV. Se si considera la somma dei dati di consistenza 59

62 dei due istituti coinvolti nella gestione di questa specie, la consistenza primaverile (al netto degli agnelli) appare più costante e assestata su valori pari a circa mufloni anche negli anni in cui nell ATC furono censiti più capi della media (2006 e 2007). Infatti, per una specie gregaria come il muflone, il censimento può presentare talvolta errori marcati. In sostanza è sufficiente che da un giorno all altro un grosso branco entri o esca dal confine dell AFV per determinare sensibili differenze nel risultato annuale di uno dei due istituti. Ciò è ancora più probabile nel caso i due censimenti siano eseguiti a distanza di molti giorni l uno dall altro Pianificazione gestionale del muflone nel quinquennio Per quanto riguarda il muflone, trattandosi di specie alloctona, le Linee guida della Regione Piemonte prevedono che la gestione debba perseguire l obiettivo di evitare l espansione della popolazione, sia in termini di consistenza numerica che di ampliamento degli areali occupati. Nell ambito di popolazioni affermate da molti anni e che costituiscono una realtà gestionale ed una risorsa faunistica importante, è tuttavia possibile conciliare l esigenza di mantenere la consistenza di popolazione entro limiti accettabili con quella di conservare nel tempo uno sfruttamento venatorio. Lo strumento da utilizzare per perseguire l obiettivo si colloca quindi nella pianificazione della caccia di selezione che, per il momento, è adottata soltanto dall AFV Le Murazze all interno della quale si concentra la maggior parte della popolazione in oggetto. Dai dati di consistenza disponibili pare che l esigenza di limitare l espansione numerica del muflone sia stata per il momento rispettata dai prelievi effettuati nel citato istituto di caccia privata e/o probabilmente da altri fattori difficilmente quantificabili in questa sede. Tuttavia, nel caso si riscontrasse una consistenza primaverile della popolazione complessiva (AFV + ATC) superiore ai 100 capi dei quali più di 40 nel territorio di competenza dell Ambito, sarà opportuno procedere alla pianificazione dei prelevi selettivi per cercare, congiuntamente alla gestione messa in atto dall AFV, di contenere la crescita degli effettivi. Il prelievo da programmare, per essere funzionale all obiettivo già definito, dovrà incidere in misura perlomeno pari all incremento utile annuo che per il muflone in questi ambienti è valutabile in circa il 30% della consistenza primaverile. Pertanto, anche in considerazione del fatto che non è agevole l accertamento della consistenza reale in ragione della difficile orografia del distretto e della relativa copertura boscosa, i tassi di prelievo di riferimento dovranno variare fino ad un massimo del 50% della consistenza censita (numero minimo certo). I censimenti, al fine di fornire un dato complessivo riferito all intera popolazione, saranno condotti, compatibilmente con le necessità organizzative dei due istituti di gestione coinvolti, in giornate consecutive o, ancor meglio, contemporaneamente. La ripartizione del piano di abbattimento annuale in classi di sesso ed età dovrà perseguire l obiettivo delle Linee guida regionali, ovvero un prelievo equilibrato o comunque funzionale alla necessità di non destrutturare la popolazione; a tal fine l anali della sex-ratio e degli altri parametri dovrà avvenire sul totale dei capi censiti dai due istituti coinvolti. 60

63 5. Daino A seguito dei significativi avvistamenti di daino segnalati negli ultimi anni nella porzione orientale dell ATC, il Comitato di gestione ha ritenuto di individuare anche un distretto per questa specie al fine di poter eventualmente intervenire per contenerne l espansione. Si tratta infatti di una specie alloctona per la quale le Linee guida regionali prevedono di evitare l espansione degli areali occupati. I daini in questione gravitano nel territorio dei comuni di Gavi, Carrosio e Voltaggio; si tratta di una frazione della cospicua popolazione presente nel confinante ATCAL3 dove si stima una consistenza di almeno un migliaio di capi includendo anche il territorio delle AFV e delle ZRC. Tuttavia, fino a qualche anno fa erano sporadici gli individui che attraversavano la valle Scrivia e sconfinavano nel territorio di competenza gestionale dell ATCAL4; infatti nel precedente PPGU non veniva previsto alcun distretto e si parlava genericamente di segnalazioni isolate e discontinue. Oltre ai fenomeni di migrazione descritti, esiste inoltre una colonia di daini gravitante sul territorio gestito dall ATV La Centuriona, situata nel comune di Gavi, e su quello della confinante Oasi di Carrosio. Tali istituti potrebbero pertanto svolgere un ruolo nell ampliamento dell areale di distribuzione del daino in questo settore della provincia di Alessandria. Oltre a tenere in considerazione motivazioni zoo-geografiche e di competizione con il capriolo, l ATC intende non soprassedere su una problematica che in prospettiva, qualora venisse trascurata, potrebbe assumere, in termini di danni ai vigneti del Gaviese, una dimensione ben superiore a quella già manifestata dal capriolo Distretto di gestione del daino Per ragioni di praticità gestionale e con l esigenza di includere una vastissima porzione di territorio circostante i luoghi dove sono maggiori le segnalazioni, il distretto daino è stato individuato dall unione dei tre distretti del capriolo potenzialmente interessati alla migrazione di soggetti della popolazione già descritta. Tali distretti sono il 5 (Bosio), il 6 (Voltaggio) e il 7 (Gavi). I confini del distretto daino (fig. 25) sono descritti in tabella 74 oltre ad essere stati digitalizzati su CTR in scala 1: e trasmessi alla Regione in formato shape file in allegato al presente documento. N. Denominazione Superficie lorda (ha) Perimetro (km) 1 Daino 29439,9 128,9 Tab. 74. Distretto Daino. Descrizione dei confini al lordo di Oasi, ZRC,ZAC (cfr. cartografia di dettaglio) Strada statale 456 da Ovada a confine Liguria, confine regionale, confine ATCAL3, confine ATCAL2, strada com. da Loc. Castelvero a Castelletto d Orba, strada prov. 175 sino a Mornese, prov. 170, 171 sino a Ovada. Fig. 25. Distretto Daino. 61

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Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157 ed in particolare l art. 18 concernente le specie cacciabili e i periodi di attività venatoria; REGIONE PIEMONTE BU17S1 24/04/2014 Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2014, n. 30-7447 Art. 18, legge 11.2.1992, n. 157. Art. 40, comma 2, della l.r. 5/2012. D.G.R. n. 94-3804 del 27.4.2012

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