La crescita dell intelligenza emotiva e sociale nella relazione educativa. COSTABISSARA, Nella Cazzador
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1 La crescita dell intelligenza emotiva e sociale nella relazione educativa COSTABISSARA, Nella Cazzador
2 FORMARE FAR CRESCERE FORMARE CO M PE TE N ZE COMUNICAZIONE RELAZIONE INTELLIGENZA EMOTIVA CO M PE TE N ZE
3 LINEE TEORICHE per un approccio umanistico La psicologia umanistica- esistenziale si centra sulla persona vista come un tutto composto da complessi processi: biologici, cognitivi, emotivi, affettivi Essa è in grado di autorealizzarsi = ogni individuo ha in atto la capacità di attuare l auto-realizzazione del proprio Sé e delle sue potenzialità Ciò si attua in una condizione di adattamento sana e matura, di giusta creazione di un autoimmagine. Questa si sviluppa dall interazione con gli altri.
4 ALL INIZIO È LA RELAZIONE (M. Buber)
5 x Buber: l'essenza della vita è relazione: non si dà una soggettività che non sia simultaneamente intersoggettività Né l Io, né il Tu vivono separatamente, essi esistono nel contesto Io-Tu
6 l'essere umano è per essenza dialogo Il dialogo si costruisce su reciprocità e responsabilità
7 l interazione è geneticamente fondata..a partire dal ciclo aritmico della suzione, modulo propriamente umano (Bell) Nei primi mesi 3 mesi di vita si sviluppa uno spettro di emozioni che rende la relazione una fonte di mediazione e di modulazione del pensiero (Trevarthen, 1990)
8 ROGERS (Le développement de la personne) UNA REALE COMUNICAZIONE INTERPERSONALE e DEGLI AUTENTICI RAPPORTI INTERPERSONALI SONO UN FATTORE DECISIVO DAL P.D.V. DELLO SVILUPPO E DELLA MATURAZIONE PSICOLOGICA INDIVIDUALE
9 IN PRINCIPIO ERA IL VERBO... (Vangelo di Giovanni) LE PAROLE IN ORIGINE ERANO MAGICHE (FREUD) NON SI PUÓ NON COMUNICARE (Watzlawick) Pragmatica della comunicazione umana, Roma, 1971
10 La scuola di Palo Alto non intende definire l obbligatorietà del linguaggio verbale, ma anche la presenza a pieno titolo del linguag -gio non verbale nel processo interattivo La posizione della comunicazione n v. all interno di un processo interpersonale rende più complesso e intrigante tutto il processo comunicativo relazionale (Padoan)
11 La gioia di vivere e di comunicare!
12 SAPER COMUNICARE costituisce il cuore della relazione educativa e richiede, per l educatore: -ascolto (comprensivo, attivo, non-direttivo ) -empatia (espressività, calore umano, facilità di rapporto, flessibilità, ottimismo: Di Fabio) - accettazione della persona nella sua ricchezza e nei suoi limiti -affermazione della legge - distanziamento
13 SE LA COMUNICAZIONE è IL CUORE DELLA RELAZIONE SE RELAZIONE è CRESCITA, SVILUPPO, SCAMBIO, DONO COME AGIRE IN CONTESTO DI APPRENDIMENTO? ALCUNI INTERROGATIVI PRELIMINARI: ESISTE un INTELLIGENZA SOCIALE? L APPRENDIMENTO è SOLO CRESCITA DEL COGNITIVO? L APPRENDIMENTO è un processo INDIVIDUALE O ANCHE SOCIALE? QUALI MOMENTI ENFATIZZARE nello spazio sociale?
14 Gardner (1987) ha messo in rilievo (tra le 7 intelligenze) le intelligenze personali : interpersonali e intrapersonali, legate alla percezione del sé: l'una centrata sull'autoanalisi e la autovalutazione; l'altra sulla socializzazione e la conoscenza dell'altro.
15 Come si dice nel libro stesso, io non attribuisco un particolare pregio alla parola intelligenza, mentre do grande importanza all equivalenza di varie facoltà umane. (Gardner, Nuova introduzione a Formae mentis, 1987, 2004, p.11)
16 Le intelligenze personali la conoscenza di se stessi e degli altri hanno un carattere speciale? Basilari e biologiche quanto le altre, ma più soggette al comando della cultura e dei fattori storici === non possono essere commisurate direttamente alle altre intelligenze (Gardner, p. 296)
17 Goleman (1995) critica l approccio di Gardner all intelligenza perchè troppo centrato su una concezione cognitiva: Il modello cognitivo fornisce, a questo proposito, una visione impoverita della mente, una concezione che non può spiegare lo sturm und drang dei sentimenti che dà sapore all intelletto (Goleman, p.62)
18 Per Goleman, dunque, abbiamo due menti... A tutti gli effetti abbiamo due menti, una che pensa, l altra che sente. Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale.
19 Salovey e Mayers (1990) furono i primi a usare il termine di "intelligenza emotiva" definendola come " una forma di intelligenza sociale che coinvolge la capacità di controllare le sensazioni ed emozioni proprie e quelle degli altri, per discernere tra esse e usare queste informazioni per guidare i propri pensieri e azioni (Emotional intelligence, p.189)
20 Nell attuazione di un MODO IN CUI LA RELAZIONE INTERSOGGETTIVA (che ha luogo in una classe scolastica) sia volta a PRODURRE ARRICCHIMENTO E SVILUPPO, il docente privilegerà la dimensione COMUNICATIVO - RELAZIONALE CON I SEGUENTI COROLLARI:
21 All interno di un modello interattivo, DIALOGICO in cui l attività cognitiva e il linguaggio non sono vissuti come competenze strutturalmente appartenenti all individuo, ma come il risultato di una costruzione che si fa insieme in uno stato di intersoggettività (Di Mauro)
22 Entro un contesto AFFETTIVO - RELAZIONALE si fonda sulla consapevolezza che il fenomeno motivazionale/affettivo/emotivo attraversa trasversalmente tutte le componenti della persona che apprende. INFATTI.
23 l'attuale approccio socio-cognitivo "accentua il ruolo delle percezioni e credenze dell'individuo circa gli obiettivi che si pone, i mezzi di cui dispone per raggiungerli, le ragioni del successo o insuccesso in una dinamica in cui gli aspetti cognitivi si intrecciano con quelli emozionali e affettivi". (Boscolo)
24 all interno di una strategia METACOGNITIVA perché... la dimensione comunicativa e relazionale costituisce il piano di fondazione di qualunque modello metacognitivo determinante a promuovere sviluppo di: gestione dello stile di pensiero controllo delle credenze ingenue sull intelligenza introspezione analitica e rilettura critica di sé uso di comunicazione e relazionalità efficace predilezione per il comportamento empatico.(di Mauro)
25 Il docente dovrà insomma valorizzare le dimensioni cognitive ed affettive che caratterizzano la relazione tra individui, l interazione che si crea quando ciascuno dei componenti di un gruppo si trova in condizioni di interdipendenza e di comunicazione con l altro (Di Mauro)
26 TRA LE 8 COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (4 relative alla socializzazione) COMUNICARE COLLABORARE E PARTECIPARE AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE RISOLVERE PROBLEMI
27 COME CREARE I PRESUPPOSTI PERCHÉ LA PERSONA IMPARI e SI REALIZZI insieme CON GLI ALTRI??
28 Il docente potrà enfatizzare la dimensione cooperativa / l interazione cognitiva /metacognitiva, attraverso: il percorso metodologico di costruire le categorie comunicative dell insegnare attraverso il dialogo con lo studente. (Galliani) l accento sul ruolo costruttivo del soggetto all interno della relazione dinamica== dimensione cooperativa del tutoring; peer teaching; reciprocal teaching.
29 Vygotskij, 1966 l apprendimento è esperienza sociale, in cui grande rilevanza ha l interazione cognitiva tra i membri di un gruppo che discute; passaggio fondamentale perché l allievo impari a ragionare con se stesso attraverso il ragionamento con gli altri (in Nalli) Dewey, 1986: L idea dell educazione avanzata è formalmente compendiata nell idea della ricostruzione continua.
30 D.W. Johnson e R.T. Johnson: apprendimento in gruppo cooperativo nella variante del learning togheter: apprendere qualcosa con l idea che dovrai spiegarlo ai compagni produce un uso più frequente di strategie cognitive di ordine superiore Gordon Pask: teachback = ricostruire verbalmente come si è appreso a chi ascolta (in teoria della conversazione ) De la Garanderie: il dialogo pedagogico :
31 l interazione verbale nel gruppo come modalità formativa è centrale/ricorsiva/cruciale nel mod. RED a inizio /fine di ogni UFA nell elicitazione de i saperi naturali ; nella ricostruzione del percorso effettuato individualmente / insieme;
32 x elicitare i saperi naturali e promuovere l interazione cognitiva, alcune tecniche sono: CONVERSAZIONE GUIDATA; creazione di una MAPPA CONDIVISA; BRAIN- STORMING Si tratta di promuovere un ragionamento collettivo nel quale la conoscenza si costruisce attraverso una rete di contributi, anche dissonanti dei singoli membri del gruppo (Nalli)
33 CONVERSAZIONE GUIDATA: gli allievi sono invitati a esprimere tutto quello che sanno sull argomento, i p.d.v., le osservazioni; a investigare sulle possibili soluzioni BRAIN- STORMING: tecnica che attiva /stimola / provoca le idee: il massimo di idee utilizzabili nel minor tempo possibile
34 IL MOMENTO DELLA RICOSTRUZIONE è.. == ricostruire, rappresentarsi, giustificare ciò che si è fatto; ==riconoscere strategie e procedure personalmente messe in atto nell esecuzione del compito Strategie: coinvestigare sui processi di apprendimento scambio di ruoli
35 L approccio al problema delle differenze individuali rende necessario per il docente il riferimento ai diversi stili cognitivi e diversi stili di apprendimento Il percorso proposto potrà essere identico, ma differenziato nelle modalità di lavoro: ad es. gruppi diversi lavorano secondo modalità diverse, con materiali e proposte di esercitazioni congruenti (Valle)
36 QUALI COMPETENZE per il docente l alunno?
37 Natura multidimensionale del processo educativo/f. allievo sociale ling.-comunicativa relazionale cognitiva affettivo metacognitiva emotiva docente disciplina linguistico comunicativa processuale /operativa metodologica/strategica
38 DOCENTE: avere competenze GLIDEWELL : formare una learning community PERKINS E WITHAL: buona atmosfera di classe Watz: contenutistiche/processuali/ relazionali Franta: linguistica /comunicativa/ relazionale Feuerstein: pedagogia della mediazione (12 tipi di mediazioni: intenzionalità /reciprocità; sfida/ cooperazione/condivisione; /consapevolezza del cambiam.) Di Mauro: 2 le competenze trasversali del docente: la comunicazione e la relazionalità
39 GORDON: l insegnante efficace sa attuare un ascolto empatico e attivo; aiutando gli allievi ad auto- esplorarsi e a prendere contatto con le proprie emozioni l utilizzo di comunicazioni dirette (messaggi IO; feed back) la creazione di un ambiente organizzato in maniera ottimale la facilitazione per la soluzione dei conflitti in modo democratico
40 x gli alunni: COMPETENZE SOCIALI Per i JOHNSON sono distinte in 4 categorie: - abilità comunicative e di gestione dei conflitti; - abilità di leadership = aiutare i gruppi a funzionare bene, per la realizzazione del compito) - abilità di apprendimento= per comprendere il materiale fornito - abilità di stimolo x approfondimento e riflessione porre domande, ragionare, criticare, integrare idee e prospettive
41 TECNICHE PER SVILUPPARE LE COMPETENZE CARTA A T circle time role-playing e simulazione del ruolo situazione problema =un processo di interazione continua arricchito dalla presenza di un soggetto mediatore: nuovo attore sulla scena della costruzione della conoscenza, che modula e orienta l attività cognitiva dell individuo, sviluppando
42 Per COMOGLIO E CARDOSO (1996): la scansione è centrata sulla dimensione relazionale e delle dinamiche di gruppo, (anziché sulla dimensione cognitiva e dell apprendimento) Eccole: - c. comunicative interpersonali; - c. di leadership; - c. di problem solving; - c. per una gestione positiva e costruttiva dei conflitti; - c. decisionali
43 Il docente deve operare per SVILUPPARE COMPETENZE nell alunno lavorando sul piano: COGNITIVO (mediante l interazione cognitiva); OPERATIVO/PROCEDURALE (sviluppare abilitá specifiche /trasversali/metodologiche / strategiche esaltate nel confronto con gli altri /pari AFFETTIVO (lavorare su: convinzioni, atteggiamenti, motivazione, emozionalità ) SOCIALE: sviluppare un insieme di abilità per avviare, sostenere e gestire un interazione in coppia o in gruppo
44 A QUESTO PUNTO QUALI TECNICHE /STRATEGIE UTILIZZARE QUALI MODALITÁ EDUCATIVO / DIDATTICHE PERCHÉ RELAZIONE / COMUNICAZIONE / SOCIALIZZAZIONE E CONFRONTO SIANO LA BASE FONDANTE DELL ATTO EDUCATIVO PER PROGETTARE PERCORSI DI SVILUPPO DELLA PERSONA E DELLE SUE COMPETENZE
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