Corso di formazione. Autismo. L intervento strutturato. Dott.ssa Clea Terzuolo. Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Mondovì

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1 Corso di formazione Autismo L intervento strutturato Dott.ssa Clea Terzuolo Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Mondovì

2 L INTERVENTO EDUCATIVO In Ambulatorio Attività cognitive Sviluppo di autonomie Sviluppo di abilità sociali attività e tecniche di lavoro da trasferire a casa e a scuola

3 Partendo dalle abilità presenti si costruisce una comunicazione efficace

4 Capirsi: Vocabolario di parole e di gesti chiaro DOVE? COSA? PER QUANTO TEMPO?

5 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO Lo spazio parla Predispone e anticipa

6 Capirsi: Cosa?Vocabolario chiaro ANCHE UNA SCATOLA CON LE FOTO PUO ESSERE UNA FORMA DI COMUNICAZIONE STABILE ED EFFICACE COSA FACCIO OGGI Prevedibilità Visibilità Concretezza

7 ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO Le Agende OGGETTI DISEGNI

8 Agende delle attività FOTO SIMBOLI Si possono fare anche agende con le parole scritte

9 Agende delle attività Prima lavoro al tavolo Poi faccio merenda Poi gioco sul tappeto rosso Poi gioco con il computer SCAFFALE CON OGGETTI

10 -Guida fisica -Indicazione gestuale -Suggerimento verbale -Supervisione L uso del timer può essere aggiunto al calendario al termine dell attività

11 Costruire il Programma insieme

12 Il Sistema di lavoro al tavolo Incoraggia l indipendenza Preannuncia le attività e la sequenza Aumenta la motivazione

13 ATTIVITA Comprensione del compito Costruzione di attività: Laboratorio pratico

14 Insegnare a GENERALIZZARE Acquisire abilità e saperle usare in diversi contesti e situazioni

15 3. Lavoro a CASA Programmi integrati Problemi di comportamento Gestione del tempo libero Sviluppo di autonomie

16 Gli aiuti visivi a casa Le tabelle per fare delle scelte e per comprendere l ordine degli eventi: la scuola, la piscina, la merenda

17 I cartelli guida Possono essere di vario tipo: Indicazioni sulle prime cose da fare quando si arriva a casa dopo la scuola le attività da fare nel pomeriggio le cose che il bambino può fare nel tempo libero gli aiuti per l autonomia personale. Carte per ricordare delle azioni per comunicare che non si possono fare alcune cose ma se ne possono fare altre per visualizzare alcuni comportamenti

18 VESTIRSI MUTANDE CANOTTIERA MAGLIETTA PANTALONI CALZE SCARPE

19 MI LAVO I DENTI Memorizzare una sequenza di azioni

20

21 MI LAVO LE MANI

22

23 I cartelli guida Possono essere usati anche per Affrontare alcuni problemi di comportamento

24 VESTIRSI L M M G V S D LAVARE LA FACCIA PETTINARSI GUARDO LA TV ALLE 8 GUARDI LA TV 8 Linda A. Hodgdon Srategie vivive e comportamenti problematici Ed Vannini 2006

25 SABATO LA LISTA DELLA SPESA PANE LATTE PASTA CARNE ACQUA SCELTA DI UNA COSA SCELTA

26 IL TEMPO LIBERO 3. So cosa fare

27 3. Lavoro a SCUOLA Programmi integrati Conoscere l ambiente Chiarezza dei compiti Lavoro individuale e in gruppo

28 Ambienti riconoscibili Orario visibile, toccabile

29 Acessibilità del materiale

30 IL LAVORO A SCUOLA: adattamento delle attività didattiche lavoro sulle abilità sociali e organizzazione del contesto Dott.ssa Clea Terzuolo Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Mondovì

31 Le tappe del percorso

32 1. Trasferimento Educatrice a scuola Competenze del bambino Organizzazione Attività e strategie per l apprendimento dello spazio 4. Interventi specifici

33 In Ambulatorio Il bambino sperimenta metodi e attività. Strategie di facilitazione

34 A Scuola Nel periodo iniziale si propongono le attività svolte in Ambulatorio Gradualmente si inseriscono: le attività didattiche e la conduzione dell insegnante di sostegno

35 Il Programma e le modalità sono conosciute dal bambino Non ci sono sorprese nè frustrazioni

36 Quando il bambino è in grado di collaborare e accettare le proposte si possono inserire le attività didattiche previste nel Programma scolastico

37 I COMPITI adattati ad ogni livello scolastico Comunicazione efficace Facilitazione Chiarezza Concretezza Richieste comprensibili Verifiche idonee

38 Strategie per l apprendimento Tutti i livelli scolastici

39 Storie sociali Stare seduto in classe ESEMPI CON VIDEO L intervallo La Festa di compleanno In Gita

40 Video modeling ESEMPI CON VIDEO Lavarsi le mani Autonomie in bagno Fare i compiti Togliere il pannolino

41 Interventi specifici L argomento è integrato da visdeofilmati

42 Rispetto del turno Piccoli gruppi InformAutismo Spiegare l autismo ai compagni Passaggio alla nuova scuola

43 In un aula ricca di stimoli: disegni, poster, banchi, libri, giochi, rumori, luci sarà più facile applicarsi se le abilità richieste sono state sperimentate in un contesto di lavoro privilegiato. E nella scuola che lo sforzo personale del bambino e la tensione progettuale rivelano la loro efficacia. Lo scopo del training ambulatoriale è quello di individuare le strategie migliori per quel bambino, applicarle e trasportarle sul banco, nell intervallo, nelle gite e in tutte le esperienze ludiche che il sistema scolastico propone.

44 Applicazioni in ambito educativo comportamentale: l esempio del Video modeling. Dott.ssa Clea Terzuolo Ambulatorio Attività Educative per l Autismo SS Psicopatologia dello sviluppo e della disabilità SC NPI ASLCN1

45 Che cos è il Video Modeling? consiste nell insegnamento di un compito tramite l esposizione ripetuta ad una videoregistrazione in cui si osserva una sequenza di comportamenti

46 Lo studente osserva un video di un compagno, di un adulto o di se stesso che svolge un compito.

47 Alcuni bambini ottengono ottimi risultati con interventi di natura visiva. L apprendimento osservazionale è il risultato dell osservare un comportamento modello (Bandura, 1986).

48 Le tappe del percorso

49 1. Il comportamento bersaglio Autonomie Compiti cognitivi e didattici Abilità sociali 2. Scegliere l attore I compagni di scuola, gli amici L adulto Il self modeling (se stessi)

50 3. Produrre il video Scegliere il tipo di supporto ( fotocamera digitale, Tablet, Pc, Tv, microfono ) Impostare lo scenario e videoregistrare la scena Lo scenario richiede: Chiarezza Essenzialità degli elementi L attenzione sul compito

51 Nella registrazione il focus deve essere sulla sequenza comportamentale : La ripresa dell intera azione La ripresa dal punto di vista del bambino

52 I video possono essere visti numerose volte. E' utile prendere accordi in modo che il bambino possa accedere al video preparato o possa effettuare la visualizzazione indipendente. VISIONE: Occorre stabilire QUANDO - DOVE - COME

53 L apprendimento osservazionale costituisce un importante strategia di insegnamento per apprendere attraverso l osservazione e l imitazione degli altri. (Brody, Lahey e Combs, 1978).

54

55 Carol Gray Il libro delle storie sociali. Ad uso delle persone con disturbi autistici per apprendere le abilità sociali. Vannini Editrice, 2004 Hogdon L. (2000), Strategie visive per la comunicazione. Guida pratica per l'intervento nell'autismo e nelle gravi disabilità dello sviluppo, traduzione a cura di Kozarzewska A., Vannini, Brescia, 2004 Marilena Zacchini, Enrico Micheli Vannini 2004 Verso l autonomia. La metodologia T.e.a.c.c.h. del lavoro indipendente. Cavagnola, P. Moderato, M. Leoni (a cura di) Autismo che fare? Orientarsi tra le teorie e gli interventi - collana Ed. Vannini - Gussago (BS), con scritti di G.M. Arduino, C. Hanau, D. Mariani Cerati, E. Micheli, D. Vivanti. Xaiz Cesarina; Micheli Enrico, Gioco e interazione sociale nell autismo. 2001, Centro Studi Erickson Pianeta autismo: un esperimento di programmazione integrata (del Teacch) a Reggio Calabria Cottini L. (2002) L'integrazione scolastica del bambino autistico. Carocci Roma Rita Jordan e Stuart Powell. Autismo e intervento educativo, comunicazione emotività e pensiero Pernille Dyrbjerg e Maria Vedel., L apprendimento visivo nell autismo. Erickson Gardolo Trento, 2007 Xaiz C, Micheli E., Gioco ed interazione sociale nell autismo.trento, Erickson Buone prassi di Integrazione scolastica (a cura di A. Canevaro e D. Ianes) - Erickson, Trento, 2001 Hogdon L. (2000), Strategie visive e comportamenti problematici Gestire i problemi comportamentali nell autismo attraverso la comunicazione visiva- Vannini, Brescia, 2004

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