COMUNICAZIONE E LINGUAGGI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMUNICAZIONE E LINGUAGGI"

Transcript

1 COMUNICAZIONE E LINGUAGGI Un lavoro che intenda chiarire il rapporto uomo-macchina non può prescindere dall analisi delle modalità di comunicazione nei due sensi. I concetti di comunicazione e di linguaggio naturale dovrebbero essere già noti agli allievi e, a questo proposito, sarebbe auspicabile una collaborazione con gli insegnanti di lettere per concordare sia i tempi di esecuzione del presente modulo sia l elenco di parole chiave che dovranno fornire una struttura trasversale a tutte le materie coinvolte. Ciò permetterà di risparmiare tempo e contemporaneamente di rafforzare ed estendere il concetto di termini come sintassi e semantica che risultano fondamentali per l acquisizione e lo studio di qualunque linguaggio scientifico. La comunicazione ed le sue componenti Le ambiguità dei linguaggi naturali Prerequisiti Obiettivi formativi Analizzare l atto comunicativo Riflettere sulla differenza fra dato e informazione, fra rappresentazione e interpretazione Porsi il problema della trasmissione dell informazione Capire l importanza del rigore sintattico Obiettivi specifici Distinguere i concetti di linguaggio naturale, linguaggio formale e metalinguaggio Riconoscere un linguaggio formale Analizzare codici noti Scegliere un tipo di codifica adatto all informazione da trasmettere 1

2 Descrizione delle fasi di lavoro Contenuti Sapere Saper fare Metodologie Collegamenti Prima lezione Comunicazione e suoi componenti Saper individuare le componenti della comunicazione Attuare una comunicazione scegliendo il metodo più opportuno Conversazione clinica Analisi collegiale di situazioni comunicative Lettere, religione, disegno Seconda lezione La comunicazione asimmetrica nella storia Riflettere sul ruolo del rumore nella scelta del mezzo di trasmissione dei messaggi e sui vincoli indotti dai limiti tecnici Progettare metodi di comunicazione. Costruire diagrammi ad albero per calcolare il numero di messaggi possibili Intervista guidata e lezione frontale Storia Terza lezione I linguaggi e le loro caratteristiche Saper individuare le componenti di un linguaggio. Distinguere sintassi da semantica. Cogliere le ambiguità. Individuare le caratteristiche di linguaggi formali Inventare un linguaggio Intervista guidata e lezione frontale Lettere: ambiguità del linguaggio naturale. Disegno: ambiguità dei disegni e nella geometria intuitiva Quarta lezione Gli oggetti-bit ed il loro uso nel comunicare comandi alle macchine Acquisire il concetto di bit, di macchina con programma cablato e di macchina programmabile Usare e/o progettare semplici artefatti di tipo meccanico per una comunicazione uomo-macchina di tipo binario Intervista guidata. Lezione frontale in laboratorio. Dibattito Storia degli automi Quinta lezione La possibilità di codificare dati Saper valutare il metodo per introdurre una codifica Utilizzare diagrammi ad albero. Operare con i numeri binari Lezione frontale Lavoro di gruppo Numerazione multibase Materiali Per ogni singola lezione si possono trovare esempi di esercizi, schede esplicative per gli alunni, complementi per gli insegnanti. Gli oggetti usati nel corso delle lezioni sono invece presentati e illustrati nell appendice. 2

3 Prima lezione Gli elementi della comunicazione Conversazione clinica Attraverso una adeguata conversazione clinica verranno richiamati i seguenti concetti Emittente, ricevente, canale, messaggio, rumore, referente, contesto, segno, significante, significato, segnale. In precedenza l insegnante avrà costruito con esse la propria mappa concettuale ricordando di preparare esempi di comunicazione uomo-macchina e di dare maggiore enfasi alle analogie fra questa e quella da uomo ad uomo. Stimolando il racconto di esperienze personali e cercando di coinvolgere il maggior numero di studenti e si potrà redigere un breve elenco di situazioni nelle quali essi comunicano ad una macchina evidenziando in special modo canale, significante e significato. Ci sono anche macchine che comunicano a macchine? È inoltre necessario sottolineare il ruolo del rumore, che sarà importante per il nostro studio ma spesso ignorato nella presentazione della comunicazione in altre materie. Esercizi proposti Individua le componenti di una situazione comunicativa (è consigliabile iniziare il primo esercizio in classe). Note per l insegnante ƒchiedendo la collaborazione del collega di lettere, si può collegare questa fase del lavoro ad uno dei moduli di accoglienza che sottolinei quanto sia importante imparare non solo ad ascoltare ma anche ad analizzare e selezionare i messaggi in arrivo. Chi li manda? Come? Perché? Come li ascolto? Quando li ricordo? Richiamare le tecniche di ascolto efficace può costituire un momento utile a tutte le discipline per parlare di informazione. ƒriguardo all esperienza in classe è sintomatico del mondo attuale come alcuni alunni confondano i canali di comunicazione con quelli televisivi: è uno degli esempi di come il significato primario di una parola continui ad emergere anche in contesti diversi. 3

4 ƒlo stesso discorso si può fare per il termine rumore : davanti alla richiesta Se stai cercando di leggere il prezzo di un videogioco in una vetrina, quale rumore potrebbe interferire? una risposta può essere (non così infrequente come si potrebbe sperare) Un camion che passa sferragliando. ƒin questi casi si rende ancor più necessario richiedere la costruzione di una adeguata mappa concettuale ma specialmente concordare un analogo uso di questi vocaboli in ogni disciplina che parli di informazione e di comunicazione per far si che la loro semantica venga consolidata. ƒper questa lezione è stato proposto un solo esercizio che si consiglia di iniziare in classe per testare il possesso dei principi elementari della comunicazione; esso vuole far osservare i vari tipi di macchine con le quali quotidianamente entriamo in contatto, il canale dell emittente e quello del ricevente e, nelle prossime lezioni, il linguaggio usato. 4

5 Seconda lezione La comunicazione asimmetrica Intervista guidata Comunicazione uomo-macchina: come parli con le macchine che hai a casa? Nell esecuzione dell esercizio assegnato per casa gli allievi avranno avuto modo di riflettere sul loro modo di comunicare con una macchina. Durante la conversazione usata per esaminare il risultato delle loro indagini si potrà far notare quale sia il nostro atteggiamento rispetto a queste macchine: nella continua ricerca di un Golem (vedi complementi) le umanizziamo e spesso ne parliamo come di esseri viventi a cui fornire informazioni e comandi e dalle quali attendere altre informazioni e/o azioni. Lezione frontale Si introduce qui il concetto di comunicazione asimmetrica ed a questo proposito si potrà fare un rapido excursus sulla storia della comunicazione a distanza (vedi complementi). Tre i sistemi da evidenziare: le aste di Enea il Tattico, le fiaccole di Polibio e il telegrafo di Chappe. Il sistema di Enea il Tattico offre un primo esempio di convenzione circa il significato di una icona e offre lo spunto per sottolineare il peso dei limiti tecnici nei sistemi di trasmissione (es. la lunghezza dell asta è necessariamente limitata). Il sistema di Polibio utilizza un interessante alfabeto binario dove le fiaccole sono il primo esempio di quello che nel seguito chiameremo oggetto-bit. Ci si può chiedere se, a quel tempo, il sistema a tabella fosse l unico praticabile. Si potrebbe ipotizzare una combinazione di fiaccole accese o spente semplicemente allineate, ma da lontano sarebbe praticamente impossibile distinguere l inizio della fila se questa inizia con fiaccole spente. Ma se in ogni torre ci fossero degli interruttori collegati ad altrettante lampadine nella torre seguente? Il sistema di Chappe offre invece un esempio di sovrabbondanza di segni, il cui numero è confrontabile con quello dell attuale codice ASCII (quinta lezione). Nel confronto fra i metodi si potrà evidenziare: ƒla necessità di avere il minimo rumore, ƒil ruolo del tempo nella trasmissione delle informazioni, ƒl economicità di un sistema rispetto all altro. Esercizi proposti Rifletti sul sistema di Polibio: può funzionare solo con fiaccole? Proponi altri oggetti in alternativa. Il sistema sarebbe più semplice se noi disponessimo di una luce che può diventare gialla, verde o rossa? con una fila di 5 di queste luci quanti messaggi potremmo inviare? 5

6 Cerca il canale più idoneo per una data comunicazione. Corretta comprensione dei messaggi: icone o parole sono sempre chiaramente interpretabili? Individua i vari significati di un simbolo, di una parola o di una frase in contesti diversi. Note per l insegnante ƒnella correzione dell esercizio n.1 Leggi il seguente brano che era stato iniziato in classe e dato da completare per casa, ci ha meravigliato constatare quanto poco gli allievi siano consapevoli della continua comunicazione che avviene tra noi e le macchine. Per esempio, là dove il protagonista non riesce a far sollevare la sbarra del parcheggio, l unica situazione comunicativa che i ragazzi hanno individuato è quella tra lui e il custode. È questo un cambiamento di sensibilità sul quale varrebbe la pena riflettere: sembra che i giovani siano talmente assuefatti alle macchine da non vederle. ƒriemerge il ruolo determinante del rumore nella scelta del tipo di trasmittente. ƒimportante ora sottolineare il peso della rapidità con cui viene recepito il messaggio: tuttora il tempo di esecuzione e/o di trasmissione è determinante per la scelta di un algoritmo o di un congegno elettronico. ƒi sistemi di trasmissione hanno acceso la fantasia degli alunni. Uno di essi, attualmente in seconda, ha prodotto il simpatico fumetto posto al termine dei complimenti sulla storia della comunicazione. ƒla lezione risulterà più interessante e comprensibile se corredata da lucidi che illustrino gli oggetti e le tecniche presentate. Per ulteriori chiarimenti vedi Bibliografia. ƒper quanto riguarda gli esercizi assegnati per casa, essi rispondono a varie finalità. Il primo esercizio serve a far notare come alcune comunicazioni si possano risolvere attraverso segnali, icone o suoni ma che è praticamente impossibile utilizzare gli stessi mezzi per alcune comunicazioni, specialmente se riguardano concetti astratti. In tal caso l uso del linguaggio verbale, orale o scritto, è indispensabile. Analogamente nel lavoro con il computer troviamo molti programmi con molte icone e finestre pronte ma se si desidera ottenere qualcosa di speciale si deve ricorrere ai linguaggi di programmazione. Gli esercizi seguenti vogliono evidenziare le molte ambiguità del linguaggio naturale, ricco di sinonimi e omonimie e far risaltare per contrasto l indispensabile chiarezza di un linguaggio formale. La loro correzione servirà, nella prossima lezione, ad introdurre appunto il discorso sul linguaggio formale. 6

7 Terza lezione I linguaggi Intervista guidata La lezione precedente e gli esercizi per casa saranno serviti a portare il discorso sulle ambiguità e sulla opportunità, in determinati contesti, dell uso di un linguaggio formale. Sarà sufficiente eliminare sinonimi e omonimie? Una carrellata di esempi di linguaggi formali (semafori, segnaletica stradale, battaglia navale,...) porterà alla necessità di analizzare più da vicino la composizione di un linguaggio individuando: alfabeto, stringa, regole di sintassi, formula ben formata (FBF), semantica. Riprendendo il discorso sulla differenza fra linguaggio naturale e formale verrà evidenziata: ƒla pervasività del metalinguaggio nella comunicazione uomo-uomo in quanto nella vita pratica è impossibile mantenere una comunicazione (per es. una lezione) esclusivamente a livello formale senza usare inserti di linguaggio naturale ƒla necessaria rigidità delle regole di sintassi nella codifica di dati che siano utilizzabili anche da macchine ƒla presenza di numerosi microcodici (vedi complementi) nel vissuto quotidiano, nel nostro continuo rapporto di comunicazione con i vari elettrodomestici nei quali l alfabeto è spesso costituito da ideogrammi o abbreviazioni. (come comunichi con le tue macchine?) Esercizi proposti Individua nella tua abitazione macchine con cui comunichi e, per ciascuna di esse, il canale di comunicazione, l alfabeto e almeno alcune delle regole di sintassi. Cerca nelle vita comune alcuni esempi di codici, il loro alfabeto e almeno alcune delle regole di sintassi. Esercizi su sintassi e semantica I sistemi esaminati durante la lezione precedente sono stati progettati per la comunicazione uomo-uomo. Si potrebbero adattare per la comunicazione uomo-macchina? per comunicare dati o comandi? Note per l insegnante ƒnella realizzazione di queste prime lezioni è stato determinante il lavoro svolto parallelamente dai docenti di lettere e/o di religione. In classi nelle quali non sia stato possibile concordare un analoga collaborazione, è necessario prevedere almeno un altra ora di lezione. 7

8 ƒva osservato che una lezione analoga sul linguaggio visivo, le illusioni ottiche e i loro problemi di interpretazione può costituire un buon punto di partenza per l introduzione dello studio della geometria razionale. ƒparallelamente si può concordare con l insegnante di lettere un rafforzamento dell analisi del testo dei problemi specialmente di quelli che, essendo scritti in linguaggio naturale, sono di difficile interpretazione (vedi esercizi). ƒper quanto riguarda gli esercizi proposti per casa, un primo gruppo tende a far osservare come anche con un numero limitato di caratteri si possa ottenere un qualsiasi numero di stringhe. È interessante notare che generalmente gli allievi non prendono in considerazione le stringhe con caratteri ripetuti del tipo sss oppure iio pur avendo avuto come unica regola di sintassi la limitazione del numero di caratteri. È questo uno degli esempi del prevalere di regole del linguaggio naturale che portano per esempio a non considerare mai la possibilità di costruire stringhe infinite. ƒi primi esercizi per casa richiedono di trovare tutte le stringhe possibili. Solo alcuni allievi trovano da soli un metodo per individuarle tutte senza ripetizione. Alla richiesta Come puoi fare per trovare tutte le stringhe? nessuno ha pensato ad un diagramma ad albero ma alcuni hanno usato delle tabelle a doppia entrata. La regola per il calcolo del numero di stringhe che si possono ottenere con un dato numero di caratteri si può far dedurre durante la correzione degli esercizi determinando anche il numero di nodi e di foglie e la relativa regola matematica. ƒla seconda parte degli esercizi contiene esercizi di traduzione e trascodifica; in particolare il primo richiede una riflessione sulla frase e le sue componenti, il terzo una discussione sulle varie possibilità di disegno delle figure proposte. In tutti i casi è interessante richiedere una descrizione della procedura che è stato usata da ciascuno degli allievi per eseguire la consegna. Queste descrizioni, presentate in forma scritta, sono apparse, in alcuni casi, degli embrioni di linguaggio di progetto ma in generale hanno evidenziato come sia difficile descrivere processi mentali, che spesso rasentano l intuizione, e costringerli in una qualche veste descrittiva. È questo un tipo di esercizio che varrebbe la pena di istituzionalizzare all interno di tutto il curricolo di matematica in quanto costringe ad una riflessione sulle proprie strategie risolutive. ƒci si può riferire alla lezione precedente per introdurre il calcolo esatto di quante combinazioni di acceso-spento (e quindi di quanti segnali diversi) di possano ottenere con N fiaccole. 8

9 Quarta lezione Il bit Intervista guidata La lezione sarà condizionata dai risultati delle riflessioni casalinghe e le eventuali proposte riguardanti la comunicazione uomo-macchina. Si potrà far evidenziare il prevalere di una comunicazione di tipo binario (interruttore on o off, temperatura raggiunta o meno, tempo scaduto o no, ) Dopo aver ricavato la definizione di BIT e di oggetto-bit, si farà in modo da sottolineare la presenza di due tipi di messaggi: i comandi che richiedono una reazione immediata con una produzione di lavoro (linguaggio con potenzialità operative) i dati che si devono immagazzinare e/o elaborare (linguaggio con potenzialità espressive) Il discorso verrà indirizzato inizialmente sui comandi in quanto storicamente le prime macchine erano destinate ad automatizzare attività di lavoro. Laboratorio Fornendo alcune notizie sulla storia degli automi si potrà portare esempi di macchine meccaniche (partendo da ruote dentate con un solo dente, il maglio, il carillon, gli automi, ecc.) o di parti di macchine elettriche (il programma di lavatrici o lavastoviglie, ecc.). La presentazione sarà più efficace se si potranno presentare alcuni di questi manufatti per poi proporre agli allievi di costruirne di analoghi. Dopo aver ben osservato gli oggetti proposti si potrà rilevare come ogni riga di denti in un carillon sia in effetti una combinazione di bit che reca in sé la semantica di un comando (suonare una determinata nota o gruppo di note) e come l intero tamburo non sia altro che un programma cablato (suona sempre e solo un determinato motivo). Una volta esaminato il comportamento di una carillon musicale è facile pensare ai movimenti di automi controllati dai denti di un analogo tamburo. Intervista guidata E per ottenere comportamenti diversi, per es. una pianola? Partendo dalla presentazione di un carillon con i denti rimovibili (e quindi con la possibilità di cambiare il programma), si dovrà guidare il dibattito in classe in modo da far emergere la convenienza dell uso prima di un tamburo con i denti retrattili, poi di schede perforate che su tale tamburo facciano sporgere solo i denti che eseguono un certo accordo o una certa melodia per ottenere così una macchina programmabile.(vedi complementi) 9

10 Esercizi proposti Dato un cilindro cablato con la possibilità di inserire 6 denti sulla circonferenza progetta le posizioni per ottenere un ritmo dato. Dato un cilindro musicale con le posizioni di 8 note scrivere il rotolo necessario per suonare Fra Martino campanaro ad una voce, a due voci, a tre voci. Note per l insegnante ƒper una buona comprensione dei principi alla base delle macchine citate sarebbe indispensabile presentarne almeno una (per esempio un piccolo carillon che è facilmente reperibile) Anche la presentazione di alcuni lucidi comunque può aiutare a chiarirne il funzionamento. ƒla difficoltà di costruzione e progettazione di semplici macchine meccaniche può servire ad accennare alle difficoltà che il mondo della robotica deve superare, anche dal punto di vista della meccanica, e ridimensionare le aspettative di tipo fantascientifico. ƒper rinvenire esempi di macchine meccaniche si può fare riferimento all unità Numeri e Macchine in Classe. ƒcommenti e descrizioni di quelli usati nella nostra scuola sono presenti nei complementi. ƒsi può cogliere l occasione offerta da questa lezione per invitare gli allievi a riflettere sui concetti di hardware e di software. In particolare, mentre è abbastanza chiaro di cosa si possa intendere come hardware, è più interessante far capire che il software è l idea che sta a monte del programma quindi qualcosa di immateriale. Tanto è vero che si sente parlare di brevetti di hardware ma di copyright del software. 10

11 Quinta lezione Codifiche binarie I seguenti argomenti richiederanno almeno due ore di lezione. La distribuzione dei contenuti prevede che siano già stati presentati i sistemi di numerazione posizionale. Lezione frontale Si riprendono le motivazione della scelta di un alfabeto binario e la regola che lega il numero dei bit con il numero di possibili stringhe e si riflette sull uso (comandi) che se ne è fatto nell ora precedente. Si potranno codificare non un comando ma un oggetto, una parola, un indirizzo, una posizione, un numero, una lettera? Si possono portare alcuni esempi e invitare gli alunni ad inventarne degli altri. Esercizi proposti codificare e decodificare. Lavoro di gruppo Dopo aver giocato con le codifiche si cerca un metodo per codificare un numero che non sia di fantasia ma che permetta anche di eseguire operazioni. Viene quindi introdotta o richiamata la numerazione binaria. L uso della numerazione binaria si collega alla finalità primaria della presente unità in quanto per analizzare il comportamento di una odierna macchina da calcolo si deve conoscere sotto quale forma vi si introducano i dati. La trasmissione di dati numerici qualsiasi richiederebbe un numero potenzialmente illimitato di oggetti- bit. Per questo motivo conviene trasmettere una sequenza temporale di pacchetti, ciascuno composto da un numero prefissato e piccolo di bit, per esempio quelli necessari a discriminare le cifre decimali. È necessario procedere in questo modo, in particolare, quando si intende utilizzare una macchina per effettuare una comunicazione, macchina che nelle sue componenti elementari è sempre cablata e quindi non modificabile. Per limitare la quantità di bit e contemporaneamente riuscire a comunicare un qualsiasi numero, si potrà usare una codifica BCD. A questo proposito si potrà notare come per ottenere la codifica di tutte e dieci le cifre, siano necessari 4 bit ma non tutte le combinazioni. Si potrà a questo punto inventare un tabella di classe nella quale porre in corrispondenza arbitraria le combinazione eccedenti con i segni di operazione e con l uguale. Esercizi di codifica non solo di numeri ma anche di piccole espressioni possono costituire un buon mediatore per l introduzione di altri codici (come il codice ASCII) e per sottolineare l arbitrarietà della codifica. 11

12 Esercizi proposti Numerare, calcolare, cambiare base e codificare.. Note per l insegnante ƒquesta lezione potrà essere svolta parallelamente alla presentazione degli insiemi numerici o al lavoro in multibase. ƒnel lavoro di gruppo si può proporre che ogni gruppo inventi una codifica per trasmettere numeri e discutere sull efficienza delle varie proposte. Prima di introdurre il BCD, se gli allievi conoscono già il sistema binario si può chiedere di trovare il modo per trasmettere qualsiasi numero usando però pochi bit. Qualcuno arriva da solo a proporre il sistema giusto ma la classe resta perplessa. ƒdopo l introduzione del codice BCD, essendo una lezione piuttosto noiosa si può proporre un altro lavoro durante il quale ogni gruppo si prepara un tabella dei segni, trasmette piccole uguaglianze agli altri cercando di scoprire la loro tabella. È in pratica un giochetto enigmistico in cui si deve dedurre la codifica dei segni di operazione e uguaglianza in modo che l uguaglianza sia effettivamente verificata, Es. da deduco che 1100 è y e che 1111 è = oppure che 1100 è = e che 1111 è u ƒriguardo al codice ASCII, visto che ormai tutti i ragazzi conoscono almeno l essenziale circa l uso di un elaboratore di testi, è per loro interessate capire il perché di quella combinazione Alt+ numero che usano per inserire simboli da tastiera. La tabella allegata ai complementi è stata volutamente lasciata incompleta in modo da farla completare dagli alunni stessi. 12

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI Sviluppa

Dettagli

MATEMATICA CLASSE PRIMA

MATEMATICA CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L alunno/a si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente,

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo

Dettagli

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione

Dettagli

ATTIVITA : La compravendita. Situazione problematica

ATTIVITA : La compravendita. Situazione problematica La compravendita Traguardo di riferimento europeo: L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale Risolve facili problemi, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati;

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istiituto Comprensiivo Don Lorenzo Miillanii Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado anche

Dettagli

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano.

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. matematica Comunicazione nella madrelingua 1. Descrive e denomina figure 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. - Terminologia specifica

Dettagli

II.f. Altre attività sull euro

II.f. Altre attività sull euro Altre attività sull euro II.f È consigliabile costruire modelli in carta o cartoncino di monete e banconote, e farli usare ai bambini in varie attività di classe fin dal primo o al più dal secondo anno.

Dettagli

Modulo: I. Mi presento Livello: Alto

Modulo: I. Mi presento Livello: Alto 1. Mi presento Scrivere i propri dati, parlare di sé, ripasso basi di grammatica e ortografia Saluti, nome, cognome, parlare di sé e della propria personalità basi di ortografia Facsimile carta d identità

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

Dispense di Informatica per l ITG Valadier

Dispense di Informatica per l ITG Valadier La notazione binaria Dispense di Informatica per l ITG Valadier Le informazioni dentro il computer All interno di un calcolatore tutte le informazioni sono memorizzate sottoforma di lunghe sequenze di

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

INDICATORI REGISTRO DI LINGUA ITALIANA

INDICATORI REGISTRO DI LINGUA ITALIANA INDICATORI REGISTRO DI LINGUA ITALIANA -Saper ascoltare e comprendere messaggi, testi e consegne -Sapersi esprimere oralmente in modo chiaro e corretto -Saper leggere e comprendere vari tipi di testo -Saper

Dettagli

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa per la sc. primaria) (I traguardi

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi di apprendimento( conoscenze e CURRICOLO DISCIPLINARE DI ITALIANO ASCOLTO E PARLATO Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1.Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti, formulando messaggi chiari e pertinenti Obiettivi

Dettagli

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE

I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE INGLESE Scuola primaria di Gignese Classi I, II, II, IV, V COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PL. 1 / 2 Comunicazione nelle lingue straniere Imparare ad

Dettagli

INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI

INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI INTRODUZIONE AGLI ALGORITMI Prima di riuscire a scrivere un programma, abbiamo bisogno di conoscere un metodo risolutivo, cioè un metodo che a partire dai dati di ingresso fornisce i risultati attesi.

Dettagli

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica

Scopo della lezione. Informatica. Informatica - def. 1. Informatica Scopo della lezione Informatica per le lauree triennali LEZIONE 1 - Che cos è l informatica Introdurre i concetti base della materia Definire le differenze tra hardware e software Individuare le applicazioni

Dettagli

CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi

CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi CURRICOLO DI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA SEZIONE A : Traguardi formativi FINE CLASSE TERZA SCUOLA PRIMARIA FINE SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE SPECIFICHE ABILITÀ CONOSCENZE ABILITÀ CONOSCENZE Utilizzare

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ITALIANO SECONDO BIENNIO CLASSI TERZA E QUARTA Competenza 1. Interagire e comunicare oralmente in contesti di diversa natura. Al termine del II biennio ( 3^ e 4^ Scuola Primaria)

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 7 -

Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Campionamento La codifica dei suoni si basa sulla codifica delle onde che li producono, a sua volta basata su una procedura chiamata campionamento.! Il campionamento

Dettagli

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della

Dettagli

CONTENUTI METODOLOGIA STRUMENTI METODO DI STUDIO VALUTAZIONE ANNO COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

CONTENUTI METODOLOGIA STRUMENTI METODO DI STUDIO VALUTAZIONE ANNO COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO NNO COMPETENZE OBIETTIVI DI PPRENDIMENTO CONTENUTI METODOLOGI STRUMENTI METODO DI STUDIO VLUTZIONE 4^ M T E M T I C L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e

Dettagli

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati

IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati IT Questionario per formatori di insegnanti di lingue Analisi dei dati Tu 1. Al questionario hanno risposto sette formatori di insegnanti di lingue. 2. Sei formatori parlano l inglese, sei il francese,

Dettagli

1. 2. 3. 4. 1. E F G 1. 2. 3. 2. 1. H I 2. 3. 1. 2.

1. 2. 3. 4. 1. E F G 1. 2. 3. 2. 1. H I 2. 3. 1. 2. ISTITUTO COMPRENSIVO DI AGORDO Scuola Primaria PIANO ANNUALE DI MATEMATICA CLASSE 5^ UNITA DI APPRENDIMENTO (U.A.) OBIETTIVI FORMATIVI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ( O.S.A. ) 1 2 3 4 I NUMERI A

Dettagli

MATEMATICA U. A. 1 INSIEME PER RICOMINCIARE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO TEMPI

MATEMATICA U. A. 1 INSIEME PER RICOMINCIARE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO TEMPI MATEMATICA U. A. 1 INSIEME PER RICOMINCIARE ABILITA : 1.a Riconoscere il valore posizionale delle cifre. 1.b Individuare e definire numeri pari e dispari. 2.a Stabilire relazioni d ordine, contare in senso

Dettagli

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Presentazione dell attività svolta nelle classi delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado degli Istituti Comprensivi di Reggio Emilia: Pertini

Dettagli

TECNOLOGIA - SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA - SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA - SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, usa oggetti

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA DEL MONDO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni Riconoscere la quantità. Ordinare piccole quantità. Riconoscere la quantità. Operare e ordinare piccole

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO - TR SCUOLA PRIMARIA MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne orale) INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine,

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI. Allegato al POF

1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI. Allegato al POF 1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI Allegato al POF a.s. 2013/2014 Profilo formativo della classe prima competenze riferite agli strumenti culturali Comunicare per iscritto

Dettagli

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Mete e coerenze formative Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Area disciplinare: Area Matematica Finalità Educativa Acquisire gli alfabeti di base della cultura Disciplina

Dettagli

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SeT. Scheda di lavoro. Problemi procedurali NONSOLOCALCOLO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SeT. Scheda di lavoro. Problemi procedurali NONSOLOCALCOLO ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAGNACCO SCUOLA ELEMENTARE DE AMICIS PROGETTO SeT Scheda di lavoro Problemi procedurali NONSOLOCALCOLO Destinatari i bambini della IV classe elementare 1. Obiettivi formativi Sviluppo

Dettagli

Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione

Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione 4 LEZIONE: Programmazione su Carta a Quadretti Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10 Minuti Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione SOMMARIO:

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

LINGUA INGLESE INDICATORE (CATEGORIA) ASCOLTO-COMPRENSIONE ORALE

LINGUA INGLESE INDICATORE (CATEGORIA) ASCOLTO-COMPRENSIONE ORALE LINGUA INGLESE INDICATORE (CATEGORIA) ASCOLTO-COMPRENSIONE ORALE INFANZIA Il bambino scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività

Dettagli

MATEMATICA. UNITA DI APPRENDIMENTO 1 Numeri. Obiettivi specifici di apprendimento

MATEMATICA. UNITA DI APPRENDIMENTO 1 Numeri. Obiettivi specifici di apprendimento UNITA DI 1 Numeri. MATEMATICA Conoscenze: Rappresentazione dei numeri in base dieci, entro il 100: il valore posizionale delle cifre. Le quattro operazioni tra numeri naturali entro il 100. Il significato

Dettagli

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Roberto Trinchero Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it

Dettagli

LINGUA INGLESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA. ASCOLTO (comprensione orale)

LINGUA INGLESE AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA. ASCOLTO (comprensione orale) TRIENNIO: classe prima TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno : comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari descrive oralmente e

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

G iochi con le carte 1

G iochi con le carte 1 Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare

Dettagli

Classi I A B sc. ARDIGO anno scol. 2012 13 MATEMATICA

Classi I A B sc. ARDIGO anno scol. 2012 13 MATEMATICA Classi I A B sc. ARDIGO anno scol. 2012 13 MATEMATICA U di APPRENDIMENTO Numeri 1. Comprendere il significato dei numeri e i modi per rappresentarli, anche in relazione al loro uso nella realtà 2. Comprendere

Dettagli

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL PAESE QUATRICERCHIO Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA

Dettagli

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA 1 RICEZIONE ORALE 1. Familiarizzare coi primi suoni della lingua inglese 2. Comprendere semplici espressioni di uso quotidiano, pronunciate chiaramente. 3. Comprendere,

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO 3 VICENZA DIPARTIMENTO DI MATEMATICA SCIENZE - TECNOLOGIA CURRICOLO D MATEMATICA - SCUOLA PRIMARIA

ISTITUTO COMPRENSIVO 3 VICENZA DIPARTIMENTO DI MATEMATICA SCIENZE - TECNOLOGIA CURRICOLO D MATEMATICA - SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO 3 VICENZA DIPARTIMENTO DI MATEMATICA SCIENZE - TECNOLOGIA CURRICOLO D MATEMATICA - SCUOLA PRIMARIA Fine classe terza COMPETENZE CHIAVE EUROPEE Competenza matematicoscientifica COMPETENZE

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

LEGGERE E COMPRENDERE DIVERSI TIPI DI TESTO

LEGGERE E COMPRENDERE DIVERSI TIPI DI TESTO ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELLUCCHIO SCUOLA PRIMARIA DI GABBIANA Classe prima Discipline coinvolte: italiano,storia,geografia,educazione all immagine,educazione al suono e alla musica,informatica. INSEGNANTE:Milena

Dettagli

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e Polli e conigli Livello scolare: primo biennio Abilità Interessate Calcolo di base - sistemi Risolvere per via grafica e algebrica problemi che si formalizzano con equazioni. Analizzare semplici testi

Dettagli

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita.

PROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita. PROGETTARE UNA GITA Prima di dare avvio al percorso è opportuno condividere con gli alunni tutto il progetto ed eventualmente modificare alcuni elementi in rapporto alla discussione. Gli alunni devono

Dettagli

I.C. "L.DA VINCI" LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA

I.C. L.DA VINCI LIMBIATE CURRICOLO IN VERTICALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 GEOGRAFIA GEOGRAFIA Osservare gli spazi circostanti Saper distinguere sopra-sotto, davantidietro etc. svolgendo semplici percorsi sul foglio e attraverso giochi di psicomotricità (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA)

Dettagli

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria

Standard per la determinazione delle competenze Classe2^ - Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI I GRADO Via Leopardi 002 Certaldo (Firenze) - tel. 011223-0112 - 0131 - fax. 0131 E-mail:FIIC200@istruzione.it - sito web: www.ic-certaldo.it

Dettagli

I DISCORSI E LE PAROLE

I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati

Dettagli

INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima

INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima INDICATORI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima NUMERI Descrivere e simbolizzare la realtà utilizzando il linguaggio e gli strumenti matematici Imparare ad usare il numero naturale per contare, confrontare,

Dettagli

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IL CERVELLO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI Il cervello e le sue rappresentazioni (1/6) Il cervello e le sue rappresentazioni (2/6) Approfondiamo ora come possiamo ulteriormente

Dettagli

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale

Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Gruppo di lavoro La comunicazione sociale Il mondo Afsai è in fermento, con nuove attività e nuovi progetti. In occasione dell Assemblea Generale vorremmo quindi raccogliere proposte per organizzare i

Dettagli

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri.

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri. 6 LEZIONE: Algoritmi Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10-25 Minuti (a seconda che tu abbia dei Tangram disponibili o debba tagliarli a mano) Obiettivo Principale: Spiegare come

Dettagli

CURRICOLO MATEMATICA CLASSE 1^

CURRICOLO MATEMATICA CLASSE 1^ CURRICOLO CLASSE 1^ COMPETENZE CHIAVE: Competenze di base in matematica Classe 1^ Contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale avendo consapevolezza

Dettagli

Fondamenti di Informatica. Docenti: Prof. Luisa Gargano Prof. Adele Rescigno BENVENUTI!

Fondamenti di Informatica. Docenti: Prof. Luisa Gargano Prof. Adele Rescigno BENVENUTI! Fondamenti di Informatica Docenti: Prof. Luisa Gargano Prof. Adele Rescigno BENVENUTI! Finalità: Fornire gli elementi di base dei concetti che sono di fondamento all'informatica Informazioni Pratiche ORARIO:

Dettagli

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale NUMERI -L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali entro le centinaia di migliaia. -L alunno si muove nel calcolo scritto e con i numeri naturali entro le migliaia.

Dettagli

INGLESE CLASSE PRIMA

INGLESE CLASSE PRIMA INGLESE CLASSE PRIMA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA L ALUNNO: Comprende e utilizza formule di saluto; Sa presentarsi e chiedere il nome; Comprende ed esegue semplici

Dettagli

SCHEDA DI PROGETTAZIONE. Premessa

SCHEDA DI PROGETTAZIONE. Premessa SCHEDA DI PROGETTAZIONE Premessa Le attività sono progettate al fine di favorire e permettere ai bambini l'uso della lettura per ricavare informazioni da testi scritti, ascoltati e messaggi iconici testi

Dettagli

UN MESSAGGIO MISTERIOSO

UN MESSAGGIO MISTERIOSO PRIMO MODULO UN MESSAGGIO MISTERIOSO Per poter analizzare gli aspetti relativi alla comunicazione,soprattutto con i bambini di scuola elementare, è necessario proporre esperienze coinvolgenti e stimolanti

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA:

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Docente Anna Maria Ghio Plesso Classe 1 Disciplina/Macroarea/Campo d esperienza Primaria Giusti Sezione A Matematica Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

COMPETENZE DI BASE IN LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FISSATI DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012

COMPETENZE DI BASE IN LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE FISSATI DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012 DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: DISCIPLINE CONCORRENTI: COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Fonti di legittimazione: TRAGUARDI ALLA FINE DEL PRIMO CICLO L alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel

insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel BAMBINI COINVOLTI : 19 del gruppo rosa (D) 17 del gruppo giallo (C) INSEGNANTI RESPONSABILI : Balbo Gabriella Anna Maria De Marchi

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria DA DOVE NASCE L ATTIVITÀ? Dal comune problema di voler misurare la lunghezza. Per scegliere qualcosa di vicino

Dettagli

INGLESE CLASSE PRIMA

INGLESE CLASSE PRIMA CLASSE PRIMA L allievo/a comprende oralmente i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola. ASCOLTO (Comprensione orale) Capire i punti

Dettagli

DESCRITTORI DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA

DESCRITTORI DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA DESCRITTORI DELLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA Scuola Primaria G. Sordini Istituto Comprensivo Spoleto 2 Indicatori per la scheda di valutazione della classe I ITALIANO: Narrare brevi esperienze

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

Dal riassunto allo SMS

Dal riassunto allo SMS Dal riassunto allo SMS Introduzione La seguente U.D. si pone come obiettivo l acquisizione di vari modelli di riscrittura di un testo narrativo, attraverso l utilizzo di modalità e tipologie testuali differenti,

Dettagli

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZA NUCLEI FONDANTI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sa usare la comunicazione orale e scritta per collaborare e interagire positivamente con gli altri

Dettagli

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V

Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V MACRO INDICATORI ASCOLTO (comprensivo ne Scuola Primaria INGLESE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CLASSE I CLASSE II CLASSE III CLASSE IV CLASSE V vocaboli, canzoncine, filastrocche narrazioni ed espressioni

Dettagli

PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO

PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO Progettazione disciplinare di dipartimento Pag. 1 di 5 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO TECNOLOGIA classe prima FINALITA OBIETTIVI GENERALI Le finalità educative (obiettivi

Dettagli