FONDAZIONE RICERCA E IMPRENDITORIALITÀ
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- Alfonso Carlini
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1 FONDAZIONE RICERCA E IMPRENDITORIALITÀ È stata istituita nel 2012 da Enel, Finmeccanica, Fondazione Cariplo, Fondazione Politecnico di Milano, Intesa Sanpaolo, Istituto Italiano di Tecnologia, Scuola Superiore Sant'Anna, Telecom Italia L'attuale Presidente è il Prof. Gros Pietro (Presidente di Intesa Sanpaolo), il Vice Presidente Vicario il Prof. Varaldo (Scuola Superiore Sant'Anna) Obiettivi della Fondazione sono in sintesi: A. Facilitare la crescita di spin off, start up e growing companies ad alto contenuto tecnologico B. Favorire efficaci interazioni tra le componenti degli ecosistemi locali dell'innovazione: imprese h.t. consolidate, spin off e start up, università e enti di ricerca, infrastrutture per la ricerca e l'innovazione
2 L'INNOVATION HUB DI GENOVA Strumento fondamentale di cui intende avvalersi la Fondazione è una rete di Innovation Hub localizzati in aree metropolitane e contesti distrettuali L'Innovation Hub di Genova, primo della rete, è in corso di attivazione e coinvolge nei suoi organi direttivi: Intesa Sanpaolo Ansaldo Energia Ansaldo Sts Selex es Telecom Italia Dixet Genova 2021 Confindustria Genova Università di Genova CNR (compreso ex INFM) IIT Propedeutici all'attivazione ed entrambi in fase avanzata di svolgimento sono: A. l'esame (con analisi in parte desk e in parte field ) delle principali componenti dell'ecosistema genovese dell'innovazione e delle loro interazioni B. la progettazione dei servizi che verranno offerti dall'innovation Hub e delle loro modalità d'offerta.
3 LE COMPONENTI DELL'ECOSISTEMA GENOVESE DELL'INNOVAZIONE OGGETTO DI ESAME Va premesso che l'esame è focalizzato sulle seguenti piattaforme tecnologiche h.t.: automazione e robotica, sensoristica dedicata, software avanzati ict, servizi avanzati ict, sistemi e apparati biomedicali, sistemi e apparati per i trasporti, sistemi e apparati per l'energia. Stima fatturato ,6 miliardi di euro; stima addetti compresi collaboratori esterni: unità (4,4% degli occupati nel terziario e nell'industria; 31,5% degli occupati nell'industria manifatturiera). Le componenti dell'ecosistema locale considerate sono: A. Le unità locali consolidate h.t. localizzate a Genova, indipendentementedalla localizzazione delle imprese di cui fanno parte; B. Le start up e gli spin off h.t.; C. I dipartimenti universitari (della Scuola Politecnica e di quella di Scienze), gli istituti di ricerca del CNR e l IIT per le attività di ricerca rilevanti per le tecnologie considerate; D. Le infrastrutture per la ricerca e l'innovazione di carattere istituzionale e/o associativo, per le funzioni rilevanti ai fini dell'analisi (vds. oltre). Oggetto dell'analisi, più che una mappatura delle componenti indicate, è quello di considerarne i problemi emergenti e le interazioni.
4 LE IMPRESE H.T. CONSOLIDATE Partendo dagli elenchi delle imprese Confindustria Dixet e di quelle facenti parte dei principali cluster, distretti e poli tecnologici (comprese quelle coinvolte in Genova Smart City ), con un'analisi preliminare desk, ne sono state selezionate 62 di particolare interesse per la ricerca, sulle quali sono stati svolti alcuni approfondimenti, tuttora in corso. I principali problemi finora emersi possono essere così sintetizzati: A. Ristrutturazioni in atto in alcune delle imprese maggiori e conseguenti incertezze strategiche ed operative; B. Interazioni limitate e decrescenti con i centri di ricerca universitari e non universitari, imputabili principalmente alla carenza di attività interne di R&S finalizzate a rendere concretamente utilizzabili i risultati delle ricerche di base ed anche applicate di questi ultimi. con perdita di opportunità di ampliamento delle aree applicative e di aumento della competitività nei mercati di sbocco da parte delle prime; C. Sostanziale contrarietà ad attivare spin off h.t., seppure con modalità pilotate e assistite che potrebbero efficacemente interagire nell'ambito di reti di imprese science e/o technology based per la valorizzazione di brevetti di fatto inutilizzati di cui dispongono alcune delle maggiori imprese h.t.; D. Modalità di gestione delle reti di fornitura ispirate (complice anche la crisi) più ad un orientamento transazionale che ad un orientamento di comakership.
5 START UP E SPIN OFF (I) Per le start up h.t. sono state considerate quelle degli albi speciali delle C.C.I.A.A liguri (attualmente 29). Escludendo quelle non localizzate a Genova, quelle operanti in campi diversi dalle piattaforme tecnologiche oggetto di esame e quelle coincidenti con spin off della ricerca, ne sono rimaste solo una decina. Si sono però considerate anche le imprese con sede a Genova operanti nelle piattaforme oggetto dell'analisi attivate dal 2005 in poi, non cessate, non iscritte negli albi speciali e che non si configurano come spin off di imprese h.t. consolidate (circa 40) Per gli spin off h.t., ne sono stati individuati 26 di interesse per la ricerca di origine universitaria (16 di dipartimenti di ingegneria), 5 del CNR, 8 di IIT, per un totale di 39 (compresi quelli che si configurano anche come start up), cui si sono aggiunti 11 spin off h.t. di imprese consolidate. Dopo uno screening desk sono stati selezionati 25 soggetti, sui quali si è approfondita l'analisi e si sono raccolte le valutazioni, in base a parametri riguardanti principalmente le loro specifiche capacità attività tecnologiche, espresse da tecnologi di riferimento esterni all'ecosistema genovese. Sono risultati 12 soggetti con valutazioni elevate. È in corso, a cura di Confindustria, l'individuazione di imprese potenzialmente interessate alla loro attività e l'organizzazione, con i managers di queste ultime, di incontri di presentazione finalizzati ad individuare eventuali interazioni non ancora attivate.
6 START UP E SPIN OFF (II) Principali problemi emersi negli incontri diretti con alcuni titolari di start up e spin off (in ordine di rilevanza, escludendo quelli riferibili ad aspetti generali dell'ambiente socio istituzionale nazionale e locale, quali eccessiva burocratizzazione e conseguenti extra costi, eccessivi carichi fiscali, carenza di infrastrutture, ecc): A. Vincoli all'acquisizione di capitale di prestito dalle banche e di capitale di rischio (venture capital e forme similari); B. Insufficiente defiscalizzazione effettiva degli investimenti in R&S; C. Ecosistema locale dell'innovazione che offre molte opportunità relazionali con soggetti dotati di capacità e competenze complementari, ma poche e spesso intempestive realizzazioni effettive di progetti comuni; D. Pressoché totale assenza di attività di R&S, da parte delle imprese h.t. consolidate locali con cui interfacciarsi per l'ingegnerizzazione dei risultati della propria attività di R&S, anche nei casi in cui quest'ultima abbia dato luogo a prototipi.
7 UNIVERSITÀ E ALTRI CENTRI DI RICERCA Individuati (nell'ambito della Scuola Politecnica e di quella di Scienze) 32 gruppi di docenti e di ricercatori universitari con rilevanti attività di ricerca di interesse per l'analisi, che intrattengono relazioni cooperative con imprese h.t. (più estere che nazionali e locali), 3 istituti del CNR centrati su Genova con ricerche di interesse per l'analisi, nonché parecchie ricerche di interesse presso l'iit. Problemi emersi: Quelli già richiamati, con riferimento alle interazioni con le unità locali delle imprese h.t. consolidate; Quelli relativi alla creazione di spin off opportunistici (consulenze mascherate ) e di spin off della disperazione (esternalizzazione di attività di ricerca universitarie, senza logiche imprenditoriali e senza riferimenti al mercato: lo spin off in effetti non opera come un'impresa) Alcuni paradossi emersi in CNR Infm: Non più promossi trasferimenti di tecnologie attraverso spin off della ricerca privi di venture capitalist, che ne acquisiscano gradualmente il controllo proprietario e ne sostengano le perdite di esercizio quasi inevitabili nel primo triennio quadriennio di attività, pur con patti che, in presenza delle condizioni sopra indicate, garantiscono al ricercatore di dirigere l attività, specie per gli aspetti scientifici e tecnici coinvolti e di impedire la cessione a terzi dei relativi brevetti. Trasferimenti diretti di tecnologie con interazioni prevalentemente con imprese estere e supportati da propri brevetti. Altri paradossi emersi in IIT: Forte capacità di attrazione di ricercatori anche dall estero; Altrettanto forte capacità di creazione di spin off destinati ad insediarsi preferibilmente in Innovation Hub esteri.
8 INFRASTRUTTURE PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE DI CARATTERE ISTITUZIONALE E/O ASSOCIATIVO (I) Genova dispone di numerose strutture ed infrastrutture per la ricerca e l'innovazione di carattere istituzionale e/o associativo, le principali delle quali sono: il parco scientifico tecnologico degli Erzelli (iniziativa privatistica che richiede peraltro interventi pubblici infrastrutturali di rilievo); la struttura IIT di Morego e le altre in gestazione (S:Martino, Erzelli), derivanti da un complesso connubio pubblico privato; l'incubatore del Bic (diretta emanazione della Regione attraverso la Filse) ed altri incubatori acceleratori di start up e spin off h..t.; il club di imprese Dixet e l'associazione Genova 2021 da esso recentemente istituita con Confindustria, con le sue articolazioni progettuali (fabbrica intelligente, porto intelligente e smart cup); due distretti tecnologici: Siit (sistemi intelligenti integrati) e Dltm (Distretto Ligure Tecnologie Marine con sede a La Spezia, ma al quale partecipano anche parecchie imprese con sede a Genova); 4 cluster tecnologici, tra i quali Ctn Csc (smart communities) e Alisei (scienze della vita); 8 poli dell'innovazione tra i quali quello specializzato in biotecnologie, quello specializzato nelle tecnologie per l'ambiente marino, e quello specializzato nelle applicazioni per l'energia. In effetti le politiche regionali (e la gestione regionale delle politiche comunitarie e nazionali) hanno creato i due distretti tecnologici. ed hanno orientato e incentivato lo sviluppo dei cluster e poli dell'innovazione, mentre gli stanziamenti nazionali specificamente destinati al trasferimento agli Erzelli della Facoltà di Ingegneria (non ancora attuato, con circa 100 milioni di euro congelati) e la scelta di Genova come sede dell'iit hanno contribuito e, auspicabilmente, contribuiranno ulteriormente a potenziare le strutture disponibili.
9 INFRASTRUTTURE PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE DI CARATTERE ISTITUZIONALE E/O ASSOCIATIVO (II) Nell'analisi sull'ecosistema genovese dell'innovazione finalizzata a cogliere le prospettive ed i problemi di specifico interesse per la Fondazione R&I, stanno emergendo parecchi punti di forza, ma anche non pochi punti di debolezza delle strutture e delle infrastrutture fin qui richiamate, sui quali non è possibile soffermarsi in questa sede, anche perchè le analisi sono ancora in corso. Merita peraltro sottolineare il lavoro recentemente svolto dalla Regione per individuare in modo articolato le aree di maggiore interesse per la Liguria, il grado di specializzazione regionale e le capacità di ricerca disponibili nelle istituzioni e nelle imprese in tali aree, ai fini dell'applicazione del programma europeo Horizon 2020, da cui è emersa la priorità di tre aree applicative, nell'ordine: tecnologie per la qualità della vita e del territorio, tecnologie del mare e tecnologie per la salute e scienze della vita.
10 INFRASTRUTTURE PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE DI CARATTERE ISTITUZIONALE E/O ASSOCIATIVO (III) Un altro aspetto rilevante delle funzioni pubbliche (specie degli enti locali) nel facilitare lo sviluppo delle cosidette smart tecnologies è quello di offrire, a determinate condizioni, il loro territorio e le loro strutture come campo applicativo e sperimentale prioritario. In questa direzione si è mossa fin dal 2010 l'associazione Genova Smart City promossa e coordinata dal Comune di Genova, con la partecipazione di soggetti industriali rilevanti (Abb, Ericsson, Selex Es, Siemens Mes, ecc..) connessa su scala europea con altre aree metropolitane con progetti analoghi. L'esperienza, tuttavia, è in fase di ripensamento, a motivo principalmente del suo carattere eccessivamente top down, mentre stanno sviluppandosi esperienze più circoscritte ma rispondenti maggiormente ai bisogni delle popolazioni locali. Questo ripensamento, facilitato dalla crescente flessibilità delle smart tecnologies dovrebbe fare riflettere su un problema di fondo: quali possono essere le modalità più efficaci per conferire un valore d uso effettivo alle nuove tecnologie?
11 I SERVIZI CHE SI PROPONE DI OFFRIRE L'INNOVATION HUB DI GENOVA (I) Come si è accennato all'inizio, la fase propedeutica all'attivazione dell' Innovation Hub di Genova, oltre alle analisi sulle componenti dell'ecosistema locale dell'innovazione, sulle loro interazioni e sui problemi emergenti, comporta un'articolata programmazione dei servizi da offrire, specie alle start up ed agli spin off innovativi. Tale processo di programmazione è in atto e sarà concluso presumibilmente entro luglio Il principio cardine che lo ispira è quello di evitare di creare nuove infrastrutture utilizzando, con apposite convenzioni, quelle già esistenti a Genova ed avvalendosi di servizi attivabili a livello nazionale dalla Fondazione R&I utilizzabili dall'intera rete di hub locali coordinati dalla stessa Fondazione.
12 I SERVIZI CHE SI PROPONE DI OFFRIRE L'INNOVATION HUB DI GENOVA (II) I principali servizi che l Innovation Hub di Genova si propone di offrire sono essenzialmente: un unico sportello di contatto e di acquisizione dei servizi della rete ; spazi convenzionati dell'università e di Confindustria per attività formative; di Confindustria e di Talent Garden Erzelli per attività di science contamination ; spazi convenzionati con vari soggetti per l'incubazione di spinoff e start up, anche esterne; servizi di formazione su tre livelli, il primo ed in parte il secondo dei quali di concerto con l'università di Genova; attività di qualificazione selettiva di spin off e start up e di presentazione ad imprese locali interessate; attività di assistenza finanziaria presso un'apposita filiale di Intesa Sanpaolo (che ospita anche lo sportello) integrate con l'erogazione di informazioni aggiornate su altre fonti e modalità di finanziamento; attività d'assistenza per la tutela della proprietà intellettuale; attività di assistenza amministrativo gestionale legale con soggetti convenzionati; attività di mentoring con soggetti pre selezionati e qualificati attività di individuazione di bandi (specie europei) appropriati e assistenza alla partecipazione alle gare con soggetti specializzati convenzionati. N.B.: le attività di Science Contamination saranno autogestite da una comunità composta da titolari di start up innovative, technologi e ricercatori universitari.
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